Posologia
La dose raccomandata è una compressa rivestita con film (che corrisponde a 75 mg di tramadolo cloridrato e 25 mg di dexketoprofene). È possibile assumere altre dosi, secondo necessità, con un intervallo tra le assunzioni di almeno 8 ore. La dose giornaliera totale non deve superare le tre compresse rivestite con film (che corrispondono a 225 mg di tramadolo cloridrato e 75 mg di dexketoprofene).
Dextradol è indicato solo per un utilizzo a breve termine e il trattamento deve essere rigorosamente limitato al periodo sintomatico e in ogni caso per un periodo non superiore ai 5 giorni. Il passaggio ad un'analgesia basata su di un singolo agente deve essere considerato in base all'intensità del dolore e alla risposta del paziente.
È possibile ridurre al minimo gli effetti indesiderati utilizzando il minimo numero di dosi per il più breve periodo di tempo necessario per controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.4).
Anziani:
Nei pazienti anziani la dose iniziale raccomandata è una compressa rivestita con film; è possibile assumere ulteriori dosi secondo necessità con un intervallo minimo tra le assunzioni di 8 ore e senza superare la dose giornaliera totale di 2 compresse rivestite con film (che corrisponde a 150 mg di tramadolo cloridrato e 50 mg di dexketoprofene). La dose può essere aumentata fino ad un massimo di 3 compresse rivestite con film giornaliere, come raccomandato per la popolazione generale, solo dopo che sia stata accertata una buona tolleranza.
Nei pazienti con più di 75 anni sono disponibili dati limitati, dunque Dextradol deve essere usato con cautela in questi pazienti (vedere paragrafo 4.4).
Compromissione epatica:
I pazienti affetti da compromissione epatica da lieve a moderata devono iniziare la terapia con un ridotto numero di dosi (dose giornaliera totale 2 compresse rivestite con film di Dextradol) ed essere monitorati con rigore.
Dextradol non deve essere usato nei pazienti affetti da compromissione epatica grave (vedere paragrafo 4.3).
Compromissione renale:
La dose giornaliera totale iniziale deve essere ridotta a 2 compresse rivestite con film di Dextradol nei pazienti con compromissione renale di grado lieve (clearance della creatinina 60 - 89 ml/min) (vedere paragrafo 4.4).
Dextradol non deve essere usato nei pazienti affetti da compromissione renale da moderata a grave (clearance della creatinina ≤59 ml / min) (vedere paragrafo 4.3).
Popolazione pediatrica:
La sicurezza e l'efficacia di Dextradol nei bambini e negli adolescenti non è stata stabilita. Non sono disponibili dati.
Quindi Dextradol non deve essere usato nei bambini e negli adolescenti.
Modo di somministrazione
Per uso orale.
Dextradol deve essere ingerito con una sufficiente quantità di liquido (ad es. un bicchiere d'acqua). La somministrazione concomitante con il cibo rallenta il tasso di assorbimento del farmaco (vedere paragrafo 5.2), di conseguenza, per un effetto più rapido, la compressa può essere assunta almeno 30 minuti prima dei pasti.
Si raccomanda di fare riferimento alle avvertenze speciali e alle precauzioni riportate per il dexketoprofene e per il tramadolo come agenti singoli.
Dexketoprofene
Somministrare con cautela in pazienti con una storia di condizioni allergiche.
L'uso del dexketoprofene in concomitanza con altri FANS, compresi gli inibitori selettivi della ciclossigenasi-2 deve essere evitato (vedere paragrafo 4.5).
È possibile ridurre al minimo gli effetti indesiderati utilizzando la dose minima efficace per la più breve durata necessaria per controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.2 e “Rischi gastrointestinali e cardiovascolari” più avanti).
Sicurezza gastrointestinale
Emorragie, ulcerazioni o perforazioni gastrointestinali, anche fatali, sono state riportate in seguito all'utilizzo dei FANS in qualsiasi momento durante il trattamento, con o senza sintomi di avvertimento o una precedente storia di gravi episodi gastrointestinali. Quando si manifesta sanguinamento o ulcerazione gastrointestinale in pazienti sotto trattamento con dexketoprofene, la terapia deve essere interrotta.
Il rischio di sanguinamento, ulcerazione o perforazione gastrointestinale è maggiore con l'aumentare delle dosi di FANS, nei pazienti con una storia di ulcera, soprattutto se complicata da emorragia o perforazione (vedere paragrafo 4.3), e negli anziani.
