Cos'è Fareston?
Fareston è un farmaco a base del principio attivo Toremifene Citrato , appartenente alla categoria degli Antiestrogeni e nello specifico Antiestrogeni. E' commercializzato in Italia dall'azienda Orion Pharma S.r.l. .
Fareston può essere prescritto con RicettaRR - medicinali soggetti a prescrizione medica .
Fareston può essere prescritto con Ricetta
Confezioni
Fareston 30 compresse 60 mg
Informazioni commerciali sulla prescrizione
Titolare: Orion Corporation
Concessionario:Orion Pharma S.r.l.
Ricetta:RR - medicinali soggetti a prescrizione medica
Classe:A
Principio attivo:Toremifene Citrato
Gruppo terapeutico:Antiestrogeni
ATC:L02BA02 - Toremifene
Forma farmaceutica: compressa
Concessionario:
Ricetta:
Classe:
Principio attivo:
Gruppo terapeutico:
ATC:
Forma farmaceutica: compressa
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Indicazioni
Perché si usa Fareston? A cosa serve?
Trattamento ormonale di prima linea del carcinoma mammario metastatico ormone-dipendente, in pazienti in post-menopausa.
Fareston non è raccomandato in pazienti affette da tumori con recettore per l'estrogeno negativo.
Posologia
Come usare Fareston: Posologia
Posologia
La dose raccomandata è di 60 mg al giorno.
Compromissione renale
Non è necessario alcun aggiustamento della dose in pazienti con insufficienza renale.
Compromissione epatica
Toremifene deve essere usato con cautela in pazienti con compromissione epatica (vedere paragrafo 5.2).
Popolazione pediatrica
Non esiste alcuna indicazione per un uso specifico di Fareston nella popolazione pediatrica.
Modo di somministrazione
Toremifene è somministrato per via orale. Toremifene può essere assunto con o senza cibo.
Controindicazioni
Quando non dev'essere usato Fareston
- Una pregressa iperplasia dell'endometrio e una grave insufficienza epatica rappresentano controindicazioni all'impiego a lungo termine del toremifene.
- Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
- Sia nelle sperimentazioni precliniche che nell'uomo, a seguito dell'esposizione a toremifene, sono state osservate variazioni nell'elettrofisiologia cardiaca, sotto forma di prolungamento dell'intervallo QT. Per ragioni di sicurezza, toremifene è quindi controindicato in pazienti con:
- Prolungamento congenito o documentato prolungamento acquisito dell'intervallo QT
- Squilibri elettrolitici, specialmente in caso di ipokaliemia non trattata
- Bradicardia clinicamente rilevante
- Insufficienza cardiaca clinicamente rilevante con ridotta emissione della frazione ventricolare sinistra
- Precedente anamnesi di aritmia sintomatica.
Toremifene non deve essere usato in concomitanza ad altri farmaci che prolungano l'intervallo QT (vedere anche paragrafo 4.5).
Avvertenze speciali e precauzioni di impiego
Cosa serve sapere prima di prendere Fareston
Prima dell'inizio del trattamento deve essere effettuata una visita ginecologica, prestando particolare attenzione a pre-esistenti anormalità dell'endometrio. Successivamente la visita ginecologica deve essere ripetuta almeno una volta l'anno. Le pazienti che presentano in aggiunta un rischio di tumore dell'endometrio, ad es. pazienti ipertese o diabetiche, con elevato BMI (> 30) o trattate precedentemente con terapia ormonale sostitutiva, devono essere attentamente controllate (vedere anche paragrafo 4.8).
Sono state segnalate anemia, leucopenia e trombocitopenia. Globuli rossi, leucociti o piastrine devono essere monitorati quando si usa Fareston.
Con toremifene sono stati riportati casi di danno epatico, tra cui aumento degli enzimi epatici (> 10 volte il limite superiore della norma), epatite ed ittero. La maggior parte di questi casi si sono verificati durante i primi mesi di trattamento. Il tipo di danno epatico è stato essenzialmente epatocellulare.
Pazienti con anamnesi positiva per grave malattia tromboembolica, in generale, non devono essere trattate con toremifene (vedere anche paragrafo 4.8).
Fareston ha mostrato di prolungare l'intervallo QTc nell'elettrocardiogramma di alcuni pazienti in modo dose-dipendente. Le seguenti informazioni sul prolungamento del QT sono di particolare importanza (per le controindicazioni vedere paragrafo 4.3).
