Esomeprazolo Zentiva

    Ultimo aggiornamento: 21/11/2024

    Cos'è Esomeprazolo Zentiva?

    Esomeprazolo Zentiva è un farmaco a base del principio attivo Esomeprazolo Magnesio Diidrato, appartenente alla categoria degli Antiulcera e nello specifico Inibitori della pompa acida. E' commercializzato in Italia dall'azienda Zentiva Italia S.r.l..

    Esomeprazolo Zentiva può essere prescritto con Ricetta RR - medicinali soggetti a prescrizione medica.


    Confezioni

    Esomeprazolo Zentiva 20 mg 14 capsule rigide gastroresistenti
    Esomeprazolo Zentiva 20 mg 28 capsule rigide gastroresistenti
    Esomeprazolo Zentiva 40 mg 14 capsule rigide gastroresistenti
    Esomeprazolo Zentiva 40 mg 28 capsule rigide gastroresistenti

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: Zentiva Italia S.r.l.
    Ricetta: RR - medicinali soggetti a prescrizione medica
    Classe: A
    Principio attivo: Esomeprazolo Magnesio Diidrato
    Gruppo terapeutico: Antiulcera
    ATC: A02BC05 - Esomeprazolo
    Forma farmaceutica: capsula gastroresistente


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    Indicazioni

    Perché si usa Esomeprazolo Zentiva? A cosa serve?
    Esomeprazolo Zentiva capsule è indicato negli adulti per:
    Malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE)
    • trattamento dell'esofagite corrosiva da reflusso
    • gestione a lungo termine dei pazienti con esofagite risolta per la prevenzione delle recidive
    • trattamento sintomatico della malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE).
    In associazione con regimi terapeutici antibatterici appropriati per l'eradicazione dell'Helicobacter pylori e
    • remissione dell'Helicobacter pylori associato a ulcera duodenale e
    • prevenzione della recidiva di ulcere peptiche in pazienti con ulcere associate a Helicobacter pylori
    Pazienti che richiedono terapia continuata con FANS
    Remissione delle ulcere gastriche associate a terapia con FANS.
    Prevenzione di ulcere gastriche e duodenali associate a terapia con FANS, in pazienti a rischio.
    Trattamento prolungato dopo prevenzione indotta per via endovenosa di nuove emorragie da ulcere peptiche.
    Trattamento della sindrome di Zollinger-Ellison.
    Esomeprazolo Zentiva capsule è indicato negli adolescenti dai 12 anni di età per:
    Malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE)
    • trattamento dell'esofagite corrosiva da reflusso
    • gestione a lungo termine dei pazienti con esofagite risolta per la prevenzione delle recidive
    • trattamento sintomatico della malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE).
    In associazione con antibiotici per il trattamento dell'ulcera duodenale causata da Helicobacter pylori.

