Ig Vena

    Ultimo aggiornamento: 22/10/2024

    Cos'è Ig Vena?

    Ig Vena è un farmaco a base del principio attivo Immunoglobulina Umana Normale Per Uso Endovenoso, appartenente alla categoria degli Immunoglobuline umane normali e nello specifico Immunoglobuline, umane normali. E' commercializzato in Italia dall'azienda Kedrion S.p.A..

    Ig Vena può essere prescritto con Ricetta OSP - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, utilizzabili esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile.


    Confezioni

    Ig Vena 50 g/l soluzione per infusione 1 flaconcino da 1 g/20 ml
    Ig Vena 50 g/l soluzione per infusione 1 flaconcino da 10 g/200 ml + append. estend.
    Ig Vena 50 g/l soluzione per infusione 1 flaconcino da 2,5 g/50 ml + append. estend.
    Ig Vena 50 g/l soluzione per infusione 1 flaconcino da 5 g/100 ml + append. estend.

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: Kedrion S.p.A.
    Ricetta: OSP - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, utilizzabili esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile
    Classe: H
    Principio attivo: Immunoglobulina Umana Normale Per Uso Endovenoso
    Gruppo terapeutico: Immunoglobuline umane normali
    ATC: J06BA02 - Immunoglobuline, umane normali, per somministrazione intravascolare
    Forma farmaceutica: soluzione (uso interno)


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    Indicazioni

    Perché si usa Ig Vena? A cosa serve?
    Terapia sostitutiva in adulti, bambini e adolescenti (0-18 anni) in:
    • Sindromi da immunodeficienza primaria (PID) con produzione di anticorpi compromessa
    • Immunodeficienza secondaria (SID) in pazienti che soffrono di infezioni gravi o ricorrenti, trattamento antimicrobico inefficace e insufficienza anticorpale specifica comprovata (PSAF)* o livello sierico di IgG <4 g/l
    *PSAF= mancato innalzamento di almeno 2 volte del titolo di anticorpi IgG in risposta al vaccino antipneumococcico con antigene polisaccaridico e polipeptidico.
    Immunomodulazione in adulti, bambini e adolescenti (0-18 anni) in:
    • Trombocitopenia immune primaria (ITP), in pazienti ad alto rischio di sanguinamenti o prima di interventi chirurgici per correggere la conta piastrinica
    • Sindrome di Guillain Barrè
    • Malattia di Kawasaki (in combinazione con acido acetilsalicilico; vedere paragrafo 4.2)
    • Poliradicoloneuropatia cronica infiammatoria demielinizzante (CIDP)
    • Neuropatia motoria multifocale (MMN)

