Carboplatino Aurobindo Italia

    Ultimo aggiornamento: 05/11/2024

    Cos'è Carboplatino Aurobindo Italia?

    Carboplatino Aurobindo Italia è un farmaco a base del principio attivo Carboplatino, appartenente alla categoria degli Antineoplastici e nello specifico Composti del platino. E' commercializzato in Italia dall'azienda Aurobindo Pharma (Italia) S.r.l..

    Carboplatino Aurobindo Italia può essere prescritto con Ricetta OSP - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, utilizzabili esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile.


    Confezioni

    Carboplatino Aurobindo Italia 10 mg/ml concentrato per soluzione per infusione 1 flaconcino 15 ml
    Carboplatino Aurobindo Italia 10 mg/ml concentrato per soluzione per infusione 1 flaconcino 45 ml
    Carboplatino Aurobindo Italia 10 mg/ml concentrato per soluzione per infusione 1 flaconcino 5 ml
    Carboplatino Aurobindo Italia 10 mg/ml concentrato per soluzione per infusione 1 flaconcino 60 ml

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: Eugia Pharma (Malta) Limited
    Concessionario: Aurobindo Pharma (Italia) S.r.l.
    Ricetta: OSP - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, utilizzabili esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile
    Classe: H
    Principio attivo: Carboplatino
    Gruppo terapeutico: Antineoplastici
    ATC: L01XA02 - Carboplatino
    Forma farmaceutica: concentrato per soluzione per infusione


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    Indicazioni

    Perché si usa Carboplatino Aurobindo Italia? A cosa serve?
    Carboplatino Aurobindo Italia è indicato per il trattamento di:
    1. Carcinoma epiteliale dell'ovaio in fase avanzata in:
    • terapia di prima linea
    • terapia di seconda linea, dopo il fallimento di altri chemioterapici.
    1. Carcinoma del polmone a piccole cellule.

    Posologia

    Come usare Carboplatino Aurobindo Italia: Posologia
    Dosaggio e somministrazione:
    Carboplatino Aurobindo Italia deve essere usato unicamente per via endovenosa. In pazienti adulti non pretrattati e con funzionalità renale normale, ovvero con clearance della creatinina > 60 ml/min, il dosaggio raccomandato di Carboplatino Aurobindo Italia è di 400 mg/m2 in singola dose tramite infusione endovenosa lenta da 15 a 60 minuti.
    Alternativamente, per determinare il dosaggio può essere utilizzata la formula di Calvert sotto riportata:
    Dose (mg) = AUC desiderata (mg/ml x min) x [GFR ml/min + 25]
    AUC desiderata
    Chemioterapia pianificata
    Stato terapia del paziente
    5-7 mg/ml x min
    Carboplatino agente singolo
    Non pretrattato
    4-6 mg/ml x min
    Carboplatino agente singolo
    Pretrattato
    4-6 mg/ml x min
    Carboplatino più ciclofosfamide
    Non pretrattato
    Nota: Con la formula di Calvert, la dose totale di carboplatino è calcolata in mg, non in mg/m2. La formula di Calvert non deve essere utilizzata in pazienti che hanno ricevuto un pretrattamento importante**. 
    ** I pazienti sono considerati fortemente pretrattati se hanno ricevuto uno dei seguenti agenti:
    • Mitomicina C
    • Nitrosurea
    • Terapia di associazione con doxorubicina/ciclofosfamide/cisplatino
    • Terapia di associazione con 5 o più agenti
    • Radioterapia ≥ 4500 rad, focalizzata su un'area di 20 x 20 cm o su più di un'area di terapia.
    La terapia con Carboplatino Aurobindo Italia deve essere interrotta in caso di tumore non responsivo, malattia in progressione e/o insorgenza di effetti indesiderati non tollerabili.
    La terapia non deve essere ripetuta prima di quattro settimane dalla fine dell'ultimo ciclo di carboplatino e/o fino a quando la conta dei neutrofili non sia almeno di 2.000 cellule/mm3 e quella delle piastrine di almeno
    100.000 cellule/mm3.
    Una riduzione del dosaggio iniziale pari al 20-25% è consigliabile per quei pazienti che presentano fattori di rischio come precedenti trattamenti mielosoppressivi o condizioni generali scadenti (ECOG-Zubrod 2-4 o Karnofsky inferiore a 80).
    Durante i cicli iniziali di trattamento con carboplatino si consiglia di determinare il nadir ematologico con controlli settimanali della conta ematica al fine di effettuare i successivi adeguamenti di dosaggio.
    Aghi o set per infusione contenenti parti in alluminio che possono venire a diretto contatto con carboplatino non devono essere usati per la preparazione o la somministrazione. L'alluminio può interagire con l'iniezione di carboplatino causando formazione di precipitati e/o perdita di attività.
    Per la preparazione e la somministrazione devono essere rispettate le misure di sicurezza per le sostanze pericolose. La preparazione deve essere eseguita da personale specializzato in un utilizzo sicuro, indossando guanti protettivi, maschera facciale e indumenti protettivi.
    Funzionalità renale compromessa:
    I pazienti con valori di clearance della creatinina inferiori a 60 ml/min sono a maggior rischio di grave mielosoppressione. La frequenza di grave leucopenia, neutropenia o trombocitopenia può essere mantenuta intorno al 25% con le seguenti raccomandazioni sul dosaggio:
    Clearance della creatinina al basale
    Dose iniziale (giorno 1)
    41-59 ml/min
    250 mg/m2 IV
    16-40 ml/min
    200 mg/m2 IV
    Non sono disponibili dati sufficienti a suggerire uno schema posologico sull'uso di carboplatino per iniezione in pazienti con clearance della creatinina uguale o inferiore a 15 ml/min.
    Le suddette raccomandazioni posologiche si riferiscono al ciclo iniziale di trattamento. I successivi dosaggi dovranno essere aggiustati in base alla tolleranza del paziente e ad un livello di mielosoppressione accettabile.
    Terapia di associazione:
    Per un uso ottimale di carboplatino in associazione con altri farmaci mielosoppressivi occorre effettuare aggiustamenti di dosaggio in base al regime e al programma adottati.
    Pazienti anziani:
    Nei pazienti di età superiore a 65 anni, durante il primo e i successivi cicli terapeutici è necessario un aggiustamento della dose di carboplatino in base alle condizioni generali e alla funzionalità renale.
    Popolazione pediatrica:
    Non sono disponibili dati sufficienti per consigliare un dosaggio nella popolazione pediatrica.
    Modo di somministrazione
    Carboplatino deve essere usato unicamente per via endovenosa.
    Il medicinale deve essere diluito prima dell'infusione. Per le informazioni sulla diluizione del medicinale prima della somministrazione, vedere il paragrafo 6.6.
    Per la preparazione e la somministrazione devono essere rispettate le misure di sicurezza per le sostanze pericolose. La preparazione deve essere eseguita da personale specializzato in un utilizzo sicuro, indossando guanti protettivi, maschera facciale e indumenti protettivi.

