Naprossene Aurobindo

    Ultimo aggiornamento: 02/12/2024

    Cos'è Naprossene Aurobindo?

    Naprossene Aurobindo è un farmaco a base del principio attivo Naproxene, appartenente alla categoria degli Analgesici FANS e nello specifico Derivati dell'acido propionico. E' commercializzato in Italia dall'azienda Aurobindo Pharma (Italia) S.r.l..

    Naprossene Aurobindo può essere prescritto con Ricetta RR - medicinali soggetti a prescrizione medica.


    Confezioni

    Naprossene Aurobindo 550 mg 30 compresse rivestite con film

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: Aurobindo Pharma (Italia) S.r.l.
    Ricetta: RR - medicinali soggetti a prescrizione medica
    Classe: A
    Principio attivo: Naproxene
    Gruppo terapeutico: Analgesici FANS
    ATC: M01AE02 - Naproxene
    Forma farmaceutica: compresse rivestite


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    Indicazioni

    Perché si usa Naprossene Aurobindo? A cosa serve?
    Naprossene Aurobindo è indicato per l'uso nel trattamento sintomatico dell'artrite reumatoide, dell'osteoartrosi (artrite degenerativa), della spondilite anchilosante, della gotta acuta, del dolore muscoloscheletrico acuto e della dismenorrea.

    Posologia

    Come usare Naprossene Aurobindo: Posologia
    Posologia
    Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l'uso della dose efficace più bassa per il minor tempo necessario a controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.4).
    Adulti e adolescenti dai 16 anni in su
    Artrite reumatoide, osteoartrite e spondilite anchilosante
    La dose giornaliera raccomandata è di 1100 mg di naprossene sodico, suddivisa in una dose al mattino e una alla sera. In alternativa si può assumere una dose singola giornaliera di 550-1100 mg di naprossene sodico al mattino o alla sera.
    Gotta acuta
    La dose iniziale raccomandata è di 825 mg di naprossene sodico, seguita da 275 mg di naprossene sodico ogni 8 ore, fino alla risoluzione dell'attacco.
    Dolore muscoloscheletrico acuto e dismenorrea
    La dose iniziale è di 550 mg, seguiti da 275 mg ad intervalli di 6-8 ore secondo il bisogno, con una dose massima giornaliera dopo il primo giorno di 1375 mg.
    Popolazioni speciali
    Anziani
    Gli studi indicano che sebbene la concentrazione plasmatica totale di naprossene resti invariata, la frazione plasmatica di naprossene non legata risulta aumentata nei pazienti anziani. La conseguenza di questo risultato sul dosaggio di naprossene non è nota. Come con altri medicinali usati nei pazienti anziani, è prudente usare la dose efficace più bassa e per il minor tempo possibile, poiché i pazienti anziani sono più esposti ad eventi avversi. Il paziente deve essere monitorato regolarmente per il sanguinamento gastrointestinale durante la terapia con FANS. Circa l'effetto della ridotta eliminazione nei pazienti anziani, vedere il paragrafo 4.4.
    Popolazione pediatrica
    L'uso di Naprossene Aurobindo non è raccomandato nei bambini e negli adolescenti di età inferiore a 16 anni.
    Compromissione renale/epatica
    Nei pazienti con insufficienza renale o epatica deve essere presa in considerazione una dose più bassa. Naprossene sodico è controindicato nei pazienti con clearance della creatinina al basale inferiore a 30 ml/minuto, poiché è stato osservato accumulo di metaboliti del naprossene nei pazienti con grave insufficienza renale o in quelli in dialisi (vedere paragrafo 4.4).
    Modo di somministrazione
    Naprossene Aurobindo 550 mg compresse rivestite con film deve essere assunto per via orale, preferibilmente durante o dopo un pasto, con un'abbondante quantità di acqua o latte.

