Cos'è Ranolazina Pensa?
Ranolazina Pensa è un farmaco a base del principio attivo Ranolazina , appartenente alla categoria degli Antianginosi e nello specifico Altri preparati cardiaci. E' commercializzato in Italia dall'azienda Towa Pharmaceutical S.p.A. .
Ranolazina Pensa può essere prescritto con RicettaRR - medicinali soggetti a prescrizione medica .
Ranolazina Pensa può essere prescritto con Ricetta
Confezioni
Ranolazina Pensa 375 mg 60 compresse a rilascio prolungato
Ranolazina Pensa 500 mg 60 compresse a rilascio prolungato
Ranolazina Pensa 500 mg 60 compresse a rilascio prolungato
Informazioni commerciali sulla prescrizione
Titolare: Towa Pharmaceutical S.p.A.
Ricetta:RR - medicinali soggetti a prescrizione medica
Classe:A
Principio attivo:Ranolazina
Gruppo terapeutico:Antianginosi
ATC:C01EB18 - Ranolazina
Forma farmaceutica: compressa a rilascio prolungato
Ricetta:
Classe:
Principio attivo:
Gruppo terapeutico:
ATC:
Forma farmaceutica: compressa a rilascio prolungato
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Indicazioni
Perché si usa Ranolazina Pensa? A cosa serve?
Ranolazina PENSA è indicato negli adulti come terapia aggiuntiva per il trattamento sintomatico dei pazienti con angina pectoris stabile non adeguatamente controllati con le terapie antianginose di prima linea (come beta-bloccanti e/o calcio antagonisti) o che non le tollerano.
Posologia
Come usare Ranolazina Pensa: Posologia
Posologia
Ranolazina PENSA è disponibile in compresse a rilascio prolungato da 375 mg, 500 mg e 750 mg.
Adulti: la dose iniziale raccomandata di RANOLAZINA PENSA è 375 mg due volte al giorno. Dopo 2-4 settimane, la dose deve essere aumentata a 500 mg due volte al giorno e, in base alla risposta del paziente, aumentata ulteriormente fino alla dose massima raccomandata di 750 mg due volte al giorno (vedere paragrafo 5.1).
Se un paziente manifesta eventi avversi correlati al trattamento (ad es. capogiro, nausea o vomito), potrebbe essere necessaria una riduzione della dose di RANOLAZINA PENSA a 500 mg o 375 mg due volte al giorno. Se i sintomi non si risolvono dopo la riduzione della dose, il trattamento deve essere interrotto.
Trattamento concomitante con inibitori del CYP3A4 e degli inibitori della glicoproteina P (P-gp): si raccomanda un attento aggiustamento posologico nei pazienti trattati con inibitori moderati del CYP3A4 (ad esempio diltiazem, fluconazolo, eritromicina) o inibitori della P-gp (ad esempio verapamil, ciclosporina) (vedere paragrafi 4.4 e 4.5).
La somministrazione concomitante di inibitori forti del CYP3A4 è controindicata (vedere paragrafi 4.3 e 4.5).
Compromissione renale: si raccomanda un attento aggiustamento posologico nei pazienti con compromissione renale da lieve a moderata (clearance della creatinina 30-80 mL/min) (vedere paragrafi 4.4, 4.8 e 5.2). RANOLAZINA PENSA è controindicato nei pazienti con compromissione renale severa (clearance della creatinina < 30 mL/min) (vedere paragrafi 4.3 e 5.2).
Compromissione epatica: si raccomanda un attento aggiustamento posologico nei pazienti con compromissione epatica lieve (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). RANOLAZINA PENSA è controindicato nei pazienti con compromissione epatica moderata o severa (vedere paragrafi 4.3 e 5.2).
Anziani: è necessario procedere con cautela nell'aggiustamento posologico nei pazienti anziani (vedere paragrafo 4.4). Negli anziani l'esposizione alla ranolazina potrebbe aumentare a causa della riduzione della funzionalità renale correlata all'età (vedere paragrafo 5.2). L'incidenza degli eventi avversi è risultata più elevata negli anziani (vedere paragrafo 4.8).