    Posologia

    Come usare Esomeprazolo Zentiva: Posologia
    Posologia
    Adulti
    Malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE)
    • Trattamento dell'esofagite corrosiva da reflusso 
      40 mg una volta al giorno per 4 settimane.
      Si raccomanda un ulteriore trattamento di 4 settimane per i pazienti in cui l'esofagite non si è risolta o che presentano sintomi persistenti.
    • Gestione a lungo termine dei pazienti con esofagite risolta per la prevenzione delle recidive
      20 mg una volta al giorno.
    • Trattamento sintomatico della malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE)
      20 mg una volta al giorno in pazienti senza esofagite. Se dopo 4 settimane non è stato ottenuto il controllo dei sintomi, il paziente deve essere sottoposto ad ulteriori esami. Una volta che i sintomi si sono risolti, il successivo controllo dei sintomi può essere ottenuto con 20 mg una volta al giorno. Può essere adottato un regime di assunzione di 20 mg una volta al giorno al bisogno, quando necessario. Nei pazienti trattati con FANS a rischio di sviluppo di ulcere gastriche e duodenali, non è raccomandato il successivo controllo dei sintomi mediante l'adozione di un regime di assunzione al bisogno.
    In associazione con regimi terapeutici antibatterici appropriati per l'eradicazione dell'Helicobacter pylori e
    • remissione dell'ulcera duodenale associata a Helicobacter pylori e
    • prevenzione della recidiva di ulcere peptiche in pazienti con Helicobacter pylori associato a ulcere.
      20 mg di Esomeprazolo Zentiva con 1 g di amoxicillina e 500 mg di claritromicina, 2 volte al giorno per 7 giorni.
    Pazienti che richiedono terapia continuativa con FANS
    • Remissione delle ulcere gastriche associate a terapia con FANS:
      la dose abituale è di 20 mg una volta al giorno. La durata del trattamento è di 4-8 settimane.
    • Prevenzione di ulcere gastriche e duodenali associate a terapia con FANS, in pazienti a rischio: 20 mg una volta al giorno.
    Trattamento prolungato dopo prevenzione indotta per via endovenosa di nuove emorragie da ulcere peptiche
    40 mg una volta al giorno per 4 settimane dopo prevenzione indotta per via endovenosa di nuove emorragie da ulcere peptiche.
    Trattamento della sindrome di Zollinger-Ellison
    La dose iniziale raccomandata è Esomeprazolo Zentiva 40 mg due volte al giorno. Il dosaggio deve poi essere aggiustato individualmente e il trattamento deve essere continuato sino a quando clinicamente indicato. Sulla base dei dati clinici disponibili, la maggioranza dei pazienti può essere controllata con dosi tra 80 e 160 mg al giorno di esomeprazolo. Con dosi superiori a 80 mg giornalieri, la dose deve essere suddivisa in due somministrazioni giornaliere.
    Popolazioni speciali
    Danno renale
    Non è richiesto un aggiustamento della dose in pazienti con danno della funzione renale. Poiché c'è un'esperienza limitata in pazienti con insufficienza renale grave, questi pazienti devono essere trattati con cautela (vedere paragrafo 5.2).
    Compromissione epatica
    Non è richiesto un aggiustamento del dosaggio in pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata. Per i pazienti con compromissione epatica grave, la dose massima non deve superare i 20 mg di Esomeprazolo Zentiva (vedere paragrafo 5.2).
    Anziani
    Non è richiesto un aggiustamento della dose nei pazienti anziani.
    Popolazione pediatrica
    Adolescenti dai 12 anni di età
    Malattia da reflusso grastroesofageo (MRGE)
    • Trattamento dell'esofagite corrosiva da reflusso
      40 mg una volta al giorno per 4 settimane.
      Ulteriori 4 settimane di trattamento sono raccomandate per i pazienti la cui esofagite non è guarita o che hanno persistenza dei sintomi.
    • Trattamento a lungo termine di pazienti con una esofagite guarita per prevenire le recidive
      20 mg una volta al giorno.
    • Trattamento sintomatico della malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE)
      20 mg una volta al giorno nei pazienti senza esofagite. Se non è stato raggiunto il controllo dei sintomi dopo 4 settimane, il paziente deve essere sottoposto ad ulteriori controlli. Una volta risolti i sintomi, successivamente il controllo dei sintomi può essere ottenuto usando 20 mg una volta al giorno.
    Trattamento dell'ulcera duodenale causata da Helicobacter pylori
    Quando si seleziona la terapia di combinazione appropriata, occorre tenere in considerazione le linee guida ufficiali nazionali, regionali e locali per quanto riguarda la resistenza batterica, durata del trattamento (più comunemente 7 giorni, ma a volte fino a 14 giorni), e l'uso appropriato degli agenti antibatterici. Il trattamento deve essere controllato da uno specialista.
    La posologia raccomandata è:

    Peso
    Posologia
    30-40 Kg
    Associazione con due antibiotici: Esomeprazolo Zentiva 20 mg, amoxicillina 750 mg e claritromicina 7,5 mg/Kg peso corporeo somministrati tutti insieme due volte al giorno per 1 settimana.
    > 40 Kg
    Associazione con due antibiotici: Esomeprazolo Zentiva 20 mg, amoxicillina 1 g e claritromicina 500 mg sono tutti somministrati insieme due volte al giorno per 1 settimana.