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Naprossene Aurobindo
    • Ipersensibilità al naprossene, al naprossene sodico o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
    • Naprossene Aurobindo 550 mg non deve essere usato da pazienti di età superiore a 65 anni.
    • Pazienti che hanno manifestato una reazione allergica come asma, rinite o orticaria dopo la somministrazione di acido acetilsalicilico o di altri agenti che inibiscono la sintesi delle prostaglandine.
    • Ulcerazioni del tratto gastrointestinale, gastrite congestizia e gastrite atrofica.
    • Sanguinamento gastrointestinale o altri sanguinamenti come il sanguinamento cerebrovascolare.
    • Diatesi emorragica o trattamento con anticoagulanti.
    • Grave insufficienza epatica, renale e cardiaca.
    • Anamnesi di emorragia gastrointestinale o perforazione causata dall'uso di FANS. Ulcera/emorragia gastrica attiva o ricorrente (due o più episodi evidenti di comprovata ulcerazione o emorragia).
    • Non deve essere somministrato a pazienti con colite ulcerosa.
    • Terzo trimestre di gravidanza.
    • Non deve essere somministrato a pazienti che stanno assumendo altri medicinali antinfiammatori non steroidei.

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Naprossene Aurobindo
    Se si utilizza la dose efficace più bassa possibile per il minor tempo necessario a combattere i sintomi, gli effetti indesiderati possono essere ridotti al minimo (vedere paragrafo 4.2 e i rischi gastrointestinali e cardiovascolari descritti di seguito). Naprossene sodico deve essere somministrato sotto stretto controllo medico ai pazienti che presentano una anamnesi di disturbi del tratto gastrointestinale e ai pazienti con disturbi della coagulazione, nonché a coloro che assumono FANS a lungo termine.
    Il dolore dovuto a disturbi gastrointestinali non è un'indicazione per naprossene sodico 550 mg.
    Tutti i pazienti possono presentare risposte a livello del tratto gastrointestinale in qualsiasi momento. Il rischio di tali reazioni aumenta con l'aumentare delle dosi. Le probabilità di effetti indesiderati gastrointestinali gravi aumentano nel caso di pazienti debilitati.
    Poiché Naprossene Aurobindo 550 mg ha un effetto antinfiammatorio, analgesico e antipiretico, alcuni sintomi di infezione possono essere mascherati. Pertanto, si consiglia cautela quando utilizzato in pazienti con infezioni.
    Popolazione pediatrica
    L'uso di compresse di naprossene sodico non è raccomandato nei bambini e negli adolescenti sotto i 16 anni di età. Non ci sono dati sulla sicurezza e sull'efficacia di naprossene sodico nei bambini di età inferiore ai 2 anni.
    Sanguinamento, ulcerazione e perforazione gastrointestinali
    • Emorragia, ulcerazione e perforazione gastrointestinali, che possono essere fatali, sono state riportate con l'uso di tutti i FANS durante qualsiasi momento del trattamento, con o senza sintomi premonitori o precedente comparsa di gravi effetti indesiderati.
    • Il rischio di emorragia, ulcerazione e perforazione gastrointestinali è maggiore in caso di dosi più elevate, precedente insorgenza di ulcerazione specialmente se complicata da sanguinamento e perforazione (vedere paragrafo 4.3) e nei pazienti anziani. Questi pazienti devono iniziare il trattamento con il dosaggio più basso disponibile. In questi pazienti deve essere preso in considerazione un trattamento di associazione con agenti protettivi (ad esempio misoprostolo o inibitori della pompa protonica), così come nei pazienti che necessitano di trattamenti concomitanti di acido acetilsalicilico a basse dosi o altri medicinali che probabilmente aumentano il rischio gastrointestinale (vedere paragrafo 4.5).
    • I pazienti che hanno avuto una storia di tossicità gastrointestinale, in particolare se anziani, devono segnalare qualsiasi sintomo addominale insolito (soprattutto sanguinamento), specialmente all'inizio del trattamento. È necessaria cautela nei pazienti trattati contemporaneamente con medicinali che possono aumentare il rischio di ulcerazione o sanguinamento, come corticosteroidi orali, anticoagulanti come warfarin, inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina e agenti che contrastano l'aggregazione piastrinica, come l'acido acetilsalicilico.
    • Quando si verifica emorragia o ulcerazione gastrointestinale in pazienti che assumono naprossene, il trattamento deve essere interrotto.
    • I FANS devono essere usati con cautela nei pazienti con anamnesi di malattie gastrointestinali (colite ulcerosa, morbo di Crohn) poiché queste condizioni possono peggiorare (vedere paragrafo 4.8).
    Effetti cardiovascolari e cerebrovascolari
    Si richiede cautela nei pazienti con una storia di ipertensione e/o insufficienza cardiaca poiché in associazione alla terapia con FANS sono stati riportati ritenzione idrica ed edema.
    Studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono che l'uso dei coxib e di alcuni FANS (specialmente ad alti dosaggi e per trattamenti di lunga durata) può essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (per esempio infarto del miocardio o ictus). Sebbene alcuni dati suggeriscano che l'uso di naprossene a bassi dosaggi (1000 mg al giorno) può essere associato ad un più basso rischio, alcuni rischi non possono essere esclusi.
    Di conseguenza, i pazienti con ipertensione non controllata, insufficienza cardiaca congestizia, cardiopatia coronarica accertata, malattia arteriosa periferica e/o malattia cerebrovascolare devono essere trattati con naprossene sodico solo se il medico decide che il rapporto beneficio/rischio per il paziente è favorevole. Analoghe considerazioni devono essere effettuate prima di iniziare un trattamento di lunga durata in pazienti con fattori di rischio cardiovascolare noti (ad es. ipertensione, iperlipidemia, diabete mellito e fumo).