Pazienti sottopeso: l'incidenza di eventi avversi è risultata più elevata nei pazienti sottopeso (≤ 60 kg). È necessario procedere con cautela nell'aggiustamento posologico nei pazienti sottopeso (vedere paragrafi 4.4, 4.8 e 5.2).
Insufficienza cardiaca congestizia (ICC): è necessario procedere con cautela nell'aggiustamento posologico nei pazienti con ICC da moderata a severa (Classe NYHA III-IV) (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
Popolazione pediatrica
La sicurezza e l'efficacia della ranolazina nei bambini di età inferiore a 18 anni non sono state stabilite. Non ci sono dati disponibili.
Modo di somministrazione
Le compresse di RANOLAZINA PENSA devono essere deglutite intere, senza frantumarle, spezzarle o masticarle. Possono essere assunte con o senza cibo.
Controindicazioni
Quando non dev'essere usato Ranolazina Pensa
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Compromissione renale severa (clearance della creatinina < 30 mL/min) (vedere paragrafi 4.2 e 5.2).
Compromissione epatica moderata o severa (vedere paragrafi 4.2 e 5.2).
Somministrazione concomitante di inibitori forti del CYP3A4 (ad esempio itraconazolo, ketoconazolo, voriconazolo, posaconazolo, inibitori della proteasi dell'HIV, claritromicina, telitromicina, nefazodone) (vedere paragrafi 4.2 e 4.5).
Somministrazione concomitante di antiaritmici di classe Ia ( es. chinidina) o di classe III (es. dofetilide, sotalolo) diversi dall'amiodarone.
Avvertenze speciali e precauzioni di impiego
Cosa serve sapere prima di prendere Ranolazina Pensa
Procedere con cautela nel prescrivere o aumentare la dose di Ranolazina a pazienti nei quali si prevede un'esposizione più elevata:
- Somministrazione concomitante di inibitori moderati del CYP3A4 (vedere paragrafi 4.2 e 4.5).
- Somministrazione concomitante di inibitori della P-gp (vedere paragrafi 4.2 e 4.5).
- Compromissione epatica lieve (vedere paragrafi 4.2 e 5.2).
- Compromissione renale da lieve a moderata (clearance della creatinina 30-80 mL/min) (vedere paragrafi 4.2, 4.8 e 5.2).
- Pazienti anziani (vedere paragrafi 4.2, 4.8 e 5.2).
- Pazienti sottopeso (≤ 60 kg) (vedere paragrafi 4.2, 4.8 e 5.2).
- Pazienti con ICC moderata o severa (classe III-IV della NYHA) (vedere paragrafi 4.2 e 5.2).
Nei pazienti con una combinazione di questi fattori, sono previsti ulteriori incrementi dell'esposizione. È probabile che si verifichino effetti indesiderati dose-dipendenti. Se si utilizza ranolazina in pazienti con una combinazione di più dei suddetti fattori, è necessario effettuare un monitoraggio frequente degli eventi avversi, ridurre la dose e, se necessario, interrompere il trattamento.
Il rischio di una maggiore esposizione che comporti l'insorgenza di eventi avversi in questi diversi sottogruppi è maggiore nei pazienti con scarsa attività del CYP2D6 (metabolizzatori lenti, ML) rispetto ai soggetti con buona capacità di metabolizzazione del CYP2D6 (metabolizzatori rapidi, MR) (vedere paragrafo 5.2). Le precauzioni sopra indicate si basano sul rischio riferito ad un paziente CYP2D6 ML e sono necessarie quando non si conosce lo stato relativo al CYP2D6. Vi è una minore necessità di precauzioni nei pazienti con stato CYP2D6 MR. Se lo stato del paziente relativo al CYP2D6 è stato determinato (ad esempio mediante genotipizzazione) o se è già noto per essere MR, ranolazina può essere utilizzata con cautela in questi pazienti nel caso in cui presentino una combinazione di diversi dei fattori di rischio sopra indicati.
