Cos'è Rybrevant?
Rybrevant è un farmaco a base del principio attivo Amivantamab , appartenente alla categoria degli Antineoplastici, anticorpi monoclonali e nello specifico Altri anticorpi monoclonali e coniugati anticorpo farmaco. E' commercializzato in Italia dall'azienda Janssen-Cilag S.p.A. .
Rybrevant può essere prescritto con RicettaOSP - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, utilizzabili esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile .
Rybrevant può essere prescritto con Ricetta
Confezioni
Rybrevant 350 mg concentrato per soluzione per infusione 1 flaconcino 7 ml
Informazioni commerciali sulla prescrizione
Titolare: Janssen-Cilag International NV
Concessionario:Janssen-Cilag S.p.A.
Ricetta:OSP - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, utilizzabili esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile
Classe:H
Principio attivo:Amivantamab
Gruppo terapeutico:Antineoplastici, anticorpi monoclonali
ATC:L01FX18 - Amivantamab
Forma farmaceutica: concentrato per soluzione per infusione
Concessionario:
Ricetta:
Classe:
Principio attivo:
Gruppo terapeutico:
ATC:
Forma farmaceutica: concentrato per soluzione per infusione
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Indicazioni
Perché si usa Rybrevant? A cosa serve?
Rybrevant è indicato:
- in associazione con carboplatino e pemetrexed per il trattamento di pazienti adulti affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule (non-small cell lung cancer, NSCLC) avanzato con delezioni nell'esone 19 o mutazioni di sostituzione L858R nell'esone 21 dell'EGFR dopo fallimento di una precedente terapia comprendente un inibitore della tirosin-chinasi (tyrosine kinase inhibitor, TKI) dell'EGFR.
- in associazione con carboplatino e pemetrexed per il trattamento di prima linea di pazienti adulti affetti da NSCLC avanzato con mutazioni da inserzione nell'esone 20 attivanti dell'EGFR.
- in monoterapia per il trattamento di pazienti adulti affetti da NSCLC avanzato con mutazioni da inserzione nell'esone 20 attivanti dell'EGFR, dopo il fallimento della chemioterapia a base di platino.
Posologia
Come usare Rybrevant: Posologia
Il trattamento con Rybrevant deve essere iniziato e supervisionato da un medico con esperienza nell'uso di medicinali oncologici.
Rybrevant deve essere somministrato da un operatore sanitario con accesso a supporto medico appropriato per gestire eventuali reazioni correlate all'infusione (infusion-related reactions, IRR), qualora si dovessero verificare.
Prima di iniziare la terapia con Rybrevant, deve essere stabilito lo stato mutazionale dell'EGFR nei campioni di tessuto tumorale o di plasma utilizzando un metodo di analisi validato. Se non viene rilevata alcuna mutazione in un campione di plasma, il tessuto tumorale deve essere testato, se disponibile in quantità e qualità sufficienti, a causa del rischio di risultati falsi negativi utilizzando un test sul plasma. I test possono essere eseguiti in qualsiasi momento, dalla diagnosi iniziale fino all'avvio della terapia; una volta stabilito lo stato mutazionale dell'EGFR, non è necessario ripetere il test (vedere paragrafo 5.1).
Posologia
Devono essere somministrate premedicazioni per ridurre il rischio di IRR con Rybrevant (vedere di seguito “Modifiche della dose” e “Medicinali concomitanti raccomandati”).
Ogni 3 settimane
La dose raccomandata di Rybrevant, quando usato in associazione con carboplatino e pemetrexed, è indicata nella Tabella 1 (vedere di seguito “Velocità di infusione” e Tabella 5).
Tabella 1. Dose raccomandata di Rybrevant ogni 3 settimane
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Peso corporeo
(al basalea)
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Dose di Rybrevant
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Schema
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Numero di flaconcini
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Inferiore a 80 kg
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1 400 mg
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Settimanale (totale di 4 dosi) dalle Settimane 1 alla 4
• Settimana 1- infusione frazionata il Giorno 1 e il Giorno 2
• Settimane da 2 a 4 - infusione il Giorno 1
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4
|
1 750 mg
|
Ogni 3 settimane a partire dalla Settimana 7 in poi
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5
|
|
Superiore o uguale a 80 kg
|
1 750 mg
|
Settimanale (totale di 4 dosi) dalle Settimane 1 alla 4
• Settimana 1 - infusione frazionata il Giorno 1 e il Giorno 2
• Settimane da 2 a 4 - infusione il Giorno 1
|
5
|
2 100 mg
|
Ogni 3 settimane a partire dalla Settimana 7 in poi
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6
|
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a Non sono necessari aggiustamenti della dose per successive variazioni del peso corporeo
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Quando utilizzato in associazione con carboplatino e pemetrexed, Rybrevant deve essere somministrato dopo carboplatino e pemetrexed nel seguente ordine: pemetrexed, carboplatino e poi Rybrevant. Vedere il paragrafo 5.1 e le informazioni prescrittive del produttore per le istruzioni sul dosaggio di carboplatino e pemetrexed.
Ogni 2 settimane
La dose raccomandata di Rybrevant in monoterapia è indicata nella Tabella2(vedere di seguito “Velocità di infusione” e Tabella 6).