Come con tutti i FANS, occorre ricercare una eventuale storia di esofagite, gastrite e/o ulcera peptica per assicurarsi che siano totalmente guarite prima di iniziare una terapia con dexketoprofene. I pazienti che presentano sintomi gastrointestinali o che hanno una storia di patologia gastrointestinale devono essere monitorati per tenere sotto controllo eventuali disturbi digestivi, soprattutto il sanguinamento gastrointestinale.
I FANS devono essere usati con cautela in pazienti con una storia di patologia gastrointestinale (colite ulcerosa, morbo di Crohn), perché la loro condizione può peggiorare (vedere paragrafo 4.8).
In questi pazienti si deve prendere in considerazione una terapia combinata con agenti protettivi (ad es. misoprostolo o inibitori della pompa protonica), ma anche nei pazienti che necessitano di trattamento concomitante con basse dosi di acido acetilsalicilico o di altri medicinali passibili di aumentare il rischio gastrointestinale (vedere più avanti e paragrafo 4.5).
I pazienti che hanno una storia di tossicità gastrointestinale, soprattutto se anziani, devono segnalare eventuali sintomi addominali insoliti (in particolare il sanguinamento gastrointestinale), soprattutto nelle fasi iniziali del trattamento.
Si consiglia cautela nei pazienti che stanno assumendo una terapia concomitante che può aumentare il rischio di ulcerazioni o sanguinamento, come i corticosteroidi orali, gli anticoagulanti come il warfarin, gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina o i farmaci antiaggreganti piatrinici come l'acido acetilsalicilico (vedere paragrafo 4.5).
Sicurezza renale
Si consiglia cautela nei pazienti con danno della funzionalità renale. In questi pazienti, l'uso di FANS può provocare un deterioramento della funzione renale, la ritenzione dei liquidi e la comparsa di edemi. Si consiglia cautela anche nei pazienti che assumono diuretici e in coloro che possono sviluppare ipovolemia, perché vi è un maggior rischio di nefrotossicità.
Durante la terapia va assicurato un adeguato apporto di liquidi per evitare la disidratazione e l'aumento della tossicità renale eventualmente associato
Come tutti i FANS, questo medicinale può causare un aumento dell'azotemia e della creatinina. Come accade con altri inibitori della sintesi delle prostaglandine, anche questo medicinale può essere associato alla comparsa di effetti avversi a carico del rene che possono condurre a nefrite glomerulare, nefrite interstiziale, necrosi papillare renale, sindrome nefrosica e insufficienza renale acuta.
Sicurezza epatica
Si consiglia cautela nei pazienti con compromissione della funzionalità epatica. Come con gli altri FANS, la compromissione della funzione epatica può causare piccoli incrementi transitori di alcuni parametri epatici e anche aumenti significativi delle aspartato transaminasi (AST), conosciuta anche come transaminasi glutammico- ossalacetica sierica (SGOT) e alanina aminotransferasi (ALT), nota anche come transaminasi sierica glutammico-piruvica (SGPT). In caso di un aumento significativo di tali parametri, interrompere la terapia.
Sicurezza cardiovascolare e cerebrovascolare
Nei pazienti con una storia di ipertensione e/o insufficienza cardiaca congestizia da lieve a moderata si raccomanda un attento monitoraggio e opportune istruzioni perché in associazione con le terapie a base di FANS sono stati osservati ritenzione dei liquidi e edema. Si consiglia particolare cautela nei pazienti con pregresse cardiopatie, in particolare in chi ha avuto precedenti episodi di insufficienza cardiaca, perché vi è un maggior rischio di scatenare un'insufficienza cardiaca.
Gli studi clinici ed epidemiologici suggeriscono che l'uso di certi FANS (soprattutto ad alte dosi e per trattamenti di lunga durata) può essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (come, ad esempio, infarto miocardico o ictus). I dati a disposizione non sono sufficienti per escludere tale rischio per il dexketoprofene.
I pazienti affetti da ipertensione non controllata, insufficienza cardiaca congestizia, cardiopatia ischemica accertata, patologia arteriosa periferica e/o malattia cerebrovascolare devono essere trattati con dexketoprofene solo dopo attenta valutazione. Considerazioni simili devono essere fatte prima di iniziare una terapia a lungo termine in pazienti con fattori di rischio per malattie cardiovascolari (come ipertensione, iperlipidemia, diabete mellito, fumo).
