Cos'č Trevid - Gocce?
Trevid - Gocce č un farmaco a base del principio attivo Colecalciferolo , appartenente alla categoria degli Vitamine D e nello specifico Vitamina D ed analoghi. E' commercializzato in Italia dall'azienda SF Group S.r.l. .
Trevid - Gocce puņ essere prescritto con RicettaRR - medicinali soggetti a prescrizione medica .
Trevid - Gocce puņ essere prescritto con Ricetta
Confezioni
Trevid 10.000 UI/ml gocce orali, soluzione 1 flacone con contagocce da 10 ml
Informazioni commerciali sulla prescrizione
Titolare: SF Group S.r.l.
Ricetta:RR - medicinali soggetti a prescrizione medica
Classe:A
Principio attivo:Colecalciferolo
Gruppo terapeutico:Vitamine D
ATC:A11CC05 - Colecalciferolo
Forma farmaceutica: gocce
Ricetta:
Classe:
Principio attivo:
Gruppo terapeutico:
ATC:
Forma farmaceutica: gocce
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Indicazioni
Perché si usa Trevid? A cosa serve?
Prevenzione e trattamento della carenza di vitamina D.
Posologia
Come usare Trevid: Posologia
Posologia
Prevenzione della carenza di vitamina D: la somministrazione preventiva di Trevid è consigliata in tutte le condizioni caratterizzate da maggior rischio di carenza o da aumentato fabbisogno. È generalmente riconosciuto che la prevenzione della carenza di vitamina D deve essere effettuata:
- nel neonato (in particolare nel prematuro) e nel lattante;
- nella donna in gravidanza (ultimo trimestre):
- durante l'allattamento;
- nel soggetto anziano;
- nelle seguenti condizioni:
- esposizione solare insufficiente (e.g. soggetti confinati, soggetti ricoverati in ospedale o in strutture assistenziali) o inefficace (e.g. uso di indumenti protettivi, uso di filtri/schermi solari);
- intensa pigmentazione cutanea;
- regimi alimentari particolari (poveri di calcio, vegetariani, ecc.);
- patologie dermatologiche estese o malattie granulomatose (tubercolosi, lebbra, ecc.);
- uso concomitante di alcuni medicinali come anticonvulsivanti (barbiturici, fenitoina, primidone), glucocorticoidi (terapie corticosteroidee a lungo termine)
- patologie dell'apparato digerente (e.g. malassorbimento intestinale, mucoviscidosi o fibrosi cistica);
- insufficienza epatica.
Trattamento della carenza di vitamina D: la carenza di vitamina D deve essere accertata clinicamente e/o con indagini di laboratorio. Il trattamento è teso a ripristinare i depositi di vitamina D e sarà seguito da una terapia di mantenimento se persiste il rischio di carenza, ad un dosaggio di vitamina D idoneo. Nella maggior parte dei casi è consigliabile non superare, in fase di trattamento, una dose cumulativa di 300.000 U.I., salvo diverso parere del medico.
A titolo indicativo si fornisce il seguente schema posologico, da adattare a giudizio del medico sulla base della natura e gravità dello stato carenziale (vedere anche paragrafo 4.4).
Popolazione pediatrica
Neonati (0-1 anno)
Prevenzione: 1-2 gocce (250-500 U.I. di vitamina D3) al giorno.
Trattamento: La dose deve essere adeguata a seconda dei livelli sierici di 25-idrossiColecalciferolo (25 (OH) D) che si desiderano raggiungere, della gravità della malattia e della risposta del paziente al trattamento.
La dose giornaliera non deve superare le 4 gocce al giorno (pari a 1.000 U.I. di vitamina D3).
Bambini (1-11 anni)
Prevenzione: 1-2 gocce (250-500 U.I. di vitamina D3) al giorno. Dal secondo anno di vita, in caso di fattori di rischio multipli e secondo giudizio del medico, il dosaggio può essere aumentato fino a 3 gocce (pari a 750 U.I. di vitamina D3 al giorno).
Trattamento: La dose deve essere adeguata a seconda dei livelli sierici di 25-idrossicolecalciferolo (25 (OH) D) che si desiderano raggiungere, della gravità della malattia e della risposta del paziente al trattamento.
La dose giornaliera non deve superare le 8 gocce al giorno (pari a 2.000 U.I. di vitamina D3).
