Cos'è Benilexa - Dispositivo Intrauterino?
Benilexa - Dispositivo Intrauterino è un farmaco a base del principio attivo Levonorgestrel , appartenente alla categoria degli Contraccettivi ormonali sistemici e nello specifico Contraccettivi intrauterini. E' commercializzato in Italia dall'azienda Gedeon Richter Italia S.r.l. .
Benilexa - Dispositivo Intrauterino può essere prescritto con RicettaRNR - medicinali soggetti a prescrizione medica da rinnovare volta per volta .
Benilexa - Dispositivo Intrauterino può essere prescritto con Ricetta
Confezioni
Benilexa 20 mcg/24 ore sistema intrauterino 1 sacchetto monouso con inseritore a due mani
Benilexa 20 mcg/24 ore sistema intrauterino 1x5 bustine c/dispositivo con inseritore a due mani
Benilexa 20 mcg/24 ore sistema intrauterino 1x5 bustine c/dispositivo con inseritore a due mani
Informazioni commerciali sulla prescrizione
Titolare: Gedeon Richter Plc
Concessionario:Gedeon Richter Italia S.r.l.
Ricetta:RNR - medicinali soggetti a prescrizione medica da rinnovare volta per volta
Classe:C
Principio attivo:Levonorgestrel
Gruppo terapeutico:Contraccettivi ormonali sistemici
ATC:G02BA03 - IUD in plastica con progestinico
Forma farmaceutica: dispositivo intrauterino
Concessionario:
Ricetta:
Classe:
Principio attivo:
Gruppo terapeutico:
ATC:
Forma farmaceutica: dispositivo intrauterino
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Indicazioni
Perché si usa Benilexa? A cosa serve?
Contraccezione.
Trattamento del sanguinamento mestruale abbondante. Benilexa può essere particolarmente utile per le donne con sanguinamento mestruale abbondante che richiedono una contraccezione (reversibile).
Posologia
Come usare Benilexa: Posologia
Inizio del trattamento
Nelle donne in età fertile, Benilexa è inserito nella cavità uterina entro sette giorni dall'inizio delle mestruazioni. Può essere sostituito con un nuovo sistema in qualunque momento del ciclo mestruale.
Inserimento dopo il parto: per ridurre il rischio di perforazione, gli inserimenti dopo il parto devono essere rimandati fino alla completa involuzione dell'utero. Non inserire prima di 6 settimane dopo il parto. Se la paziente ha un significativo sanguinamento dopo il parto e/o dolore, prima dell'inserimento si deve escludere un'infezione o altre cause. Benilexa può anche essere inserito immediatamente dopo un aborto nel primo trimestre di gravidanza.
Benilexa è efficace per sei anni nella indicazione della contraccezione e ha una dimostrata efficacia per 3 anni per l'indicazione di abbondante menorragia. Pertanto, Benilexa deve essere rimosso o sostituito dopo 6 anni di utilizzo, o prima se si ripresenta un sanguinamento mestruale abbondante o fastidioso.
Se l'utilizzatrice desidera continuare ad utilizzare lo stesso metodo, un nuovo sistema può essere inserito immediatamente, nel caso in cui non sia richiesta alcuna ulteriore protezione.
Popolazione pediatrica
Benilexa non è stato studiato in pazienti di età inferiore ai 16 anni. Benilexa non deve essere usato prima del menarca.
Compromissione epatica
Benilexa è controindicato nei pazienti con tumore epatico o altre epatopatie acute o gravi (vedere paragrafo 4.3).
Istruzioni per l'uso e la manipolazione
Benilexa è fornito in una confezione sterile che non deve essere aperta fino al momento dell'inserimento. Il prodotto deve essere maneggiato in condizioni di asepsi. Se la confezione sterile appare danneggiata, il prodotto deve essere gettato (vedere paragrafo 6.6 per le istruzioni di smaltimento).
Come inserire Benilexa
È fortemente raccomandato che Benilexa venga inserito esclusivamente da medici/operatori sanitari esperti nell'inserimento di un sistema a rilascio intrauterino di Levonorgestrel e/o che siano stati adeguatamente addestrati nella procedura di inserimento di un sistema a rilascio intrauterino di levonorgestrel.
In caso di difficoltà all'inserimento e/o di dolore o sanguinamento inusuali durante o dopo l'inserimento, vedere il paragrafo 4.4.
Benilexa è fornito sterile dopo essere stato sterilizzato con ossido di etilene. Non risterilizzare.
Esclusivamente monouso. Non utilizzare se la confezione interna è danneggiata o aperta. Inserire prima dell'ultimo giorno del mese riportato in etichetta.
Benilexa è inserito usando l'inseritore fornito nella cavità uterina facendo attenzione alle seguenti istruzioni di inserimento.
Le seguenti istruzioni di inserimento saranno fornite nella scatola contenente il sistema a rilascio intrauterino.
