Saphnelo

    Ultimo aggiornamento: 05/11/2024

    Cos'è Saphnelo?

    Saphnelo è un farmaco a base del principio attivo Anifrolumab, appartenente alla categoria degli Immunosoppressori e nello specifico . E' commercializzato in Italia dall'azienda AstraZeneca S.p.A..

    Saphnelo può essere prescritto con Ricetta OSP - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, utilizzabili esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile.


    Confezioni

    Saphnelo 300 mg concentrato per soluzione per infusione uso ev 1 flaconcino 2 ml

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: AstraZeneca AB
    Concessionario: AstraZeneca S.p.A.
    Ricetta: OSP - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, utilizzabili esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile
    Classe: H
    Principio attivo: Anifrolumab
    Gruppo terapeutico: Immunosoppressori
    ATC: L04AG11 - Anifrolumab
    Forma farmaceutica: preparazione iniettabile


    Se sei un professionista, potrai trovare le schede tecniche complete e molto altro nell'area riservata di Codifa.it

    Indicazioni

    Perché si usa Saphnelo? A cosa serve?
    Saphnelo è indicato come terapia aggiuntiva per il trattamento di pazienti adulti affetti da lupus eritematoso sistemico (LES) attivo, autoanticorpi-positivo, in forma da moderata a severa, nonostante la terapia standard.

    Posologia

    Come usare Saphnelo: Posologia
    Il trattamento deve essere avviato e supervisionato da un medico con esperienza nel trattamento del LES.
    Posologia
    La dose raccomandata è di 300 mg, somministrata tramite infusione endovenosa in un periodo di 30 minuti, ogni 4 settimane.
    Nei pazienti con anamnesi di reazioni correlate all'infusione, la premedicazione (ad es. un antistaminico) può essere somministrata prima dell'infusione di Anifrolumab (vedere paragrafo 4.4).
    Dose dimenticata
    Se viene saltata un'infusione programmata, il trattamento deve essere somministrato non appena possibile. Un intervallo minimo di 14 giorni deve essere mantenuto tra le dosi.
    Popolazioni speciali
    Anziani (età ≥65 anni)
    Non è necessario alcun aggiustamento della dose. Vi sono informazioni limitate nei soggetti di età ≥65 anni (n=20); non sono disponibili dati in pazienti di età superiore a 75 anni (vedere paragrafo 5.2).
    Compromissione renale
    Non è necessario alcun aggiustamento della dose. Non vi è esperienza in pazienti con severa compromissione renale o malattia renale allo stadio terminale (vedere paragrafo 5.2).
    Compromissione epatica
    Non è richiesto alcun aggiustamento della dose (vedere paragrafo 5.2).
    Popolazione pediatrica
    La sicurezza e l'efficacia di Saphnelo nei bambini e negli adolescenti (età <18 anni) non sono state ancora stabilite. Non ci sono dati disponibili.
    Modo di somministrazione
    Per uso endovenoso.
    Saphnelo non deve essere somministrato come iniezione rapida o bolo endovenosi.
    Dopo la diluizione con soluzione iniettabile di cloruro di sodio 9 mg/mL (0,9%), Saphnelo viene somministrato come infusione in un periodo di 30 minuti attraverso una linea di infusione endovenosa contenente un filtro sterile in linea da 0,2 a 15 micron a basso assorbimento proteico o un filtro aggiuntivo.
    La velocità d'infusione può essere rallentata o interrotta se il paziente sviluppa una reazione all'infusione.
    Al termine dell'infusione, il deflussore deve essere lavato con 25 mL di soluzione iniettabile a base di cloruro di sodio 9 mg/mL (0,9%), per assicurare che tutta la soluzione per infusione sia stata somministrata.
    Non co-somministrare altri medicinali attraverso la stessa linea d'infusione.
    Per le istruzioni sulla diluizione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6.

