Triapin

    Ultimo aggiornamento: 24/07/2023

    Cos'è Triapin?

    Triapin è un farmaco a base del principio attivo Ramipril + Felodipina, appartenente alla categoria degli Antipertensivi e nello specifico ACE-inibitori e calcioantagonisti. E' commercializzato in Italia dall'azienda Sanofi S.r.l. Socio Unico.

    Triapin può essere prescritto con Ricetta RR - medicinali soggetti a prescrizione medica.


    Confezioni

    Triapin 5 mg + 5 mg 28 compresse a rilascio prolungato

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: Sanofi S.r.l. Socio Unico
    Ricetta: RR - medicinali soggetti a prescrizione medica
    Classe: A
    Principio attivo: Ramipril + Felodipina
    Gruppo terapeutico: Antipertensivi
    ATC: C09BB05 - Ramipril e felodipina
    Forma farmaceutica: compressa a rilascio modificato


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    Indicazioni

    Perché si usa Triapin? A cosa serve?
    Trattamento dell'ipertensione essenziale. La combinazione fissa di TRIAPIN è indicata in pazienti la cui pressione arteriosa non sia adeguatamente controllata da felodipina o da ramipril assunti singolarmente.

    Posologia

    Come usare Triapin: Posologia
    Posologia
    Uso negli adulti, inclusa la popolazione anziana:
    Una compressa di TRIAPIN 5 mg/ 5 mg una volta al giorno.
    Popolazioni speciali
    Uso in pazienti con insufficienza epatica:
    Vedere paragrafi 4.3 e 4.4.
    Uso in pazienti con insufficienza renale o pazienti già in trattamento con diuretici:
    Vedere paragrafi 4.3 e 4.4.
    Può essere raccomandata una titolazione individuale della dose dei singoli componenti e, se clinicamente appropriato, si può prendere in considerazione un passaggio diretto dalla monoterapia alla combinazione fissa.
    Popolazione pediatrica:
    L'uso di TRIAPIN non è raccomandato nei bambini per la mancanza di dati.
    Modo di somministrazione:
    Le compresse di TRIAPIN devono essere ingerite intere con una sufficiente quantità di liquido. Le compresse non devono essere spezzate, frantumate o masticate.
    Le compresse possono essere assunte senza cibo o dopo un pasto leggero non ricco di grassi o di carboidrati.

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Triapin
    • ipersensibilità alla felodipina (o ad altre diidropiridine), al ramipril, ad altri ACE inibitori o a uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1;
    • anamnesi di angioedema;
    • in condizioni emodinamicamente instabili: shock cardiovascolare, insufficienza cardiaca non trattata, infarto miocardico acuto, angina pectoris instabile, ictus;
    • ostruzione valvolare cardiaca emodinamicamente significativa.
    • ostruzione dinamica dell'efflusso cardiaco
    • blocco AV di II o III grado;
    • grave compromissione della funzionalità epatica;
    • grave compromissione della funzionalità renale (clearance della creatinina inferiore a 20 ml/min) ed in pazienti in dialisi;
    • gravidanza;
    • allattamento
    • l'uso concomitante di TRIAPIN con medicinali contenenti aliskiren è controindicato nei pazienti affetti da diabete mellito o compromissione renale (GFR < 60 ml/min/1,73 m2) (vedere paragrafi 4.5 e 5.1).