Leggere attentamente le seguenti istruzioni per l'uso poiché potrebbero esserci delle differenze nel tipo di dispositivo per l'inserimento rispetto ad altri dispositivi intrauterini usati in precedenza.
Descrizione
a) serbatoio contenente levonorgestrel con membrana
b) bracci laterali
c) fili
d) protuberanze
e) flangia
f) scala graduata
g) punto di ispessimento
h) primo segno di marcatura
i) secondo segno di marcatura
j) occhiello
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Condizioni per l'uso
- Nelle donne in età fertile, Benilexa è inserito entro 7 giorni dall'inizio delle mestruazioni. Può essere sostituito da un nuovo sistema in qualunque momento del ciclo.
- È fortemente raccomandato che Benilexa venga inserito solo da medici/operatori sanitari che siano stati adeguatamente istruiti e che abbiano letto attentamente queste istruzioni prima di inserire Benilexa.
- Benilexa è fornito in una confezione sterile che non deve essere aperta fino al momento dell'inserimento. Il prodotto deve essere maneggiato in condizioni di asepsi. Non usare se la confezione interna è danneggiata o aperta.
- Con un esame ginecologico determinare la posizione (antiversione, retroversione) e le dimensioni dell'utero. Escludere gravidanza e controindicazioni.
- Posizionare uno speculum, usare una soluzione antisettica idonea per detergere la vagina e la cervice.
- Usare dilatatori cervicali se è stata diagnosticata stenosi cervicale. Non forzare per superare la resistenza. Se è necessaria la dilatazione cervicale, considerare l'uso di analgesici e/o un blocco paracervicale.
- Bloccare la cervice con una pinza tenaculum e applicare una leggera trazione così da allineare il canale cervicale e la cavità uterina.
- Determinare la profondità della cavità uterina mediante isterometria. Se la profondità `uterina è < 5,5 cm interrompere la procedura.
Preparazione per l'inserimento
Caricare lo stantuffo ed il dispositivo intrauterino (IUS) nel tubo di inserimento
Aprire parzialmente il blister (circa 1/3 dall'estremità in basso) ed introdurre lo stantuffo nel tubo di inserimento. Liberare i fili dalla flangia. Tirare il filo per caricare il dispositivo intrauterino nel tubo. I bracci del dispositivo intrauterino devono stare in posizione orizzontale, parallelamente al lato piatto della flangia.
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Posizionare il margine inferiore della flangia in corrispondenza del valore misurato con la sonda
Posizionare la flangia blu così che il margine inferiore della flangia corrisponda al valore determinato mediante isterometria. I lati piatti della flangia devono sempre rimanere paralleli ai bracci. Questo permetterà che i bracci si aprano correttamente nella cavità uterina.
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Regolare la posizione del dispositivo intrauterino nel tubo di inserimento
Tenere fermo lo stantuffo mentre si tira il filo e si sposta il tubo per regolare la posizione del dispositivo intrauterino.
Le protuberanze dei bracci laterali devono essere vicine, opposte l'una all'altra, leggermente al di sopra dell'estremità superiore del tubo di inserimento (vedi zoom 1) e l'estremità distale del tubo deve essere allineata con il primo segno di marcatura dello stantuffo (vedi zoom 2). Se il tubo non è allineato con il primo segno di marcatura dello stantuffo, si deve tirare il filo più saldamente.
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Introdurre il dispositivo nel canale cervicale fino a che la flangia blu è a contatto con la cervice
Tirare l'intero dispositivo fuori dal blister, tenendo saldamente insieme lo stantuffo ed il tubo nella posizione correttamente regolata.
Introdurre l'insieme nel canale cervicale finché la flangia blu è a contatto con la cervice.
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Rilasciare i bracci del dispositivo intrauterino
Tenendo lo stantuffo, rilasciare il filo e tirare il tubo di inserimento fino a che la sua estremità inferiore raggiunge il secondo segno di marcatura dello stantuffo.
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Spingere il dispositivo intrauterino verso il fondo
Per posizionare il dispositivo intrauterino nella cavità uterina, spingere il tubo di inserimento simultaneamente con lo stantuffo, fino a che la flangia blu è di nuovo a contatto con la cervice.
Benilexa è, quindi, correttamente posizionato nella cavità uterina.
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Rilasciare il dispositivo intrauterino dal tubo nella cavità uterina
Senza muovere lo stantuffo, estrarre il tubo di inserimento verso l'occhiello dello stantuffo. Una leggera resistenza segna il passaggio del punto di ispessimento dello stantuffo. Nonostante ciò, tirare giù il tubo verso l'occhiello dello stantuffo.
Benilexa viene quindi rilasciato completamente dal tubo di inserimento.