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Saphnelo
    Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Saphnelo
    Tracciabilità
    Al fine di migliorare la tracciabilità dei medicinali biologici, il nome e il numero di lotto del medicinale somministrato devono essere chiaramente registrati.
    Gruppi di pazienti esclusi dagli studi clinici
    Anifrolumab non è stato studiato in combinazione con altre terapie biologiche, comprese le terapie mirate alle cellule B. Pertanto, il trattamento con anifrolumab non è raccomandato in combinazione con terapie biologiche.
    Anifrolumab non è stato studiato in pazienti con lupus attivo severo del sistema nervoso centrale o nefrite lupica attiva severa (vedere paragrafo 5.1).
    Ipersensibilità
    Gravi reazioni di ipersensibilità, tra cui l'anafilassi, sono state riportate in seguito alla somministrazione di anifrolumab (vedere paragrafo 4.8).
    In studi clinici di 52 settimane controllati con placebo, gravi reazioni di ipersensibilità (incluso l'angioedema) sono state segnalate per lo 0,6% dei pazienti trattati con anifrolumab.
    Nei pazienti con anamnesi di reazioni correlate all'infusione, la premedicazione (ad es. un antistaminico) può essere somministrata prima dell'infusione di anifrolumab (vedere paragrafo 4.2).
    Se si verifica una reazione grave correlata all'infusione o di ipersensibilità (ad es. anafilassi), la somministrazione di anifrolumab deve essere interrotta immediatamente e deve essere avviata una terapia appropriata.
    Infezioni
    Anifrolumab aumenta il rischio di infezioni respiratorie e di herpes zoster (sono stati osservati eventi di herpes zoster disseminato) (vedere paragrafo 4.8). I pazienti con LES che assumono anche immunosoppressori possono essere a rischio più elevato di infezioni da herpes zoster.
    In studi clinici controllati, si sono verificate infezioni gravi e talvolta fatali (infezione polmonare compresa), anche in pazienti che ricevevano anifrolumab.
    A causa del suo meccanismo d'azione, anifrolumab deve essere usato con cautela nei pazienti con un'infezione cronica, anamnesi di infezioni ricorrenti o noti fattori di rischio di infezione. Il trattamento con anifrolumab non deve essere iniziato nei pazienti con qualsiasi tipo di infezione attiva clinicamente significativa fino alla risoluzione dell'infezione o al suo adeguato trattamento. I pazienti devono essere informati sulla necessità di chiedere consulenza medica in caso di segni o sintomi di infezione clinicamente significativa. Se un paziente sviluppa un'infezione, o non risponde alla terapia standard, deve essere attentamente monitorato, e va seriamente considerata la possibilità di interrompere la terapia con anifrolumab fino alla risoluzione dell'infezione.
    Non sono stati condotti studi in pazienti con anamnesi di immunodeficienza primaria.
    Dagli studi clinici controllati con placebo sono stati esclusi i pazienti con un'anamnesi di TB attiva o latente nei quali non poteva essere confermato un adeguato ciclo di trattamento. La terapia antitubercolare (anti-TB) deve essere considerata prima di iniziare anifrolumab in pazienti con TB latente non trattata. Anifrolumab non deve essere somministrato a pazienti con TB attiva.
    Vaccinazioni
    Non ci sono dati disponibili sulla risposta immunitaria ai vaccini.
    Prima di iniziare la terapia deve essere considerato il completamento di tutte le opportune vaccinazioni secondo le attuali linee guida di vaccinazione. L'uso contemporaneo di vaccini vivi o attenuati deve essere evitato nei pazienti trattati con anifrolumab.
    Neoplasie maligne
    L'impatto del trattamento con anifrolumab sul potenziale sviluppo di neoplasie maligne non è noto. Non sono stati condotti studi in pazienti con anamnesi di neoplasie maligne; tuttavia, i pazienti con carcinoma cutaneo a cellule squamose o carcinomi cutanei a cellule basali e tumore della cervice uterina che erano stati completamente escissi o adeguatamente trattati sono stati considerati idonei per l'arruolamento negli studi clinici sul LES.
    Negli studi clinici di 52 settimane controllati con placebo, a qualsiasi dose, la neoplasia maligna (tra cui carcinomi cutanei non melanomatosi) è stata segnalata per l'1,2% dei pazienti che ricevevano anifrolumab, rispetto allo 0,6% dei pazienti trattati con placebo (tasso di incidenza corretto per l'esposizione [EAIR]: rispettivamente 1,2 e 0,7 eventi per 100 anni-paziente (AP)). Neoplasie con esclusione dei carcinomi cutanei non melanomatosi sono state osservate nello 0,7% e nello 0,6% dei pazienti trattati rispettivamente con anifrolumab e placebo. Nei pazienti che ricevevano anifrolumab, il carcinoma mammario e il carcinoma a cellule squamose sono state le neoplasie osservate in più di un paziente.
    Nei pazienti con fattori di rischio noti per lo sviluppo o la ricomparsa di neoplasia maligna, deve essere valutato il rapporto rischio/beneficio individuale. Occorre prestare attenzione nel considerare la continuazione della terapia per i pazienti che sviluppano una neoplasia maligna.

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Saphnelo
    Non sono stati effettuati studi d'interazione.
    Non si ritiene che anifrolumab sia metabolizzato attraverso gli enzimi epatici né che venga eliminato per via renale.
    La formazione di alcuni enzimi del CYP450 è soppressa dai livelli aumentati di determinate citochine durante un'infiammazione cronica. Anifrolumab sopprime moderatamente i livelli di alcune citochine; l'impatto sull'attività del CYP450 non è noto. Si raccomanda il monitoraggio terapeutico nei pazienti trattati con altri medicinali substrati del CYP con un indice terapeutico ristretto, in cui la dose è aggiustata individualmente (ad es. warfarin).
    Risposta immunitaria
    La somministrazione di anifrolumab in concomitanza ai vaccini non è stata studiata (vedere paragrafo 4.4).