    Posologia

    Come usare Ig Vena: Posologia
    La terapia sostitutiva deve essere iniziata e monitorata sotto la supervisione di un medico con esperienza nel trattamento dell'immunodeficienza.
    Posologia
    La dose e lo schema posologico dipendono dall'indicazione.
    La dose deve essere personalizzata per ogni paziente in base alla risposta clinica. La dose basata sul peso corporeo può richiedere un adattamento nei pazienti sottopeso o sovrappeso.
    I seguenti schemi posologici possono essere usati come riferimento.
    Terapia sostitutiva nelle sindromi da immunodeficienza primaria
    Il regime posologico deve indurre il raggiungimento di un livello base di IgG (misurato prima della successiva infusione) di almeno 6 g/L o entro il normale intervallo di riferimento per l'età della popolazione. Dall'inizio della terapia, sono necessari da 3 a 6 mesi per raggiungere un equilibrio (stato stazionario dei livelli di IgG). La dose iniziale raccomandata è di 0,4 – 0,8 g/kg in unica somministrazione seguiti da almeno 0,2 g/kg somministrati ogni 3-4 settimane.
    La dose richiesta per raggiungere un livello base di 6 g/L di IgG è nell'ordine di 0,2 – 0,8 g/kg/mese. L'intervallo tra le dosi varia da 3 a 4 settimane dopo che si è raggiunto lo stato stazionario.
    I livelli base di IgG devono essere misurati e valutati insieme all'incidenza di infezioni.
    Può essere necessario aumentare la dose e raggiungere livelli base più elevati per ridurre la frequenza di infezioni batteriche.
    Immunodeficienze secondarie (come definite nel paragrafo 4.1)
    La dose raccomandata è 0,2 – 0,4 g/kg ogni 3 - 4 settimane.
    I livelli base di IgG devono essere misurati e valutati insieme all'incidenza dell'infezione. La dose deve essere aggiustata al bisogno per ottenere una protezione ottimale contro le infezioni, un aumento può essere necessario in pazienti con infezione persistente; una diminuzione della dose può essere presa in considerazione quando il paziente rimane privo di infezione.
    Trombocitopenia immune primaria
    Esistono due schemi di trattamento alternativi:
    • 0,8 – 1 g/kg somministrati il giorno 1; questa dose può essere ripetuta una volta entro 3 giorni;
    • 0,4 g/kg al giorno per 2 - 5 giorni.
    Il trattamento può essere ripetuto in caso di ricadute.
    Sindrome di Guillain Barré
    0,4 g/kg/die per 5 giorni (possibile ripetizione del dosaggio in caso di recidiva).
    Malattia di Kawasaki
    2,0 g/kg devono essere somministrati in dose singola. I pazienti devono ricevere un trattamento concomitante con acido acetilsalicilico.
    Polineuropatia cronica infiammatoria demielinizzante (CIDP)
    Dose iniziale: 2 g/kg suddivisi in 2-5 giorni consecutivi.
    Dosi di mantenimento: 1 g/kg in 1-2 giorni consecutivi ogni 3 settimane.
    L'effetto del trattamento deve essere valutato dopo ogni ciclo; se non si osserva alcun effetto del trattamento dopo 6 mesi, il trattamento deve essere interrotto.
    Se la terapia è efficace, la sua somministrazione a lungo termine è a discrezione del medico in base alla risposta del paziente e alla risposta di mantenimento. Il dosaggio e gli intervalli possono dover essere adattati in base al decorso individuale della malattia.
    Neuropatia motoria multifocale (MMN)
    Dose iniziale: 2 g/kg somministrati in 2-5 giorni consecutivi.
    Dosi di mantenimento: 1 g/kg ogni 2-4 settimane o 2 g/kg ogni 4-8 settimane.
    L'effetto del trattamento deve essere valutato dopo ogni ciclo; se non si osserva alcun effetto del trattamento dopo 6 mesi, il trattamento deve essere interrotto.
    Se la terapia è efficace, la sua somministrazione a lungo termine è a discrezione del medico in base alla risposta del paziente e alla risposta di mantenimento. Il dosaggio e gli intervalli possono dover essere adattati in base al decorso individuale della malattia.
    Le dosi raccomandate sono riassunte nella seguente tabella:
    Indicazione
    Dose
    Frequenza delle iniezioni
    Terapia sostitutiva
     
     
     
    Sindromi da immunodeficienza primaria 
     
    Dose iniziale:
    0,4 – 0,8 g/kg
    Dose di mantenimento:
    0,2 – 0,8 g/kg
    ogni 3 – 4 settimane
    Immunodeficienze Secondarie (come definite nel paragrafo 4.1)
    0,2 - 0,4 g/kg
    ogni 3 – 4 settimane
     
    Immunomodulazione:
     
     
    Trombocitopenia immune primaria 
     
    0,8 - 1 g/kg
    Oppure
    il giorno 1, possibilmente ripetendo una volta entro 3 giorni
    0,4 g/kg/die
    per 2 – 5 giorni
    Sindrome di Guillain Barrè
    0,4 g/kg/die
    per 5 giorni
    Malattia di Kawasaki
    2 g/kg
    in dose singola, in associazione con acido acetilsalicilico
    Poliradicoloneuropatia cronica infiammatoria demielinizzante (CIDP)
     
     
    Dose iniziale:
    2 g/kg
     
    in dosi suddivise in 2 – 5 giorni
    ogni 3 settimane in 1 – 2 giorni
     
    Dose di mantenimento:
    1 g/kg
     
    Neuropatia motoria multifocale (MMN)
     
    Dose iniziale:
    2 g/kg
    in 2 – 5 giorni consecutivi
     
    Dose di mantenimento:
    1 g/kg
    Oppure
    ogni 2 – 4 settimane
    Oppure
    2 g/kg
    ogni 4 – 8 settimane in 2 – 5 giorni

