Immutrex

    Ultimo aggiornamento: 20/03/2024

    Cos'è Immutrex?

    Immutrex è un farmaco a base del principio attivo Metotrexato, appartenente alla categoria degli Antineoplastici antimetaboliti, metotrexato e nello specifico Altri immunosoppressori. E' commercializzato in Italia dall'azienda LaNova Farmaceutici S.r.l..

    Immutrex può essere prescritto con Ricetta RNR - medicinali soggetti a prescrizione medica da rinnovare volta per volta.


    Confezioni

    Immutrex 10 mg/0,40 ml soluzione iniettabile 4 siringhe preriempite
    Immutrex 12,5 mg/0,31 ml soluzione iniettabile 4 siringa preriempita
    Immutrex 15 mg/0,38 ml soluzione iniettabile 4 siringhe preriempite
    Immutrex 20 mg/0,50 ml soluzione iniettabile 4 siringa preriempita
    Immutrex 7,5 mg/0,30 ml soluzione iniettabile 4 siringa preriempita

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: SF Group S.r.l.
    Concessionario: LaNova Farmaceutici S.r.l.
    Ricetta: RNR - medicinali soggetti a prescrizione medica da rinnovare volta per volta
    Classe: A
    Principio attivo: Metotrexato
    Gruppo terapeutico: Antineoplastici antimetaboliti, metotrexato
    ATC: L04AX03 - Metotrexato
    Forma farmaceutica: soluzione (uso interno)


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    Indicazioni

    Perché si usa Immutrex? A cosa serve?
    IMMUTREX è indicato per il trattamento di:
    • artrite reumatoide attiva in pazienti adulti
    • forme poliartritiche di artrite idiopatica giovanile severa in fase attiva, quando la risposta ai farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS) è inadeguata
    • psoriasi grave, recidivante e disabilitante, che non risponde adeguatamente ad altre forme di terapia quali fototerapia, PUVA e retinoidi, e artrite psoriasica grave in pazienti adulti
    • malattia di Crohn da lieve a moderata, da sola o in associazione a corticosteroidi in pazienti adulti refrattari o intolleranti alle tiopurine.

    Posologia

    Come usare Immutrex: Posologia

    Avvertenza importante sul dosaggio di IMMUTREX (Metotrexato)

    Nel trattamento di artrite reumatoide, forme poliartritiche di artrite idiopatica giovanile severa, psoriasi vulgaris, artrite psoriasica e malattia di Crohn, IMMUTREX (metotrexato) deve essere usato esclusivamente una volta a settimana. Errori di dosaggio nell'uso di IMMUTREX possono causare reazioni avverse gravi, inclusa morte. Leggere molto attentamente questo paragrafo del riassunto delle caratteristiche del prodotto.