Prolungamento dell'intervallo QT: ranolazina blocca IKr e prolunga l'intervallo QTc in maniera dose-dipendente. Un'analisi di popolazione su dati combinati provenienti da pazienti e da volontari sani ha dimostrato che la pendenza della curva concentrazione plasmatica e QTc era di 2,4 msec per 1 000 ng/ml, che equivale approssimativamente a un aumento da 2 a 7 msec per l'intervallo della concentrazione plasmatica a 500-1 000 mg di ranolazina due volte al giorno. Pertanto, è necessario procedere con cautela nel trattamento con un'anamnesi personale o familiare positiva per la sindrome del QT lungo congenita, dei pazienti con prolungamento acquisito dell'intervallo QT e dei
pazienti trattati con farmaci che influiscono sull'intervallo QTc (vedere anche paragrafo 4.5).
Interazioni farmacologiche : è prevedibile una scarsa efficacia in caso di somministrazione concomitante con induttori del CYP3A4. Ranolazina non deve essere utilizzata nei pazienti trattati con induttori del CYP3A4 (ad esempio rifampicina, fenitoina, fenobarbital, carbamazepina, erba di San Giovanni) (vedere paragrafo 4.5).
Compromissione renale: la funzionalità renale si riduce con l'età ed è quindi importante controllarla a intervalli regolari durante il trattamento con ranolazina (vedere paragrafi 4.2, 4.3, 4.8 e 5.2).
Sodio: questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per compressa a rilascio prolungato, cioè è essenzialmente “senza sodio”.
Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione
Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Ranolazina Pensa
Effetti di altri medicinali sulla ranolazina
Inibitori del CYP3A4 o P-gp: la ranolazina è un substrato del citocromo CYP3A4. Gli inibitori del CYP3A4 aumentano le concentrazioni plasmatiche di ranolazina. All'aumentare delle concentrazioni
plasmatiche potrebbe aumentare anche il rischio di eventi avversi correlati alla dose (es. nausea, capogiro). Il trattamento concomitante con 200 mg di ketoconazolo due volte al giorno ha aumentato l'AUC della ranolazina da 3,0 a 3,9 volte durante il trattamento con ranolazina. La combinazione di ranolazina con inibitori forti del CYP3A4 (ad esempio itraconazolo, ketoconazolo, voriconazolo, posaconazolo, inibitori della proteasi dell'HIV, claritromicina, telitromicina, nefazodone) è controindicata (vedere paragrafo 4.3). Anche il succo di pompelmo è un forte inibitore del CYP3A4.
Diltiazem, un inibitore moderatamente forte del CYP3A4, a dosi comprese tra 180 e 360 mg una volta al giorno, provoca incrementi dose-dipendenti delle concentrazioni medie della ranolazina allo stato stazionario da 1,5 a 2,4 volte. Si raccomanda un accurato aggiustamento posologico di ranolazina nei pazienti trattati con diltiazem e altri inibitori del CYP3A4 moderatamente potenti (ad esempio eritromicina, fluconazolo). Potrebbe essere necessaria una riduzione della dose della ranolazina (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).
Ranolazina è un substrato della P-gp. Gli inibitori della P-gp (ad es. ciclosporina, verapamil) fanno aumentare i livelli plasmatici di ranolazina. Verapamil (120 mg tre volte al giorno) fa aumentare le concentrazioni della ranolazina allo stato stazionario di 2,2 volte. Si raccomanda un accurato aggiustamento posologico di ranolazina nei pazienti trattati con inibitori della P-gp. Può essere necessaria una riduzione della dose della ranolazina (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).
Induttori del CYP3A4: la rifampicina (600 mg una volta al giorno) riduce le concentrazioni della ranolazina allo stato stazionario di circa il 95%. Si deve evitare di iniziare il trattamento con ranolazina durante la somministrazione di induttori del CYP3A4 (ad esempio rifampicina, fenitoina, fenobarbital, carbamazepina, erba di San Giovanni) (vedere paragrafo 4.4).
Inibitori del CYP2D6: la ranolazina è parzialmente metabolizzata dal CYP2D6; pertanto, gli inibitori di questo enzima possono aumentare le concentrazioni plasmatiche di ranolazina. La paroxetina, un inibitore forte del CYP2D6, alla dose di 20 mg una volta al giorno, ha aumentato in media di 1,2 volte le concentrazioni plasmatiche allo stato stazionario della ranolazina alla dose di 1 000 mg due volte al giorno. Non sono necessari aggiustamenti della dose. Alla dose di 500 mg due volte al giorno, la somministrazione concomitante di un inibitore forte del CYP2D6 potrebbe dare luogo a un aumento dell'AUC della ranolazina del 62% circa.