    Popolazione pediatrica

    La posologia nei bambini e negli adolescenti (0-18 anni) non è diversa da quella degli adulti poichè la posologia per ciascuna indicazione è data per peso corporeo e aggiustata in base all'esito clinico delle suddette condizioni.
    Insufficienza epatica
    Non ci sono evidenze per richiedere un adeguamento della dose.
    Insufficienza renale
    Nessun adeguamento della dose se non clinicamente giustificato, vedere paragrafo 4.4.
    Anziani
    Nessun adeguamento della dose se non clinicamente giustificato, vedere paragrafo 4.4.
    CIDP
    A causa della rarità della malattia e, conseguentemente, dell'esiguo numero complessivo di pazienti, l'esperienza nell'utilizzo di immunoglobuline endovenose in bambini affetti da CIDP è limitata; pertanto, sono disponibili solo dati di letteratura. Tuttavia, i dati pubblicati sono concordi nel dimostrare che il trattamento con IVIg è ugualmente efficace nell'adulto e nel bambino, in linea con quanto avviene per le indicazioni riconosciute per le IVIg.
    Modo di somministrazione
    Uso endovenoso.
    L'immunoglobulina umana normale deve essere infusa per via endovenosa ad una velocità iniziale di 0,46 – 0,92 ml/kg/h (10 - 20 gocce al minuto) per 20 - 30 minuti. Vedere il paragrafo 4.4. In caso di reazione avversa, è necessario ridurre la velocità di somministrazione o interrompere l'infusione. Se ben tollerata, la velocità di somministrazione può essere gradualmente aumentata fino ad un massimo di 1,85 ml/kg/h (40 gocce/minuto).
    Nei pazienti affetti da PID che tollerano la velocità di infusione di 0,92 ml/kg/h, la velocità di somministrazione può essere aumentata gradualmente a 2 ml/kg/h, 4 ml/kg/h, fino ad un massimo di 6 ml/kg/h, ogni 20-30 minuti e solo se il paziente tollera bene l'infusione.
    In generale, il dosaggio e la velocità di infusione devono essere singolarmente adattati in base alle esigenze del paziente. A seconda del peso corporeo, del dosaggio e dell'insorgenza di reazioni avverse, il paziente può non raggiungere la massima velocità di infusione. In caso di reazione avversa, l'infusione deve essere interrotta immediatamente e deve essere ripresa applicando la velocità più appropriata per il paziente.
    Vedere anche il paragrafo 6.6.
    Popolazioni speciali
    Nei pazienti pediatrici (0-18 anni) e negli anziani (> 64 anni), la velocità iniziale di somministrazione deve essere di 0,46 – 0,92 ml/kg/h (10 - 20 gocce al minuto) per 20-30 minuti. Se ben tollerata e sulla base delle condizioni cliniche del paziente, la velocità di infusione può essere gradualmente aumentata fino ad un massimo di 1,85 ml/kg/h (40 gocce/minuto).

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Ig Vena
    Ipersensibilità al principio attivo (immunoglobuline umane) o ad uno qualsiasi degli eccipienti (vedere paragrafi 4.4 e 6.1).
    Pazienti con deficienza selettiva di IgA che hanno sviluppato anticorpi anti IgA, in quanto la somministrazione di un prodotto contenente IgA può provocare anafilassi.

