Dabigatran Pensa - Capsula

    Ultimo aggiornamento: 22/10/2024

    Cos'è Dabigatran Pensa - Capsula?

    Dabigatran Pensa - Capsula è un farmaco a base del principio attivo Dabigatran Etexilato Mesilato, appartenente alla categoria degli Anticoagulanti orali diretti e nello specifico Inibitori diretti della trombina. E' commercializzato in Italia dall'azienda Towa Pharmaceutical S.p.A..

    Dabigatran Pensa - Capsula può essere prescritto con Ricetta RRRL - ricetta ripetibile in FANV / ripetibile limitativa nelle altre indicazioni terapeutiche.


    Confezioni

    Dabigatran Pensa 110 mg 10 capsule rigide
    Dabigatran Pensa 110 mg 30 capsule rigide
    Dabigatran Pensa 110 mg 60 capsule rigide

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: Towa Pharmaceutical S.p.A.
    Ricetta: RRRL - ricetta ripetibile in FANV / ripetibile limitativa nelle altre indicazioni terapeutiche
    Classe: A
    Principio attivo: Dabigatran Etexilato Mesilato
    Gruppo terapeutico: Anticoagulanti orali diretti
    ATC: B01AE07 - Dabigatran etexilato
    Forma farmaceutica: capsula


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    Indicazioni

    Perché si usa Dabigatran Pensa? A cosa serve?
    Prevenzione primaria di episodi tromboembolici venosi (TEV) in pazienti adulti sottoposti a chirurgia sostitutiva elettiva totale dell'anca o del ginocchio.
    Prevenzione di ictus ed embolia sistemica in pazienti adulti con fibrillazione atriale non-valvolare (FANV), con uno o più fattori di rischio, quali precedente ictus o attacco ischemico transitorio (TIA); età ≥ 75 anni; insufficienza cardiaca (Classe NYHA ≥ II); diabete mellito; ipertensione.
    Trattamento della trombosi venosa profonda (TVP) e dell'embolia polmonare (EP) e prevenzione delle recidive di TVP e EP negli adulti.
    Trattamento di TEV e prevenzione di TEV ricorrente in pazienti pediatrici di età compresa tra gli 8 anni e meno di 18 anni.
    Per forme di dosaggio adeguate per l'età, vedere paragrafo 4.2.

    Posologia

    Come usare Dabigatran Pensa: Posologia
    Posologia
    DABIGATRAN PENSA capsule può essere utilizzato negli adulti e nei bambini di età pari o superiore a 8 anni che siano in grado di ingoiare le capsule intere.
    Quando si passa da una formulazione a un'altra, può essere necessario modificare la dose prescritta. Deve essere prescritta la dose adatta all'età e al peso del bambino come indicato nella tabella relativa ai dosaggi di una formulazione.
    Prevenzione primaria di TEV in chirurgia ortopedica
    Le dosi raccomandate di DABIGATRAN PENSA e la durata della terapia per la prevenzione primaria di TEV in chirurgia ortopedica sono riportate in tabella 1.
    Tabella 1: Raccomandazioni sulla dose e durata della terapia per la prevenzione primaria di TEV in chirurgia ortopedica
     
    Inizio del trattamento il giorno dell'intervento chirurgico 1-4 ore dopo la conclusione dell'intervento chirurgico
    Inizio della dose di mantenimento il primo giorno successivo all'intervento chirurgico
    Durata della terapia con la dose di mantenimento
    Pazienti sottoposti a chirurgia sostitutiva elettiva dell'anca
    capsula singola da 110 mg di DABIGATRAN PENSA
    220 mg di DABIGATRAN PENSA una volta al giorno assunti come 2 capsule da 110 mg
    10 giorni
    Pazienti sottoposti a chirurgia sostitutiva elettiva dell'anca
    28-35 giorni
    Raccomandazione di riduzione della dose
     
     
     
    Pazienti con compromissione renale moderata (CLCr 30-50 mL/min)
    capsula singola da 75 mg di DABIGATRAN PENSA
    150 mg di DABIGATRAN PENSA una volta al giorno assunti come 2 capsule da 75 mg
    10 giorni (chirurgia sostitutiva del ginocchio) o 28-35 giorni (chirurgia sostitutiva dell'anca)
    Pazienti in trattamento concomitante con verapamil*, amiodarone, chinidina
    Pazienti di età pari o superiore a 75 anni
    *Per i pazienti con compromissione renale moderata che siano contemporaneamente trattati con verapamil vedere “Popolazioni speciali”.
    Popolazioni particolari
    Per entrambi gli interventi, nel caso in cui l'emostasi non sia normale, l'inizio del trattamento deve essere rimandato. Se il trattamento non viene iniziato il giorno dell'intervento, si deve iniziare con 2 capsule una volta al giorno.
    Valutazione della funzione renale prima e durante il trattamento con DABIGATRAN PENSA
    In tutti i pazienti e specialmente negli anziani (> 75 anni), dal momento che la compromissione renale può essere frequente in questo gruppo d'età:
    • La funzione renale deve essere valutata calcolando la clearance della creatinina (CLCr) prima dell'inizio del trattamento con DABIGATRAN PENSA per escludere i pazienti con compromissione renale severa (cioè CLCr < 30 mL/min) (vedere i paragrafi 4.3, 4.4 e 5.2).
    • La funzione renale deve essere valutata anche quando si sospetti una riduzione della funzione renale durante il trattamento (ad esempio ipovolemia, disidratazione ed in caso di uso concomitante di alcuni medicinali).
    Mancata assunzione di una dose
    Si raccomanda di proseguire con le restanti dosi giornaliere di DABIGATRAN PENSA alla stessa ora del giorno successivo.
    Non raddoppiare le dosi per compensare la dimenticanza della dose.
    Interruzione della terapia con DABIGATRAN PENSA
    Il trattamento con DABIGATRAN PENSA non deve essere interrotto senza consulto medico. I pazienti devono essere informati di contattare il medico se si presentano sintomi gastrointestinali quali dispepsia (vedere paragrafo 4.8).
    Sostituzione (switch)
    Dal trattamento con DABIGATRAN PENSA ad un anticoagulante parenterale:
    Si raccomanda di attendere 24 ore dall'ultima dose prima di passare da DABIGATRAN PENSA ad un anticoagulante parenterale (vedere paragrafo 4.5).
    Da anticoagulanti parenterali a DABIGATRAN PENSA:
    Bisogna sospendere l'anticoagulante parenterale ed iniziare DABIGATRAN PENSA 0-2 ore prima della prevista somministrazione della dose successiva della terapia originaria o al momento della sospensione in caso di trattamento continuo (ad es. eparina non frazionata (ENF) per via endovenosa) (vedere paragrafo 4.5).
    Popolazioni speciali
    Compromissione renale
    Il trattamento con DABIGATRAN PENSA in pazienti con compromissione renale severa (CLCr < 30 mL/min) è controindicato (vedere paragrafo 4.3).
    In pazienti con compromissione renale moderata (CLCr 30-50 mL/min) si raccomanda una riduzione della dose (vedere tabella 1 sopra riportata e paragrafi 4.4 e 5.1).
    Uso concomitante di DABIGATRAN PENSA con inibitori della glicoproteina-P (P-gp) da deboli a moderati, come amiodarone, chinidina o verapamil
    La dose deve essere ridotta secondo quanto indicato in tabella 1 (vedere anche paragrafi 4.4 e 4.5). In tal caso DABIGATRAN PENSA e questi medicinali devono essere assunti insieme.
    Nei pazienti con compromissione renale moderata, che siano contemporaneamente trattati con verapamil, deve essere presa in considerazione una riduzione della dose di DABIGATRAN PENSA a 75 mg al giorno (vedere paragrafi 4.4 e 4.5).
    Anziani
    Per i pazienti anziani (> 75 anni) si raccomanda una riduzione della dose (vedere tabella 1 sopra riportata e paragrafi 4.4 e 5.1).
    Peso
    L'esperienza clinica relativa alla dose raccomandata in pazienti con peso corporeo < 50 kg o > 110 kg è assai limitata. Sulla base dei dati clinici e di cinetica disponibili non è necessario un aggiustamento della dose (vedere paragrafo 5.2), ma si raccomanda uno stretto controllo clinico (vedere paragrafo 4.4).
    Genere
    Non è necessario un aggiustamento della dose (vedere paragrafo 5.2).
    Popolazione pediatrica
    Non esiste alcuna indicazione per un uso specifico di DABIGATRAN PENSA nella popolazione pediatrica per l'indicazione di prevenzione primaria di TEV in pazienti sottoposti a chirurgia sostitutiva elettiva totale dell'anca o a chirurgia sostitutiva elettiva totale del ginocchio.
    Prevenzione di ictus ed embolia sistemica in pazienti adulti con FANV con uno o più fattori di rischio
    Trattamento della trombosi venosa profonda (TVP) e dell'embolia polmonare (EP) e prevenzione delle recidive di TVP e EP negli adulti.
    Le dosi raccomandate di DABIGATRAN PENSA nella prevenzione di ictus in pazienti con fibrillazione atriale, TVP ed EP sono illustrate in tabella 2.
    Tabella 2: Dosi raccomandate per la prevenzione di ictus in pazienti con fibrillazione atriale, TVP ed EP
     
    Dose raccomandata
    Prevenzione di ictus ed embolia sistemica in pazienti adulti con FANV con uno o più fattori di rischio (fibrillazione atriale)
    300 mg di DABIGATRAN PENSA assunti come una capsula da 150 mg due volte al giorno
    Trattamento della trombosi venosa profonda (TVP) e dell'embolia polmonare (EP) e prevenzione delle recidive di TVP e EP negli adulti.
    300 mg di DABIGATRAN PENSA assunti come una capsula da 150 mg due volte al giorno, successivamente al trattamento con un anticoagulante parenterale somministrato per almeno 5 giorni
    Raccomandazione di riduzione della dose
     
    Pazienti di età ≥ 80 anni
    Dose giornaliera di DABIGATRAN PENSA 220 mg, come una capsula da 110 mg due volte al giorno
    Pazienti in trattamento concomitante con verapamil
    Riduzione della dose da prendere in considerazione
     