    Metotrexato deve essere prescritto solo da medici esperti nell'uso di metotrexato che abbiano una conoscenza completa dei rischi della terapia con metotrexato. La somministrazione deve essere effettuata di routine da operatori sanitari. In determinati casi, se la situazione clinica lo consente, il medico curante può delegare la somministrazione per via sottocutanea al paziente stesso. In questi casi, è obbligatorio che il medico fornisca istruzioni dettagliate per la somministrazione. IMMUTREX viene somministrato una volta alla settimana.
    I pazienti devono ricevere istruzioni e formazione in merito alla tecnica di iniezione adeguata in caso di auto-somministrazione di metotrexato. La prima iniezione di IMMUTREX deve essere effettuata sotto diretto controllo medico.
    Il paziente deve essere esplicitamente informato della frequenza di somministrazione pari ad una volta alla settimana. È consigliabile stabilire un giorno fisso e adeguato della settimana come giorno di iniezione.
    L'eliminazione del metotrexato è ridotta in pazienti con un “terzo spazio“ di distribuzione (asciti, effusioni pleuriche). Questi pazienti necessitano di un attento monitoraggio della tossicità e richiedono una riduzione del dosaggio o, in alcuni casi, l'interruzione della somministrazione di metotrexato (vedere paragrafi 5.2 e 4.4).
    Posologia
    Dosaggio in pazienti adulti affetti da artrite reumatoide
    La dose iniziale raccomandata è 7,5 mg di metotrexato una volta alla settimana, somministrato per via sottocutanea. In funzione dell'attività individuale della malattia e della tollerabilità del paziente, la dose iniziale può essere aumentata gradualmente di 2,5 mg alla settimana. In generale la dose settimanale di 25 mg non deve essere superata. Tuttavia, dosi superiori a 20 mg/settimana sono associate ad un notevole aumento della tossicità, in particolare soppressione dell'attività del midollo osseo. La risposta al trattamento si può manifestare approssimativamente dopo 4 - 8 settimane. Una volta raggiunto il risultato terapeutico desiderato, la dose deve essere ridotta gradualmente fino alla dose minima efficace di mantenimento.
    Dosaggio in bambini ed adolescenti sotto i 16 anni di età affetti da forme poliartritiche di artrite idiopatica giovanile
    La dose raccomandata è di 10-15 mg/m² di superficie corporea/una volta a settimana, somministrata per via sottocutanea. Nei casi di refrattarietà alla terapia la dose settimanale può essere aumentata fino a 20 mg/m2 di superficie corporea/una volta a settimana. Tuttavia, in caso di aumento della dose, si consiglia di aumentare la frequenza di monitoraggio.
    Pazienti con artrite idiopatica giovanile devono essere sempre affidati a reumatologi specializzati per il trattamento di bambini/adolescenti.
    Si sconsiglia l'uso in bambini di età inferiore ai 3 anni a causa della scarsa disponibilità di dati di sicurezza ed efficacia per questa popolazione (vedere paragrafo 4.4).
    Dosaggio in pazienti affetti da psoriasi vulgaris e artrite psoriasica
    Si raccomanda di somministrare una dose di prova di 5-10 mg per via parenterale una settimana prima della terapia per individuare eventuali reazioni avverse idiosincrasiche. La dose iniziale raccomandata è di 7,5 mg di metotrexato una volta alla settimana, somministrata per via sottocutanea. La dose può essere aumentata gradualmente ma, in genere, non deve mai superare una dose settimanale di 25 mg di metotrexato. Dosi superiori a 20 mg alla settimana possono già essere associate ad un aumento significativo della tossicità, in particolare alla soppressione dell'attività del midollo osseo. La risposta al trattamento si può manifestare approssimativamente dopo 2-6 settimane. Una volta raggiunto il risultato terapeutico desiderato, la dose deve essere ridotta gradualmente fino alla dose minima efficace di mantenimento.
    Dosaggio in pazienti con malattia di Crohn:
    • Terapia di induzione:
    25 mg/settimana somministrato per via sottocutanea.
    La risposta al trattamento può essere prevista dopo circa 8-12 settimane.
    • Terapia di mantenimento:
    15 mg/settimana somministrato per via sottocutanea.
    Non c'è sufficiente esperienza nella popolazione pediatrica per raccomandare IMMUTREX nel trattamento della malattia di Crohn in questa popolazione.
    Dose massima settimanale
    La dose deve essere aumentata secondo necessità ma, in generale, non deve superare la dose massima settimanale raccomandata, pari a 25 mg. Solo in pochi casi eccezionali, una dose maggiore potrebbe essere clinicamente giustificata, ma non deve eccedere la dose massima settimanale di 30 mg di metotrexato, poiché la tossicità aumenta notevolmente.
    Pazienti con compromissione renale
    IMMUTREX deve essere usato con cautela in pazienti con funzionalità renale compromessa. La dose deve essere aggiustata nel modo seguente:
    Clearance della creatinina (ml/min)
    Dose
    >60
    100 %
    30-59
    50 %
    <30
    IMMUTREX non deve essere utilizzato
    Vedere paragrafo 4.3
    Pazienti con compromissione epatica
    Il metotrexato deve essere somministrato con grande cautela, in particolare in pazienti affetti da gravi malattie del fegato, in atto o pregresse, soprattutto se dovute all'alcool. Il metotrexato è controindicato nei casi in cui la bilirubina è superiore a 5 mg/dl (85,5 μmol/l).
    Per l'elenco completo delle controindicazioni, vedere paragrafo 4.3.
    Uso in pazienti anziani
    Nei pazienti anziani deve essere considerata la riduzione della dose in ragione della ridotta funzionalità epatica e renale e delle ridotte riserve di folati associate all'età.
    Uso in pazienti con un “terzo spazio“ di distribuzione (effusioni pleuriche, asciti)
    In pazienti con un “terzo spazio“ di distribuzione, il tempo di dimezzamento del metotrexato può aumentare fino a 4 volte rispetto a quello normale, pertanto può essere necessaria una riduzione della dose o, in taluni casi, l'interruzione della somministrazione di metotrexato (vedere paragrafi 5.2 e 4.4).
    Durata e modo di somministrazione
    Il medicinale è solo monouso.
    La soluzione iniettabile di IMMUTREX può essere somministrata per via sottocutanea.
    La durata complessiva del trattamento è decisa dal medico.
    Per ulteriori istruzioni per l'uso e la manipolazione vedere paragrafo 6.6.
    Nota:
    Il passaggio dalla somministrazione orale alla somministrazione per via parenterale può rendere necessaria una riduzione della dose in considerazione della variabilità della biodisponibilità del metotrexato dopo somministrazione orale.
    La supplementazione di acido folico può essere presa in considerazione in accordo con le attuali linee guida.

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Immutrex
    IMMUTREX è controindicato in caso di
    • ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1,
    • grave compromissione epatica (vedere paragrafo 4.2),
    • abuso di alcool,
    • grave compromissione renale (clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min., vedere paragrafi 4.2 e 4.4),
    • discrasie ematiche preesistenti quali ipoplasia del midollo osseo, leucopenia, trombocitopenia o anemia significativa,
    • infezioni gravi, acute o croniche quali tubercolosi, HIV o altre sindromi da immunodeficienza,
    • ulcere del cavo orale e storia di ulcera gastrointestinale attiva,
    • gravidanza e allattamento (vedere paragrafo 4.6),
    • vaccinazione concomitante con vaccini vivi.