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Carboplatino Aurobindo Italia
    Carboplatino è controindicato nei pazienti con:
    • ipersensibilità al principio attivo o ad altri composti contenenti platino;
    • mielosoppressione grave;
    • tumori sanguinanti;
    • compromissione renale grave preesistente (clearance della creatinina < 30 ml/min) a meno che, a giudizio del medico e del paziente, i possibili benefici del trattamento superino i rischi;
    • uso concomitante con il vaccino contro la febbre gialla (vedere paragrafo 4.5).

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Carboplatino Aurobindo Italia
    Avvertenze:
    Carboplatino deve essere somministrato da personale sotto la supervisione di un medico qualificato esperto nell'uso della terapia antineoplastica. La conta ematica, così come i test di funzionalità renale ed epatica, devono essere eseguiti regolarmente e il medicinale deve essere interrotto se si osserva depressione anormale del midollo osseo o anomala funzionalità renale o epatica.
    Dovrebbero essere prontamente disponibili misure diagnostiche e terapeutiche per la gestione della terapia e delle possibili complicanze.
    Tossicità ematologica
    I cicli di infusione di carboplatino non devono essere ripetuti per più di una volta al mese in circostanze normali. Leucopenia, neutropenia e trombocitopenia sono dose-dipendenti e dose-limitanti. La conta ematica periferica deve essere monitorata frequentemente durante il trattamento con carboplatino per iniezione e, in caso di tossicità, fino al raggiungimento della guarigione. Il giorno mediano del nadir è il giorno 21 nei pazienti che ricevono carboplatino per iniezione in monoterapia e il giorno 15 nei pazienti che ricevono carboplatino per iniezione in combinazione con altri agenti chemioterapici.
    In generale, i singoli cicli intermittenti di carboplatino per iniezione non devono essere ripetuti fino a quando la conta dei leucociti, dei neutrofili e delle piastrine non è tornata alla normalità. La terapia non deve essere ripetuta fino a 4 settimane dopo il precedente ciclo di iniezione di carboplatino e/o fino a quando la conta dei neutrofili è di almeno 2.000 cellule/mm3 e la conta delle piastrine è di almeno 100.000 cellule/mm3.
    L'anemia è frequente e cumulativa ma richiede molto raramente una trasfusione. Sindrome emolitico-uremica (Haemolytic-uremic syndrome, HUS)
    La sindrome emolitico-uremica (HUS) è un effetto collaterale pericoloso per la vita. Il carboplatino deve essere interrotto ai primi segni di qualsiasi evidenza di anemia emolitica microangiopatica, come un rapido calo dell'emoglobina con concomitante trombocitopenia, aumento della bilirubina sierica, della creatinina sierica, del''azoto ureico o dell'LDH. L'insufficienza renale può non essere reversibile con l'interruzione della terapia e può essere necessaria la dialisi.
    La gravità della mielosoppressione è aumentata nei pazienti sottoposti a precedente terapia (in particolare con cisplatino) e/o che presentino una funzionalità renale alterata. In questo gruppo di pazienti, i dosaggi iniziali di carboplatino dovranno essere ridotti in misura appropriata (vedere paragrafo 4.2) e gli effetti attentamente monitorati attraverso frequenti controlli della conta ematica tra un ciclo e l'altro.
    La terapia di carboplatino per iniezione in combinazione con altre forme di trattamento mielosoppressivo deve essere pianificata con molta attenzione in termini di dosaggi e tempi, al fine di ridurre al minimo gli effetti additivi.
    Nei pazienti che soffrono di grave mielosoppressione può essere necessaria una terapia trasfusionale di supporto.
    In pazienti trattati con carboplatino è stata segnalata anemia emolitica con presenza di anticorpi sierologici indotti dal farmaco. Questo evento può essere fatale.
    Leucemia promielocitica acuta e sindrome mielodisplastica (SMD)/leucemia mieloide acuta (LMA) sono state segnalate anni dopo la terapia con carboplatino e altri trattamenti antineoplastici.
    Gli effetti mielosoppressivi possono sommarsi a quelli della chemioterapia concomitante. I pazienti con mielosoppressione grave e persistente sono ad alto rischio di complicanze infettive, inclusi esiti fatali (vedere paragrafo 4.8). Se si verifica uno qualsiasi di questi eventi, la somministrazione di carboplatino deve essere sospesa e si deve prendere in considerazione la modifica della dose o l'interruzione del trattamento.
    Insufficienza epatica e/o renale
    Con il carboplatino si può riscontrare compromissione della funzionalità renale ed epatica. Dosi molto elevate di carboplatino (≥ 5 volte la dose raccomandata in monoterapia) hanno provocato gravi alterazioni della funzionalità epatica e/o renale. Non è chiaro se un programma di idratazione appropriato possa superare gli effetti sulla funzione renale. In presenza di alterazione da moderata a grave nei test di funzionalità renale o epatica, è necessaria la riduzione della dose o l'interruzione della terapia (vedere paragrafo 4.8).
    Nei pazienti con funzionalità renale compromessa, l'effetto del carboplatino sul sistema emopoietico è più pronunciato e ad azione prolungata rispetto ai pazienti con funzionalità renale normale. In questo gruppo a rischio, la terapia con carboplatino deve essere eseguita con particolare cautela (vedere paragrafo 4.2). Sebbene non sia stata riscontrata alcuna evidenza clinica sulla nefrotossicità composita, si raccomanda di non associare carboplatino con aminoglicosidi o altri composti nefrotossici (vedere paragrafo 4.5).