Tutti i FANS non selettivi possono inibire l'aggregazione piastrinica e prolungare il tempo di sanguinamento tramite l'inibizione della sintesi delle prostaglandine. Pertanto, l'uso del dexketoprofene in pazienti che stanno assumendo altri farmaci che interferiscono con l'emostasi, come il warfarin o altri cumarinici o eparine, non è raccomandato (vedere paragrafo 4.5).
Reazioni cutanee
Gravi reazioni cutanee, alcune delle quali letali, incluse dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica, sono state riportate molto raramente in associazione con l'uso di FANS (vedere paragrafo 4.8). Sembra che i pazienti corrano un rischio maggiore di avere tali reazioni nelle prime fasi della terapia, con esordio della reazione nella maggior parte dei casi entro il primo mese di trattamento. Il dexketoprofene deve essere sospeso alla prima comparsa di rash cutaneo, lesioni della mucosa o qualsiasi altro segno di ipersensibilità.
Anziani
Nei pazienti anziani si osserva una maggiore frequenza di reazioni avverse ai FANS, soprattutto di sanguinamento e perforazione gastrointestinale, che possono essere fatali (vedere paragrafo 4.2). Questi pazienti devono iniziare il trattamento con il dosaggio più basso possibile.
Nell'anziano è anche più probabile che si verifichi una compromissione della funzione epatica, renale o cardiovascolare (vedere paragrafo 4.2).
Mascheramento dei sintomi di infezioni sottostanti
Dexketoprofene può mascherare i sintomi di infezione, cosa che potrebbe ritardare l'avvio di un trattamento adeguato e peggiorare pertanto l'esito dell'infezione. Ciò è stato osservato nella polmonite batterica acquisita in comunità e nelle complicanze batteriche della varicella. Quando questo medicinale è somministrato per il sollievo dal dolore correlato a infezione, è consigliato il monitoraggio dell'infezione. In contesti non ospedalieri, il paziente deve rivolgersi al medico se i sintomi persistono o peggiorano.
In casi eccezionali, la varicella può essere all'origine di complicanze infettive serie a livello cutaneo e dei tessuti molli. Ad oggi non è possibile escludere un ruolo dei FANS nel peggioramento di queste infezioni. Pertanto, si consiglia di evitare l'uso di dexketoprofene in caso di varicella.
Altre informazioni
Si consiglia particolare cautela nei pazienti con:
- disturbi congeniti del metabolismo delle porfirine (come la porfiria intermittente acuta);
- disidratazione;
- subito dopo interventi di chirurgia maggiore.
Molto raramente sono state osservate reazioni di ipersensibilità acuta grave (come, per esempio, shock anafilattico). La terapia deve essere sospesa ai primi segni di reazioni da ipersensibilità gravi comparse in seguito ad assunzione di dexketoprofene. A seconda dei sintomi, tutte le procedure mediche necessarie devono essere avviate da operatori sanitari specializzati.
I pazienti affetti da asma combinata con rinite cronica, sinusite cronica e/o poliposi nasale presentano un maggior rischio di allergia all'acido acetilsalicilico e/o ai FANS rispetto al resto della popolazione. La somministrazione di questo medicinale può causare attacchi d'asma o broncospasmi, soprattutto in soggetti allergici all'acido acetilsalicilico o ai FANS (vedasi sezione 4.3).
Il dexketoprofene deve essere somministrato con cautela nei pazienti che soffrono di disturbi ematopoietici, lupus eritematoso sistemico o malattia mista del tessuto connettivo.
Popolazione pediatrica
La sicurezza e l'efficacia di Dextradol nei bambini e negli adolescenti non è stata stabilita. Pertanto, Dextradol non deve essere usato nei bambini e negli adolescenti.
Tramadolo
Il tramadolo deve essere usato con particolare cautela nei pazienti con tossicodipendenze, traumi cranici, shock, con ridotti livelli di coscienza di origine incerta, disturbi del centro o della funzione respiratoria e con incremento della pressione intracranica.
Il prodotto deve essere usato con cautela nei pazienti sensibili agli oppiacei.
Inoltre, si deve prestare particolare attenzione nel trattamento di pazienti affetti da depressione respiratoria o ai quali viene somministrata una terapia concomitante con medicinali che inducono depressione del sistema nervoso centrale (vedere paragrafo 4.5) o se la dose raccomandata è stata superata in modo significativo (vedere paragrafo 4.9), perché in queste situazioni non è possibile escludere l'insorgenza di depressione respiratoria.
