Il trattamento deve essere iniziato e supervisionato da un medico con esperienza nell'uso di terapie antitumorali.
Prima di iniziare il trattamento con TEPMETKO, è necessario confermare la presenza di alterazioni associate a skipping di METex14 mediante un metodo di analisi validato (vedere paragrafi 4.4 e 5.1).
Posologia
La dose raccomandata è di 450 mg di Tepotinib (2 compresse) da assumere una volta al giorno. Il trattamento deve essere continuato finché si osserva un beneficio clinico.
Se viene saltata una dose giornaliera, il paziente può assumerla il giorno stesso non appena se ne ricorda, a meno che la dose successiva non sia prevista entro 8 ore.
Modifica della dose per reazioni avverse
Una dose ridotta pari a 225 mg (1 compressa), una volta al giorno, è raccomandata per la gestione delle reazioni avverse. Nella tabella seguente sono riportate raccomandazioni dettagliate per la modifica della dose.
Tabella 1: Modifiche della dose raccomandate per TEPMETKO
Reazione avversa
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Severità
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Modifica della dose
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Malattia polmonare interstiziale (ILD) (vedere paragrafo 4.4)
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Qualsiasi grado
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Sospendere TEPMETKO in caso di sospetta ILD.
Interrompere definitivamente TEPMETKO in caso di ILD confermata.
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Aumento di ALT e/o AST senza aumento della bilirubina totale (vedere paragrafo 4.4)
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ALT e/o AST da >5 a ≤20 x ULN
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Sospendere TEPMETKO fino al ritorno ai valori basali di ALT/AST.
In caso di ritorno ai valori basali entro 7 giorni, riprendere il trattamento con TEPMETKO alla stessa dose; altrimenti riprendere il trattamento con TEPMETKO a una dose ridotta.
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ALT e/o AST >20 x ULN
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Interrompere definitivamente TEPMETKO.
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Aumento di ALT e/o AST con aumento della bilirubina totale, in assenza di colestasi o emolisi (vedere paragrafo 4.4)
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ALT e/o AST >3 x ULN con bilirubina totale >2 x ULN
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Interrompere definitivamente TEPMETKO.
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Altre reazioni avverse (vedere paragrafo 4.8)
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Grado 3 o superiore
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Ridurre TEPMETKO a 225 mg, fino al miglioramento della reazione avversa a ≤ grado 2.
È possibile anche considerare un'interruzione temporanea del trattamento con TEPMETKO non superiore a 21 giorni.
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ULN = limite superiore della norma
Popolazioni speciali
Compromissione renale
Nei pazienti con compromissione renale lieve o moderata (clearance della creatinina: 30-89 mL/min) non è raccomandato alcun aggiustamento della dose (vedere paragrafo 5.2). La farmacocinetica e la sicurezza di tepotinib in pazienti con compromissione renale severa (clearance della creatinina <30 mL/min) non sono state studiate. Pertanto, l'uso di TEPMETKO in pazienti con compromissione renale severa non è raccomandato.
Le stime della funzionalità renale basate sulla creatinina sierica (clearance della creatinina o velocità di filtrazione glomerulare stimato) devono essere interpretate con cautela (vedere paragrafo 4.4).
Compromissione epatica
Nei pazienti con compromissione epatica lieve (classe Child-Pugh A) o moderata (classe Child-Pugh B) non è raccomandato alcun aggiustamento della dose (vedere paragrafo 5.2). La farmacocinetica e la sicurezza di tepotinib in pazienti con compromissione epatica severa (classe Child-Pugh C) non sono state studiate. Pertanto, l'uso di TEPMETKO non è raccomandato in pazienti con compromissione epatica severa.
Anziani
Nei pazienti di età ≥65 anni non è necessario alcun aggiustamento della dose (vedere paragrafo 5.2).
Popolazione pediatrica
La sicurezza e l'efficacia di tepotinib nei pazienti pediatrici di età <18 anni non sono state stabilite. Non ci sono dati disponibili.