Effetti della ranolazina su altri medicinali
La ranolazina è un inibitore da moderato a forte della P-gp e un inibitore debole del CYP3A4 e potrebbe aumentare le concentrazioni plasmatiche dei substrati della P-gp o del CYP3A4. La distribuzione tissutale dei farmaci trasportati dalla P-gp potrebbe subire un incremento.
Può essere necessario un aggiustamento della dose dei substrati sensibili del CYP3A4 (ad esempio simvastatina, lovastatina) e dei substrati sensibili del CYP3A4 con un ristretto indice terapeutico (ad esempio ciclosporina, tacrolimus, sirolimus, everolimus) poiché la ranolazina può aumentare le concentrazioni plasmatiche di questi farmaci.
Sulla base dei dati disponibili la ranolazina risulta essere un inibitore debole del CYP2D6. Ranolazina 750 mg due volte al giorno aumenta le concentrazioni plasmatiche di metoprololo di 1,8 volte. Pertanto l'esposizione al metoprololo o ad altri substrati del CYP2D6 (ad esempio propafenone e flecainide o, in misura minore, antidepressivi triciclici e antipsicotici) potrebbe subire un aumento durante la somministrazione concomitante con ranolazina e potrebbero essere richieste dosi più basse di questi medicinali.
La capacità di inibizione del CYP2B6 non è stata valutata. Si consiglia di procedere con cautela durante la somministrazione concomitante con substrati del CYP2B6 (ad esempio bupropione, efavirenz, ciclofosfamide).
Digossina: è stato riportato un aumento delle concentrazioni plasmatiche di digossina in media di 1,5 volte quando ranolazina e digossina vengono co-somministrate. Pertanto, i livelli di digossina devono essere monitorati dopo l'inizio e alla cessazione della terapia con ranolazina.
Simvastatina: il metabolismo e la clearance della simvastatina dipendono fortemente dal CYP3A4. Ranolazina 1 000 mg due volte al giorno ha aumentato le concentrazioni plasmatiche di simvastatina come lattone e come acido di circa 2 volte. La rabdomiolisi è stata associata ad alte dosi di simvastatina e casi di rabdomiolisi sono stati osservati in pazienti trattati con ranolazina e simvastatina, nell'esperienza post-marketing. Limitare la dose di simvastatina a 20 mg una volta al giorno in pazienti che assumono ranolazina a qualsiasi dose.
Atorvastatina: ranolazina 1 000 mg due volte al giorno ha aumentato la Cmax e l'AUC dell'atorvastatina 80 mg una volta al giorno rispettivamente di 1,4 e 1,3 volte e ha modificato la Cmax e l'AUC dei metaboliti dell'atorvastatina meno del 35%. In caso di somministrazione concomitante di ranolazina si raccomanda di limitare la dose di atorvastatina e di eseguire un appropriato monitoraggio clinico.
In caso di somministrazione concomitante di ranolazina si raccomanda di limitare la dose di altre statine, metabolizzate dal CYP3A4 (ad esempio lovastatina).
Tacrolimus, ciclosporina, sirolimus, everolimus: sono stati osservati aumenti delle concentrazioni plasmatiche di tacrolimus, un substrato del CYP3A4, in pazienti dopo la somministrazione di ranolazina. Si raccomanda di monitorare i livelli ematici di tacrolimus durante la co-somministrazione di ranolazina e tacrolimus e di aggiustare di conseguenza il dosaggio di tacrolimus. Ciò è raccomandato anche per altri substrati del CYP3A4 con un intervallo terapeutico ristretto (ad esempio, ciclosporina, sirolimus, everolimus).
Farmaci trasportati dall'Organic Cation Transporter-2 (OCT2): l'esposizione plasmatica della metformina (1 000 mg due volte al giorno) è aumentata di 1,4 e 1,8 volte in soggetti con diabete mellito di tipo 2 quando co-somministrata con ranolazina rispettivamente 500 mg e 1 000 mg due volte al giorno. L'esposizione di altri substrati OCT2, inclusi ma non limitati a pindololo e vareniclina, potrebbe essere influenzata in misura simile.