Tabella 2. Dose raccomandata di Rybrevant ogni 2 settimane
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Peso corporeo
(al basalea)
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Dose di Rybrevant
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Schema
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Numero di flaconcini
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Inferiore a 80 kg
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1 050 mg
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Settimanale (totale di 4 dosi) dalle Settimane 1 alla 4
• Settimana 1 - infusione frazionata il Giorno 1 e il Giorno 2
• Settimane da 2 a 4 - infusione il Giorno 1
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3
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Ogni 2 settimane a partire dalla Settimana 5 in poi
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Superiore o uguale a 80 kg
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1 400 mg
|
Settimanale (totale di 4 dosi) dalle Settimane 1 alla 4
• Settimana 1 - infusione frazionata il Giorno 1 e il Giorno 2
• Settimane da 2 a 4 - infusione il Giorno 1
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4
|
Ogni 2 settimane a partire dalla Settimana 5 in poi
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a Non sono necessari aggiustamenti della dose per successive variazioni del peso corporeo
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Durata del trattamento
Si raccomanda di trattare i pazienti con Rybrevant fino alla progressione della malattia o a tossicità inaccettabile.
Dose mancata
Se una dose prevista viene saltata, deve essere somministrata il prima possibile e lo schema di somministrazione deve essere aggiustato di conseguenza, mantenendo l'intervallo del trattamento.
Modifiche della dose
La somministrazione deve essere interrotta in caso di reazioni avverse di Grado 3 o 4 fino alla risoluzione della reazione avversa al ≤ Grado 1 o al basale. Se l'interruzione è di 7 giorni o più breve, riprendere la somministrazione alla dose corrente. Se l'interruzione supera i 7 giorni, si raccomanda di riprendere il trattamento a una dose ridotta, come indicato nella Tabella 3. Vedere anche le modifiche specifiche della dose per reazioni avverse specifiche nella Tabella 3 di seguito riportata.
Tabella 3. Modifiche della dose raccomandata in caso di reazioni avverse
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Dose alla quale si è verificata la reazione avversa
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Dose dopo la 1º interruzione per reazione avversa
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Dose dopo la 2º interruzione per reazione avversa
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Dose dopo la 3º interruzione per reazione avversa
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1 050 mg
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700 mg
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350 mg
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Interrompere il trattamento con Rybrevant
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1 400 mg
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1 050 mg
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700 mg
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1 750 mg
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1 400 mg
|
1 050 mg
|
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2 100 mg
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1 750 mg
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1 400 mg
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Reazioni correlate all'infusione
L'infusione dovrebbe essere interrotta ai primi segni di IRR. Devono essere somministrati medicinali di supporto aggiuntivi (ad es. glucocorticoidi, antistaminici, antipiretici e antiemetici aggiuntivi) come clinicamente indicato (vedere paragrafo 4.4).
- Grado 1-3 (lieve-grave): dopo la risoluzione dei sintomi, riprendere l'infusione al 50% della velocità precedente. Se non insorgono ulteriori sintomi, la velocità può essere aumentata in base alla velocità di infusione raccomandata (vedere Tabelle 5 e 6). Alla dose successiva devono essere somministrati i medicinali concomitanti (compreso desametasone (20 mg) o equivalente) (vedere Tabella 4).
- Reazioni di Grado 3 o Grado 4 ricorrenti (potenzialmente pericolose per la vita): interrompere definitivamente la somministrazione di Rybrevant.
Reazioni cutanee e ungueali
Se il paziente sviluppa una reazione cutanea o ungueale di Grado 1-2, devono essere avviate cure di supporto; in assenza di miglioramenti dopo 2 settimane, deve essere presa in considerazione una riduzione della dose in caso di eruzione cutanea persistente di Grado 2 (vedere la Tabella 3). Se il paziente sviluppa una reazione cutanea o ungueale di Grado 3, devono essere avviate cure di supporto e deve essere presa in considerazione l'interruzione del trattamento con Rybrevant fino al miglioramento della reazione avversa. Dopo il miglioramento della reazione cutanea o ungueale a un Grado ≤2, il trattamento con Rybrevant deve essere ripreso a una dose ridotta. Se il paziente sviluppa reazioni cutanee di Grado 4, deve interrompere definitivamente il trattamento con Rybrevant (vedere paragrafo 4.4).
Malattia interstiziale polmonare
Rybrevant deve essere sospeso se si sospetta una malattia polmonare interstiziale (ILD) o reazioni avverse simili all'ILD (polmonite). Se viene confermata la presenza di ILD o reazioni avverse simili all'ILD (ad es. polmonite), il paziente deve interrompere definitivamente il trattamento con Rybrevant (vedere paragrafo 4.4).
Medicinali concomitanti raccomandati
Prima dell'infusione (Settimana 1, Giorni 1 e 2), devono essere somministrati antistaminici, antipiretici e glucocorticoidi per ridurre il rischio di IRR (vedere Tabella 4). Per le dosi successive è necessario somministrare antistaminici e antipiretici. I glucocorticoidi devono essere ripresi dopo interruzioni prolungate. Devono essere somministrati antiemetici, in base alle necessità.
