Climen

    Ultimo aggiornamento: 11/06/2024

    Cos'è Climen?

    Climen è un farmaco a base del principio attivo Estradiolo Valerato + Ciproterone Acetato, appartenente alla categoria degli Estrogeni + progestinici e nello specifico Preparati sequenziali estro-progestinici. E' commercializzato in Italia dall'azienda Bayer S.p.A..

    Climen può essere prescritto con Ricetta RR - medicinali soggetti a prescrizione medica.


    Confezioni

    Climen 21 compresse rivestite

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: Bayer S.p.A.
    Ricetta: RR - medicinali soggetti a prescrizione medica
    Classe: C
    Principio attivo: Estradiolo Valerato + Ciproterone Acetato
    Gruppo terapeutico: Estrogeni + progestinici
    ATC: G03FB - Preparati sequenziali estro-progestinici
    Forma farmaceutica: compresse rivestite


    Se sei un professionista, potrai trovare le schede tecniche complete e molto altro nell'area riservata di Codifa.it

    Indicazioni

    Perché si usa Climen? A cosa serve?
    Terapia ormonale sostitutiva (TOS) dei sintomi derivanti da carenza di estrogeni in donne in postmenopausa.
    Prevenzione dell'osteoporosi nelle donne in postmenopausa ad alto rischio di future fratture, che presentano intolleranze a, o controindicazioni per altri medicinali autorizzati per la prevenzione dell'osteoporosi (vedere paragrafo 4.4).
    L'esperienza nel trattamento di donne di età superiore ai 65 anni è limitata.

    Posologia

    Come usare Climen: Posologia
    Come iniziare Climen
    Le pazienti con amenorrea o in postmenopausa possono iniziare il trattamento in qualsiasi momento, dopo aver escluso una gravidanza (vedere paragrafo 4.6).
    Posologia
    Assumere giornalmente una compressa bianca per i primi 11 giorni e una compressa rosa per i successivi 10 giorni. Dopo i 21 giorni di assunzione delle compresse osservare una pausa di 7 giorni, nel corso della quale, nelle donne non isterectomizzate, si manifesterà un'emorragia simil-mestruale, che inizierà alcuni giorni dopo l'assunzione dell'ultima compressa.
    Se non dovesse comparire l'emorragia durante i 7 giorni di pausa, l'uso di Climen nel ciclo successivo potrà avvenire solo dopo aver escluso una gravidanza (vedere paragrafo 4.6).
    Modo di somministrazione
    Uso orale.
    Ogni confezione copre 21 giorni di trattamento. Una nuova confezione deve essere iniziata dopo la pausa di 7 giorni, lo stesso giorno della settimana di quella precedente.
    Il trattamento va iniziato con l'assunzione della prima compressa della serie bianca, il cui alloggiamento è contraddistinto dalla parola “INIZIO“.
    Le compresse successive dovranno essere prelevate ogni giorno dagli alloggiamenti via via seguenti nel senso delle frecce stampate sulla confezione.
    In tal modo verranno assunte prima tutte le compresse bianche e poi tutte quelle rosa.
    Per agevolare il rispetto dello schema di trattamento, la confezione è dotata di un adesivo che riporta i giorni della settimana.
    Questa etichetta dovrà essere applicata nell'apposito spazio sulla confezione, facendo in modo che il giorno della settimana in cui inizia il trattamento sia in corrispondenza del settore nel quale è riportata la parola “INIZIO“.
    Sarà così più semplice verificare la corretta assunzione giornaliera delle compresse.
    Le compresse devono essere assunte intere, senza masticarle, con un po' di liquido e preferibilmente alla stessa ora del giorno.
    Compresse dimenticate
    In caso di dimenticanza di una compressa, questa deve essere assunta appena possibile, preferibilmente entro le successive 12-24 ore, allo scopo di evitare la comparsa di sanguinamenti intermestruali.
    Se sono trascorse più di 24 ore non bisogna assumere compresse aggiuntive.
    La mancata assunzione di una o più dosi può aumentare la probabilità che si verifichino sanguinamento da rottura e spotting.
    Il sanguinamento di solito si manifesta durante la pausa di 7 giorni entro pochi giorni dall'assunzione dell'ultima compressa.
    Per l'inizio ed il proseguimento del trattamento dei sintomi post-menopausa deve essere impiegata la dose minima efficace per la durata più breve possibile (vedere anche paragrafo 4.4).
    Informazioni supplementari per categorie particolari di pazienti
    Popolazione pediatrica
    Climen non è indicato per l'uso nei bambini e negli adolescenti
    Pazienti anziani
    Non ci sono dati che indichino la necessità di un aggiustamento del dosaggio nei pazienti anziani.
    Pazienti con compromissione della funzionalità epatica
    Climen non è stato specificatamente studiato nei pazienti con compromissione della funzionalità epatica. Climen è controindicato nelle donne con gravi malattie epatiche (vedere paragrafo 4.3).
    Per le donne con compromissione della funzionalità epatica è necessaria un'attenta supervisione e in caso di deterioramento degli indici di funzionalità epatica, l'uso della TOS deve essere interrotto (vedere paragrafo 4.4).
    Pazienti con compromissione della funzionalità renale
    Climen non è stato specificatamente studiato nei pazienti con compromissione della funzionalità renale.

