Cos'è Cellcept - Capsula?
Cellcept 250 mg 100 capsule
Informazioni commerciali sulla prescrizione
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Perché si usa Cellcept? A cosa serve?
CellCept è indicato in associazione con ciclosporina e corticosteroidi per la profilassi del rigetto acuto in pazienti adulti e pediatrici (di età compresa tra 1 e 18 anni) che ricevono un allotrapianto renale, cardiaco o epatico.
Come usare Cellcept: Posologia
Il trattamento deve essere iniziato e continuato da specialisti adeguatamente qualificati nei trapianti.
Posologia
Adulti
Trapianto renale
La somministrazione deve iniziare entro le prime 72 ore successive al trapianto. La dose raccomandata nei pazienti con trapianto renale è 1 g somministrato due volte al giorno (dose giornaliera 2 g).
Trapianto cardiaco
La somministrazione deve iniziare entro i primi 5 giorni successivi al trapianto. La dose raccomandata per i pazienti sottoposti a trapianto cardiaco è 1,5 g somministrati due volte al giorno (dose giornaliera 3 g).
Trapianto epatico
Il trattamento con micofenolato mofetile per via endovenosa (e.v.) deve essere somministrato per i primi 4 giorni dopo il trapianto epatico; la somministrazione di micofenolato mofetile orale inizierà subito dopo, quando può essere tollerato. La dose orale raccomandata per i pazienti sottoposti a trapianto epatico è 1,5 g somministrati due volte al giorno (dose giornaliera 3 g).
Popolazione pediatrica (età compresa tra 1 e 18 anni)
La posologia pediatrica indicata nel presente paragrafo trova applicazione per tutte le formulazioni orali di medicinali contenenti micofenolato mofetile, secondo quanto appropriato. Le diverse formulazioni orali non devono essere sostituite tra loro senza la supervisione del medico.
La dose iniziale raccomandata per i pazienti pediatrici sottoposti a trapianto renale, cardiaco ed epatico è pari a 600 mg/m2 (di superficie corporea) di micofenolato mofetile, somministrata due volte al giorno (dose massima giornaliera totale di 2 g o 10 mL della sospensione orale.).
La dose e la formulazione del medicinale devono essere individualizzate in base alla valutazione clinica. Qualora la dose iniziale raccomandata sia ben tollerata ma non si raggiunga un'immunosoppressione clinicamente adeguata nei pazienti pediatrici sottoposti a trapianto cardiaco ed epatico, la dose può essere aumentata a 900 mg/m2 di superficie corporea due volte al giorno (dose massima totale giornaliera di 3 g, o 15 mL di sospensione orale). La dose di mantenimento raccomandata per i pazienti pediatrici sottoposti a trapianto renale rimane a 600 mg/m2 due volte al giorno (dose giornaliera totale massima di 2 g o 10 ml di sospensione orale).
Micofenolato mofetile polvere per sospensione orale deve essere utilizzato da pazienti che non sono in grado di deglutire capsule o compresse e/o con una superficie corporea inferiore a 1,25 m2 a causa del maggiore rischio di soffocamento. Ai pazienti con una superficie corporea compresa tra 1,25 e 1,5 m2 micofenolato mofetile capsule può essere prescritto ad una dose di 750 mg due volte al giorno (dose giornaliera di 1,5 g). Ai pazienti con una superficie corporea maggiore di 1,5 m2 micofenolato mofetile capsule o compresse può essere prescritto ad una dose di 1 g due volte al giorno (dose giornaliera di
2 g). Poiché alcune reazioni avverse si verificano con maggior frequenza in questo gruppo di età rispetto agli adulti (vedere paragrafo 4.8), può essere richiesta temporaneamente una riduzione della dose o un'interruzione del trattamento; in questi casi bisogna tener conto dei fattori clinici rilevanti, compresa la gravità della reazione
Utilizzo in popolazioni speciali
Anziani
Per gli anziani è raccomandata la dose di 1 g somministrata 2 volte al giorno per i pazienti con trapianto renale e la dose di 1,5 g somministrata 2 volte al giorno per i pazienti con trapianto cardiaco o epatico.
Compromissione renale
Nei pazienti sottoposti a trapianto renale con compromissione renale cronica severa (filtrazione glomerulare < 25 mL/min/1,73 m2), ad eccezione dell'immediato periodo post-trapianto, si devono evitare dosi superiori a 1 g somministrato due volte al giorno. Il monitoraggio di questi pazienti deve essere accurato. Nei pazienti che presentano un ritardo nel funzionamento del rene dopo il trapianto non è necessario aggiustare la dose (vedere paragrafo 5.2). Non sono disponibili dati relativi a pazienti sottoposti a trapianto cardiaco o epatico con compromissione renale cronica severa.
Compromissione epatica severa
Non sono necessari aggiustamenti della dose per i pazienti con trapianto renale con malattia severa del parenchima epatico. Non sono disponibili dati relativi a pazienti sottoposti a trapianto cardiaco con malattia del parenchima epatico severa.
Trattamento durante episodi di rigetto
Adulti
L'acido micofenolico (MPA) è il metabolita attivo del micofenolato mofetile. Il rigetto di trapianto renale non provoca mutamenti nella farmacocinetica dell'MPA; non sono necessarie riduzioni della dose o interruzioni del trattamento. Non ci sono motivi per l'aggiustamento della dose conseguentemente al rigetto del trapianto cardiaco. Non sono disponibili dati di farmacocinetica durante il rigetto di trapianto epatico.
Popolazione pediatrica
Non vi sono dati disponibili sul trattamento del primo rigetto o del rigetto refrattario nei pazienti pediatrici sottoposti a trapianto.
Modo di somministrazione
Per uso orale.
Precauzioni che devono essere prese prima della manipolazione o della somministrazione del medicinale
Poiché è stato dimostrato che micofenolato mofetile esercita effetti teratogeni su ratti e conigli, le capsule non devono essere aperte né rotte per evitare l'inalazione della polvere contenuta nelle capsule o il contatto diretto tra quest'ultima e la cute o le mucose. In tal caso lavare accuratamente la zona interessata con acqua e sapone e sciacquare gli occhi con acqua corrente.
Quando non dev'essere usato Cellcept
- CellCept non deve essere somministrato a pazienti con ipersensibilità al micofenolato mofetile, all'acido micofenolico o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Sono state osservate reazioni di ipersensibilità a questo medicinale (vedere paragrafo 4.8).
- Il trattamento non deve essere somministrato a donne in età fertile che non fanno uso di misure contraccettive altamente efficaci (vedere paragrafo 4.6).
- Nelle donne in età fertile il trattamento deve essere istituito soltanto in presenza dell'esito di un test di gravidanza, in modo da escludere l'uso involontario del medicinale durante la gravidanza (vedere paragrafo 4.6).
- Il trattamento non deve essere usato in gravidanza se non in mancanza di un trattamento alternativo adeguato per la prevenzione del rigetto di trapianto (vedere paragrafo 4.6).
- Il trattamento non deve essere somministrato a donne che allattano con latte materno (vedere paragrafo 4.6).