Tabella 4. Schema posologico delle premedicazioni
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Medicinali pre- infusione
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Dose
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Via di somministrazione
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Intervallo di tempo raccomandato prima della somministrazione di Rybrevant
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Antistaminici*
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Difenidramina (25-50 mg) o equivalente
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Endovenosa
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15-30 minuti
|
Orale
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30-60 minuti
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Antipiretici*
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Paracetamolo/
acetaminofene (650-1 000 mg)
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Endovenosa
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15-30 minuti
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Orale
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30-60 minuti
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Glucocorticoidi‡
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Desametasone (20 mg) o equivalente
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Endovenosa
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60-120 minuti
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Glucocorticoidi+
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Desametasone (10 mg) o equivalente
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Endovenosa
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45-60 minuti
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* Necessari per tutte le dosi.
‡ Necessari per la dose iniziale (Settimana 1, Giorno 1); o alla dose successiva in caso di IRR.
+Necessari per la seconda dose (Settimana 1, Giorno 2); facoltativi per le dosi successive.
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Popolazioni speciali
Popolazione pediatrica
Non esiste alcuna indicazione per un uso specifico di Amivantamab nella popolazione pediatrica per il trattamento del carcinoma polmonare non a piccole cellule.
Anziani
Non sono necessari aggiustamenti della dose (vedere paragrafo 4.8, paragrafo 5.1 e paragrafo 5.2).
Compromissione renale
Non sono stati condotti studi formali su amivantamab in pazienti con compromissione renale. Sulla base delle analisi di farmacocinetica (PK) di popolazione, non è necessario alcun aggiustamento della dose per i pazienti con compromissione renale lieve o moderata. È necessario prestare cautela nei pazienti con compromissione renale severa, in quanto amivantamab non è stato studiato in questa popolazione di pazienti (vedere paragrafo 5.2). Se il trattamento viene avviato, i pazienti devono essere monitorati per reazioni avverse, con modificazioni della dose in base alle raccomandazioni di cui sopra.
Compromissione epatica
Non sono stati condotti studi formali su amivantamab in pazienti con compromissione epatica. In base alle analisi PK di popolazione, non è necessario alcun aggiustamento della dose per i pazienti con compromissione epatica lieve. È necessario prestare cautela nei pazienti con compromissione epatica moderata o severa, in quanto amivantamab non è stato studiato in questa popolazione di pazienti (vedere paragrafo 5.2). Se il trattamento viene avviato, i pazienti devono essere monitorati per reazioni avverse, con modificazioni della dose in base alle raccomandazioni di cui sopra.
Modalità di somministrazione
Rybrevant è per uso endovenoso. Viene somministrato come infusione endovenosa dopo diluizione con soluzione sterile di glucosio al 5% o soluzione iniettabile di cloruro di sodio 9 mg/mL (0,9%). Rybrevant deve essere somministrato con filtrazione in linea.
Per le istruzioni sulla diluizione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6.
Velocità di infusione
Dopo la diluizione, l'infusione deve essere somministrata per via endovenosa alle velocità di infusione indicate nelle Tabelle 5 e 6 di seguito. A causa della frequenza di IRR in occasione della prima dose, amivantamab deve essere infuso attraverso una vena periferica la Settimana 1 e la Settimana 2; l'infusione attraverso una linea centrale può avvenire nelle settimane successive, quando il rischio di IRR è inferiore (vedere paragrafo 6.6). Si raccomanda di preparare la prima dose quanto più possibile in prossimità della somministrazione, per massimizzare la probabilità di riuscire a completare l'infusione in caso di una IRR.
Tabella 5. Velocità di infusione per Rybrevant ogni 3 settimane
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Peso corporeo inferiore a 80 kg
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Settimana
|
Dose
(per sacca da 250 mL)
|
Velocità di infusione iniziale
|
Velocità di infusione successiva†
|
|
Settimana 1 (infusione con dose frazionata)
|
|
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Settimana 1 Giorno 1
|
350 mg
|
50 mL/ora
|
75 mL/ora
|
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Settimana 1 Giorno 2
|
1 050 mg
|
33 mL/ora
|
50 mL/ora
|
|
Settimana 2
|
1 400 mg
|
65 mL/ora
|
||
Settimana 3
|
1 400 mg
|
85 mL/ora
|
||
Settimana 4
|
1 400 mg
|
125 mL/ora
|
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Settimane successive*
|
1 750 mg
|
125 mL/ora
|
||
Peso corporeo superiore o uguale a 80 kg
|
||||
Settimana
|
Dose
(per sacca da 250 mL)
|
Velocità di infusione iniziale
|
Velocità di infusione successiva†
|
|
Settimana 1 (infusione con dose frazionata)
|
|
|||
Settimana 1 Giorno 1
|
350 mg
|
50 mL/ora
|
75 mL/ora
|
|
Settimana 1 Giorno 2
|
1 400 mg
|
25 mL/ora
|
50 mL/ora
|
|
Settimana 2
|
1 750 mg
|
65 mL/ora
|
|
|
Settimana 3
|
1 750 mg
|
85 mL/ora
|
|
|
Settimana 4
|
1 750 mg
|
125 mL/ora
|
|
|
Settimane successive*
|
2 100 mg
|
125 mL/ora
|
|
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*A partire dalla Settimana 7, ai pazienti viene somministrata la dose ogni 3 settimane.
†In assenza di reazioni correlate all'infusione, dopo 2 ore bisogna aumentare la velocità di infusione iniziale alla velocità di infusione successiva.