    La compromissione della funzionalità renale è più probabile nei pazienti che hanno precedentemente manifestato nefrotossicità a seguito della terapia con cisplatino.
    Malattia veno-occlusiva epatica
    Sono stati segnalati casi di malattia veno-occlusiva epatica (sindrome da ostruzione sinusoidale), alcuni dei quali sono stati fatali. I pazienti devono essere monitorati per segni e sintomi di anomalie della funzionalità epatica o ipertensione portale non chiaramente dovuti alle metastasi epatiche.
    Reazioni allergiche
    Come con altri medicinali a base di platino, possono verificarsi reazioni allergiche che compaiono più spesso durante la perfusione e richiedono l'interruzione della perfusione e un appropriato trattamento sintomatico. Sono state segnalate rare reazioni allergiche al carboplatino, ad es. eruzione cutanea eritematosa, febbre senza causa apparente o prurito. Raramente si sono verificati anafilassi, angioedema e reazioni anafilattoidi inclusi broncospasmo, orticaria ed edema facciale. Reazioni crociate, talvolta fatali, sono state riportate con tutti i composti del platino (vedere paragrafo 4.3 e paragrafo 4.8).
    I pazienti devono essere osservati attentamente per possibili reazioni allergiche e gestiti con un'appropriata terapia di supporto, inclusi antistaminici, adrenalina e/o glucocorticoidi.
    È probabile che l'incidenza e la gravità della tossicità siano maggiori nei pazienti che hanno ricevuto in precedenza trattamenti estesi per la loro malattia, che presentano scarse condizioni generali e che sono in età avanzata. I parametri della funzionalità renale devono essere valutati prima, durante e dopo la terapia con carboplatino.
    Neurotossicità
    Sebbene la tossicità neurologica periferica sia generalmente comune e lieve, limitata alla parestesia e alla diminuzione dei riflessi osteotendinei, la sua frequenza è aumentata nei pazienti di età superiore ai 65 anni e/o nei pazienti precedentemente trattati con cisplatino. Il monitoraggio e gli esami neurologici devono essere effettuati a intervalli regolari.
    Disturbi visivi, compresa la perdita della vista, sono stati riportati dopo l'uso di carboplatino per iniezione a dosi superiori a quelle raccomandate nei pazienti con compromissione renale. La vista sembra ripristinarsi totalmente o in misura significativa entro poche settimane dall'interruzione di queste alte dosi.
    Sindrome da leucoencefalopatia posteriore reversibile (Reversible Posterior Leukoencephalopathy Syndrome, RPLS)
    Casi di sindrome da leucoencefalopatia posteriore reversibile (RPLS) sono stati segnalati in pazienti trattati con carboplatino in chemioterapia di combinazione. La RPLS è una condizione neurologica rara, reversibile dopo l'interruzione del trattamento, in rapida evoluzione, che può includere convulsioni, ipertensione, mal di testa, confusione, cecità e altri disturbi visivi e neurologici (vedere paragrafo 4.8). La diagnosi di RPLS si basa sulla conferma mediante imaging cerebrale, preferibilmente MRI (Magnetic Resonance Imaging).
    Ototossicità
    Difetti dell'udito sono stati riportati durante la terapia con carboplatino.
    Ototossicità nei bambini
    L'ototossicità può essere più pronunciata nei bambini. Casi di perdita dell'udito ad insorgenza tardiva sono stati riportati in pazienti pediatrici. In questa popolazione è raccomandato un follow-up audiometrico a lungo termine.
    Sindrome da lisi tumorale (SLT)
    Successivamente alla sua immissione in commercio, in pazienti ai quali viene somministrato carboplatino da solo o in combinazione con altri agenti chemioterapici, è stata segnalata la sindrome da lisi tumorale (SLT). I pazienti ad alto rischio di SLT, quali i pazienti con alto tasso proliferativo, carico tumorale elevato e alta sensibilità agli agenti citotossici, devono essere attentamente monitorati e devono essere adottate le precauzioni appropriate.
    Uso negli anziani:
    Negli studi che prevedevano la terapia di combinazione con carboplatino e ciclofosfamide, i pazienti anziani trattati con carboplatino avevano maggiori probabilità di sviluppare trombocitopenia grave rispetto ai pazienti più giovani. Poiché la funzione renale è spesso ridotta negli anziani, questa deve essere considerata quando si determina il dosaggio (vedere paragrafo 4.2).
    Vaccinazioni
    La somministrazione di vaccini vivi o vivi attenuati in pazienti immunocompromessi da agenti chemioterapici, compreso il carboplatino, può provocare infezioni gravi o fatali. La vaccinazione con un vaccino vivo deve essere evitata nei pazienti trattati con carboplatino. Possono essere somministrati vaccini inattivati; tuttavia, la risposta a questi vaccini può essere ridotta.
    Reazioni di ipersensibilità
    Sono stati riportati casi di reazioni di ipersensibilità che sono progredite fino alla sindrome di Kounis (arteriospasmo coronarico allergico acuto che può provocare infarto del miocardio, vedere paragrafo 4.8).
    Altro
    Il potenziale cancerogeno del carboplatino non è stato studiato, ma è stato segnalato che composti con meccanismi di azione e mutagenicità simili sono cancerogeni (vedere paragrafo 5.3).
    La sicurezza e l'efficacia della somministrazione di carboplatino nei bambini non sono dimostrate.
    Il carboplatino può causare nausea e vomito. È stato riportato che la premedicazione con antiemetici è utile nel ridurre l'incidenza e l'intensità di questi effetti.
    Strumentazioni contenenti alluminio non devono essere utilizzate durante la preparazione e la somministrazione di carboplatino (vedere paragrafo 6.2). L'alluminio può interagire con l'iniezione di carboplatino causando formazione di precipitati e/o perdita di attività.