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Rimuovere in sequenza i componenti dell'inseritore e tagliare i fili
Rimuovere in sequenza, prima lo stantuffo, poi il tubo di inserimento. Tagliare i fili a circa 3 cm dalla cervice.
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L'inserimento di Benilexa è ora completo.
Informazioni importanti da considerare durante o dopo l'inserimento:
- Se sospetta che lo IUS non sia nella posizione corretta:
- Controllare l'inserimento con un'ecografia o un altro test radiologico appropriato.
- Se si sospetta un inserimento errato, rimuovere Benilexa. Non reinserire lo stesso Benilexa IUS dopo la rimozione.
IMPORTANTE!
In caso di difficoltà all'inserimento e/o di dolore o sanguinamento inusuali durante o dopo l'inserimento, devono essere immediatamente eseguite un esame medico ed un'ecografia per escludere una perforazione del corpo uterino o della cervice. Se necessario, rimuovere il sistema ed inserire un nuovo sistema sterile.
Si ricorda agli operatori sanitari di segnalare tutti i casi di perforazione uterina o difficoltà di inserimento tramite il sistema nazionale di farmacovigilanza all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
Come rimuovere Benilexa
Benilexa viene rimosso tirando leggermente i fili con una pinza. Se non è possibile individuare i fili ed il dispositivo non è visibile nella cavità uterina, può essere rimosso con una pinza sottile o con uno strumento per il recupero dei fili intrauterini. Può essere necessaria la dilatazione del canale cervicale.
Nelle donne in età fertile, se si vuole evitare una gravidanza, è necessario rimuovere il dispositivo durante la mestruazione, sempre che vi sia un ciclo mestruale.
Se il dispositivo viene rimosso a metà del ciclo e la donna ha avuto rapporti sessuali durante la settimana precedente la rimozione, potrebbe instaurarsi una gravidanza, a meno che un nuovo sistema non venga inserito immediatamente dopo la rimozione.
Dopo la rimozione di Benilexa, il dispositivo deve essere esaminato per assicurarsi che sia integro. In singoli casi, durante le rimozioni difficoltose, è stato riportato che il cilindro contenente l'ormone è scivolato sopra i bracci orizzontali, nascondendoli al suo interno. Una volta accertata l'integrità del dispositivo, non si richiedono ulteriori interventi. Le protuberanze dei bracci orizzontali, di solito, impediscono il distacco completo del cilindro dal corpo a T.
Controindicazioni
Quando non dev'essere usato Benilexa
- Gravidanza accertata o presunta;
- Malattia infiammatoria pelvica acuta o ricorrente;
- Infezioni del tratto genitale inferiore;
- Endometrite postparto;
- Aborto settico negli ultimi tre mesi;
- Cervicite, displasia cervicale;
- Tumori maligni dell'utero o della cervice sospetti o accertati;
- Tumore epatico o altre epatopatie acute o gravi;
- Anomalie uterine congenite o acquisite, compresi i fibromi, se deformano la cavità uterina;
- Sanguinamento uterino anormale di eziologia sconosciuta;
- Condizioni associate ad un'aumentata suscettibilità alle infezioni;
- Tumori ormone-dipendenti in corso o sospetti come il cancro alla mammella (vedere paragrafo 4.4);
- Neoplasie acute che interessano il sangue o leucemie salvo quando in remissione;
- Malattie trofloblastiche recenti anche se i livelli di hCG rimangono elevati;
- Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Avvertenze speciali e precauzioni di impiego
Cosa serve sapere prima di prendere Benilexa
Esame medico
Prima dell'inserimento, si deve raccogliere un'anamnesi personale e familiare completa. L'esame medico deve essere guidato da questo e dalle controindicazioni e avvertenze per l'uso. Il battito e la pressione sanguigna devono essere misurati ed un esame pelvico bimanuale eseguito per determinare la posizione dell'utero. La paziente deve essere visitata nuovamente sei settimane dopo l'inserimento e devono essere eseguiti ulteriori esami, laddove clinicamente indicato, adeguati alla singola donna piuttosto che come procedimento abituale. Prima dell'inserimento si deve escludere una gravidanza in atto e le infezioni genitali devono essere trattate con esito positivo. Le donne devono essere informate che Benilexa non protegge dalle infezioni da HIV (AIDS) e da altre malattie a trasmissione sessuale (consultare il paragrafo sotto sulle infezioni pelviche).
Le donne devono essere incoraggiate a sottoporsi a screening cervicale e della mammella in modo adeguato alla loro età.