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Tabella 6. Velocità di infusione per Rybrevant ogni 2 settimane
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Peso corporeo inferiore a 80 kg
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Settimana
|
Dose
(per sacca da 250 mL)
|
Velocità di infusione iniziale
|
Velocità di infusione successiva‡
|
|
Settimana 1 (infusione con dose frazionata)
|
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Settimana 1 Giorno 1
|
350 mg
|
50 mL/ora
|
75 mL/ora
|
|
Settimana 1 Giorno 2
|
700 mg
|
50 mL/ora
|
75 mL/ora
|
|
Settimana 2
|
1 050 mg
|
85 mL/ora
|
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Settimane successive*
|
1 050 mg
|
125 mL/ora
|
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Peso corporeo superiore o uguale a 80 kg
|
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Settimana
|
Dose
(per sacca da 250 mL)
|
Velocità di infusione iniziale
|
Velocità di infusione successiva‡
|
|
Settimana 1 (infusione con dose frazionata)
|
|
|||
Settimana 1 Giorno 1
|
350 mg
|
50 mL/ora
|
75 mL/ora
|
|
Settimana 1 Giorno 2
|
1 050 mg
|
35 mL/ora
|
50 mL/ora
|
|
Settimana 2
|
1 400 mg
|
65 mL/ora
|
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Settimana 3
|
1 400 mg
|
85 mL/ora
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Settimane successive*
|
1 400 mg
|
125 mL/ora
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*Dopo la settimana 5, ai pazienti viene somministrata la dose ogni 2 settimane.
‡ In assenza di IRR, dopo 2 ore bisogna aumentare la velocità di infusione iniziale alla velocità di infusione successiva.
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Controindicazioni
Quando non dev'essere usato Rybrevant
Ipersensibilità al(i) principio(i) attivo(i) o a uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Avvertenze speciali e precauzioni di impiego
Cosa serve sapere prima di prendere Rybrevant
Tracciabilità
Al fine di migliorare la tracciabilità dei medicinali biologici, il nome e il numero di lotto del medicinale somministrato devono essere chiaramente registrati.
Reazioni correlate all'infusione
Reazioni correlate all'infusione sono state osservate comunemente nei pazienti trattati con Amivantamab (vedere paragrafo 4.8).
Prima dell'infusione iniziale (Settimana 1), devono essere somministrati antistaminici, antipiretici e glucocorticoidi per ridurre il rischio di IRR. Per le infusioni successive, devono essere somministrati antistaminici e antipiretici. L'infusione iniziale deve essere somministrata in dosi frazionate nei Giorni 1 e 2 della Settimana 1.
I pazienti devono essere trattati in un luogo in cui sia disponibile assistenza medica appropriata per trattare eventuali IRR. Le infusioni devono essere sospese ai primi segni di IRR di qualsiasi severità e devono essere somministrati medicinali post-infusione come clinicamente indicato. Dopo la risoluzione dei sintomi, l'infusione deve essere ripresa al 50% della velocità precedente. In caso di IRR di Grado 3 o Grado 4 ricorrenti, il trattamento con Rybrevant deve essere sospeso definitivamente (vedere paragrafo 4.2).
Malattia interstiziale polmonare
Sono state riportate malattia interstiziale polmonare (interstitial lung disease, ILD) o reazioni avverse simili all'ILD (ad es. polmonite) nei pazienti trattati con amivantamab (vedere paragrafo 4.8). I pazienti devono essere monitorati per sintomi indicativi di ILD/polmonite (ad es. dispnea, tosse, febbre). Se dovessero insorgere sintomi, il trattamento con Rybrevant deve essere interrotto in attesa che tali sintomi siano indagati. Una sospetta ILD o reazioni avverse simili all'ILD deve essere valutata e deve essere avviato un trattamento adeguato secondo necessità. Il trattamento con Rybrevant deve essere interrotto definitivamente nei pazienti con ILD confermata o reazioni avverse simili all'ILD (vedere paragrafo 4.2).
Reazioni cutanee e ungueali
Nei pazienti trattati con amivantamab sono stati osservati eruzioni cutanee (compresa dermatite acneiforme), prurito e cute secca (vedere paragrafo 4.8). I pazienti devono essere istruiti a limitare l'esposizione al sole durante e per 2 mesi dopo la terapia con Rybrevant. È consigliabile l'uso di indumenti protettivi e di creme solari ad ampio spettro UVA/UVB. Per le aree di cute secca sono raccomandate creme emollienti senza alcol. È necessario considerare un approccio profilattico per la prevenzione dell'eruzione cutanea. Se si sviluppano reazioni cutanee, devono essere somministrati corticosteroidi per uso topico e antibiotici per uso topico e/o per via orale. In caso di eventi di Grado 3 o di Grado 2 scarsamente tollerati, devono essere somministrati antibiotici sistemici e steroidi per via orale. I pazienti che presentano una grave eruzione cutanea di aspetto o distribuzione atipici o che non migliora entro 2 settimane devono consultare immediatamente un dermatologo. Il trattamento con Rybrevant deve essere ridotto nel dosaggio, sospeso o interrotto definitivamente in base alla severità (vedere paragrafo 4.2).
È stata segnalata la necrolisi epidermica tossica (toxic epydermal necrolysis, TEN). Il trattamento con questo medicinale deve essere interrotto in caso la TEN sia confermata.