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Carboplatino Aurobindo Italia
    Quando si combina il carboplatino con altri composti mielosoppressivi o con la radioterapia, l'effetto mielosoppressivo del carboplatino e/o degli altri composti può essere più pronunciato. È probabile che i pazienti che ricevono una terapia concomitante con altri agenti nefrotossici manifestino una mielotossicità più grave e prolungata a causa della ridotta clearance renale del carboplatino.
    Uso concomitante controindicato
    • Vaccino contro la febbre gialla: rischio di mortalità per malattia vaccinale generalizzata (vedere paragrafo 4.3).
    Uso concomitante non raccomandato
    • Vaccini vivi attenuati (eccetto febbre gialla): rischio di malattia sistemica, possibile morte. Questo rischio è aumentato nei soggetti che sono già immunodepressi a causa della malattia di base. Utilizzare un vaccino inattivato, ove disponibile (poliomielite).
    • Fenitoina, fosfenitoina: rischio di esacerbazione delle convulsioni derivante dalla diminuzione dell'assorbimento digestivo della fenitoina da parte del medicinale citotossico o rischio di aumento della tossicità o perdita di efficacia del medicinale citotossico a causa dell'aumentato metabolismo epatico da parte della fenitoina.
    Uso concomitante da tenere in considerazione
    • Agenti chelanti - effetto del carboplatino diminuito.
    • Ciclosporina (e per estrapolazione tacrolimus e sirolimus): eccessiva immunosoppressione con rischio di linfoproliferazione.
    • Aminoglicosidi: l'uso concomitante di carboplatino con antibiotici aminoglicosidici deve essere preso in considerazione a causa della nefrotossicità cumulativa e della tossicità auricolare, in particolare nei pazienti con grave compromissione renale.
    • A causa dell'aumento del rischio trombotico in caso di malattie tumorali, è frequente l'uso di un trattamento anticoagulante. L'elevata variabilità intra-individuale della coagulabilità durante le malattie, e l'eventualità di interazione tra anticoagulanti orali e chemioterapia antitumorale, richiedono, qualora si decida di trattare il paziente con AVK, di aumentare la frequenza di controllo del monitoraggio dell'INR. Si raccomanda cautela e un monitoraggio più frequente dell'INR con il trattamento concomitante di warfarin e carboplatino, poiché è stato riportato un aumento dell'INR.
    Il carboplatino può interagire con l'alluminio formando un precipitato nero. Per la preparazione o la somministrazione del medicinale non devono essere utilizzati aghi, siringhe, cateteri o set per la somministrazione endovenosa che contengano parti in alluminio che potrebbero entrare in contatto con il carboplatino.