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Triapin
    Angioedema
    L'angioedema che si verifica durante il trattamento con un ACE inibitore richiede l'immediata sospensione del medicinale. L'angioedema può coinvolgere lingua, glottide o laringe e in tal caso possono essere necessarie misure di emergenza.
    Nei pazienti in terapia con ACE-inibitori è stato riportato angioedema al volto, estremità, labbra, lingua, glottide o laringe. Deve essere instaurata una terapia di emergenza che includa, senza escludere altre eventuali terapie, un'immediata somministrazione sottocutanea di adrenalina in soluzione 1:1000 (da 0,3 a 0,5 ml) o la somministrazione endovenosa lenta di adrenalina 1 mg/ml (osservare le istruzioni sulla diluizione) con controllo dell'elettrocardiogramma e della pressione arteriosa. Il paziente deve essere ricoverato e tenuto in osservazione per almeno 12 - 24 ore e non deve essere dimesso fino alla completa risoluzione dei sintomi.
    Nei pazienti in terapia con ACE-inibitori è stato riportato angioedema intestinale. Questi pazienti hanno presentato dolore addominale (con o senza nausea o vomito); in alcuni casi non vi era storia pregressa di angioedema facciale e i livelli di esterasi-C1 erano normali. L'angioedema è stato diagnosticato con tecniche quali TAC addominale o ecografia, o all'intervento chirurgico, e i sintomi si sono risolti dopo l'interruzione dell'ACE-inibitore. L'angioedema intestinale deve essere incluso nella diagnosi differenziale di pazienti trattati con ACE-inibitori che presentano dolore addominale.
    Rispetto ai pazienti non neri è stata riportata una più alta incidenza di angioedema nei pazienti neri trattati con ACE inibitori.
    Questo rischio potrebbe aumentare nei pazienti che assumono contemporaneamente medicinali come inibitori di mTOR (mammalian target of rapamycin) (ad es temsirolimus, everolimus, sirolimus) o vildagliptin o racecadotril.
    Duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS)
    Esiste l'evidenza che l'uso concomitante di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren aumenta il rischio di ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l'insufficienza renale acuta). Il duplice blocco del RAAS attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren non è pertanto raccomandato (vedere paragrafi 4.5 e 5.1).
    Se la terapia del duplice blocco è considerata assolutamente necessaria, ciò deve avvenire solo sotto la supervisione di uno specialista e con uno stretto e frequente monitoraggio della funzionalità renale, degli elettroliti e della pressione sanguigna.
    Gli ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II non devono essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica.
    Funzionalità renale
    La funzionalità renale deve essere controllata, in particolare durante le prime settimane di trattamento con ACE inibitori. Particolare attenzione deve essere riservata a quei pazienti con attivazione del sistema renina-angiotensina.
    Per i pazienti con compromissione della funzionalità renale di lieve/moderata gravità (clearance della creatininina 20-60 ml/min) e per i pazienti già in trattamento con diuretici: si veda il dosaggio dei rispettivi monocomponenti.
    Monitoraggio elettrolitico: Iperkaliemia
    Iperkaliemia è stata osservata in alcuni pazienti in terapia con ACE-inibitori, compreso ramipril. Pazienti a rischio per lo sviluppo di iperkaliemia comprendono quelli con insufficienza renale, di età > 70 anni, con diabete mellito non controllato, o quelli che assumono sali di potassio, diuretici risparmiatori di potassio o altri principi attivi che aumentano il potassio (ad esempio eparina, trimetoprim e in combinazione a dose fissa con sulfametoxazolo, tacrolimus, ciclosporina); o condizioni quali disidratazione, scompenso cardiaco acuto, acidosi metabolica.. Se si ritiene necessario l'uso concomitante dei prodotti sopra menzionati, si raccomanda di monitorare regolarmente la concentrazione sierica di potassio (vedere paragrafo 4.5).
    Monitoraggio elettrolitico: Iponatriemia
    Sindrome da inappropriata secrezione di ormone anti-diuretico (SIADH) e conseguente iponatriemia è stata osservata in alcuni pazienti trattati con ramipril. Si raccomanda che i livelli sierici di sodio siano regolarmente monitorati nella popolazione anziana e in altri pazienti a rischio di iponatriemia.
    Proteinuria
    Si può verificare in particolare nei pazienti con preesistente insufficienza renale o in trattamento con dosi relativamente alte di ACE inibitori.
    Ipertensione renovascolare/stenosi dell'arteria renale
    Nei pazienti con ipertensione renovascolare e preesistente stenosi bilaterale dell'arteria renale, o stenosi unilaterale dell'arteria renale in pazienti con un solo rene, trattati con ACE inibitori, aumenta il rischio di grave ipotensione e di insufficienza renale. La perdita della funzionalità renale può verificarsi con solo lievi variazioni nei livelli di creatinina anche in pazienti con stenosi unilaterale dell'arteria renale.
    Non c'è alcuna esperienza sulla somministrazione di TRIAPIN in pazienti che hanno subito di recente un trapianto renale.
    Insufficienza epatica