Patologie dell'occhio
Nei pazienti trattati con amivantamab sono state osservate patologie dell'occhio, tra cui cheratite (vedere paragrafo 4.8). I pazienti che presentano un peggioramento di sintomi oculari devono consultare tempestivamente un oculista e devono interrompere l'uso di lenti a contatto fino alla valutazione dei sintomi. Per le modifiche della dose dovute alle patologie dell'occhio di Grado 3 o 4, vedere paragrafo 4.2.
Contenuto di sodio
Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per dose, cioè essenzialmente ‘senza sodio'. Questo medicinale può essere diluito in una soluzione per infusione a base di cloruro di sodio 9 mg/mL (0,9%). Ciò deve essere tenuto in considerazione per i pazienti che seguono una dieta con sodio controllato (vedere paragrafo 6.6).
Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione
Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Rybrevant
Non sono stati effettuati studi d'interazione. In quanto anticorpo monoclonale IgG1, è improbabile che l'escrezione renale e il metabolismo mediato dagli enzimi epatici di amivantamab intatto siano le principali vie di eliminazione. Pertanto, non si prevede che variazioni negli enzimi che metabolizzano i farmaci influenzino l'eliminazione di amivantamab. A causa dell'elevata affinità con un epitopo unico su EGFR e MET, non si prevede che amivantamab alteri gli enzimi che metabolizzano i farmaci.
Vaccini
Non sono disponibili dati clinici sull'efficacia e la sicurezza delle vaccinazioni in pazienti che assumono amivantamab. Evitare l'uso di vaccini vivi o vivi attenuati finché i pazienti assumono amivantamab.
Interazioni riportate su letteratura scientifica internazionale
Prima di prendere "Rybrevant" insieme ad altri farmaci come “BCG-Medac”, “Fluenz Tetra”, “M-M-Rvaxpro”, “Oncotice”, “Priorix Tetra”, “Priorix”, “Proquad”, “Qdenga”, “Rotarix”, “Rotateq”, “Stamaril”, “Varilrix”, “Varivax”, “Vaxchora”, “Zostavax”, etc.., chiedi al tuo al tuo medico o farmacista di fiducia di verificare che sia sicuro e non dannoso per la tua salute ...
Fertilità, gravidanza e allattamento
Donne in età fertile/Contraccezione
Le donne in età fertile devono usare misure contraccettive efficaci durante il trattamento e per 3 mesi dopo l'interruzione del trattamento con Amivantamab.
Gravidanza
Non esistono dati sull'uomo che permettano di valutare il rischio dell'uso di amivantamab in gravidanza. Non sono stati condotti studi di riproduzione sugli animali per valutare il rischio associato al farmaco. La somministrazione di molecole che inibiscono l'EGFR e MET in animali in gravidanza ha determinato un aumento dell'incidenza di compromissione dello sviluppo embrio-fetale, letalità embrionale e aborti. Pertanto, in base al suo meccanismo d'azione e ai risultati in modelli animali, amivantamab potrebbe causare danni al feto se somministrato a una donna in gravidanza. Amivantamab non deve essere somministrato durante la gravidanza a meno che non si ritenga che il beneficio del trattamento della donna superi i potenziali rischi per il feto. Se una paziente rimanesse incinta mentre assume questo medicinale, deve essere informata del potenziale rischio per il feto (vedere paragrafo 5.3).
Allattamento
Non è noto se amivantamab sia escreto nel latte materno. È noto che le IgG umane sono escrete nel latte materno durante i primi giorni dopo la nascita, per poi ridursi a basse concentrazioni subito dopo. Il rischio per il bambino allattato al seno non può essere escluso durante questo breve periodo subito dopo la nascita, anche se è probabile che le IgG siano degradate nel tratto gastrointestinale del bambino allattato al seno e non assorbite. Deve essere presa la decisione se interrompere l'allattamento o interrompere la terapia/astenersi dalla terapia con amivantamab tenendo in considerazione il beneficio dell'allattamento per il bambino e il beneficio della terapia per la donna.
Fertilità
Non sono disponibili dati sugli effetti di amivantamab sulla fertilità umana. Gli effetti sulla fertilità maschile e femminile non sono stati valutati negli studi sugli animali.
Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari
Rybrevant può alterare moderatamente la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari. Vedere il paragrafo 4.8 (ad es. capogiro, affaticamento, compromissione della visione). Se i pazienti sviluppano sintomi correlati al trattamento, comprese reazioni avverse relative alla vista, che influenzano la capacità di concentrazione e di reazione, si raccomanda di non guidare veicoli o utilizzare macchinari fino alla risoluzione di tali effetti.
Effetti indesiderati
Quali sono gli effetti collaterali di Rybrevant
Riassunto del profilo di sicurezza
Nel set di dati di Amivantamab in monoterapia (N=380), le reazioni avverse più frequenti di tutti i gradi sono state eruzioni cutanee (76%), reazioni correlate all'infusione (67%), tossicità ungueale (47%), ipoalbuminemia (31%), edema (26%), affaticamento (26%), stomatite (24%), nausea (23%) e stipsi (23%). Le reazioni avverse gravi hanno incluso ILD (1,3%), IRR (1,1%) ed eruzioni cutanee (1,1%). Il 3% dei pazienti ha interrotto il trattamento con Rybrevant a causa di reazioni avverse. Le reazioni avverse più frequenti che hanno portato all'interruzione del trattamento sono state IRR (1,1%), ILD (0,5%) e tossicità ungueale (0,5%).