    Interazioni riportate su letteratura scientifica internazionale
    Prima di prendere "Carboplatino Aurobindo Italia" insieme ad altri farmaci come “BCG-Medac”, “Fluenz Tetra”, “M-M-Rvaxpro”, “Oncotice”, “Priorix Tetra”, “Priorix”, “Proquad”, “Qdenga”, “Rotarix”, “Rotateq”, “Stamaril”, “Varilrix”, “Varivax”, “Vaxchora”, “Zostavax”, etc.., chiedi al tuo al tuo medico o farmacista di fiducia di verificare che sia sicuro e non dannoso per la tua salute ...

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Gravidanza
    Carboplatino per iniezione può causare danno fetale se somministrato a donne in gravidanza. Carboplatino per iniezione ha mostrato potere embriotossico e teratogeno in ratti esposti al medicinale durante l'organogenesi. Non sono stati condotti studi controllati in donne in gravidanza.
    Se questo medicinale è usato durante la gravidanza, o se la paziente rimane incinta durante l'assunzione di questo medicinale, la paziente deve essere avvisata dei potenziali rischi per il feto. Le donne potenzialmente fertili devono essere avvertite di evitare di intraprendere una gravidanza.
    Allattamento
    Non è stato accertato se carboplatino per iniezione viene escreto con il latte materno.
    Se il trattamento si rende necessario durante il periodo dell'allattamento, l'allattamento al seno deve essere interrotto.
    Fertilità
    La soppressione delle gonadi con conseguente amenorrea o azospermia può verificarsi in pazienti che ricevono terapia antineoplastica. Questi effetti sembrano essere correlati alla dose e alla durata della terapia e possono essere irreversibili. La previsione del grado di compromissione della funzione testicolare o ovarica è complicata dall'uso comune di combinazioni di diversi antineoplastici, il che rende difficile valutare gli effetti dei singoli agenti.
    Si raccomanda agli uomini in età sessualmente matura trattati con carboplatino di non procreare durante il trattamento e fino a 6 mesi dopo, e di chiedere consigli sulla conservazione dello sperma prima dell'inizio della terapia a causa della possibilità di infertilità irreversibile dovuta alla terapia con carboplatino.
    Donne in età fertile
    Le donne in età fertile devono essere avvisate di non intraprendere una gravidanza. Il carboplatino non deve essere somministrato a donne in gravidanza o in età fertile che potrebbero iniziare una gravidanza, a meno che i potenziali benefici per la madre non superino i possibili rischi per il feto.
    Se questo medicinale viene utilizzato durante la gravidanza, o se la paziente rimane incinta durante il trattamento con questo medicinale, la paziente deve essere informata dei potenziali rischi per il feto.

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    Non sono stati effettuati studi sugli effetti della capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari. Tuttavia il Carboplatino può causare nausea, vomito, anomalie della vista e ototossicità; pertanto, i pazienti devono essere avvertiti del potenziale effetto di questi eventi sulla capacità di guidare o di usare macchinari.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Carboplatino Aurobindo Italia
    La frequenza delle reazioni avverse segnalate si basa su un database cumulativo di 1.893 pazienti che hanno ricevuto Carboplatino per iniezione come agente singolo e sull'esperienza post-marketing.
    L'elenco è presentato secondo la classificazione per sistemi e organi, termine preferito MedDRA e frequenza utilizzando le seguenti categorie di frequenza:
    Molto comune (≥1/10)
    Comune (≥1/100, <1/10)
    Non comune (≥1/1.000, 1/100)
    Raro (≥1/10.000, <1/1.000)
    Molto raro (<1/10.000)
    Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
    Classificazione
    per sistemi e organi MedDRA
    Molto comune
    Comune
    Non comune
    Raro
    Molto raro
    Non nota
    Infezioni e infestazioni
     