    Pazienti di età compresa tra 75 e 80 anni
    La dose giornaliera di DABIGATRAN PENSA di 300 mg o di 220 mg deve essere identificata su base individuale valutando il rischio tromboembolico e il rischio di sanguinamento
    Pazienti con compromissione renale moderata (CLCr 30-50 mL/min)
    Pazienti con gastrite, esofagite o reflusso gastroesofageo
    Altri pazienti ad aumentato rischio di sanguinamento
    Per TVP/EP, la raccomandazione all'uso di 220 mg di DABIGATRAN PENSA assunti come una capsula da 110 mg due volte al giorno si basa su valutazioni farmacocinetiche e farmacodinamiche, infatti DABIGATRAN PENSA 110 mg non è stato studiato in questo setting clinico. Vedere ulteriori informazioni ai paragrafi 4.4, 4.5, 5.1 e 5.2 di seguito.
    In caso di intolleranza a DABIGATRAN PENSA, i pazienti devono essere istruiti affinché contattino immediatamente il proprio medico, che li possa trasferire ad opzioni terapeutiche alternative accettabili per la prevenzione di ictus ed embolia sistemica associati a fibrillazione atriale o per TVP/EP.
    Valutazione della funzione renale prima e durante il trattamento con DABIGATRAN PENSA
    In tutti i pazienti e specialmente negli anziani (> 75 anni), dal momento che la compromissione renale può essere frequente in questo gruppo d'età:
    • La funzione renale deve essere valutata calcolando la clearance della creatinina (CLCr) prima dell'inizio del trattamento con DABIGATRAN PENSA per escludere i pazienti con compromissione renale severa (cioè CLCr < 30 mL/min) (vedere i paragrafi 4.3, 4.4 e 5.2).
    • La funzione renale deve essere valutata anche quando si sospetti una riduzione della funzione renale durante il trattamento (ad esempio ipovolemia, disidratazione ed in caso di uso concomitante di alcuni medicinali).
    Ulteriori requisiti per i pazienti con compromissione renale da lieve a moderata e per i pazienti di età superiore a 75 anni:
    • La funzione renale deve essere valutata durante il trattamento con DABIGATRAN PENSA almeno una volta all'anno o più frequentemente come richiesto in alcune situazioni cliniche quando si sospetti una riduzione od un peggioramento della funzione renale (ad esempio ipovolemia, disidratazione ed in caso di uso concomitante di alcuni medicinali).
    Il metodo da utilizzare per stimare la funzione renale (CLCr in mL/min) è il metodo di Cockcroft- Gault.
    Durata del trattamento
    La durata del trattamento con DABIGATRAN PENSA nella prevenzione di ictus in pazienti con fibrillazione atriale, TVP ed EP è illustrata in tabella 3.
    Tabella 3: Durata del trattamento per la prevenzione di ictus in pazienti con fibrillazione atriale e TVP/EP
    Indicazione
    Durata del trattamento
    Prevenzione di ictus in pazienti con fibrillazione atriale
    La terapia deve essere continuata a lungo termine.
    TVP/EP
    La durata della terapia deve essere stabilita dopo un'attenta valutazione del beneficio della terapia rispetto al rischio di sanguinamento (vedere paragrafo 4.4).
    La scelta della terapia di breve durata (almeno 3 mesi) si deve basare su fattori di rischio transitorio (ad esempio recente intervento, trauma, immobilizzazione) e quelle di più lunga durata su fattori di rischio permanente o TVP idiopatica o EP.
    Mancata assunzione di una dose
    La dose di DABIGATRAN PENSA dimenticata può essere assunta fino a 6 ore prima dell'assunzione della dose successiva. Dopo di che la dose dimenticata deve essere omessa.
    Non raddoppiare le dosi per compensare la dimenticanza della dose.
    Interruzione della terapia con DABIGATRAN PENSA
    Il trattamento con DABIGATRAN PENSA non deve essere interrotto senza consulto medico. I pazienti devono essere informati di contattare il medico se si presentano sintomi gastrointestinali quali dispepsia (vedere paragrafo 4.8).
    Sostituzione (switch)
    Dal trattamento con DABIGATRAN PENSA ad un anticoagulante parenterale
    Si raccomanda di attendere 12 ore dall'ultima dose prima di passare da dabigatran etexilato ad un anticoagulante parenterale (vedere paragrafo 4.5).
    Da anticoagulanti parenterali a DABIGATRAN PENSA Bisogna sospendere l'anticoagulante parenterale ed iniziare DABIGATRAN PENSA 0-2 ore prima della prevista somministrazione della dose successiva della terapia originaria o al momento della sospensione in caso di trattamento continuo (ad es. eparina non frazionata (ENF) per via endovenosa) (vedere paragrafo 4.5).
    Da DABIGATRAN PENSA ad antagonisti della vitamina K (AVK):
    L'inizio della terapia con l'AVK deve essere regolato sulla base della CLCr secondo le seguenti indicazioni:
    • CLCr ≥ 50 mL/min, si deve iniziare l'AVK 3 giorni prima della sospensione di dabigatran etexilato
    • CLCr ≥ 30-< 50 mL/min, si deve iniziare l'AVK 2 giorni prima della sospensione di dabigatran etexilato
    Poiché dabigatran etexilato influisce sul valore del rapporto internazionale normalizzato (INR), lo stesso rifletterà meglio l'effetto dell'AVK solo dopo che siano trascorsi almeno 2 giorni dalla sospensione di dabigatran etexilato. Fino ad allora i valori di INR devono essere interpretati con cautela.
    Da AVK a DABIGATRAN PENSA:
    L'AVK deve essere sospeso. Dabigatran etexilato può essere somministrato non appena l'INR sia < 2.0.
    Cardioversione (prevenzione di ictus in pazienti con fibrillazione atriale)
    I pazienti sottoposti a cardioversione possono continuare il trattamento con dabigatran etexilato.
    Ablazione transcatetere per fibrillazione atriale (prevenzione di ictus in pazienti con fibrillazione atriale)
    Non ci sono dati disponibili per il trattamento con DABIGATRAN PENSA 110 mg somministrato due volte al giorno.
    Intervento coronarico percutaneo (PCI) con stent (prevenzione di ictus in pazienti con fibrillazione atriale)
    I pazienti con fibrillazione atriale non valvolare che si sottopongono a PCI con stent possono essere trattati con DABIGATRAN PENSA in associazione con antiaggreganti piastrinici una volta raggiunta l'emostasi (vedere paragrafo 5.1).
    Popolazioni speciali
    Anziani
    Per le modifiche della dose in questa popolazione vedere la tabella 2 sopra riportata.
    Pazienti a rischio di sanguinamento
    I pazienti con un aumentato rischio di sanguinamento (vedere paragrafi 4.4, 4.5, 5.1 e 5.2) devono essere sottoposti ad un'attenta osservazione clinica (ricerca di segni di sanguinamento o anemia). L'aggiustamento della dose deve essere deciso a discrezione del medico, dopo la valutazione del beneficio e del rischio potenziale per singolo paziente (vedere tabella 2 sopra riportata). Un test di coagulazione (vedere paragrafo 4.4) può aiutare ad identificare i pazienti con un maggior rischio di sanguinamento dovuto a un'aumentata esposizione a dabigatran. Quando è identificata un'eccessiva esposizione a dabigatran in pazienti ad elevato rischio di sanguinamento, si raccomanda una dose ridotta pari a 220 mg assunti come una capsula da 110 mg due volte al giorno. Quando si verifica un sanguinamento clinicamente rilevante, il trattamento deve essere interrotto.
    Per i soggetti con gastrite, esofagite o reflusso gastroesofageo, una dose ridotta può essere presa in considerazione a causa dell'elevato rischio di sanguinamento gastrointestinale maggiore (vedere tabella 2 sopra riportata e paragrafo 4.4).
    Compromissione renale
    Il trattamento con DABIGATRAN PENSA in pazienti con compromissione renale severa (CLCr < 30 mL/min) è controindicato (vedere paragrafo 4.3).
    Non è necessario un aggiustamento della dose in pazienti con compromissione renale lieve (CLCr 50-≤ 80 mL/min). Anche per i pazienti con compromissione renale moderata (CLCr 30-50 mL/min) la dose raccomandata di DABIGATRAN PENSA è pari a 300 mg assunti come una capsula da 150 mg due volte al giorno. Tuttavia, per i pazienti ad elevato rischio di sanguinamento, deve essere considerata una riduzione della dose di DABIGATRAN PENSA a 220 mg assunti come una capsula da 110 mg due volte al giorno (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). Si raccomanda un attento monitoraggio clinico nei pazienti con compromissione renale.
    Uso concomitante di DABIGATRAN PENSA con inibitori della glicoproteina-P (P-gp) da deboli a moderati, come amiodarone, chinidina o verapamil
    Non è necessario alcun aggiustamento della dose in caso di uso concomitante con amiodarone o chinidina (vedere paragrafi 4.4, 4.5 e 5.2).
    Si raccomandano delle riduzioni della dose per i pazienti in trattamento concomitante con verapamil (vedere tabella 2 sopra riportata e paragrafi 4.4 e 4.5). In tal caso DABIGATRAN PENSA e verapamil devono essere assunti insieme.
    Peso
    Non è necessario un aggiustamento della dose (vedere paragrafo 5.2), ma si raccomanda uno stretto controllo clinico in pazienti con peso corporeo < 50 kg (vedere paragrafo 4.4).
    Genere
    Non è necessario un aggiustamento della dose (vedere paragrafo 5.2).
    Popolazione pediatrica
    Non esiste alcuna indicazione per un uso specifico di DABIGATRAN PENSA nella popolazione pediatrica per l'indicazione di prevenzione di ictus ed embolia sistemica in pazienti con FANV.
    Trattamento di TEV e prevenzione di TEV ricorrente nei pazienti pediatrici
    Per il trattamento di TEV nei pazienti pediatrici, il trattamento deve essere avviato dopo somministrazione di un anticoagulante parenterale per almeno 5 giorni. Per la prevenzione di TEV ricorrente, la terapia deve essere avviata dopo il trattamento precedente.
    Le capsule di dabigatran etexilato devono essere assunte due volte al giorno, una dose al mattino e una alla sera, all'incirca alla stessa ora ogni giorno. L'intervallo di somministrazione deve avvicinarsi il più possibile alle 12 ore.
    La dose raccomandata di dabigatran etexilato capsule è basata sull'età e il peso del paziente, come illustrato nella tabella 4. La tabella riporta le singole dosi da somministrare due volte al giorno. La dose deve essere aggiustata in base all'età e al peso man mano che il trattamento prosegue.
    Tabella 4: Dose singola di dabigatran etexilato, da somministrare due volte al giorno, in milligrammi (mg) per peso in chilogrammi (kg) ed età in anni del paziente
    Età in anni
    Peso [kg]
     
    Da 8 <9
    Da 9 <10
    Da 10 <11
    Da 11 <12
    Da 12 <13
    Da 13 <14
    Da 14 <15
    Da 15 <16
    Da 16 <17
    Da 17 <19
    >81
     
    300 mg
    due capsule da 150 mg
    o
    quattro capsule da 75 mg
    Da 71 a <81
     
    Da 61 a <71
    Da 51 a <61
    260 mg
    una capsula da 110 mg più una da 150 mg
    o
    una capsula da 110 mg più due da 75 mg
    Da 41 a <51
    220 mg
    due capsule da 110 mg
    Da 31 a <41
    185 mg
    una capsula da 75 mg più una da 110 mg
    Da 26 a <31
    150 mg
    una capsula da 150 mg
    o
    due capsule da 75 mg
     
    Da 21 a <26
     
    Da 16 a <21
    Una capsula da 110 mg
     
     
     
    Da 13 a <16
     
     
    Da 11 a <13
    Una capsula da 75 mg
     
     
     