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Climen
    La TOS non deve essere iniziata in presenza di una qualunque delle situazioni sotto elencate. Se una di tali condizioni dovesse comparire durante l'uso della TOS, interrompere immediatamente il trattamento.
    • Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1;
    • Gravidanza e allattamento (vedere paragrafo 4.6)
    • Carcinoma mammario pregresso, sospetto o accertato
    • Sanguinamento genitale non diagnosticato
    • Tumori maligni o stati precancerosi estrogeno-dipendenti (ad es. carcinoma endometriale) sospetti o accertati;
    • Iperplasia endometriale non trattata;
    • Tromboembolismo venoso in atto o pregresso (ad es. trombosi venosa profonda, embolia polmonare)
    • Stati trombofilici accertati (ad es. deficit di proteina C, proteina S od antitrombina, vedere paragrafo 4.4).
    • Malattia tromboembolica arteriosa attiva o recente (ad es. angina pectoris, infarto miocardico, ictus)
    • Epatopatia acuta o anamnesi di epatopatia, fino a quando gli indici di funzionalità epatica non siano ritornati ai valori normali;
    • Porfiria;
    • Meningioma o anamnesi di meningioma.

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Climen
    Climen non deve essere utilizzato come contraccettivo.
    Nel trattamento dei sintomi da post-menopausa, la terapia ormonale sostitutiva dovrebbe essere iniziata solo per i sintomi che compromettono la qualità della vita. In ogni caso è opportuno eseguire almeno una volta all'anno un'accurata valutazione dei rischi e dei benefici del trattamento, continuando la TOS solo fino a quando i benefici attesi siano superiori ai rischi.
    I dati relativi ai rischi associati alla TOS nel trattamento della menopausa precoce sono limitati. Tuttavia, in considerazione del basso livello di rischio assoluto nelle donne più giovani, il rapporto rischio/beneficio per queste donne può essere più favorevole che per le donne di età più avanzata.
    Esame medico e controlli successivi.
    Prima di iniziare o riprendere una TOS, devono essere raccolte da parte del medico un'anamnesi familiare e personale complete. Devono inoltre essere eseguite una visita generale e ginecologica (incluso l'esame di pelvi e seno), guidate dalla storia clinica e dalle controindicazioni ed avvertenze per l'uso.
    Durante il trattamento sono raccomandati controlli clinici periodici di natura e frequenza adeguate al singolo caso. Le donne devono essere istruite circa le alterazioni a carico del seno che dovranno segnalare al medico o al personale infermieristico (vedere di seguito “Carcinoma mammario“). Indagini cliniche, compreso il ricorso ad appropriati strumenti diagnostici per immagini, come la mammografia, devono essere eseguite in linea con i protocolli clinici correntemente accettati e le necessità cliniche del singolo caso.
    Condizioni che richiedono un particolare controllo.
    Nel caso una delle seguenti condizioni sia presente, o sia stata presente in passato, e/o sia stata aggravata dalla gravidanza o da un precedente trattamento ormonale, la paziente deve essere seguita strettamente. Si tenga in considerazione che queste condizioni possono ripresentarsi o aggravarsi durante il trattamento con Climen, in particolare:
    • Leiomioma (fibromi uterini) o endometriosi;
    • Fattori di rischio per malattie tromboemboliche (vedere sotto);
    • Fattori di rischio per tumori estrogeno-dipendenti, ad es. eredità di primo grado per carcinoma mammario;
    • Ipertensione;
    • Epatopatie (ad es. adenoma epatico);
    • Diabete mellito con o senza coinvolgimento vascolare;
    • Colelitiasi;
    • Emicrania o cefalea (grave);
    • Lupus eritematoso sistemico;
    • Anamnesi di iperplasia endometriale (vedere sotto);
    • Epilessia;
    • Asma bronchiale;
    • Otosclerosi;
    • Mastopatia benigna;
    • Corea minor;

    Indicazioni per un'immediata sospensione del trattamento.

    Il trattamento deve essere immediatamente sospeso nel caso venga evidenziata l'esistenza di una controindicazione e nei seguenti casi:
    • Ittero o deterioramento della funzione epatica.
    • Aumento significativo della pressione arteriosa.
    • Cefalea di tipo emicranico di nuova insorgenza.
    • Gravidanza.