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Immutrex
    I pazienti devono essere chiaramente informati che la terapia deve essere effettuata una volta alla settimana e non tutti i giorni.
    I pazienti in terapia devono essere sottoposti ad appropriati controlli in modo da individuare e valutare tempestivamente la comparsa di possibili effetti tossici o reazioni avverse. Il Metotrexato deve quindi essere somministrato da solo o sotto la supervisione di medici che abbiano conoscenza ed esperienza nell'uso della terapia con antimetaboliti. A causa delle possibili reazioni tossiche gravi, anche fatali, il paziente deve essere adeguatamente informato dal medico sui possibili rischi e sulle misure di sicurezza raccomandate.
    Fertilità e riproduzione
    Fertilità
    Nell'uomo, è stato documentato che, il metotrexato è causa di oligospermia, alterazioni del ciclo mestruale e amenorrea, sia durante la terapia che per un breve periodo dopo la sua conclusione e che può avere effetti negativi sulla fertilità, modificando, durante il periodo di somministrazione, la spermatogenesi e l'ovogenesi, questi effetti sembrano essere reversibili con l'interruzione della terapia.
    Teratogenicità: rischio per la riproduzione
    Nell'uomo il metotrexato può avere effetti embriotossici e indurre aborti e malformazioni fetali. Pertanto, è necessario che con le pazienti in età fertile vengano discussi i possibili rischi di effetti sulla riproduzione, di aborto e di malformazioni congenite (vedere paragrafo 4.6). L'assenza di gravidanza deve essere confermata prima di usare IMMUTREX. Se si trattano donne in età fertile, durante il trattamento e per almeno sei mesi dopo la fine del trattamento deve essere adottato un metodo contraccettivo efficace.
    Per la contraccezione maschile, vedere paragrafo 4.6.
    Esami e misure di sicurezza consigliati
    Prima di iniziare o ricominciare dopo interruzione la terapia con metotrexato:
    Conta ematica completa e differenziale, conta delle piastrine, enzimi epatici, bilirubina, sieroalbumina, radiografia del torace ed esami di funzionalità renale. Se clinicamente indicate, escludere la tubercolosi e l'epatite.
    Durante la terapia (almeno una volta al mese per i primi sei mesi e in seguito ogni tre mesi):
    Aumentare la frequenza del monitoraggio in caso di aumento della dose.
    1. Esame della bocca e della gola per individuare eventuali cambiamenti della mucosa.
    2. Conta ematica completa e differenziale e conta delle piastrine. La soppressione dell'emopoiesi provocata dal metotrexato può manifestarsi improvvisamente e a dosi apparentemente sicure. Una riduzione drastica della conta dei globuli bianchi o delle piastrine comporta la sospensione immediata del medicinale e l'avvio di un'adeguata terapia di supporto. I pazienti devono essere sollecitati a riferire tutti i segni e i sintomi che fanno sospettare un'infezione. Conta ematica e piastrinica devono essere attentamente monitorati nei pazienti che assumono in concomitanza altri medicinali mielotossici (ad es. leflunomide).
    3. Esami della funzionalità epatica: occorre prestare particolare attenzione alla comparsa di tossicità epatica. Il trattamento non deve essere iniziato o deve essere interrotto in caso di anomalie persistenti o significative negli esami della funzionalità epatica, in altre analisi non invasive della fibrosi epatica o in biopsie del fegato.
      Aumenti temporanei delle transaminasi fino a due o tre volte il limite superiore della norma sono stati segnalati nei pazienti con una frequenza del 13-20%. Un innalzamento persistente degli enzimi epatici e/o una diminuzione dell'albumina sierica possono essere indicativi di grave tossicità epatica. In caso di persistente aumento degli enzimi epatici, si deve considerare la riduzione della dose o l'interruzione della terapia.Alterazioni istologiche, fibrosi e, più raramente, cirrosi epatica possono non essere preceduti da esami di funzionalità epatica anomali. Ci sono esempi di cirrosi con valori di transaminasi normali. Pertanto, si devono considerare metodi diagnostici non invasivi per il monitoraggio della condizione epatica, in aggiunta a esami della funzionalità epatica. La biopsia del fegato deve essere considerata su base individuale tenendo conto delle co-morbilità del paziente, dell'anamnesi e dei rischi correlati alla biopsia.I fattori di rischio per la tossicità epatica includono un pregresso abuso di alcool, persistente innalzamento degli enzimi epatici, storia di patologie epatiche, storia familiare di disturbi epatici ereditari, diabete mellito, obesità, precedente esperienza con farmaci o prodotti chimici epatotossici o trattamento prolungato con metotrexato.Durante il trattamento con metotrexato, non devono essere somministrati altri medicinali epatotossici, a meno che non siano chiaramente necessari. Il consumo di alcool deve essere evitato (vedere paragrafi 4.3 e 4.5). Intraprendere un attento monitoraggio degli enzimi epatici in pazienti che assumono altri medicinali epatotossici in concomitanza. Si deve esercitare maggiore cautela in pazienti con diabete mellito insulino-dipendente, poiché durante la terapia con metotrexato si è sviluppata cirrosi epatica in casi isolati senza innalzamento delle transaminasi.
    4. La funzionalità renale deve essere monitorata mediante esami della funzionalità renale e analisi dell'urina (vedere paragrafi 4.2 e 4.3).