     
    Significa che non è possibile formulare raccomandazioni posologiche.
    Valutazione della funzione renale prima e durante il trattamento
    Prima di iniziare il trattamento, deve essere stimata la velocità di filtrazione glomerulare (eGFR) utilizzando la formula di Schwartz.
    Il trattamento con dabigatran etexilato in pazienti pediatrici con un eGFR < 50 mL/min/1,73 m2 è controindicato (vedere paragrafo 4.3).
    I pazienti con un eGFR ≥ 50 mL/min/1,73 m2 devono essere trattati con la dose definita alla tabella 4.
    Durante il trattamento, la funzione renale deve essere valutata in alcune situazioni cliniche quando si sospetti una riduzione od un peggioramento della funzione renale (come per esempio ipovolemia, disidratazione e con alcuni medicinali co-somministrati ecc.).
    Durata del trattamento
    La durata della terapia deve essere stabilita sulla base della valutazione del rapporto beneficio/rischio.
    Mancata assunzione di una dose
    La dose di dabigatran etexilato dimenticata può essere assunta fino a 6 ore prima dell'assunzione della dose successiva.
    Dopodiché la dose dimenticata deve essere omessa.
    Non deve mai essere assunta una dose doppia per compensare la dimenticanza della dose.
    Interruzione dell'assunzione di dabigatran etexilato
    Il trattamento con dabigatran etexilato non deve essere interrotto senza consulto medico. I pazienti o chi li assiste devono essere informati di contattare il medico se si presentano sintomi gastrointestinali quali dispepsia (vedere paragrafo 4.8).
    Sostituzione (switch)
    Dal trattamento con dabigatran etexilato ad un anticoagulante parenterale:
    Si raccomanda di attendere 12 ore dall'ultima dose prima di passare da dabigatran etexilato ad un anticoagulante parenterale (vedere paragrafo 4.5).
    Da anticoagulanti parenterali a dabigatran etexilato:
    Bisogna sospendere l'anticoagulante parenterale ed iniziare dabigatran etexilato 0-2 ore prima della prevista somministrazione della dose successiva della terapia originaria o al momento della sospensione in caso di trattamento continuo (ad es. eparina non frazionata (ENF) per via endovenosa) (vedere paragrafo 4.5).
    Da dabigatran etexilato ad antagonisti della vitamina K (AVK):
    I pazienti devono iniziare l'AVK 3 giorni prima della sospensione di dabigatran etexilato.
    Poiché dabigatran etexilato influisce sul valore del rapporto internazionale normalizzato (INR), lo stesso rifletterà meglio l'effetto dell'AVK solo dopo che siano trascorsi almeno 2 giorni dalla sospensione di dabigatran etexilato. Fino ad allora i valori di INR devono essere interpretati con cautela.
    Da AVK a dabigatran etexilato:
    L'AVK deve essere sospeso. Dabigatran etexilato può essere somministrato non appena l'INR sia < 2.0.
    Modo di somministrazione
    DABIGATRAN PENSA è per uso orale.
    Le capsule possono essere assunte con o senza cibo. Le capsule di DABIGATRAN PENSA devono essere inghiottite intere con un bicchiere d'acqua, per facilitare il rilascio a livello gastrico.
    I pazienti devono essere istruiti a non aprire le capsule poiché ciò può causare un aumento del rischio di sanguinamento (vedere paragrafi 5.2 e 6.6)

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Dabigatran Pensa
    • Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1
    • Compromissione renale severa (CLCr < 30 mL/min) nei pazienti adulti
    • eGFR < 50 mL/min/1,73 m2 nei pazienti pediatrici
    • Sanguinamento attivo clinicamente significativo
    • Lesioni o condizioni, se considerate un fattore di rischio significativo di sanguinamento maggiore. Possono includere ulcera gastrointestinale in corso o recente, presenza di neoplasie maligne ad elevato rischio di sanguinamento, recente lesione cerebrale o spinale, recente intervento chirurgico a livello cerebrale, spinale od oftalmico, recente emorragia intracranica, varici esofagee accertate o sospette, malformazioni arterovenose, aneurismi vascolari o anomalie vascolari maggiori intraspinali o intracerebrali
    • Trattamento concomitante con ogni altro anticoagulante come eparina non frazionata (ENF), eparine a basso peso molecolare (enoxaparina, dalteparina ecc.), derivati dell'eparina (fondaparinux ecc.), anticoagulanti orali (warfarin, rivaroxaban, apixaban ecc.) fatta eccezione per specifiche circostanze. Si tratta di cambiare la terapia anticoagulante (vedere paragrafo 4.2) quando l'ENF è somministrata alle dosi necessarie per mantenere pervio un catetere centrale venoso o arterioso oppure durante l'ablazione transcatetere per fibrillazione atriale (vedere paragrafo 4.5).
    • Compromissione epatica o malattia epatica che possa avere un qualsiasi impatto sulla sopravvivenza
    • Trattamento concomitante con i seguenti forti inibitori della P-gp: ketoconazolo ad uso sistemico, ciclosporina, itraconazolo, dronedarone e l'associazione a dose fissa glecaprevir/pibrentasvir (vedere paragrafo 4.5)
    • Protesi valvolari cardiache che richiedano trattamento anticoagulante (vedere paragrafo 5.1).

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Dabigatran Pensa
    Rischio emorragico
    Dabigatran etexilato deve essere utilizzato con cautela in condizioni di aumentato rischio di sanguinamento o quando usato in concomitanza con medicinali che alterano l'emostasi attraverso l'inibizione della aggregazione piastrinica. Un sanguinamento si può verificare in qualsiasi sito corporeo durante la terapia. Un'immotivata caduta dei valori di emoglobina e/o dell'ematocrito o della pressione arteriosa deve indurre alla ricerca del sito di sanguinamento.
    In pazienti adulti, in caso di sanguinamento potenzialmente fatale o non controllato, quando si rende necessaria una rapida inattivazione dell'effetto anticoagulante di dabigatran, è disponibile l'inattivatore specifico (Praxbind, idarucizumab) (vedere paragrafo 4.9). DABIGATRAN PENSA non è destinato a essere utilizzato come kit. L'efficacia e la sicurezza di idarucizumab non sono state stabilite nei pazienti pediatrici. L'emodialisi può rimuovere dabigatran. Per i pazienti adulti, altre possibili opzioni sono sangue intero fresco, plasma congelato fresco, concentrato di fattore della coagulazione (attivato o non attivato), concentrati di fattore VIIa ricombinante o di piastrine (vedere anche paragrafo 4.9).
    Negli studi clinici, dabigatran etexilato è stato associato ad una più alta incidenza di sanguinamento maggiore gastrointestinale (GI). Un aumento del rischio è stato osservato negli anziani (≥ 75 anni) con la posologia di 150 mg somministrata due volte al giorno. Ulteriori fattori di rischio (vedere anche la tabella 5) comprendono l'assunzione concomitante di antiaggreganti piastrinici come clopidogrel e acido acetilsalicilico (ASA) o antinfiammatori non steroidei (FANS), come anche la presenza di esofagite, gastrite o reflusso gastroesofageo.
    Fattori di rischio
    La tabella 5 riassume i fattori che possono incrementare il rischio di sanguinamento.
    Tabella 5: Fattori che possono incrementare il rischio di sanguinamento.
    Fattori farmacodinamici e cinetici
    Età ≥ 75 anni
    Fattori che aumentano i livelli plasmatici di dabigatran
    Maggiori:
    · Compromissione renale moderata in pazienti adulti (CLCr 30-50 mL/min)
    · Forti inibitori della P-gp (vedere paragrafi 4.3 e 4.5)
    · Co-somministrazione di inibitori della P-gp da deboli a moderati (ad es. amiodarone, verapamil, chinidina e ticagrelor; vedere paragrafo 4.5)
    Minori:
    · Basso peso corporeo (< 50 kg)
    Interazioni farmacodinamiche (vedere paragrafo 4.5)
    · ASA e altri inibitori della aggregazione piastrinica come clopidogrel
    · FANS
    · Clopidogrel
    · SSRI o SNRI
    · Altri medicinali che possono alterare l'emostasi
    Patologie/procedure con rischi emorragici speciali
    · Disturbi della coagulazione congeniti o acquisiti
    · Trombocitopenia o disturbi della funzionalità delle piastrine
    · Biopsia recente, trauma maggiore
    · Endocardite batterica
    · Esofagite, gastrite o reflusso gastroesofageo
    I dati in pazienti di peso < 50 kg sono limitati (vedere paragrafo 5.2).
    L'uso concomitante di dabigatran etexilato con inibitori della P-gp non è stato studiato nei pazienti pediatrici, ma può aumentare il rischio di sanguinamento (vedere paragrafo 4.5).
    Precauzioni e gestione del rischio emorragico
    Per la gestione delle complicazioni emorragiche, vedere anche paragrafo 4.9.
    Valutazione del rapporto beneficio/rischio
    La presenza di lesioni, condizioni, procedure e/o trattamento con farmaci (come FANS, antiaggreganti, SSRI e SNRI, vedere paragrafo 4.5), che aumentano significativamente il rischio di sanguinamento maggiore richiede un'accurata valutazione del rapporto beneficio/rischio. DABIGATRAN PENSA deve essere somministrato solo se il beneficio supera il rischio di sanguinamento.
    I dati clinici disponibili in pazienti pediatrici con fattori di rischio, inclusi pazienti con meningite, encefalite e ascesso intracranico in atto (vedere paragrafo 5.1), sono limitati. In questi pazienti, dabigatran etexilato deve essere somministrato solo se il beneficio atteso supera il rischio di sanguinamento.
    Stretto controllo clinico
    È raccomandata un'attenta osservazione clinica per la ricerca di segni di sanguinamento o anemia durante il trattamento, soprattutto se i fattori di rischio sono combinati (vedere tabella 5 sopra riportata). È richiesta particolare cautela quando dabigatran etexilato viene somministrato in modo concomitante a verapamil, amiodarone, chinidina o claritromicina (inibitori della P-gp), soprattutto quando si verifica un sanguinamento e con particolare attenzione nel caso di pazienti con funzione renale ridotta (vedere paragrafo 4.5).
    Si raccomanda un'attenta osservazione clinica per la ricerca di segni di sanguinamento in pazienti trattati in modo concomitante con FANS (vedere paragrafo 4.5).
    Interruzione della terapia con DABIGATRAN PENSA
    I pazienti che sviluppano un'insufficienza renale acuta devono sospendere l'assunzione di DABIGATRAN PENSA (vedere anche paragrafo 4.3).
    Quando si verifica un grave sanguinamento il trattamento deve essere sospeso, l'origine del sanguinamento analizzata e si può considerare l'uso dell'inattivatore specifico idarucizumab nei pazienti adulti. L'efficacia e la sicurezza di idarucizumab non sono state stabilite nei pazienti pediatrici. L'emodialisi può rimuovere dabigatran.
    Uso di inibitori della pompa protonica
    Si può considerare la somministrazione di un inibitore della pompa protonica (PPI) per prevenire il sanguinamento gastrointestinale (GI). Nel caso dei pazienti pediatrici occorre seguire le raccomandazioni per gli inibitori della pompa protonica riportate nell'etichetta locale.
    Parametri di laboratorio relativi alla coagulazione
    Anche se DABIGATRAN PENSA non richiede un monitoraggio di routine dei parametri della coagulazione, può essere utile la valutazione dell'effetto anticoagulante correlato a dabigatran per rilevare un'esposizione eccessivamente alta a dabigatran in presenza di ulteriori fattori di rischio.
    Il tempo di trombina su plasma diluito (dTT), il tempo di ecarina (ECT), il tempo di tromboplastina parziale attivata (aPTT) possono fornire informazioni utili, ma i risultati devono essere interpretati con cautela data la variabilità tra i test (vedere paragrafo 5.1). Il test INR (rapporto internazionale normalizzato) non è attendibile nei pazienti in trattamento con DABIGATRAN PENSA e sono stati riportati falsi positivi di innalzamento dell'INR. Pertanto il test INR non deve essere effettuato.
    La tabella 6 mostra i valori limite di soglia dei test della coagulazione a valle che possono essere associati ad un aumentato rischio di sanguinamento (vedere paragrafo 5.1).
    Tabella 6: Valori limite di soglia al tempo di valle dei test di coagulazione che possono essere associati ad un aumentato rischio di sanguinamento.
    Test (valore di valle)
    Indicazione
     