    Tumori

    Iperplasia e carcinoma endometriale.
    Nelle donne con utero intatto il rischio di iperplasia e di carcinoma endometriale è aumentato in seguito alla somministrazione di estrogeni da soli per lunghi periodi. Il rischio di carcinoma endometriale fra le utilizzatrici di soli estrogeni aumenta da 2 a 12 volte, in funzione della durata del trattamento e della dose di estrogeni (vedere paragrafo 4.8). Alla cessazione del trattamento il rischio può rimanere elevato per almeno 10 anni.
    L'aggiunta ciclica di un progestinico per almeno 10 giorni per ciclo o una terapia estro-progestinica combinata nelle donne non isterectomizzate previene l'incremento del rischio associato alla TOS con soli estrogeni.
    Sanguinamenti da rottura e spotting possono verificarsi durante i primi mesi di trattamento. Se tali episodi compaiono dopo qualche tempo dall'inizio della terapia, o continuano dopo la sospensione del trattamento, le cause di tali fenomeni devono essere indagate, anche mediante biopsia endometriale per escludere un tumore maligno dell'endometrio.
    Cancro della mammella
    I dati in generale dimostrano un aumento del rischio di cancro della mammella in donne che seguono una TOS combinata di estro-progestinici o a base di solo estrogeno, dipendente dalla durata di assunzione della TOS.
    Terapia combinata estro-progestinica
    • ·La sperimentazione randomizzata controllata con placebo, lo studio Women's Health Initiative (WHI), e una metanalisi di studi epidemiologici prospettici concordano nel riscontrare un aumento del rischio di cancro della mammella nelle donne che assumono estro-progestinici combinati per la TOS, il quale diventa evidente dopo circa una media di 3 (1-4) anni (vedere paragrafo 4.8).
    Terapia a base di soli estrogeni
    • Lo studio WHI non ha rilevato un aumento del rischio di carcinoma mammario nelle donne isterectomizzate che fanno uso di TOS a base di soli estrogeni. Gli studi osservazionali hanno segnalato principalmente un leggero aumento del rischio di diagnosi di cancro della mammella, che è inferiore rispetto a quello riscontrato nelle donne che assumono associazioni di estrogeno-progestinico (vedere paragrafo 4.8).
    I risultati derivanti da un'ampia metanalisi hanno dimostrato che, dopo l'interruzione del trattamento, il rischio aggiuntivo diminuirà con il tempo, e il tempo necessario per tornare al basale dipende dalla durata del precedente utilizzo della TOS. Qualora la TOS fosse stata assunta per un periodo superiore a 5 anni, il rischio può persistere per 10 anni o più a lungo.
    La terapia ormonale sostitutiva, specialmente le associazioni estro-progestiniche, aumenta la densità delle immagini mammografiche, il che può rendere più difficile l'individuazione radiologica di un eventuale tumore mammario.
    Cancro dell'ovaio
    Il cancro dell'ovaio è molto più raro del cancro della mammella.
    L'evidenza epidemiologica derivata da una vasta meta-analisi indica un leggero aumento del rischio nelle donne che assumono una terapia a base di soli estrogeni o di estrogeni più progestinici; tale rischio è maggiore entro 5 anni di utilizzo della terapia e si riduce col tempo dopo l'interruzione di essa.
    Alcuni altri studi, incluso lo studio WHI, suggeriscono che l'uso di una TOS combinata può essere associato a un rischio simile o leggermente inferiore (vedere paragrafo 4.8).
    Tumori epatici
    Dopo l'uso di sostanze ormonali come quelle contenute nei prodotti per la TOS sono stati riportati raramente tumori epatici benigni e, ancor più raramente, tumori epatici maligni. In casi isolati, questi tumori provocano emorragia intraddominale pericolosa per la vita.
    Tromboembolismo venoso
    La TOS è associata ad un rischio da 1,3 a 3 volte superiore di sviluppare tromboembolismo venoso (TEV), cioè trombosi venosa profonda o embolia polmonare.
    Il verificarsi di tali eventi è più probabile nel primo anno di TOS che negli anni successivi (vedere paragrafo 4.8).
    Le pazienti con stati trombofilici accertati hanno un maggior rischio di TEV e la TOS può aumentare questo rischio. La TOS è pertanto controindicata in tali pazienti (vedere paragrafo 4.3).