Modo di somministrazione
TEPMETKO è per uso orale. Le compresse (o la compressa) devono essere somministrate con cibo e devono essere deglutite intere per assicurare la somministrazione della dose completa.
Se il paziente non è in grado di deglutire, le compresse possono essere disperse in 30 mL di acqua non gassata. Non deve essere utilizzato o aggiunto alcun altro liquido. Le compresse devono essere immerse in un bicchiere con acqua senza essere frantumate. Mescolare finché le compresse non si disgregano in pezzi di piccole dimensioni. Possono volerci alcuni minuti (la compressa non si scioglie completamente). La dispersione deve essere deglutita entro 1 ora. Sciacquare il bicchiere con altri 30 mL di acqua per assicurarsi che non rimangano residui nel bicchiere e berne immediatamente il contenuto.
Se è richiesta una somministrazione tramite sonda naso-gastrica (almeno 8 French), le compresse devono essere disperse in 30 mL di acqua non gassata come descritto in precedenza. I 30 mL di liquido devono essere somministrati entro 1 ora come da istruzioni del fabbricante della sonda naso-gastrica. Sciacquare immediatamente due volte con 30 mL ogni volta per assicurarsi che non rimangano residui nel bicchiere o nella siringa e che venga somministrata la dose completa.
Verifica della presenza di alterazioni associate a skipping di METex14
Per rilevare la presenza di alterazioni che causano skipping dell'esone 14 di MET (METex14) su campioni di tessuto o di plasma, è importante scegliere un test ben validato e robusto al fine di evitare risultati falsamente negativi o falsamente positivi. Per le caratteristiche dei test utilizzati negli studi clinici, vedere paragrafo 5.1.
Malattia polmonare interstiziale e polmonite
In pazienti trattati con Tepotinib in monoterapia al regime posologico raccomandato sono state segnalate malattia polmonare interstiziale (ILD) o reazioni avverse ILD-simili, ivi inclusa la polmonite, anche fatali (vedere paragrafo 4.8).
I pazienti devono essere monitorati per rilevare eventuali sintomi polmonari indicativi di reazioni ILD-simili. Il trattamento con TEPMETKO deve essere sospeso e i pazienti devono essere esaminati tempestivamente per ricercare una diagnosi alternativa o un'eziologia specifica della malattia polmonare interstiziale. In caso di malattia polmonare interstiziale confermata, il trattamento con TEPMETKO deve essere interrotto definitivamente, e il paziente deve essere trattato in modo appropriato.
Monitoraggio degli enzimi epatici
In pazienti trattati con tepotinib in monoterapia al regime posologico raccomandato è stato segnalato un aumento di ALT e/o AST (vedere paragrafo 4.8).
Prolungamento dell'intervallo QTc
In un numero limitato di pazienti, è stato segnalato il prolungamento dell'intervallo QTc (vedere paragrafo 4.8). Nei pazienti a rischio di sviluppare un prolungamento dell'intervallo QTc, inclusi quelli con disturbi noti dell'equilibrio elettrolitico o che assumono medicinali concomitanti di cui siano noti effetti di prolungamento del QTc, si raccomanda un monitoraggio secondo indicazione clinica (ad es. ECG, elettroliti).
Tossicità embrio-fetale
Tepotinib può causare danni al feto se somministrato a donne in gravidanza. Nelle donne in età fertile si raccomanda l'esecuzione di un test di gravidanza prima di iniziare il trattamento con TEPMETKO. Le donne in età fertile e gli uomini la cui partner sia in età fertile devono usare misure contraccettive efficaci durante il trattamento con TEPMETKO e per almeno 1 settimana dopo l'ultima dose (vedere paragrafo 4.6).