    Bambini al di sotto dei 12 anni di età
    Per bambini da 1 a 11 anni devono essere utilizzate altre forme farmaceutiche disponibili sul mercato.
    Modo di somministrazione
    Le capsule devono essere ingerite intere con del liquido. Le capsule non devono essere masticate o frantumate.
    Per i pazienti che hanno difficoltà di ingestione, le capsule possono essere aperte e il loro contenuto può essere mescolato in un bicchiere d'acqua non gassata. Non deve essere utilizzato nessun altro liquido poiché il rivestimento enterico può dissolversi. Mescolare e bere l'acqua con i granuli immediatamente o entro 30 minuti. Sciacquare il bicchiere con mezzo bicchiere d'acqua e bere. I granuli non devono essere masticati o frantumati.
    Per i pazienti che non sono in grado di ingerire, il contenuto della capsule può essere mescolato in acqua non gassata e somministrato tramite sondino gastrico. È importante testare accuratamente l'adeguatezza della siringa e del sondino scelti prima dell'uso. Per le istruzioni per la preparazione e la somministrazione vedere paragrafo 6.6.

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Esomeprazolo Zentiva
    Ipersensibilità al principio attivo, ai benzimidazoli sostituiti o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati nel paragrafo 6.1.
    L'esomeprazolo non deve essere usato in concomitanza con nelfinavir (vedere paragrafo 4.5).