Esiste un rischio teorico che il trattamento concomitante della ranolazina con altri farmaci noti per prolungare l'intervallo QTc possa dar luogo ad un'interazione farmacodinamica e aumentare il possibile rischio di aritmie ventricolari. Esempi di tali farmaci includono alcuni antistaminici (ad esempio terfenadina, astemizolo, mizolastina), alcuni antiaritmici (ad esempio chinidina, disopiramide, procainamide), eritromicina e antidepressivi triciclici (ad esempio imipramina, doxepina, amitriptilina).
Interazioni riportate su letteratura scientifica internazionale
Prima di prendere "Ranolazina Pensa" insieme ad altri farmaci come “Atazanavir Krka”, “Atazanavir Mylan”, “Atazanavir Sandoz”, “Aurantin - Soluzione (uso Interno)”, “Aviflucox”, “Azolix”, “Azonal”, “Canacid”, “Carbamazepina EG”, “Carbamazepina Zentiva - Compressa A Rilascio Modificato”, “Clamodin”, “Claritrol”, “Claritromicina Accord”, “Claritromicina Almus”, “Claritromicina Altan”, “Claritromicina Alter”, “Claritromicina DOC Generici”, “Claritromicina EG”, “Claritromicina EG Stada”, “Claritromicina HCS”, “Claritromicina Hexal”, “Claritromicina Hikma”, “Claritromicina Mylan Generics”, “Claritromicina Sandoz”, “Claritromicina Sandoz GmbH - Granulato”, “Claritromicina Sun”, “Claritromicina Sun Pharma - Compresse Rivestite”, “Claritromicina Teva”, “Claritromicina Tillomed”, “Claritromicina Zentiva”, “Clarmac”, “Colchicina Lirca - Compressa”, “Colchicina Lirca - Compressa Divisibile”, “Crinozol”, “Daktarin - Crema”, “Daktarin Dermatologico”, “Daktarin - Gel”, “Darunavir Accord - Compresse Rivestite”, “Darunavir Aurobindo - Compresse Rivestite”, “Darunavir KRKA - Compresse Rivestite”, “Darunavir Mylan”, “Darunavir Sandoz - Compresse Rivestite”, “Darunavir Tillomed - Compresse Rivestite”, “Darunavir Viatris”, “Darunavir Zentiva - Compresse Rivestite”, “Decoderm”, “Diflucan - Capsula”, “Diflucan - Polvere”, “Dintoinale”, “Dizolo”, “Dotecine”, “Dronedarone Aristo”, “Dronedarone Aurobindo”, “Elazor”, “Eritromicina Idi - Crema, Soluzione”, “Eritromicina Idi - Gel”, “Eritromicina Lattobionato Fisiopharma”, “Evotaz”, “Fenitoina Hikma”, “Fluconazolo ABC”, “Fluconazolo Accord”, “Fluconazolo Almus”, “Fluconazolo Aurobindo”, “Fluconazolo B. Braun”, “Fluconazolo Bioindustria L.I.M.”, “Fluconazolo DOC Generici”, “Fluconazolo EG”, “Fluconazolo Galenica Senese”, “Fluconazolo Hexal”, “Fluconazolo Kabi”, “Fluconazolo Mylan”, “Fluconazolo Pensa”, “Fluconazolo Ratiopharm”, “Fluconazolo Sandoz”, “Fluconazolo Sun”, “Fluconazolo Zentiva”, “Flucostenol”, “Flukimex”, “Flumicon”, “Flumos”, “Fluores”, “Fungus”, “Gamibetal Complex”, “Gardenale”, “Gemiflux”, “Genvoya”, “Itraconazolo DOC Generici”, “Itraconazolo EG”, “Itraconazolo Mylan Generics”, “Itraconazolo Sandoz”, “Itraconazolo Teva”, “Itragerm”, “Kaletra - Compresse Rivestite”, “Kaletra - Soluzione”, “Ketoconazole HRA”, “Ketonova”, “Klacid - Compresse Rivestite, Granulato”, “Klacid - Granulato”, “Klacid - Polvere”, “Klacid Rm”, “Klaider”, “Kruklar”, “Lauromicina”, “Lefunzol”, “Lopinavir E Ritonavir