    Infezioni*
     
     
     
    Polmonite
    Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi)
     
     
    Tumore maligno secondario
    correlato al trattamento
     
     
     
    Patologie del sistema emolinfopoietico
    Trombocitopenia, neutropenia, leucopenia, anemia
    Emorragia*
     
    Neutropenia febbrile
     
    Sindrome emolitico- uremica, insufficienza midollare
    Disturbi del sistema immunitario
     
    Ipersensibilità, reazione di tipo anafilattoide
     
    Anafilassi, shock
    anafilattico, angioedema
     
     
    Patologie del
    metabolismo e della nutrizione
    Iperuricemia
     
     
    Iponatriemia, anoressia
     
    Disidratazione,
    sindrome da lisi tumorale
    Patologie del sistema nervoso
     
    Neuropatia periferica, parestesia, diminuzione dei riflessi osteotendinei, disturbi sensoriali, disgeusia
     
     
    Accidente cerebro- vascolare*
    Sindrome da leuco- encefalopatia posteriore reversibile (RPLS)
    Patologie dell'occhio
     
    Disturbi visivi, rari casi di
    perdita della vista
     
    Neurite ottica
     
     
    Patologie dell'orecchio e del labirinto
    Diminuzione subclinica dell'acuità uditiva, costituita da ipoacusia ad alta frequenza (4000-8000 Hz)
    Tinnito, ototossicità
     
     
     
     
    Patologie cardiache
     
    Disturbo cardio- vascolare*
     
     
    Insufficienza cardiaca*
    Sindrome di Kounis
    Patologie vascolari
     
     
     
     
    Embolismo*, ipertensione,
    ipotensione
     
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
     
    Disturbi respiratori, malattia polmonare interstiziale,
    broncospasmo
     
     
     
     
    Patologie gastrointestinali
    Vomito, nausea, dolore addominale
    Diarrea, costipazione, disturbi delle
    membrane mucose
     
     
     
    Stomatite, pancreatite
    Patologie epatobiliari
     
     
     
     
    Disfuzione epatica grave
     
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
     
    Alopecia, disturbi della pelle, orticaria, esantema
    eritematoso, prurito
     
     
     
     
    Patologie del sistema muscolo-scheletrico e del tessuto connettivo
     
    Disturbo muscolo- scheletrico
     
     
     
     
    Patologie renali e urinarie
     
    Disturbo urigenitale
     
     
     
     
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
    Astenia
    Sindrome simil- influenzale
    Febbre e brividi senza evidenza di infezione, necrosi al
    sito di iniezione,
     
     
     
     
     
     
    reazione al sito di iniezione, stravaso al sito di iniezione, eritema al sito di
    iniezione, malessere
     
     
     
    Esami diagnostici
    Diminuzione della clearance renale della creatinina, aumento dell'urea nel sangue, aumento della fosfatasi alcalina nel sangue, aumento dell'aspartato aminotransferasi, alterazione dei test di funzionalità epatica, diminuzione del sodio nel sangue, diminuzione del potassio nel sangue, diminuzione del calcio nel sangue, diminuzione del
    magnesio nel sangue
    Aumento della bilirubina ematica, aumento della creatinina ematica, aumento dell'acido urico ematico
     
     
     