      Poiché il metotrexato viene eliminato principalmente per via renale, in caso di danno renale possono verificarsi aumenti delle concentrazioni nel siero che possono portare a gravi effetti indesiderati. Laddove la funzionalità renale può essere compromessa (ad es. negli anziani), il monitoraggio deve essere più frequente. Un monitoraggio frequente deve essere applicato in particolare nel caso in cui siano somministrati contemporaneamente medicinali in grado di influenzare l'eliminazione del metotrexato e causare danni renali (ad es. medicinali antiinfiammatori non steroidei), o che potenzialmente possono portare alla compromissione dell'emopoiesi. Anche la disidratazione può aumentare la tossicità del metotrexato.
    5. Valutazione dell'apparato respiratorio: vigilanza sui sintomi di compromissione della funzionalità polmonare e, se necessario, test della funzionalità polmonare. L'interessamento polmonare richiede una diagnosi veloce e l'interruzione del metotrexato. I sintomi polmonari (in particolare una tosse secca e non produttiva) o una polmonite non specifica che si manifesta durante la terapia con metotrexato, possono essere indicativi di una lesione potenzialmente pericolosa e richiedono l'interruzione del trattamento e un'attenta indagine. Può insorgere una polmonite interstiziale acuta o cronica, spesso associata a eosinofilia ematica, e sono stati registrati alcuni decessi. Una volta esclusa la presenza di infezioni polmonari, la tipica patologia polmonare indotta da metotrexato nel paziente, sebbene clinicamente variabile, si presenta con febbre, tosse, dispnea, ipossiemia e infiltrati alla radiografia del torace. La compromissione polmonare richiede una diagnosi precoce e l'interruzione della terapia con metotrexato. Questa compromissione può insorgere a tutte le dosi utilizzate.
      Inoltre, sono stati segnalati casi di emorragia alveolare polmonare in relazione all'uso di metotrexato per il trattamento di patologie reumatologiche o affini. Tale evento può essere anche associato a vasculite ed altre comorbidità. In caso di sospetta emorragia alveolare polmonare si consiglia di eseguire tempestivamente esami approfonditi per confermare la diagnosi.
    6. A causa del suo effetto sul sistema immunitario, il metotrexato può compromettere la risposta ai risultati delle vaccinazioni e influire sul risultato dei test immunologici. Occorre prestare una particolare attenzione anche in presenza di infezioni croniche inattive (ad es. herpes zoster, tubercolosi, epatite B o C) a causa di un'eventuale attivazione. La vaccinazione con vaccini vivi non deve essere eseguita durante la terapia con metotrexato.
    Nei pazienti che ricevono metotrexato a basso dosaggio possono comparire linfomi maligni, e in questo caso la terapia deve essere interrotta. Se il linfoma non mostra segni di regressione spontanea, occorre iniziare una terapia citotossica.
    In rari casi la somministrazione concomitante di antagonisti dei folati quali trimetoprim/sulfametossazolo ha indotto una pancitopenia megaloblastica acuta.
    La dermatite da radiazioni e le scottature solari possono riapparire durante la terapia con metotrexato (reazione da richiamo). Le lesioni psoriasiche possono esacerbarsi a seguito dell'uso concomitante di radiazioni ultraviolette e metotrexato.
    L'eliminazione del metotrexato è ridotta in pazienti con un “terzo spazio“ di distribuzione (asciti, effusioni pleuriche). Questi pazienti necessitano di un attento monitoraggio della tossicità e richiedono una riduzione del dosaggio o, in alcuni casi, l'interruzione della somministrazione di metotrexato. Le effusioni pleuriche e le asciti devono essere drenate prima di iniziare il trattamento con metotrexato (vedere paragrafo 5.2).
    La diarrea e la stomatite ulcerosa possono essere effetti tossici e richiedono l'interruzione della terapia, in caso contrario possono verificarsi enteriti emorragiche e decessi per perforazione intestinale.
    Le preparazioni vitaminiche o altri medicinali che contengono acido folico, acido folinico o derivati, possono ridurre l'efficacia del metotrexato.
    Per il trattamento della psoriasi, il metotrexato deve essere limitato alla psoriasi grave, recidivante e disabilitante, che non risponde adeguatamente ad altre forme di terapie, ma solo quando la diagnosi è confermata da una biopsia e/o da un consulto dermatologico.
    Encefalopatia /leucoencefalopatia sono state segnalate in pazienti oncologici in terapia con metotrexato e non possono essere escluse per la terapia con metotrexato in indicazioni non-oncologiche.
    Leucoencefalopatia multifocale progressiva (PML)
    Sono stati segnalati casi di leucoencefalopatia multifocale progressiva (PML) in pazienti trattati con metotrexato, per lo più in associazione ad altri farmaci immunosoppressori. La PML può essere fatale e deve essere considerata nella diagnosi differenziale in pazienti immunosoppressi con la comparsa o il peggioramento di sintomi neurologici.
    Sodio
    Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per dose, cioè essenzialmente ‘senza sodio'.
    Popolazione pediatrica
    L'impiego in bambini di età inferiore ai 3 anni non è raccomandato a causa della scarsa disponibilità di dati di sicurezza ed efficacia per questa popolazione di pazienti (vedere paragrafo 4.2).