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Esomeprazolo Zentiva
    In presenza di qualsiasi sintomo d'allarme (ad es. significativa perdita di peso involontaria, vomito ricorrente, disfagia, ematemesi o melena) e quando si sospetta o è confermata la presenza di ulcera gastrica, deve essere esclusa la malignità, poiché il trattamento con Esomeprazolo Zentiva può alleviare i sintomi e ritardare la diagnosi.
    Trattamento a lungo termine
    I pazienti in trattamento a lungo termine (in particolare quelli trattati per più di un anno) devono essere tenuti sotto regolare monitoraggio.
    Trattamento al bisogno
    I pazienti in trattamento on-demand devono essere istruiti a contattare il loro medico se i loro sintomi cambiano caratteristiche.
    Eradicazione dell'Helicobacter pylori
    Quando si prescrive esomeprazolo per l'eradicazione di Helicobacter pylori devono essere considerati possibili interazioni farmacologiche per tutti i componenti della terapia tripla. Claritromicina è un potente inibitore del CYP3A4 e quindi devono essere considerate le controindicazioni ed interazioni di claritromicina quando la triplice terapia viene utilizzata in pazienti che assumono contemporaneamente altri farmaci metabolizzati attraverso CYP3A4, come cisapride.
    Infezioni gastrointestinali
    Il trattamento con inibitori della pompa protonica può causare un leggero aumento del rischio di infezioni gastrointestinali come Salmonella e Campylobacter (vedere paragrafo 5.1).
    Assorbimento di vitamina B12
    Esomeprazolo, come tutti i farmaci acido-bloccanti, può ridurre l'assorbimento della vitamina B12 (Cianocobalamina) a causa di ipo- o acloridria. Questo dovrebbe essere considerato nei pazienti con ridotte riserve corporee o fattori di rischio per il ridotto assorbimento della vitamina B12 con terapia a lungo termine.
    Ipomagnesiemia
    Ipomagnesiemia grave è stata segnalata in pazienti trattati per almeno tre mesi con inibitori di pompa protonica (PPI) come esomeprazolo, e nella maggior parte dei casi per un anno. Gravi manifestazioni di ipomagnesiemia come affaticamento, tetania, delirio, convulsioni, vertigini e aritmia ventricolare possono verificarsi, ma possono avere un esordio insidioso ed essere trascurati. In più i pazienti affetti da ipomagnesiemia sono migliorati dopo l'assunzione di magnesio e la sospensione del PPI.
    Per i pazienti in cui è previsto un trattamento prolungato o che prendono PPI con digossina o farmaci che possono causare ipomagnesemia (ad esempio, i diuretici), gli operatori sanitari dovrebbero prendere in considerazione la misurazione dei livelli di magnesio, prima di iniziare il trattamento PPI e periodicamente durante il trattamento.
    Rischio di fratture
    Gli inibitori di pompa protonica, specialmente se utilizzati a dosaggi elevati e per periodi prolungati (> 1 anno), possono causare un lieve aumento di rischio di fratture dell'anca, del polso e della colonna vertebrale, soprattutto in pazienti anziani o in presenza di altri fattori di rischio conosciuti. Studi osservazionali suggeriscono che gli inibitori di pompa protonica potrebbero aumentare il rischio complessivo di frattura dal 10% al 40%. Alcuni di questi aumenti possono essere in parte dovuti ad altri fattori di rischio. I pazienti a rischio di osteoporosi devono ricevere le cure in base alle attuali linee guida di pratica clinica e devono assumere un' adeguata quantità di vitamina D e calcio.
    Lupus eritematoso cutaneo subacuto (LECS)
    Gli inibitori della pompa protonica sono associati a casi estremamente infrequenti di LECS. In presenza di lesioni, soprattutto sulle parti cutanee esposte ai raggi solari, e se accompagnate da artralgia, il paziente deve rivolgersi immediatamente al medico e l'operatore sanitario deve valutare l'opportunità di interrompere il trattamento con Esomeprazolo Zentiva. La comparsa di LECS in seguito a un trattamento con un inibitore della pompa protonica può accrescere il rischio di insorgenza di LECS con altri inibitori della pompa protonica.
    Associazione con altri medicinali
    La somministrazione concomitante di esomeprazolo con atazanavir non è raccomandata (vedere paragrafo 4.5). Se si giudica inevitabile l'associazione di atazanavir con un inibitore della pompa protonica, si raccomanda uno stretto monitoraggio clinico in associazione ad un aumento della dose di atazanavir a 400 mg con 100 mg di ritonavir; l'esomeprazolo non deve superare i 20 mg.
    L'esomeprazolo è un inibitore del CYP2C19. Quando si inizia o si termina il trattamento con esomeprazolo, si deve considerare le potenziali interazioni con farmaci metabolizzati dal CYP2C19. È stata osservata un'interazione tra clopidogrel e esomeprazolo (vedere paragrafo 4.5). La rilevanza clinica di questa interazione non è certa. Per precauzione, l'uso concomitante di esomeprazolo e clopidogrel deve essere sconsigliato.
    Quando si prescrive l'esomeprazolo per un regime terapeutico di trattamento al bisogno, si devono tenere in considerazione le implicazioni per le interazioni con altri medicinali, dovute a concentrazioni plasmatiche fluttuanti dell'esomeprazolo. (vedere paragrafo 4.5).
    Reazioni avverse cutanee gravi (SCARs)
    Reazioni avverse cutanee gravi (SCARs) come eritema multiforme (EM), sindrome di Stevens-Johnson (SJS), necrolisi epidermica tossica (TEN) e reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS), che possono mettere in pericolo la vita, sono state riportate molto raramente in associazione al trattamento con esomeprazolo.
    I pazienti devono essere informati dei segni e sintomi delle reazioni cutanee gravi EM/SJS/TEN/DRESS e devono consultare immediatamente il medico quando osservano segni o sintomi indicativi.
    L'esomeprazolo deve essere interrotto immediatamente in caso di segni e sintomi di reazioni cutanee gravi e, al bisogno, devono essere fornite ulteriori cure mediche/un attento monitoraggio.
    La ri-somministrazione del farmaco non deve essere effettuata in pazienti con EM/SJS/TEN/DRESS.
    Eccipienti
    Questo medicinale contiene saccarosio e i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, malassorbimento di glucosio-galattosio o insufficienza della saccarasi-isomaltasi non devono assumere questo medicinale.
    Questo medicinale contiene paraidrossibenzoati e può causare reazioni allergiche (eventualmente ritardate).
    Questo medicinale contiene meno di 1 mmole (23 mg) di sodio per compressa, cioè essenzialmente “senza sodio”.
    Interferenza con test di laboratorio
    L'aumento del livello di CgA può interferire gli esami diagnostici per i tumori neuroendocrini. Per evitare questa interferenza, il trattamento con esomeprazolo deve essere temporaneamente interrotto almeno cinque giorni prima dell'inizio delle misurazioni CgA (vedere paragrafo 5.1). Se i livelli di CgA e di gastrina non sono tornati entro il range di riferimento dopo la misurazione iniziale, occorre ripetere le misurazioni 14 giorni dopo l'interruzione del trattamento con inibitore della pompa protonica.