Nei pazienti che assumevano tramadolo ai dosaggi raccomandati è stata riportata la comparsa di convulsioni. Il rischio può essere incrementato quando le dosi di tramadolo superano il limite superiore giornaliero raccomandato (400 mg).
Inoltre, il tramadolo può aumentare il rischio di convulsioni nei pazienti che assumono altri medicinali che abbassano la soglia convulsiva (vedere paragrafo 4.5.). I pazienti che soffrono di epilessia o che sono suscettibili a crisi epilettiche devono essere trattati con tramadolo solo in caso di assoluta necessità.
Possono svilupparsi tolleranza,dipendenza psichica e fisica, soprattutto a seguito di terapie a lungo termine. Nei pazienti con tendenza ad abusare dei medicinali o alla dipendenza, il trattamento a base di tramadolo deve essere somministrato solo per brevi periodi di tempo e sotto stretta sorveglianza medica. Se un paziente non necessita più della terapia con tramadolo, può essere consigliabile ridurre gradualmente la dose onde prevenire i sintomi di astinenza.
Rischio derivante dall'uso concomitante di farmaci ad azione sedativa, come benzodiazepine o farmaci benzodiazepino-correlati
L'uso concomitante di Dextradol e farmaci ad azione sedativa come benzodiazepine o farmaci benzodiazepino-correlati può causare sedazione, depressione respiratoria, coma e morte. A causa di questi rischi, la prescrizione concomitante di questi farmaci ad azione sedativa deve essere limitata ai pazienti per i quali non sono possibili trattamenti alternativi. Se Dextradol viene prescritto insieme a farmaci ad azione sedativa, deve essere utilizzata la più bassa dose efficace e la durata del trattamento deve essere la più breve possibile.
I pazienti devono essere attentamente monitorati per riconoscere segni e sintomi di depressione respiratoria e sedazione. A tal proposito è fortemente raccomandato di mettere al corrente i pazienti e chi si prende cura di loro di questi sintomi (vedere paragrafo 4.5).
Sindrome da serotonina
La sindrome da serotonina, un'affezione potenzialmente letale, è stata segnalata in pazienti trattati con tramadolo in abbinamento ad altri agenti serotoninergici o tramadolo in monoterapia (vedere paragrafi 4.5, 4.8 e 4.9).
Nel caso in cui sia clinicamente giustificato un trattamento concomitante con altri agenti serotoninergici, si consiglia un'attenta osservazione del paziente, in particolare all'inizio del trattamento e agli incrementi di dose.
Tra i sintomi della sindrome da serotonina possono annoverarsi alterazioni dello stato mentale, instabilità autonomica, anomalie neuromuscolari e/o sintomi gastrointestinali. Se si sospetta la sindrome da serotonina, è necessario considerare una riduzione della dose o una sospensione della terapia, a seconda della severità dei sintomi. La sospensione dei farmaci serotoninergici solitamente favorisce un rapido miglioramento.
Disturbi della respirazione correlati al sonno
Gli oppioidi possono causare disturbi della respirazione correlati al sonno, tra cui apnea centrale nel sonno (Central Sleep Apnea, CSA) e ipossiemia correlata al sonno. L'uso di oppioidi aumenta il rischio di CSA in modo dose-dipendente. Nei pazienti che presentano CSA, bisogna prendere in considerazione la riduzione del dosaggio totale di oppioidi.
Insufficienza surrenalica
Gli analgesici oppioidi possono occasionalmente causare insufficienza surrenalica reversibile che richiede monitoraggio e terapia sostitutiva con glucocorticoidi. I sintomi di insufficienza surrenalica acuta o cronica possono includere ad esempio forte dolore addominale, nausea e vomito, pressione arteriosa bassa, stanchezza estrema, appetito ridotto e calo ponderale.
Metabolismo del CYP2D6
Il tramadolo viene metabolizzato dall'enzima epatico CYP2D6. Se un paziente mostra una carenza di questo enzima o ne è completamente privo, potrebbe non ottenere un adeguato effetto analgesico. Le stime indicano che fino al 7 % della popolazione caucasica potrebbe presentare questa carenza. Tuttavia, se il paziente è un metabolizzatore ultra rapido, esiste il rischio di sviluppare tossicità da oppioidi anche a dosaggi comunemente prescritti.