Interpretazione dei risultati degli esami di laboratorio
Studi
in vitro suggeriscono che tepotinib o il suo metabolita principale inibiscono le proteine di trasporto dei tubuli renali
OCT2 (trasportatore 2 di cationi organici) e MATE 1 e 2 (trasportatori per l'estrusione multifarmaco e di tossine 1 e 2) (vedere paragrafo 5.2). La creatinina è un substrato di questi trasportatori, e gli aumenti osservati dei livelli di creatinina (vedere paragrafo 4.8) potrebbero essere determinati dall'inibizione della secrezione tubulare attiva invece che da un traumatismo renale. In considerazione di questo effetto, le stime della funzionalità renale basate sulla creatinina sierica (clearance della creatinina o velocità di filtrazione glomerulare stimato) devono essere interpretate con cautela. In caso di aumento della creatinina ematica durante il trattamento, si raccomanda di eseguire un'ulteriore valutazione della funzione renale per escludere una compromissione renale.
Contenuto di lattosio
TEPMETKO contiene lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.
Riassunto del profilo di sicurezza
Le reazioni avverse più comuni, in una percentuale ≥20% dei soggetti esposti a Tepotinib alla dose raccomandata nell'indicazione di riferimento (N = 313), sono state edema (81.5% dei pazienti), prevalentemente edema periferico (72,5%), ipoalbuminemia (32,9%), nausea (31,0%), aumento della creatinina (29,1%) e diarrea (28,8%).
Le reazioni avverse gravi più comuni in una percentuale ≥1% dei pazienti sono state edema periferico (3,2%), edema generalizzato (1,9%) e ILD (1,0%).
La percentuale di pazienti che hanno manifestato eventi avversi che hanno richiesto l'interruzione definitiva del trattamento è stata pari al 24,9%. Le reazioni avverse più comuni che hanno portato all'interruzione definitiva del trattamento in una percentuale ≥1% dei pazienti sono state edema periferico (5,4%), edema (1,3%), edema genitale (1,0%) e ILD (1,0%).
La percentuale di pazienti che hanno manifestato eventi avversi che hanno richiesto l'interruzione temporanea del trattamento è stata pari al 52,7%. Le reazioni avverse più comuni che hanno portato all'interruzione temporanea del trattamento in una percentuale ≥2% dei pazienti sono state edema periferico (19,8%), aumento della creatinina (5,8%), edema generalizzato (4,8%), edema (3,8%), aumento di ALT (2,9%), nausea (3,2%) e aumento dell'amilasi (1,6%).
La percentuale di pazienti che ha manifestato eventi avversi che hanno richiesto una riduzione della dose è stata pari al 36,1%. Le reazioni avverse più comuni che hanno portato alla riduzione della dose in una percentuale ≥2% dei pazienti sono state edema periferico (15,7%), aumento della creatinina (2,9%), edema generalizzato (3,2%) ed edema (2,6%).
Elenco delle reazioni avverse
Le reazioni avverse descritte nell'elenco che segue riflettono l'esposizione a tepotinib in 506 pazienti con diversi tumori solidi arruolati in cinque studi in aperto, nel corso dei quali i pazienti sono stati trattati con tepotinib in monoterapia a una dose di 450 mg, somministrata una volta al giorno.
La frequenza delle reazioni avverse è definita in base alla frequenza degli eventi avversi per qualsiasi causa identificati in 313 pazienti esposti a tepotinib alla dose raccomandata nell'indicazione di riferimento, mentre la frequenza delle variazioni dei parametri di laboratorio è definita sulla base di un peggioramento di almeno 1 grado rispetto al basale, o di un passaggio a grado ≥3. La durata mediana del trattamento è stata di 7,5 mesi (range: 0-72).
È possibile che le frequenze riportate non siano interamente attribuibili solo a tepotinib, e che vi abbia contribuito una malattia sottostante o la somministrazione concomitante di altri medicinali.
La severità delle reazioni avverse è stata valutata in base ai criteri CTCAE (Common Terminology Criteria for Adverse Events), come da definizione seguente: grado 1 = lieve, grado 2 = moderata, grado 3 = severa, grado 4 = pericolosa per la vita e grado 5 = fatale.