    Raramente gli ACE inibitori sono stati associati ad una sindrome che inizia con un ittero colestatico e progredisce a necrosi epatica fulminante e (talvolta) a morte. Il meccanismo di questa sindrome non è noto. I pazienti in trattamento con ACE inibitori che sviluppano ittero o un significativo innalzamento degli enzimi epatici devono interrompere il trattamento con ACE inibitori e ricevere un appropriato trattamento medico.
    Pazienti con insufficienza epatica da lieve a moderata: per il dosaggio vedere i rispettivi monoprodotti.
    Chirurgia/anestesia
    Può manifestarsi ipotensione nei pazienti sottoposti ad interventi di chirurgia maggiore o durante il trattamento con agenti anestetici che notoriamente riducono la pressione sanguigna. Se si manifesta ipotensione, può essere corretta mediante espansione del volume plasmatico.
    Stenosi aortica/cardiomiopatia ipertrofica
    Gli ACE inibitori devono essere utilizzati con cautela nei pazienti con impedimenti emodinamicamente rilevanti della funzione ventricolare sinistra o dello svuotamento del ventricolo (es. stenosi della valvola aortica o mitrale, cardiomiopatia ostruttiva). La fase iniziale del trattamento richiede uno speciale controllo medico.
    Ipotensione sintomatica
    In alcuni pazienti, dopo la prima dose, si può riscontrare ipotensione sintomatica, ciò avviene principalmente nei pazienti con insufficienza cardiaca (con o senza insufficienza renale) trattati con alte dosi di diuretici dell'ansa, in situazioni di iposodiemia o di ridotta funzionalità renale. A tali pazienti deve essere somministrato TRIAPIN solamente dopo appropriate valutazioni e dopo che le dosi dei singoli componenti siano state aumentate gradualmente. TRIAPIN deve essere somministrato unicamente se il paziente è emodinamicamente stabile (vedere paragrafo 4.3 ). Si può verificare ipotensione in pazienti ipertesi senza insufficienza cardiaca e renale, particolarmente in quelli con ipovolemia da terapia diuretica, regime iposodico, diarrea o vomito.
    I pazienti che sono particolarmente a rischio di eccessiva riduzione della pressione arteriosa (pazienti con insufficienza coronarica o cerebrovascolare) devono essere trattati con Ramipril + Felodipina in associazione libera. Se si raggiunge un controllo della pressione arteriosa stabile e soddisfacente con le dosi di ramipril e felodipina contenute in TRIAPIN, il paziente può passare all'associazione fissa. In alcuni casi felodipina può causare ipotensione con tachicardia, che possono aggravare una concomitante angina pectoris.
    Neutropenia/Agranulocitosi
    TRIAPIN può causare agranulocitosi e neutropenia. Questi effetti indesiderati sono stati osservati anche con altri ACE inibitori, raramente in pazienti senza complicanze, ma più frequentemente in pazienti con insufficienza renale, specialmente quando associata a collagenopatia vascolare (lupus eritematoso sistemico, sclerodermia) e in terapia con agenti immunosoppressori. Nei pazienti con collagenopatia vascolare si deve monitorare la conta dei globuli bianchi, specialmente se la malattia è associata ad alterata funzionalità renale. La neutropenia e l'agranulocitosi sono reversibili dopo interruzione del trattamento con ACE inibitori. Se nel corso della terapia con TRIAPIN dovessero comparire sintomi quali febbre, ingrossamento dei linfonodi, e/o infiammazione della gola, va consultato il medico e va verificata immediatamente la conta dei globuli bianchi.
    Tosse
    Durante il trattamento con ACE-inibitori può manifestarsi tosse secca che scompare dopo l'interruzione del trattamento.
    Trattamento concomitante con ACE-inibitori e antidiabetici
    Il trattamento concomitante con ACE-inibitori e antidiabetici (insulina ed ipoglicemizzanti orali) può aumentare l'effetto ipoglicemico con rischio di ipoglicemia. Tale effetto può essere particolarmente pronunciato all'inizio del trattamento e in pazienti con compromessa funzionalità renale.
    La felodipina viene metabolizzata dal CYP3A4. Pertanto deve essere evitata l'associazione con prodotti medicinali che sono potenti inibitori o induttori di CYP3A4. Per la stessa ragione, la concomitante assunzione di succo di pompelmo deve essere evitata (vedere paragrafo 4.5 ).
    Litio
    La combinazione di litio e ACE-inibitori non è raccomandata. (vedere paragrafo 4.5 ).
    LDL-aferesi
    Deve essere evitato l'uso concomitante di ACE-inibitori e di trattamenti extracorporei che portano il sangue a contatto con superfici a carica negativa poiché ciò può provocare gravi reazioni anafilattoidi. Tali trattamenti extracorporei includono dialisi o emofiltrazione con talune membrane ad alto flusso (ad es. poliacrilonitrile) e aferesi delle lipoproteine a bassa densità con destrano-solfato.
    Terapia desensibilizzante
    Aumentata probabilità e maggior gravità delle reazioni anafilattiche e anafilattoidi al veleno degli insetti (ad es. api e vespe) come per gli altri ACE-inibitori.
    Gravidanza:
    le pazienti che stanno pianificando una gravidanza devono ricorrere ad un trattamento antipertensivo alternativo, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con gli ACE inibitori deve essere interrotto immediatamente e, se necessario, occorre iniziare una terapia alternativa (vedere paragrafi 4.3 e 4.6).
    Differenze etniche
