Cos'č Clivoten?
Clivoten č un farmaco a base del principio attivo Isradipina , appartenente alla categoria degli Calcioantagonisti e nello specifico Derivati diidropiridinici. E' commercializzato in Italia dall'azienda Italfarmaco S.p.A. .
Clivoten puņ essere prescritto con RicettaRR - medicinali soggetti a prescrizione medica .
Clivoten puņ essere prescritto con Ricetta
Confezioni
Clivoten 14 capsule rigide a rilascio prolungato 5 mg
Informazioni commerciali sulla prescrizione
Titolare: Italfarmaco S.p.A.
Ricetta:RR - medicinali soggetti a prescrizione medica
Classe:A
Principio attivo:Isradipina
Gruppo terapeutico:Calcioantagonisti
ATC:C08CA03 - Isradipina
Forma farmaceutica: capsula a rilascio modificato
Ricetta:
Classe:
Principio attivo:
Gruppo terapeutico:
ATC:
Forma farmaceutica: capsula a rilascio modificato
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Indicazioni
Perché si usa Clivoten? A cosa serve?
Ipertensione arteriosa.
Posologia
Come usare Clivoten: Posologia
La posologia raccomandata è di una capsula rigida a rilascio prolungato da 5 mg una volta al giorno.
Le capsule devono essere deglutite intere.
In caso di risposta non soddisfacente dopo 4 settimane di trattamento con una capsula rigida a rilascio prolungato da 5 mg una volta al giorno, si consiglia di associare un altro farmaco antiipertensivo (preferibilmente un diuretico tiazidico, un ACE inibitore o un betabloccante).
CLIVOTEN può anche essere aggiunto ad un trattamento antiipertensivo preesistente.
In caso di somministrazione concomitante di cimetidina, la dose di CLIVOTEN dovrebbe essere ridotta del 50% (vedere sezione 4.5).
Pazienti anziani o con alterazioni della funzione epatica o renale.
In soggetti anziani o in caso di alterazioni della funzione epatica o renale può essere opportuno avviare il trattamento con una capsula rigida a rilascio prolungato da 2,5 mg una volta al giorno.
I pazienti al di sopra dei 65 anni e i pazienti con alterazioni a livello epatico possono presentare concentrazioni plasmatiche elevate di Isradipina.
Popolazione pediatrica
Non sono stati eseguiti studi clinici con calcioantagonisti nei bambini. Nonostante siano disponibili alcuni dati retrospettivi nella popolazione pediatrica, CLIVOTEN non è raccomandato in questi pazienti.
Controindicazioni
Quando non dev'essere usato Clivoten
Ipersensibilità al principio attivo, ad altri calcio antagonisti diidropiridinici o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Angina pectoris instabile.
Infarto del miocardio acuto o nel corso del mese precedente.
Stenosi aortica.
Insufficienza cardiaca non compensata.
Shock cardiogeno.
Gravidanza e allattamento.
Avvertenze speciali e precauzioni di impiego
Cosa serve sapere prima di prendere Clivoten
Utilizzare con estrema cautela in pazienti con scompenso cardiaco congestizio (specialmente in terapia di combinazione con i betabloccanti) o compromissione renale.
È possibile un'esacerbazione dell'angina all'inizio del trattamento e nel corso dell'incremento del dosaggio.
Isradipina, come altri dilatatori arteriolari, può in casi rari far precipitare uno stato ipotensivo che, in soggetti sensibili, potrebbe indurre una ischemia miocardica. Usare con cautela nei soggetti ipotesi.
Particolare cautela è necessaria nel trattamento di pazienti con sindrome del nodo del seno accertata o presunta, non portatori di pacemaker.
L'impiego di farmaci diidropiridinici in pazienti con stenosi aortica serrata richiede estrema cautela.
Reazioni cutanee persistenti indotte dai calcioantagonisti sono progredite, in alcuni casi, fino ad una dermatite esfoliativa o ad un eritema multiforme. Pertanto, in queste situazioni, interrompere la terapia.
Nei soggetti con disfunzione renale o epatica e negli anziani si raccomanda un'attenta individualizzazione della dose.
Monitorare la funzionalità epatica nel corso delle prime tre settimane di trattamento.
Usare con cautela in pazienti con ipermotilità gastrointestinale e ostruzione gastrointestinale.
Può comparire angina pectoris prevalentemente in pazienti con patologia coronarica preesistente. In pazienti con angina pectoris preesistente, la frequenza, durata e gravità di attacchi di angina può aumentare in seguito ad incrementi rapidi dei dosaggi o all'inizio del trattamento.
In caso di eventi da ipersensibilità, CLIVOTEN deve essere interrotto.
La somministrazione concomitante di rifampicina o di altri farmaci induttori enzimatici deve essere evitata (vedere paragrafo 4.5).
La somministrazione concomitante con anticoagulanti richiede particolare cautela.
Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione
Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Clivoten
Interazioni da uso concomitante non raccomandato
Effetti di altri farmaci/sistemi enzimatici su isradipina
Farmaci anticonvulsivanti
La somministrazione concomitante di rifampicina riduce notevolmente le concentrazioni plasmatiche di isradipina.
Pertanto deve essere evitata la somministrazione concomitante con rifampicina o con altri farmaci induttori enzimatici (ad es. antiepilettici come carbamazepina e fenobarbital).
Sulla base di dati disponibili e di rischi noti conseguenti alla concomitante somministrazione di fenitoina con calcioantagonisti, la somministrazione concomitante di fenitoina deve essere evitata.
Interazioni da considerare
Farmaci antimicrobici
Sono stati segnalati aumenti dei livelli plasmatici, potenziamento dell'attività farmacologica ed effetti indesiderati (edema periferico) durante la somministrazione contemporanea di diidropiridinici ed inibitori del citocromo P450 3A. La rilevanza di tali interazioni è minima, ma deve essere adottata cautela in caso di somministrazione contemporanea di CLIVOTEN e di forti inibitori del citocromo CYP3A come gli antibiotici macrolidi (es.: eritromicina, claritromicina, troleandomicina), inibitori della proteasi HIV (es.: ritonavir, indinavir, nelfinavir) o inibitore della trascrittasi inversa (es.: delavirdina) ed antimicotici azolinici (es.: ketoconazolo, itraconazolo, voriconazolo).
Farmaci antiipertensivi
Come con tutti gli antiipertensivi, il trattamento concomitante con baclofene per via orale può ulteriormente accentuare un possibile calo pressorio. Può essere quindi necessario monitorare la pressione arteriosa ed aggiustare il dosaggio dell'antiipertensivo conseguentemente.
Cimetidina
La somministrazione concomitante di cimetidina incrementa la biodisponibilità di isradipina di circa il 50% (vedere paragrafo 4.2).
FANS
La concentrazione plasmatica al picco dell'isradipina aumenta di circa il 20% in caso di somministrazione contemporanea di diclofenac, ma ciò non è da considerarsi clinicamente significativo, poichè l'esposizione allo stato stazionario rimane invariata.
La farmacocinetica di isradipina non è alterata dalla somministrazione concomitante di digossina, propranololo, warfarin, idroclorotiazide o ciclosporina.
Effetti di israpidina su altri farmaci/sistemi enzimatici
Isradipina non sembra inibire in modo clinicamente significativo gli enzimi del citocromo P450, in particolare CYP3A4.
Isradipina non influenza la farmacocinetica di digossina, warfarin, idroclorotiazide, diclofenac, teofillina, triazolam o ciclosporina, ma induce un piccolo aumento nella biodisponibilità (AUC) del propranololo. La rilevanza clinica di ciò non è nota.
La somministrazione contemporanea di isradipina con amiodarone deve essere evitata in soggetti con sindrome del nodo del seno e blocco atrioventricolare parziale.
Ciò in quanto può insorgere un ulteriore rallentamento del ritmo sinusale o peggioramento del blocco atrioventricolare.
Sono stati segnalati casi di grave ipertensione con uso concomitante di un beta-bloccante e di un calcio-antagonista durante anestesia con fentanil.
Interazioni con il cibo
L'assunzione concomitante di succo di pompelmo può aumentare la biodisponibilità di isradipina.
Fertilitą, gravidanza e allattamento
Gravidanza
Le informazioni sull'uso di CLIVOTEN in gravidanza sono limitate. Dati su un limitato numero di donne incinte esposte a CLIVOTEN nel terzo trimestre di gravidanza non hanno evidenziato effetti indesiderati da Isradipina sulla gravidanza o sulla salute del feto o del neonato. Studi sull'animale, a dosi terapeutiche, non hanno evidenziato alcun effetto dannoso diretto o indiretto sulla gravidanza, sullo sviluppo embriofetale, sul parto o sullo sviluppo postnatale (vedere paragrafo 5.3).
L'uso orale di CLIVOTEN nel terzo trimestre di gravidanza non è stato associato con alcuna variazione della frequenza cardiaca fetale o sul flusso sanguigno utero placentare e l'effetto tocolitico sembra essere trascurabile.
Tuttavia, non c'è evidenza sufficiente con il farmaco in donne incinte da giustificare il suo uso durante la gravidanza anche nel caso in cui il beneficio per la madre è considerato superiore a qualsiasi potenziale rischio per il neonato (vedere paragrafo 4.3).
Allattamento
Le informazioni sull'uso di CLIVOTEN durante l'allattamento sono limitate. In uno studio nei ratti è stato evidenziato che piccole quantità di isradipina passano nel latte materno. Nonostante studi sull'animale non hanno evidenziato alcun effetto indesiderato con isradipina somministrata durante l'allattamento, la sicurezza del farmaco nei neonati allattati al seno non è stata accertata.
Pertanto, le donne in trattamento con CLIVOTEN non devono allattare al seno.
