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Ibuprofene





A cosa serve

L'ibuprofene è un principio attivo appartenente al gruppo dei farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS). Più nel dettaglio, esso è un derivato dell'acido propionico dotato di attività analgesica, antinfiammatoria e antipiretica. L'ibuprofene è disponibile in numerose formulazioni farmaceutiche (compresse, sciroppo, sospensione orale, gocce orali, gel cutaneo, soluzioni vaginali, supposte, cerotti medicati, ecc.) adatte a diverse vie di somministrazione (orale, topica, vaginale, rettale, intramuscolare ed endovenosa) per il trattamento di una grande varietà di disturbi, pur sempre caratterizzati da infiammazione, dolore e/o febbre. I’ibruprofene può essere prescritto con ricetta RR. In caso di associazione con codeina, invece, non ripetibile), mentre altri non richiedono alcun tipo di ricetta in quanto inquadrati come farmaci SOP (Senza Obbligo di Prescrizione medica) o come farmaci da banco (OTC). I farmaci contenenti ibuprofene per uso endovenoso, invece, sono ad uso ospedaliero, pertanto, non possono essere venduti al pubblico.


Indicazioni

L'ibuprofene è un principio attivo utilizzato nel trattamento di moltissimi disturbi, anche molto diversi fra loro. In funzione della formulazione farmaceutica, quindi della via di somministrazione, e del dosaggio di principio attivo contenuto nel medicinale, le indicazioni potrebbero variare. Cercando di riassumere tutte le possibili indicazioni del principio attivo in questione, è possibile affermare che l'utilizzo dell'ibuprofene è indicato per il trattamento di:
Dolore da lieve a moderato di diversa origine in adulti e bambini, come mal di testa, dolore cervicale, mal di gola, dolori mestruali, dolori dovuti a traumi accidentali o sportivi, mal di denti, dolore post-partum, dismenorrea, dolore post-operatorio di varia natura, dolore dovuto a malattie reumatiche (somministrazione orale o rettale);
Febbre e dolore associati al comune raffreddore in adulti e bambini (somministrazione orale o rettale);
Osteoartrosi in tutte le sue forme e localizzazioni (somministrazione orale);
Infiammazioni aspecifiche dell'apparato genitale femminile (somministrazione vaginale);
Profilassi pre- e post-operatoria in chirurgia ginecologica (somministrazione vaginale);
Contusioni, distorsioni, dolori e strappi muscolari, torcicollo (somministrazione topica);

Infiammazione di natura reumatica e traumatica di muscoli, tendini, articolazioni e legamenti (somministrazione topica);
Episodi dolorosi acuti in caso di patologie infiammatorie dell'apparato muscoloscheletrico (somministrazione intramuscolare).
Ibuprofene per via Endovenosa
I farmaci a base di ibuprofene adatti alla somministrazione endovenosa possono essere utilizzati:
Nei neonati con dotto arterioso pervio. Questa condizione può causare problemi cardiaci ai neonati. La somministrazione di ibuprofene per via endovenosa(Pedea®
) è in grado di chiudere il dotto arterioso in quei neonati in cui ciò non accade spontaneamente.
Nei pazienti adulti per il trattamento sintomatico a breve termine del dolore acuto moderato e per il trattamento sintomatico a breve termine della febbre quando l'uso del principio attivo per via endovenosa è clinicamente giustificato (Ibuprofene B. Braun®
).


Posologia

L'ibuprofene è disponibile in diverse forme farmaceutiche adatte a differenti vie di somministrazione, quali:
Somministrazione orale (compresse rivestite, compresse orodispersibili, compresse effervescenti, capsule molli, granulato per soluzione orale, gocce orali, sospensione orale);
Somministrazione vaginale (soluzione vaginale, polvere per uso ginecologico);
Somministrazione topica (gel per uso cutaneo, cerotto medicato);
Somministrazione rettale (supposte);
Somministrazione intramuscolare (soluzione iniettabile per uso intramuscolare);
Somministrazione endovenosa (soluzione iniettabile per uso endovenoso).
La scelta del tipo di formulazione farmaceutica da utilizzare dipende, ovviamente, dal tipo di affezione che si deve trattare.
La quantità d'ibuprofene da prendere deve essere stabilita dal medico in funzione dell'età, del peso e delle condizioni di ogni singolo paziente, così come in funzione del disturbo che si deve trattare. Naturalmente, le indicazioni fornite dal medico in merito alla posologia (quanto ibuprofene assumere al giorno e per quanto tempo) devono essere sempre scrupolosamente seguite.
Di seguito sono riportate alcune indicazioni sulle dosi d'ibuprofene solitamente impiegate in terapia. Per qualsiasi dubbio, è comunque necessario rivolgersi al medico.