Condizioni in cui Benilexa può essere utilizzato con cautela
Benilexa deve essere utilizzato con cautela dopo aver consultato uno specialista, o deve essere presa in considerazione la rimozione del sistema, se sussiste o se si presenta per la prima volta una delle seguenti condizioni durante il trattamento:
- emicrania, emicrania focale con perdita asimmetrica della vista o altri sintomi indicativi di ischemia cerebrale transitoria
- cefalea di insolita intensità o frequenza
- ittero
- aumento marcato della pressione arteriosa
- neoplasie acute che interessano il sangue o leucemie in remissione
- uso di una terapia cronica con corticosteroidi
- anamnesi di cisti ovariche sintomatiche funzionali
- gravi arteriopatie in atto o pregresse, come ictus o infarto del miocardio
- fattori di rischio gravi o multipli per malattia arteriosa
- arteria trombotica o qualsiasi malattia embolica in atto
- tromboembolismo venoso acuto.
Benilexa deve essere usato con cautela nelle donne con cardiopatia congenita o valvulopatia a rischio di endocardite infettiva.
Sanguinamenti irregolari possono mascherare sintomi e segni di una poliposi o di un tumore endometriale, ed, in questi casi, sarà necessario prendere in considerazione tutte le misure atte a chiarire la diagnosi.
In generale, le donne che usano Benilexa devono essere incoraggiate a smettere di fumare.
Avvertenze e precauzioni per l'inserimento/rimozione
Informazioni generali: L'inserimento e la rimozione possono essere associati a un certo grado di dolore e sanguinamento. In caso di difficoltà all'inserimento e/o di dolore o sanguinamento inusuali durante o dopo l'inserimento, devono essere immediatamente eseguite un esame medico ed un'ecografia per escludere una perforazione del corpo uterino o della cervice (vedere anche “Perforazione“).
La procedura può scatenare svenimenti dovuti ad una reazione vasovagale oppure convulsioni in pazienti epilettiche. Nel caso di primi segni di un attacco vaso-vagale, può essere necessario interrompere l'inserimento o rimuovere il sistema. La donna deve essere mantenuta in posizione supina, la testa abbassata e le gambe sollevate in posizione verticale, se necessario, allo scopo di ristabilire il flusso sanguigno cerebrale. Una via respiratoria deve essere mantenuta pervia; una cannula tracheale deve essere sempre a portata di mano. Una bradicardia persistente può essere controllata con atropina per via endovenosa. Se è disponibile ossigeno, può essere somministrato.
Perforazione: Può verificarsi perforazione del corpo o della cervice uterina, più comunemente durante l'inserimento, sebbene possa non essere rilevata fino a qualche tempo dopo. Questo può essere associato con dolore grave e sanguinamento persistente.
Se si sospetta la perforazione il sistema deve essere rimosso il più presto possibile; può essere necessario un intervento chirurgico.
L'incidenza di perforazione durante o a seguito dell'inserimento di Benilexa nello studio clinico, che escludeva le donne in allattamento, è stata dello 0,1%.
In un ampio studio di coorte, comparativo prospettico non interventistico, tra le utilizzatrici di IUS/IUD (N= 61.448 donne), l'incidenza di perforazione è stata di 1,3 (95% CI: 1,1-1,6) ogni 1.000 inserimenti nell'intera coorte di studio; 1,4 (95% CI: 1,1-1,8) ogni 1.000 inserimenti nella coorte di un altro LNG-IUS e 1,1 (95% CI: 0,7-1,6) ogni 1.000 inserimenti nella coorte utilizzatrice di sistema intrauterino (IUD) in rame.
Lo studio ha mostrato che sia l'inserimento durante l'allattamento sia l'inserimento fino a 36 settimane dopo il parto erano associati ad un aumento del rischio di perforazione (vedere Tabella 1). Questi fattori di rischio erano indipendenti dal tipo di IUS/IUD inserito.
Tabella 1: Incidenza di perforazione ogni 1.000 inserimenti sull'intera coorte di studio, stratificata per allattamento al seno e periodo intercorso dal parto all'inserimento (donne pluripare).
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Allattamento al momento dell'inserimento
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Non allattamento al momento dell'inserimento
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Inserimento ≤36 settimane dopo il parto
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5,6
(95% CI 3,9-7,9; n=6.047 inserimenti)
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1,7
(95% CI 0,8-3,1; n=5.927 inserimenti)
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Inserimento >36 settimane dopo il parto
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1,6
(95% CI 0,0-9,1; n=608 inserimenti)
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0,7
(95% CI 0,5-1,1; n=41.910 inserimenti)
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L'allattamento al seno al momento dell'inserimento e l'inserimento fino a 36 settimane dopo il parto sono stati confermati come fattori di rischio anche nel sottogruppo seguito per 5 anni.
Il rischio di perforazione può essere aumentato in caso di inserimento post-partum (vedere paragrafo 4.2), durante l'allattamento e nelle donne con utero retroverso fisso.
Deve essere effettuata un'ulteriore visita medica dopo l'inserimento seguendo la guida di cui sopra alla voce “Esame medico“, che può essere adattata, come clinicamente indicato, a donne con fattori di rischio per la perforazione.
