Cos'è Metilprednisolone Hikma?
Metilprednisolone Hikma può essere prescritto con Ricetta
Confezioni
Metilprednisolone Hikma 125 mg polvere per soluzione iniettabile 1 flaconcino
Metilprednisolone Hikma 125 mg polvere per soluzione iniettabile 10 flaconcini
Metilprednisolone Hikma 40 mg polvere per soluzione iniettabile 1 flaconcino
Metilprednisolone Hikma 40 mg polvere per soluzione iniettabile 10 flaconcini
Metilprednisolone Hikma 500 mg polvere per soluzione iniettabile 10 flaconcini
Informazioni commerciali sulla prescrizione
Concessionario:
Ricetta:
Classe:
Principio attivo:
Gruppo terapeutico:
ATC:
Forma farmaceutica: Polvere
Se sei un professionista, potrai trovare le schede tecniche complete e molto altro nell'area riservata di Codifa.it
Indicazioni
- Condizioni Allergiche:
Asma bronchiale
Rinite allergica perenne ed acuta stagionale
Edema angioneurotico
Anafilassi - Patologie dermatologiche:
Eritema multiforme grave (Sindrome di Stevens-Johnson) - Patologie gastrointestinali:
Morbo di Crohn
Colite ulcerativa - Patologie neurologiche:
Esacerbazione acuta della sclerosi multipla sovrapposta a una storia recidivante-remittente
Edema cerebrale di tipo secondario causato da tumore cerebrale - Patologie respiratorie:
Aspirazione di contenuto gastrico
Tubercolosi polmonare fulminante o disseminata (con appropriata chemioterapia anti-tubercolosi) - Varie:
T.B.C. meningite (con appropriata chemioterapia anti-tubercolosi)
Trapianto
Posologia
Programma A (1)
|
Dose (mg)
|
Via di somministrazione
|
Intervallo in ore
|
Durata
|
Pre-operatorio
|
20
|
IM
|
3,6
|
|
Durante l'operazione
|
da 20 a 40
|
EV
|
Ogni ora
|
|
Post-operatorio
|
20
|
IM
|
3
|
24 ore
|
|
16
|
IM
|
3
|
24 ore
|
|
12
|
IM
|
3
|
24 ore
|
|
8
|
IM
|
3
|
24 ore
|
|
4
|
IM
|
3
|
24 ore
|
|
4
|
IM
|
6
|
24 ore
|
|
4
|
IM
|
12
|
24 ore
|
Programma A (2)
|
Dose (mg)
|
Via di somministrazione
|
Intervallo in ore
|
Durata giorni
|
Pre-operatorio
|
40
|
IM
|
6
|
2-3
|
Post operatorio
|
40
|
IM
|
6
|
3-5
|
|
20
|
orale
|
6
|
1
|
|
12
|
orale
|
6
|
1
|
|
8
|
orale
|
8
|
1
|
|
4
|
orale
|
12
|
1
|
|
4
|
orale
|
|
1
|
Controindicazioni
Avvertenze speciali e precauzioni di impiego
- Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati utilizzando la minima dose efficace per la minima durata. È richiesto un frequente controllo del paziente per aggiustare gradualmente la dose rispetto all'attività della patologia (vedere paragrafo 4.2).
- L'atrofia corticosurrenale si sviluppa durante la terapia prolungata e può persistere per mesi dopo l'interruzione del trattamento. L'interruzione di corticosteroidi dopo una terapia prolungata deve quindi sempre essere graduale per evitare l'esacerbazione acuta da rimbalzo della malattia, insufficienza surrenale acuta o poliartrite, diminuendo gradualmente nel corso delle settimane o dei mesi a seconda della dose e della durata del trattamento.
- La sospensione improvvisa di dosi di metilprednisolone fino a 32 mg al giorno per massimo 3 settimane, nella maggior parte dei pazienti, è improbabile che porti ad una soppressione clinicamente rilevante dell'asse HPA. Nei seguenti gruppi di pazienti, va considerata la sospensione graduale della terapia corticosteroidea sistemica anche dopo un trattamento che dura 3 settimane o meno:
- Pazienti che hanno ricevuto cicli ripetuti di trattamento con corticosteroidi sistemici, in particolare se applicati per più di 3 settimane
- Quando un trattamento breve è stato prescritto entro un anno dalla cessazione della terapia a lungo termine (mesi o anni).
- Pazienti che possono manifestare insufficienza surrenale tranne quelli in terapia corticosteroidea esogena.