Avvertenze speciali e precauzioni di impiego
Cosa serve sapere prima di prendere Cellcept
Neoplasie
I pazienti che ricevono una terapia immunosoppressiva di associazione in cui sia compreso CellCeptsono maggiormente a rischio per quanto riguarda lo sviluppo di linfomi e di altri tumori maligni, soprattutto della pelle (vedere paragrafo 4.8). Il rischio sembra dipendere dall'intensità e dalla durata dell'immunosoppressione, più che dall'uso di uno specifico prodotto.
Come precauzione generale per minimizzare il rischio di tumore della pelle, l'esposizione alla luce solare e ai raggi UV deve essere limitata tramite l'uso di indumenti protettivi e di creme solari ad alta protezione.
Infezioni
I pazienti trattati con immunosoppressori, compreso micofenolato mofetile, sono a maggior rischio di infezioni opportunistiche (batteriche, fungine, virali e da protozoi), infezioni fatali e sepsi (vedere paragrafo 4.8). Tali infezioni includono la riattivazione di virus latenti, quali il virus dell'epatite B o il virus dell'epatite C e infezioni causate da poliomavirus (nefropatia associata a virus BK e leucoencefalopatia multifocale progressiva, PML, associata a virus John Cunningham, JC). Casi di epatite dovuti a riattivazione del virus dell'epatite B o dell'epatite C sono stati riportati in pazienti portatori trattati con immunosoppressori. Queste infezioni sono spesso correlate ad un elevato carico immunosoppressivo totale e possono portare a condizioni gravi o fatali che il medico deve considerare nella diagnosi differenziale dei pazienti immunodepressi con deterioramento della funzionalità renale o sintomi neurologici. L'acido micofenolico ha un effetto citostatico sui linfociti B e T, pertanto può verificarsi un incremento della gravità di COVID-19 e deve essere presa in considerazione una decisione clinica appropriata.
Ci sono state segnalazioni di ipogammaglobulinemia in associazione con infezioni ricorrenti in pazienti che hanno assunto micofenolato mofetile in combinazione con altri immunosoppressori. In alcuni di questi casi, il passaggio da micofenolato mofetile a un immunosoppressore alternativo ha determinato un ritorno a valori normali dei livelli delle IgG sieriche. Nei pazienti in terapia con micofenolato mofetile che sviluppino infezioni ricorrenti si devono dosare le immunoglobuline sieriche. In caso di ipogammaglobulinemia prolungata clinicamente rilevante, va valutata una azione clinica appropriata tenendo in considerazione i potenti effetti citostatici che l'acido micofenolico esercita sui linfociti B e T.
Sono state pubblicate segnalazioni di bronchiectasie in adulti e bambini che hanno assunto micofenolato mofetile in combinazione con altri immunosoppressori. In alcuni di questi casi, il passaggio da micofenolato mofetile a un altro immunosoppressore ha comportato un miglioramento dei sintomi respiratori. Il rischio di bronchiectasie può essere collegato a ipogammaglobulinemia o a un effetto diretto sul polmone. Ci sono state anche delle segnalazioni isolate di malattia polmonare interstiziale e fibrosi polmonare, alcune delle quali ad esito fatale (vedere paragrafo 4.8). Si raccomanda di indagare i pazienti qualora sviluppino sintomi polmonari persistenti, quali tosse e dispnea.
Sistema emolinfopoietico e immunitario
I pazienti trattati con micofenolato mofetile devono essere controllati per la neutropenia, che può essere collegata al micofenolato mofetile stesso, a farmaci concomitanti, a infezioni virali o ad una combinazione di queste cause. I pazienti trattati con micofenolato mofetile devono effettuare una conta ematologica completa ogni settimana nel primo mese di terapia, due volte al mese durante il secondo e il terzo mese e una volta al mese per il primo anno. In caso di sviluppo di neutropenia (conta assoluta dei neutrofili < 1,3 x 103/μL), può essere opportuno interrompere o terminare il trattamento con micofenolato mofetile.
In pazienti trattati con micofenolato mofetile in associazione con altri farmaci immunosoppressivi sono stati segnalati casi di aplasia specifica della serie rossa (Pure Red Cell Aplasia, PRCA). Il meccanismo con cui il micofenolato mofetile ha indotto la PRCA non è noto. La PRCA può risolversi con la riduzione della dose o con l'interruzione della terapia con micofenolato mofetile. Le modifiche al trattamento con micofenolato mofetile nei pazienti trapiantati devono essere effettuate esclusivamente sotto un'appropriata supervisione clinica al fine di minimizzare il rischio di rigetto (vedere paragrafo 4.8).
Si deve raccomandare ai pazienti trattati con micofenolato mofetile di segnalare immediatamente qualsiasi evidenza di infezione, formazione di lividi o emorragia inattese o qualunque altra manifestazione di insufficienza midollare.
I pazienti devono essere informati che, durante il trattamento con micofenolato mofetile, le vaccinazioni potrebbero essere meno efficaci, e che l'utilizzo di vaccini vivi attenuati deve essere evitato (vedere paragrafo 4.5). Può essere utile la vaccinazione antiinfluenzale. Per la vaccinazione antiinfluenzale i medici prescrittori devono fare riferimento alle linee guida nazionali.
Apparato gastrointestinale
Il micofenolato mofetile è stato associato ad un'aumentata incidenza di eventi avversi del sistema digerente, inclusi casi infrequenti di ulcerazione, emorragia e perforazione del tratto gastrointestinale. Il trattamento deve essere somministrato con cautela nei pazienti con malattia grave attiva del sistema digerente.
Il micofenolato è un inibitore dell'enzima Inosina Monofosfato Deidrogenasi (IMPDH). Deve pertanto esserne evitato l'utilizzo nei pazienti affetti da rare patologie ereditarie che comportano un deficit dell'enzima ipoxantina-guanina fosforibosil-transferasi (HGPRT), come la sindrome di Lesch- Nyhan e la sindrome di Kelley-Seegmiller.
Interazioni
Occorre prestare cautela nel passaggio da una terapia di associazione contenente immunosoppressori che interferiscono con la circolazione enteroepatica di MPA (ad es. ciclosporina), ad altri trattamenti che non esercitano tale effetto (ad es. tacrolimus, sirolimus o belatacept) e viceversa, poiché il cambiamento di terapia potrebbe determinare modifiche nell'esposizione a MPA. I medicinali che interferiscono con la circolazione enteroepatica di MPA (ad es. colestiramina, antibiotici) devono essere usati con cautela poiché potrebbero comportare una riduzione dei livelli plasmatici del micofenolato e della sua efficacia (vedere anche paragrafo 4.5).
Si raccomanda di non somministrare il micofenolato mofetile in associazione all'azatioprina, in quanto la co-somministrazione dei due medicinali non è stata esaminata.
Il rapporto rischio/beneficio di micofenolato mofetile in associazione con sirolimus non è stato stabilito (vedere anche paragrafo 4.5).
Monitoraggio terapeutico dei farmaci
Nel passaggio da una terapia di associazione ad un'altra (ad es. da ciclosporina a tacrolimus e viceversa) o per garantire adeguata immunosoppressione nei pazienti ad alto rischio immunologico (ad es. rischio di rigetto, trattamento con antibiotici, aggiunta o eliminazione di un medicinale interagente) è appropriato effettuare un monitoraggio dei livelli terapeutici di MPA.