Tabella delle reazioni avverse
La Tabella 7 riassume le reazioni avverse al farmaco osservate nei pazienti trattati con amivantamab in monoterapia.
I dati riflettono l'esposizione ad amivantamab di 380 pazienti affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule localmente avanzato o metastatico dopo il fallimento della chemioterapia a base di platino. I pazienti hanno ricevuto amivantamab 1 050 mg (pazienti di peso <80 kg) o 1 400 mg (pazienti di peso ≥80 kg). L'esposizione mediana ad amivantamab è stata di 4,1 mesi (intervallo: da 0,0 a 39,7 mesi).
Le reazioni avverse osservate durante gli studi clinici sono elencate di seguito per categoria di frequenza. Le categorie di frequenza sono definite come segue: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1 000, <1/100), raro (≥1/10 000, <1/1 000), molto raro (<1/10 000) e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
All'interno di ogni gruppo di frequenza, le reazioni avverse sono riportate nell'ordine decrescente di gravità.
Tabella 7. Reazioni avverse nei pazienti trattati con amivantamab in monoterapia
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Classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA
Reazione avversa
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Categoria di frequenza
|
Di qualsiasi Grado
(%)
|
Grado 3-4 (%)
|
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
|
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Ipoalbuminemia* (vedere paragrafo 5.1)
|
Molto comune
|
31
|
2†
|
Appetito ridotto
|
16
|
0,5†
|
|
Ipocalcemia
|
10
|
0,3†
|
|
Ipokaliemia
|
Comune
|
9
|
2
|
Ipomagnesiemia
|
8
|
0
|
|
Patologie del sistema nervoso
|
|||
Capogiro*
|
Molto comune
|
13
|
0,3†
|
Patologie dell'occhio
|
|||
Compromissione della visione*
|
Comune
|
3
|
0
|
Crescita delle ciglia*
|
1
|
0
|
|
Altre patologie dell'occhio*
|
6
|
0
|
|
Cheratite
|
Non comune
|
0,5
|
0
|
Uveite
|
0,3
|
0
|
|
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
|
|||
Malattia interstiziale polmonare*
|
Comune
|
3
|
0,5†
|
Patologie gastrointestinali
|
|||
Diarrea
|
Molto comune
|
11
|
2†
|
Stomatite*
|
24
|
0,5†
|
|
Nausea
|
23
|
0,5†
|
|
Stipsi
|
23
|
0
|
|
Vomito
|
12
|
0,5†
|
|
Dolore addominale*
|
Comune
|
9
|
0,8†
|
Emorroidi
|
3,7
|
0
|
|
Patologie epatobiliari
|
|||
Alanina aminotransferasi aumentata
|
Molto comune
|
15
|
2
|
Aspartato aminotransferasi aumentata
|
13
|
1
|
|
Fosfatasi alcalina ematica aumentata
|
12
|
0,5†
|
|
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
|
|||
Eruzione cutanea*
|
Molto comune
|
76
|
3†
|
Tossicità ungueale*
|
47
|
2†
|
|
Cute secca*
|
19
|
0
|
|
Prurito
|
18
|
0
|
|
Necrolisi epidermica tossica
|
Non comune
|
0,3
|
0,3†
|
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
|
|||
Mialgia
|
Molto comune
|
11
|
0,3†
|
Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione
|
|||
Edema*
|
Molto comune
|
26
|
0,8†
|
Affaticamento*
|
26
|
0,8†
|
|
Piressia
|
11
|
0
|
|
Traumatismi, intossicazioni e complicazioni da procedura
|
|||
Reazione correlata all'infusione
|
Molto comune
|
67
|
2
|
*Termini raggruppati
† Solo di Grado 3
|
Riassunto del profilo di sicurezza
Nel set di dati di amivantamab in associazione con carboplatino e pemetrexed (N=301), le reazioni avverse più frequenti di tutti i gradi sono state eruzioni cutanee (83%), neutropenia (57%), tossicità ungueale (53%), reazioni correlate all'infusione (51%), affaticamento (43%), stomatite (39%), nausea (43%), trombocitopenia (40%), stipsi (40%), edema (40%), appetito ridotto (33%), ipoalbuminemia (32%), alanina aminotransferasi aumentata (26%), aspartato aminotransferasi aumentata (23%), vomito (22%) e ipokaliemia (20%). Le reazioni avverse gravi hanno incluso eruzioni cutanee (2,7%), tromboembolia venosa (2,3%), trombocitopenia (2,3%) e ILD (2,0%). L'8% dei pazienti ha interrotto il trattamento con Rybrevant a causa di reazioni avverse. Le reazioni avverse più frequenti che hanno portato all'interruzione del trattamento sono state IRR (2,7%), eruzione cutanea (2,3%), ILD (2,3%) e tossicità ungueale (1,0%).
La Tabella 8 riassume le reazioni avverse al farmaco osservate nei pazienti trattati con amivantamab in associazione con la chemioterapia.