    Interazioni riportate su letteratura scientifica internazionale
    Prima di prendere "Saphnelo" insieme ad altri farmaci come “BCG-Medac”, “Fluenz Tetra”, “M-M-Rvaxpro”, “Oncotice”, “Priorix Tetra”, “Priorix”, “Proquad”, “Qdenga”, “Rotarix”, “Rotateq”, “Stamaril”, “Varilrix”, “Varivax”, “Vaxchora”, “Zostavax”, etc.., chiedi al tuo al tuo medico o farmacista di fiducia di verificare che sia sicuro e non dannoso per la tua salute ...

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Gravidanza
    I dati relativi all'uso di Saphnelo in donne in gravidanza sono limitati (dati su un numero minore di 300 donne in gravidanza).
    Non sono disponibili studi sugli animali che dimostrano una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
    Saphnelo non è raccomandato durante la gravidanza e nelle donne in età fertile che non usano contraccettivi, a meno che il possibile beneficio giustifichi il potenziale rischio.
    Allattamento
    Non è noto se Anifrolumab sia escreto nel latte materno. Anifrolumab è stato rilevato nel latte di scimmie cynomolgus di sesso femminile (vedere paragrafo 5.3).
    Il rischio per il bambino allattato non può essere escluso.
    Si deve decidere se interrompere l'allattamento o interrompere la terapia con Saphnelo, tenendo in considerazione il beneficio dell'allattamento per il bambino e il beneficio della terapia per la donna.
    Fertilità
    Non sono disponibili dati relativi agli effetti sulla fertilità umana.
    Gli studi su animali indicano assenza di effetti indesiderati di anifrolumab sulle misure indirette della fertilità (vedere paragrafo 5.3).