Infezione pelvica: Nelle utilizzatrici di dispositivi intrauterini in rame (IUDs), la frequenza di infezioni pelviche è più elevata nel primo mese dopo l'inserimento, per diminuire successivamente.
Fattori di rischio noti per la malattia infiammatoria pelvica sono partner sessuali multipli, rapporti frequenti e giovane età. L'infezione pelvica può avere gravi conseguenze in quanto può compromettere la fertilità ed aumentare il rischio di gravidanza ectopica. Come con altre procedure ginecologiche o chirurgiche, a seguito dell'inserimento del sistema a rilascio intrauterino si può verificare una grave infezione o sepsi (inclusa la sepsi streptococcica di gruppo A), sebbene sia estremamente raro.
Per le donne che usano Benilexa con sintomi e segni indicativi di infezioni pelviche, sono consigliati esami batteriologici ed un attento monitoraggio anche con sintomi moderati, e si consiglia di iniziare un'appropriata terapia antibiotica. Non vi è necessità di rimuovere Benilexa a meno che i sintomi non si risolvano entro le successive 72 ore o le donne non desiderino che Benilexa sia rimosso. Benilexa deve essere rimosso se le donne riscontrano ricorrenti endometriti o infezioni pelviche, o nel caso di una grave infezione acuta.
Complicanze che portano al fallimento
Espulsione: Negli studi clinici con Benilexa, nell'indicazione contraccezione, l'incidenza dell'espulsione è stata bassa (<4% di inserimenti) e compresa nello stesso ambito osservato con altri IUD e IUS. I sintomi dell'espulsione parziale o completa di Benilexa possono comprendere sanguinamento o dolore. Tuttavia, il sistema può essere espulso dalla cavità uterina senza che la donna se ne accorga con conseguente perdita della protezione contraccettiva. Poiché Benilexa induce una diminuzione del flusso mestruale, l'aumento del flusso mestruale può essere indicativo di un'espulsione.
Il rischio di espulsione aumenta in
- Donne con storia di flussi mestruali abbondanti (incluse le donne che usano Benilexa per il trattamento dei flussi mestruali abbondanti)
- Donne con indice di BMI superiore al normale al momento dell'inserimento; questo rischio aumenta gradualmente con l'aumentare dell'indice BMI
Le donne devono essere informate sui possibili segni dell'espulsione e su come controllare i fili di Benilexa e devono essere avvisate di contattare il medico se i fili non si sentono. Un contraccettivo di barriera (come il preservativo) deve essere utilizzato fino a quando il posizionamento di Benilexa sia stato confermato.
Un'espulsione parziale può diminuire l'efficacia di Benilexa.
Un Benilexa parzialmente espulso deve essere rimosso. Un nuovo sistema può essere inserito al momento della rimozione a condizione che la gravidanza sia stata esclusa.
Un Benilexa parzialmente espulso deve essere rimosso. Un nuovo sistema può essere inserito al momento della rimozione a condizione che la gravidanza sia stata esclusa.
Perdita dei fili: Se i fili di rimozione non sono visibili in corrispondenza della cervice alle visite di controllo, deve essere prima esclusa una gravidanza in atto. I fili possono essersi ritirati nell'utero o nel canale cervicale e possono riapparire nel ciclo mestruale successivo. Se i fili non sono individuabili, essi possono essersi rotti, il sistema può essere stato espulso, o raramente il dispositivo può essere in posizione extra-uterina, dopo aver perforato l'utero. Deve essere condotta un'ecografia per localizzare il dispositivo e nel frattempo deve essere consigliata una contraccezione alternativa. Se l'ecografia non riesce a localizzare il dispositivo oppure se non c'è prova di espulsione, deve essere effettuata una radiografia addominale per escludere un dispositivo extra-uterino.
Sanguinamenti vaginali irregolari
Sanguinamenti irregolari: Benilexa di solito induce una significativa diminuzione del flusso mestruale entro 3-6 mesi dall'inizio del trattamento. L'aumento del flusso mestruale o un sanguinamento inaspettato possono essere indicativi di un'espulsione. Se la menorragia persiste, allora la donna deve essere nuovamente visitata.
Deve essere eseguita una valutazione della cavità uterina attraverso un'ecografia. Deve essere considerata anche una biopsia endometriale.
Rischio in donne in pre-menopausa
A causa del sanguinamento irregolare o spotting durante i primi mesi di terapia nelle donne in pre-menopausa, prima dell'inserimento di Benilexa deve essere esclusa la presenza di qualunque patologia endometriale.
Quando verificare la gravidanza nelle donne in età fertile: Deve essere presa in considerazione l'eventualità di una gravidanza se le mestruazioni non si presentano entro sei settimane dall'inizio delle mestruazioni precedenti e deve essere esclusa un'espulsione. Non è necessario ripetere il test di gravidanza nelle donne amenorroiche, a meno che non siano presenti altri segni di gravidanza. Nelle donne in età fertile, si sviluppa gradualmente oligomenorrea e/o amenorrea in circa il 20% delle utilizzatrici.