    Prevenzione primaria di TEV in chirurgia ortopedica
    Prevenzione di ictus in pazienti con fibrillazione atriale e TVP/EP
    dTT [ng/mL]
    > 67
    > 200
    ECT [x-volte maggiore del limite superiore della norma]
    Non ci sono dati
    > 3
    aPTT [x-volte maggiore del limite superiore della norma]
    > 1,3
    > 2
    INR
    Non deve essere effettuato
    Non deve essere effettuato
    Utilizzo di medicinali fibrinolitici per il trattamento dell'ictus ischemico acuto
    Può essere considerato l'utilizzo di medicinali fibrinolitici per il trattamento dell'ictus ischemico acuto se il paziente presenta un dTT, ECT o un aPTT al di sotto del limite superiore della norma (ULN), in accordo all'intervallo di riferimento locale.
    Chirurgia e interventi
    I pazienti in trattamento con dabigatran etexilato che vengono sottoposti a intervento chirurgico o a procedure invasive sono esposti a un aumentato rischio di sanguinamento. Pertanto gli interventi chirurgici possono richiedere la sospensione temporanea di dabigatran etexilato.
    I pazienti sottoposti a cardioversione possono continuare il trattamento con DABIGATRAN PENSA. Non ci sono dati disponibili per il trattamento con DABIGATRAN PENSA 110 mg somministrato due volte al giorno a pazienti sottoposti ad ablazione transcatetere per fibrillazione atriale (vedere paragrafo 4.2).
    Quando il trattamento viene temporaneamente sospeso a causa di interventi si raccomanda cautela ed un monitoraggio dell'attività anticoagulante. La clearance di dabigatran in pazienti con insufficienza renale può richiedere maggior tempo (vedere paragrafo 5.2). Questo aspetto deve essere valutato prima di ogni procedura. In tali casi un test di coagulazione (vedere paragrafi 4.4 e 5.1) può aiutare a determinare se l'emostasi sia ancora compromessa.
    Intervento chirurgico o procedure di emergenza
    Dabigatran etexilato deve essere temporaneamente sospeso. Quando si rende necessaria una rapida inattivazione dell'effetto anticoagulante di dabigatran, è disponibile l'inattivatore specifico (Praxbind, idarucizumab) di DABIGATRAN PENSA per pazienti adulti. L'efficacia e la sicurezza di idarucizumab non sono state stabilite nei pazienti pediatrici. L'emodialisi può rimuovere dabigatran.
    La terapia di inattivazione di dabigatran espone i pazienti al rischio trombotico intrinseco alla loro patologia di base. Il trattamento con DABIGATRAN PENSA può essere ripreso 24 ore dopo la somministrazione di Praxbind (idarucizumab), se il paziente è clinicamente stabile e se è stata ripristinata un'emostasi adeguata.
    Intervento chirurgico/procedure subacute
    Dabigatran etexilato deve essere temporaneamente sospeso. L'operazione/intervento, se possibile, deve essere rimandato almeno fino a 12 ore dopo l'ultima dose assunta. Se l'intervento non può essere rimandato può verificarsi un maggior rischio di sanguinamento. Questo rischio di sanguinamento deve essere valutato rispetto all'urgenza dell'intervento.
    Chirurgia elettiva
    Se possibile, DABIGATRAN PENSA deve essere sospeso almeno 24 ore prima di procedure invasive o chirurgiche. Nei pazienti esposti ad un maggior rischio di sanguinamento o nella chirurgia maggiore dove può essere necessaria una completa emostasi, considerare la sospensione di DABIGATRAN PENSA 2-4 giorni prima dell'intervento chirurgico.
    La tabella 7 riassume le regole di sospensione prima di procedure invasive o chirurgiche per i pazienti adulti.
    Tabella 7: Regole di sospensione prima di procedure invasive o chirurgiche
    Funzionalità renale (CLCr in mL/min)
    Emivita stimata (ore)
    Sospendere dabigatran prima della chirurgia elettiva
    Elevato rischio di sanguinamento o chirurgia maggiore
    Rischio standard
    ≥ 80
    ~ 13
    2 giorni prima
    24 ore prima
    ≥ 50-< 80
    ~ 15
    2-3 giorni prima
    1-2 giorni prima
    ≥ 30-< 50
    ~ 18
    4 giorni prima
    2-3 giorni prima (> 48 ore)
    Le regole di sospensione prima di procedure invasive o chirurgiche per i pazienti pediatrici sono riassunte alla tabella 8.
    Tabella 8: Regole di sospensione prima di procedure invasive o chirurgiche per i pazienti pediatrici
    Funzionalità renale (eGFR in mL/min/1,73 m2)
    Sospendere dabigatran prima della chirurgia elettiva
    > 80
    24 ore prima
    50-80
    2 giorni prima
    < 50
    Questi pazienti non sono stati studiati (vedere paragrafo 4.3).
    Anestesia spinale/anestesia epidurale/puntura lombare
    Procedure quali l'anestesia spinale richiedono funzioni emostatiche normali.
    Il rischio di ematoma spinale o epidurale può essere aumentato nei casi di puntura traumatica o ripetuta e dall'uso prolungato di cateteri epidurali. Dopo la rimozione di un catetere, deve trascorrere un intervallo di almeno 2 ore prima della somministrazione della prima dose di dabigatran etexilato. Questi pazienti richiedono un'osservazione frequente dei segni neurologici e sintomi di ematoma spinale o epidurale.
    Fase post-operatoria
    La somministrazione di dabigatran etexilato deve essere ripresa non appena possibile dopo la procedura invasiva o l'intervento chirurgico, purché sia stato stabilito che la situazione clinica consente un'adeguata emostasi.
    I pazienti a rischio di sanguinamento o i pazienti a rischio di sovraesposizione, in particolare i pazienti con funzione renale ridotta (CrCL 30-50 mL/min), devono essere trattati con cautela (vedere paragrafi 4.4 e 5.1).
    Pazienti ad alto rischio di mortalità dovuta a chirurgia e con fattori di rischio intrinseco di eventi tromboembolici
    I dati di efficacia e sicurezza disponibili per dabigatran in questi pazienti sono limitati e pertanto devono essere trattati con cautela.
    Chirurgia per frattura dell'anca
    Non sono disponibili dati sull'uso di DABIGATRAN PENSA in pazienti sottoposti a intervento per frattura dell'anca. Pertanto il trattamento non è raccomandato.
    Compromissione epatica
    I pazienti con enzimi epatici elevati, al di sopra del doppio del limite superiore dei valori normali (ULN), sono stati esclusi dagli studi clinici principali. Non c'è esperienza sul trattamento di questa sottopopolazione di pazienti e pertanto l'uso di DABIGATRAN PENSA non è raccomandato in questa popolazione. È controindicato in caso di compromissione epatica o di malattia epatica che possa avere un qualsiasi impatto sulla sopravvivenza (vedere paragrafo 4.3).
    Interazioni con induttori della P-gp
    Con la somministrazione concomitante di induttori della P-gp si può prevedere una riduzione delle concentrazioni plasmatiche di dabigatran, pertanto la somministrazione contemporanea deve essere evitata (vedere paragrafi 4.5 e 5.2).
    Pazienti con sindrome antifosfolipidica
    Gli anticoagulanti orali ad azione diretta (DOAC), tra cui dabigatran etexilato, non sono raccomandati nei pazienti con storia pregressa di trombosi ai quali è diagnosticata la sindrome antifosfolipidica. In particolare, per pazienti triplo-positivi (per anticoagulante lupico, anticorpi anticardiolipina e anticorpi anti-beta 2-glicoproteina I), il trattamento con DOAC può essere associato a una maggiore incidenza di eventi trombotici ricorrenti rispetto alla terapia con antagonisti della vitamina K.
    Infarto miocardico (IM)
    Nello studio di fase III RE-LY (prevenzione di ictus in pazienti con fibrillazione atriale, vedere paragrafo 5.1) l'incidenza totale di IM era rispettivamente 0,82, 0,81 e 0,64% / anno per dabigatran etexilato 110 mg due volte al giorno, dabigatran etexilato 150 mg due volte al giorno e warfarin, con un aumento del rischio relativo per dabigatran del 29% e 27% rispetto a warfarin. Indipendentemente dalla terapia seguita, il maggior rischio assoluto di IM è stato osservato nei seguenti sottogruppi, con rischio relativo simile: pazienti con precedente IM, pazienti di età ≥ 65 anni con diabete o coronaropatia, pazienti con frazione di eiezione del ventricolo sinistro < 40 % e pazienti con disfunzione renale moderata. Inoltre è stato osservato un maggior rischio di IM nei pazienti che assumevano in concomitanza ASA più clopidogrel o clopidogrel solo.
    Nei tre studi clinici di fase III su TVP/EP controllati verso confronto attivo, è stata riportata una maggior incidenza di IM nei pazienti trattati con dabigatran etexilato che in quelli trattati con warfarin: 0,4% verso 0,2%, negli studi a breve termine RE-COVER e RE-COVER II e 0,8% verso 0,1% nello studio a lungo termine RE-MEDY. In questo studio l'aumento è stato statisticamente significativo (p=0,022).
    Nello studio RE-SONATE, che confrontava dabigatran etexilato a placebo, l'incidenza di IM era 0,1% per i pazienti in trattamento con dabigatran etexilato e 0,2% per i pazienti che ricevevano placebo.
    Pazienti con tumore in atto (TEV pediatrico)
    L'efficacia e la sicurezza non sono state stabilite per TVP/EP in pazienti con tumore in atto.
    I dati disponibili sull'efficacia e la sicurezza per i pazienti pediatrici con tumore in atto sono limitati.
    Popolazione pediatrica
    Per alcuni pazienti pediatrici molto specifici, ad esempio quelli con patologie dell'intestino tenue che possono influire sull'assorbimento, deve essere considerato l'uso di un anticoagulante con somministrazione per via parenterale.
    Sodio
    Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per capsula, cioè essenzialmente ‘senza sodio'.