Popolazioni speciali
Popolazione pediatrica
Informazioni post-marketing molto limitate indicano una frequenza più elevata dei seguenti eventi avversi nei pazienti di età inferiore ai 6 anni rispetto ai pazienti di età superiore:
- linfomi e altre neoplasie maligne, in particolare del disordine linfoproliferativo post-trapianto nei pazienti sottoposti a trapianto cardiaco.
- patologie del sistema emolinfopietico, comprese anemia e neutropenia nei pazienti sottoposti a trapianto cardiaco. Questo vale per i bambini di età inferiore ai 6 anni rispetto ai pazienti di età superiore e rispetto ai pazienti pediatrici sottoposti a trapianto epatico/renale.
- I pazienti che assumono micofenolato mofetile devono eseguire a conta ematologica completa settimanalmente durante il primo mese, due volte al mese per il secondo e il terzo mese di trattamento e poi mensilmente per tutto il primo anno. Se si sviluppa neutropenia, può essere opportuno interrompere o sospendere il micofenolato mofetile.
- disturbi gastrointestinali, tra cui diarrea e vomito.
Il trattamento deve essere somministrato con cautela nei pazienti con gravi patologie attive dell'apparato digerente.
Popolazione anziana
I pazienti anziani potrebbero essere esposti a un maggior rischio di eventi avversi, ad esempio alcune infezioni (inclusa malattia tissutale invasiva da citomegalovirus) e possibili emorragia gastrointestinale ed edema polmonare (vedere paragrafo 4.8), rispetto ai soggetti di età inferiore.
Effetti teratogeni
Il micofenolato è un potente teratogeno nell'uomo. Sono stati segnalati aborti spontanei (tasso del 45%-49%) e malformazioni congenite (tasso stimato del 23%-27%) in seguito all'esposizione a micofenolato mofetile durante la gravidanza. Il trattamento è pertanto controindicato durante la gravidanza se non in mancanza di un trattamento alternativo adeguato per prevenire il rigetto del trapianto. Le donne in età fertile devono essere informate dei rischi e seguire le raccomandazioni fornite nel paragrafo 4.6 (ad es. metodi contraccettivi, test di gravidanza) prima, durante e dopo la terapia con micofenolato mofetile. I medici devono assicurarsi che le donne in trattamento con micofenolato mofetile comprendano il rischio di arrecare danno al bambino, la necessità di una contraccezione efficace e la necessità di rivolgersi immediatamente al medico nel caso in cui sussista la possibilità di una gravidanza.
Contraccezione (vedere paragrafo 4.6)
Dato l'elevato rischio di aborto e malformazioni congenite associati all'impiego di micofenolato mofetile in gravidanza, come dimostrato da robuste evidenze cliniche, deve essere fatto tutto il possibile per evitare una gravidanza durante il trattamento. Pertanto le donne in età fertile devono usare almeno un metodo contraccettivo affidabile (vedere paragrafo 4.3) prima di iniziare la terapia con micofenolato mofetile, durante la terapia stessa e per sei settimane dopo l'interruzione del trattamento, a meno che l'astinenza non sia il metodo anticoncezionale prescelto. L'uso simultaneo di due metodi contraccettivi complementari è preferibile per ridurre al minimo il rischio di un possibile fallimento della copertura contraccettiva e di una gravidanza indesiderata.
Per informazioni sulla contraccezione maschile vedere paragrafo 4.6. Materiale educazionale
Al fine di aiutare i pazienti a evitare l'esposizione del feto al micofenolato e di fornire importanti informazioni di sicurezza aggiuntive, il titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio fornirà materiale educazionale agli operatori sanitari. Il materiale educazionale ribadirà le avvertenze sulla teratogenicità del micofenolato, darà consigli sulla contraccezione prima dell'inizio della terapia e sulla necessità di effettuare i test di gravidanza. Il medico dovrà fornire tutte le informazioni per il paziente relative al rischio teratogeno e ai metodi di prevenzione delle gravidanze alle donne in età fertile e, se pertinente, ai pazienti di sesso maschile.
Precauzioni aggiuntive
I pazienti non devono donare il sangue durante la terapia o per almeno 6 settimane dopo l'interruzione del micofenolato mofetile. Gli uomini non devono donare lo sperma durante la terapia o per 90 giorni dopo l'interruzione del micofenolato mofetile.
Contenuto di sodio
Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per capsula, cioè essenzialmente ‘senza sodio'.
Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione
Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Cellcept
Aciclovir
Quando si è somministrata l'associazione di micofenolato mofetile e aciclovir, si è osservato un aumento delle concentrazioni plasmatiche di aciclovir rispetto alla somministrazione di aciclovir da solo. Le modifiche nella farmacocinetica del glucuronide fenolico dell'MPA (MPAG) sono state minime (aumento dell'MPAG dell'8%) e non sono state considerate clinicamente rilevanti. Poiché sia le concentrazioni plasmatiche di MPAG che quelle di aciclovir sono aumentate in presenza di compromissione renale, è possibile che il micofenolato mofetile e l'aciclovir o i suoi profarmaci, ad esempio valaciclovir, competano per l'escrezione a livello dei tubuli renali, aumentando la concentrazione delle due sostanze.
Antiacidi e inibitori della pompa protonica (PPI)
Una riduzione dell'esposizione all'MPA è stata osservata con la somministrazione di micofenolato mofetile con antiacidi quali il magnesio e l'idrossido di alluminio o con inibitori della pompa protonica, compresi lansoprazolo e pantoprazolo. Non sono state osservate differenze significative dei tassi di rigetto e di perdita del trapianto nei pazienti che assumevano micofenolato mofetile e inibitori della pompa protonica rispetto ai pazienti che assumevano micofenolato mofetile ma non inibitori della pompa protonica. Tali dati consentono di estrapolare questo risultato a tutti gli antiacidi in quanto la riduzione dell'esposizione al micofenolato mofetile quando somministrato con il magnesio o l'idrossido di alluminio è sensibilmente inferiore di quando il micofenolato mofetile è somministrato con gli inibitori della pompa protonica.
Medicinali in grado di interferire con la circolazione enteroepatica (ad es. colestiramina, ciclosporina A, antibiotici)
Deve essere usata prudenza con i medicinali in grado di interferire con la circolazione enteroepatica in quanto l'efficacia del micofenolato mofetile potrebbe venire diminuita.
Colestiramina
In seguito alla somministrazione di una singola dose di 1,5 g di micofenolato mofetile in soggetti sani precedentemente trattati con colestiramina alla dose di 4 g tre volte al giorno per 4 giorni, si è osservata una riduzione del 40% dell'AUC dell'MPA (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). Deve essere usata prudenza durante la co-somministrazione in quanto l'efficacia del micofenolato mofetile potrebbe venire diminuita.
Ciclosporina A
La farmacocinetica della ciclosporina A (CsA) non è influenzata dal micofenolato mofetile.
Al contrario, se si interrompe il trattamento concomitante con CsA, si deve prevedere un aumento dell'AUC dell'MPA del 30% circa. CsA interferisce con la circolazione enteroepatica di MPA, determinando una riduzione del 30-50% dell'esposizione a MPA nei pazienti sottoposti a trapianto renale e trattati con micofenolato mofetile e CsA rispetto a quanto osservato in soggetti trattati con sirolimus o belatacept e dosi analoghe di micofenolato mofetile (vedere anche paragrafo 4.4). Per contro, cambiamenti nell'esposizione a MPA devono essere attesi in pazienti che passano dal trattamento con CsA a immunosoppressori che non interferiscono con la circolazione enteroepatica di MPA.