     
    * Fatale in <1%, eventi cardiovascolari fatali in <1% compresi insufficienza cardiaca, embolia ed accidente cerebrovascolare combinati.
    Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi)
    Sono stati segnalati tumori maligni secondari (inclusa leucemia promielocitica che si è verificata 6 anni dopo monoterapia con carboplatino e precedente irradiazione) in seguito alla somministrazione di carboplatino come agente singolo o in terapia di associazione (rapporto causale non stabilito).
    Tossicità ematologica
    La mielosoppressione rappresenta la tossicità dose-limitante di carboplatino per iniezione. In pazienti con valori ematologici basali nella norma, si manifesta trombocitopenia nel 25% dei pazienti con valori di piastrine inferiori a 50.000/mm3, neutropenia nel 18% dei pazienti con valori di granulociti inferiori a 1.000/mm3 e leucopenia nel 14% dei pazienti con valori dei leucociti inferiori a 2.000/mm3. Il nadir si è generalmente verificato al giorno 21.
    La mielosoppressione può essere aggravata dall'associazione di carboplatino per iniezione con altri agenti mielotossici o altre forme di trattamento.
    La mielotossicità è più grave nei pazienti già trattati in precedenza, in particolare nei pazienti precedentemente trattati con cisplatino e nei pazienti con funzionalità renale compromessa. I pazienti che presentano scarse condizioni generali hanno anche manifestato un aumento della leucopenia e della trombocitopenia. Questi effetti, anche se di solito reversibili, hanno portato a complicazioni di tipo infettivo ed emorragico rispettivamente nel 4% e 5% dei pazienti trattati con carboplatino per iniezione. Le complicazioni hanno avuto esito fatale in meno dell'1% dei pazienti.
    È stata osservata anemia, con valori di emoglobina inferiori a 8 g/dl, nel 15% dei pazienti con valori ematologici basali nella norma. L'incidenza di anemia aumenta con l'aumentare dell'esposizione a carboplatino per iniezione.
    Disturbi del sistema immunitario
    Reazioni allergiche:
    Reazioni di tipo anafilattico, a volte fatali, possono verificarsi più spesso nei minuti successivi all'iniezione del medicinale: edema facciale, dispnea, tachicardia, bassa pressione sanguigna, orticaria, shock anafilattico, broncospasmo (vedere paragrafo 4.4).
    Queste reazioni sono analoghe a quelle osservate dopo somministrazione di altri composti contenenti platino e devono essere gestite con un'appropriata terapia di supporto.
    Patologie del metabolismo e della nutrizione
    Elettroliti:
    Diminuzioni di sodio, potassio, calcio e magnesio si osservano rispettivamente nel 29%, 20%, 22% e 29% dei pazienti. In particolare, sono stati riportati casi di iponatriemia precoce. Le perdite di elettroliti sono minori e per lo più seguono un decorso senza sintomi clinici.
    Neurotossicità:
    La neuropatia periferica (principalmente parestesie e diminuzione dei riflessi osteotendinei) si è verificata nel 4% dei pazienti a cui è stato somministrato carboplatino per iniezione. I pazienti di età superiore ai 65 anni e i pazienti precedentemente trattati con cisplatino, così come quelli sottoposti a trattamento prolungato con carboplatino per iniezione, sembrano essere maggiormente a rischio.
    Nell'1% dei pazienti si sono verificati disturbi sensoriali clinicamente significativi (cioè disturbi visivi e alterazioni del gusto).
    La frequenza complessiva degli effetti collaterali neurologici sembra essere aumentata nei pazienti che ricevono carboplatino per iniezione in combinazione. Ciò può anche essere correlato ad un'esposizione cumulativa più lunga.
    Patologie dell'orecchio e del labirinto
    Ototossicità:
    Difetti uditivi al di fuori della gamma del parlato con disturbi nella gamma ad alta frequenza (4.000-8.000 Hz) sono stati riscontrati in indagini audiometriche seriali con una frequenza del 15%. Sono stati segnalati casi molto rari di ipoacusia.
    Nei pazienti con apparato uditivo predanneggiato a causa del cisplatino, durante il trattamento con carboplatino talvolta si verifica un'ulteriore esacerbazione della funzione uditiva.
    Patologie gastrointestinali
    Il vomito si verifica nel 65% dei pazienti, in un terzo dei quali è grave. La nausea si verifica in un ulteriore 15%. I pazienti precedentemente trattati (in particolare quelli pretrattati con cisplatino) sembrano essere più inclini a manifestare vomito. Nausea e vomito sono generalmente ritardati fino a 6-12 ore dopo la somministrazione di carboplatino.
    Questi effetti generalmente scompaiono entro 24 ore dal trattamento e normalmente rispondono o possono essere prevenuti dai medicinali antiemetici. Il vomito è più probabile quando carboplatino per iniezione viene somministrato in combinazione con altri composti emetizzanti. Ulteriori disturbi gastrointestinali sono stati dolore nell'8% dei pazienti, diarrea e costipazione nel 6% dei pazienti.
    Patologie epatobiliari
    In pazienti con valori basali normali, sono state osservate alterazioni della funzionalità epatica, tra cui aumento della bilirubina totale nel 5%, SGOT nel 15% e fosfatasi alcalina nel 24% dei pazienti. Queste alterazioni erano generalmente lievi e reversibili in circa la metà dei pazienti.
    In un numero limitato di pazienti che hanno ricevuto dosi molto elevate di carboplatino per iniezione e trapianto autologo di midollo osseo, si è verificato un grave aumento dei test di funzionalità epatica.
    Raro: Dopo somministrazione di alte dosi di carboplatino si sono verificati casi di necrosi acuta e fulminante delle cellule epatiche.
    Patologie renali e urinarie
    Quando somministrato alle dosi abituali, lo sviluppo di una funzione renale anormale è stato raro, nonostante il fatto che il carboplatino per iniezione sia stato somministrato senza idratazione di liquidi ad alto volume e/o diuresi forzata. L'aumento di creatinina sierica si verifica nel 6% dei pazienti, l'aumento di azoto ureico nel sangue nel 14% e di acido urico nel 5% dei pazienti. Questi effetti sono generalmente lievi e sono reversibili in circa la metà dei pazienti. La clearance della creatinina ha dimostrato di essere la misura della funzionalità renale più sensibile nei pazienti che ricevono carboplatino per iniezione. Il ventisette percento (27%) dei pazienti che hanno un valore basale di 60 ml/min o superiore, sperimenta una riduzione della clearance della creatinina durante la terapia con carboplatino per iniezione. L'incidenza e la gravità della nefrotossicità possono aumentare nei pazienti con funzionalità renale già compromessa prima del trattamento con carboplatino. Non è chiaro se un programma di idratazione appropriato possa superare tale effetto, ma è necessaria una riduzione del dosaggio o l'interruzione della terapia in presenza di moderata alterazione della funzionalità renale (clearance della creatinina 41-59 ml/min) o grave compromissione renale (clearance della creatinina 21-40 ml/min). Il carboplatino è controindicato nei pazienti con una clearance della creatinina pari o inferiore a 20 ml/min.
    Altri effetti indesiderati:
    Sono stati segnalati tumori maligni acuti secondari dopo terapie combinate citostatiche contenenti carboplatino.
    Occasionalmente sono stati osservati alopecia, febbre e brividi, mucosite, astenia, malessere e disgeusia.
    Sono stati segnalati casi isolati di sindrome emolitico-uremica.
    Sono stati segnalati casi isolati di incidenti cardiovascolari (insufficienza cardiaca, embolia) e casi isolati di incidenti cerebrovascolari.
    Sono stati segnalati casi di ipertensione. Reazioni locali:
    Sono state segnalate reazioni al sito di iniezione (bruciore, dolore, arrossamento, gonfiore, orticaria, necrosi in relazione allo stravaso).
    Segnalazione delle reazioni avverse sospette
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Carboplatino Aurobindo Italia
    Sintomi di sovradosaggio
    Il Carboplatino è stato somministrato in studi di Fase I ad un dosaggio fino a 1600 mg/m2 i.v. per ciclo. A questo dosaggio sono stati osservati effetti collaterali ematologici potenzialmente letali con granulocitopenia, trombocitopenia e anemia. Il nadir di granulociti, trombociti ed emoglobina è stato osservato tra i giorni 9-25 (mediana: giorni 12-17). I granulociti avevano raggiunto valori di ≥ 500/μl dopo 8-14 giorni (mediana: 11) e i valori delle piastrine di ≥ 25.000/μl dopo 3-8 giorni (mediana: 7).
    Si sono verificati anche i seguenti effetti indesiderati non ematologici: disturbi della funzionalità renale con riduzione del 50% della velocità di filtrazione glomerulare, neuropatia, ototossicità, perdita della vista, iperbilirubinemia, mucosite, diarrea, nausea e vomito con cefalea, eritema e grave infezione. Nella maggior parte dei casi, i disturbi dell'udito sono stati transitori e reversibili.
    Trattamento del sovradosaggio
    Non esiste un antidoto noto per il sovradosaggio di carboplatino. Le complicanze previste del sovradosaggio sarebbero correlate alla mielosoppressione, così come alla compromissione della funzione epatica, renale e uditiva. Il trapianto di midollo osseo e le trasfusioni (trombociti, sangue) possono essere misure efficaci per gestire gli effetti collaterali ematologici. L'uso di dosi di carboplatino per iniezione superiori a quelle raccomandate è stato associato a perdita della vista (vedere paragrafo 4.4).