Effetti sulla capacitą di guidare veicoli e sull'uso di macchinari
Non ci sono dati disponibili sugli effetti di CLIVOTEN sulla capacità di guidare e di usare macchinari.
Come con altri calcio-antagonisti, sincope, capogiri, ipotensione, disturbi della vista e visione offuscata sono effetti indesiderati noti associati all'uso di CLIVOTEN I pazienti che manifestano tali effetti indesiderati non devono guidare veicoli o svolgere compiti che richiedano particolare vigilanza.
Effetti indesiderati
Quali sono gli effetti collaterali di Clivoten
Molti effetti indesiderati osservati nel corso degli studi clinici sono di media entità, generalmente dipendenti dalla dose e legati alle proprietà vasodilatatrici di CLIVOTEN: capogiri, cefalea, rossore, tachicardia, palpitazioni ed edema periferico localizzato di origine non cardiaca (la dilatazione locale delle arterie sembra essere coinvolta più della ritenzione idrica). Questi tendono a scomparire o a regredire con la prosecuzione del trattamento.
Gli effetti indesiderati sono riportati in ordine di incidenza, prima le più frequenti, utilizzando la seguente convenzione: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥ 1/1000, < 1/100); raro (≥ 1/10000, < 1/1000); molto raro (< 1/10000), inclusi casi isolati; non nota (non può essere definita sulla base dei dati disponibili). Nell'ambito di ogni gruppo di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità.
Gli effetti indesiderati osservati in studi clinici (che si verificano più frequentemente con Isradipina che con placebo) e segnalati come segnalazioni spontanee sono presentate di seguito in accordo alla classificazione per sistemi e organi. Tabella 1
Patologie del sistema emolinfopoietico
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Molto raro:
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trombopenia, leucopenia, anemia
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Disturbi del metabolismo e della nutrizione
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Molto raro:
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anoressia, perdita di appetito
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Non comune:
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Incremento ponderale
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Disturbi psichiatrici
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Molto raro:
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depressione, ansia, nervosismo
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Non nota:
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Insonnia
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Patologie del sistema nervoso
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Molto comune:
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cefalea
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Comune:
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capogiri
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Molto raro:
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ipoestesia, parestesia, sonnolenza,
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Non nota:
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attacchi ischemici transitori
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Patologie dell'occhio
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Molto raro:
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compromissione della vista, visione offuscata
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Patologie cardiache
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Comune:
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tachicardia, palpitazioni
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Molto raro:
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aritmia ventricolare, infarto miocardico,
insufficienza cardiaca, angina pectoris fibrillazione atriale, bradicardia.
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Non nota:
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sincope
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Patologie vascolari
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Molto comune:
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rossore, edema periferico
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Non comune:
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ipotensione
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Non nota:
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ictus
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Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
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Comune:
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dispnea
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Molto raro:
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tosse
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Patologie gastrointestinali
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Comune:
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fastidio addominale
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Molto raro:
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vomito, nausea, iperplasia gengivale
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Non nota:
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bocca secca, costipazione, diarrea
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Patologie epatobiliari
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Molto raro:
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aumento dei test di funzionalità epatica, epatite
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Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
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Comune:
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eruzione cutanea
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Molto raro:
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dermatite allergica, reazioni cutanee allergiche, prurito, iperidrosi, reazioni anafilattiche ed angioedema, fotosensibilità
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Patologie del sistema muscolo-scheletrico e del tessuto connettivo
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Molto raro:
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artralgia, mal di schiena, spasmi muscolari, dolore agli arti inferiori
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Patologie renali ed urinarie
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Comune:
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poliuria
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Molto raro:
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pollachiuria
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Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
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Molto raro:
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disfunzione erettile, ginecomastia
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Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
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Comune:
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affaticamento, malessere
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Molto raro:
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astenia,
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Non nota:
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letargia, dolore toracico
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Inoltre, i seguenti effetti indesiderati sono stati associati al trattamento con calcioantagonisti: dermatite esfoliativa ed eritema multiforme.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili
Sovradosaggio
Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Clivoten
Segni e sintomi
L'esperienza di sovradosaggio con CLIVOTEN è limitata, i dati disponibili suggeriscono che questo può indurre una ipotensione marcata e prolungata, tale da richiedere una terapia di supporto (somministrazione endovenosa di fluidi o plasma expanders) con monitoraggio sia della funzione cardiorespiratoria che della volemia.
Trattamento
Possono essere di beneficio sostanze ad attività vasocostrittrice, a patto che il loro uso non sia controindicato. Può anche essere utilizzata l'infusione endovenosa di calcio.
Scadenza
3 anni
Conservazione
Nessuna.
Elenco degli eccipienti
Silice colloidale anidra, magnesio stearato, cetil palmitato, cellulosa microcristallina, ipromellosa.
Componenti della capsula
Pigmento ossido di ferro giallo, titanio diossido, gelatina