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Immutrex
    Alcool, medicinali epatotossici, medicinali ematotossici
    La probabilità che il metotrexato induca effetti epatotossici è aumentata dal regolare consumo di alcool e dall'assunzione concomitante di altri medicinali epatotossici (vedere paragrafo 4.4). I pazienti che assumono in concomitanza altri medicinali epatotossici (ad es. leflunomide) devono essere monitorati con particolare attenzione. Lo stesso vale per la somministrazione concomitante di medicinali ematotossici (ad es. leflunomide, azatioprina, retinoidi, sulfasalazina). La somministrazione concomitante di metotrexato e leflunomide può aumentare l'incidenza di pancitopenia ed epatotossicità.
    Il trattamento combinato con metotrexato e retinoidi quali acitretina o etretinato aumenta il rischio di epatotossicità.
    Antibiotici orali
    Gli antibiotici orali quali tetracicline, cloramfenicolo e antibiotici ad ampio spettro non assorbibili, inibendo la flora batterica intestinale o sopprimendo il metabolismo batterico, possono interferire con la circolazione enteroepatica di metotrexato.
    Antibiotici
    Gli antibiotici quali penicilline, glicopeptidi, sulfonamidi, ciprofloxacina e cefalotina, possono, in casi individuali, ridurre la clearance renale del metotrexato, provocando aumenti delle concentrazioni di metotrexato nel siero con conseguente comparsa di tossicità ematologica e gastrointestinale.
    Medicinali con elevato legame con le proteine plasmatiche
    Il metotrexato circolante si lega alle proteine plasmatiche e può essere sostituito da altri medicinali che si legano alle proteine quali salicilati, ipoglicemizzanti, diuretici, sulfonamidi, difenilidantoina, tetracicline, cloramfenicolo, acido p-aminobenzoico e antinfiammatori acidi, con conseguente potenziale aumento della tossicità quando utilizzati in concomitanza.
    Probenecid, acidi organici deboli, pirazoli e agenti antinfiammatori non steroidei
    Probenecid, acidi organici deboli quali diuretici dell'ansa e derivati pirazolonici (fenilbutazone), possono ridurre l'eliminazione del metotrexato con possibili concentrazioni più elevate nel siero e potenziale aumentata tossicità ematologica. La tossicità può aumentare anche quando vengono combinati insieme metotrexato a basso dosaggio e medicinali antinfiammatori non steroidei o salicilati.
    Medicinali con reazioni avverse sul midollo osseo
    In caso di trattamento con medicinali che possono essere responsabili di reazioni avverse sul midollo osseo (ad es. sulfonamidi, trimetoprim-sulfametossazolo, cloramfenicolo, pirimetamina), occorre prestare attenzione alla possibilità di grave compromissione dell'emopoiesi.
    Medicinali che provocano carenza di folati
    La somministrazione concomitante di medicinali che provocano carenza di folati (ad es. sulfonamidi, trimetoprim-sulfametossazolo) può provocare un aumento della tossicità del metotrexato. È quindi consigliata una particolare attenzione alle carenze di acido folico preesistenti.
    Prodotti che contengono acido folico o folinico
    Le preparazioni vitaminiche o altri prodotti che contengono acido folico, acido folinico o loro derivati, possono ridurre l'efficacia del metotrexato.
    Altri medicinali antireumatici
    In generale non è prevedibile un aumento degli effetti tossici del metotrexato quando IMMUTREX viene somministrato contemporaneamente ad altri medicinali antireumatici (ad es. sali d'oro, penicillamina, idrossiclorochina, sulfasalazina, azatioprina, ciclosporina).
    Sulfasalazina
    Solo in rari casi individuali osservati in numerosi studi clinici, l'inibizione della sintesi dell'acido folico indotta da sulfasalazina somministrata in concomitanza con metotrexato ha provocato un aumento dell'efficacia del metotrexato e conseguentemente un maggior numero di effetti indesiderati.
    Mercaptopurina
    Il metotrexato aumenta i livelli di mercaptopurina nel plasma. La combinazione di metotrexato e mercaptopurina può quindi richiedere un aggiustamento del dosaggio.
    Inibitori di pompa protonica
    Una somministrazione concomitante di inibitori di pompa protonica quali omeprazolo o pantoprazolo può portare ad interazioni. La somministrazione concomitante di metotrexato e omeprazolo ha portato ad una ritardata eliminazione del metotrexato per via renale. La combinazione con pantoprazolo ha fatto registrare un caso di inibizione dell'eliminazione per via renale del metabolita 7-idrossimetotrexato con mialgia e tremore.
    Teofillina
    Il metotrexato può ridurre la clearance della teofillina; i livelli di teofillina devono essere monitorati se utilizzata in concomitanza con il metotrexato.
    Bevande contenenti caffeina o teofillina
    Un consumo eccessivo di bevande contenenti caffeina o teofillina (caffè, bibite contenenti caffeina, tè nero) deve essere evitato durante la terapia con metotrexato.
    Ossido Nitrico
    L'uso di ossido nitrico potenzia l'effetto del metotrexato sul metabolismo dei folati, con conseguente aumento della tossicità come ad esempio grave e non prevedibile mielosoppressione e stomatite. Sebbene tale effetto possa essere ridotto mediante somministrazione di calcio folinato, l'uso concomitante di ossido nitrico e metotrexato deve essere evitato.