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Dabigatran Pensa
    Interazioni del trasportatore
    Dabigatran etexilato è un substrato del trasportatore d'efflusso P-gp. La somministrazione concomitante con inibitori della P-gp (vedere tabella 9) è probabile che determini un aumento delle concentrazioni plasmatiche di dabigatran.
    Se non diversamente prescritto in modo specifico, è richiesto uno stretto controllo clinico (ricerca di segni di sanguinamento o anemia) quando dabigatran sia co-somministrato con forti inibitori della P-gp. In associazione con alcuni inibitori della P-gp possono rendersi necessarie delle riduzioni della dose (vedere paragrafi 4.2, 4.3, 4.4 e 5.1).
    Tabella 9: Interazioni del trasportatore
    Inibitori della P-gp
    Uso concomitante controindicato (vedere paragrafo 4.3)
    Ketoconazolo
    IDopo una dose singola orale di 400 mg, il ketoconazolo ha aumentato i valori totali di AUC0-∞ e Cmax di dabigatran rispettivamente di 2,38 volte e 2,35 volte, e rispettivamente di 2,53 volte e 2,49 volte, dopo dosi multiple orali di 400 mg di ketoconazolo una volta al giorno.
    Dronedarone
    Quando dabigatran etexilato e dronedarone sono stati somministrati contestualmente i valori totali dell'AUC0-∞ e della Cmax di dabigatran aumentavano rispettivamente di circa 2,4 volte e 2,3 volte, dopo dosi multiple di 400 mg di dronedarone bid, e rispettivamente di circa 2,1 volte e 1,9 volte dopo una dose singola di 400 mg.
    Itraconazolo, ciclosporina
    Sulla base dei risultati in vitro ci si può aspettare un effetto simile a quello di ketoconazolo.
    Glecaprevir/pibrentasvir
    L'uso concomitante di dabigatran etexilato con l'associazione a dose fissa degli inibitori della P-gp glecaprevir/pibrentasvir ha dimostrato di aumentare l'esposizione a dabigatran e può aumentare il rischio di sanguinamento.
    Uso concomitante non raccomandato
    Tacrolimus
    In vitro tacrolimus ha dimostrato avere un effetto inibitorio sulla P-gp simile a quello osservato per itraconazolo e ciclosporina. Dabigatran etexilato non è stato studiato clinicamente in associazione a tacrolimus. Tuttavia, i limitati dati clinici disponibili con un altro substrato della P-gp (everolimus) suggeriscono che l'inibizione della P-gp con tacrolimus sia più debole di quella osservata con potenti inibitori della P-gp.
    Uso concomitante con cautela (vedere paragrafi 4.2 e 4.4)
    Verapamil
    Quando dabigatran etexilato (150 mg) è stato co-somministrato con verapamil per via orale, la Cmax e l'AUC di dabigatran aumentavano, ma le dimensioni di questo cambiamento variavano in funzione del tempo di somministrazione e della formulazione di verapamil (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).
    L'aumento massimo di esposizione a dabigatran è stato osservato con la prima dose di una formulazione a rilascio immediato di verapamil, somministrata un'ora prima dell'assunzione di dabigatran etexilato (aumento della Cmax di circa 2,8 volte e dell'AUC di circa 2,5 volte). L'effetto era progressivamente diminuito con la somministrazione di una formulazione a rilascio prolungato (aumento della Cmax di circa 1,9 volte e dell'AUC di circa 1,7 volte) o con la somministrazione di dosi multiple di verapamil (aumento della Cmax di circa 1,6 volte e aumento dell'AUC di circa 1,5 volte).
    Non è stata osservata un'interazione significativa quando verapamil è stato somministrato 2 ore dopo l'assunzione di dabigatran etexilato (aumento della Cmax di circa 1,1 volte e aumento dell'AUC di circa 1,2 volte). Ciò è spiegato dall'assorbimento completo di dabigatran dopo 2 ore.
    Amiodarone
    Quando DABIGATRAN PENSA è stato co-somministrato con una dose singola orale di 600 mg di amiodarone, la quantità e la velocità di assorbimento di amiodarone e del suo metabolita attivo DEA sono rimaste essenzialmente immodificate. L'AUC e la Cmax di dabigatran sono aumentate di circa 1,6 volte e 1,5 volte rispettivamente. Considerando la lunga emivita di amiodarone, la potenziale interazione può perdurare per settimane dopo la sospensione di amiodarone (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).
    Chinidina
    La chinidina è stata somministrata a dosi di 200 mg ogni 2 ore fino ad una dose totale di 1.000 mg. Dabigatran etexilato è stato somministrato due volte al giorno per 3 giorni consecutivi, al terzo giorno con o senza chinidina. L'AUCτ,ss e la Cmax,ss di dabigatran erano aumentate rispettivamente in media di 1,53 volte e di 1,56 volte, con la somministrazione concomitante di chinidina (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).
    Claritromicina
    Quando la claritromicina (500 mg due volte al giorno) è stata somministrata in associazione a dabigatran etexilato in volontari sani, è stato osservato un aumento dell'AUC di circa 1,19 volte e della Cmax di circa 1,15 volte.
    Ticagrelor
    Quando una dose singola di 75 mg di dabigatran etexilato è stata somministrata contemporaneamente a una dose iniziale di 180 mg di ticagrelor, l'AUC e la Cmax di dabigatran sono aumentate rispettivamente di 1,73 e di 1,95 volte. Dopo somministrazione multipla di 90 mg di ticagrelor bid l'aumento dell'esposizione a dabigatran è di 1,56 e di 1,46 volte rispettivamente per la Cmax e l'AUC.
    La somministrazione concomitante di una dose iniziale di 180 mg di ticagrelor e di 110 mg di dabigatran etexilato (allo stato stazionario) aumentava la AUCτ,ss e la Cmax,ss di dabigatran rispettivamente di 1,49 volte e di 1,65 volte, rispetto alla somministrazione del solo dabigatran etexilato. Quando una dose iniziale di 180 mg di ticagrelor veniva somministrata 2 ore dopo la somministrazione di dabigatran etexilato 110 mg (allo stato stazionario), l'aumento della AUCτ,ss e della Cmax,ss di dabigatran si riduceva rispettivamente a 1,27 volte ed a 1,23 volte, rispetto alla somministrazione del solo dabigatran etexilato. Questa somministrazione scaglionata è quella raccomandata per cominciare ticagrelor con una dose iniziale.
    La somministrazione concomitante di una dose iniziale di 180 mg di ticagrelor bid (dose di mantenimento) con 110 mg di dabigatran etexilato aumentava la AUCτ,ss e la Cmax,ss aggiustate di dabigatran rispettivamente di 1,26 volte e di 1,29 volte, rispetto alla somministrazione del solo dabigatran etexilato.
    Posaconazolo
    Anche posaconazolo in parte inibisce la P-gp, ma non è stato studiato clinicamente.
    La co-somministrazione di DABIGATRAN PENSA e posaconazolo deve essere effettuata con cautela.
    Induttori della P-gp
    Uso concomitante da evitare.
    es. rifampicina, erba di San Giovanni (Hypericum perforatum), carbamazepina o fenitoina
    È previsto che la somministrazione concomitante riduca le concentrazioni di dabigatran.
    La pre-somministrazione dell'induttore rifampicina ad una dose di 600 mg una volta al giorno per 7 giorni ha ridotto il picco totale di dabigatran e l'esposizione totale rispettivamente del 65,5 % e del 67 %. L'effetto induttore era diminuito determinando un'esposizione a dabigatran vicina al valore di riferimento entro il settimo giorno successivo alla sospensione del trattamento con rifampicina. Dopo ulteriori 7 giorni non sono stati osservati incrementi della biodisponibilità.
    Inibitori della proteasi come ritonavir
    Uso concomitante non raccomandato
    es. ritonavir e le sue associazioni con altri inibitori della proteasi
    Questi influiscono sulla P-gp (sia come inibitori che come induttori). Poiché non sono stati studiati, l'uso concomitante con DABIGATRAN PENSA non è raccomandato.
    Substrato della P-gp
    Digossina
    In uno studio condotto su 24 soggetti sani, quando DABIGATRAN PENSA è stato somministrato in associazione a digossina non sono state osservate modifiche dell'esposizione a digossina né alterazioni cliniche significative dell'esposizione a dabigatran.
    Anticoagulanti e antiaggreganti piastrinici
    Con i seguenti trattamenti che possono incrementare il rischio di sanguinamento quando utilizzati in concomitanza a DABIGATRAN PENSA l'esperienza è assente o limitata: anticoagulanti come eparina non frazionata (ENF), eparine a basso peso molecolare (EBPM) e derivati dell'eparina (fondaparinux, desirudina), medicinali trombolitici e antagonisti della vitamina K, rivaroxaban o altri anticoagulanti orali (vedere paragrafo 4.3) e antiaggreganti piastrinici quali antagonisti del recettore della GPIIb/IIIa, ticlopidina, prasugrel, ticagrelor, destrano e sulfinpirazone (vedere paragrafo 4.4).
    Dai dati raccolti nello studio di fase III RE-LY (vedere paragrafo 5.1) è stato osservato che l'uso concomitante di altri anticoagulanti orali o parenterali aumenta l'incidenza di sanguinamenti maggiori di circa 2,5 volte, sia con dabigatran etexilato che con warfarin, soprattutto durante il passaggio da un anticoagulante ad un altro (vedere paragrafo 4.3). Inoltre, l'uso concomitante di antiaggreganti, ASA o clopidogrel, ha approssimativamente raddoppiato l'incidenza di sanguinamenti maggiori sia con dabigatran etexilato che con warfarin (vedere paragrafo 4.4).
    L'ENF può essere somministrata alle dosi necessarie per mantenere pervio un catetere centrale venoso o arterioso (vedere paragrafo 4.3).
    Tabella 10: Interazioni con anticoagulanti e antiaggreganti piastrinici
    FANS
    I FANS somministrati come analgesici a breve durata d'azione hanno mostrato di non essere associati ad un aumentato rischio di sanguinamento quando somministrati in concomitanza a dabigatran etexilato. Con l'usocronico, i FANS aumentavano il rischio di sanguinamento di circa il 50 % sia con dabigatran etexilato che con warfarin.
    Clopidogrel
    In volontari sani, giovani, di sesso maschile la somministrazione concomitante di dabigatran etexilato e clopidogrel non determinava un ulteriore prolungamento dei tempi di sanguinamento capillare rispetto a clopidogrel in monoterapia. Inoltre, l'AUCτ,ss e la Cmax,ss e le misure di coagulazione per l'effetto di dabigatran o l'inibizione dell'aggregazione piastrinica come misura dell'effetto di clopidogrel sono rimaste essenzialmente immodificate confrontando il trattamento combinato e i rispettivi mono-trattamenti. Con una dose di carico di 300 mg o 600 mg di clopidogrel, l'AUCτ,ss e la Cmax,ss di dabigatran erano aumentate di circa il 30-40% (vedere paragrafo 4.4).
    ASA
    La co-somministrazione di ASA e di 150 mg di dabigatran etexilato due volte al giorno può aumentare il rischio di ogni tipo di sanguinamento dal 12 % al 18 % e 24 % con 81 mg e 325 mg di ASA rispettivamente (vedere paragrafo 4.4).
    EBPM
    L'uso concomitante di EBPM quale enoxaparina e dabigatran etexilato non è stato valutato in modo specifico. Dopo il passaggio da un trattamento di 3 giorni con 40 mg di enoxaparina somministrati una volta al giorno per via s.c., 24 ore dopo la somministrazione dell'ultima dose di enoxaparina l'esposizione a dabigatran era lievemente inferiore rispetto a quella successiva alla somministrazione di dabigatran etexilato da solo (dose singola da 220 mg). È stata osservata una maggiore attività anti-FXa/FIIa dopo la somministrazione di dabigatran etexilato preceduta dal pre-trattamento con enoxaparina rispetto al trattamento con dabigatran etexilato da solo. Si ritiene che ciò sia dovuto ad un effetto trainante del trattamento con enoxaparina ed è considerato non clinicamente rilevante. I risultati di altri test di attività anticoagulante correlata a dabigatran non erano modificati in modo significativo dal pre-trattamento con enoxaparina.
    Altre interazioni
    Tabella 11: Altre interazioni
    Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) o inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina e della norepinefrina (SNRI)
    SSRI e SNRI
    Gli SSRI e gli SNRI hanno incrementato il rischio di sanguinamento in tutti i gruppi di trattamento dello studio RE-LY.
    Sostanze che influenzano il pH gastrico
    Pantoprazolo
    Quando DABIGATRAN PENSA è stato somministrato in associazione a pantoprazolo, è stata osservata una riduzione di circa il 30 % dell'AUC di dabigatran. Pantoprazolo ed altri inibitori della pompa protonica (PPI) sono stati co-somministrati con DABIGATRAN PENSA negli studi clinici e il trattamento concomitante con PPI non ha mostrato una riduzione dell'efficacia di DABIGATRAN PENSA.
    Ranitidina
    La somministrazione di ranitidina con DABIGATRAN PENSA non ha effetti clinicamente rilevanti sull'assorbimento di dabigatran.
    Interazioni legate al profilo metabolico di dabigatran etexilato e dabigatran
    Dabigatran etexilato e dabigatran non sono metabolizzati dal sistema del citocromo P450 e non hanno effetti in vitro sugli enzimi umani del citocromo P450. Pertanto non sono attese interazioni con medicinali correlati e dabigatran.
    Popolazione pediatrica
    Sono stati effettuati studi d'interazione solo negli adulti.