    Come con altri ACE-inibitori, ramipril è apparentemente meno efficace nel ridurre la pressione sanguigna in pazienti neri rispetto a pazienti non neri, probabilmente a causa di una più alta prevalenza di stati di bassa renina nella popolazione nera ipertesa.
    Bambini, pazienti con clearance della creatinina < 20 ml/min, e pazienti in dialisi
    Non c'è alcuna esperienza. TRIAPIN non deve essere somministrato a questi gruppi di pazienti.
    Iperplasia gengivale
    Nei pazienti trattati con felodipina è stata segnalata lieve iperplasia gengivale con pronunciata gengivite / periodontite. L'iperplasia può essere evitata o risolta mediante un' accurata igiene dentale.
    Lattosio
    Questo prodotto contiene lattosio. Pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio o malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Triapin
    I dati degli studi clinici hanno dimostrato che il duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren, è associato ad una maggiore frequenza di eventi avversi quali ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l'insufficienza renale acuta) rispetto all'uso di un singolo agente attivo sul sistema RAAS (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.1).
    Associazioni non raccomandate
    La felodipina è un substrato di CYP3A4. I medicinali che inducono o inibiscono il CYP3A4 hanno grande influenza sulle concentrazioni plasmatiche di felodipina.
    I medicinali che aumentano il metabolismo della felodipina attraverso l'induzione del citocromo P450 3A4 comprendono carbamazepina, fenitoina, fenobarbitale e rifampicina come pure l'iperico (Hypericum perforatum). Durante la somministrazione concomitante di felodipina con carbamazepina, fenitoina e fenobarbitale, la AUC diminuisce del 93% e la Cmax dell'82%. Ci si aspetta un effetto simile con l'iperico. Deve essere evitata la combinazione con induttori di CYP3A4.
    Tra i potenti inibitori del citocromo P450 3A4 si includono gli antimicotici azolici, i macrolidi, la telitromicina e gli inibitori delle proteasi HIV. Durante la somministrazione concomitante di felodipina con itraconazolo, la Cmax è aumentata di 8 volte e l'AUC di 6 volte. Durante la somministrazione concomitante di felodipina con eritromicina, la Cmax e l'AUC sono aumentate approssimativamente di 2,5 volte.
    Deve essere evitata la combinazione con potenti inibitori di CYP3A4.
    Il succo di pompelmo inibisce il citocromo P450 3A4. La somministrazione concomitante di felodipina con succo di pompelmo ne aumenta la Cmax e l'AUC di circa 2 volte. Tale combinazione deve essere evitata.
    Associazioni da considerare con particolare cautela
    Litio
    Gli ACE inibitori possono ridurre l'escrezione di litio causando tossicità da litio. I livelli di litio devono essere controllati.
    Agenti antipertensivi e altre sostanze con potenziale effetto ipotensivo (es. nitrati, antipsicotici, narcotici, anestetici)
    L'effetto antipertensivo di TRIAPIN può essere potenziato.
    Allopurinolo, immunosoppressori, corticosteroidi, procainamide, citostatici e altri farmaci che possono alterare il quadro ematico
    Possono aumentare la probabilità di reazioni ematologiche.
    Farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS)
    Possono determinare una riduzione dell'effetto di ramipril. Inoltre, il trattamento concomitante con gli ACE-inibitori e tali medicinali può aumentare il rischio di peggioramento della funzionalità renale e un aumento della potassiemia.
    Farmaci simpaticomimetici
    Questi farmaci possono ridurre l'effetto antipertensivo di TRIAPIN. Si raccomanda un particolare e attento monitoraggio della pressione arteriosa.
    Inibitori di mTOR o vildagliptin
    É possibile un aumento del rischio di angioedema in pazienti che assumono contemporaneamente medicinali quali gli inibitori di mTOR (ad esempio, temsirolimus, everolimus, sirolimus) o vildagliptin. Occorre cautela all'inizio della terapia (vedere paragrafo 4.4).
    Racecadotril
    Un potenziale aumento del rischio di angioedema è stato segnalato per un uso concomitante di ACE inibitori e un NEP inibitore come racecadotril (vedere paragrafo 4.4).
    Insulina, metformina, sulfoniluree
    Il concomitante trattamento con ACE-inibitori e farmaci antidiabetici può causare un pronunciato effetto ipoglicemico con rischio di ipoglicemia. Questo effetto è più pronunciato all'inizio del trattamento.
    Teofillina
    Il trattamento concomitante di felodipina e teofillina orale riduce l'assorbimento di teofillina di circa il 20%. Questo è probabilmente un effetto clinicamente di minor importanza.
    Tacrolimus
    La felodipina può aumentare la concentrazione di tacrolimus. Quando usati insieme, la concentrazione sierica di tacrolimus deve essere monitorata e il dosaggio di tacrolimus può richiedere un adeguamento.
    Farmaci che causano iperkaliemia
    Sali di potassio, eparina, diuretici risparmiatori di potassio ed altri principi attivi che causano iperkaliemia (es. trimetoprim e in combinazione a dose fissa con sulfametoxazolo, tacrolimus, ciclosporina). Può verificarsi iperkaliemia, quindi è richiesto un attento monitoraggio dei livelli sierici di potassio (vedere paragrafo 4.4).
    Sale
    Un aumento dell'apporto salino con la dieta può attenuare l'effetto antipertensivo di TRIAPIN.
    Alcool
    Aumenta la vasodilatazione. Può aumentare l'effetto antipertensivo di TRIAPIN.