    Reazioni cutanee

    Sono state segnalate molto raramente reazioni cutanee gravi, alcune delle quali fatali, tra cui dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica in associazione all'uso di FANS (vedere paragrafo 4.8). I pazienti sembrano essere a più alto rischio nelle prime fasi della terapia: nella maggior parte dei casi, l'insorgenza della reazione si verifica entro il primo mese di trattamento. Il trattamento con naprossene deve essere sospeso ai primi sintomi di reazione cutanea, lesioni della mucosa o qualsiasi altro segno di ipersensibilità.
    • In casi eccezionali la varicella può essere associata a complicanze infettive gravi della cute e dei tessuti molli. Ad oggi non può essere escluso un ruolo dei FANS nell'aggravamento di tali infezioni. Pertanto, si raccomanda di evitare l'uso di naprossene in caso di varicella.
    Pazienti anziani
    I pazienti anziani manifestano più frequentemente gli effetti indesiderati dei FANS, in particolare sanguinamento e perforazione gastrointestinali, che possono risultare fatali. La clearance diminuisce con l'età. Pertanto, in questo gruppo di pazienti, è opportuno ridurre la dose al limite inferiore dell'intervallo di dosaggio raccomandato (vedere paragrafo 4.2).
    Reazioni anafilattiche
    Reazioni di ipersensibilità possono verificarsi in individui suscettibili. Le reazioni anafilattiche (anafilattoidi) possono verificarsi in pazienti con o senza anamnesi positiva per ipersensibilità o esposizione ad acido acetilsalicilico, altri FANS o prodotti contenenti naprossene. Possono inoltre verificarsi in pazienti con un'anamnesi positiva per angioedema, reattività broncospastica (es. asma), rinite o polipi nasali. Queste reazioni possono essere pericolose per la vita. Il broncospasmo può presentarsi in pazienti con questa malattia in anamnesi o in pazienti affetti da asma, una malattia allergica o ipersensibilità all'aspirina.
    Effetti renali
    Casi di funzionalità renale anormale, insufficienza renale, nefrite interstiziale acuta, ematuria, proteinuria, necrosi papillare e occasionalmente sindrome nefrosica sono stati riportati in associazione con l'uso di naprossene (vedere paragrafo 4.8).
    Come altri FANS, il naprossene sodico deve essere usato con cautela nei pazienti con compromissione renale o con storia di malattia renale, poiché inibisce la sintesi delle prostaglandine. Allo stesso modo, si deve usare cautela in caso di disturbi che causano una diminuzione del volume sanguigno e/o del flusso sanguigno renale, su cui le prostaglandine renali agiscono per mantenere la perfusione renale. In tali pazienti, la somministrazione di naprossene sodico o di altri FANS può causare una riduzione dose- dipendente della sintesi delle prostaglandine renali e quindi innescare scompenso o insufficienza renale manifesta. I pazienti con un rischio maggiore di manifestare questa reazione sono quelli con insufficienza renale, ipovolemia, insufficienza cardiaca, insufficienza epatica o deplezione salina, nonché quelli trattati con diuretici, inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina o antagonisti del recettore dell'angiotensina e i pazienti anziani. In generale, la condizione basale viene ripristinata dopo la sospensione di naprossene sodico. In tali pazienti, il naprossene sodico deve essere usato con molta cautela ed è consigliabile monitorare la concentrazione sierica della creatinina e/o la clearance della creatinina, assicurandosi che i pazienti siano adeguatamente idratati. Deve essere valutata la possibilità di ridurre la dose giornaliera allo scopo di prevenire l'accumulo di un numero eccessivo di metaboliti del naprossene sodico.
    Il naprossene sodico è controindicato nei pazienti con una clearance della creatinina al basale inferiore a 30 ml/min, poiché in essi è stato osservato un accumulo dei metaboliti del naprossene sodico.
    Dato che il naprossene sodico e i suoi metaboliti sono in gran parte (95%) escreti nelle urine attraverso filtrazione glomerulare, si raccomanda di usare il naprossene sodico con molta cautela nei pazienti con funzionalità renale significativamente ridotta. In tali casi devono essere monitorati la creatinina sierica e/o la clearance della creatinina.

