Rifocin 250 mg/10 ml soluzione iniett. per uso ev 1 fiala 10 ml
Rifocin 250 mg/3 ml soluzione iniett. per uso im 1 fiala 3 ml
Rifocin 500 mg/10 ml soluzione iniett. per uso ev 1 fiala 10 ml
Rifocin 90 mg/18 ml concentrato e solv. per soluz. per uso intralesionale e uso cutaneo 1 fiala + 1 flac.no
- RIFOCIN 250 mg /3 ml soluzione iniettabile per uso intramuscolare
È un preparato in fiale da 250 mg.
Nell'adulto e nei bambini al di sopra dei 6 anni e di peso corporeo superiore a 25 kg, la dose giornaliera è di 2 fiale da iniettare a 12 ore di distanza l'una dall'altra.
Questa dose può essere portata a 3 fiale al giorno (1 ogni 8 ore), a giudizio del medico.
Nei bambini più piccoli il dosaggio è proporzionato al peso corporeo: in media si somministrano 10-30 mg/kg al giorno.
A sfebbramento ottenuto, la terapia va continuata per alcuni giorni.
Per conseguire i migliori risultati terapeutici, sono da evitare i trattamenti di troppo breve durata o condotti con dosi insufficienti.
L'associazione di RIFOCIN con altri antibiotici è possibile. La Rifamicina non presenta resistenza crociata con antibiotici di altre famiglie.
- RIFOCIN 250 – 500 mg / 10 ml soluzione iniettabile per uso endovenoso
È una preparazione in fiale da 250 mg e 500 mg di Rifamicina.
È indicato soprattutto quando si rende necessario il rapido raggiungimento di concentrazioni ematiche particolarmente elevate dell'antibiotico: in pratica nelle infezioni gravi, mediche e chirurgiche, sostenute da germi Gram-positivi anche se resistenti ad altri antibiotici, nonché nelle infezioni delle vie biliari, anche se sostenute da germi Gram-negativi.
Negli adulti e nei bambini al di sopra dei 6 anni e di peso corporeo superiore a 25 kg, la dose giornaliera è compresa tra 0,5 e 1 grammo, suddivisa in genere in due somministrazioni a distanza di 12 ore. A giudizio del medico la dose giornaliera può essere aumentata nell'adulto fino a grammi 1,5 con somministrazioni opportunamente ripartite.
Nei bambini più piccoli si somministrano in genere 10-30 mg/kg al giorno.
Le fiale possono essere usate per iniezione endovenosa seguendo le normali precauzioni (iniezione lenta) oppure per fleboclisi e in tal caso si aggiunge al momento dell'uso il contenuto della fiala nella soluzione fisiologica o glucosata.
Superata la fase acuta il trattamento può essere continuato, per la terapia di mantenimento, con le fiale di RIFOCIN soluzione pronta per uso intramuscolare.
- RIFOCIN 90 mg / 18 ml concentrato e solvente per soluzione per uso intralesionale e uso cutaneo
È una preparazione speciale di Rifamicina per il trattamento di processi infettivi da piogeni suscettibili di terapia locale.
Diluendo la soluzione di Rifamicina della fiala con il solvente si ottiene una soluzione allo 0,5% di antibiotico.
Preparazione della soluzione allo 0,5%
1 - Aspirare con una siringa sterile la soluzione di Rifamicina contenuta nella fiala.
2 - Perforare con l'ago della siringa la capsula di gomma del flaconcino di solvente ed iniettarvi la soluzione di Rifamicina prelevata dalla fiala.
3 - Agitare brevemente.
Somministrazione
La soluzione allo 0,5% di RIFOCIN uso intralesionale e uso cutaneo - preparata secondo le indicazioni sopra riportate - può essere utilizzata come segue:
a) per iniezioni in cavità o per lavaggi di queste, dopo aspirazione del contenuto purulento ed eventuale lavaggio con soluzione fisiologica. La soluzione deve essere prelevata dal flaconcino mediante ago e siringa sterili, previa perforazione del tappo di gomma del flaconcino;
b) per uso esterno (applicazione su ferite, piaghe, foruncoli; preparazioni di zaffi, impacchi). Si asporta completamente il sigillo metallico del flaconcino strappando la relativa linguetta, si sostituisce il tappo di gomma del flaconcino col cappuccio contagocce e si lascia cadere la soluzione regolandone il deflusso con opportuna pressione delle dita sul cappuccio contagocce.
La medicazione deve essere rinnovata una o più volte al giorno o a giorni alterni.
RIFOCIN uso intralesionale e uso cutaneo può essere associato alla somministrazione dell'antibiotico per via generale.
La soluzione allo 0,5% di RIFOCIN uso intralesionale e uso cutaneo ha una stabilità di una settimana se conservata in frigorifero (0 - 4° C).
La somministrazione del prodotto deve essere contenuta in periodi limitati di tempo e, tutte le volte che risulti possibile, deve essere effettuata a bassi dosaggi e con somministrazione alterna di altri sussidi terapeutici.
L'uso, specie se prolungato, del prodotto, può favorire lo sviluppo di microrganismi non sensibili (in particolare stafilococchi) e, con il trattamento topico, si possono verificare fenomeni di sensibilizzazione.
In caso di superinfezione adottare le opportune misure terapeutiche ed inoltre interrompere il trattamento.
Evitare l'applicazione di RIFOCIN per uso locale su superficie estesa; in prossimità dell'orecchio interno; a contatto con il tessuto nervoso.
RIFOCIN per uso intramuscolare contiene potassio metabisolfito, mentre RIFOCIN per uso endovenoso e RIFOCIN per uso intralesionale e uso cutaneo contengono sodio metabisolfito. Tali sostanze possono provocare in soggetti sensibili e particolarmente negli asmatici reazioni di tipo allergico ed attacchi asmatici gravi.
Nella primissima infanzia il prodotto va somministrato nei casi di effettiva necessità, sotto il diretto controllo del medico.
Rifocin può provocare una colorazione principalmente rossastra-arancio dei tessuti corporei e/o dei liquidi (compresi cute, denti, lingua, urine, feci, saliva, espettorato, lacrime, sudore e liquido cerebrospinale). Le lenti corneali, i denti o le protesi dentarie possono rimanere macchiate in modo permanente.
Sono state osservate reazioni di ipersensibilità: rash cutaneo, orticaria, prurito, eosinofilia e, raramente, shock, edema di Quincke, asma.
Sono state riportate inoltre alterazioni gastrointestinali (nausea e vomito) ed epatiche (ittero, aumento delle transaminasi e della bilirubina).
Sono state raramente riportate reazioni dolorose o allergiche a livello della zona di applicazione.
Eccezionalmente è stata riportata la possibilità di gravi reazioni sistemiche di ipersensibilità, come shock o reazioni anafilattiche, in seguito ad applicazione topica su lesioni cutanee estese o ad altre zone corporee.