Trattamento del dolore di varia origine, della febbre, dei dolori associati al raffreddore e delle osteoartrosi in tutte le sue forme
Per il trattamento del dolore di varia origine, delle osteoartrosi e di febbre e dolore associati al comune raffreddore in adulti e adolescenti con più di 12 anni di età, generalmente, si utilizza l'ibuprofene sotto forma di compresse, capsule molli, granulato per soluzione orale o gocce orali.
La dose deve essere stabilita dal medico in funzione del tipo di affezione da trattare e delle condizioni del paziente. Ad ogni modo, la dose giornaliera massima di 1.200 mg di ibuprofene non deve essere superata.
Per il trattamento del dolore di varia natura e di febbre e dolore associati al comune raffreddore nei
bambini dai tre mesi di vita ai 12 anni di età, invece, si utilizza l'ibuprofene sotto forma di supposte o di sospensione orale. La quantità di ibuprofene da prendere varia in funzione dell'età e del peso corporeo del bambino:
Quando si utilizza la sospensione orale, la dose abitualmente somministrata è di 20 mg/Kg di peso corporeo al giorno, da assumersi in tre dosi frazionate.
Quando si utilizzano le supposte, non si deve mai superare la dose giornaliera massima di 20-30 mg di farmaco per Kg di peso corporeo.
Trattamento delle infiammazioni aspecifiche dell'apparato genitale femminile e profilassi pre- e post-operatoria in chirurgia ginecologica
In questo caso si utilizza l'ibuprofene in forma di soluzione vaginale, oppure l'ibuprofene in polvere per uso ginecologico che deve essere disciolta in acqua prima dell'uso.
Solitamente, si consiglia di effettuare 1-2 irrigazioni vaginali al giorno.

Trattamento di contusioni, distorsioni, torcicollo, dolori e strappi muscolari
Per il trattamento locale di queste affezioni, si può usare l'ibuprofene in forma di gel cutaneo. Di norma, si consiglia di effettuare le applicazioni 2-4 volte al dì direttamente sulla zona interessata.
Trattamento delle infiammazioni di natura reumatica e traumatica di muscoli, tendini, articolazioni e legamenti
In questo caso, si può utilizzare l'ibuprofene sotto forma di cerotto medicato. Si consiglia di applicare un solo cerotto alla volta e di sostituirlo ogni 24 ore. Il trattamento deve proseguire solo per brevi periodi.
Trattamento di episodi dolorosi acuti in caso di patologie infiammatorie dell'apparato muscoloscheletrico
Per il trattamento di episodi dolorosi acuti in caso di patologie infiammatorie dell'apparato muscoloscheletrico, solitamente, si utilizza l'ibuprofene sotto forma di soluzione iniettabile per uso intramuscolare. La posologia deve essere stabilita dal medico su base individuale in funzione della gravità dei sintomi presentati da ciascun paziente.
Trattamento del dotto arterioso pervio nei neonati
In questo caso, l'ibuprofene deve essere somministrato ai neonati per via endovenosa.
L'iniezione deve essere praticata solo ed esclusivamente da un medico specializzato all'interno di un'unità specialistica di terapia intensiva neonatale.
La dose d'ibuprofene da somministrare deve essere decisa dal medico in funzione del peso corporeo del neonato.

Trattamento sintomatico a breve termine della febbre e del dolore acuto moderato
In questi casi, quando le condizioni cliniche lo giustificano, l'ibuprofene può essere somministrato per via endovenosa, ma solo nei pazienti adulti. La quantità di principio attivo da somministrare deve essere stabilita dal medico.