Sintomi generali di tossicità da oppioidi comprendono confusione, sonnolenza, respiro superficiale, pupille contratte, nausea, vomito, stipsi e mancanza di appetito. Nei casi gravi, ciò può includere sintomi di depressione circolatoria e respiratoria, che possono mettere in pericolo la vita e molto raramente essere fatali. Le stime sulla prevalenza di metabolizzatori ultra rapidi in diverse popolazioni sono riassunte di seguito:
Popolazione
|
Prevalenza %
|
Africana/Etiope
|
29 %
|
Afroamericana
|
da 3,4 % a 6,5 %
|
Asiatica
|
da 1,2 % a 2 %
|
Caucasica
|
da 3,6 % a 6,5 %
|
Greca
|
6,0 %
|
Ungherese
|
1,9 %
|
Nordeuropea
|
da 1 % a 2 %
|
Uso post-operatorio nei bambini
Nella letteratura pubblicata ci sono state segnalazioni relative al fatto che tramadolo somministrato in ambito post-operatorio nei bambini a seguito di tonsillectomia e/o adenoidectomia per apnea ostruttiva nel sonno, ha portato al verificarsi di eventi avversi rari ma pericolosi per la vita. Occorre adottare estrema cautela quando tramadolo viene somministrato ai bambini per alleviare il dolore post-operatorio e deve essere accompagnata da un attento monitoraggio dei sintomi di tossicità da oppioidi, inclusa la depressione respiratoria.
Bambini con funzione respiratoria compromessa
L'uso di tramadolo non è raccomandato nei bambini in cui la funzione respiratoria potrebbe essere compromessa, tra cui patologie neuromuscolari, gravi patologie cardiache o respiratorie, infezioni delle vie respiratorie superiori o polmonari, traumi multipli o procedure chirurgiche complesse. Questi fattori possono peggiorare i sintomi di tossicità da oppioidi.
Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per dose, cioè essenzialmente “senza sodio”.
Per chi svolge attività sportiva
L'uso del farmaco senza necessità terapeutica costituisce doping e può determinare comunque positività ai test anti-doping.
Gravidanza
Durante lo sviluppo clinico del Dextradol non si sono verificati casi di gravidanza. Il profilo di sicurezza di Dextradol durante la gravidanza non è stato stabilito negli studi clinici inclusi in questa sezione. Si raccomanda di fare riferimento ai dati relativi al dexketoprofene e al tramadolo come agenti singoli.
Dexketoprofene
L'inibizione della sintesi delle prostaglandine può avere effetti negativi sulla gravidanza e/o sullo sviluppo dell'embrione o del feto. I dati ottenuti dagli studi epidemiologici sollevano preoccupazioni relative ad un possibile maggior rischio di aborto e di malformazioni cardiache e gastroschisi in seguito all'uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nei primi mesi di gravidanza. Il rischio assoluto di malformazione cardiovascolare risultava aumentato da meno dell'1% fino circa all'1,5%. Si ritiene che il rischio aumenti con la dose e la durata della terapia. Negli animali è stato dimostrato che la somministrazione di un inibitore della sintesi delle prostaglandine è in grado di determinare un aumento della probabilità di perdita pre e post impianto e della mortalità embrio-fetale. Inoltre, negli animali a cui è stato somministrato un inibitore della sintesi delle prostaglandine durante il periodo dell'organogenesi è stata osservata una maggiore incidenza di varie malformazioni, tra cui quelle cardiovascolari. Nonostante ciò, gli studi animali con dexketoprofene non hanno mostrato tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Dalla 20a settimana di gravidanza in poi, l'utilizzo di dexketoprofene può causare oligoidramnios derivante da disfunzione renale fetale. Questa condizione potrebbe essere riscontrata poco dopo l'inizio del trattamento ed è in genere reversibile con l'interruzione del trattamento. Inoltre, vi sono state segnalazioni di costrizione del dotto arterioso in seguito al trattamento nel secondo trimestre; la maggior parte di tali casi si è risolta in seguito alla sospensione del trattamento.
Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a:
- tossicità cardiopolmonare (costrizione/chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare);
- disfunzione renale (vedere sopra);
Alla fine della gravidanza la madre e il neonato possono essere esposti a:
- possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, un effetto antipiastrinico che può verificarsi anche a dosi molto basse del medicinale;
- inibizione delle contrazioni uterine, con conseguente ritardo o prolungamento del travaglio.