Gli antibiotici deputati all'eliminazione dei batteri produttori di β-glucoronidasi nell'intestino (ad es. aminoglicoside, cefalosporina, fluorochinolone e classi delle penicilline) potrebbero interferire con la circolazione enteroepatica di MPAG/MPA, determinando la conseguente riduzione dell'esposizione sistemica a MPA. Sono disponibili informazioni relative ai seguenti antibiotici:
Ciprofloxacina o amoxicillina più acido clavulanico
Riduzioni del 50% circa delle concentrazioni pre-dose (a valle) dell'MPA sono state riportate in soggetti che hanno ricevuto un trapianto di rene nei giorni immediatamente successivi l'inizio della terapia orale con ciprofloxacina o amoxicillina più acido clavulanico. Tale effetto tendeva a diminuire con il prosieguo della terapia antibiotica e cessava pochi giorni dopo l'interruzione della stessa. La modifica del livello di pre-dose può non rappresentare accuratamente le modifiche dell'esposizione complessiva all'MPA. Pertanto, non sono normalmente necessarie modificazioni della dose di micofenolato mofetile in assenza di segni clinici di compromissione del trapianto. Tuttavia, deve essere effettuato uno stretto monitoraggio clinico durante l'uso dell'associazione e subito dopo il trattamento antibiotico.
Norfloxacina e metronidazolo
In volontari sani, non si è osservata alcuna interazione significativa quando il micofenolato mofetile è stato somministrato in concomitanza con norfloxacina o separatamente con metronidazolo. Tuttavia, l'associazione di norfloxacina e metronidazolo ha ridotto l'esposizione all'MPA del 30% circa in seguito alla somministrazione di una singola dose di micofenolato mofetile.
Trimetoprim/sulfametossazolo
Non si è osservato alcun effetto sulla biodisponibilità dell'MPA.
Medicinali che influiscono sulla glucuronazione (ad es. isavuconazolo, telmisartan)
La co-somministrazione di farmaci che influiscono sulla glucuronazione di MPA potrebbe alterare l'esposizione a MPA. Si raccomanda pertanto di prestare cautela quando si somministra micofenolato mofetile in concomitanza con questi medicinali.
Isavuconazolo
In associazione alla co-somministrazione con isavuconazolo è stato osservato un aumento del 35% dell'esposizione (AUC0-∞) di MPA.
Telmisartan
La co-somministrazione di telmisartan e micofenolato mofetile ha comportato una riduzione di circa il 30% delle concentrazioni di MPA. Telmisartan incide sull'eliminazione di MPA rafforzando l'espressione del recettore gamma attivato dai proliferatori dei perossisomi (PPAR-gamma), che a sua volta determina un aumento dell'espressione e dell'attività dell'uridina difosfato glucuroniltransferasi, isoforma 1A9 (UGT1A9). Dal confronto tra i tassi di rigetto dell'organo trapiantato, i tassi di insuccesso del trapianto o i profili degli eventi avversi relativi ai pazienti trattati con micofenolato mofetile in associazione o meno a telmisartan, non sono emerse conseguenze cliniche sulle interazioni farmacocinetiche tra medicinali.
Ganciclovir
Sulla base dei risultati di uno studio con singola somministrazione della dose raccomandata di micofenolato mofetile orale e ganciclovir per via endovenosa, e degli effetti conosciuti della compromissione renale sulla farmacocinetica del micofenolato mofetile (vedere paragrafo 4.2) e del ganciclovir, si prevede che la contemporanea somministrazione di questi due agenti (che competono per il medesimo meccanismo di secrezione tubulare) darà origine ad un aumento della concentrazione di MPAG e di ganciclovir. Non si prevedono sostanziali modificazioni della farmacocinetica dell'MPA e non sono richiesti aggiustamenti della dose di micofenolato mofetile. In pazienti con compromissione renale ai quali vengono somministrati contemporaneamente micofenolato mofetile e ganciclovir o i suoi profarmaci, ad esempio valganciclovir, devono essere osservate le raccomandazioni per la dose di ganciclovir e i pazienti devono essere controllati accuratamente.
Contraccettivi orali
La farmacodinamica e la farmacocinetica dei contraccettivi orali non sono state influenzate in misura clinicamente rilevante dalla somministrazione contemporanea di micofenolato mofetile (vedere anche il paragrafo 5.2).
Rifampicina
In pazienti che non assumevano anche ciclosporina, la co-somministrazione di micofenolato mofetile e rifampicina ha portato ad una riduzione dell'esposizione all'MPA (AUC0-12h) del 18%-70%. Si raccomanda di monitorare i livelli di esposizione all'MPA e di modificare conseguentemente la dose di micofenolato mofetile al fine di mantenere l'efficacia clinica quando si somministra rifampicina in concomitanza.
Sevelamer
Quando si è somministrato micofenolato mofetile in concomitanza con sevelamer si è osservata una diminuzione della Cmax e dell'AUC0-12h dell'MPA rispettivamente del 30% e del 25% senza alcuna conseguenza clinica (ad es. rigetto del trapianto). Tuttavia, si raccomanda di somministrare il micofenolato mofetile almeno un'ora prima o tre ore dopo l'assunzione di sevelamer al fine di minimizzare l'effetto sull'assorbimento dell'MPA. Non sono disponibili dati relativi al micofenolato mofetile con altri leganti del fosfato diversi da sevelamer.
Tacrolimus
Nei pazienti con trapianto epatico che hanno iniziato la terapia con micofenolato mofetile e tacrolimus, l'AUC e la Cmax dell'MPA, il metabolita attivo del micofenolato mofetile, non sono state influenzate significativamente dalla co-somministrazione con tacrolimus. Al contrario, l'AUC di tacrolimus è aumentata di circa il 20% quando sono state somministrate dosi multiple di micofenolato mofetile (1,5 g due volte al giorno) a pazienti sottoposti a trapianto di fegato e trattati con tacrolimus. Comunque, in pazienti con trapianto renale, la concentrazione di tacrolimus non sembra essere alterata da micofenolato mofetile (vedere anche paragrafo 4.4).
Vaccini vivi
I vaccini vivi non devono essere somministrati a pazienti con una risposta immunitaria alterata. La risposta anticorpale verso altri tipi di vaccino potrebbe essere diminuita (vedere anche paragrafo 4.4).
Popolazione pediatrica
Gli studi di interazione sono stati condotti soltanto sugli adulti. Possibili interazioni
La co-somministrazione di probenecid e micofenolato mofetile nella scimmia aumenta di 3 volte l'AUC plasmatica dell'MPAG. In tal modo, anche altre sostanze, di cui è nota l'eliminazione renale, possono competere con l'MPAG, aumentando così le concentrazioni plasmatiche dell'MPAG o dell'altra sostanza che viene secreta attraverso i tubuli renali.