Medicinali che contengono il Principio Attivo Ibuprofene


Controindicazioni

L'utilizzo del ibruprofen è controindicato nei seguenti casi:

  • Allergia nota allo stesso ibuprofene o ad altri farmaci antinfiammatori non steroidei; così come in caso di allergia nota ad uno o più degli altri componenti (principi attivi ed eccipienti) presenti nel medicinale che si deve utilizzare;
  •  Pazienti che hanno sofferto e che soffrono di emorragie gastrointestinali o ulcere peptiche;
  •  Pazienti con una storia pregressa di perforazione o sanguinamento gastrointestinale, anche in seguito all'assunzione di altri FANS;
  •  Pazienti con insufficienza cardiaca grave;
  •  Pazienti con gravi alterazioni della funzionalità epatica e/o renale;
  •  Pazienti gravemente disidratati;
  •  Bambini con meno di 12 anni di età (ad eccezione delle formulazione farmaceutiche realizzate espressamente per i bambini);
  • Gravidanza e allattamento al seno;

Avvertenze

Avvertenze e precauzioni possono variare in funzione del tipo di medicinale impiegato. Di seguito ne elencheremo alcune, ma anche in questo caso, si invita a consultare il foglietto illustrativo del medicinale che si deve usare.
Prima di iniziare ad assumere l'ibuprofene in qualsiasi sua forma, è necessario informare il medico delle proprie condizioni di salute e della presenza di disturbi o malattie di qualsiasi tipo, allo scopo di evidenziare eventuali condizioni che potrebbero rappresentare una controindicazione o un rischio per l'uso del principio attivo.
In particolare, è necessario informare il medico se:
Si soffre di alterata funzionalità renale, epatica e/o cardiaca, poiché i pazienti che soffrono di simili disturbi devono essere attentamente monitorati. In qualsiasi caso, l'uso del principio attivo in pazienti con ridotta funzionalità cardiaca, epatica e/o renale richiede la massima cautela;
Si soffre di ipertensione e/o di insufficienza cardiaca congestizia;
Si soffre di asma bronchiale, rinite cronica o malattie allergiche;
Si soffre di disturbi della coagulazione, poiché l'ibuprofene - come molti altri FANS - può prolungare il tempo di sanguinamento.
Qualora durante il trattamento con ibuprofene dovesse manifestarsi un qualsiasi tipo di reazione allergica, il trattamento con il farmaco deve essere immediatamente interrotto ed è necessario contattare subito il medico.
Ibuprofene per uso vaginale
L'ibuprofene per somministrazione vaginale non deve essere utilizzato in caso di vulvovaginiti gravi siano esse specifiche o aspecifiche.
Ibuprofene e altri antinfiammatori
L'ibuprofene non dovrebbe essere utilizzato in concomitanza ad altri antinfiammatori (ad esempio, flurbiprofene, ketoprofene, nimesulide, ecc.), poiché simili associazioni possono aumentare il rischio di sanguinamento, ulcerazione o perforazione gastrointestinale, talvolta, con esiti anche fatali. Pertanto, l'associazione con principi attivi come flurbiprofene (presente in molti spray per la gola), ketoprofene (Oki®), nimesulide, ecc. dovrebbe essere evitata.
Ad ogni modo, l'ibuprofene può provocare perforazione e sanguinamento gastrointestinale anche quando utilizzato da solo. Per tale ragione, qualora dovessero comparire sintomi gastrointestinali di qualsiasi tipo, è necessario informarne immediatamente il medico..

Interazioni

L'utilizzo concomitante d'ibuprofene e dei seguenti farmaci aumenta il rischio d'insorgenza di ulcerazione e sanguinamento gastrointestinale: Corticosteroidi; Altri FANS; Inibitori selettivi della COX-2; Acido acetilsalicilico; Inibitori selettivi del reuptake di serotonina (o SSRI).