Mylan”, “Loramyc”, “Lucandiol”, “Luminale - Compressa”, “Macladin - Compresse Rivestite”, “Macladin - Compresse Rivestite, Granulato”, “Macladin - Granulato”, “Macladin - Polvere”, “Miconal - Crema”, “Miconal - Crema, Polvere”, “Miconal - Lavaggio/bagni”, “Miconal - Ovulo”, “Miconix”, “Micotef - Crema”, “Micotef - Crema, Ovulo”, “Micotef - Gel”, “Micotef - Soluzione”, “Mukes”, “Multaq”, “Mysoline”, “Nizacol”, “Nizoral - Crema”, “Nizoral - Shampoo”, “Norvir - Compresse Rivestite”, “Norvir - Polvere Per Sospensione”, “Noxafil - Compressa Gastroresistente”, “Noxafil - Sospensione”, “Paxlovid”, “Posaconazolo ABDI”, “Posaconazolo Accord”, “Posaconazolo AHCL”, “Posaconazolo EG”, “Posaconazolo EG STADA”, “Posaconazolo Fresenius Kabi”, “Posaconazolo Mylan Pharma”, “Posaconazolo Mylan”, “Posaconazolo Teva”, “Posaconazolo Tillomed”, “Posaconazolo Zentiva”, “Prezista - Compressa”, “Prezista - Sospensione”, “Prilagin - Crema, Emulsione”, “Prilagin - Crema”, “Reyataz - Capsula”, “Rezolsta”, “Rifadin”, “Rifater”, “Rifinah”, “Riflax”, “Rifocin”, “Ritonavir Mylan”, “Ritonavir Sandoz”, “Ryeqo”, “Sporanox”, “Stadmycin”, “Stribild”, “Symtuza”, “Tedim”, “Tegretol”, “Trazer”, “Triasporin”, “Trimikos”, “Trosyd Dermatite Seborroica E Forfora”, “Veclam - Compresse Rivestite”, “Veclam - Compresse Rivestite, Granulato”, “Veclam - Granulato”, “Veclam - Polvere”, “Vfend - Compresse Rivestite”, “Vfend - Polvere”, “Voriconazolo Accord”, “Voriconazolo Aurobindo”, “Voriconazolo Hikma”, “Voriconazolo Ibisqus”, “Voriconazolo Mylan”, “Voriconazolo Sandoz GMBH”, “Voriconazolo Sandoz”, “Voriconazolo Teva”, “Votrient”, “Winch”, “Zamizol”, “Zerfun”, “Zineryt”, “Zoloder”, etc.., chiedi al tuo al tuo medico o farmacista di fiducia di verificare che sia sicuro e non dannoso per la tua salute ...
Fertilità, gravidanza e allattamento
Gravidanza: i dati sull'uso della Ranolazina nelle donne in gravidanza sono limitati. Gli studi sugli animali hanno mostrato tossicità embrionale (vedere paragrafo 5.3). Il rischio potenziale per gli esseri umani non è noto. Ranolazina non deve essere usata durante la gravidanza, se non in caso di assoluta necessità.
Allattamento: non è noto se la ranolazina sia escreta nel latte materno umano. I dati farmacodinamici/tossicologici disponibili nei ratti hanno mostrato l'escrezione di ranolazina nel latte (per dettagli vedere paragrafo 5.3). Il rischio per il lattante non può essere escluso. La ranolazina non deve essere usata durante l'allattamento.
Fertilità: Negli animali, gli studi sulla riproduzione non hanno indicato effetti avversi sulla fertilità (vedere paragrafo 5.3). L'effetto della ranolazina sulla fertilità umana non è conosciuto.
Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari
Non sono stati condotti studi sugli effetti della Ranolazina sulla capacità di guidare e di usare macchinari. Ranolazina può causare capogiro, visione offuscata, diplopia, stato confusionale, coordinazione anomala e allucinazioni (vedere paragrafo 4.8), che possono influenzare la capacità di guidare e di usare macchinari.