Adolescenti (12-17 anni)
Prevenzione: 2-4 gocce al giorno (pari a 500-1.000 U.I. di vitamina D3).
Trattamento: 4-16 gocce al giorno (pari a 1.000-4.000 U.I. di vitamina D3). La dose deve essere adeguata a seconda dei livelli sierici di 25-idrossicolecalciferolo (25 (OH) D) che si desidera raggiungere, della gravità della malattia e della risposta del paziente al trattamento.
La dose giornaliera non deve superare le 16 gocce al giorno (pari a 4.000 U.I. di vitamina D3).
Donne in gravidanza
3–4 gocce al giorno (pari a 750–1.000 U.I. di vitamina D3) nell'ultimo trimestre. Tuttavia, nelle donne considerate carenti di vitamina D può essere necessaria una dose più elevata (2.000 U.I. al giorno – 8 gocce).
Adulti e Anziani
Prevenzione: 3–4 gocce al giorno (pari a 750–1.000 U.I. di vitamina D3).
In caso di fattori di rischio multipli, secondo giudizio del medico, il dosaggio può essere aumentato fino a 8 gocce al giorno (pari a 2.000 U.I. di vitamina D3).
Trattamento: 4 gocce (pari a 1.000 U.I. di vitamina D3) al giorno. Dosi più elevate devono essere adeguate a seconda dei livelli sierici di 25-idrossicolecalciferolo (25 (OH) D) che si desidera raggiungere, della gravità della malattia e della risposta del paziente al trattamento. La dose giornaliera non deve superare le 16 gocce al giorno (pari a 4.000 U.I. di vitamina D3).
Successivamente per tutte le categorie di pazienti, possono essere prese in considerazione dosi più basse, a seconda dei livelli sierici di 25-idrossicolecalciferolo (25OHD) che si desidera raggiungere, della gravità della malattia e della risposta del paziente al trattamento.
Istruzioni per l'uso
La confezione contiene 1 flacone ed un contagocce. Il flacone è dotato di una capsula a prova di bambino. Il contagocce è dotato di una custodia. Per l'impiego seguire le istruzioni sotto riportate:
a) aprire il flacone rimuovendo la capsula nel modo seguente: premere e contemporaneamente svitare (vedere Figura 1);
b) svitare la custodia in plastica che avvolge la punta del contagocce (vedere Figura 2);
c) inserire il contagocce nel flacone per prelevare il contenuto. Dosare le gocce in un cucchiaio e somministrare (vedere “Posologia e modo di somministrazione“);
d) chiudere il flacone (vedere Figura 3). Riavvitare la custodia sulla punta del contagocce;
e) riporre il flacone ed il contagocce nella confezione.
Metodo di somministrazione
Per uso orale.
Si raccomanda di somministrare Trevid durante i pasti (vedere paragrafo 5.2).
Controindicazioni
Quando non dev'essere usato Trevid
- Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
- Ipercalcemia, ipercalciuria.
- Calcolosi renale (nefrolitiasi, nefrocalcinosi).
- Insufficienza renale grave (vedere paragrafo 4.4).
- Ipervitaminosi D
Avvertenze speciali e precauzioni di impiego
Cosa serve sapere prima di prendere Trevid
In caso di somministrazioni prolungate con alti dosaggi, si consiglia di monitorare il livello sierico di 25–idrossi–Colecalciferolo. Interrompere l'assunzione di Trevid quando il livello sierico di 25–idrossi–colecalciferolo supera i 100 ng/ml (pari a 250 nmol/l).
La vitamina D deve essere somministrata con cautela nei pazienti con compromissione della funzionalità renale lieve e moderata e deve essere monitorato l'effetto sui livelli di calcio e fosfato. Si deve considerare il rischio di calcificazione dei tessuti molli. Nei pazienti con insufficienza renale grave la vitamina D nella forma di colecalciferolo non è metabolizzata normalmente: pertanto, per tali pazienti dovrebbero essere utilizzate altre forme di vitamina D per mantenere un'adeguata omeostasi di calcio e fosfato. Questi pazienti necessitano di una gestione specialistica appropriata (vedere paragrafo 4.3).
Nei pazienti anziani già in trattamento con glicosidi cardiaci o diuretici è importante monitorare la calcemia e la calciuria. In caso di ipercalcemia o di insufficienza renale, ridurre la dose o interrompere il trattamento.