Tramadolo
Studi su animali di laboratorio condotti con tramadolo a dosi molto alte hanno messo in evidenza effetti sullo sviluppo degli organi, sull'ossificazione e sulla mortalità neonatale. Non sono stati osservati effetti teratogeni. Il tramadolo attraversa la placenta. Nell'uomo non sono diponibili evidenze sufficienti sulla sicurezza del tramadolo in gravidanza.
Il tramadolo- somministrato prima o durante il parto-non influenza la contrattilità uterina. Nei neonati può indurre alterazioni del ritmo respiratorio, in genere non clinicamente rilevanti. L'uso cronico durante la gravidanza può dare sintomi di astinenza neonatale.
Considerando quanto sopra, Dextradol è controindicato in gravidanza (vedere paragrafo 4.3).
Allattamento
Non sono stati condotti studi controllati sull'escrezione di Dextradol nel latte umano. Si raccomanda di fare riferimento ai dati relativi al dexketoprofene e al tramadolo come agenti singoli.
Dexketoprofene
Non è noto se il dexketoprofene viene escreto nel latte umano.
Tramadolo
Il tramadolo e i suoi metaboliti vengono trovati in piccole quantità nel latte materno.
Circa lo 0,1 % della dose di tramadolo assunto dalla madre viene escreto nel latte materno. Nell'immediata fase puerperale, per un dosaggio giornaliero materno per via orale fino a 400 mg, ciò corrisponde a una quantità media di tramadolo ingerito dai neonati allattati al seno pari al 3 % della dose aggiustata per il peso della madre. Per questo motivo, tramadolo non deve essere usato durante l'allattamento o, in alternativa, l'allattamento deve essere interrotto durante il trattamento con tramadolo. L'interruzione dell'allattamento non è generalmente necessaria a seguito di una singola dose di tramadolo.
Considerando quanto sopra, Dextradol è controindicato durante l'allattamento (vedere paragrafo 4.3).
Fertilità
Come con altri FANS, l'uso di dexketoprofene può compromettere la fertilità femminile e non è raccomandato nelle donne che intendono concepire. Nelle donne che hanno difficoltà di concepimento o che si stanno sottoponendo a indagini sull'infertilità si deve prendere in considerazione l'ipotesi di sospendere l'uso di dexketoprofene.
Gli eventi avversi che possono essere legati a questo medicinale segnalati negli studi clinici eseguiti con Dextradol e le reazioni avverse riportate nei Riassunti delle Caratteristiche del Prodotto di dexketoprofene e tramadolo in formulazioni orali sono elencate nella tabella fornita qui di seguito, secondo la classificazione per sistemi e organi.
Le frequenze sono definite qui di seguito:
Molto comune: ≥ 1/10
Comune: da ≥ 1/100 a <1/10
Non comune: da ≥1/1.000 a <1/100
Raro: da ≥ 1/10.000 a <1/1.000
Molto raro (< 1/10.000)
Non nota: la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili.
CLASSIFICAZIONE PER SISTEMI E ORGANI MedDRA
|
Reazione avversa
|
Frequenza
|
Dextradol
|
Dexketoprofene
|
Tramadolo
|
Patologie del sistema emolinfopoietico
|
Trombocitosi
|
Non comune
|
|
|
Neutropenia,
|
-
|
Molto raro
|
-
|
trombocitopenia
|
-
|
Molto raro
|
-
|
Disturbi del sistema immunitario
|
Ipersensibilità (ad es. dispnea, broncospasmo, sibilo, angioedema)
|
-
|
Molto raro
|
Raro
|
Reazione anafilattica, compreso lo shock
|
-
|
Molto raro
|
Raro
|
Edema laringeo
|
Non comune
|
Raro
|
-
|
Disturbi del
metabolismo e della nutrizione
|
|
|
|
Raro
|
|
Ridotto appetito
|
-
|
Raro
|
-
|
Ipoglicemia
|
|
|
Non nota
|
Ipocalemia
|
Non comune
|
|
|
Disturbi psichiatrici
|
Ansia
|
|
Non comune
|
Raro
|
Disturbo cognitivo
|
|
|
Raro
|
Stato confusionale
|
|
|
Raro
|
Dipendenza
|
|
|
Raro
|
Allucinazioni
|
|
|
Raro
|
Insonnia
|
|
Non comune
|
|
Alterazioni dell'umore
|
|
|
Raro
|
Incubo
|
|
|
Raro
|
Disturbo psicotico
|
Non comune
|
|
|
Disturbi del sonno
|
|
|
Raro
|
Patologie del sistema nervoso
|
Coordinazione anomala
|
|
|
Raro
|
Vertigini
|
Comune
|
Non comune
|
Molto comune
|
Epilessia
|
|
|
Raro
|
Cefalea
|
Non comune
|
Non comune
|
Comune
|
Contrazioni involontarie dei muscoli
|
|
|
Raro
|
Parestesia
|
|
Raro
|
Raro
|
Disturbo sensoriale
|
|
|
Raro
|
Sindrome da serotonina
|
|
|
Non noto
|
Sonnolenza
|
Non comune
|
Non comune
|
Comune
|
Disturbo del linguaggio
|
|
|
Non noto
|
Sincope
|
|
Raro
|
Raro
|
Tremore
|
|
|
Raro
|
Patologie dell'occhio
|
Disturbi della vista
|
|
Molto raro
|
Raro
|
Midriasi
|
|
|
Non noto
|
Miosi
|
|
|
Raro
|
Edema periorbitale
|
Non comune
|
|
|
Patologie dell'orecchio e del labirinto
|
Tinniti
|
|
Molto raro
|
|
Vertigini
|
Non comune
|
Non comune
|
|
Patologie cardiache
|
Bradicardia
|
|
|
Raro
|
|
Palpitazioni
|
|
Non comune
|
Non comune
|
|
Tachicardia
|
Non comune
|
Molto raro
|
Non comune
|
Patologie vascolari
|
Collasso circolatorio
|
|
|
Non comune
|
Vampate di calore
|
|
Non comune
|
|
Crisi ipertensiva
|
Non comune
|
|
|
Ipotensione
|
Non comune
|
Molto raro
|
|
Ipotensione ortostatica
|
|
|
Non comune
|
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
|
Bradipnea,