- Pazienti che ricevono dosi di corticosteroidi sistemici di metilprednisolone maggiori di 32 mg al giorno.
- Pazienti che ricevono dosi ripetute di sera
- Dal momento che la secrezione di mineralcorticoide può essere alterata, contemporaneamente deve essere somministrato sale e/o un mineralcorticoide.
- Poiché si sono verificati rari casi di reazioni anafilattiche in pazienti sotto terapia corticosteroidea per via parenterale, devono essere prese appropriate misure precauzionali prima della somministrazione, in particolare quando il paziente ha una precedente anamnesi di reazioni allergiche ai farmaci.
- I corticosteroidi possono mascherare alcuni sintomi di infezione e nuove infezioni possono comparire durante il loro utilizzo. Ci può essere una ridotta resistenza ed una incapacità a localizzare l'infezione quando si utilizzano i corticosteroidi. Le infezioni dovute a qualsiasi agente patogeno inclusi organismi di origine virale, batterica, fungina, protozoaria o elmintica, in qualsiasi sede corporea, possono essere associate all'assunzione dei corticosteroidi da soli o in associazione con altri agenti immunosoppressori che interferiscono sull'immunità cellulare o umorale o sulla funzione neutrofila. Queste infezioni possono essere lievi ma possono anche essere gravi e talvolta fatali. Con l'aumento delle dosi di corticosteroidi, la frequenza dell'incidenza con cui si verificano tali complicazioni infettive aumenta.
- La varicella desta grave preoccupazione dal momento che questa patologia normalmente lieve può essere fatale nei pazienti immunodepressi. I pazienti (o i genitori dei bambini) senza una anamnesi certa di varicella devono essere informati di evitare lo stretto contatto con la varicella o l'herpes zoster e se esposti devono rivolgersi al medico per cure urgenti. Per i pazienti non immuni che stanno ricevendo corticosteroidi per via sistemica o che li hanno utilizzati nei 3 mesi precedenti che sono stati esposti, è necessaria l'immunizzazione passiva con varicella/immunoglobulina zoster (VZIG), che deve essere somministrata entro 10 giorni dall'esposizione al virus della varicella.
- I pazienti o chi se ne prende cura devono essere informati che potenzialmente, con gli steroidi sistemici, si possono verificare reazioni psichiatriche avverse gravi (vedere paragrafo 4.8). I sintomi tipicamente insorgono entro pochi giorni o settimane dall'inizio della terapia. I rischi possono essere maggiori con alte dosi/esposizione sistemica (vedere paragrafo 4.5), anche se i livelli della dose non consentono la previsione dell'insorgenza, tipo, gravità o durata delle reazioni. La maggior parte delle reazioni risolvono dopo la riduzione del dosaggio o la sospensione, anche se può essere necessario il trattamento specifico.
- Il morbillo può avere un decorso grave o talvolta fatale nei pazienti immunodepressi. In tali bambini o adulti, deve porre particolare attenzione per evitare esposizione al morbillo. Se si è esposti, può essere necessaria la profilassi con immunoglobulina indebolita (IVIG) per via intramuscolare. I pazienti esposti devono essere informati di consultare il medico immediatamente.
- La somministrazione di vaccini vivi o attenutati è controindicata in pazienti che ricevono dosi immunosoppressive di corticosteroidi. I vaccini uccisi o inattivati possono essere somministrati in pazienti che ricevono dosi immunosoppressive di corticosteroidi; in ogni caso la risposta a questi vaccini può essere ridotta. Le procedure di immunizzazione indicate possono essere attuate in pazienti che ricevono dosi non-immunosoppressive di corticosteroidi.
- La somministrazione di corticosteroidi nella tubercolosi attiva deve essere limitata a quei casi di tubercolosi fulminante o disseminata in cui i corticosteroidi sono usati per la gestione della malattia in combinazione ad un appropriato regime antitubercolare. Se i corticosteroidi sono consigliati in pazienti con tubercolosi latente o reattiva alla tubercolina, è necessario un attento monitoraggio poichè può verificarsi una riattivazione della patologia. Durante una terapia prolungata con corticosteroidi, questi pazienti devono ricevere chemioprofilassi.
- Si deve fare attenzione ai pazienti che assumono farmaci cardioattivi come la digossina perchè gli steroidi inducono alterazioni elettrolitiche/perdita di potassio (vedere paragrafo 4.8 effetti indesiderati).