La frequenza è definita secondo la terminologia seguente:
Molto comune (≥1/10)
Comune (≥1/100, <1/10)
Non comune (≥1/1 000, <1/100)
Raro (≥1/10 000, <1/1 000)
Molto raro (<1/10 000)
Frequenza non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)
Tabella 2:Reazioni avverse in pazienti con NSCLC con alterazioni associate a skipping di METex14 (VISION)
Classificazione per sistemi e organi/Reazione avversa
|
TEPMETKO
N = 313
|
|
Categoria di frequenza
|
Qualsiasi grado
%
|
Grado ≥3
%
|
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
|
Albumina diminuita*,a
|
Molto comune
|
78,6
|
8,9
|
Patologie cardiache
|
Prolungamento del QT *
|
Comune
|
2,6
|
---
|
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
|
Reazioni ILD-simili *,b,c
|
Comune
|
2,6
|
0,3
|
Patologie gastrointestinali
|
Nausea
|
Molto comune
|
31,0
|
1,3
|
Diarrea
|
Molto comune
|
28,8
|
0,6
|
Amilasi aumentata*,a
|
Molto comune
|
24,0
|
5,1
|
Lipasi aumentata*,a
|
Molto comune
|
20,4
|
5,1
|
Vomito
|
Molto comune
|
14,4
|
1,0
|
Patologie epatobiliari
|
Fosfatasi alcalina (ALP) aumentata*
|
Molto comune
|
50,8
|
1,6
|
Alanina aminotransferasi (ALT) aumentata*,a
|
Molto comune
|
48,9
|
4,8
|
Aspartato aminotransferasi (AST) aumentata*,a
|
Molto comune
|
39,3
|
3,5
|
Patologie renali e urinarie
|
Creatinina aumentata*,a
|
Molto comune
|
58,8
|
1,0
|
Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione
|
Edema *,d
|
Molto comune
|
81,5
|
15,7
|
* Ulteriori informazioni sulla singola reazione avversa sono fornite di seguito.
a rappresenta l'incidenza dei risultati di laboratorio, non degli eventi avversi segnalati
b ILD secondo valutazione integrata.
c include i termini malattia polmonare interstiziale, polmonite, insufficienza respiratoria acuta
d include i termini edema periferico, edema, edema generalizzato, edema genitale, edema facciale, edema localizzato, edema periorbitale, tumefazione periferica, edema scrotale
Descrizione di reazioni avverse selezionate
Malattia polmonare interstiziale
In 8 pazienti (2,6%), sono state segnalate malattia polmonare interstiziale (ILD) o reazioni ILD-simili, compreso 1 caso di grado 3 o superiore; si sono verificati casi gravi in 4 pazienti (1,3%) e 1 caso è risultato fatale. Il trattamento è stato interrotto definitivamente in 5 pazienti e temporaneamente in 3 pazienti. Il tempo mediano all'insorgenza di ILD è stato di 9,4 settimane. Per le raccomandazioni cliniche, vedere paragrafi 4.2 e 4.4.
Aumento degli enzimi epatici
L'aumento di ALT e/o AST ha portato all'interruzione definitiva del trattamento in 1 paziente e raramente ha richiesto l'interruzione temporanea (3,2%) o la riduzione della dose (0,3%) di tepotinib. Il tempo mediano alla prima insorgenza di aumento dei valori di ALT e/o AST di qualsiasi grado segnalato come evento avverso dagli sperimentatori è stato di 9,1 settimane. Il tempo mediano alla risoluzione è stato di 3,6 settimane. I'86% degli eventi si è risolto. Per le raccomandazioni cliniche, vedere paragrafi 4.2 e 4.4.
L'aumento di ALP non ha richiesto riduzioni della dose né l'interruzione temporanea o definitiva del trattamento. L'aumento osservato di ALP non è stato associato a colestasi. Il tempo mediano alla prima insorgenza di aumento dei valori di ALP di qualsiasi grado segnalato come evento avverso dagli sperimentatori è stato di 9,1 settimane. Il tempo mediano alla risoluzione è stato di 9,1 settimane, l'80% degli eventi si è risolto.