|
|
Raro
|
|
Broncospasmo
|
|
Molto raro
|
|
Dispnea
|
|
Molto raro
|
Raro
|
Depressione respiratoria
|
|
|
Non comune
|
Singhiozzo
|
|
|
Non nota
|
Patologie gastrointestinali
|
Disagio addominale
|
|
|
Non comune
|
Distensione addominale
|
Non comune
|
|
Non comune
|
Dolore addominale
|
|
Comune
|
|
Costipazione
|
Non comune
|
Non comune
|
Comune
|
Diarrea
|
|
Comune
|
Non comune
|
Secchezza delle fauci
|
|
Non comune
|
Comune
|
Dispepsia
|
Non comune
|
Comune
|
|
Flatulenza
|
|
Non comune
|
|
Gastrite
|
|
Non comune
|
|
Irritazione del tratto gastrointestinale
|
|
Non comune
|
|
Nausea
|
Comune
|
Comune
|
Molto comune
|
Pancreatite
|
|
Molto raro
|
|
Emorragia da ulcera peptica
|
|
Raro
|
|
Perforazione da ulcera peptica
|
|
Raro
|
|
Ulcera peptica,
|
|
Raro
|
|
Conati di vomito
|
|
|
Non comune
|
Vomito
|
Comune
|
Comune
|
Comune
|
Patologie epatobiliari
|
Epatite
|
|
Raro
|
|
Danno epatocellulare
|
|
Raro
|
|
Aumento degli enzimi epatici compresi esami della funzionalità epatica anomali e gamma- glutamil transferasi aumentata)
|
Non comune
|
Raro
|
Molto raro
|
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
|
Acne
|
|
Raro
|
|
Edema facciale
|
Non comune
|
Molto raro
|
|
Iperidrosi
|
Non comune
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Raro
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Comune
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Reazione di fotosensibilità
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Molto raro
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Prurito
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Molto raro
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Non comune
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Eruzione (rash)
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Non comune
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Non comune
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Sindrome di Stevens Johnson
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Molto raro
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Necrolisi epidermica tossica (sindrome di Lyell)
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Molto raro
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Orticaria
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Non comune
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Raro
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Non comune
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Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
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Mal di schiena
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Raro
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Debolezza
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Raro
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Patologie renali e urinarie
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Disuria
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Raro
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Ematuria
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Non comune
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Disturbi della minzione
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Raro
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Nefrite
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Molto raro
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Sindrome nefrotica
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Molto raro
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Poliuria
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Raro
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Insufficienza renale acuta
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Raro
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Ritenzione urinaria
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Raro
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Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
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Disturbi mestruali
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Raro
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Malattie della prostata
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Raro
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Patologie sistemiche e
condizioni relative alla sede di somministrazione
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Astenia
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Non comune
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Non comune
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Brividi di freddo
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Non comune
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Non comune
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Disagio
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Non comune