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Esomeprazolo Zentiva
    Effetti dell'esomeprazolo sulla farmacocinetica di altri farmaci
    Inibitori delle proteasi
    È stato segnalato che l'omeprazolo interagisce con alcuni inibitori della proteasi. L'importanza clinica e i meccanismi di tali interazioni non sono sempre noti. L'aumento del pH gastrico durante il trattamento con omeprazolo può modificare l'assorbimento degli inibitori della proteasi. Altri possibili meccanismi di interazione avvengono tramite inibizione di CYP 2C19.
    Per atazanavir e nelfinavir, sono stati riferiti livelli sierici ridotti quando somministrati con omeprazolo e la somministrazione concomitante non è raccomandata. La somministrazione concomitante di omeprazolo (40 mg una volta al giorno) con atazanavir 300 mg/ritonavir 100 mg a volontari sani ha dato luogo a una sostanziale riduzione dell'esposizione ad atazanavir (riduzione di circa il 75% di AUC, Cmax e Cmin). L'aumento della dose di atazanavir a 400 mg non ha compensato l'impatto di omeprazolo sull'esposizione ad atazanavir. La somministrazione concomitante di omeprazolo (20 mg una volta al giorno) con atazanavir 400 mg/ritonavir 100 mg in volontari sani ha dato luogo a una riduzione di circa il 30% nell'esposizione ad atazanavir rispetto all'esposizione osservata con atazanavir 300 mg/ritonavir 100 mg una volta al giorno senza omeprazolo 20 mg una volta al giorno. La somministrazione concomitante di omeprazolo (40 mg una volta al giorno) ha ridotto l'AUC, Cmax e Cmin medi di nelfinavir del 36-39% e l'AUC, Cmax e Cmin medi del metabolita farmacologicamente attivo M8 erano ridotti del 75-92%. A causa degli effetti farmacodinamici e delle proprietà farmacocinetiche simili di omeprazolo e esomeprazolo, la somministrazione concomitante di esomeprazolo e atazanavir non è raccomandata e la somministrazione concomitante di esomeprazolo e nelfinavir è controindicata (vedere paragrafo 4.3).
    Per saquinavir (in concomitanza con ritonavir), sono stati riportati aumenti dei livelli sierici (80-100%) durante il trattamento concomitante con omeprazolo (40 mg una volta al giorno). Il trattamento con omeprazolo 20 mg una volta al giorno non ha avuto effetti sull'esposizione di darunavir (in concomitanza con ritonavir) e amprenavir (in concomitanza con ritonavir). Il trattamento con esomeprazolo 20 mg una volta al giorno non ha avuto effetti sull'esposizione di amprenavir (in concomitanza con o senza ritonavir). Il trattamento con omeprazolo 40 mg una volta al giorno non ha avuto effetti sull'esposizione di lopinavir (in concomitanza con ritonavir).
    Metotrexato
    Quando somministrato insieme con inibitori della pompa protonica, sono stati riportati casi di aumento dei livelli di metotrexato in qualche paziente. Nella somministrazione di metotressato ad alto dosaggio deve essere considerata la sospensione temporanea di esomeprazolo.
    Tacrolimus
    Nella somministrazione concomitante di esomeprazolo è stato segnalato un aumentare dei livelli sierici di tacrolimus. Un rafforzamento del controllo delle concentrazioni di tacrolimus così come della funzione renale (clearance della creatinina) dovrebbe essere eseguita, e il dosaggio di tacrolimus regolato, se necessario.
    Medicinali con assorbimento pH dipendente
    La soppressione acida gastrica durante il trattamento con esomeprazolo e altri PPI, potrebbe diminuire o aumentare l'assorbimento di medicinali con un assorbimento gastrico pH dipendente.
    Come con altri medicinali che riducono l'acidità intragastrica, l'assorbimento di medicinali come ketoconazolo, itraconazolo e erlotinib possono diminuire e l'assorbimento di digossina può aumentare durante il trattamento con esomeprazolo. Il trattamento concomitante con omeprazolo (20 mg al giorno) e digossina in soggetti sani ha aumentato la biodisponibilità della digossina del 10% (fino al 30% in due dei dieci soggetti). Tossicità da digossina è stata raramente riportata.
    Tuttavia, deve essere usata cautela quando esomeprazolo viene dato a dosi elevate in pazienti anziani. Il monitoraggio terapeutico della digossina deve poi essere rinforzato.
    Farmaci metabolizzati da CYP2C19
    L'esomeprazolo inibisce il CYP2C19, il principale enzima che metabolizza l'esomeprazolo. Pertanto, quando l'esomeprazolo viene associato a farmaci metabolizzati dal CYP2C19, quali diazepam, citalopram, imipramina, clomipramina, fenitoina, ecc., le concentrazioni plasmatiche di questi farmaci possono aumentare e può essere necessaria una riduzione della dose. Questo deve essere tenuto in considerazione, in particolare quando esomeprazolo viene prescritto al bisogno.
    Diazepam
    La somministrazione concomitante di 30 mg di esomeprazolo ha causato una riduzione del 45% nella clearance del diazepam, substrato del CYP2C19.
    Fenitoina
    La somministrazione concomitante di 40 mg di esomeprazolo ha causato un aumento del 13% dei valori plasmatici di fenitoina in pazienti epilettici. Si raccomanda di monitorare le concentrazioni plasmatiche di fenitoina quando viene introdotto o sospeso il trattamento con esomeprazolo.
    Voriconazolo
    Omeprazolo (40 mg una volta al giorno) ha aumentato Cmax e AUCτ di voriconazolo (un substrato del CYP2C19) rispettivamente del 15% e del 41%.
    Cilostazolo
    Omeprazolo così come esomeprazolo agiscono come inibitori di CYP2C19. Omeprazolo, somministrato in dosi di 40 mg a soggetti sani in uno studio cross-over, ha avuto un aumento della Cmax e dell'AUC per cilostazolo del 18% e 26%, rispettivamente, e per uno dei suoi metaboliti attivi del 29% e 69% rispettivamente.
    Cisapride
    Nei volontari sani, la somministrazione concomitante di 40 mg di esomeprazolo ha dato luogo a un aumento del 32% nell'area sotto la curva di concentrazione plasmatica/tempo (AUC) e un prolungamento del 31% dell'emivita di eliminazione (t½) ma nessun aumento significativo dei picchi di concentrazione plasmatica di cisapride. Il lieve prolungamento dell'intervallo QTc osservato dopo la somministrazione di cisapride in monoterapia non è stato ulteriormente prolungato quando la cisapride è stata somministrata in associazione con esomeprazolo (vedere anche paragrafo 4.4).
    Warfarin
    La somministrazione concomitante di 40 mg di esomeprazolo in pazienti trattati con warfarin in uno studio clinico ha dimostrato che i tempi di coagulazione rimanevano nell'intervallo accettato. Tuttavia, nella fase post-marketing, durante il trattamento concomitante sono stati riferiti pochi casi isolati di aumento dei valori di INR di rilevanza clinica. Si raccomanda il monitoraggio quando si inizia o si termina il trattamento concomitante con esomeprazolo durante il trattamento con warfarin o con altri derivati cumarinici.
    Clopidogrel
    I risultati di studi in soggetti sani hanno mostrato una interazione farmacocinetica (PK) /farmacodinamica (PD) tra clopidogrel (300 mg dose di carico / 75 mg al giorno dose di mantenimento) ed esomeprazolo (40 mg p.o. al giorno) con conseguente diminuita esposizione al metabolita attivo di clopidogrel in media del 40% e conseguente diminuzione massima dell'inibizione (ADP indotta) dell'aggressione piastrinica in media del 14%.
    Quando clopidogrel è stato dato insieme a una dose di associazione fissa di esomeprazolo 20 mg + ASA 81 mg confrontati con copidogrel da solo in uno studio in soggetti sani, vi era una diminuzione di almeno il 40 % del metabolita attivo di clopidogrel. Tuttavia, il livello massimo di inibizione (ADP indotto) dell'aggregazione piastrinica in questi soggetti era lo stesso nei gruppi clopidogrel e clopidogrel + la combinazione (esomeprazolo+ASA).
    Sono stati riportati dati inconsistenti sulle implicazioni cliniche di un'interazione PK / PD di esomeprazolo in termini di eventi cardiovascolari maggiori da entrambi gli studi osservazionali e clinici. Come precauzione l'uso concomitante di clopidogrel dovrebbe essere scoraggiato.
    Indagini sui medicinali senza alcuna interazione clinicamente rilevante
    Amoxicillina e chinidina
    Esomeprazolo non ha mostrato effetti clinicamente rilevanti sulla farmacocinetica di amoxicillina o chinidina.
    Naprossene o rofecoxib
    Gli studi di valutazione della somministrazione concomitante di esomeprazolo con naprossene o rofecoxib non hanno identificato alcuna interazione farmacocinetica clinicamente rilevante durante gli studi a breve termine.
    Effetti di altri medicinali sulla farmacocinetica di esomeprazolo
    Medicinali che inibiscono CYP2C19 e/o CYP3A4
    Esomeprazolo viene metabolizzato da CYP2C19 e CYP3A4. La somministrazione concomitante di esomeprazolo e un inibitore di CYP3A4, la claritromicina (500 mg due volte al giorno) ha dato luogo ad un raddoppio dell'esposizione (AUC) di esomeprazolo. La somministrazione concomitante di esomeprazolo e un inibitore associato di CYP2C19 e CYP3A4 può dar luogo ad un'esposizione di esomeprazolo più che raddoppiata. Voriconazolo, inibitore di CYP2C19 e CYP3A4 ha aumentato l'AUCτ di omeprazolo del 280%. Un aggiustamento della dose di esomeprazolo non è regolarmente richiesto in nessuna di queste situazioni. Tuttavia, deve essere considerato un aggiustamento della dose in pazienti con funzionalità epatica gravemente alterata e qualora sia indicato un trattamento a lungo termine.
    Medicinali induttori di CYP2C19 e/o CYP3A4
    Farmaci noti per indurre CYP2C19 o CYP3A4 o entrambi (come la rifampicina e l'erba di San Giovanni) possono portare alla diminuzione dei livelli sierici di esomeprazolo, aumentando il metabolismo di esomeprazolo.
    Popolazione pediatrica
    Sono stati condotti studi di interazione solo negli adulti.