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Ig Vena
    Questo prodotto contiene 100 mg di maltosio per ml come eccipiente. L'interferenza del maltosio con i test della glicemia può portare ad una sovrastima dei valori di glucosio e, di conseguenza, ad una non adeguata somministrazione di insulina, che può causare uno stato di ipoglicemia con rischio di vita e la morte del paziente. Inoltre, i casi di reale ipoglicemia possono non essere trattati se lo stato ipoglicemico è mascherato da valori di glucosio falsamente elevati. Per ulteriori dettagli vedere il paragrafo 4.5. Per l'insufficienza renale acuta vedere sotto.
    Questo medicinale contiene circa 3 mmol/litro (oppure 69 mg/litro) di sodio. Da tenere in considerazione per i pazienti che seguono una dieta a regime sodico controllato.
    Tracciabilità
    Al fine di migliorare la tracciabilità dei medicinali biologici, il nome e il numero di lotto del prodotto somministrato devono essere chiaramente registrati.
    Precauzioni per l'uso
    Potenziali complicazioni possono essere spesso evitate assicurandosi che i pazienti:
    • non siano sensibili all'immunoglobulina umana normale somministrando all'inizio il prodotto lentamente (velocità di infusione 0,46 – 0,92 ml/kg/h);
    • siano controllati attentamente per qualunque sintomo durante il periodo di infusione. In particolare, i pazienti che ricevono per la prima volta immunoglobulina umana normale, i pazienti che hanno cambiato tipo di prodotto a base di IVIg e i pazienti per i quali è trascorso un lungo intervallo di tempo dalla precedente infusione, devono essere controllati in ospedale durante la prima infusione e per la prima ora dopo la prima infusione, per individuare potenziali segnali di reazioni avverse. Tutti gli altri pazienti devono essere osservati per almeno 20 minuti dopo la somministrazione.
    In tutti i pazienti, la somministrazione di IVIg richiede:
    • una adeguata idratazione prima dell'inizio dell'infusione di IVIg
    • il controllo del volume urinario
    • il controllo del livello di creatinina sierica
    • di evitare l'uso concomitante di diuretici dell'ansa (vedere paragrafo 4.5).
    In caso di reazione avversa, la velocità di somministrazione deve essere ridotta o l'infusione deve essere interrotta. Il trattamento richiesto dipende dalla natura e dalla gravità della reazione avversa.
    Reazione all'infusione
    Alcune reazioni avverse (ad esempio mal di testa, vampate di calore, brividi, mialgia, respiro sibilante, tachicardia, dolore lombare, nausea e ipotensione) possono essere correlate alla velocità di infusione. La velocità di infusione raccomandata indicata nel paragrafo 4.2 deve essere attentamente seguita. I pazienti devono essere strettamente monitorati e osservati attentamente per qualsiasi sintomo durante il periodo di infusione.
    Le reazioni avverse possono verificarsi più frequentemente
    • in pazienti che ricevono immunoglobulina umana normale per la prima volta o, in rari casi, quando il prodotto medicinale a base di immunoglobulina umana normale viene cambiato o nel caso di un lungo intervallo dall'infusione precedente
    • in pazienti con infezione non trattata o infiammazione cronica
    Ipersensibilità
    Le reazioni di ipersensibilità sono rare.
    L'anafilassi può svilupparsi in pazienti:
    • con IgA non rilevabili che hanno anticorpi anti-IgA
    • che hanno tollerato un precedente trattamento con immunoglobulina umana normale
    In caso di shock, deve essere eseguito il trattamento medico standard per lo shock.
    Tromboembolismo
    Esistono evidenze cliniche che dimostrano una relazione tra la somministrazione di IVIg ed eventi tromboembolici come infarto miocardico, accidente cerebrovascolare (incluso l'ictus), embolia polmonare e trombosi venosa profonda che si presume siano correlati ad un aumento relativo della viscosità del sangue dovuto ad un elevato afflusso di immunoglobulina in pazienti a rischio. Bisogna essere cauti nella prescrizione e nell'infusione di IVIg in pazienti obesi ed in pazienti con fattori di rischio pre-esistenti per eventi trombotici (come età avanzata, ipertensione, diabete mellito e anamnesi di malattie vascolari o episodi trombotici, pazienti con disordini trombofilici ereditari o acquisiti, pazienti immobilizzati per un periodo prolungato, pazienti gravemente ipovolemici, pazienti con malattie che aumentano la viscosità del sangue).
    In pazienti a rischio per reazioni avverse tromboemboliche, i prodotti a base di IVIg devono essere somministrati alla minima velocità di infusione e dose praticabili.
    Insufficienza renale acuta
    In pazienti che hanno ricevuto IVIg sono stati riportati casi di insufficienza renale acuta. Nella maggior parte dei casi, i fattori di rischio sono stati identificati ed includono insufficienza renale pre-esistente, diabete mellito, ipovolemia, sovrappeso, somministrazione concomitante di medicinali nefrotossici o età superiore a 65 anni.
    I parametri renali devono essere valutati prima dell'infusione di IVIg, in particolare nei pazienti ritenuti potenzialmente a rischio di sviluppare insufficienza renale acuta, e di nuovo a intervalli appropriati. Nei pazienti a rischio di insufficienza renale acuta, i prodotti a base di IVIg devono essere somministrati alla più bassa velocità di infusione e dose praticabili. In caso di alterazioni della funzione renale deve essere presa in considerazione l'interruzione del trattamento con IVIg.
    Anche se casi di disfunzione renale e di insufficienza renale acuta sono stati messi in relazione con l'uso di molti prodotti medicinali a base di IVIg contenenti vari eccipienti come il saccarosio, il glucosio e il maltosio, quelli contenenti saccarosio come stabilizzante rappresentano un'altissima percentuale del numero complessivo. Nei pazienti a rischio può essere preso in considerazione l'uso di prodotti a base di IVIg che non contengono questi eccipienti. Ig VENA contiene maltosio (vedere gli eccipienti al paragrafo 6.1).
    Sindrome da meningite asettica (AMS)
    La sindrome da meningite asettica può manifestarsi in combinazione con il trattamento con IVIg. Generalmente la sindrome inizia dopo un periodo che varia da diverse ore a 2 giorni dal trattamento con IVIg. Gli studi sul liquido cerebrospinale spesso sono positivi per pleiocitosi fino a diverse migliaia di cellule per mm3, soprattutto granulociti, e livelli di proteine elevati, fino a diverse centinaia di mg/dl.
    L'AMS si può manifestare più frequentemente in associazione con alte dosi di IVIg (2 g/kg).
    I pazienti che presentano tali segni e sintomi devono ricevere un esame neurologico completo, compresi gli studi del CSF, per escludere altre cause di meningite.
    L'interruzione del trattamento con IVIg ha portato alla remissione dell'AMS entro diversi giorni senza conseguenze.
    Anemia emolitica
    I prodotti a base di IVIg possono contenere anticorpi gruppo sanguigno-specifici che possono agire come emolisine ed indurre il rivestimento in vivo dei globuli rossi con le immunoglobuline, causando una reazione antiglobulinica diretta positiva (test di Coombs) e, raramente, l'emolisi. L'anemia emolitica può svilupparsi a seguito della terapia con IVIg a causa dell'aumentato sequestro dei globuli rossi. I pazienti che ricevono IVIg devono essere sottoposti a monitoraggio per la rilevazione di segni clinici e sintomi di emolisi. (Vedere il paragrafo 4.8).
    Neutropenia/Leucopenia
    Una diminuzione transitoria della conta dei neutrofili e/o episodi di neutropenia, a volte gravi, sono stati riportati dopo il trattamento con IVIg. Questo si verifica in genere entro poche ore o giorni dopo la somministrazione di IVIg e si risolve spontaneamente entro 7-14 giorni.
    Danno polmonare acuto associato a trasfusione (TRALI)
    Nei pazienti che ricevono IVIg sono stati riportati alcuni casi di edema polmonare acuto non cardiogeno (danno polmonare acuto associato a trasfusione, TRALI). Il TRALI è caratterizzato da ipossia severa, dispnea, tachipnea, cianosi, febbre ed ipotensione. I sintomi associati al TRALI tipicamente compaiono durante la trasfusione o entro 6 ore dalla trasfusione, generalmente entro 1-2 ore. Pertanto, i pazienti che ricevono IVIg devono essere monitorati e l'infusione con il prodotto deve essere immediatamente interrotta in caso di comparsa di reazioni avverse polmonari. Il TRALI è una condizione che può mettere il paziente in pericolo di vita richiedendo l'immediato ricovero in reparto di terapia intensiva.
    Interferenze con i test sierologici
    Dopo la somministrazione di immunoglobulina, l'aumento transitorio di vari anticorpi trasferiti passivamente nel sangue del paziente può dare risultati falsamente positivi nei test sierologici.
    La trasmissione passiva di anticorpi contro gli antigeni eritrocitari, es. A, B, D, può interferire con alcuni test sierologici per anticorpi dei globuli rossi, per esempio il test diretto dell'antiglobulina (DAT, test di Coombs diretto).
    Agenti trasmissibili
    Misure standard per prevenire le infezioni conseguenti all'uso di prodotti medicinali preparati da sangue o plasma umano comprendono la selezione dei donatori, lo screening delle donazioni individuali e dei pool plasmatici per specifici marcatori di infezione e l'inclusione di step di produzione efficaci per l'inattivazione/rimozione dei virus.
    Ciò nonostante, quando si somministrano medicinali preparati da sangue o plasma umano non può essere totalmente esclusa la possibilità di trasmissione di agenti infettivi. Ciò si applica anche a virus e altri patogeni emergenti o sconosciuti.
    Le misure adottate sono considerate efficaci per i virus con involucro lipidico come HIV, HBV e HCV e per il virus senza involucro HAV.
    Le misure adottate hanno un valore limitato contro i virus senza involucro lipidico come il parvovirus B19.
    C'è un'esperienza clinica rassicurante in merito all'assenza di trasmissione dell'epatite A e del parvovirus B19 con le immunoglobuline e si può presumere che il contenuto di anticorpi apporti un importante contributo alla sicurezza virale.
    Si raccomanda fortemente ogni volta che si somministra Ig VENA ad un paziente, di registrare il nome ed il numero di lotto del prodotto, in modo tale da mantenere la tracciabilità tra il paziente ed il lotto del prodotto.
    Popolazione pediatrica
    Casi di glicosuria sono stati riportati in pazienti pediatrici dopo somministrazione di Ig VENA. Questi eventi sono abitualmente leggeri e transitori senza segni clinici.
    Ig VENA contiene 100 mg di maltosio per ml come eccipiente. Nei tubuli renali, il maltosio è idrolizzato a glucosio, il quale viene riassorbito e escreto nelle urine generalmente solo in piccola parte. Il riassorbimento del glucosio è un meccanismo dipendente dall'età. L'aumento transitorio del maltosio nel plasma può superare la capacità del rene di riassorbire lo zucchero e risultare in un test positivo per il glucosio nelle urine.