Effetti indesiderati
Quali sono gli effetti collaterali di Ranolazina Pensa
Gli effetti indesiderati nei pazienti trattati con Ranolazina sono solitamente di severità da lieve a
moderata e spesso si sviluppano nelle prime due settimane di trattamento. Questi sono stati segnalati durante il programma di sviluppo clinico di Fase III, che ha coinvolto un totale di 1 030 pazienti con angina cronica trattati con ranolazina.
Gli eventi avversi, considerati almeno possibilmente correlati al trattamento, sono elencati di seguito classificati per sistema, organo e frequenza assoluta. Le frequenze sono definite come molto comune (≥ 1/10), comune (da ≥ 1/100 a < 1/10), non comune (da ≥ 1/1 000 a < 1/100), raro (da ≥ 1/10 000 a < 1 /1 000), molto raro (< 1/10 000) e non noto (non può essere stimato sulla base dei dati disponibili).
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
Non comune: anoressia, diminuzione dell'appetito, disidratazione.
Raro: iponatriemia.
Disturbi psichiatrici
Non comune: ansia, insonnia, stato confusionale, allucinazioni.
Raro: disorientamento.
Patologie del sistema nervoso
Comune: capogiro, cefalea.
Non comune: letargia, sincope, ipoestesia, sonnolenza, tremore, capogiro posturale, parestesia.
Raro: amnesia, abbassamento del livello di coscienza, perdita di coscienza, coordinazione anormale, alterazione dell'andatura , parosmia.
Non nota : mioclono.
Patologie dell'occhio
Non comune: visione offuscata, disturbi visivi, diplopia.
Patologie dell'orecchio e del labirinto
Non comune : vertigini, tinnito.
Raro: udito compromesso.
Patologie vascolari
Non comune: vampate di calore, ipotensione.
Raro: sensazione di freddo alle estremità , ipotensione ortostatica.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Non comune: dispnea, tosse, epistassi.
Raro: tensione alla gola.
Patologie gastrointestinali
Comune: stipsi , vomito, nausea.
Non comune: dolore addominale, bocca secca, dispepsia, flatulenza, fastidio allo stomaco.
Raro: pancreatite, duodenite erosiva, ipoestesia orale.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Non comune: prurito, iperidrosi.
Raro: angioedema, dermatite allergica, orticaria, sudore freddo, eruzione cutanea.
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
Non comune: dolore ad un arto, crampi muscolari, gonfiore articolare, debolezza muscolare.
Patologie renali e urinarie
Non comune: disuria, ematuria, cromaturia.
Raro: insufficienza renale acuta, ritenzione urinaria.
Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
Raro: disfunzione erettile.
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Comune: astenia.
Non comune: stanchezza, edema periferico.
Esami diagnostici
Non comune: aumento della creatinina ematica, aumento dell'urea ematica, prolungamento dell'intervallo QT corretto, aumento della conta piastrinica o dei globuli bianchi, diminuzione del peso.
Raro: livelli elevati di enzimi epatici.
Il profilo degli eventi avversi è risultato generalmente simile nello studio MERLIN-TIMI 36. In questo studio a lungo termine è stata segnalata anche insufficienza renale acuta con un'incidenza inferiore all'1% sia nei pazienti trattati con placebo che in quelli trattati con ranolazina. Le valutazioni nei pazienti che potrebbero essere considerati a maggior rischio di eventi avversi quando trattati con altri medicinali antianginosi, ad esempio pazienti con diabete, insufficienza cardiaca di classe I e II o malattia ostruttiva delle vie aeree, hanno confermato che queste condizioni non erano associate ad incrementi clinicamente significativi dell'incidenza degli eventi avversi.