    I fattori di rischio della TEV generalmente riconosciuti includono l'uso di estrogeni, l'età avanzata, un intervento chirurgico maggiore, l'immobilizzazione prolungata, l'obesità (BMI > 30 kg/m2), la gravidanza/periodo post-partum, il Lupus Eritematoso Sistemico (LES) ed il cancro. Non c'è consenso sul possibile ruolo delle varici venose nella TEV.
    Come per tutti i pazienti operati, devono essere considerate delle misure profilattiche per prevenire gli episodi di TEV postoperatorio. Quando si prevede un'immobilizzazione prolungata a seguito di un intervento di chirurgia elettiva è raccomandabile interrompere temporaneamente la TOS tra 4 e 6 settimane prima dell'intervento. Il trattamento non deve essere ripreso finché la donna non abbia completamente ripreso la mobilità.
    In assenza di un'anamnesi personale di TEV, alle donne con un parente di primo grado con storia di trombosi in giovane età si può proporre di sottoporsi a screening, dopo averle informate delle sue limitazioni (lo screening consente di identificare solo una parte dei difetti trombofilici). Se viene identificato un difetto trombofilico che segrega con la trombosi in un familiare, o se il difetto è “grave“ (ad es. deficit di antitrombina, di proteina S, di proteina C, o una combinazione di difetti) la TOS è controindicata.
    Le donne già in trattamento cronico con anticoagulanti richiedono un accertamento accurato del rapporto beneficio-rischio della TOS.
    Se si sviluppa TEV dopo l'inizio della terapia il farmaco deve essere sospeso. Le pazienti devono essere avvertite di mettersi in contatto con il medico immediatamente in caso di sintomi potenzialmente dovuti a tromboembolismo venoso (ad es. arto inferiore gonfio e dolente, improvviso dolore toracico, dispnea).
    Malattia coronarica (CAD)
    Gli studi randomizzati controllati non evidenziano alcuna protezione nei confronti dell'infarto del miocardio nelle donne con o senza coronaropatia che abbiano ricevuto TOS estro-progestinica o a base di soli estrogeni.
    Terapia di associazione estro-progestinica
    Il rischio relativo di coronaropatia durante l'uso di TOS estro-progestinica è lievemente aumentato. Poiché il rischio assoluto di base è in gran parte dipendente dall'età, il numero di casi aggiuntivi di coronaropatia dovuti all'uso di estro-progestinici è molto piccolo nelle donne sane da poco in menopausa, ma aumenta in età più avanzata.
    Terapia a base di soli estrogeni
    Gli studi randomizzati controllati non hanno evidenziato un aumento del rischio di coronaropatia nelle donne isterectomizzate che fanno uso di terapia a base di soli estrogeni.
    Ictus ischemico
    Le terapie estro-progestiniche e a base di soli estrogeni sono associate ad un aumento del rischio di ictus ischemico che può essere pari a 1,5 volte. Il rischio relativo non si modifica con l'età o il tempo trascorso dalla menopausa. Tuttavia, poiché il rischio assoluto di base è in gran parte dipendente dall'età, il rischio complessivo di ictus nelle donne che fanno uso di TOS aumenterà con l'avanzare dell'età (vedere paragrafo 4.8).
    Meningioma
    È stata segnalata la comparsa di meningiomi (singoli e multipli) in associazione con l'uso di ciproterone acetato, in particolare a dosi elevate pari o superiori a 25 mg e oltre e per un tempo prolungato (vedere paragrafo 5.1). Se a un paziente viene diagnosticato un meningioma, qualsiasi trattamento contenente ciproterone, Climen incluso, deve essere interrotto come misura precauzionale.
    Epatite C
    Negli studi clinici con il regime di associazione contro il virus dell'epatite C (HCV) costituito da ombitasvir/paritaprevir/ritonavir con e senza dasabuvir, gli aumenti dell'ALT maggiori di 5 volte il limite superiore della norma (LSN) erano significativamente più frequenti in donne che utilizzavano medicinali contenenti etinilestradiolo, come i COC. Inoltre, anche in pazienti trattate con glecaprevir/pibrentasvir, sono stati osservati incrementi di ALT in donne che utilizzavano medicinali contenenti etinilestradiolo, come i COC. Le donne che utilizzavano medicinali contenenti estrogeni diversi dall'etinilestradiolo, come l'estradiolo, presentavano una frequenza di aumenti dell'ALT simile a quella delle donne che non ricevevano alcun estrogeno; tuttavia, a causa del numero limitato di donne che assumevano questi estrogeni di altro tipo, è necessaria prudenza in caso di co-somministrazione con il regime terapeutico di associazione costituito da ombitasvir/paritaprevir/ritonavir con o senza dasabuvir, nonché con il regime a base di glecaprevir/pibrentasvir. Vedere paragrafo 4.5.