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Ig Vena
    Vaccini a virus vivi attenuati
    La somministrazione di immunoglobulina può alterare per un periodo di almeno 6 settimane e fino a 3 mesi, l'efficacia dei vaccini a virus vivi attenuati come quelli per il morbillo, rosolia, parotite e varicella. Dopo la somministrazione di questo prodotto, deve trascorrere un intervallo di tre mesi prima della vaccinazione con vaccini a virus vivi attenuati. Nel caso del morbillo, questo indebolimento della risposta può durare anche fino ad un anno. Quindi nei pazienti che ricevono il vaccino del morbillo deve essere controllato il livello degli anticorpi.
    Diuretici dell'ansa
    Evitare l'uso concomitante di diuretici dell'ansa.
    Test della glicemia
    Alcuni sistemi di misurazione della glicemia (per esempio, quelli basati sulla glucosio deidrogenasi pirrolochinolina chinone (GDH-PQQ) o sul metodo colorimetrico della glucosio-ossidoreduttasi) riconoscono falsamente il maltosio (100 mg/ml) contenuto in Ig VENA come glucosio. Questo può risultare in una lettura di valori di glicemia falsamente elevati durante l'infusione e per un periodo di circa 15 ore successivamente alla fine dell'infusione e, conseguentemente, in una inadeguata somministrazione di insulina, causando un pericolo di vita o addirittura una fatale ipoglicemia. Inoltre, casi di reale ipoglicemia possono non essere trattati se lo stato ipoglicemico è mascherato da valori di glucosio falsamente elevati. Di conseguenza, durante la somministrazione di Ig VENA o di altri prodotti parenterali contenenti maltosio, la misurazione della glicemia deve essere fatta con metodi glucosio-specifici.
    Le istruzioni d'uso del sistema per la misurazione della glicemia, incluse quelle delle strisce reattive, devono essere attentamente controllate per stabilire se il sistema è appropriato per l'utilizzo nei pazienti trattati con prodotti parenterali contenenti maltosio. Qualora ci fossero dubbi, contattare il produttore del sistema di misurazione per determinare l'appropriatezza d'impiego in concomitanza d'uso di prodotti parenterali contenenti maltosio.
    Popolazione pediatrica
    Sebbene non siano stati condotti studi specifici d'interazione nella popolazione pediatrica, non si attendono differenze rispetto ai pazienti adulti.