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Gravidanza
    I dati clinici sull'esposizione con esomeprazolo in gravidanza sono insufficienti. Con omeprazolo, miscela racemica, non sono state osservate malformazioni o effetti fetotossici negli studi epidemiologici condotti su un vasto numero di donne in gravidanza. Studi sugli animali con esomeprazolo non indicano effetti dannosi diretti o indiretti riguardo lo sviluppo embrionale/fetale. Gli studi su animali con la miscela racemica non indicano effetti dannosi diretti o indiretti riguardo la gravidanza, il parto o lo sviluppo post-natale. Si deve esercitare cautela quando si prescrive questo medicinale alle donne in gravidanza.
    Una moderata quantità di dati su donne in gravidanza (tra 300-1000 esiti di gravidanza) non ha indicato malformazioni o tossicità fetale/neonatale di esomeprazolo.
    Studi su animali non hanno indicato un effetto dannoso diretto o indiretto rispetto alla tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
    Allattamento
    Non è noto se l'esomeprazolo venga escreto nel latte materno umano. Le informazioni sugli effetti di esomeprazolo nei neonati/bambini sono insufficienti. Esomeprazolo non deve essere usato durante l'allattamento.
    Fertilità
    Studi sugli animali con la miscela racemica di omeprazolo, somministrata per via orale non indica effetti sulla fertilità.