Interazioni riportate su letteratura scientifica internazionalePrima di prendere
"Cellcept - Capsula" insieme ad altri farmaci come
“BCG-Medac”,
“Dotecine”,
“Fluenz Tetra”,
“Fluenz”,
“Keytruda”,
“M-M-Rvaxpro”,
“Oncotice”,
“Priorix Tetra”,
“Priorix”,
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Fertilità, gravidanza e allattamento
Donne in età fertile
Durante il trattamento con micofenolato mofetile la gravidanza deve essere evitata. Pertanto le donne in età fertile devono usare almeno un metodo contraccettivo affidabile (vedere paragrafo 4.3) prima di iniziare la terapia, durante la terapia stessa e per sei settimane dopo l'interruzione del trattamento, a meno che l'astinenza non sia il metodo anticoncezionale prescelto. L'uso simultaneo di due metodi contraccettivi complementari è preferibile.
Gravidanza
Il micofenolato mofetile è controindicato durante la gravidanza se non in mancanza di un trattamento alternativo adeguato per prevenire il rigetto di trapianto. La terapia deve essere istituita soltanto in presenza dell'esito negativo di un test di gravidanza, in modo da escludere l'uso involontario del medicinale in gravidanza (vedere paragrafo 4.3).
All'inizio del trattamento le donne in età fertile devono essere informate dell'aumento del rischio di interruzioni di gravidanza e malformazioni congenite, nonché in materia di pianificazione e prevenzione di gravidanze.
Prima di iniziare il trattamento, le donne in età fertile devono essersi sottoposte a due test di gravidanza sul siero o sulle urine, con una sensibilità di almeno 25 mUI/mL, e aver ottenuto un esito negativo al fine di escludere l'esposizione involontaria di un embrione al micofenolato. Si raccomanda l'esecuzione di un secondo test 8-10 giorni dopo il primo. Per i trapiantati da donatori deceduti, se non è possibile eseguire due test 8-10 giorni prima dell'inizio del trattamento (a causa dei tempi di disponibilità degli organi da trapiantare), deve essere eseguito immediatamente un test di gravidanza prima di iniziare il trattamento e un ulteriore test 8-10 giorni dopo. Occorre ripetere i test di gravidanza in base alle necessità cliniche (per es. dopo che è stata segnalata un'interruzione nella contraccezione). I risultati di tutti i test di gravidanza devono essere discussi con la paziente. Le pazienti devono essere invitate a consultare immediatamente il medico in caso di gravidanza.
Il micofenolato è un potente teratogeno nell'uomo e determina un aumento del rischio di aborti spontanei e malformazioni congenite in caso di esposizione durante la gravidanza.
- Sono stati segnalati aborti spontanei nel 45-49% delle donne in gravidanza esposte a micofenolato mofetile, rispetto a un tasso del 12-33% nelle pazienti sottoposte a trapianto di organi solidi trattate con immunosoppressori diversi da micofenolato mofetile.
- In base a quanto segnalato nella letteratura medica, sono emerse malformazioni nel 23-27% dei nati vivi da madri esposte a micofenolato mofetile durante la gravidanza (rispetto al 2-3% dei nati vivi nella popolazione complessiva e al 4-5% circa dei nati vivi da donne sottoposte a trapianto di organi solidi trattate con immunosoppressori diversi da micofenolato mofetile).
In fase post-marketing sono state osservate malformazioni congenite, comprese segnalazioni di malformazioni multiple, nei bambini di pazienti a cui è stato somministrato micofenolato in combinazione con altri immunosoppressori durante la gravidanza. Le malformazioni segnalate con maggiore frequenza sono state le seguenti:
- anomalie dell'orecchio (ad es. orecchio esterno malformato o assente), atresia del canale uditivo esterno (orecchio medio);
- malformazioni del viso come cheiloschisi, palatoschisi, micrognazia e ipertelorismo delle orbite;
- anomalie dell'occhio (ad es. coloboma);
- cardiopatie congenite, quali difetti del setto atriale e ventricolare;
- malformazioni delle dita (ad es. polidattilia, sindattilia);
- malformazioni tracheo-esofagee (ad es. atresia esofagea);
- malformazioni del sistema nervoso, come spina bifida;
- anomalie renali.
Sono stati inoltre segnalati casi isolati delle seguenti malformazioni:
- microftalmia;
- cisti congenita del plesso coroideo;
- agenesia del setto pellucido;
- agenesia del nervo olfattivo.
Gli studi sugli animali hanno mostrato tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Allattamento
Dati limitati mostrano che l'acido micofenolico viene escreto nel latte umano. Poiché l'acido micofenolico può dare serie reazioni avverse nei lattanti, il suo uso è controindicato in donne che allattano con latte materno (vedere paragrafo 4.3).
Uomini
Le limitate evidenze cliniche disponibili non indicano un aumento del rischio di malformazioni o aborti spontanei a seguito dell'esposizione paterna al micofenolato mofetile.
L'MPA è un potente teratogeno e la possibilità della sua presenza nello sperma non è nota. I calcoli basati sui dati emersi dagli studi condotti sull'animale dimostrano che la quantità massima di MPA potenzialmente trasferibile alla donna risulta talmente ridotta da far ritenere improbabili eventuali effetti. Negli studi condotti sull'animale il micofenolato si è dimostrato genotossico a concentrazioni superiori all'esposizione terapeutica nell'uomo solo entro margini ristretti, ma tali per cui il rischio di effetti genotossici sugli spermatozoi non può essere completamente escluso.
L'adozione delle seguenti precauzioni è pertanto raccomandata: agli uomini sessualmente attivi e alle loro partner si raccomanda l'uso di un metodo contraccettivo affidabile durante il trattamento del paziente di sesso maschile e per almeno 90 giorni dopo l'interruzione della terapia con micofenolato mofetile. I pazienti di sesso maschile fertili devono essere informati riguardo ai potenziali rischi di procreare e discuterne con un operatore sanitario qualificato.
Fertilità
Micofenolato mofetile non ha avuto alcun effetto sulla fertilità dei ratti maschi a dosi orali fino a 20 mg/kg/die. L'esposizione sistemica a questa dose rappresenta 2-3 volte l'esposizione clinica alla dose clinica raccomandata di 2 g/die nei pazienti sottoposti a trapianto renale e 1,3-2 volte l'esposizione clinica alla dose clinica raccomandata di 3 g/die nei pazienti sottoposti a trapianto cardiaco. In uno studio di fertilità e riproduzione femminile condotto nei ratti, dosi orali di
4,5 mg/kg/die, anche se non tossiche per la madre, hanno causato malformazioni nei nati della prima generazione (tra cui anoftalmia, mancanza della mandibola e idrocefalo). L'esposizione sistemica a questa dose è stata circa 0,5 volte l'esposizione clinica alla dose clinica raccomandata di 2 g/die per i pazienti sottoposti a trapianto renale e circa 0,3 volte l'esposizione clinica alla dose clinica raccomandata di 3 g/die per i pazienti sottoposti a trapianto cardiaco. Nelle madri e nella generazione successiva non sono risultati evidenti effetti sulla fertilità o sui parametri riproduttivi.
Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari
Il micofenolato mofetile altera moderatamente la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari. Poiché il trattamento può causare sonnolenza, stato confusionale, capogiri, tremore o ipotensione, si consiglia ai pazienti di prestare cautela durante la guida o l'uso di macchinari.
Quali sono gli effetti collaterali di Cellcept
Riassunto del profilo di sicurezza
Le reazioni avverse più comuni e/o gravi associate alla somministrazione di micofenolato mofetile in associazione con ciclosporina e corticosteroidi includono diarrea (fino al 52,6%), leucopenia (fino al 45,8%), infezioni batteriche (fino al 39,9%) e vomito (fino al 39,1%). Inoltre, vi è evidenza di un aumento della frequenza di alcune infezioni (vedere paragrafo 4.4).