    Interazioni riportate su letteratura scientifica internazionale
    Prima di prendere "Ig Vena" insieme ad altri farmaci come “BCG-Medac”, “Diuremid”, “Diuresix”, “Diuretor”, “Fluenz Tetra”, “Fluss 40”, “Furosemide Aurobindo”, “Furosemide DOC Generici - Compressa”, “Furosemide Fisiopharma”, “Furosemide Galenica Senese”, “Furosemide Hexal”, “Furosemide L.F.M.”, “Furosemide Mylan Generics - Compressa Divisibile”, “Furosemide Mylan Generics - Compressa”, “Furosemide Salf”, “Furosemide Teva”, “Furosemide Teva Generics”, “Lasitone”, “Lasix - Compressa”, “Lasix - Compressa, Soluzione (uso Interno)”, “Lasix Fiale”, “Lasix - Soluzione”, “M-M-Rvaxpro”, “Oncotice”, “Prilace”, “Priorix Tetra”, “Priorix”, “Proquad”, “Qdenga”, “Reomax Compresse (Acido Etacrinico)”, “Rotarix”, “Rotateq”, “Spirofur”, “Stamaril”, “Toradiur”, “Torasemide Hexal”, “Torasemide Mylan Generics”, “Torasemide Teva Italia”, “Torasemide Zentiva”, “Varilrix”, “Varivax”, “Vaxchora”, “Zostavax”, etc.., chiedi al tuo al tuo medico o farmacista di fiducia di verificare che sia sicuro e non dannoso per la tua salute ...