    L'emodialisi non riduce la concentrazione di naprossene nel plasma, a causa del suo elevato grado di legame alle proteine plasmatiche.

    In alcuni pazienti, in particolare coloro che presentano un ridotto flusso sanguigno renale (ridotto volume extracellulare, cirrosi epatica, dieta priva di sodio, insufficienza cardiaca congestizia e malattie renali preesistenti), la funzionalità renale deve essere valutata prima e durante il trattamento con naprossene sodico. Questa categoria dovrebbe includere i pazienti anziani e quelli trattati con diuretici, nei quali si può presumere insufficienza renale. In tali casi, si raccomanda di ridurre la dose giornaliera di naprossene sodico per prevenire un eccessivo accumulo dei metaboliti di naprossene sodico.
    Effetti epatici
    Come altri FANS, il naprossene può aumentare alcuni valori dei test di funzionalità epatica. Le anomalie epatiche possono essere dovute più all'ipersensibilità che a un effetto tossico diretto. Come con altri FANS, sono state segnalate gravi reazioni epatiche, inclusi ittero ed epatite (alcuni casi di epatite sono stati fatali), con naprossene sodico. È stata osservata anche reattività crociata (vedere paragrafo 4.8).
    Inoltre, va considerato il fatto che i farmaci antinfiammatori non steroidei possono determinare un aumento dei parametri di funzionalità epatica.
    Nei pazienti con malattia epatica dovuta ad alcolismo cronico, e probabilmente ad altre forme di cirrosi epatica, si raccomanda di somministrare la dose minima efficace, poiché in questi casi è stata osservata una diminuzione della concentrazione totale di naprossene sodico nel plasma, dovuto ad un aumento della sua frazione non legata, sebbene non sia noto il ruolo che questa può svolgere.
    Effetti ematologici
    Il naprossene sodico riduce l'aggregazione piastrinica e prolunga il tempo di sanguinamento. Questo effetto deve essere tenuto presente quando si determinano i tempi di sanguinamento.
    Il trattamento con naprossene sodico richiede un attento monitoraggio dei pazienti con disturbi della coagulazione o in trattamento con medicinali che alterano l'emostasi. I pazienti ad alto rischio di sanguinamento o sottoposti a trattamento anticoagulante totale (ad es. derivati dicumarolici) possono correre un rischio maggiore di sanguinamento se utilizzano contemporaneamente naprossene sodico.
    Effetti oculari
    Gli studi effettuati non hanno rivelato alterazioni oftalmologiche attribuibili alla somministrazione di naprossene sodico. In rare occasioni, sono stati riportati gravi disturbi oftalmologici quali papillite, neurite retrobulbare e papilledema, in pazienti trattati con FANS incluso naprossene sodico, sebbene non sia stata stabilita una relazione causale. Pertanto, in caso di disturbi della vista durante il trattamento con naprossene sodico, deve essere eseguito un esame oftalmologico.
    Associazione con altri FANS
    L'uso concomitante di naprossene e altri FANS, compresi gli inibitori selettivi della COX-2, deve essere evitato a causa dei rischi cumulativi di indurre gravi eventi avversi correlati ai FANS.
    Precauzioni relative alla gravidanza
    L'uso di naprossene può ridurre la fertilità della donna e non è raccomandato nelle donne che desiderano una gravidanza. Nelle donne che hanno difficoltà nel concepimento o che si stanno sottoponendo ad esami della fertilità, si deve prendere in considerazione l'interruzione dell'uso di naprossene.
    L'uso a lungo termine di qualsiasi antidolorifico per il mal di testa può peggiorare il mal di testa esistente. Se si verifica o si sospetta questa situazione, occorre consultare un medico e interrompere il trattamento. Nei pazienti che hanno mal di testa frequenti o quotidiani, nonostante (o come risultato di) un uso regolare di farmaci per il mal di testa, la diagnosi di cefalea a seguito di un uso eccessivo di medicinali dovrebbe essere presa in considerazione.
    Eccipienti
    Sodio

    Questo medicinale contiene 50 mg di sodio per compressa rivestita con film, equivalente al 2,5% dell'assunzione massima giornaliera raccomandata dall'OMS che corrisponde a 2 g di sodio per un adulto.