- La somministrazione prolungata di corticosteroidi può causare cataratta posteriore subcapsulare e cataratta nucleare (in particolare nei bambini) e glaucoma con possibile danno del nervo ottico. È necessario un frequente monitoraggio oftalmico.
- I dati ottenuti da studi clinici condotti per stabilire l'efficacia del Metilprednisolone nello shock settico, suggeriscono che una maggiore mortalità si verifica nel sottogruppo di pazienti che hanno preso parte allo studio con elevati livelli di creatinina nel sangue o che ha sviluppato una infezione secondaria dopo aver iniziato la terapia con Metilprednisolone.
- Deve essere evitata la somministrazione intramuscolare nell'area del deltoide a causa della possibilità di atrofia tissutale.
Il metilprednisolone non deve essere utilizzato normalmente per trattare traumi del capo come dimostrato dai risultati di uno studio multicentrico. I risultati dello studio hanno mostrato un aumento della mortalità nelle 2 settimane successive al trauma nei pazienti a cui era stato somministrato Metilprednisolone rispetto al placebo (rischio relativo 1,18). Non è stata stabilita una relazione causale con il trattamento con metilprednisolone sodio succinato.
- Il metilprednisolone somministrato per via endovenosa ciclica pulsata (in genere alla dose iniziale ≥ 1 g/giorno) può provocare lesione epatica indotta da farmaco, compresi epatite acuta o aumento degli enzimi epatici. Sono stati segnalati rari casi di epatotossicità. Il tempo di insorgenza può essere di diverse settimane o maggiore. Nella maggior parte dei casi segnalati è stata osservata la risoluzione degli eventi avversi dopo la sospensione del trattamento. Pertanto, è necessario un monitoraggio adeguato.
- Osteoporosi (donne in fase post-menopausa sono particolarmente a rischio)
- Ipertensione o insufficienza cardiaca congestizia
- Disturbi psichici possono insorgere quando si utilizzano i corticosteroidi, possono variare da euforia, insonnia, sbalzi d'umore, alterazione della personalità e grave depressione fino a manifestazioni psicotiche franche. Anche l'instabilità emotiva esistente o le tendenze psicotiche possono essere aggravate dai corticosteroidi.
- Diabete mellito (o anamnesi familiare di diabete)
- Precedente anamnesi di tubercolosi
- Glaucoma (o anamnesi familiare di glaucoma)
- Precedente miopatia indotta da corticosteroidi
- Insufficienza epatica o cirrosi
- Insufficienza renale
- Epilessia
- Ulcerazione peptica attiva o latente
- Recenti anastomosi intestinale
- Con i corticosteroidi è stato segnalato il verificarsi di trombosi compresa tromboembolia venosa. Ne consegue che i corticosteroidi devono essere usati con cautela nei pazienti che hanno o che possono essere predisposti alle malattie tromboemboliche.
- Ascessi o altre infezioni piogene
- Colite ulcerativa
- Diverticolite
- La miopatia acuta è stata segnalata con l'utilizzo di alte dosi di corticosteroidi, più spesso si verifica in pazienti con patologie neuromuscolari della trasmissione (es. miastenia grave), o in pazienti sottoposti a terapia concomitante con farmaci bloccanti neuromuscolari (es. pancuronio). Questa miopatia acuta è generalizzata, può coinvolgere i muscoli oculari e respiratori e può portare a tetraparesi. Può verificarsi un aumento della creatinchinasi. Il miglioramento clinico o la guarigione, dopo l'interruzione dei corticosteroidi, può richiedere settimane o anni.
- Herpes simplex oculare, per paura della perforazione corneale
- Ipotiroidismo
- Sindrome di Cushing
- Patologie infettive esantematiche
- Il sarcoma di Kaposi è stato segnalato in pazienti in terapia con corticosteroidi. L'interruzione della terapia con corticosteroidi può portare ad una remissione clinica
Con l'uso di corticosteroidi sistemici e topici possono essere riferiti disturbi visivi. Se un paziente si presenta con sintomi come visione offuscata o altri disturbi visivi, è necessario considerare il rinvio a un oculista per la valutazione delle possibili cause che possono includere cataratta, glaucoma o malattie rare come la corioretinopatia sierosa centrale (CSCR), che sono state segnalate dopo l'uso di corticosteroidi sistemici e topici.
Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione
Sono state segnalate convulsioni con l'uso concomitante di metilprednisolone e ciclosporina. Poiché la somministrazione concomitante di questi farmaci determina una reciproca inibizione del metabolismo, è possibile che le convulsioni ed altri effetti indesiderati associati all'uso individuale di entrambi i farmaci si possano verificare più probabilmente.
Gli immunosoppressori, come il metotressato, possono avere effetto sinergico sullo stato patologico, ciò consente di ridurre la dose dei corticosteroidi.
I farmaci che inducono gli enzimi epatici, come rifampicina, rifabutina, carbamazepina, fenobarbitone, fenitoina, primidone e aminoglutetimide aumentano il metabolismo dei corticosteroidi e i gli effetti terapeutici possono risultare ridotti. Può essere necessario aumentare la dose di metilprednisolone per raggiungere l'effetto desiderato.
I farmaci che inibiscono il sistema enzimatico del citocromo P450 (in particolare CYP3A4), come l'eritromicina e il ketoconazolo possono inibire il metabolismo dei corticosteroidi e così ridurre la loro clearance. Quindi, la dose del metilprednisolone deve essere aggiustata gradualmente per evitare la tossicità dello steroide.
Si ritiene che il trattamento concomitante con inibitori di CYP3A, compresi i medicinali contenenti cobicistat, possa aumentare il rischio di effetti indesiderati sistemici. L'associazione deve essere evitata a meno che il beneficio non superi il maggior rischio di effetti indesiderati sistemici dovuti ai corticosteroidi; in questo caso è necessario monitorare i pazienti per verificare l'assenza di effetti indesiderati sistemici dovuti ai corticosteroidi.
Gli steroidi possono ridurre gli effetti degli anticolinesterasi nella miastenia grave. Gli effetti desiderati dei farmaci ipoglicemizzanti (inclusa l'insulina), farmaci antipertensivi e diuretici sono antagonizzati dai corticosteroidi, e gli effetti ipokalemici dell'acetazolamide, dei diuretici dell'ansa, dei diuretici tiazidici e del carbenoxolone sono potenziati.
L'efficacia degli anticoagulanti cumarinici può essere aumentata dalla terapia concomitante con corticosteroidi ed è richiesto un attento monitoraggio dell'INR o del tempo di protrombina per evitare sanguinamenti spontanei.
La clearance renale dei salicilati è aumentata dai corticosteroidi e la sospensione degli steroidi può provocare intossicazione da salicilati. I salicilati e i farmaci antinfiammatori non steroidei devono essere usati con cautela in associazione con i corticosteroidi nell'ipotrombinemia.
È stato segnalato che gli steroidi interagiscono con i farmaci bloccanti neuromuscolari come il pancuronio con parziale rilascio del blocco neuromuscolare.
Gli antipsicotici, quando utilizzati con il metilprednisolone, possono causare ricomparsa o scarso controllo dei sintomi del SNC, ciò può richiedere un aggiustamento della dose.
I farmaci simpaticomimetici, come il salbutamolo, quando utilizzati con metilprednisolone, possono aumentare l'efficacia e potenzialmente la tossicità a causa di un incremento della risposta ai farmaci simpaticolitici.
Interazioni riportate su letteratura scientifica internazionale
Prima di prendere "Metilprednisolone Hikma" insieme ad altri farmaci come “Keytruda”, etc.., chiedi al tuo al tuo medico o farmacista di fiducia di verificare che sia sicuro e non dannoso per la tua salute ...
Fertilità, gravidanza e allattamento
Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari
Effetti indesiderati
Classificazione per sistemi e organi
|
Effetto indesiderato
|
Infezioni ed infestazioni
|
Frequente: Infezioni
|
Non nota: Infezioni opportunistiche
|
|
Patologie del sistema emolinfopoietico
|
Non nota: leucocitosi, tromboembolia
|
Disturbi del sistema immunitario
|
Non nota: reazione anafilattica con o senza collasso circolatorio, arresto cardiaco, broncospasmo, aritmie cardiache, ipotensione o ipertensione.
|
Patologie endocrine
|
Frequente: facies cushingoide
|
Non nota: soppressione dell'asse ipotalamo-ipofisi-surrene, arresto della crescita durante la fanciullezza, l'infanzia e l'adolescenza, irregolarità mestruale e amenorrea, irsutismo, aumento di peso, ridotta tolleranza ai carboidrati con maggiore richiesta della terapia antidiabetica, manifestazioni dovute al bilancio negativo di azoto e calcio, aumento dell'appetito.