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Gravidanza
    La sicurezza d'uso di questo medicinale durante la gravidanza umana non è stata stabilita in studi clinici controllati e pertanto deve essere somministrato con cautela in donne gravide o in madri che allattano. È stato dimostrato che i prodotti a base di IVIg attraversano la placenta in modo crescente durante il terzo trimestre di gravidanza.
    L'esperienza clinica con le immunoglobuline indica che non sono da aspettarsi effetti dannosi sul decorso della gravidanza o sul feto e sul neonato.
    Allattamento
    Le immunoglobuline sono escrete nel latte umano. Non sono previsti effetti negativi su neonati/bambini allattati al seno.
    Fertilità
    L'esperienza clinica con le immunoglobuline suggerisce che non si devono attendere effetti dannosi sulla fertilità.

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    La capacità di guidare veicoli e di usare macchinari può essere alterata da alcune reazioni avverse associate ad Ig VENA. I pazienti che manifestano reazioni avverse durante il trattamento devono aspettare la loro risoluzione prima di guidare veicoli o usare macchinari.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Ig Vena
    Riassunto del profilo di sicurezza
    Le reazioni avverse causate dalle immunoglobuline umane normali (in frequenza decrescente) comprendono (vedere anche il paragrafo 4.4):
    • brividi, cefalea, capogiro, febbre, vomito, reazioni allergiche, nausea, artralgie, calo della pressione del sangue e dolore lombare di moderata intensità
    • reazioni emolitiche reversibili; specialmente in quei pazienti con gruppi sanguigni A, B e AB e (raramente) anemia emolitica che richiede trasfusione
    • (raramente) un improvviso calo della pressione sanguigna e, in casi isolati, shock anafilattico, anche quando il paziente non ha mostrato ipersensibilità alla precedente somministrazione
    • (raramente) reazioni cutanee transitorie (incluso lupus eritematoso cutaneo - frequenza non nota)
    • (molto raramente) reazioni tromboemboliche come infarto miocardico, ictus, embolia polmonare, trombosi venosa profonda
    • casi di meningite asettica reversibile
    • casi di aumento del livello di creatinina sierica e/o insorgenza di insufficienza renale acuta
    • casi di danno polmonare acuto associato a trasfusione (TRALI)
    La sicurezza di Ig VENA è stata valutata in quattro studi clinici, durante i quali è stato somministrato un totale di 1189 infusioni. Lo studio sulla CIDP ha coinvolto 24 pazienti con Poliradicoloneuropatia Cronica Infiammatoria Demielinizzante (CIDP), che hanno ricevuto Ig VENA per un totale di 840 infusioni somministrate. Nello studio clinico sulla PID, sono stati reclutati 16 pazienti con Immunodeficienza Primaria (PID), i quali hanno ricevuto un totale di 145 infusioni. Lo studio sulla ITP ha interessato 15 soggetti con Trombocitopenia Immune Primaria (ITP), per un totale di 80 infusioni somministrate. Nello studio su ID/ITP, 43 pazienti affetti da Immunodeficienza (ID) o Trombocitopenia Immune Primaria (ITP) sono stati arruolati ed hanno ricevuto un totale di 124 infusioni.
    Elenco delle Reazioni Avverse
    Le tabelle seguenti sono state stilate in base alla classificazione per sistemi e organi MedDRA (SOC e livello termine preferito).
    La Tabella 1 presenta le reazioni avverse avvenute durante gli studi clinici e la Tabella 2 presenta le reazioni avverse segnalate nell'esperienza post-marketing.
    Le frequenze sono state valutate sulla base delle seguenti convenzioni: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1,000, <1/100); raro (≥1/10,000, <1/1,000) e molto raro (<1/10,000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
    Le frequenze degli effetti indesiderati osservati negli studi clinici si basano sulla percentuale rispetto al numero di infusioni (numero totale di infusioni: 1189).
    Le reazioni avverse derivate dall'utilizzo del farmaco dopo l'immissione in commercio sono elencate con frequenza non nota, dal momento che queste reazioni sono riportate spontaneamente e provengono da una popolazione di dimensione non nota e non è possibile stimare realisticamente la loro frequenza.
    Fonte della banca dati sulla sicurezza (ad esempio, da studi clinici, studi di sicurezza post-autorizzazione e/o segnalazioni spontanee)
    Tabella 1
    Frequenza delle Reazioni Avverse durante gli Studi Clinici
    Classificazione per Sistemi e Organi secondo MedDRA(SOC)
    Reazione avversa
    Frequenza per paziente
    Frequenza per infusione
    Patologie del sistema nervoso
    Cefalea, sonnolenza
    Comune
    Raro
    Patologie gastrointestinali
    Nausea
    Comune
    Raro
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
    Dolore dorsale
    Comune
    Non comune
    Mialgia
    Comune
    Raro
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
    Astenia, affaticamento, piressia
    Comune
    Raro
    Tabella 2
    Reazioni Avverse durante l'esperienza post-marketing
     