    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Naprossene Aurobindo
    L'associazione con altri inibitori della sintetasi delle prostaglandine non è raccomandata a causa della nocività della terapia combinata e della mancanza di prove di beneficio terapeutico.
    Medicinali anticoagulanti
    I FANS possono potenziare gli effetti degli anticoagulanti come il warfarin (vedere paragrafo 4.4).
    Acido acetilsalicilico
    I dati clinici di farmacodinamica evidenziano che l'uso concomitante di naprossene per più di un giorno consecutivo può inibire l'effetto dell'acido acetilsalicilico a basse dosi sull'attività piastrinica e questa inibizione può persistere per alcuni giorni dopo l'interruzione del trattamento con naprossene. La rilevanza clinica di questa interazione non è nota.
    Altri analgesici inclusi gli inibitori selettivi della cicloossigenasi-2
    Evitare l'uso concomitante di due o più FANS (inclusi aspirina, ibuprofene) poiché ciò può aumentare il rischio di effetti avversi (vedere paragrafo 4.4).
    Inibitori dell'aggregazione piastrinica e inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) Aumento del rischio di sanguinamento gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4).
    Corticosteroidi
    Aumento del rischio di ulcera e sanguinamento gastrointestinali (vedere paragrafo 4.4).
    Antiacidi o colestiramina
    La somministrazione concomitante di antiacidi o colestiramina può ritardare l'assorbimento di naprossene, ma non ne influenza il grado di assorbimento. L'ingestione concomitante di cibo può ritardare l'assorbimento di naprossene, ma non influisce sul grado di assorbimento.
    Derivati dell'idantoina o derivati della sulfanilurea
    Poiché il naprossene sodico si lega quasi interamente alle proteine plasmatiche, si deve prestare cautela con la somministrazione concomitante di derivati dell'idantoina o derivati della sulfanilurea poiché anche questi medicinali si legano alle proteine plasmatiche. I pazienti trattati in concomitanza con naprossene e idantoina, sulfonamide o sulfanilurea devono essere osservati per un aggiustamento della dose, se necessario.
    Probenecid
    La somministrazione concomitante di probenecid aumenta i livelli plasmatici di naprossene e prolunga chiaramente l'emivita plasmatica.
    Metotrexato
    Durante la terapia combinata con naprossene è stato osservato un grave aumento della tossicità del metotrexato. Il meccanismo dell'interazione non è stato chiarito; può svolgere un ruolo la riduzione della clearance renale del metotrexato.
    La terapia combinata naprossene-metotrexato deve essere evitata.
    Litio
    Le concentrazioni plasmatiche di litio aumentano durante la somministrazione concomitante di litio e naprossene sodico.
    Diuretici e altri farmaci antipertensivi
    Si consiglia cautela quando naprossene è co-somministrato con diuretici in quanto vi può essere un ridotto effetto diuretico. È stato riportato che l'effetto natriuretico della furosemide è inibito da alcuni farmaci di questa classe. I diuretici possono aumentare il rischio di nefrotossicità dei FANS.
    Il naprossene e altri farmaci antinfiammatori non steroidei possono ridurre l'effetto antipertensivo degli antipertensivi.
    ACE inibitori e antagonisti dell'angiotensina II
    L'uso concomitante di FANS con ACE-inibitori o antagonisti del recettore dell'angiotensina II può aumentare il rischio di compromissione renale, specialmente nei pazienti con preesistente funzionalità renale ridotta (vedere paragrafo 4.4). Ciò può provocare insufficienza renale acuta, solitamente reversibile. Pertanto, la combinazione deve essere somministrata con cautela, specialmente nelle persone anziane. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e si deve prendere in considerazione il monitoraggio della funzionalità renale dopo l'inizio della terapia concomitante e poi periodicamente.
    Steroidi
    Se la somministrazione di steroidi viene ridotta o interrotta durante il trattamento con naprossene, la diminuzione della dose di steroidi deve essere graduale e i pazienti devono essere attentamente monitorati per rilevare qualsiasi segno di effetti indesiderati, inclusa insufficienza renale o esacerbazione dei sintomi dell'artrite.
    Zidovudina
    Studi in vitro hanno dimostrato che il naprossene può influenzare il metabolismo della zidovudina (AZT). Tuttavia, in un piccolo studio sull'uso concomitante di naprossene e AZT per 4 giorni, non sono stati osservati cambiamenti significativi nei livelli sierici di AZT e del suo metabolita glucuronide. La rilevanza clinica dell'uso concomitante a lungo termine di questi agenti non è nota.
    Ciclosporina
    Gli inibitori della sintetasi delle prostaglandine, come il naprossene, possono causare un aumento della nefrotossicità della ciclosporina a causa dei loro effetti sulle prostaglandine renali.
    Interazione chimica
    Per l'esecuzione dei test della funzionalità della corteccia surrenale, si raccomanda di interrompere il trattamento con naprossene sodico 48 ore prima del test, in quanto sono possibili interferenze con alcune reazioni ai 17-chetosteroidi. È anche possibile l'interferenza con le determinazioni dell'acido 5 idrossiindolacetico nelle urine.