È stato condotto uno studio clinico con un disegno a 5 bracci paralleli (placebo, moxifloxacina 400 mg, toremifene 20 mg, 80 mg e 300 mg) in 250 pazienti maschi per caratterizzare gli effetti di toremifene sulla durata dell'intervallo QTc. I risultati di questo studio evidenziano un chiaro effetto positivo di toremifene nel gruppo 80 mg con un prolungamento medio di 21-26 msec. Per quanto riguarda il gruppo 20 mg, questo effetto è ugualmente significativo, in accordo alle linee guida ICH, con un limite superiore dell'intervallo di confidenza pari a 10-12 msec. Questi risultati suggeriscono fortemente un importante effetto dose-dipendente. Poiché le donne tendono ad avere un intervallo QTc più lungo al basale rispetto agli uomini, possono essere più sensibili a medicinali che prolungano il QTc. Anche i pazienti anziani possono essere più sensibili agli effetti legati ai farmaci sull'intervallo QT.
Fareston deve essere usato con cautela in pazienti con condizioni di proaritmia in corso (soprattutto pazienti anziani) come ischemia acuta del miocardio o prolungamento del QT, in quanto possono portare ad un aumentato rischio di aritmie ventricolari (compresa la sindrome da Torsade de pointes) e arresto cardiaco (vedere anche paragrafo 4.3).
Se durante il trattamento con Fareston si verificassero segni o sintomi che potrebbero essere associati ad aritmia cardiaca, il trattamento deve essere interrotto e deve essere effettuato un ECG.
Fareston non deve essere usato se l'intervallo QTc è > 500 msec.
Pazienti con insufficienza cardiaca non compensata o affette da angina pectoris grave devono essere attentamente controllate.
All'inizio del trattamento con toremifene può insorgere ipercalcemia in pazienti con metastasi ossee che, pertanto, devono essere attentamente controllate.
Non sono disponibili dati sistematici in pazienti con diabete instabile, in pazienti con condizioni generali gravemente compromesse o in pazienti con insufficienza cardiaca.
Eccipienti
Fareston compresse contiene lattosio. Le pazienti affette da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.
Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per dose, cioè essenzialmente ‘senza sodio'.
Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione
Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Fareston
Non si può escludere un effetto additivo sul prolungamento dell'intervallo QT fra Fareston ed i seguenti altri medicinali che possono prolungare l'intervallo QTc. Ciò potrebbe portare ad un aumentato rischio di aritmie ventricolari, compresa la sindrome da Torsade de pointes. Per questo motivo la somministrazione concomitante di Fareston con uno dei seguenti medicinali è controindicata (vedere anche paragrafo 4.3):
- antiaritmici di classe IA (p. es. chinidina, idrochinidina, disopiramide) o
- antiaritmici di classe III (p. es. amiodarone, sotalolo, dofetilide, ibutilide),
- neurolettici (p. es. fenotiazine, pimozide, sertindolo, aloperidolo, sultopride),
- alcuni agenti antimicrobici (moxifloxacina, eritromicina e.v., pentamidina, antimalarici, in particolare alofantrina),
- alcuni antistaminici (terfenadina, astemizolo, mizolastina),
- altri (cisapride, vincamina e.v., bepridil, difemanil).
I farmaci che riducono l'escrezione renale di calcio, ad es. i diuretici tiazidici, possono aumentare il rischio di ipercalcemia.
Gli induttori enzimatici, quali il fenobarbital, la fenitoina e la carbamazepina, possono aumentare il metabolismo del toremifene riducendone così la concentrazione sierica allo steady-state. In casi di questo genere può essere necessario raddoppiare la dose giornaliera.
Esiste una nota interazione tra antiestrogeni e anticoagulanti tipo warfarin, la quale induce un importante aumento del tempo di sanguinamento. Pertanto la somministrazione contemporanea di toremifene con i suddetti farmaci deve essere evitata.
Il metabolismo del toremifene viene teoricamente inibito da farmaci inibitori del sistema enzimatico CYP 3A, indicato come responsabile delle principali vie metaboliche del toremifene stesso. Esempi di questi farmaci sono gli antifungini imidazolici (ketoconazolo); altri agenti antifungini (itraconazolo, voriconazolo, posaconazolo); inibitori delle proteasi (ritonavir, nelfinavir), macrolidi (claritromicina, eritromicina, telitromicina). L'uso concomitante di questi farmaci con il toremifene deve essere valutato con attenzione.