    Interazioni riportate su letteratura scientifica internazionale
    Prima di prendere "Triapin" insieme ad altri farmaci come “Artiss”, “Atazanavir Krka”, “Atazanavir Mylan”, “Atazanavir Sandoz”, “Aurantin - Soluzione (uso Interno)”, “Carbamazepina EG”, “Carbamazepina Zentiva - Compressa A Rilascio Modificato”, “Clamodin”, “Claritrol”, “Claritromicina Accord”, “Claritromicina Almus”, “Claritromicina Altan”, “Claritromicina Alter”, “Claritromicina DOC Generici”, “Claritromicina EG”, “Claritromicina EG Stada”, “Claritromicina HCS”, “Claritromicina Hexal”, “Claritromicina Hikma”, “Claritromicina Mylan Generics”, “Claritromicina Sandoz”, “Claritromicina Sandoz GmbH - Granulato”, “Claritromicina Sun”, “Claritromicina Sun Pharma - Compresse Rivestite”, “Claritromicina Teva”, “Claritromicina Zentiva”, “Clarmac”, “Dintoina”, “Dintoinale”, “Eritromicina Idi - Crema, Soluzione”, “Eritromicina Idi - Gel”, “Eritromicina Lattobionato Fisiopharma”, “Evotaz”, “Fenitoina Hikma”, “Firacrono”, “Gamibetal Complex”, “Gardenale”, “Itraconazolo DOC Generici”, “Itraconazolo EG”, “Itraconazolo Mylan Generics”, “Itraconazolo Sandoz”, “Itraconazolo Teva”, “Itragerm”, “Klacid - Compresse Rivestite, Granulato”, “Klacid - Granulato”, “Klacid - Polvere”, “Klacid Rm”, “Kloreniss”, “Kruklar”, “Lauromicina”, “Luminale - Compressa”, “Macladin - Compresse Rivestite”, “Macladin - Compresse Rivestite, Granulato”, “Macladin - Granulato”, “Macladin - Polvere”, “Noxafil - Compressa Gastroresistente”, “Noxafil - Sospensione”, “Posaconazolo Accord”, “Posaconazolo AHCL”, “Posaconazolo EG”, “Posaconazolo EG STADA”, “Posaconazolo Fresenius Kabi”, “Posaconazolo Mylan Pharma”, “Posaconazolo Mylan”, “Posaconazolo Sandoz”, “Posaconazolo Teva”, “Posaconazolo Tillomed”, “Posaconazolo Zentiva”, “Reyataz - Capsula”, “Rifadin”, “Rifater”, “Rifinah”, “Rifocin”, “Sporanox - Capsula”, “Sporanox - Soluzione”, “Stadmycin”, “Tegretol”, “Trazer”, “Triasporin - Capsula”, “Triasporin - Soluzione”, “Veclam - Compresse Rivestite”, “Veclam - Compresse Rivestite, Granulato”, “Veclam - Granulato”, “Veclam - Polvere”, “Vfend - Compresse Rivestite”, “Vfend - Polvere”, “Voriconazolo Accord”, “Voriconazolo Aristo”, “Voriconazolo Aurobindo”, “Voriconazolo Hikma”, “Voriconazolo Ibisqus”, “Voriconazolo Mylan”, “Voriconazolo Sandoz GMBH”, “Voriconazolo Sandoz”, “Voriconazolo Teva”, “Zineryt”, etc.., chiedi al tuo al tuo medico o farmacista di fiducia di verificare che sia sicuro e non dannoso per la tua salute ...