|
|
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
|
Frequente: ritenzione idrica e di sodio,
|
Non nota: alcalosi ipocalemica, acidosi metabolica, perdita di potassio, ridotta tolleranza al glucosio, bisogno di aumentare il dosaggio dell'insulina o di farmaci ipoglicemici orali in pazienti diabetici, aumento dell'appetito, lipomatosi epidurale.
|
|
Disturbi psichiatrici
|
Frequente: vasta gamma di reazioni psichiatriche tra cui disturbi affettivi (come irritabilità, euforia, depressione dell'umore e umore labile, dipendenza psicologica e pensieri suicidi).
|
Non nota: reazioni psicotiche (inclusi mania, deliri, allucinazioni ed aggravamento della schizofrenia), disturbi del comportamento, irritabilità, ansia, disturbi del sonno, crisi convulsive e disfunzioni cognitive inclusa confusione e amnesia sono stati segnalati per tutti i corticosteroidi. Le reazioni sono comuni e possono verificarsi sia negli adulti che nei bambini. Negli adulti, la frequenza di reazioni gravi è stata stimata al 5-6%. Gli effetti psicologici sono stati segnalati quando si interrompeva la somministrazione dei corticosteroidi. È stata segnalata una aumentata pressione intracranica con papilledema nei bambini (pseudotumore cerebrale), generalmente dopo la sospensione del trattamento con metilprednisolone.
|
|
Disturbi del sistema nervoso
|
Non nota: Crisi convulsive, aumento della pressione intracranica (con edema della papilla ottica [ipertensione intracranica benigna]), amnesia, disturbi cognitivi, capogiri, mal di testa
|
Patologie dell'occhio
|
Frequente: cataratta subcapsulare
|
Non nota: aumentata pressione endooculare, glaucoma, papilledema, esoftalmo, assottigliamento della cornea o della sclera, esacerbazione di patologia virale o fungina, corioretinopatia, visione offuscata (vedere anche il paragrafo 4.4)
|
|
Patologie dell'orecchio e del labirinto
|
Non nota: vertigini
|
Patologie cardiache
|
Non nota: insufficienza cardiaca congestizia in pazienti suscettibili, rottura del miocardio successivo ad un infarto del miocardio, aritmia.
|
Patologie vascolari
|
Frequente: ipertensione
|
Non nota: ipotensione, eventi trombotici.
|
|
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
|
Non nota: singhiozzo persistente con alte dosi di corticosteroidi
|
Disturbi gastrointestinali
|
Frequente: possibili ulcerazioni peptiche con perforazione ed emorragia, emorragia gastrica.
|
Non nota: dispepsia, distensione addominale, ulcerazione esofagea, candidiasi esofagea, esofagite, perforazione dell'intestino, pancreatite acuta. In particolare a seguito di rapida somministrazione si può avere nausea, vomito e cattivo sapore in bocca.
|
|
Patologie epatobiliari
|
Non nota: a seguito del trattamento con corticosteroidi è stato osservato un aumento delle alanina transaminasi (ALT, SGPT) delle aspartato transaminasi (AST, SGOT) e delle fosfatasi alcaline Queste modifiche sono generalmente di lieve entità, non associate ad alcuna sindrome clinica e sono reversibili dopo l'interruzione.
Epatite, aumento degli enzimi epatici.
|
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
|
Frequente: atrofia della cute, acne
|
Non nota: eritema, angioedema, prurito, petecchie ed ecchimosi, assottigliamento della cute, lividi, strie, telangiectasia, irsutismo.
|
|
Patologie del sistema muscoloscheletriche e del tessuto connettivo
|
Frequente: debolezza muscolare, ritardo nella crescita
|
Non nota: miopatia steroidea, osteoporosi, fratture delle vertebre e delle ossa lunghe, artralgia, osteonecrosi vascolare, rottura dei tendini
|
|
Patologie renali e del sistema urinario
|
Non nota: Crisi renale sclerodermica*
|
Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
|
Non nota: mestruazioni irregolari
|
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
|
Frequente: guarigione incompleta
|
Non nota: stanchezza, malessere, si può anche verificare una “sindrome da astinenza“ che può comprendere febbre, mialgia, artralgia, rinite, congiuntivite, noduli cutanei dolorosi e pruriginosi e perdita di peso.
Una riduzione troppo rapida del dosaggio dei corticosteroidi dopo un trattamento prolungato può portare ad insufficienza surrenalica acuta, ipotensione e morte.
|
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo: http://www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-reazione-avversa.