    Altre condizioni.
    • Poiché l'assunzione di estrogeni può comportare una ritenzione di liquidi, è opportuno tenere sotto controllo le pazienti affette da alterata funzionalità renale o cardiaca. Le pazienti con insufficienza renale terminale devono essere tenute sotto stretto controllo, dato che si può prevedere un aumento della concentrazione ematica dei principi attivi di Climen.
    • Donne con preesistente ipertrigliceridemia devono essere tenute sotto stretto controllo medico durante la terapia estrogenica o la TOS, poiché in questa condizione sono stati descritti rari casi di aumenti imponenti dei trigliceridi plasmatici e conseguente pancreatite a seguito di terapia estrogenica.
    • Gli estrogeni aumentano i livelli di TBG, la globulina legante gli ormoni tiroidei, con conseguente aumento degli ormoni tiroidei totali in circolo, misurati come PBI (iodio legato alle proteine), T4 (metodo su colonna o RIA) o T3 (metodo RIA). La captazione su resina della T3 è ridotta, a riflettere l'aumento di TBG. Le frazioni libere di T4 e T3 non vengono modificate. Altre proteine leganti, come la corticoglobulina (CBG) e la globulina che lega gli ormoni sessuali (SHBG), possono essere aumentate e determinare un aumento rispettivamente dei livelli circolanti di corticosteroidi e steroidi sessuali. Le frazioni ormonali libere o biologicamente attive rimangono immodificate. Anche altre proteine plasmatiche possono essere aumentate (substrato angiotensinogeno/renina, alfa-1-antitripsina, ceruloplasmina).
    • La TOS non migliora la funzione cognitiva. Vi sono prove di un rischio aumentato di probabile demenza nelle donne che iniziano ad utilizzare una terapia di associazione o a base di soli estrogeni dopo i 65 anni. Non è noto se questi risultati siano applicabili anche a donne più giovani in post-menopausa o ad altri prodotti per la terapia ormonale sostitutiva.
    • Non è stata confermata una associazione tra l'uso della terapia ormonale sostitutiva e l'insorgenza di ipertensione. In donne che assumevano la terapia ormonale sostitutiva sono stati riportati aumenti modesti della pressione arteriosa, ma aumenti clinicamente significativi sono rari. Tuttavia, se in singoli casi si sviluppa ipertensione clinicamente significativa durante l'uso della TOS, si deve considerare l'interruzione della terapia. (vedere paragrafo “condizioni che richiedono un particolare controllo“)
    • Sebbene la TOS possa avere un effetto sulla resistenza periferica all'insulina e sulla tolleranza al glucosio, non vi è necessità di modificare il regime terapeutico nelle donne diabetiche che utilizzano la TOS. Tuttavia, le donne diabetiche devono essere attentamente monitorate durante l'assunzione di Climen.
    • Se la paziente è affetta da prolattinoma è necessario uno stretto controllo da parte del medico (che comprenda la periodica misurazione dei livelli di prolattina).
    • Durante la TOS, alcune pazienti possono sviluppare manifestazioni indesiderate di stimolazione estrogenica, come il sanguinamento uterino anormale. Un sanguinamento uterino anormale frequente o persistente durante il trattamento è un'indicazione per una valutazione dell'endometrio. Se, nonostante il trattamento, le irregolarità mestruali persistono, deve essere esclusa la presenza di patologie organiche, ricorrendo ad idonee tecniche diagnostiche.
    • I fibroidi uterini (miomi) possono aumentare di dimensioni sotto l'influenza degli estrogeni. In tale evenienza, il trattamento deve essere interrotto.
    • Qualora, durante il trattamento, si osservi una riattivazione dell'endometriosi, si raccomanda di interrompere la terapia.
    • Occasionalmente può verificarsi cloasma, specialmente nelle donne con una storia di cloasma gravidico. Le donne con una tendenza al cloasma devono evitare l'esposizione al sole o alle radiazioni ultraviolette mentre assumono il medicinale.
    • Gli estrogeni esogeni possono indurre o esacerbare i sintomi dell'angioedema ereditario e acquisito.