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Gravidanza
    TRIAPIN è controindicato (vedere paragrafo 4.3 ) in gravidanza.
    I calcio-antagonisti possono inibire le contrazioni uterine durante il parto. Non è ancora stato stabilito se il prodotto prolunghi il travaglio a fine gravidanza. Può verificarsi il rischio di ipossia fetale in caso di ipotensione materna e di ridotta perfusione dell'utero, dovuta a ridistribuzione del flusso ematico attraverso la vasodilatazione periferica. Negli animali da esperimento, i calcio-antagonisti hanno causato embriotossicità e/o effetti teratogeni, in particolare malformazioni scheletriche distali in diverse specie animali.
    Non sono stati condotti studi appropriati e ben controllati nell'essere umano con ramipril. Gli ACE inibitori attraversano la barriera placentare e possono causare morbilità e mortalità fetale e neonatale quando vengono somministrati in gravidanza. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con gli ACE inibitori deve essere interrotto immediatamente e, se necessario, occorre iniziare una terapia alternativa.
    É noto che l'esposizione alla terapia con ACE inibitori/Antagonisti del recettore dell'angiotensina II (AIIRA) durante il secondo ed il terzo trimestre induce tossicità fetale (ridotta funzionalità renale, oligoidramnios, ritardata ossificazione del cranio) e tossicità neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia) (vedere anche paragrafo 5.3). In caso di esposizione ad un ACE inibitore dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalità renale e del cranio. I neonati le cui madri hanno assunto ACE inibitori devono essere attentamente osservati per ipotensione, oliguria e iperkaliemia (vedere anche paragrafi 4.3 e 4.4).
    Allattamento
    Negli animali ramipril viene escreto nel latte. Non sono disponibili informazioni circa l'escrezione di ramipril nel latte umano. Felodipina è escreta nel latte umano.
    Le donne non devono allattare al seno durante il trattamento con TRIAPIN (vedere il paragrafo 4.3 ).
    Fertilità
    Non sono disponibili dati sulla fertilità maschile e femminile dei pazienti (vedere paragrafo 5.3)