Elenco delle reazioni avverse in forma di tabella
Le reazioni avverse osservate negli studi clinici e nell'esperienza post-marketing sono riportate nella Tabella 1 in funzione della classificazione per sistemi e organi (SOC) secondo il Dizionario Medico per le Attività Regolatorie (Medical Dictionary for Regulatory Activities, MedDRA) e delle relative categorie di frequenza. La categoria di frequenza corrispondente a ciascuna reazione avversa si basa sulla seguente convenzione: molto comune (≥ 1/10), comune (≥ 1/100, < 1/10), non comune
(≥ 1/1.000, < 1/100), raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000) e molto raro (< 1/10.000). A causa delle notevoli differenze riscontrate nella frequenza di alcune reazioni avverse tra le varie indicazioni di trapianto, la frequenza viene presentata separatamente per i pazienti sottoposti a trapianto renale, epatico e cardiaco.
Tabella 1 Reazioni avverse negli studi che hanno valutato il trattamento con micofenolato mofetile negli adulti e negli adolescenti, o attraverso la sorveglianza post-marketing
Reazione avversa (MedDRA)
Classificazione per
sistemi e organi
|
Trapianto renale
|
Trapianto epatico
|
Trapianto cardiaco
|
|
Frequenza
|
Frequenza
|
Frequenza
|
Infezioni e infestazioni
|
Infezioni batteriche
|
Molto comune
|
Molto comune
|
Molto comune
|
Infezioni fungine
|
Comune
|
Molto comune
|
Molto comune
|
Infezioni da protozoi
|
Non comune
|
Non comune
|
Non comune
|
Infezioni virali
|
Molto comune
|
Molto comune
|
Molto comune
|
Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi)
|
Tumore benigno della pelle
|
Comune
|
Comune
|
Comune
|
Linfoma
|
Non comune
|
Non comune
|
Non comune
|
Disordine linfoproliferativo
|
Non comune
|
Non comune
|
Non comune
|
Tumore
|
Comune
|
Comune
|
Comune
|
Tumore maligno della pelle
|
Comune
|
Non comune
|
Comune
|
Patologie del sistema emolinfopoietico
|
Anemia
|
Molto comune
|
Molto comune
|
Molto comune
|
Aplasia specifica della serie rossa
|
Non comune
|
Non comune
|
Non comune
|
Insufficienza midollare
|
Non comune
|
Non comune
|
Non comune
|
Ecchimosi
|
Comune
|
Comune
|
Molto comune
|
Leucocitosi
|
Comune
|
Molto comune
|
Molto comune
|
Leucopenia
|
Molto comune
|
Molto comune
|
Molto comune
|
Pancitopenia
|
Comune
|
Comune
|
Non comune
|
Pseudolinfoma
|
Non comune
|
Non comune
|
Comune
|
Trombocitopenia
|
Comune
|
Molto comune
|
Molto comune
|
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
|
Acidosi
|
Comune
|
Comune
|
Molto comune
|
Ipercolesterolemia
|
Molto comune
|
Comune
|
Molto comune
|
Iperglicemia
|
Comune
|
Molto comune
|
Molto comune
|
Iperkaliemia
|
Comune
|
Molto comune
|
Molto comune
|
Iperlipidemia
|
Comune
|
Comune
|
Molto comune
|
Ipocalcemia
|
Comune
|
Molto comune
|
Comune
|
Ipokaliemia
|
Comune
|
Molto comune
|
Molto comune
|
Ipomagnesemia
|
Comune
|
Molto comune
|
Molto comune
|
Ipofosfatemia
|
Molto comune
|
Molto comune
|
Comune
|
Iperuricemia
|
Comune
|
Comune
|
Molto comune
|
Gotta
|
Comune
|
Comune
|
Molto comune
|
Calo ponderale
|
Comune
|
Comune
|
Comune
|
Disturbi psichiatrici
|
Stato confusionale
|
Comune
|
Molto comune
|
Molto comune
|
Depressione
|
Comune
|
Molto comune
|
Molto comune
|
Insonnia
|
Comune
|
Molto comune
|
Molto comune
|
Agitazione
|
Non comune
|
Comune
|
Molto comune
|
Ansia
|
Comune
|
Molto comune
|
Molto comune
|
Alterazioni del pensiero
|
Non comune
|
Comune
|
Comune
|
Patologie del sistema nervoso
|
Capogiri
|
Comune
|
Molto comune
|
Molto comune
|
Mal di testa
|
Molto comune
|
Molto comune
|
Molto comune
|
Ipertonia
|
Comune
|
Comune
|
Molto comune
|
Parestesia
|
Comune
|
Molto comune
|
Molto comune
|
Sonnolenza
|
Comune
|
Comune
|
Molto comune
|
Tremore
|
Comune
|
Molto comune
|
Molto comune
|
Convulsioni
|
Comune
|
Comune
|
Comune
|
Disgeusia
|
Non comune
|
Non comune
|
Comune
|
Patologie cardiache
|
Tachicardia
|
Comune
|
Molto comune
|
Molto comune
|
Patologie vascolari
|
Ipertensione
|
Molto comune
|
Molto comune
|
Molto comune
|
Ipotensione
|
Comune
|
Molto comune
|
Molto comune
|
Linfocele
|
Non comune
|
Non comune
|
Non comune
|
Trombosi venosa
|
Comune
|
Comune
|
Comune
|
Vasodilatazione
|
Comune
|
Comune
|
Molto comune
|
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
|
Bronchiectasie
|
Non comune
|
Non comune
|
Non comune
|
Tosse
|
Molto comune
|
Molto comune
|
Molto comune
|
Dispnea
|
Molto comune
|
Molto comune
|
Molto comune
|
Pneumopatia interstiziale
|
Non comune
|
Molto raro
|
Molto raro
|
Versamento pleurico
|
Comune
|
Molto comune
|
Molto comune
|
Fibrosi polmonare
|
Molto raro
|
Non comune
|
Non comune
|
Patologie gastrointestinali
|
Distensione addominale
|
Comune
|
Molto comune
|
Comune
|
Dolore addominale
|
Molto comune
|
Molto comune
|
Molto comune
|
Colite
|
Comune
|
Comune
|
Comune
|
Costipazione
|
Molto comune
|
Molto comune
|
Molto comune
|
Calo dell'appetito
|
Comune
|
Molto comune
|
Molto comune
|
Diarrea
|
Molto comune
|
Molto comune
|
Molto comune
|
Dispepsia
|
Molto comune
|
Molto comune
|
Molto comune
|
Esofagite
|
Comune
|
Comune
|
Comune
|
Eruttazione
|
Non comune
|
Non comune
|
Comune
|
Flatulenza
|
Comune
|
Molto comune
|
Molto comune
|
Gastrite
|
Comune
|
Comune
|
Comune
|
Emorragia gastrointestinale
|
Comune
|
Comune
|
Comune
|
Ulcera gastrointestinale
|
Comune
|
Comune
|
Comune
|
Iperplasia gengivale
|
Comune
|
Comune
|
Comune
|
Ileo
|
Comune
|
Comune
|
Comune
|
Ulcerazione del cavo orale
|
Comune
|
Comune
|
Comune
|
Nausea
|
Molto comune
|
Molto comune
|
Molto comune
|
Pancreatite
|
Non comune
|
Comune
|
Non comune
|
Stomatite
|
Comune
|
Comune
|
Comune
|
Vomito
|
Molto comune
|
Molto comune
|
Molto comune
|
Disturbi del sistema immunitario
|
Ipersensibilità
|
Non comune
|
Comune
|
Comune
|
Ipogammaglobulinemia
|
Non comune
|
Molto raro
|
Molto raro
|
Patologie epatobiliari
|
Aumento dei livelli ematici di fosfatasi alcalina
|
Comune
|
Comune
|
Comune
|
Aumento dei livelli ematici di lattato
deidrogenasi
|
Comune
|
Non comune
|
Molto comune
|
Aumento dei livelli degli enzimi epatici
|
Comune