    Interazioni riportate su letteratura scientifica internazionale
    Prima di prendere "Immutrex" insieme ad altri farmaci come “Abigerd”, “Anadir”, “Anafen”, “Antra”, “Appryo”, “Ariliar”, “Axagon”, “BCG-Medac”, “Cletus”, “Ermes”, “Esomeflux”, “Esomeprazolo Almus Pharma”, “Esomeprazolo Mylan Generics”, “Esomeprazolo Pensa Pharma”, “Esomeprazolo SUN”, “Esomeprazolo Sun Pharma”, “Esopir”, “Esopral”, “Eugastrol Reflusso”, “Fluenz Tetra”, “Frilans”, “Gastres”, “Gastroloc - Compressa Gastroresistente, Compresse/capsule Gastroresistenti”, “Ibimezolo”, “Inipant - Compressa Gastroresistente, Compresse/capsule Gastroresistenti”, “Inizol - Compressa Gastroresistente”, “Komezol”, “Krovaneg”, “Kruxagon”, “Lansodor”, “Lansoprazolo ABC”, “Lansoprazolo Almus”, “Lansoprazolo Alter - Compressa Orodispersibile”, “Lansoprazolo Alter - Compresse/capsule Gastroresistenti”, “Lansoprazolo Aristo”, “Lansoprazolo Aristo Pharma”, “Lansoprazolo Aurobindo”, “Lansoprazolo Doc”, “Lansoprazolo Eg”, “Lansoprazolo EG Stada - Compressa”, “Lansoprazolo EG Stada - Compressa Orodispersibile”, “Lansoprazolo FG”, “Lansoprazolo GIT”, “Lansoprazolo Hexal”, “Lansoprazolo KRKA”, “Lansoprazolo Mylan Generics Italia”, “Lansoprazolo Mylan Generics”, “Lansoprazolo Pensa”, “Lansoprazolo Sandoz BV”, “Lansoprazolo Sun”, “Lansoprazolo Tecnigen - 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    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Donne in età fertile/contraccezione femminile
    È assolutamente necessario che durante la terapia con Metotrexato le pazienti di sesso femminile evitino il concepimento e devono essere utilizzati efficaci metodi contraccettivi durante il trattamento con metotrexato e per almeno 6 mesi dopo il termine del trattamento (vedere paragrafo 4.4). Prima di avviare la terapia, le donne in età fertile devono essere informate del rischio di malformazioni associato al metotrexato, ed è necessario escludere con certezza che non sia in corso una gravidanza, ad esempio mediante un test di gravidanza. Durante il trattamento, i test di gravidanza devono essere ripetuti quando clinicamente necessari (ad esempio dopo ogni interruzione della contraccezione). Le pazienti in età fertile devono ricevere consigli sulla prevenzione e la pianificazione delle gravidanze.
    Contraccezione maschile
    Non è noto se metotrexato possa essere presente nello sperma. In studi su animali, il metotrexato ha mostrato di essere genotossico, quindi non è possibile escludere completamente il rischio di effetti genotossici sulle cellule spermatiche. L'evidenza clinica limitata non indica un rischio aumentato di malformazioni o aborto dopo l'esposizione paterna a basse dosi di metotrexato (meno di 30 mg/settimana). Per le dosi maggiori, non esistono dati sufficienti per stimare i rischi di malformazioni o aborto dopo l'esposizione paterna.
    Come misure precauzionali, i pazienti di sesso maschile sessualmente attivi o le loro partner di sesso femminile devono usare metodi contraccettivi affidabili durante il trattamento del paziente di sesso maschile e per almeno 6 mesi dopo l'interruzione di metotrexato. Gli uomini non devono donare sperma durante la terapia o nei 6 mesi dopo l'interruzione di metotrexato.
    Gravidanza
    La somministrazione di metotrexato è controindicata in gravidanza nelle indicazioni non oncologiche (vedere paragrafo 4.3). Se si verifica una gravidanza durante il trattamento con metotrexato e fino a sei mesi dopo, devono essere fornite informazioni mediche sui rischi di effetti nocivi per il bambino associati al trattamento e devono essere eseguite ecografie per confermare che lo sviluppo fetale sia normale.
    Negli studi sugli animali, il metotrexato ha evidenziato tossicità riproduttiva, soprattutto durante il primo trimestre di gestazione (vedere paragrafo 5.3). Inoltre, il metotrexato, nell'uomo, ha mostrato un effetto teratogeno con segnalazioni di morte fetale, aborti spontanei e/o di anomalie congenite (ad esempio cranio-facciali, cardiovascolari e a carico del sistema nervoso centrale e degli arti).
    Metotrexato è un potente agente teratogeno umano, con un rischio aumentato di aborti spontanei, ritardo di crescita intrauterina e malformazioni congenite in caso di esposizione durante la gravidanza.
    • Aborti spontanei sono stati segnalati nel 42,5% delle donne gravide esposte a trattamento con basse dosi di metotrexato (meno di 30 mg/settimana), rispetto a un tasso del 22,5% segnalato nelle pazienti con malattia corrispondente e trattate con farmaci diversi da metotrexato.
    • Difetti congeniti gravi sono stati segnalati nel 6,6% dei nati vivi di donne esposte a trattamento con basse dosi di metotrexato (meno di 30 mg/settimana) durante la gravidanza, rispetto a circa il 4% dei nati vivi delle pazienti con malattia corrispondente e trattate con farmaci diversi da metotrexato.
    Non sono disponibili dati sufficienti sull'esposizione a metotrexato durante la gravidanza a dosi superiori a 30 mg/settimana, ma sono prevedibili tassi maggiori di aborti spontanei e di malformazioni congenite.
    Quando la somministrazione del metotrexato è stata sospesa prima del concepimento, le gravidanze hanno avuto un decorso normale.
    Allattamento
    Metotrexato viene escreto nel latte materno. A causa delle possibili reazioni avverse gravi nel neonato allattato, metotrexato è controindicato durante l'allattamento (vedere paragrafo 4.3). Pertanto l'allattamento deve essere interrotto prima e durante la somministrazione.
    Fertilità
    Metotrexato influenza la spermatogenesi e l'oogenesi e può ridurre la fertilità. Nell'uomo, è stato riportato che metotrexato può causare oligospermia, disfunzione mestruale e amenorrea. Nella maggior parte dei casi, questi effetti sembrano essere reversibili dopo l'interruzione della terapia (vedere paragrafo 4.4).