    Scadenza

    2 anni.
    Dopo diluizione
    Carboplatino Aurobindo Italia può essere ulteriormente diluito in glucosio 5% e somministrato come infusione endovenosa. La stabilità chimica e fisica durante l'uso è stata dimostrata per 56 giorni a concentrazioni finali di 0,2 mg/ml e 3,5 mg/ml se conservato a 2-8 °C in sacche per infusione non-PVC (poliolefine) e al riparo dalla luce.
    Carboplatino Aurobindo Italia può inoltre essere ulteriormente diluito in cloruro di sodio 0,9% e somministrato per infusione endovenosa. La stabilità chimica e fisica durante l'uso è stata dimostrata a concentrazioni finali di 0,2 mg/ml e 3,5 mg/ml se conservato per 24 ore a 2-8°C e fino a 8 ore a 22°C in sacche per infusione non-PVC (poliolefine) se protette dalla luce.
    Da un punto di vista microbiologico, tuttavia, il prodotto deve essere utilizzato immediatamente. Se non utilizzato immediatamente, i tempi e le condizioni di conservazione prima dell'uso sono responsabilità dell'utilizzatore e normalmente non dovrebbero superare le 24 ore a 2ºC - 8ºC, a meno che la diluizione non sia avvenuta in condizioni asettiche controllate e convalidate.

    Conservazione

    Conservare a temperatura inferiore ai 30°C.
    Tenere i flaconcini nell'imballaggio esterno per proteggerli dalla luce.
    Per le condizioni di conservazione dopo la ricostituzione del medicinale, vedere paragrafo 6.3.

    Farmaci Equivalenti

    I farmaci equivalenti di Carboplatino Aurobindo Italia a base di Carboplatino sono: Carboplatino AHCL, Carboplatino Hikma, Carboplatino Pfizer, Carboplatino Teva

    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


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