I dati riflettono l'esposizione ad amivantamab in associazione con carboplatino e pemetrexed di 301 pazienti affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule localmente avanzato o metastatico. I pazienti hanno ricevuto amivantamab 1 400 mg (pazienti di peso <80 kg) o 1 750 mg (pazienti di peso ≥80 kg) a settimana per 4 settimane. A partire dalla Settimana 7 i pazienti hanno ricevuto amivantamab 1 750 mg (pazienti di peso <80 kg) o 2 100 mg (pazienti di peso ≥80 kg) ogni 3 settimane. L'esposizione mediana ad amivantamab in associazione con carboplatino e pemetrexed è stata di 7,7 mesi (intervallo: da 0,0 a 28,1 mesi).
Le reazioni avverse osservate durante gli studi clinici sono elencate di seguito per categoria di frequenza. Le categorie di frequenza sono definite come segue: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1 000, <1/100), raro (≥1/10 000, <1/1 000), molto raro (<1/10 000) e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
All'interno di ogni gruppo di frequenza, le reazioni avverse sono riportate nell'ordine decrescente di gravità.
Tabella 8. Reazioni avverse nei pazienti trattati con amivantamab in associazione con carboplatino e pemetrexed
|
|||
Classificazione per sistemi e organi
Reazione avversa
|
Categoria di frequenza
|
Di qualsiasi Grado
(%)
|
Grado 3-4 (%)
|
Patologie del sistema emolinfopoitico
|
|||
Neutropenia
|
Molto comune
|
57
|
39
|
Trombocitopenia
|
40
|
12
|
|
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
|
|||
Appetito ridotto
|
Molto comune
|
33
|
1,3
|
Ipoalbuminemia*
|
32
|
3,7
|
|
Ipokaliemia
|
20
|
6,6
|
|
Ipomagnesiemia
|
13
|
1,3
|
|
Ipocalcemia
|
12
|
1,0
|
|
Patologie del sistema nervoso
|
|||
Capogiro*
|
Comune
|
10
|
0,3
|
Patologie vascolari
|
|||
Tromboembolia venosa*
|
Molto comune
|
14
|
3,0
|
Patologie dell'occhio
|
|||
Altre patologie dell'occhio*
|
Comune
|
7,3
|
0
|
Compromissione della visione*
|
3,0
|
0
|
|
Crescita delle ciglia
|
Non comune
|
0,3
|
0
|
Cheratite
|
0,3
|
0
|
|
Uveite
|
0,3
|
0
|
|
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
|
|||
Malattia interstiziale polmonare*
|
Comune
|
2,3
|
1,7
|
Patologie gastrointestinali
|
|||
Nausea
|
Molto comune
|
43
|
1,0
|
Stipsi
|
40
|
0,3
|
|
Stomatite*
|
39
|
3,0
|
|
Vomito
|
22
|
2,0
|
|
Diarrea
|
19
|
2,3
|
|
Dolore addominale*
|
Comune
|
11
|
0,3
|
Emorroidi
|
9,3
|
0,7
|
|
Patologie epatobiliari
|
|||
Alanina aminotransferasi aumentata
|
Molto comune
|
26
|
4,3
|
Aspartato aminotransferasi aumentata
|
23
|
0,7
|
|
Fosfatasi alcalina ematica aumentata
|
Comune
|
10
|
0,3
|
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
|
|||
Eruzione cutanea*
|
Molto comune
|
83
|
14
|
Tossicità ungueale*
|
53
|
4,3
|
|
Cute secca*
|
16
|
0
|
|
Prurito
|
10
|
0
|
|
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
|
|||
Mialgia
|
Comune
|
5,0
|
0,7
|
Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione
|
|||
Affaticamento*
|
Molto comune
|
43
|
4,7
|
Edema*
|
40
|
1,3
|
|
Piressia
|
14
|
0
|
|
Traumatismi, intossicazioni e complicazioni da procedura
|
|||
Reazione correlata all'infusione
|
Molto comune
|
50
|
3,0
|
*Termini raggruppati
|
Descrizione di reazioni avverse selezionate
Reazioni correlate all'infusione
Nei pazienti trattati con amivantamab in monoterapia, si sono verificate reazioni correlate all'infusione nel 67% dei pazienti. Il novantotto percento delle IRR è stata di Grado 1-2. Il 98% delle IRR si è verificato in occasione della prima infusione, con un tempo mediano all'esordio di 60 minuti e la maggior parte si è verificata entro 2 ore dall'inizio dell'infusione. I segni e sintomi più frequenti includono brividi, dispnea, nausea, vampate, fastidio al torace e vomito (vedere paragrafo 4.4).
Nei pazienti trattati con amivantamab in associazione con carboplatino e pemetrexed, le reazioni correlate all'infusione si sono verificate nel 50% dei pazienti. Oltre il 94% delle IRR erano di grado 1-2. La maggior parte delle IRR si è verificata alla prima infusione con un tempo mediano di insorgenza di 60 minuti (intervallo 0-7 ore) e la maggior parte si è verificata entro 2 ore dall'inizio dell'infusione. Occasionalmente può verificarsi una IRR alla ripresa del trattamento con amivantamab dopo interruzioni prolungate della dose superiori a 6 settimane.
Malattia interstiziale polmonare
Sono state riportate malattia interstiziale polmonare o reazioni avverse simili all'ILD con l'uso di amivantamab, come pure con altri inibitori dell'EGFR. È stata segnalata malattia interstiziale polmonare o polmonite nel 2,6% dei pazienti trattati con amivantamab in monoterapia e nel 2,3% dei pazienti trattati con amivantamab in associazione con carboplatino e pemetrexed. I pazienti con una storia clinica di ILD, ILD indotta da farmaci, polmonite da radiazioni che ha reso necessario il trattamento con steroidi o qualsiasi evidenza di ILD clinicamente attiva sono stati esclusi dallo studio clinico (vedere paragrafo 4.4).