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    Esomeprazolo ha un'influenza minore sulla capacità di guidare o utilizzare macchine. Sono state riportate reazioni avverse come capogiri (non comune) e visione offuscata (rara) (vedere paragrafo 4.8). Se i pazienti hanno questi sintomi non devono guidare o utilizzare macchinari.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Esomeprazolo Zentiva
    Sintesi del profilo di sicurezza
    Mal di testa, dolori addominali, diarrea e nausea sono tra le reazioni avverse che sono state più comunemente riportati negli studi clinici (e anche da un uso post-marketing). Inoltre, il profilo di sicurezza è simile per diverse formulazioni, indicazioni di trattamento, gruppi di età e popolazioni di pazienti. Non sono stati identificate reazioni avverse correlate alla dose.
    Tabella delle reazioni avverse
    Nel programma di studi clinici per esomeprazolo e nell'esperienza post-marketing sono state identificate le seguenti reazioni avverse. Nessuna di queste è stata dimostrata come dose-correlata.
    Le reazioni sono classificate in base alla frequenza:molto comune: > 1/10, comune: da ≥1/100 a <1/10, non comune: da ≥1/1.000 a <1/100, raro: da ≥1/10.000 a <1/1.000, molto raro <1/10.000, non nota (la frequenza non può essere definita sulla base ai dati disponibili).