Un'aumentata incidenza di eventi avversi è stata osservata nei pazienti trattati con ranolazina nello studio RIVER-PCI (vedere paragrafo 5.1), in cui ai pazienti con rivascolarizzazione incompleta dopo PCI (percutaneous coronary intervention) è stata somministrata ranolazina fino a 1 000 mg due volte al giorno o placebo per circa 70 settimane. In questo studio, vi è stato un tasso di segnalazioni più elevato per insufficienza cardiaca congestizia nel gruppo trattato con ranolazina (2,2% vs 1,0% nel gruppo placebo). Inoltre, l'attacco ischemico transitorio si è verificato più frequentemente nei pazienti trattati con ranolazina 1 000 mg due volte al giorno rispetto al placebo (rispettivamente 1,0% vs 0,2%); tuttavia, l'incidenza di ictus è risultata simile tra i gruppi di trattamento (ranolazina 1,7% vs placebo 1,5%).
Anziani, compromissione renale e pazienti sottopeso: in generale, gli eventi avversi si sono verificati più frequentemente tra i pazienti anziani e tra i pazienti con compromissione renale; tuttavia, la tipologia degli eventi in questi sottogruppi è risultata simile a quanto osservato nella popolazione generale. Tra gli eventi più comunemente riportati, quello che seguono si sono verificati più spesso con la ranolazina (frequenze corrette per il placebo) negli anziani (≥ 75 anni di età) rispetto ai pazienti più giovani (< 75 anni di età): stipsi (8% contro 5%), nausea (6% contro 3%), ipotensione (5% contro 1%) e vomito (4% contro 1%).
Nei pazienti con compromissione renale lieve o moderata (clearance della creatinina ≥ 30-80 ml/min) rispetto a quelli con funzionalità renale normale (clearance della creatinina > 80 ml/min), gli eventi più comunemente riportati e le loro frequenze corrette per il placebo includevano: stipsi (8% contro 4%), capogiro (7% contro 5%) e nausea (4% contro 2%).
In generale, il tipo e la frequenza degli eventi avversi riportati nei pazienti sottopeso (≤ 60 kg) sono risultati simili a quelli dei pazienti con peso superiore (> 60 kg); tuttavia, le frequenze corrette per il placebo dei seguenti eventi avversi comuni, sono risultate più elevate nei pazienti sottopeso rispetto ai pazienti con peso superiore: nausea (14% contro 2%), vomito (6% contro 1%) e ipotensione (4% contro 2%).
Risultati di laboratorio : in soggetti sani e in pazienti trattati con ranolazina sono stati osservati piccoli incrementi, clinicamente insignificanti e reversibili, dei livelli di creatinina sierica. Non è stata riscontrata alcuna tossicità renale correlata a questi risultati. Uno studio sulla funzionalità renale condotto su volontari sani ha dimostrato una riduzione della clearance della creatinina senza alcuna variazione della velocità di filtrazione glomerulare compatibile con l'inibizione della secrezione tubulare renale di creatinina.
Segnalazione di sospette reazioni avverse
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
Sovradosaggio
Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Ranolazina Pensa
In uno studio sulla tollerabilità ad alte dosi per os condotto in pazienti con angina, l'incidenza di capogiro, nausea e vomito è aumentata in modo dose-dipendente. Oltre a questi eventi avversi, in uno studio sul sovradosaggio per via endovenosa condotto in volontari sani sono stati osservati diplopia, letargia e sincope. In caso di sovradosaggio, il paziente deve essere attentamente monitorato e il trattamento deve essere sintomatico e di supporto.
Circa il 62% della Ranolazina è legata alle proteine plasmatiche e pertanto è improbabile una completa eliminazione mediante emodialisi.
Nell'esperienza post-marketing sono stati segnalati casi di sovradosaggio intenzionale di ranolazina da sola o in associazione con altri farmaci con esito fatale.
Scadenza
3 anni.
Conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
Elenco degli eccipienti
Compresse a rilascio prolungato:
Cellulosa microcristallina
Copolimero acido metacrilico-etil acrilato (1:1)
Idrossido di sodio
Ipromellosa
Magnesio stearato
Eccipienti del rivestimento:
Ipromellosa
Idrossipropilocellulosa
Macrogol 8000
Titanio diossido (E171)
Farmaci Equivalenti
I farmaci equivalenti di Ranolazina Pensa a base di Ranolazina sono: Ranexa - Compressa A Rilascio Modificato, Ranolazina Doc Generici, Ranolazina EG, Ranolazina Krka, Ranolazina Teva, Ranozek