|
Molto comune
|
Molto comune
|
Epatite
|
Comune
|
Molto comune
|
Non comune
|
Iperbilirubinemia
|
Comune
|
Molto comune
|
Molto comune
|
Ittero
|
Non comune
|
Comune
|
Comune
|
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
|
Acne
|
Comune
|
Comune
|
Molto comune
|
Alopecia
|
Comune
|
Comune
|
Comune
|
Rash
|
Comune
|
Molto comune
|
Molto comune
|
Ipertrofia cutanea
|
Comune
|
Comune
|
Molto comune
|
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
|
Artralgia
|
Comune
|
Comune
|
Molto comune
|
Debolezza muscolare
|
Comune
|
Comune
|
Molto comune
|
Patologie renali e urinarie
|
Aumento dei livelli ematici di creatinina
|
Comune
|
Molto comune
|
Molto comune
|
Aumento dei livelli ematici di urea
|
Non comune
|
Molto comune
|
Molto comune
|
Ematuria
|
Molto comune
|
Comune
|
Comune
|
Compromissione renale
|
Comune
|
Molto comune
|
Molto comune
|
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
|
Astenia
|
Molto comune
|
Molto comune
|
Molto comune
|
Brividi
|
Comune
|
Molto comune
|
Molto comune
|
Edema
|
Molto comune
|
Molto comune
|
Molto comune
|
Ernia
|
Comune
|
Molto comune
|
Molto comune
|
Malessere
|
Comune
|
Comune
|
Comune
|
Dolore
|
Comune
|
Molto comune
|
Molto comune
|
Piressia
|
Molto comune
|
Molto comune
|
Molto comune
|
Sindrome infiammatoria acuta associata agli inibitori della sintesi de
novodelle purine
|
Non comune
|
Non comune
|
Non comune
|
Descrizione di reazioni avverse selezionate
Neoplasie maligne
I pazienti che ricevono una terapia immunosoppressiva di associazione che comprende micofenolato mofetile sono maggiormente a rischio per quanto riguarda lo sviluppo di linfomi e di altri tumori maligni, soprattutto della pelle (vedere paragrafo 4.4). I dati di sicurezza relativi a 3 anni di trattamento nei pazienti con trapianto renale o cardiaco non hanno mostrato alcuna differenza inaspettata relativamente all'incidenza di neoplasie rispetto ai dati ad 1 anno. I pazienti con trapianto epatico sono stati seguiti per almeno 1 anno ma per meno di 3 anni.
Infezioni
Tutti i pazienti trattati con immunosoppressori hanno un rischio aumentato di infezioni batteriche, virali e fungine (alcune delle quali possono avere esito fatale), comprese quelle causate da agenti opportunistici e riattivazione di un virus latente. Il rischio aumenta con la carica immunosoppressiva totale (vedere paragrafo 4.4). Le infezioni più gravi sono state sepsi, peritonite, meningite, endocardite, tubercolosi e infezione micobatterica atipica. Le infezioni opportunistiche più frequenti in pazienti trattati con micofenolato mofetile (alla dose di 2 o 3 g giornalieri) in associazione con altri immunosoppressori all'interno di studi clinici controllati in pazienti con trapianto renale, cardiaco ed epatico seguiti per almeno un anno sono state la candida mucocutanea, la viremia/sindrome da CMV e l'Herpes simplex. La proporzione di pazienti con viremia/sindrome da CMV era del 13,5%. Nei pazienti trattati con immunosoppressori, compreso micofenolato mofetile, sono stati segnalati casi di nefropatia associata a virus BK e di leucoencefalopatia multifocale progressiva (PML) associata a virus JC.
Patologie del sistema emolinfopoietico
Le citopenie, tra cui leucopenia, anemia, trombocitopenia e pancitopenia, rappresentano rischi noti associati a micofenolato mofetile e possono comportare o contribuire alla comparsa di infezioni ed emorragie (vedere paragrafo 4.4). Sono state segnalate agranulocitosi e neutropenia; si consiglia pertanto un regolare monitoraggio dei pazienti che assumono micofenolato mofetile (vedere paragrafo 4.4). Nei pazienti trattati con micofenolato mofetile sono stati riferiti casi di anemia aplastica e insufficienza midollare, alcuni dei quali sono risultati fatali.
Nei pazienti trattati con micofenolato mofetile sono stati segnalati casi di aplasia specifica della serie rossa (PRCA; vedere paragrafo 4.4).
Nei pazienti trattati con micofenolato mofetile sono stati osservati casi isolati di anomalie morfologiche dei neutrofili, tra cui l'anomalia acquisita di Pelger-Huet. Queste alterazioni non sono comunque associate a compromissione della funzionalità dei neutrofili. Nell'ambito di indagini ematologiche possono essere indicative di un fenomeno di spostamento a sinistra nella maturazione dei neutrofili, erroneamente interpretabile come un segno di infezione in pazienti immunosoppressi come quelli trattati con micofenolato mofetile.
Patologie gastrointestinali
Le patologie gastrointestinali più gravi sono state ulcerazione ed emorragia, che rappresentano rischi noti associati a micofenolato mofetile. Durante gli studi clinici registrativi sono state comunemente segnalate ulcere del cavo orale, esofagee, gastriche, duodenali e intestinali, spesso complicate da emorragia, nonché ematemesi, melena e forme emorragiche di gastrite e colite. Le patologie gastrointestinali più comuni sono state tuttavia diarrea, nausea e vomito. L'analisi endoscopica a cui sono stati sottoposti i pazienti con diarrea correlata a micofenolato mofetile ha rivelato casi isolati di atrofia dei villi intestinali (vedere paragrafo 4.4).
Ipersensibilità
Sono state riportate reazioni di ipersensibilità, inclusi edema angioneurotico e reazione anafilattica.
Gravidanza, puerperio e condizioni perinatali
In pazienti esposte a micofenolato mofetile sono stati segnalati casi di aborto spontaneo, principalmente nel primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.6).
Patologie congenite
Nell'esperienza post-marketing sono state osservate malformazioni congenite nei figli di pazienti esposte a micofenolato in associazione con altri immunosoppressori (vedere paragrafo 4.6).
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
In pazienti trattati con micofenolato mofetile in associazione con altri immunosoppressori si sono verificati casi isolati di pneumopatia interstiziale e fibrosi polmonare, alcuni dei quali con esito fatale. In pazienti adulti e pediatrici sono stati anche riportati casi di bronchiectasie.