Il rischio di sanguinamento gastrointestinale aumenta anche in caso di assunzione di ginkgo biloba, suoi derivati e prodotti che lo contengono. Prima di iniziare ad assumere l'ibuprofene, inoltre, è bene informare il medico se si stanno assumendo - o sono stati recentemente assunti - i seguenti farmaci: Farmaci anticoagulanti e antiaggreganti piastrinici, poiché l'ibuprofene può incrementarne l'effetto; Fenitoina, sali di litio e glicosidi cardioattivi, perché l'ibuprofene può aumentarne la concentrazione plasmatica; Diuretici e altri farmaci antipertensivi, poiché l'associazione con ibuprofene può diminuirne l'efficacia e aumentare il rischio di nefrotossicità; ACE-inibitori e antagonisti del recettore per l'angiotensina II, perché l'uso contemporaneo con ibuprofene può provocare un peggioramento della funzionalità renale; Amminoglicosidi e metotrexato, poiché l'ibuprofene ne riduce l'eliminazione; Moclobemide, perché può aumentare l'effetto dell'ibuprofene; Colestiramina, poiché può determinare un ridotto assorbimento dell'ibuprofene a livello del tratto gastrointestinale; Ciclosporina o tacrolimus, perché l'associazione con ibuprofene può provocare un aumento del rischio di danni renali; Chinoloni, per via dell'aumento del rischio d'insorgenza di convulsioni in caso di assunzione con ibuprofene; Sulfaniluree, in quanto l'ibuprofene può aumentarne l'effetto ipoglicemico; Ritonavir e probenecid, poiché possono aumentare la concentrazione plasmatica dell'ibuprofene.

Ad ogni modo, è comunque importante informare il medico se si stanno assumendo, o se sono stati assunti da poco, medicinali o prodotti di qualsiasi tipo - anche se non riportati nel soprastante elenco - compresi i farmaci senz'obbligo di prescrizione medica (SOP), i farmaci da banco (OTC), i prodotti erboristici e fitoterapici e i prodotti omeopatici.

Ibuprofene e alcol L'alcol può provocare un aumento degli effetti collaterali indotti dall'ibuprofene, pertanto, durante il trattamento con il principio attivo, l'assunzione di bevande alcoliche dovrebbe essere evitata. Va prestata attenzione anche ai farmaci contenenti alcol; per informazioni più precise, è bene rivolgersi al proprio medico.


Effetti Indesiderati

Di seguito sono riportati gli effetti indesiderati del Ibruprofen organizzati secondo la classificazione sistemica e organica MedDRA. Non sono disponibili dati sufficienti per stabilire la frequenza dei singoli effetti elencati

Infezioni ed infestazioni

Rinite, meningite asettica Sintomi di meningite asettica come cefalea, nausea, vomito, febbre, collo rigido o perdita di coscienza. I pazienti con alcuni disturbi del sistema immunitario (lupus eritematoso sistemico o malattia mista del tessuto connettivo) sembrano essere maggiormente a rischio.

Patologie del sistema emolinfopoietico

Pancitopenia, anemia, leucopenia, trombocitopenia, neutropenia, agranulocitosi, anemia aplastica, anemia emolitica. I primi sintomi sono: febbre, dolore alla gola, ulcere superficiali della bocca, sintomi simi influenzali, grave spossatezza, sanguinamento inspiegabile e lividi. In questi casi, deve essere consigliato al paziente di interrompere immediatamente l’uso del

medicinale in modo da evitare qualsiasi automedicazione con analgesici o antipiretici e di consultare un medico. L’emocromo deve essere controllato regolarmente durante la terapia di lunga durata.

Disturbi del sistema immunitario

Reazioni di ipersensibilità con eruzioni cutanee e prurito, nonché attacchi di asma (eventualmente con abbassamento della pressione sanguigna).

Gravi reazioni di ipersensibilità

I sintomi potrebbero essere: gonfiore del viso, della lingua e della laringe con restringimento delle vie aeree, dispnea, tachicardia, ipotensione (anafilassi, angioedema o shock grave).