    Interazioni riportate su letteratura scientifica internazionale
    Prima di prendere "Naprossene Aurobindo" insieme ad altri farmaci come “Acido Acetilsalicilico Aurobindo”, “Acido Acetilsalicilico DOC Generici”, “Acido Acetilsalicilico + Acido Ascorbico Coop”, “Acido Acetilsalicilico EG”, “Acido Acetilsalicilico Krka - Compressa Gastroresistente”, “Acido Acetilsalicilico L.F.M.”, “Acido Acetilsalicilico Mylan”, “Acido Acetilsalicilico Tecnigen”, “Acido Acetilsalicilico Teva Italia”, “Acido Acetilsalicilico Zentiva Italia”, “Algopirina”, “Alkaeffer”, “Antireumina”, “Asadrox”, “Ascriptin”, “Aspirina”, “Aspirinaact”, “Aspirinaact Dolore E Infiammazione”, “Aspirina C”, “Aspirina Dolore E Infiammazione”, “Aspirina Efferv. + Vitamina C - Granulato”, “Aspirina Influenza Naso Chiuso”, “Aspirina Rapida”, “Aspirinetta”, “Bronchodual Tosse E Gola”, “Cardioaspirin”, “Carin”, “Clopidogrel E Acido Acetil Salicilico Mylan”, “Coumadin”, “Duoplavin”, “Euspiflu”, “Frobeflu”, “Lugarexia”, “Neonisidina C”, “Neonisidina”, “Rosuasa”, “Rosucetil”, “Sintrom”, “Vivin C”, etc.., chiedi al tuo al tuo medico o farmacista di fiducia di verificare che sia sicuro e non dannoso per la tua salute ...