    Classificazione per sistemi ed organi
    Frequenza
    Effetti indesiderabili
    Patologie del sistema emolinfopoietico
     
    Raro
    Leucopenia, trombocitopenia
     
    Molto raro
    Agranulocitosi, pancitopenia
     
    Disturbi del sistema immunitario
     
    Raro
    Reazioni di ipersensibilità ad es. febbre, angioedema e reazione/shock anafilattico
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione
     
    Non comune
    Edema periferico
    Raro
    Iponatriemia
     Non noto
    Ipomagnesemia (vedere paragrafo 4.4): grave ipomagnesemia può essere correlata a ipocalcemia. Ipomagnesemia può essere anche associa a ipocaliemia.
    Disturbi psichiatrici
     
    Non comune
    Insonnia
    Raro
    Agitazione, confusione, depressione
    Molto raro
    Aggressività, allucinazioni
    Patologie del sistema nervoso
     
    Comune
     
    Cefalea
    Non comune
     
    Capogiri, parestesia, sonnolenza
    Raro
     
    Disturbi del gusto
    Patologie dell'occhio
     
    Raro
     
    Visione offuscata
    Patologie dell'orecchio e del labirinto
     
    Non comune
     
    Vertigini
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
     
    Raro
     
    Broncospasmo
    Patologie gastrointestinali
     
    Comune
    Dolore addominale, stipsi, diarrea, flatulenza, nausea/vomito, polipi della ghiandola fundica (benigni)
    Non comune
    Secchezza delle fauci
    Raro
    Stomatite, candidosi gastrointestinale
    Non nota
    Colite microscopica
    Patologie epatobiliari
     
    Non comune
    Aumento degli enzimi epatici
    Raro
    Epatite con o senza ittero
    Molto raro
    Insufficienza epatica, encefalopatia in pazienti con malattia epatica preesistente
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
     
    Non comune
    Dermatite, prurito, rash, orticaria
    Raro
    Alopecia, fotosensibilità
    Molto raro
    Eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica (TEN), reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS)
     
    Non nota
    Lupus eritematoso cutaneo subacuto (vedere paragrafo 4.4)
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
     Non comune
    Frattura dell'anca, del polso o della colonna vertebrale (vedere paragrafo 4.4)
    Raro
    Artralgia, mialgia
    Molto raro
    Debolezza muscolare
    Patologie renali e urinarie
     
    Molto raro
    Nefrite interstiziale, in alcuni pazienti è stata riportata in concomitanza insufficienza renale
    Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
    Molto raro
    Ginecomastia
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
    Raro
     
    Malessere, aumento della sudorazione

    Segnalazione delle reazioni avverse sospette.
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Esomeprazolo Zentiva
    Fino ad oggi l'esperienza di sovradosaggio intenzionale è molto limitata. Sintomi gastrointestinali e debolezza sono stati descritti in relazione all'assunzione di 280 mg. Dosi singole di 80 mg di esomeprazolo non hanno causato conseguenze. Non è noto un antidoto specifico. Esomeprazolo si lega ampiamente alle proteine e pertanto non è facilmente dializzabile. Come in qualsiasi caso di sovradosaggio, il trattamento deve essere sintomatico e devono essere utilizzate misure di supporto generali.

    Scadenza

    Blister:
    2 anni
    Flaconi:
    Prima dell'apertura del flacone: 2 anni
    Dopo l'apertura del flacone: 3 mesi

    Conservazione

    Non conservare a temperatura superiore ai 25° C.
    Tenere il contenitore ben chiuso per proteggere il medicinale dall'umidità (flacone).
    Conservare il medicinale nella confezione originale per proteggerlo dall'umidità (blister).

    Farmaci Equivalenti


    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


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