    Interazioni riportate su letteratura scientifica internazionale
    Prima di prendere "Dabigatran Pensa - Capsula" insieme ad altri farmaci come “Actilyse”, “Adoport”, “Advagraf”, “Alli”, “Arixtra - Soluzione (uso Interno)”, “Aurantin - Soluzione (uso Interno)”, “Beacita - Capsula”, “Calciparina”, “Carbamazepina EG”, “Carbamazepina Zentiva - Compressa A Rilascio Modificato”, “Carelimus”, “Ciqorin”, “Clarema”, “Clexane”, “Conferoport”, “Darunavir Accord - Compresse Rivestite”, “Darunavir Aurobindo - Compresse Rivestite”, “Darunavir KRKA - Compresse Rivestite”, “Darunavir Mylan”, “Darunavir Sandoz - Compresse Rivestite”, “Darunavir Tillomed - Compresse Rivestite”, “Darunavir Viatris”, “Darunavir Zentiva - Compresse Rivestite”, “Dintoinale”, “Dotecine”, “Dronedarone Aristo”, “Dronedarone Aurobindo”, “Enoxaparina Rovi”, “Envarsus”, “Eparina Vister”, “Epsoclar”, “Epsodilave”, “Evotaz”, “Fenitoina Hikma”, “Fenobarbitale Sodico Salf”, “Fluxum”, “Gamibetal Complex”, “Gardenale”, “Genvoya”, “Ghemaxan”, “Hemovasal”, “Heparin”, “Ikervis”, “Imanivec”, “Imatinib Accord”, “Imatinib Dr. Reddy's”, “Imatinib Ranbaxy”, “Imatinib Sandoz”, “Imatinib Teva - Capsula”, “Imatinib Teva - Compresse Rivestite”, “Inhixa - Soluzione”, “Innohep - Soluzione, Soluzione (uso Interno)”, “Innohep - Soluzione”, “Itraconazolo DOC Generici”, “Itraconazolo EG”, “Itraconazolo Mylan Generics”, “Itraconazolo Sandoz”, “Itraconazolo Teva”, “Itragerm”, “Ivor - Soluzione (uso Interno)”, “Kaletra - Compresse Rivestite”, “Kaletra - Soluzione”, “Ketoconazole HRA”, “Ketonova”, “Lemtrada”, “Lopinavir E Ritonavir Mylan”, “Luminale - Compressa”, “Maviret - Compresse Rivestite”, “Maviret - Granulato”, “Multaq”, “Mysoline”, “Nervaxon”, “Nizoral - Crema”, “Nizoral - Shampoo”, “Normoparin”, “Norvir - Compresse Rivestite”, “Norvir - Polvere Per Sospensione”, “Novastan”, “Paxlovid”, “Pharepa”, “Prezista - Compressa”, “Prezista - Sospensione”, “Proctosoll”, “Prograf - Capsula”, “Prograf - Soluzione (uso Interno)”, “Protopic - Unguento”, “Reoflus”, “Rezolsta”, “Rifadin”, “Rifater”, “Rifinah”, “Rifocin”, “Ritonavir Mylan”, “Ritonavir Sandoz”, “Rovinadil”, “Sandimmun - Capsula Molle”, “Sandimmun Neoral - Capsula Molle”, “Sandimmun Neoral - Soluzione”, “Sandimmun - Soluzione”, “Sandimmun - Soluzione (uso Interno)”, “Seledie”, “Seleparina”, “Sintrom”, “Sosefluss”, “Sporanox”, “Stadmycin”, “Stribild”, “Symtuza”, “Tacforius”, “Tacni”, “Tacrolimus EG”, “Tegretol”, “Tookad”, “Trazer”, “Triasporin”, “Trosyd Dermatite Seborroica E Forfora”, “Urochinasi EG”, “Urokinasi Pfizer”, “Veracer”, “Verkazia”, “Viamal Trauma”, “Vosevi”, “Xalkori”, “Xenical”, “Xtandi”, etc.., chiedi al tuo al tuo medico o farmacista di fiducia di verificare che sia sicuro e non dannoso per la tua salute ...

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Donne in età fertile
    Le donne in età fertile devono evitare la gravidanza durante il trattamento con dabigatran etexilato.
    Gravidanza
    I dati relativi all'uso di dabigatran etexilato in donne in gravidanza sono in numero limitato.
    Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Il rischio potenziale per l'uomo non è noto.
    DABIGATRAN PENSA non deve essere utilizzato durante la gravidanza se non quando chiaramente necessario.
    Allattamento
    Non vi sono dati clinici riguardanti gli effetti di dabigatran sui lattanti durante l'allattamento. L'allattamento deve essere interrotto durante il trattamento con DABIGATRAN PENSA.
    Fertilità
    Non sono disponibili dati nell'uomo.
    Negli studi condotti sugli animali è stato osservato un effetto sulla fertilità femminile in termini di diminuzione degli impianti e aumento di perdite pre-impianto ad una dose di 70 mg/kg (esposizione plasmatica 5 volte superiore rispetto a quella dei pazienti). Non sono stati osservati altri effetti sulla fertilità femminile. Non è stata riscontrata alcuna influenza sulla fertilità maschile. A dosi tossiche per le madri (esposizione plasmatica da 5 a 10 volte superiore rispetto a quella dei pazienti), nei ratti e nei conigli è stato osservato un calo del peso corporeo del feto e della vitalità embriofetale con aumento delle modificazioni fetali. Negli studi pre e post-natali è stato osservato un aumento della mortalità fetale a dosi che erano tossiche per le madri (una dose corrispondente ad un'esposizione plasmatica 4 volte superiore rispetto a quella dei pazienti).

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    DABIGATRAN PENSA non altera o altera in modo trascurabile la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Dabigatran Pensa
    Riassunto del profilo di sicurezza
    Dabigatran etexilato è stato valutato in studi clinici complessivamente in circa 64.000 pazienti; di questi, circa 35.000 sono stati trattati con dabigatran etexilato.
    In totale circa il 9 % dei pazienti trattati per la chirurgia elettiva di anca o ginocchio (trattamento a breve termine fino a 42 giorni), il 22 % dei pazienti con fibrillazione atriale trattati per la prevenzione dell'ictus e dell'embolia sistemica (trattamento a lungo termine fino a 3 anni), il 14 % dei pazienti trattati per TVP/EP e il 15 % dei pazienti trattati per la prevenzione di TVP/EP hanno manifestato reazioni avverse.
    Gli eventi più comunemente riportati sono i sanguinamenti che si sono verificati in circa il 14 % dei pazienti trattati a breve termine per la chirurgia sostitutiva elettiva di anca o ginocchio, il 16,6 % dei pazienti con fibrillazione atriale trattati a lungo termine per la prevenzione dell'ictus e dell'embolia sistemica e il 14,4 % dei pazienti adulti trattati per TVP/EP. Inoltre sanguinamenti si sono verificati nel 19,4% dei pazienti nello studio di prevenzione di TVP/EP RE-MEDY (pazienti adulti) e nel 10,5% dei pazienti nello studio di prevenzione di TVP/EP RESONATE (pazienti adulti).
    Poiché le popolazioni di pazienti trattati nelle tre indicazioni non sono confrontabili e gli eventi di sanguinamento sono distribuiti in diverse Classificazione per Sistemi e Organi (SOC), nelle successive tabelle 13-17 è riportata una descrizione sommaria degli episodi di sanguinamento maggiore e sanguinamento di qualsiasi tipo, suddivisi per indicazione.
    Sebbene sia avvenuto con bassa frequenza negli studi clinici, possono verificarsi eventi di sanguinamento maggiori o gravi che, indipendentemente dalla localizzazione, posso essere invalidanti, porre in pericolo la vita o perfino portare a morte.
    Tabella riassuntiva delle reazioni avverse
    La tabella 12 mostra le reazioni avverse identificate dagli studi e dai dati di post-marketing nelle indicazioni prevenzione primaria di TEV dopo chirurgia di sostituzione di anca o ginocchio, prevenzione di ictus tromboembolico ed embolia sistemica in pazienti con fibrillazione atriale, trattamento e prevenzione di TVP/EP. Sono ordinate per Classificazione per Sistemi e Organi (SOC) e frequenza utilizzando la seguente convenzione: molto comune (≥ 1/10), comune (≥ 1/100, < 1/10), non comune (≥ 1/1.000, < 1/100), raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000), molto raro (< 1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
    Tabella 12: Reazioni avverse
     
    Frequenza 
    SOC/Termine preferito
    Prevenzione primaria di TEV dopo chirurgia sostitutiva dell'anca o del ginocchio
    Prevenzione di ictus ed embolia sistemica in pazienti con fibrillazione
    Trattamento di TVP/EP e prevenzione di TVP/EP
    Patologie del sistema emolinfopoietico
     
    Anemia
    Non comune
    Comune
    Non comune
    Emoglobina diminuita
    Comune
    Non comune
    Non nota
    Trombocitopenia
    Raro
    Non comune
    Raro
    Ematocrito diminuito
    Non comune
    Raro
    Non nota
    Neutropenia
    Non nota
    Non nota
    Non nota
    Agranulocitosi
    Non nota
     
     
    Disturbi del sistema immunitario
     
    Ipersensibilità a farmaci
    Non comune
    Non comune
    Non comune
    Eruzione cutanea
    Raro
    Non comune
    Non comune
    Prurito
    Raro
    Non comune
    Non comune
    Reazione anafilattica
    Raro
    Raro
    Raro
    Angioedema
    Raro
    Raro
    Raro
    Orticaria
    Raro
    Raro
    Raro
    Broncospasmo
    Non nota
    Non nota
    Non nota
    Patologie del sistema nervoso
     