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Gravidanza
    L'inibizione della sintesi di prostaglandine può incidere negativamente sulla gravidanza e/o sullo sviluppo embrionale/fetale. Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazioni cardiache e di gastroschisi dopo l'uso di inibitori della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazione cardiovascolare aumentava da meno dell'1% fino all'1,5% approssimativamente. È stato ritenuto che il rischio aumenti in base alla dose e alla durata del trattamento. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita in pre e post-impianto e di mortalità embrio-fetale. Inoltre, è stato riportato un aumento di incidenza di varie malformazioni, incluse quelle cardiovascolari, in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine, durante il periodo di organogenesi.
    Dalla 20a settimana di gravidanza in poi, l'utilizzo di naprossene potrebbe causare oligoidramnios derivante da disfunzione renale fetale. Questa condizione potrebbe essere riscontrata poco dopo l'inizio del trattamento ed è in genere reversibile con l'interruzione del trattamento. Inoltre, in seguito al trattamento nel secondo trimestre, sono stati riportati casi di costrizione del dotto arterioso, la maggior parte dei quali si sono risolti dopo la sospensione del trattamento. Pertanto, il naprossene non deve essere somministrato durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, se non strettamente necessario. Se il naprossene è usato da una donna che sta pianificando una gravidanza, o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, deve essere usata la dose più bassa possibile per il tempo più breve possibile.
    In seguito all'esposizione a naprossene per diversi giorni dalla 20a settimana di gestazione in poi, dovrebbe essere considerato un monitoraggio prenatale per l'oligoidramnios e per la costrizione del dotto arterioso. In caso di oligoidramnios o di costrizione del dotto arterioso, il trattamento con naprossene deve essere interrotto.
    Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi di prostaglandine possono esporre il feto a:
    • tossicità cardiopolmonare (prematura costrizione/chiusura del dotto arterioso e ipertensione polmonare);
    • disfunzione renale (vedere sopra).
    Al termine della gravidanza, possono esporre la madre e il neonato a:
    • possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, un effetto antiaggregante che può verificarsi anche a dosi molto basse;
    • inibizione delle contrazioni uterine che comportano ritardo o prolungamento del travaglio.
    Di conseguenza, il naprossene è controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 5.3).
    Allattamento
    Il naprossene è stato rilevato nel latte delle donne che allattano ad una concentrazione di circa l'1% della concentrazione plasmatica. Non si può escludere la possibilità di reazioni avverse nei neonati, dovute all'azione inibitoria sulle prostaglandine. Il naprossene sodico non deve essere usato durante l'allattamento.
    Fertilità
    Alcune indicazioni riportano che gli agenti che inibiscono la cicloossigenasi/sintesi delle prostaglandine riducono la fertilità delle donne attraverso un effetto sull'ovulazione. Questo è reversibile interrompendo il trattamento.

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    Naprossene Aurobindo non altera o altera in modo trascurabile la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari. Tuttavia, naprossene sodico può causare sonnolenza, capogiri, vertigini, insonnia, affaticamento, disturbi visivi o depressione durante il trattamento con questo medicinale. I pazienti che sperimentano questi o altri effetti simili devono prestare cautela quando si impegnano in attività che richiedono molta attenzione.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Naprossene Aurobindo
    Gli effetti avversi più comuni sono di natura gastrointestinale. Possono verificarsi ulcera peptica, perforazione o sanguinamenti gastrointestinali, a volte fatali, in particolare negli anziani (vedere paragrafo 4.4). Dopo somministrazione di naprossene sono stati riportati nausea, vomito, diarrea, flatulenza, stipsi, dispepsia, dolore addominale, sangue nelle feci, ematemesi, stomatiti ulcerative, esacerbazione di colite e morbo di Crohn (vedere paragrafo 4.4). Meno frequentemente sono state osservate gastriti.
    Sono state osservate le seguenti reazioni avverse. Le frequenze sono elencate secondo la seguente classificazione: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1.000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000) e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
    Classificazione per sistemi e organi
    Comune
    (≥1/100, <1/10)
    Non comune
    (≥1/1.000, <1/100)
    Raro
    (≥1/10.000, <1/1.000)
    Molto raro
    (<1/10.000)
    Non nota
    Patologie del sistema emolinfopoietico
    Ecchimosi, ridotta capacità di aggregazione piastrinica, tempo di sanguinamento prolungato
     
    Diminuzione dell'emoglobina e/o dell'ematocrito, anemia aplastica o emolitica, trombocitopenia, granulocitopenia, agranulocitosi, eosinofilia,
    leucopenia
     
    Aumento della pressione sanguigna
    Disturbi del sistema immunitario
     
     
    Reazione anafilattica
     
     
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione
     
     
    Appetito ridotto
     
     
    Disturbi psichiatrici
     
     
    Insonnia, nervosismo, euforia, sogni anormali, concentrazione compromessa, disfunzione cognitiva, lieve depressione, confusione
     
     
    Patologie del sistema nervoso
    Mal di testa, vertigini, sonnolenza, leggera confusione mentale
    Parestesia
    Meningite asettica, edema angioneurotico, convulsioni
     
     
    Patologie dell'occhio
    Disturbi visivi
    Visione offuscata
    Opacità corneale, papillite, neurite ottica retrobulbare, papilledema
     
     
    Patologie dell'orecchio e del labirinto
    Tinnito
    Vertigini, compromissione dell'udito
    Perdita dell'udito
     
     
    Patologie cardiache
     
    Palpitazioni
     
     
    Insufficienza cardiaca
    Patologie vascolari
     
     
     