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    Alcuni effetti indesiderati (ad es. alcuni sintomi da ipotensione come vertigine) possono essere accompagnati da una riduzione della capacità di concentrazione e di reazione. Ciò può rappresentare un rischio in situazioni dove queste capacità sono di particolare importanza, ad es. guidare veicoli o utilizzare macchinari.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Triapin
    Le frequenze utilizzate nelle tabelle di questo paragrafo sono:
    molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1.000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1.000) e molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
    I seguenti effetti indesiderati possono essere riscontrati durante il trattamento con felodipina:
    Frequenze / Organo o sistema
    Molto comune
    Comune
    Non comune
    Raro
    Molto raro
    Disturbi del sistema immunitario
     
     
     
     
    Reazioni di ipersensibilità
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione
     
     
     
     
    Iperglicemia
    Disturbi psichiatrici
     
     
     
    Impotenza/ disfunzioni sessuali
     
    Patologie del sistema nervoso
     
    Cefalea
    Capogiri,
    parestesie
    Sincope
     
    Patologie cardiache
     
     
    Tachicardia, palpitazioni
     
     
    Patologie vascolari
     
    Vampate
    Ipotensione
     
    Vasculite leucocitoclastica
    Patologie gastrointestinali
     
     
    Nausea, dolori addominali
    Vomito
    Iperplasia gengivale, gengivite
    Patologie epatobiliari
     
     
     
     
    Aumento degli enzimi epatici
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
     
     
    Eruzione cutanea, prurito
    Orticaria
    Reazioni di fotosensibilità, angioedema
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
     
     
     
    Artralgia, mialgia
     
    Patologie renali e urinarie
     
     
     
     
    Pollachiuria
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
    Edema periferico
     
    Affaticamento
     
    Febbre
    I seguenti effetti indesiderati possono essere riscontrati durante il trattamento con ramipril:
    Frequenze / Organo o sistema
    Comune 
    Non comune
    Raro
    Molto raro
    Non nota
    Patologie del sistema emolinfopoietico
     
    Eosinofilia
    Diminuzione del numero dei globuli bianchi (compresa neutropenia o agranulocitosi), diminuzione del numero dei globuli rossi, diminuzione dell'emoglobina, diminuzione del numero delle piastrine.
     
    Insufficienza midollare pancitopenia, anemia emolitica.
    Disturbi del sistema immunitario
     
     
     
     
    Reazioni anafilattiche o anafilattoidi, aumento degli anticorpi antinucleo
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione
    Aumento del potassio sierico
    Anoressia, diminuzione dell'appetito
     
     
    Diminuzione del sodio sierico
    Disturbi psichiatrici
     
    Umore depresso, ansia, nervosismo, agitazione, disturbi del sonno inclusa sonnolenza
     
    Stato confusionale
     
    Disturbi dell'attenzione
    Patologie del sistema nervoso
    Cefalea, capogiri
    Vertigine, parestesia, ageusia, disgeusia
    Tremori, disordini dell'equilibrio
     
    Ischemia cerebrale, compresi ictus ischemico e attacco ischemico transitorio, alterazioni delle capacità psicomotorie, sensazione di bruciore, parosmia.
    Patologie dell'occhio
     