Per evitare un sovradosaggio, tenere conto della dose totale di vitamina D in caso di associazione con trattamenti contenenti già vitamina D, cibi addizionati con vitamina D o in caso di utilizzo di latte arricchito con vitamina D.
Nei seguenti casi può essere necessario un aumento dei dosaggi rispetto a quelli indicati:
- soggetti in trattamento con anticonvulsivanti o barbiturici (vedere paragrafo 4.5);
- soggetti in trattamento con terapie corticosteroidee (vedere paragrafo 4.5);
- soggetti in trattamento con ipolipidemizzanti quali colestipolo, colestiramina;
- soggetti in trattamento con farmaci che riducono l'assorbimento dei grassi (orlistat vedere paragrafo 4.5);
- soggetti in trattamento con antiacidi contenenti alluminio (vedere paragrafo 4.5);
- soggetti obesi (vedere paragrafo 5.2);
- patologie digestive (malassorbimento intestinale, mucoviscidosi o fibrosi cistica);
- insufficienza epatica.
Il prodotto deve essere prescritto con cautela a pazienti affetti da sarcoidosi e/o da iperparatiroidismo primitivo, a causa del possibile incremento del metabolismo della vitamina D nella sua forma attiva. In questi pazienti occorre monitorare il livello del calcio nel siero e nelle urine.
Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione
Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Trevid
L'uso concomitante di anticonvulsivanti o barbiturici (e probabilmente di altri medicinali induttori degli enzimi epatici) può ridurre l'effetto della vitamina D3 per inattivazione metabolica.
In caso di trattamento con diuretici tiazidici, che riducono l'eliminazione urinaria del calcio, o di preparazioni contenenti elevate quantità di calcio è raccomandato il controllo delle concentrazioni sieriche di calcio, per l'aumento del rischio di ipercalcemia. L'uso concomitante di glucocorticosteroidi può ridurre l'effetto della vitamina D3.
In caso di trattamento con farmaci contenenti la digitale o altri glicosidi cardiaci, la somministrazione orale di calcio combinato con la vitamina D aumenta il rischio di tossicità della digitale (aritmia). È pertanto richiesto lo stretto controllo del medico e, se necessario, il monitoraggio elettrocardiografico e delle concentrazioni sieriche di calcio.
Un concomitante uso di antiacidi contenenti alluminio può interferire con l'efficacia del farmaco, diminuendo l'assorbimento della vitamina D, mentre preparati contenenti magnesio possono esporre al rischio di ipermagnesiemia. Si raccomanda pertanto il monitoraggio dei livelli di magnesio.
Studi sugli animali hanno suggerito un possibile potenziamento dell'azione del warfarin quando somministrato con ergocalciferolo. Sebbene non vi siano simili evidenze con l'impiego di colecalciferolo è opportuno usare cautela quando i due farmaci vengono usati contemporaneamente.
La colestiramina, il colestipolo e l'orlistat riducono l'assorbimento della vitamina D, mentre l'alcolismo cronico diminuisce le riserve di vitamina D nel fegato.
L'agente citotossico actinomicina e gli agenti imidazolici antifungini interferiscono con l'attività della vitamina D inibendo la conversione della 25-idrossivitamina D in 1,25-diidrossivitamina D da parte dell'enzima renale, 25-idrossivitamina D-1-idrossilasi.
Il ketoconazolo può, inoltre, inibire gli enzimi epatici di sintesi e catabolismo della vitamina D. Riduzioni della concentrazione sierica di vitamina D sono state osservate a seguito della somministrazione di dosi tra 300 e 1200 mg/die di ketoconazolo in soggetti sani. Tuttavia, studi di interazione tra ketoconazolo e Vitamina D non sono stati effettuati in vivo.
Fertilitą, gravidanza e allattamento
Gravidanza
Nei primi 6 mesi di gravidanza la vitamina D deve essere assunta con cautela per il rischio di effetti teratogeni (vedere paragrafo 4.9).
Allattamento
Quando necessario, la vitamina D può essere prescritta durante l'allattamento. Tale supplemento non sostituisce la supplementazione di vitamina D nel neonato. La vitamina D ed i suoi metaboliti vengono escreti nel latte materno. Questo aspetto deve essere preso in considerazione quando il bambino riceve a sua volta la supplementazione con vitamina D.