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Sensazioni anomale
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Non comune
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Sindrome da astinenza da farmaci (agitazione, ansia, nervosismo, insonnia, ipercinesia, tremore e sintomi gastrointestinali: rari; attacchi di panico,
ansia grave, allucinazioni, parestesie, tinniti e sintomi insoliti del SNC come confusione, illusioni, depersonalizzazione, derealizzazione, paranoia)
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Raro/molto raro
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Affaticamento
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Non comune
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Comune
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Malessere
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Non comune
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Edema periferico
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Raro
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Dolore
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Non comune
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Esami diagnostici
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Aumento della pressione sanguigna
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Non comune
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Raro
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Raro
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Aumento della fosfatasi alcalina nel
sangue
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Non comune
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Aumento della lattato deidrogenasi nel sangue
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Non comune
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Dexketoprofene-tramadolo
Negli studi clinici le avverse reazioni osservate con maggior frequenza sono state vomito, nausea e vertigine (2,9%, 2,7% e 1,1% dei pazienti, rispettivamente).
Dexketoprofene
Gastrointestinale: gli eventi avversi osservati con maggior frequenza sono di tipo gastrointestinale; si possono verificare ulcere peptiche, perforazione o sanguinamento gastrointestinale, a volte fatale, soprattutto negli anziani (vedere paragrafo 4.4). In seguito a somministrazione sono stati osservati nausea, vomito, diarrea, flatulenza, costipazione, dispepsia, dolore addominale, melena, ematemesi, stomatite ulcerosa, esacerbazione della colite e del morbo di Crohn (vedere paragrafo 4.4 “Avvertenze speciali e precauzioni d'impiego”). Meno frequentemente è stata osservata gastrite. In associazione con terapie a base di FANS sono stati osservati edema, ipertensione e insufficienza cardiaca.
Come con altri FANS, possono comparire i seguenti effetti indesiderati: meningite asettica, che può verificarsi soprattutto nei pazienti affetti da lupus eritematoso sistemico o malattia mista del tessuto connettivo; reazioni ematologiche (porpora, anemia aplastica ed emolitica, raramente agranulocitosi e ipoplasia midollare). Reazioni bollose, tra cui sindrome di Stevens Johnson e necrolisi epidermica tossica (molto rare).
I dati degli studi clinici ed epidemiologici suggeriscono che l'uso di certi FANS (soprattutto ad alte dosi e in terapie a lungo termine) può associarsi ad un rischio leggermente incrementato di eventi trombotici arteriosi (come, ad esempio, infarto miocardico o ictus) (vedere paragrafo 4.4).
Tramadolo
Le reazioni avverse al tramadolo segnalate più frequentemente sono nausea e vertigini, entrambe verificatesi in più del 10% dei pazienti.
Se le dosi raccomandate vengono superate abbondantemente e vengono somministrate in concomitanza con altre sostanze che deprimono il sistema nervoso centrale (vedere paragrafo 4.5), si può avere depressione respiratoria.
È stato riportato peggioramento dell'asma, anche se non è stata stabilita una relazione causale.
Si sono osservate crisi epilettiformi soprattutto in seguito alla somministrazione di alte dosi di tramadolo o con trattamento di associazione con medicinali che abbassano la soglia delle convulsioni o essi stessi suscettibili di indurre convulsioni cerebrali (vedere paragrafi 4.4 e 4.5).
I sintomi che possono manifestarsi a seguito dell'interruzione del trattamento con il medicinale, simili a quelli che si verificano a seguito dell'interruzione di oppiacei, sono agitazione, ansia, nervosismo, insonnia, ipercinesia, tremore e sintomi gastrointestinali.
Altri sintomi osservati molto raramente in seguito a sospensione della terapia con tramadolo sono stati: attacchi di panico, ansia grave, allucinazioni, parestesie, tinnito e sintomi insoliti del SNC (come confusione, illusioni, depersonalizzazione, derealizzazione, paranoia).
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema di segnalazione nazionale all'indirizzo
https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.