Edema
L'edema periferico è stato l'evento segnalato con maggiore frequenza (nel 72,5% dei pazienti), seguito da edema (8,3%) e da edema generalizzato (6,7%). Il tempo mediano all'insorgenza di edema di qualsiasi grado è stato di 9,1 settimane. Il tempo mediano alla risoluzione è stato di 71 settimane, il 39,2% degli eventi si è risolto. L'8% dei pazienti ha manifestato edema con conseguente interruzione definitiva del trattamento, di questi, il 5,4% presentava edema periferico. L'edema ha portato all'interruzione temporanea del trattamento nel 28,4% dei pazienti e alla riduzione della dose nel 21,7% dei pazienti. L'edema periferico è stata la causa più frequente di interruzione temporanea del trattamento e di riduzione della dose (rispettivamente 19,8% e 15,7%). Gli eventi di edema generalizzato hanno richiesto una riduzione della dose nel 3,2% dei pazienti, l'interruzione temporanea del trattamento nel 4,8% e l'interruzione definitiva nello 0,6%.
Creatinina aumentata
L'aumento della creatinina ha portato all'interruzione definitiva del trattamento in 2 pazienti (0,6%), all'interruzione temporanea del trattamento nel 5,8% dei pazienti e a una riduzione della dose nel 2,9% dei pazienti. Il tempo mediano all'insorgenza di aumento della creatinina segnalato come evento avverso dagli sperimentatori è stato di 3,4 settimane. Il tempo mediano alla risoluzione è stato di 9,1 settimane, il 78% degli eventi si è risolto. Si ritiene che gli incrementi della creatinina osservati siano dovuti principalmente all'inibizione della secrezione tubulare renale (vedere paragrafo 4.4).
Ipoalbuminemia
L'ipoalbuminemia è risultata di lunga durata, ma non ha portato all'interruzione definitiva del trattamento e raramente ha richiesto la riduzione della dose (1,6%) e l'interruzione temporanea del trattamento (1,9%). Il tempo mediano all'insorgenza di ipoalbuminemia di qualsiasi grado segnalata come evento avverso dagli sperimentatori è stato di 9,4 settimane. Il tempo mediano alla risoluzione è stato di 28,9 settimane, il 48% degli eventi si è risolto.
Amilasi o lipasi aumentate
Gli aumenti dell'amilasi o della lipasi segnalati come eventi avversi dagli sperimentatori sono stati asintomatici e non associati a pancreatite. Il 3,2% dei pazienti ha dovuto interrompere temporaneamente il trattamento, ma non è stata necessaria l'interruzione definitiva del trattamento o una riduzione della dose. Il tempo mediano all'insorgenza di aumento dei valori di lipasi/amilasi di qualsiasi grado è stato di 15 settimane. Il tempo mediano alla risoluzione è stato di 6,1 settimane, l'83 degli eventi si è risolto.
Prolungamento dell'intervallo QTc
È stato osservato un prolungamento dell'intervallo QTcF fino a >500 ms in 8 pazienti (2,6%), e un prolungamento dell'intervallo QTcF di almeno 60 ms rispetto al basale in 19 pazienti (6,1%) (vedere paragrafo 4.4). Questi casi sono stati isolati e asintomatici, e non se ne conosce la significatività clinica.
Ulteriori informazioni su popolazioni speciali
Anziani
Dei 313 pazienti con alterazioni associate a skipping di METex14 inclusi nello studio VISION e trattati con 450 mg di tepotinib una volta al giorno, il 79% aveva un'età ≥65 anni e l'8% aveva un'età ≥85 anni. L'incidenza di eventi di grado ≥3 aumentava con l'età. Gli eventi gravi correlati al trattamento erano più frequenti nei pazienti di età ≥75 anni e <85 anni (21%) o in quelli di età ≥85 anni (20,8%) rispetto ai pazienti di età inferiore a 65 anni (10,4%), sebbene il confronto sia limitato a causa delle ridotte dimensioni del campione di pazienti di età ≥85 anni.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite l'Agenzia Italiana del Farmaco, sito web:
https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.