Interazioni riportate su letteratura scientifica internazionale
Prima di prendere "Fareston" insieme ad altri farmaci come “Aurantin - Soluzione (uso Interno)”, “Caprelsa”, “Carbamazepina EG”, “Carbamazepina Zentiva - Compressa A Rilascio Modificato”, “Coumadin”, “Dintoina”, “Dintoinale”, “Dronedarone Aristo”, “Fenitoina Hikma”, “Firacrono”, “Gamibetal Complex”, “Gardenale”, “Luminale - Compressa”, “Multaq”, “Mysoline”, “Rifadin”, “Rifater”, “Rifinah”, “Rifocin”, “Stadmycin”, “Tegretol”, “Zelboraf”, etc.., chiedi al tuo al tuo medico o farmacista di fiducia di verificare che sia sicuro e non dannoso per la tua salute ...
Fertilità, gravidanza e allattamento
Gravidanza
Non vi sono dati adeguati provenienti dall'uso del toremifene in donne in gravidanza. Gli studi condotti su animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Il rischio potenziale per gli esseri umani non è noto.
Fareston non deve essere usato durante la gravidanza.
Allattamento
Nei ratti, nel corso dell'allattamento è stata osservata una diminuzione dell'incremento del peso corporeo della prole.
Fareston non deve essere usato durante l'allattamento.
Fertilità
L'uso del toremifene è raccomandato nelle pazienti in post-menopausa.
Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari
Il toremifene non altera la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.
Effetti indesiderati
Quali sono gli effetti collaterali di Fareston
Le reazioni avverse più frequenti sono vampate di calore, sudorazione, sanguinamento uterino, leucorrea, affaticamento, nausea, eruzione cutanea, prurito, capogiri e depressione. Le reazioni sono in genere di carattere lieve e per la maggior parte dovute all'azione ormonale del toremifene.
Le frequenze delle reazioni avverse sono classificate come segue:
Molto comune (≥ 1/10)
Comune (≥ 1/100, < 1/10)
Non comune (≥ 1/1.000, < 1/100)
Raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000)
Molto raro (< 1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Classificazione per sistemi e organi
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Molto comune
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Comune
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Non comune
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Raro
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Molto raro
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Non nota
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Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi)
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tumore dell'endometrio
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Patologie del sistema emolinfopoietico
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Trombocitopenia, anemia e leucopenia
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Disturbi del metabolismo e della nutrizione
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perdita di appetito
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Disturbi psichiatrici
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depressione
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insonnia
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Patologie del sistema nervoso
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capogiri
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cefalea
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Patologie dell'occhio
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opacità corneale transitoria
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Patologie dell'orecchio e del labirinto
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vertigini
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Patologie vascolari
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vampate di calore
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eventi tromboembolici
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Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
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dispnea
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Patologie gastrointestinali
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nausea, vomito
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costipazione
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Patologie epatobiliari
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aumento delle transaminasi
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ittero
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epatite steatosi epatica
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Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
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sudorazione
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eruzione cutanea, prurito
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alopecia
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Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
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sanguinamento uterino, leucorrea
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ipertrofia endometriale
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polipi endometriali
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iperplasia endometriale
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Patologie sistemiche e condizioni rela-tive alla sede di somministrazione
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affaticamento, edema
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aumento di peso
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Gli eventi tromboembolici includono trombosi venosa profonda, tromboflebite ed embolia polmonare (vedere anche paragrafo 4.4).
La terapia con il toremifene è stata associata a variazioni dei livelli degli enzimi epatici (aumento delle transaminasi) e, in occasioni molto rare, a più gravi anormalità della funzionalità epatica (ittero).
In pazienti con metastasi ossee sono stati riportati alcuni casi di ipercalcemia all'inizio della terapia con il toremifene.
Durante il trattamento può svilupparsi ipertrofia endometriale a causa del parziale effetto estrogenico del toremifene. Esiste un rischio di aumento di alterazioni dell'endometrio che includono iperplasia, polipi e tumore. Ciò può essere dovuto al sottostante meccanismo/stimolazione estrogenica (vedere anche paragrafo 4.4).
Fareston aumenta l'intervallo QT in modo dose-dipendente (vedere anche paragrafo 4.4).
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
Sovradosaggio
Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Fareston
In studi su volontari sani si sono osservate vertigini, cefalea e capogiri a dosi di 680 mg/die. Il potenziale prolungamento dose-dipendente dell'intervallo QTc di Fareston deve essere tenuto in considerazione anche in caso di sovradosaggio. Non esiste alcun antidoto specifico e il trattamento è sintomatico.
Scadenza
3 anni.
Conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
Elenco degli eccipienti
Amido di mais
Lattosio monoidrato
Povidone
Glicolato di amido di sodio
Magnesio stearato
Cellulosa microcristallina
Silice colloidale anidra.