    Emorragia intracranica
    Raro
    Non comune
    Raro
    Patologie vascolari
     
    Ematoma
    Non comune
    Non comune
    Non comune
    Emorragia
    Raro
    Non comune
    Non comune
    Emorragie dalle ferite
    Non comune
    -
     
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
     
    Epistassi
    Non comune
    Comune
    Comune
    Emottisi
    Raro
    Non comune
    Non comune
    Patologie gastrointestinali
     
    Emorragia gastrointestinale
    Non comune
    Comune
    Comune
    Dolore addominale
    Raro
    Comune
    Non comune
    Diarrea
    Non comune
    Comune
    Non comune
    Dispepsia
    Raro
    Comune
    Comune
    Nausea
    Non comune
    Comune
    Non comune
    Emorragia rettale
    Non comune
    Non comune
    Comune
    Emorragia emorroidale
    Non comune
    Non comune
    Non comune
    Ulcera gastrointestinale, inclusa ulcera esofagea
    Raro
    Non comune
    Non comune
    Gastroesofagite
    Raro
    Non comune
    Non comune
    Malattia da reflusso
    Gastroesofageo
    Raro
    Non comune
    Non comune
    Vomito
    Non comune
    Non comune
    Non comune
    Disfagia
    Raro
    Non comune
    Raro
    Patologie epatobiliari
     
    Funzionalità epatica alterata/Prova di funzionalità epatica anormale
    Comune
    Non comune
    Non comune
    Alanina aminotransferasi
    Aumentata
    Non comune
    Non comune
    Non comune
    Aspartato aminotransferasi
    Aumentata
    Non comune
    Non comune
    Non comune
    Enzima epatico aumentato
    Non comune
    Raro
    Non comune
    Iperbilirubinemia
    Non comune
    Raro
    Non nota
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
     
    Emorragia cutanea
    Non comune
    Comune
    Comune
    Alopecia
    Non nota
    Non nota
    Non nota
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
     
    Emartrosi
    Non comune
    Raro
    Non comune
    Patologie renali e urinarie
     
    Emorragia genitourinaria,
    inclusa ematuria
    Non comune
    Comune
    Comune
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
     
    Emorragia al sito di iniezione
    Raro
    Raro
    Raro
    Emorragia al sito di inserzione del catetere
    Raro
    Raro
    Raro
    Sanguinamento
    Raro
    -
     
    Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura
     
    Emorragia traumatica
    Non comune
    Raro
    Non comune
    Emorragia al sito di incisione
    Raro
    Raro
    Raro
    Ematoma post-procedurale
    Non comune
    -
    -
    Emorragia
    post-procedurale
    Non comune
    -
     
    Anemia post-operatoria
    Raro
    -
    -
    Suppurazione post- procedurale
    Non comune
    -
    -
    Secrezione della ferita
    Non comune
    -
    -
    Procedure mediche e chirurgiche
     
    Drenaggio della ferita
    Raro
    -
    -
    Drenaggio post-procedurale
    Raro
    -
    .
    Descrizione di reazioni avverse selezionate
    Sanguinamenti
    A causa dell'attività farmacologica di DABIGATRAN PENSA, il suo uso può essere associato ad un aumento del rischio di sanguinamento occulto o palese in qualsiasi tessuto o organo. I segni, i sintomi e la gravità (compreso il decesso) variano in relazione al sito di localizzazione e al grado o all'estensione del sanguinamento e/o dell'anemia. Negli studi clinici, sanguinamenti delle mucose (ad esempio, gastrointestinale, genitourinaria) sono stati osservati più frequentemente durante il trattamento con DABIGATRAN PENSA a lungo termine rispetto al trattamento con AVK. Pertanto, oltre a un adeguato monitoraggio clinico, gli esami di laboratorio per l'emoglobina/ematocrito possono essere utili per poter rilevare sanguinamenti occulti. Il rischio di sanguinamenti può aumentare in alcuni gruppi di pazienti, ad esempio i pazienti con compromissione renale moderata e/o in trattamento concomitante con medicinali che influenzano l'emostasi o i potenti inibitori della P-gp (vedere paragrafo 4.4 Rischio emorragico). Possono presentarsi complicazioni emorragiche come debolezza, pallore, capogiro, cefalea o gonfiore di origine non nota, dispnea e shock di origine non nota.
    Note complicanze delle emorragie come sindrome compartimentale e insufficienza renale acuta dovuta a ipoperfusione e nefropatia da anticoagulanti nei pazienti con fattori di rischio predisponenti sono state riportate per dabigatran etexilato. Pertanto, nella valutazione della condizione di qualsiasi paziente trattato con anticoagulanti si deve tener conto della possibilità di emorragia. In caso di sanguinamento non controllato, è disponibile un inattivatore specifico, idarucizumab, per dabigatran (vedere paragrafo 4.9).
    Prevenzione primaria di TEV in chirurgia ortopedica
    La tabella 13 riporta il numero (%) di pazienti in cui si sono verificate reazioni avverse di sanguinamento durante il periodo di trattamento di prevenzione di TEV nei due studi clinici principali, in accordo alla dose.
    Tabella 13: Numero (%) di pazienti in cui si sono verificate reazioni avverse di sanguinamento
     
    Dabigatran etexilato 150 mg una volta al giorno
    N (%)
    Dabigatran etexilato 220 mg una volta al giorno
    N (%)
    Enoxaparina
    N (%)
    Pazienti trattati
    1.866 (100,0)
    1.825 (100,0)
    1.848 (100,0)
    Sanguinamento maggiore
    24 (1,3)
    33 (1,8)
    27 (1,5)
    Qualsiasi sanguinamento
    258 (13,8)
    251 (13,8)
    247 (13,4)
    Prevenzione di ictus ed embolia sistemica in pazienti adulti con FANV con uno o più fattori di rischio
    La tabella 14 mostra gli eventi di sanguinamento suddivisi da maggiori a qualsiasi, riscontrati nello studio pivotal che valutava la prevenzione di ictus tromboembolico ed embolia sistemica in pazienti con fibrillazione atriale.
    Tabella 14: Eventi di sanguinamento in uno studio che testava la prevenzione dell'ictus tromboembolico e dell'embolia sistemica in pazienti con fibrillazione atriale
     
    Dabigatran etexilato 110 mg due volte al giorno
    Dabigatran etexilato 150 mg due volte al giorno
    Warfarin
    Soggetti randomizzati
    6.015
    6.076
    6.022
    Sanguinamento maggiore
    347 (2,92%)
    409 (3,40 %)
    426 (3,61 %)
    Sanguinamento intracranico
    27 (0,23 %)
    39 (0,32 %)
    91 (0,77 %)
    Sanguinamento GI
    134 (1,13 %)
    192 (1,60 %)
    128 (1,09 %)
    Sanguinamento fatale
    26 (0,22 %)
    30 (0,25 %)
    42 (0,36 %)
    Sanguinamento minore
    1.566 (13,16 %)
    1.787 (14,85 %)
    1.931 (16,37 %)
    Qualsiasi sanguinamento
    1.759 (14,78 %)
    1.997 (16,60 %)
    2.169 (18,39 %)
    I soggetti randomizzati a dabigatran etexilato 110 mg due volte al giorno o 150 mg due volte al giorno erano esposti a un rischio significativamente minore di sanguinamenti pericolosi per la vita e sanguinamenti intracranici rispetto ai soggetti trattati con warfarin [p< 0,05]. Entrambi i dosaggi di dabigatran etexilato mostravano anche un'incidenza di sanguinamento totale inferiore in modo statisticamente significativo. I soggetti randomizzati a dabigatran etexilato 110 mg due volte al giorno erano esposti a un rischio significativamente minore di sanguinamenti maggiori rispetto ai soggetti trattati con warfarin (hazard ratio 0,81 [p= 0,0027]). I soggetti randomizzati a dabigatran etexilato150 mg due volte al giorno erano esposti a un rischio significativamente maggiore di sanguinamenti GI rispetto ai soggetti trattati con warfarin (hazard ratio 1,48 [p= 0,0005]). Questi effetti sono stati riscontrati principalmente in pazienti di età ≥ 75 anni.
    I benefici clinici di dabigatran riguardo alla prevenzione dell'ictus e dell'embolia sistemica e alla riduzione del rischio di ICH rispetto a warfarin si mantengono nei vari sottogruppi individuali, ad es. compromissione renale, età, uso concomitante di medicinali quali medicinali antiaggreganti o inibitori della P-gp. Mentre certi sottogruppi di pazienti sono esposti ad un aumentato rischio di sanguinamento maggiore quando trattati con un anticoagulante, il rischio di sanguinamento in eccesso per dabigatran è dovuto al sanguinamento GI, tipicamente riscontrato entro i primi 3-6 mesi successivi all'inizio della terapia con dabigatran etexilato.
    Trattamento della TVP e dell'EP e prevenzione delle recidive di TVP e EP negli adulti (trattamento di DVT/EP)
    La tabella 15 mostra gli eventi di sanguinamento nell'analisi combinata degli studi pivotal RE-COVER e RE-COVER II che hanno testato il trattamento della TVP e dell'EP. Nell'analisi combinata dei suddetti studi gli endpoint primari di sicurezza relativi a sanguinamento maggiore, sanguinamento maggiore o clinicamente rilevante e qualsiasi sanguinamento erano significativamente più bassi che con warfarin ad un livello nominale alfa del 5 %.
    Tabella 15: Eventi di sanguinamento negli studi RECOVER e RECOVER II che hanno testato il trattamento della TVP e dell'EP
     
    Dabigatran etexilato 150 mg due volte al giorno
    Warfarin
    Rischio relativo vs. warfarin (IC 95%) 
    Pazienti inclusi nell'analisi di sicurezza
    2.456
    2.462
     
    Eventi di sanguinamento maggiore
    24 (1,0 %)
    40 (1,6 %)
    0,60 (0,36-0,99)
    Sanguinamento Intracranico
    2 (0,1 %)
    4 (0,2 %)
    0,50 (0,09-2,74)
    Sanguinamento GI maggiore
    10 (0,4 %)
    12 (0,5 %)
    0,83 (0,36-1,93)
    Sanguinamento pericoloso per la vita
    4 (0,2 %)
    6 (0,2 %)
    0,66 (0,19-2,36)
    Eventi di sanguinamento maggiore/sanguinamenti clinicamente rilevanti
    109 (4,4 %)
    189 (7,7 %)
    0,56 (0,45-0,71)
    Qualsiasi sanguinamento
    354 (14,4 %)
    503 (20,4 %)
    0,67 (0,59-0,77)
    Qualsiasi sanguinamento GI
    70 (2,9 %)
    55 (2,2 %)
    1,27 (0,90-1,82)
    Gli eventi di sanguinamento per entrambi i trattamenti sono conteggiati dalla prima assunzione di dabigatran etexilato o warfarin, dopo sospensione della terapia parenterale (solo il periodo di trattamento orale). Ciò include tutti gli eventi di sanguinamento che si sono verificati durante il trattamento con dabigatran etexilato. Sono inclusi tutti gli eventi di sanguinamento che si sono verificati durante il trattamento con warfarin, fatta eccezione per quelli verificatisi durante il periodo di sovrapposizione fra warfarin e la terapia parenterale.
    La tabella 16 mostra gli eventi di sanguinamento nello studio pivotal RE-MEDY che ha testato la prevenzione della TVP e dell'EP. Alcuni eventi di sanguinamento (maggiore, clinicamente rilevante e qualsiasi sanguinamento) erano significativamente inferiori ad un livello nominale alfa del 5% nei pazienti in trattamento con dabigatran etexilato, rispetto ai pazienti in trattamento con warfarin.
    Tabella 16: Eventi di sanguinamento nello studio REMEDY che ha testato la prevenzione della TVP e dell'EP
     