Trattamento della menorragia: Benilexa di solito induce una significativa diminuzione del flusso mestruale entro 3-6 mesi dall'inizio del trattamento. Se non si realizza una significativa diminuzione del sanguinamento in questo lasso di tempo, devono essere presi in considerazione trattamenti alternativi.
Altri rischi durante l'uso
Gravidanza ectopica: Il rischio assoluto di gravidanza ectopica nelle utilizzatrici di sistema a rilascio intrauterino di Levonorgestrel è basso. Tuttavia, se si instaura una gravidanza in una donna con Benilexa in situ, la probabilità relativa che questa sia una gravidanza ectopica è aumentata. La possibilità di una gravidanza ectopica deve essere presa in considerazione in caso di dolori al basso ventre, soprattutto se associati a mestruazioni assenti o se si manifesta un'emorragia in una donna amenorroica.
Nello studio clinico condotto, l'incidenza globale di gravidanza ectopica con Benilexa è stata di circa 0,12 per 100 donne anno. Le donne che prendono in considerazione Benilexa devono essere avvertite relativamente ai segni, sintomi e rischi di gravidanza ectopica. Per le donne che entrano in gravidanza durante l'uso di Benilexa, deve essere considerata e valutata la possibilità di una gravidanza ectopica.
Le donne con anamnesi di gravidanza ectopica, interventi chirurgici alle tube o infezione pelvica sono a rischio aumentato di gravidanza ectopica. Il rischio di gravidanza ectopica nelle donne con anamnesi di gravidanza ectopica e uso di Benilexa non è noto. La possibilità di gravidanza ectopica deve essere considerata in caso di dolore addominale basso, soprattutto in relazione con cicli mestruali mancati o in caso di sanguinamento in donne amenorroiche. La gravidanza ectopica può necessitare chirurgia e può causare perdita di fertilità.
Cisti ovariche: Nelle donne in età fertile si hanno generalmente cicli ovulatori con rottura del follicolo. Talvolta l'atresia follicolare è ritardata e l'accrescimento del follicolo continua. Questi follicoli di volume aumentato non sono distinguibili clinicamente dalle cisti ovariche. Nella maggior parte dei casi questi follicoli sono asintomatici, sebbene in qualche caso possano essere associati a dolore pelvico o dispareunia.
In uno studio clinico di Benilexa che ha arruolato 280 donne che presentavano sanguinamento mestruale abbondante, 141 delle quali trattate con Benilexa, sono state segnalate cisti ovariche (sintomatiche e asintomatiche) nel 9,9% delle pazienti entro 12 mesi dall'inserimento. In uno studio clinico di Benilexa che ha arruolato 1.751 soggetti, si sono verificate cisti ovariche sintomatiche in circa il 4,5% dei soggetti che utilizzavano Benilexa oltre 6 anni e lo 0,3% dei soggetti ha interrotto l'uso di Benilexa a causa di una cisti ovarica.
Nella maggior parte dei casi, le cisti ovariche si risolvono spontaneamente nell'arco di due-tre mesi di osservazione. Se questo non dovesse verificarsi, si raccomanda un monitoraggio ecografico ed eventuali altre misure diagnostiche o terapeutiche. Raramente è necessario un intervento chirurgico.
L'umore depresso e la depressione sono effetti indesiderati ben noti dell'uso di contraccettivi ormonali (vedere paragrafo 4.8). La depressione può essere grave ed è un fattore di rischio ben noto per il comportamento suicidario e il suicidio. Alle donne va consigliato di contattare il medico in caso di cambiamenti d'umore e sintomi depressivi, anche se insorti poco dopo l'inizio del trattamento.
Cancro alla mammella
Rischio in donne in pre-menopausa
Una meta-analisi che ha considerato i dati di 54 studi epidemiologici ha dimostrato un lieve aumento del rischio relativo (RR=1,24) di cancro al seno diagnosticato in donne in corso di trattamento con contraccettivi orali combinati (COCs), principalmente per le donne che utilizzano preparati estroprogestinici. L'eccesso di rischio scompare gradualmente nel corso dei 10 anni successivi all'interruzione dei contraccettivi orali combinati. Poiché il cancro della mammella è raro nelle donne al di sotto dei 40 anni, il numero di casi in più di cancro della mammella diagnosticati in donne che usano o che hanno usato recentemente contraccettivi orali combinati è modesto in rapporto al rischio complessivo di cancro della mammella.
Il rischio di cancro alla mammella nelle donne che utilizzano contraccettivi contenenti solo progestinico (POP, impianti ed iniettabili), tra cui Benilexa, è probabilmente simile a quello associato ai contraccettivi orali combinati. Tuttavia, per i preparati contenenti solo progestinico, l'evidenza si basa su una popolazione di utilizzatrici molto più piccola e pertanto è meno conclusiva di quella relativa ai contraccettivi orali combinati.