Disturbi del sistema immunitario
In pazienti trattati con micofenolato mofetile in associazione con altri immunosoppressori è stata segnalata ipogammaglobulinemia.
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Durante gli studi registrativi è stato segnalato molto comunemente edema, anche a livello periferico e a carico del viso e dello scroto. Sono stati inoltre riferiti molto comunemente dolore muscoloscheletrico (ad es. mialgia), nonché mal di collo e schiena.
La sindrome infiammatoria acuta associata agli inibitori della sintesi de nooe delle purine è stata descritta dall'esperienza post-marketing come un effetto paradosso proinfiammatorio associato al micofenolato mofetile e all'acido micofenolico, caratterizzata da febbre, artralgia, artrite, dolore muscolare e marcatori infiammatori elevati. I casi clinici della letteratura medica hanno mostrato rapido miglioramento a seguito della sospensione del medicinale.
Popolazioni speciali
Popolazione pediatrica
Il tipo e la frequenza delle reazioni avverse sono stati valutati in uno studio clinico a lungo termine, che ha arruolato 33 pazienti pediatrici sottoposti a trapianto renale, di età compresa tra 3 e 18 anni, ai quali è stato somministrato micofenolato mofetile per via orale alla dose di 23 mg/kg due volte al giorno. Nel complesso, il profilo di sicurezza in questi 33 bambini e adolescenti era simile a quello osservato negli adulti riceventi allotrapianto di organi solidi.
Osservazioni simili sono state avanzate in un altro studio clinico, che ha arruolato 100 pazienti pediatrici sottoposti a trapianto renale, di età compresa tra 1 e 18 anni. Nei pazienti trattati con micofenolato mofetile per via orale alla dose di 600 mg/m2 , fino a 1 g/m2, due volte al giorno, il tipo e la frequenza delle reazioni avverse sono stati paragonabili a quelli osservati in pazienti adulti a cui è stato somministrato micofenolato mofetile alla dose di 1 g due volte al giorno. Nella tabella 2 è riportato un riepilogo delle reazioni avverse più frequenti:
Tabella 2 Riepilogo delle reazioni avverse osservate più frequentemente in uno studio che ha valutatoil micofenolato mofetile in 100 pazienti pediatrici sottoposti a trapianto renale (dosaggio basato sull'età/superficie [600 mg/m2, fino a 1 g/m2 BID.])
Reazione avversa (MedDRA)
Classificazione per sistemi e organi
|
<6 anni (n=33)
|
6-11 anni (n=34)
|
12-18 anni (n=33)
|
Infezioni e infestazioni
|
Molto comune
(48.5%)
|
Molto comune
(44.1%)
|
Molto comune
(51.5%)
|
Patologie del sistema emolinfopoietico
|
Leukopenia
|
Molto comune
(30.3%)
|
Molto comune
(29.4%)
|
Molto comune
(12.1%)
|
Anemia
|
Molto comune (51.5%)
|
Molto comune (32.4%)
|
Molto comune (27.3%)
|
Patologie gastrointestinali
|
Diarrea
|
Molto comune (87.9%)
|
Molto comune (67.6%)
|
Molto comune (30.3%)
|
Vomito
|
Molto comune (69.7%)
|
Molto comune (44.1%)
|
Molto comune (36.4%)
|
Sulla base dei dati di un sottoinsieme limitato (cioè 33 dei 100 pazienti), è stata riscontrata una maggiore frequenza di diarrea grave (comune, 9,1%) e di candida mucocutanea (molto comune, 21,2%) nei bambini di età inferiore ai 6 anni, rispetto alla coorte pediatrica di età superore in cui non sono stati segnalati casi di diarrea grave (0,0%) e la candida mucocutanea era comune (7,5%).
La revisione sulla base della letteratura medica disponibile su pazienti pediatrici sottoposti a trapianto epatico e cardiaco, mostra che il tipo e la frequenza delle reazioni avverse segnalate risultano in linea con quelli osservati nei pazienti pediatrici e adulti dopo trapianto renale.
Dati post-marketing molto limitati indicano una frequenza più elevata delle seguenti reazioni avverse nei pazienti di età inferiore a 6 anni rispetto ai pazienti di età superiore (vedere paragrafo 4.4):
- linfomi e altre neoplasie maligne, in particolare del disordine linfoproliferativo post-trapianto nei pazienti sottoposti a trapianto cardiaco.
- patologie del sistema emolinfopoietico, comprese anemia e neutropenia nei pazienti sottoposti a trapianto cardiaco. Questo vale per i bambini di età inferiore ai 6 anni rispetto ai pazienti di erà supeiore e rispetto ai pazienti pediatrici sottoposti a trapianto epatico/renale.
- disturbi gastrointestinali, tra cui diarrea e vomito.
I pazienti sottoposti a trapianto renale di età inferiore a 2 anni potrebbero essere esposti a un rischio maggiore di infezioni ed eventi respiratori rispetto ai pazienti di età superiore. Tuttavia, questi dati devono essere interpretati con cautela a causa del numero molto limitato di segnalazioni post- marketing riguardanti gli stessi pazienti affetti da infezioni multiple.
In presenza di effetti indesiderati, può essere presa in considerazione una riduzione o un'interruzione temporanea della dose, qualora sia ritenuta necessaria dal punto di vista clinico.
Anziani
Gli anziani (≥ 65 anni) sono generalmente a maggior rischio di sviluppare reazioni avverse a causa dell'immunosoppressione. Gli anziani che ricevono micofenolato mofetile come parte di un regime immunosoppressivo di associazione, sono a maggior rischio di sviluppare alcuni tipi di infezioni (inclusa la malattia invasiva tissutale da citomegalovirus) e forse emorragie gastrointestinali ed edema polmonare, rispetto a individui più giovani.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato all'indirizzo
https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse
Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Cellcept
I casi riportati di sovradosaggio con micofenolato mofetile sono stati raccolti negli studi clinici e durante l'esperienza post-marketing. Nella stragrande maggioranza di questi casi non sono stati riportati eventi avversi, oppure erano in linea con il profilo di sicurezza noto del medicinale e hanno avuto un esito favorevole. Tuttavia, durante l'esperienza post-marketing sono stati osservati eventi avversi gravi isolati, incluso un caso fatale.
Un sovradosaggio di micofenolato mofetile potrebbe portare ad un eccesso di soppressione del sistema immunitario e ad un aumento della suscettibilità alle infezioni e soppressione del midollo osseo (vedere paragrafo 4.4). Se si sviluppa neutropenia, si deve interrompere la somministrazione di micofenolato mofetile o ridurne la posologia (vedere paragrafo 4.4).
È molto improbabile che l'emodialisi rimuova quantità clinicamente significative di MPA o MPAG. I farmaci che sequestrano gli acidi biliari, quali la colestiramina, possono rimuovere l'MPA diminuendo la circolazione enteroepatica del farmaco (vedere paragrafo 5.2).
Non conservare a temperatura superiore ai 25 °C. Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall'umidità.
CellCept capsule
amido di mais in forma pregelatinizzata
carbossimetilcellulosa sodica reticolata
polivinilpirrolidone (K-90)
magnesio stearato
Opercolo della capsula
gelatina
indigotina (E132)
ossido di ferro giallo (E172)
ossido di ferro rosso (E172)
biossido di titanio (E171)
ossido di ferro nero (E172)
idrossido di potassio
gomma shellac