Reazioni cutanee e ungueali
Eruzione cutanea (compresa dermatite acneiforme), prurito e cute secca sono stati osservati nell 86% dei pazienti trattati con amivantamab da solo. La maggior parte dei casi è stata di Grado 1 o 2, con eventi di eruzione cutanea di Grado 3 osservati nel 3% dei pazienti. Eruzioni cutanee che hanno portato ad interruzione del trattamento con amivantamab si sono verificate nello 0,3% dei pazienti. Le eruzioni cutanee si sono sviluppate di solito entro le prime 4 settimane di terapia, con un tempo mediano all'esordio di 14 giorni. Nei pazienti trattati con amivantamab è stata osservata tossicità ungueale. La maggior parte degli eventi è stata di Grado 1 o 2, con tossicità ungueale di Grado 3 osservata nell'1,8% dei pazienti.
Eruzione cutanea (compresa dermatite acneiforme) è stata osservata nell'83% dei pazienti trattati con amivantamab in associazione con carboplatino e pemetrexed. Nella maggior parte dei casi è stata di Grado 1 o 2, con eventi di eruzione cutanea di Grado 3 osservati nel 14% dei pazienti. Eruzioni cutanee che hanno portato ad interruzione del trattamento con amivantamab si sono verificate nel 2,3% dei pazienti. Le eruzioni cutanee si sono sviluppate di solito entro le prime 4 settimane di terapia, con un tempo mediano all'esordio di 14 giorni. Nei pazienti trattati con amivantamab in associazione con carboplatino e pemetrexed è stata osservata tossicità ungueale. La maggior parte degli eventi è stata di Grado 1 o 2, con tossicità ungueale di Grado 3 osservata nel 4,3% dei pazienti (vedere paragrafo 4.4).
Patologie dell'occhio
Sono state osservate patologie dell'occhio, tra cui cheratite (0,5%), nel 9% dei pazienti trattati con amivantamab da solo. Altre reazioni avverse riportate comprendevano crescita delle ciglia, compromissione della visione e altre patologie dell'occhio. Tutti gli eventi sono stati di Grado 1 e 2.
Sono state osservate patologie dell'occhio, tra cui cheratite (0,3%), nell'11% dei pazienti trattati con amivantamab in associazione con carboplatino e pemetrexed. Altre reazioni avverse riportate comprendevano crescita delle ciglia, compromissione della visione, uveite e altre patologie dell'occhio. Tutti gli eventi sono stati di Grado 1 e 2 (vedere paragrafo 4.4).
Altre popolazioni speciali
Anziani
Sono disponibili dati clinici limitati con amivantamab in pazienti di età pari o superiore a 75 anni (vedere paragrafo 5.1). Non sono state osservate differenze complessive nella sicurezza tra i pazienti di età ≥ 65 anni e i pazienti di età < 65 anni.
Immunogenicità
Come per tutte le proteine terapeutiche, esiste la possibilità di immunogenicità. Negli studi clinici su pazienti affetti da NSCLC localmente avanzato o metastatico trattati con amivantamab, 4 degli 865 (0,5%) partecipanti trattati con Rybrevant e valutabili per la presenza di anticorpi anti-farmaco (ADA), sono risultati positivi per gli anticorpi anti-amivantamab emergenti dal trattamento. Non sono state riscontrate evidenze di alterazioni della farmacocinetica, dell'efficacia o del profilo di sicurezza dovute agli anticorpi anti-amivantamab.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
Sovradosaggio
Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Rybrevant
Non è stata determinata alcuna dose massima tollerata in uno studio clinico nel quale i pazienti hanno ricevuto fino a 2 100 mg somministrati per via endovenosa. Non esiste un antidoto noto specifico per il sovradosaggio di Amivantamab. In caso di sovradosaggio, il trattamento con Rybrevant deve essere interrotto, il paziente deve essere monitorato per eventuali segni o sintomi di eventi avversi e devono essere istituite immediatamente misure generali di supporto fino alla riduzione o alla risoluzione della tossicità clinica.
Scadenza
Flaconcino non aperto
3 anni
Dopo la diluizione
La stabilità chimica e fisica durante l'utilizzo è stata dimostrata per 10 ore a una temperatura compresa tra 15 ºC e 25 °C a luce ambiente. Dal punto di vista microbiologico, eccetto qualora il metodo di diluizione precluda il rischio di contaminazione microbica, il prodotto deve essere utilizzato immediatamente. Nel caso in cui non sia utilizzato immediatamente, i tempi e le condizioni di conservazione sono responsabilità dell'utilizzatore.
Conservazione
Conservare in frigorifero (2 °C - 8 °C).
Non congelare.
Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.
Per le condizioni di conservazione dopo la diluizione del medicinale vedere paragrafo 6.3.
Elenco degli eccipienti
Acido etilendiamminotetracetico (EDTA), sale bisodico diidrato
L-istidina
L-istidina cloridrato monoidrato
L-metionina
Polisorbato 80 (E433)
Saccarosio
Acqua per preparazioni iniettabili