    Climen compresse contiene lattosio

    Le pazienti affette da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi o da malassorbimento di glucosio/galattosio, non devono assumere questo medicinale.
    Climen compresse contiene saccarosio
    Le pazienti affette da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, da malassorbimento di glucosio/galattosio, o da insufficienza di sucrasi/isomaltasi, non devono assumere questo medicinale.

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Climen
    Nota: le informazioni riguardanti l'uso di medicinali concomitanti devono essere consultata per identificare delle potenziali interazioni.
    Effetti di altri medicinali su Climen
    Sostanze che aumentano la clearance degli ormoni sessuali (efficacia ridotta per induzione enzimatica)
    Il metabolismo di estrogeni e progestinici può essere aumentato dall'uso concomitante di sostanze note per il loro effetto di induzione degli enzimi che metabolizzano i farmaci, particolarmente il citocromo P450, come gli anticonvulsivanti (ad es. barbiturici, fenitoina, primidone, carbamazepina) e gli antinfettivi (rifampicina, rifabutina, nevirapina, efavirenz) ed eventualmente anche felbamato, griseofulvina, oxcarbazepina, topiramato e prodotti contenenti il rimedio erboristico Erba di San giovanni (Hypericum perforatum).
    In rari casi sono stati osservati livelli di estradiolo ridotti con l'uso concomitante di alcuni antibiotici (ad esempio, penicilline e tetracicline).
    Clinicamente, un aumentato metabolismo di estrogeni e progestinici può determinare effetti ridotti e variazioni nel profilo dei sanguinamenti uterini.
    L'induzione enzimatica può essere osservata già dopo pochi giorni di trattamento. L'induzione enzimatica massima si osserva generalmente entro poche settimane. Dopo l'interruzione della terapia l'induzione enzimatica può durare per circa 4 settimane.
    Sostanze con effetti variabili sulla clearance degli ormoni sessuali
    Quando co-somministrati con gli ormoni sessuali, molte combinazioni di inibitori delle proteasi HIV e inibitori non nucleosidici della trascrittasi inversa, incluse combinazioni con gli inibitori HCV possono aumentare o diminuire le concentrazioni plasmatiche di estrogeni o progestinici o di entrambi. L'effetto netto di questi cambiamenti può essere clinicamente rilevante in alcuni casi.
    Perciò, devono essere consultate le informazioni sulla prescrizione dei medicinali per HIV/HCV assunti in concomitanza per identificare potenziali interazioni e qualsiasi possibile raccomandazione correlata.
    Sostanze che diminuiscono la clearance degli ormoni sessuali (inibitori enzimatici)