    Classificazione per Sistemi e Organi secondo MedDRA (SOC)
    Reazione avversa
    Frequenza per paziente
    Frequenza per infusione
    Infezioni ed infestazioni
    Meningite asettica
    Non nota
    Non nota
    Patologie del sistema emolinfopoietico
    Emolisi, anemia emolitica
    Non nota
    Non nota
    Disturbi del sistema immunitario
    Shock anafilattico, ipersensibilità
    Non nota
    Non nota
    Disturbi psichiatrici
    Stato confusionale
    Non nota
    Non nota
    Patologie del sistema nervoso
    Accidente cerebrovascolare, cefalea, capogiro, tremore, parestesia
    Non nota
    Non nota
    Patologie cardiache
    Infarto del miocardio, cianosi, tachicardia, bradicardia, palpitazioni
    Non nota
    Non nota
    Patologie vascolari
    Trombosi venosa profonda, embolia, ipotensione, ipertensione, pallore
    Non nota
    Non nota
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
    Embolia polmonare, edema polmonare, broncospasmo, dispnea, tosse
    Non nota
    Non nota
    Patologie gastrointestinali
    Vomito, diarrea, nausea, dolore addominale
    Non nota
    Non nota
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
    Angioedema, orticaria, eritema, dermatite, eruzione cutanea, prurito, eczema, iperidrosi
    Non nota
    Non nota
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
    Artralgia, dolore dorsale, mialgia, dolore al collo, rigidità muscoloscheletrica
    Non nota
    Non nota
    Patologie renali e urinarie
    Lesione renale acuta
    Non nota
    Non nota
    Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione
    Flebite in sede di iniezione, piressia, brividi, dolore toracico, edema della faccia, malessere
    Non nota
    Non nota
    Esami diagnostici
    Pressione arteriosa ridotta, creatinina ematica aumentata
    Non nota
    Non nota

    Per la sicurezza nei confronti di agenti trasmissibili, vedere il paragrafo 4.4.

    Popolazione pediatrica
    Si prevede che la frequenza, il tipo e la gravità delle reazioni avverse nei bambini siano uguali a quelle negli adulti.
    Una glicosuria transitoria è stata osservata dopo somministrazione di Ig VENA. Questo evento potrebbe essere dovuto al maltosio contenuto in Ig VENA ed alla diversa capacità dei tubuli renali di riassorbire il glucosio, che è un meccanismo età-dipendente.
    Segnalazione delle reazioni avverse sospette
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo:

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Ig Vena
    Il sovradosaggio può portare ad un sovraccarico di liquidi e ad iperviscosità, particolarmente nei pazienti a rischio, inclusi pazienti anziani o pazienti con insufficienza cardiaca o renale (vedere paragrafo 4.4).

    Scadenza

    3 anni.
    Una volta che il contenitore per l'infusione è stato aperto, il contenuto deve essere usato immediatamente.

    Conservazione

    Conservare in frigorifero (2°C - 8°C). Tenere il flaconcino nell'imballaggio esterno.
    Prima dell'utilizzo ed entro la data di scadenza, i flaconcini da 50, 100 e 200 ml possono essere conservati a temperatura ambiente, non superiore ai 25°C, per un massimo di 6 mesi consecutivi. Dopo questo periodo il prodotto deve essere smaltito. In ogni caso, il prodotto non può più essere riposto in frigorifero se conservato a temperatura ambiente.
    La data di inizio della conservazione a temperatura ambiente deve essere riportata sulla scatola esterna.
    Non congelare.

    Farmaci Equivalenti

    I farmaci equivalenti di Ig Vena a base di Immunoglobulina Umana Normale Per Uso Endovenoso sono: Venital

    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


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