Informazioni generali
Tolleranza al glucosio: Basse dosi di levonorgestrel possono alterare la tolleranza al glucosio ed è opportuno monitorare la glicemia in pazienti diabetiche che utilizzano Benilexa.
Contraccezione post-coitale: Benilexa non è idoneo ad essere impiegato come metodo contraccettivo post- coitale.
Il corpo a T di Benilexa contiene bario solfato per renderlo visibile ai raggi X.
Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione
Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Benilexa
Il metabolismo dei progestinici può essere aumentato dall'uso concomitante di sostanze in grado di indurre gli enzimi responsabili del metabolismo dei farmaci, in particolare gli enzimi del citocromo P450, come gli anticonvulsivanti (ad es. fenobarbital, fenitoina, carbamazepina) e gli antinfettivi (ad es. griseofulvina, rifampicina, rifabutina, nevirapina, efavirenz). D'altro canto, sostanze in grado di inibire gli enzimi responsabili del metabolismo dei farmaci (ad es. itraconazolo, ketoconazolo) possono aumentare le concentrazioni sieriche di levonorgestrel. L'effetto di questi medicinali sull'efficacia contraccettiva di Benilexa non è noto, ma non si ritiene essere di particolare rilievo in considerazione del meccanismo d'azione locale.
Interazioni riportate su letteratura scientifica internazionale
Prima di prendere "Benilexa - Dispositivo Intrauterino" insieme ad altri farmaci come “Aprepitant Accord”, “Aprepitant Teva”, “Atanto”, “Atazanavir Krka”, “Atazanavir Mylan”, “Atazanavir Sandoz”, “Aurantin - Soluzione (uso Interno)”, “Carbamazepina EG”, “Carbamazepina Zentiva - Compressa A Rilascio Modificato”, “Dintoinale”, “Dotecine”, “Efavirenz E Emtricitabina E Tenofovir Disoproxil Aurobindo”, “Efavirenz + Emtricitabina + Tenofovir Disoproxil Mylan”, “Efavirenz Emtricitabina Tenofovir Disoproxil Krka”, “Efavirenz Emtricitabina Tenofovir Disoproxil Teva”, “Efavirenz / Emtricitabina / Tenofovir Disoproxil Zentiva”, “Emend”, “Evotaz”, “Fenitoina Hikma”, “Fosaprepitant Hikma”, “Gamibetal Complex”, “Gardenale”, “Ivemend”, “Luminale - Compressa”, “Mycobutin”, “Mysoline”, “Oxcarbazepina Tecnigen - Compresse Rivestite”, “Reyataz - Capsula”, “Rifadin”, “Rifater”, “Rifinah”, “Rifocin”, “Stadmycin”, “Tegretol”, “Tolep”, “Zigabal - Compressa”, etc.., chiedi al tuo al tuo medico o farmacista di fiducia di verificare che sia sicuro e non dannoso per la tua salute ...
Fertilità, gravidanza e allattamento
Gravidanza
L'uso di Benilexa è controindicato in caso di gravidanza accertata o presunta. Se si instaura una gravidanza in una donna con Benilexa in situ (vedere paragrafo 5), si deve escludere una gravidanza ectopica (vedere paragrafo 4.4), il sistema deve essere rimosso il prima possibile, in quanto c'è un alto rischio di complicazioni per la gravidanza (aborto, parto prematuro, infezioni e sepsi). La rimozione di Benilexa o l'esplorazione uterina possono anche indurre un aborto spontaneo. Se queste procedure non sono possibili o se la donna desidera proseguire la gravidanza, la donna deve essere informata dei rischi e, di conseguenza, queste gravidanze devono essere strettamente monitorate. La donna deve essere istruita in merito alla necessità di riferire tutti i sintomi indicativi di complicanze gravidiche, come dolori addominali crampiformi con febbre.
Esposizione locale a Levonorgestrel
Inoltre non può essere escluso un aumento del rischio di effetti virilizzanti nei feti femmina a causa della esposizione intrauterina al levonorgestrel. Sono stati osservati casi isolati di mascolinizzazione dei genitali esterni di feti femmina in seguito all'esposizione locale al levonorgestrel nei casi in cui la gravidanza è proseguita con lo LNG-IUS rimasto in sede.
Allattamento
Allattamento
Levonorgestrel viene escreto in piccole quantità nel latte materno dopo l'uso di sistemi a rilascio intrauterini di levonorgestrel. Dal momento che non vi è nessun rischio per il bambino, l'allattamento può essere continuato durante l'uso di Benilexa. È stato riportato raramente sanguinamento uterino in donne che utilizzano un sistema di rilascio intrauterino di levonorgestrel durante l'allattamento.