    Inibitori forti o moderati del CYP3A4 come gli antifungini azolici (es. fluconazolo itraconazolo, ketoconazolo, voriconazolo), verapamil, macrolidi (es. claritromicina, eritromicina), diltiazem e il succo di pompelmo possono aumentare le concentrazioni plasmatiche del progestinico o dell'estrogeno o di entrambi.
    Sostanze che subiscono una sostanziale coniugazione (ad esempio il paracetamolo) possono aumentare la biodisponibilità dell'estradiolo per inibizione competitiva del sistema di coniugazione durante l'assorbimento.
    In singoli casi il fabbisogno di antidiabetici orali o insulina può modificarsi come risultato dell'effetto della TOS sulla tolleranza al glucosio.
    Effetto della TOS con estrogeni su altri medicinali
    È stato dimostrato che i contraccettivi ormonali contenenti estrogeni riducono in modo significativo le concentrazioni plasmatiche di lamotrigina quando somministrati in concomitanza, poiché inducono la glucuronazione della lamotrigina. Questo può ridurre il controllo delle crisi convulsive. Sebbene non sia stata studiata la potenziale interazione tra la terapia ormonale sostitutiva e la lamotrigina, si prevede che esista un'interazione simile, che può portare ad una riduzione del controllo delle crisi convulsive nelle donne che assumono in contemporanea entrambi i medicinali.
    Altre interazioni
    Negli studi clinici con il regime terapeutico di associazione contro l'HCV costituito da ombitasvir/paritaprevir/ritonavir con e senza dasabuvir, gli aumenti dell'ALT maggiori di 5 volte il limite superiore della norma (LSN) erano significativamente più frequenti nelle donne che utilizzavano medicinali contenenti etinilestradiolo, come i COC. Le donne che utilizzavano medicinali contenenti estrogeni diversi dall'etinilestradiolo, come l'estradiolo, presentavano una frequenza di aumenti dell'ALT simile a quella delle donne che non ricevevano alcun estrogeno; tuttavia, a causa del numero limitato di donne che assumevano questi estrogeni di altro tipo, è necessaria prudenza in caso di co-somministrazione con il regime terapeutico di associazione costituito da ombitasvir/paritaprevir/ritonavir con o senza dasabuvir, nonché con il regime a base di glecaprevir/pibrentasvir (vedere paragrafo 4.4).
    Esami di laboratorio
    L'uso di steroidi sessuali può influenzare i risultati di alcuni esami di laboratorio, inclusi i parametri biochimici relativi alla funzione epatica, tiroidea, surrenalica e renale, i livelli plasmatici delle proteine (trasportatrici), come la globulina che lega i corticosteroidi e le frazioni lipidiche/lipoproteiche, i parametri del metabolismo glucidico ed i parametri della coagulazione e della fibrinolisi. I cambiamenti rimangono generalmente nei normali intervalli di laboratorio. Per maggiori informazioni vedere sezione 4.4, “Altre condizioni“.