     
    Vasculite, ipertensione
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
    Dispnea
     
    Edema polmonare, polmonite eosinofila,
    asma
     
     
    Patologie gastrointestinali

     
    Bruciore di stomaco, nausea, malessere all'epigastrio o all'addome, stipsi
    Vomito, perdita di sangue dal tratto gastrointestinale, ulcere peptiche, stomatite (raramente ulcerosa), sete, dispepsia, diarrea
    Perforazione del tratto gastrointestinale, ulcere non peptiche, colite, esofagite, ematemesi, pancreatite, sensazione di bocca secca, irritazione della gola
     

     
    Dopo la somministrazione sono stati riportati ulcere dello stomaco, flatulenza, dolore addominale, sangue nelle feci, stomatite ulcerosa, esacerbazione di colite e morbo di Crohn (vedere paragrafo 4.4). La gastrite è stata osservata meno frequentemente
    Patologie epatobiliari
     
    Test di funzionalità epatica anormali
    Danno epatico, aumento delle transaminasi o della fosfatasi alcalina, ittero, epatite, con alcuni casi ad esito fatale
     
     
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
    Eruzioni cutanee, prurito
    Porpora
    Alopecia, orticaria, eritema multiforme, reazioni di fotosensibilità tra cui porfiria cutanea tarda, reazioni simili alla porfiria cutanea tarda ed epidermolisi bollosa, eritema nodoso, lichen planus, reazioni pustolose,
    eruzioni fisse da farmaci
    Reazioni bollose inclusa la sindrome di
    Stevens- Johnson e la necrolisi epidermica tossica
     
    Patologie muscoloscheletriche e del tessuto connettivo
     
     
    Debolezza muscolare, mialgia
     
     
    Patologie renali e urinarie
     
     
     
     
    Pollachiuria, proteinuria, nefrite glomerulare, nefrite interstiziale, necrosi papillare renale, sindrome nefrosica, insufficienza renale, ematuria, creatinina sierica elevata, iperkaliemia
     
     
    Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
     
     
     
    Infertilità femminile
     
    Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione
    Edema periferico
    Sudore
    Affaticamento, piressia
     
     
    In associazione al trattamento con FANS sono stati riportati edema, ipertensione e insufficienza cardiaca.
    I dati degli studi clinici e i dati epidemiologici suggeriscono che l'uso di alcuni FANS, specialmente ad alte dosi e per trattamenti a lungo termine, può essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (per esempio infarto del miocardio o ictus) (vedere paragrafo 4.4).
    Segnalazione delle reazioni avverse sospette
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Naprossene Aurobindo
    I sintomi del sovradosaggio di naprossene includono: nausea, vomito, dolore nella regione gastrica, fastidio addominale, indigestione, sonnolenza, capogiro, disorientamento, diarrea, alterazioni transitorie delle funzioni epatiche, ipoprotrombinemia, insufficienza renale, apnea e acidosi metabolica. Dato che il naprossene sodico viene assorbito rapidamente, si deve considerare che elevati livelli ematici di naprossene possono essere raggiunti in breve tempo. Alcuni pazienti hanno manifestato convulsioni, ma non è nota la relazione che ciò potrebbe avere con il medicinale.
    Può verificarsi sanguinamento gastrointestinale. Dopo l'ingestione di FANS possono verificarsi ipertensione, depressione respiratoria o coma, ma questo è raro.
    Sono state segnalate reazioni anafilattiche con ingestione terapeutica di FANS, che possono verificarsi a seguito di un sovradosaggio.
    Trattamento
    In prima istanza il trattamento consiste nella prevenzione dell'assorbimento mediante lavaggi e poi bevendo acqua o bevanda alla frutta con carbone attivo (adsorbente) e solfato di sodio (lassativo). In caso di grandi quantità è indicata la lavanda gastrica, evitando carbone attivo e solfato di sodio.
    Lo stato acido-base deve essere attentamente monitorato in relazione alla possibile insorgenza di una grave acidosi metabolica.
    L'ulteriore trattamento è di supporto e sintomatico.
    La diuresi forzata, l'alcalinizzazione delle urine, l'emodialisi e l'emoperfusione non riducono la concentrazione plasmatica di naprossene, a causa dell'elevato legame con le proteine.

    Scadenza

    4 anni.

    Conservazione

    Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

    Farmaci Equivalenti


    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


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