    Dabigatran etexilato 150 mg due volte al giorno
    Warfarin
    Rischio relativo vs. warfarin (IC 95%)
    Pazienti trattati
    1.430
    1.426
     
    Eventi di sanguinamento maggiore
    13 (0,9 %)
    25 (1,8 %)
    0,54 (0,25-1,16)
    Sanguinamento intracranico
    2 (0,1 %)
    4 (0,3 %)
    Non calcolabile*
    Sanguinamento GI maggiore
    4 (0,3%)
    8 (0,5%)
    Non calcolabile*
    Sanguinamento pericoloso per la vita
    1 (0,1 %)
    3 (0.2 %))
    Non calcolabile*
    Eventi di sanguinamento maggiore/sanguinamenti clinicamente rilevanti
    80 (5,6 %)
    145 (10,2 %)
    0,55 ( 0,41, 0,72)
    Qualsiasi sanguinamento
    278 (19,4 %)
    373 (26,2 %)
    0,71 ( 0,61, 0,83)
    Qualsiasi sanguinamento GI
    45 (3,1%)
    32 (2,2%)
    1,39 ( 0,87, 2,20)
    *HR non valutabile in quanto non c'è evento in uno dei due trattamenti/coorti
    La tabella 17 mostra gli eventi di sanguinamento nello studio pivotal RE-SONATE che ha testato la prevenzione della TVP e dell'EP. La percentuale della combinazione di sanguinamenti maggiori/clinicamente significativi e la percentuale di qualsiasi sanguinamento erano significativamente inferiori ad un livello nominale alfa del 5% nei pazienti che ricevevano placebo, rispetto ai pazienti in trattamento con dabigatran etexilato.
    Tabella 17: Eventi di sanguinamento nello studio RESONATE che ha testato la prevenzione della TVP e dell'EP
     
    Dabigatran etexilato 150 mg due volte al giorno
    Placebo
    Rischio relativo vs. placebo (IC 95%)
    Pazienti trattati
    684
    659
     
    Eventi di sanguinamento maggiore
    2 (0,3 %)
    0
    Non
    calcolabile*
    Sanguinamento intracranico
    0
    0
    Non
    calcolabile*
    Sanguinamento GI maggiore
    2 (0,3%)
    0
    Non
    calcolabile*
    Sanguinamento pericoloso per la vita
    0
    0
    Non
    calcolabile*
    Eventi di sanguinamento maggiore/sanguinamenti clinicamente rilevanti
    36 (5,3 %)
    13 (2,0 %)
    2,69 ( 1,43, 5,07)
    Qualsiasi sanguinamento
    72 (10,5 %)
    40 (6,1 %)
    1,77 ( 1,20, 2,61)
    Qualsiasi sanguinamento GI
    5 (0,7%)
    2 (0,3%)
    2,38 ( 0,46, 12,27)
    *HR non valutabile in quanto non c'è evento in uno dei due trattamenti
    Agranulocitosi e neutropenia
    Durante l'uso post-approvazione di DABIGATRAN PENSA sono state segnalate molto raramente agranulocitosi e neutropenia. Poiché le reazioni avverse sono state segnalate durante la sorveglianza post-marketing in una popolazione di dimensioni incerte, non è possibile determinarne la frequenza in modo attendibile. Il tasso di segnalazione è stato stimato pari a 7 eventi per milione di anni-paziente per l'agranulocitosi e a 5 eventi per milione di anni-paziente per la neutropenia.
    Popolazione pediatrica
    La sicurezza di dabigatran etexilato nel trattamento di TEV e nella prevenzione di TEV ricorrente nei pazienti pediatrici è stata studiata in due studi di fase III (DIVERSITY e 1160.108). In totale, sono stati trattati con dabigatran etexilato 328 pazienti pediatrici. I pazienti hanno ricevuto dosi aggiustate in base al peso e all'età di una formulazione di dabigatran etexilato adatta all'età.
    In generale, si prevede che il profilo di sicurezza nei bambini sia uguale a quello negli adulti.
    In totale, il 26% dei pazienti pediatrici trattati con dabigatran etexilato per TEV e per la prevenzione di TEV ricorrente ha manifestato reazioni avverse.
    Tabella riassuntiva delle reazioni avverse
    La tabella 18 mostra le reazioni avverse identificate dagli studi sul trattamento di TEV e sulla prevenzione di TEV ricorrente nei pazienti pediatrici. Sono ordinate per Classificazione per Sistemi e Organi (SOC) e frequenza utilizzando la seguente convenzione: molto comune (≥ 1/10), comune (≥ 1/100, < 1/10), non comune (≥ 1/1.000, < 1/100), raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000), molto raro (< 1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
    Tabella 18: Reazioni avverse
     
    Frequenza 
    SOC / Termine preferito
    Trattamento di TEV e prevenzione di TEV ricorrente nei pazienti pediatrici
    Patologie del sistema emolinfopoietico
    Anemia
    Comune
    Emoglobina diminuita
    Non comune
    Trombocitopenia
    Comune
    Ematocrito diminuito
    Non comune
    Neutropenia
    Non comune
    Agranulocitosi
    Non nota
    Disturbi del sistema immunitario
    Ipersensibilità a farmaci
    Non comune
    Eruzione cutanea
    Comune
    Prurito
    Non comune
    Reazione anafilattica
    Non nota
    Angioedema
    Non nota
    Orticaria
    Comune
    Broncospasmo
    Non nota
    Patologie del sistema nervoso
    Emorragia intracranica
    Non nota
    Patologie vascolari
    Ematoma
    Comune
    Emorragia
    Non nota
    Emorragie dalle ferite
    Non comune
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
    Epistassi
    Comune
    Emottisi
    Non comune
    Patologie gastrointestinali
    Emorragia gastrointestinale
    Non comune
    Dolore addominale
    Non comune
    Diarrea
    Comune
    Dispepsia
    Comune
    Nausea
    Comune
    Emorragia rettale
    Non comune
    Emorragia emorroidale
    Non nota
    Ulcera gastrointestinale, inclusa ulcera esofagea
    Non nota
    Gastroesofagite
    Non nota
    Malattia da reflusso gastroesofageo
    Comune
    Vomito
    Comune
    Disfagia
    Non comune
    Patologie epatobiliari
    Funzionalità epatica alterata/Prova di funzionalità epatica anormale
    Non nota
    Alanina aminotransferasi aumentata
    Non comune
    Aspartato aminotransferasi aumentata
    Non comune
    Enzima epatico aumentato
    Comune
    Iperbilirubinemia
    Non comune
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
    Emorragia cutanea
    Non comune
    Alopecia
    Comune
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
    Emartrosi
    Non nota
    Patologie renali e urinarie
    Emorragia genitourinaria, inclusa ematuria
    Non comune
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
    Emorragia al sito di iniezione
    Non nota
    Emorragia al sito di inserzione del catetere
    Non nota
    Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura
    Emorragia traumatica
    Non comune
    Emorragia al sito di incisione
    Non nota
    Sanguinamenti
    Nei due studi di fase III nell'indicazione trattamento di TEV e prevenzione di TEV ricorrente nei pazienti pediatrici, un totale di 7 pazienti (2,1%) ha manifestato un sanguinamento maggiore, 5 pazienti (1,5%) un sanguinamento non maggiore clinicamente rilevante e 75 pazienti (22,9%) un sanguinamento minore. La frequenza dei sanguinamenti era generalmente più alta nella fascia d'età più alta (da 12 a < 18 anni: 28,6%) rispetto alle fascia d'età più basse (dalla nascita a < 2 anni: 23,3%; da 2 a < 12 anni: 16,2%). I sanguinamenti maggiori o gravi, indipendentemente dalla localizzazione, posso essere invalidanti, porre in pericolo la vita o perfino portare a morte.
    Segnalazione delle reazioni avverse sospette
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Dabigatran Pensa
    Dosi di dabigatran etexilato superiori a quelle raccomandate espongono il paziente ad un aumentato rischio di sanguinamento.
    In caso di sospetto di sovradosaggio, i test di coagulazione possono aiutare a determinare il rischio di sanguinamento (vedere paragrafi 4.4 e 5.1). Il test calibrato quantitativo del dTT o misurazioni ripetute del dTT consentono di prevedere entro quando saranno raggiunti certi livelli di dabigatran (vedere paragrafo 5.1) anche nel caso in cui siano state intraprese altre misure, ad es. la dialisi.
    L'eccessiva attività anticoagulante può richiedere l'interruzione del trattamento con DABIGATRAN PENSA. Poiché dabigatran è escreto soprattutto per via renale, deve essere mantenuta un'adeguata diuresi. Poiché il legame con le proteine è basso, dabigatran può essere dializzato; l'esperienza clinica che dimostri l'utilità di questo approccio negli studi clinici è limitata (vedere paragrafo 5.2).
    Gestione delle complicazioni emorragiche
    Nell'eventualità di complicazioni emorragiche il trattamento con dabigatran etexilato deve essere sospeso e la causa del sanguinamento indagata. In funzione del quadro clinico, deve essere intrapreso un appropriato trattamento di sostegno quale l'emostasi chirurgica e il ripristino del volume ematico, a discrezione del medico.
    Nelle situazioni in cui, per i pazienti adulti, si rende necessaria una rapida inattivazione dell'effetto anticoagulante di dabigatran, è disponibile l'inattivatore specifico (idarucizumab) che antagonizza l'effetto farmacodinamico di DABIGATRAN PENSA. L'efficacia e la sicurezza di idarucizumab non sono state stabilite nei pazienti pediatrici (vedere paragrafo 4.4).
    Possono essere presi in considerazione concentrati dei fattori della coagulazione (attivati o non attivati) o il fattore VIIa ricombinante. Ci sono alcune evidenze sperimentali che supportano il ruolo di questi medicinali nel contrastare l'effetto anticoagulante di dabigatran, ma i dati sulla loro utilità in ambito clinico e anche sul possibile rischio di tromboembolismo da rebound sono molto limitati. I test di coagulazione possono diventare inattendibili successivamente alla somministrazione dei concentrati dei fattori della coagulazione indicati. Si deve esercitare cautela quando si interpretano i risultati di questi test. Si deve prendere in considerazione anche la somministrazione di concentrati di piastrine nel caso in cui si verifichi trombocitopenia o siano stati utilizzati antiaggreganti piastrinici a lunga durata di azione. Tutti i trattamenti sintomatici devono essere somministrati in accordo al giudizio del medico.
    In funzione della disponibilità locale, in caso di sanguinamenti maggiori, deve essere considerata l'opportunità di consultare un esperto di coagulazione.

    Scadenza

    Blister: 2 anni

    Conservazione

    Blister
    Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

    Farmaci Equivalenti

    I farmaci equivalenti di Dabigatran Pensa - Capsula a base di Dabigatran Etexilato Mesilato sono: Dabigatran Etexilato Doc - Capsula, Dabigatran Pensa - Capsula, Pradaxa - Capsula

    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


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