Fertilità
Non ci sono dati relativi agli effetti della vitamina D sulla fertilità. Non sono stati riportati comunque effetti indesiderati sulla fertilità per livelli di vitamina D nel sangue che rientrano nella normalità.
Effetti sulla capacitą di guidare veicoli e sull'uso di macchinari
Non sono disponibili dati sugli effetti del prodotto sulla capacità di guidare. Tuttavia, un effetto su tale capacità è improbabile.
Effetti indesiderati
Quali sono gli effetti collaterali di Trevid
Se la posologia è conforme alle effettive esigenze individuali, Trevid è ben tollerato, grazie anche alla capacità dell'organismo di accumulare il Colecalciferolo nei tessuti adiposi e muscolari (vedere paragrafo 5.2).
Gli effetti indesiderati sono elencati di seguito per classe di organo e frequenza.
Le frequenze stimate degli eventi si basano sulla seguente convenzione: Non comune (≥1/1.000, <1/100), Raro (≥1/10.000, <1/1.000), Molto raro (<1/10.000), Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Frequenza
Classificazione per sistemi e organi
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non comune
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raro
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molto raro
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non nota
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Disturbi del sistema immunitario
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reazioni di ipersensibilità
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Disturbi del metabolismo e della nutrizione
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ipercalciuria, ipercalcemia
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appetito ridotto, sete.
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polidipsia
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Disturbi psichiatrici
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sonnolenza, stato confusionale
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Patologie del sistema nervoso
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cefalea
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Patologie gastrointestinali
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stipsi, flatulenza, dolore addominale, nausea, diarrea
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vomito, disgeusia, bocca secca
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Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
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eruzione cutanea, prurito, orticaria
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Patologie renali e urinarie
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nefrocalcinosi, poliuria, insufficienza renale
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Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione
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astenia
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Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
Sovradosaggio
Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Trevid
Interrompere l'assunzione di Trevid quando la calcemia supera i 10,6 mg/dl (2,65 mmol/l) o se la calciuria supera 300 mg/24h negli adulti o 4–6 mg/kg/die nei bambini. Il sovradosaggio si manifesta come ipercalciuria e ipercalcemia, i cui sintomi sono i seguenti: nausea, vomito, sete, polidipsia, poliuria, costipazione e disidratazione.
Sovradosaggi cronici possono portare a calcificazione vascolare e degli organi, come risultato dell'ipercalcemia.
Il sovradosaggio durante i primi 6 mesi di gravidanza può avere effetti tossici nel feto: esiste una correlazione tra eccesso di assunzione o estrema sensibilità materna alla vitamina D durante la gravidanza e ritardo dello sviluppo fisico e mentale del bambino, stenosi aortica sopravalvolare e retinopatia. L'ipercalcemia materna può anche portare alla soppressione della funzione paratiroidea nei neonati con conseguente ipocalcemia, tetania e convulsioni.
Trattamento in caso di sovradosaggio
Interrompere la somministrazione di Trevid e procedere alla reidratazione.
Scadenza
2 anni a confezionamento integro. Dopo prima apertura del flacone: 5 mesi.
Conservazione
Conservare nella confezione originale per tenere il medicinale al riparo dalla luce e da fonti di calore.
Non refrigerare.
Elenco degli eccipienti
Olio di oliva raffinato.
Farmaci Equivalenti
I farmaci equivalenti di Trevid - Gocce a base di Colecalciferolo sono: Annister - Gocce, Balavita - Gocce, Colcad - Gocce, Colecalciferolo ABC - Gocce, Colecalciferolo EG, Colecalciferolo Ipso Pharma - Gocce, Colecalciferolo Mylan - Gocce, Colecalciferolo Pensa - Gocce, Colecalciferolo Sandoz - Gocce, Soluzione, Colecalciferolo Teva - Gocce, Colecalciferolo Zentiva - Gocce, Dibase - Gocce, Dicolev - Gocce, Dipront - Gocce, DivoD - Gocce, Ibitred - Gocce, Lampard - Gocce, Medivid - Gocce, Tomaino - Gocce, Tredimin - Gocce, Xarenel - Gocce, Xarenel - Soluzione, Xarenel - Soluzione, Soluzione (uso Interno), Zibenak - Gocce