Patologie dell’occhio

Compromissione visiva, neuropatio ottica tossica

Patologie dell’orecchio e del labirinto

Compromissione dell’udito, vertigine, tinnito

Patologie del sistema nervoso

Cefalea, capogiro, parestesia, sonnolenza, agitazione, irritabilità, neurite ottica

Disturbi psichiatrici

Insonnia, ansia,  depressione, stato confusionale, reazioni psicotiche

Patologie gastrointestinali

Bruciore di stomaco, nausea, vomito, diarrea, costipazione, flatulenza, dispepsia, dolore addominale, melena, ematemesi, emorragia gastrointestinale, gastriti, ulcere gastrointestinali, potenzialmente con sanguinamento e perforazione, stomatiti ulcerative, esacerbazione della colite e morbo di Crohn, esofagite, stenosi intestinale diaframma-simile, pancreatite

Patologie epatobiliari

Epatite, itterizia, funzione epatica anormale, danno epatico, specialmente con trattamento di lunga durata, insufficienza epatica

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Eruzioni cutanee (diverse), orticaria, prurito, porpora, angioedema, reazioni di fotosensibilità, reazioni bollose, tra cui sindrome di Stevens Johnson e necrolisi tossica epidermica (sindrome di Lyell), eritema multiforme, alopecia, reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (sindrome DRESS)

Patologie renali ed urinarie

Nefrotossicità in varie forme es. nefrite tubulointerstiziale, sindrome nefrotica e insufficienza renale, danni tissutali renali (necrosi papillare), in particolare nel trattamento di lunga durata,

aumento della concentrazione dell'acido urico nel sangue, aumento della concentrazione di urea nel sangue

Riduzione della produzione di urina e formazione di edema, in particolare nei pazienti con ipertensione arteriosa o insufficienza renale

Patologie cardiache

Insufficienza cardiaca, infarto miocardico

Patologie vascolari

Ipertensione arteriosa, vasculite

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

Asma, broncospasma, dispena

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

Affaticamento, edema


Sovradosaggio

Sintomi
La maggior parte dei pazienti che hanno ingerito quantitativi significativi di ibuprofene manifesteranno i sintomi entro 4-6 ore. I sintomi di sovradosaggio più comunemente riportati comprendono: nausea, vomito, dolore addominale, letargia e sonnolenza, e molto raramente diarrea. È possibile anche emorragia gastrointestinale. Gli effetti sul sistema nervoso centrale (SNC) includono mal di testa, tinnito, vertigini, convulsioni e perdita della coscienza. In caso di avvelenamento più grave, si osserva tossicità nel sistema nervoso centrale, che si manifesta come sonnolenza, ed occasionalmente eccitazione e disorientamento o coma. Occasionalmente i pazienti sviluppano convulsioni. Raramente sono stati anche riportati nistagmo, acidosi metabolica, ipotermia, effetti renali, sanguinamento gastrointestinale, coma, apnea, diarrea e depressione del SNC e dell'apparato respiratorio. Sono stati riportati disorientamento, stato di eccitazione, svenimento e tossicità cardiovascolare comprendente ipotensione, bradicardia e tachicardia. Nei casi di sovradosaggio significativo sono possibili insufficienza renale e danno epatico. In caso di avvelenamento grave può verificarsi acidosi metabolica e il tempo di protrombina/INR può essere prolungato, probabilmente a causa dell'interferenza con le azioni di fattori circolatori di coagulazione. Nei pazienti asmatici è possibile l'esacerbazione dell'asma.
Trattamento
Non esiste un antidoto specifico per il sovradosaggio di ibuprofene. In caso di sovradosaggio è pertanto indicato un trattamento sintomatico e di supporto..

Gravidanza e Allattamento

Durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, l'ibuprofene dovrebbe essere utilizzato solo se il medico lo ritiene assolutamente necessario e, anche in una simile evenienza, l'uso deve essere limitato al minor tempo e alle più basse dosi possibili. Nel terzo trimestre di gravidanza, invece, il farmaco è controindicato a causa dei potenziali danni che può provocare al feto (tossicità cardiopolmonare, disfunzioni renali, prolungamento del tempo di sanguinamento) e alla madre (inibizione delle contrazioni uterine con conseguente ritardo o prolungamento del travaglio, aumento del tempo di sanguinamento). Inoltre, poiché l'ibuprofene può essere escreto nel latte materno, il suo utilizzo è controindicato nelle madri che allattano al seno..

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