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    Durante il trattamento possono manifestarsi sintomi a carico del sistema nervoso centrale quali stanchezza e capogiri; IMMUTREX altera lievemente o moderatamente la capacità di guidare e utilizzare macchinari.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Immutrex

    Riassunto del profilo di sicurezza

    Le reazioni avverse più gravi a Metotrexato includono la soppressione del midollo osseo, tossicità polmonare, epatotossicità, tossicità renale, neurotossicità, eventi tromboembolici, shock anafilattici e sindrome di Steven-Johnson.

    Le reazioni avverse a metotrexato più frequentemente osservate (molto comuni) includono disordini gastrointestinali, come stomatite, dispepsia, dolore addominale, nausea, perdita di appetito e test di funzionalità epatica alterati con valori elevati di ALAT, ASAT, bilirubina, alcalino fosfatasi.
    Altre reazioni avverse frequenti (comuni) che si verificano sono leucopenia, anemia, trombocitopenia, mal di testa, stanchezza, sonnolenza, polmonite, alveolite/polmonite interstiziale spesso associata con eosinofilia, ulcere orali, diarrea, esantema, eritema e prurito.

    Tabella delle reazioni avverse

    Gli effetti indesiderati più rilevanti sono la soppressione dell'emopoiesi ed i disturbi gastrointestinali.

    Per classificare gli effetti indesiderati in base alla frequenza sono utilizzati i seguenti titoli:
    Molto comune (1/10), comune (1/100, < 1/10), non comune (1/1.000, < 1/100), raro (1/10.000,< 1/1.000), molto raro (< 1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

    Infezioni e infestazioni
    Non comune: faringite.
    Raro: infezioni (incluse riattivazione o inattivazione di infezioni croniche), sepsi, congiuntivite.

    Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi)
    Molto raro: linfoma (vedere la “descrizione“ sottostante).

    Patologie del sistema emolinfopoietico
    Comune: leucopenia, anemia, trombocitopenia.
    Non comune: pancitopenia.
    Molto raro: agranulocitosi, gravi depressioni del midollo osseo, malattie linfoproliferative (vedere la “descrizione“ sottostante).
    Non nota: eosinofilia.

    Disturbi del sistema immunitario
    Raro: reazioni allergiche, shock anafilattico, ipogammaglobulinemia.

    Disturbi del metabolismo e della nutrizione
    Non comune: diabete mellito scompensato.

    Disturbi psichiatrici
    Non comune: depressione, confusione.
    Raro: alterazione dell'umore.

    Patologie del sistema nervoso
    Comune: cefalea, stanchezza, sonnolenza.
    Non comune: capogiri.
    Molto raro: dolore, astenia muscolare o parestesia/ipoestesia, cambiamenti del gusto (gusto metallico), convulsioni, meningismo, meningite asettica acuta, paralisi.
    Non nota: encefalopatia/leucoencefalopatia.

    Patologie dell'occhio
    Raro: disturbi visivi.
    Molto raro: compromissione della vista, retinopatia.

    Patologie cardiache
    Raro: pericardite, effusione pericardica, tamponamento pericardico.

    Patologie vascolari
    Raro: ipotensione, eventi tromboembolici.