Fertilità
L'uso del sistema a rilascio intrauterino di levonorgestrel non compromette la fertilità futura della donna, dopo la rimozione del sistema intrauterino.
Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari
Benilexa non altera la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.
Effetti indesiderati
Quali sono gli effetti collaterali di Benilexa
Gli effetti indesiderati sono più comuni durante i primi mesi dopo l'inserimento, e diminuiscono con l'uso prolungato.
Effetti indesiderati molto comuni (che si verificano in più del 10% delle utilizzatrici) includono sanguinamento uterino/vaginale compresi spotting, oligomenorrea, amenorrea (vedere paragrafo 5.1) e cisti ovariche benigne.
La frequenza di cisti ovariche benigne dipende dal metodo diagnostico utilizzato, e negli studi clinici sono stati diagnosticati follicoli ingrossati nel 12% dei soggetti che usano un sistema a rilascio intrauterino di Levonorgestrel. La maggior parte dei follicoli sono asintomatici e si risolvono entro tre mesi.
La tabella sotto riporta le reazioni avverse, classificate per sistemi e organi secondo MedDRA (MedDRA SOCs). Le frequenze sono basate su dati provenienti da studi clinici.
Classificazione per sistemi e organi
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Effetti indesiderati
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Molto comune:
≥ 1/10
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Comune:
≥ 1/100 <1/10
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Non comune:
≥ 1/1.000 < 1/100
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Raro:
≥ 1/10.000 < 1/1.000
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Infezioni e infestazioni
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Infezioni batteriche vaginali, infezioni micotiche vulvovaginali
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Disturbi del sistema immunitario
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Ipersensibilità, comprese eruzione cutanea, orticaria ed angioedema
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Disturbi psichiatrici
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Umore
Depresso
Nervosismo
Diminuzione della libido
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Patologie del sistema nervoso
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Cefalea
Emicrania
Presincope
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Sincope
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Patologie vascolari
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Capogiro
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Patologie gastrointestinali
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Dolore/disagio
addominale
Nausea
Distensione addominale
Vomito
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Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
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Acne
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Alopecia
Irsutismo
Prurito
Eczema Cloasma/iperpigmentazione della cute
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Eruzione cutanea
Orticaria
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Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
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Dolore lombare
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Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
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Sanguinamento uterino/vaginale compresi spotting, oligomenorrea, amenorrea, cisti ovariche benigne
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Dolore pelvico
Dismenorrea
Perdite vaginali
Vulvovaginiti Dolore/fastidio mammario
Dispareunia
Spasmo dell'utero
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Perforazione uterina*
Malattia infiammatoria
Pelvica
Endometrite
Cervicite
Striscio del Pap Test normale, classe II
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Condizioni di gravidanza, puerperio e perinatali
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Gravidanza ectopica
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Patologie sistemiche e condizioni del sito di somministrazione
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Dolore procedurale
Sanguinamento procedurale
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Espulsione del dispositivo contraccettivo intrauterino
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Edema
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Esami diagnostici
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Aumento di peso
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*Questa frequenza si basa su un ampio studio di coorte prospettico comparativo non interventistico nelle utilizzatrici di IUS/IUD il quale ha mostrato che l'allattamento seno al momento dell'inserimento e l'inserimento, fino a 36 settimane dopo il parto sono fattori di rischio indipendenti di perforazione“ (vedere paragrafo 4.4).
Infezioni ed infestazioni
Casi di sepsi (inclusa la sepsi streptococcica di gruppo A) sono stati riportati a seguito dell'inserimento di sistemi a rilascio intrauterini (vedere paragrafo 4.4).
Gravidanza, puerperio e condizioni perinatali
Quando si instaura una gravidanza in una donna con Benilexa in situ, il rischio relativo di gravidanza ectopica è aumentato (vedere “Avvertenze speciali e precauzioni di impiego“ e “Fertilità, gravidanza e allattamento“).
Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
Sono stati segnalati casi di cancro alla mammella nelle utilizzatrici di sistemi a rilascio intrauterini di levonorgestrel (frequenza non nota, vedere paragrafo 4.4).
In associazione con la procedura di inserimento o di rimozione di Benilexa sono state segnalate le seguenti reazioni avverse: dolore, sanguinamento, reazione vaso-vagale correlata all'inserimento con capogiro o sincope (vedere paragrafo 4.4). La procedura può anche scatenare una crisi convulsiva in pazienti epilettiche.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
Sovradosaggio
Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Benilexa
Non pertinente.
Scadenza
5 anni.
Conservazione
Conservare nella confezione originale. Tenere il sacchetto nell'imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.
Elenco degli eccipienti
Serbatoio in polidimetilsilossano (PDMS)
Membrana in polidimetilsilossano (PDMS)
Corpo a T in polietilene a bassa densità con 20-24% di bario solfato
Filo in polipropilene
Ftalocianina di rame blu.