    Disturbi della vista inclusa visione offuscata
    Congiuntivite
     
     
    Patologie dell'orecchio e del labirinto
     
     
    Disturbi uditivi, tinnito
     
     
    Patologie cardiache
     
    Ischemia miocardica compresa angina pectoris o infarto miocardico, tachicardia, aritmia, palpitazioni, edema periferico
     
     
     
    Patologie vascolari
    Ipotensione, diminuzione della pressione ortostatica, sincope
    Vampate
    Stenosi vascolare, ipoperfusione, vasculite
     
    Fenomeno di Raynaud
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
    Tosse secca non produttiva, bronchite, sinusite, dispnea.
    Broncospasmo incluso peggioramento dell'asma, congestione nasale.
     
     
     
    Patologie gastrointestinali
    Infiammazione gastrointestinale, disturbi della digestione, disturbi addominali, dispepsia, diarrea, nausea, vomito.
    Pancreatite (con gli ACE inibitori sono stati riportati molto eccezionalmente casi ad esito fatale), aumento dei livelli degli enzimi pancreatici, angioedema del piccolo intestino, dolore nella parte superiore dell'addome inclusa gastrite, stipsi, bocca secca
    Glossiti
     
    Stomatite aftosa
    Patologie epatobiliari
     
    Aumento degli enzimi epatici e/o della bilirubina coniugata
    Ittero colestatico, danno epatocellulare
     
    Insufficienza epatica acuta, epatite colestatica o citolitica (molto eccezionalmente è stato riportato esito fatale)
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
    Eruzione cutanea in particolare maculopapulare
    Angioedema: (molto eccezionalmente l'ostruzione delle vie aeree in seguito ad angioedema può avere esito fatale); prurito, iperidrosi
    Dermatite esfoliativa, orticaria, onicolisi.
    Reazioni di foto-sensibilità
    Necrolisi epidermica tossica, sindrome di Stevens-Johnson, eritema multiforme, pemfigo, psoriasi aggravata, dermatite psoriasiforme, esantema o enantema pemfigoide o lichenoide, alopecia.
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
    Spasmi muscolari, mialgia
    Artralgia
     
     
     
    Patologie endocrine
     
     
     
     
    Sindrome da secrezione inappropriata di ormone antidiuretico (SIADH)
    Patologie renali e urinarie
     
    Danno renale inclusa insufficienza renale acuta, aumento della minzione, peggioramento di una proteinuria pre-esistente, aumento dei livelli sierici di urea, aumento dei livelli sierici di creatinina.
     
     
     
    Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
     
    Impotenza erettile transitoria, riduzione della libido
     
     
    Ginecomastia
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
    Dolore toracico, affaticamento
    Piressia
    Astenia
     
     
    Segnalazione delle reazioni avverse sospette
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-reazione-avversa.

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Triapin
    Sintomi
    Il sovradosaggio può causare un'eccessiva vasodilatazione periferica con accentuata ipotensione, bradicardia, shock, alterazione degli elettroliti e insufficienza renale.
    Modalità di intervento in caso di sovradosaggio
    Il primo trattamento per disintossicare il paziente è, per esempio, la lavanda gastrica, la somministrazione di farmaci adsorbenti e/o di solfato di sodio (possibilmente nei primi 30 minuti). In caso di ipotensione deve essere considerato l'impiego di simpaticomimetici α1-adrenergici e angiotensina II in aggiunta ad infusioni saline e di liquidi. Bradicardia o imponenti reazioni vagali dovrebbero essere trattate mediante somministrazione di atropina.
    Non c'è alcuna esperienza sull'efficacia di una diuresi forzata, correzione del pH urinario, emofiltrazione, o dialisi per aumentare l'eliminazione di ramipril o ramiprilato. Se tuttavia vengono prese in considerazione la dialisi o l'emofiltrazione, si veda anche il paragrafo 4.4 - Avvertenze speciali e opportune precauzioni d'impiego.

    Scadenza

    3 anni

    Conservazione

    Non conservare a temperatura superiore ai 25°C.

    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


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