    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
    Comune: polmonite, alveolite/polmonite interstiziale spesso associata a eosinofilia. I sintomi che indicano una lesione polmonare potenzialmente grave (polmonite interstiziale) sono: tosse secca e non produttiva, respiro corto e febbre.
    Raro: fibrosi polmonari, polmonite da Pneumocystis jirovecii, respiro corto e asma bronchiale, effusione pleurica.
    Non nota: epistassi, emorragia alveolare polmonare.

    Patologie gastrointestinali
    Molto comune: stomatite, dispepsia, nausea, perdita di appetito, dolore addominale.
    Comune: ulcere orali, diarrea.
    Non comune: ulcere gastrointestinali e sanguinamento, enterite, vomito, pancreatite.
    Raro: gengiviti.
    Molto raro: ematemesi, emorragia, megacolon tossico.

    Patologie epatobiliari (vedere paragrafo 4.4)
    Molto comune: alterazione dei test di funzionalità epatica (aumento di ALAT, ASAT, fosfatasi alcalina, e bilirubina).
    Non comune: cirrosi, fibrosi e steatosi epatica, riduzione della albumina sierica.
    Raro: epatite acuta.
    Molto raro: insufficienza epatica.

    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
    Comune: esantema, eritema, prurito.
    Non comune: fotosensibilizzazione, perdita di capelli, aumento di noduli reumatici, ulcere della pelle, herpes zoster, vasculite, eruzioni erpetiformi della pelle, orticaria.
    Raro: maggiore pigmentazione, acne, petecchie, ecchimosi, vasculite allergica.
    Molto raro: sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica (sindrome di Lyell), alterazioni della pigmentazione delle unghie, paronichia acuta, forunculosi, telangiectasia.
    Non nota: esfoliazione cutanea/dermatite esfoliativa.

    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
    Non comune: artralgia, mialgia, osteoporosi.
    Raro: fratture da stress.
    Non nota: osteonecrosi della mandibola/mascella (secondaria ai disturbi linfoproliferativi).

    Patologie renali e urinarie
    Non comune: infiammazione e ulcera della vescica urinaria, compromissione renale, disturbi della minzione.
    Raro: insufficienza renale, oliguria, anuria, disturbi elettrolitici.
    Non nota: proteinuria.

    Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
    Non comune: infiammazione e ulcera della vagina.
    Molto raro: perdita della libido, impotenza, ginecomastia, oligospermia, disturbi mestruali, perdite vaginali.

    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
    Raro: febbre, ritardo di cicatrizzazione delle ferite.
    Molto raro: danni locali (formazione di ascessi sterili, lipodistrofia) al sito di iniezione in seguito alla somministrazione intramuscolare o sottocutanea.
    Non nota: necrosi nel sito di iniezione, astenia, edema.

    Descrizione di reazioni avverse selezionate
    La comparsa e la gravità degli effetti indesiderati dipendono dalla dose e dalla frequenza di somministrazione. Tuttavia, poiché effetti indesiderati gravi possono manifestarsi anche a basso dosaggio, è indispensabile che i pazienti siano monitorati dal medico ad intervalli brevi e regolari.

    Linfoma/malattie linfoproliferative: sono stati segnalati singoli casi di linfoma e altre malattie linfoproliferative, che in diversi casi sono rientrati nella norma, una volta sospeso il trattamento con metotrexato.

    La somministrazione sottocutanea di metotrexato è localmente ben tollerata. Sono state osservate con uso sotto-cutaneo solo lievi reazioni cutanee locali (come sensazioni di bruciore, eritema, gonfiore, decolorazione, prurito, grave prurito, dolore) regredite nel corso della terapia.

    Segnalazione delle reazioni avverse sospette
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse


    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Immutrex
    a) Sintomi da sovradosaggio
    La tossicità del Metotrexato colpisce principalmente il sistema emopoietico.
    b) Misure di intervento in caso di sovradosaggio
    Il folinato di calcio è l'antidoto specifico per neutralizzare gli effetti tossici indesiderati del metotrexato.
    Nei casi di sovradosaggio accidentale, una dose di folinato di calcio pari o superiore alla dose tossica di metotrexato deve essere somministrata per via endovenosa o intramuscolare entro un'ora, seguita da ulteriori dosi fino ad ottenere livelli di metotrexato nel siero inferiori a 10-7 mol/l.
    Nei casi di sovradosaggio massiccio, possono essere necessari idratazione e alcalinizzazione urinaria per prevenire la precipitazione del metotrexato e/o dei suoi metaboliti nei tubuli renali. Né l'emodialisi né la dialisi peritoneale hanno dato prova di un miglioramento nell'eliminazione del metotrexato. È stata riportata un'efficace eliminazione del metotrexato con un'emodialisi intermittente acuta utilizzando un dializzatore ad alto flusso.

    Scadenza

    2 anni.

    Conservazione

    Conservare a temperatura inferiore a 25°C.
    Conservare le siringhe pre-riempite nel cartone esterno per proteggere il medicinale dalla luce.

    Farmaci Equivalenti

    I farmaci equivalenti di Immutrex a base di Metotrexato sono: Afslamet, Metother, Metotrexato Doc Generici, Reumaflex, Velos

    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


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