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    Saphnelo non altera o altera in modo trascurabile la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Saphnelo
    Riassunto del profilo di sicurezza
    Le reazioni avverse più comunemente segnalate nel corso del trattamento con Anifrolumab sono state infezione delle vie respiratorie superiori (34%), bronchite (11%), reazione correlata a infusione (9,4%) e herpes zoster (6,1%). La reazione avversa grave più comune è stata l'herpes zoster (0,4%).
    Tabella delle reazioni avverse
    Le reazioni avverse segnalate dagli studi clinici controllati e dai dati post-marketing sono riportate in base alla classificazione per sistemi e organi (SOC) MedDRA (vedere Tabella 1). Entro ciascuna SOC, i termini preferiti sono disposti per frequenza decrescente, e quindi per gravità decrescente. Le frequenze di manifestazione delle reazioni avverse sono definite come: molto comune (≥1/10); comune (da ≥1/100 a <1/10); non comune (da ≥1/1 000 a <1/100); raro (da ≥1/10 000 a <1/1 000); molto raro (<1/10 000) e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
    Tabella 1 Reazioni avverse
    SOC secondo MedDRA
    Termine preferito MedDRA
    Frequenza
    Infezioni ed infestazioni
    Infezione delle vie respiratorie superiori*
    Molto comune
    Bronchite*
    Molto comune
    Herpes zoster
    Comune
    Infezione delle vie respiratorie*
    Comune
    Disturbi del sistema immunitario
    Ipersensibilità
    Comune
    Reazione anafilattica
    Non comune§
    Disturbi del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Artralgia Non nota
    Traumatismi, intossicazioni e complicazioni da procedura
    Reazione correlata a infusione
    Comune
    * Termini raggruppati: infezione delle vie respiratorie superiori (include infezione del tratto respiratorio superiore, nasofaringite, faringite); bronchite (include bronchite, bronchite virale, tracheobronchite); infezione del tratto respiratorio (include infezione del tratto respiratorio, infezione virali del tratto respiratorio, infezione batterica del tratto respiratorio).
    § Vedere paragrafo 4.4 “Descrizione delle reazioni avverse selezionate” riportato di seguito.
    Sicurezza a lungo termine
    Pazienti che avevano completato gli studi 1 e 2 (studi registrativi di Fase III) fino alla settimana 52 erano idonei a continuare il trattamento in un'estensione a lungo termine (LTE) randomizzata, in doppio cieco, controllata con placebo per altri 3 anni (vedere paragrafo 5.1). Il profilo di sicurezza complessivo a lungo termine di anifrolumab era coerente con quello degli studi di 52 settimane.
    Descrizione delle reazioni avverse selezionate
    Ipersensibilità e reazioni correlate all'infusione
    L'incidenza delle reazioni di ipersensibilità è stata del 2,8% nel gruppo trattato con anifrolumab e dello 0,6% nel gruppo trattato con placebo. Tutte le reazioni di ipersensibilità sono state segnalate entro le prime 6 infusioni. Le reazioni di ipersensibilità sono state prevalentemente di intensità da lieve a moderata e non hanno portato a un'interruzione della terapia con anifrolumab. Una reazione avversa grave di ipersensibilità è stata segnalata durante la prima infusione del paziente; il paziente ha continuato a ricevere anifrolumab con somministrazione di premedicazione per le successive infusioni.
    Nel programma di sviluppo del LES, la reazione anafilattica è stata segnalata per lo 0,1% (1/837) dei pazienti; l'evento si è verificato dopo la somministrazione di 150 mg di anifrolumab e il paziente è stato trattato e l'evento si è risolto (vedere paragrafo 4.4).
    L'incidenza delle reazioni correlate a infusione è stata del 9,4% nel gruppo trattato con anifrolumab e del 7,1% nel gruppo trattato con placebo. Le reazioni correlate all'infusione erano d'intensità lieve o moderata (i sintomi più comuni sono stati cefalea, nausea, vomito, affaticamento e capogiro); nessuna è stata grave né ha portato alla sospensione di anifrolumab. Le reazioni correlate all'infusione sono state segnalate più comunemente all'inizio del trattamento, alla prima e alla seconda infusione, con un numero inferiore di segnalazioni alle infusioni successive.
    Infezioni respiratorie
    I tassi di segnalazioni per anifrolumab rispetto a placebo sono stati: infezione del tratto respiratorio superiore (34,4% rispetto a 23,2%), bronchite (10,7% rispetto a 5,2%) e infezione del tratto respiratorio (3,3% rispetto a 1,5%). Le infezioni erano prevalentemente non gravi, di intensità lieve o moderata e si sono risolte senza interruzione della terapia con anifrolumab (vedere paragrafo 4.4).
    Herpes zoster
    Negli studi clinici di 52 settimane l'incidenza di infezioni da herpes zoster è stata del 6,1% nel gruppo trattato con anifrolumab e dell'1,3% nel gruppo placebo (vedere paragrafo 4.4), il tempo medio all'insorgenza è stato 139 giorni (intervallo: 2-351 giorni). Successivamente, i tassi di incidenza nell'LTE sono diminuiti nel tempo.
    Le infezioni da herpes zoster erano prevalentemente cutanee localizzate, di intensità lieve o moderata e si sono risolte senza interruzione della terapia con anifrolumab. Sono stati segnalati casi con coinvolgimento multidermatomerico e casi di malattia disseminata (compreso il coinvolgimento del sistema nervoso centrale) (vedere paragrafo 4.4).
    Immunogenicità
    Negli studi di fase III sono stati rilevati anticorpi anti-farmaco in corso di terapia in 6 su 352 pazienti (1,7%) trattati con anifrolumab al regime posologico raccomandato durante il periodo dello studio di 60 settimane.
    Nella fase III LTE (dal 2 anno al 4 anno di trattamento), sono stati rilevati anticorpi anti-farmaco emersi dal trattamento in altri 5 pazienti trattati con anifrolumab.
    A causa di limitazioni metodologiche, la rilevanza clinica di questi risultati non è nota.
    Segnalazione delle reazioni avverse sospette
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Saphnelo
    Negli studi clinici sono state somministrate per via endovenosa dosi fino a 1 000 mg in pazienti affetti da LES senza evidenza di tossicità dose-limitante.
    Non vi è un trattamento specifico per il sovradosaggio con Anifrolumab. Se si verifica un sovradosaggio, il paziente deve essere trattato con terapie di supporto con appropriato monitoraggio, come necessario.

    Scadenza

    Flaconcino non aperto
    3 anni.
    Soluzione per infusione diluita
    La stabilità chimica e fisica durante l'utilizzo è stata dimostrata per 24 ore a temperature comprese tra 2°C e 8°C oppure per 4 ore a 25°C.
    Da un punto di vista microbiologico, il prodotto deve essere utilizzato immediatamente dopo la diluizione. Qualora non venga utilizzato immediatamente, i tempi di conservazione durante l'utilizzo e le condizioni prima dell'uso sono responsabilità dell'utente e non devono superare di norma le 24 ore a 2°C - 8°C.

    Conservazione

    Flaconcino non aperto
    Conservare in frigorifero (2°C – 8°C).
    Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.
    Non congelare o agitare.
    Soluzione per infusione diluita
    Per le condizioni di conservazione dopo la diluizione del medicinale vedere paragrafo 6.3.

    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


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