    Interazioni riportate su letteratura scientifica internazionale
    Prima di prendere "Climen" insieme ad altri farmaci come “Aurantin - Soluzione (uso Interno)”, “Carbamazepina EG”, “Carbamazepina Zentiva - Compressa A Rilascio Modificato”, “Dintoina”, “Dintoinale”, “Edeven C.M.”, “Essaven Gel”, “Fenitoina Hikma”, “Gamibetal Complex”, “Gardenale”, “Liotontrauma”, “Luminale - Compressa”, “Mysoline”, “Nervaxon”, “Nevirapina Mylan”, “Nevirapina Teva Italia”, “Oxcarbazepina Tecnigen - Compresse Rivestite”, “Reparil”, “Reparilexin”, “Somatoline - Emulsione”, “Somatoline - Gel”, “Tegretol”, “Tolep”, “Viramune”, “Zigabal - Compressa”, etc.., chiedi al tuo al tuo medico o farmacista di fiducia di verificare che sia sicuro e non dannoso per la tua salute ...

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Gravidanza
    Climen è controindicato in gravidanza (vedere paragrafo 4.3). Se si instaura una gravidanza durante il trattamento con Climen, il trattamento deve essere interrotto immediatamente.
    Dati clinici su un numero limitato di gravidanze esposte non indicano effetti avversi del ciproterone acetato sul feto (vedere paragrafo 5.3). I risultati della maggior parte degli studi epidemiologici disponibili indicano che l'esposizione accidentale del feto ad associazioni di estrogeni e progestinici non determina effetti teratogeni o fetotossici.
    Allattamento
    Climen è controindicato durante l'allattamento. Piccole quantità di ormoni sessuali possono essere escrete nel latte materno.

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    Non sono stati condotti studi sugli effetti sulla capacità di guidare ed usare macchinari. Non sono stati osservati effetti sulla capacità di guidare e di usare macchinari nelle utilizzatrici di Climen.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Climen
    I più gravi effetti indesiderati associati con la terapia ormonale sostitutiva sono elencati nel paragrafo 4.4.
    Altri effetti indesiderati riportati nelle utilizzatrici di TOS (dati post-marketing), ma per i quali l'associazione con Climen non è stata confermata né smentita, sono:
    Classificazione per sistemi e organi MedDRA v. 8.0
    Comune
    (≥1/100, <1/10)
    Non-comune
    (≥1/1.000, <1/100)
    Raro
    (≥1/10.000, <1/1.000)
    Disturbi del sistema Immunitario
     
    Reazione di ipersensibilità
     
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione
    Aumento/diminuzione di peso
     
     
    Disturbi psichiatrici
     
    Umore depresso
    Ansia, aumento/diminuzione della libido
    Patologie del sistema nervoso
    Cefalea
    Capogiro
    Emicrania
    Patologie dell'occhio
     
    Disturbi visivi
    Intolleranza alle lenti a contatto
    Patologie cardiache
     
    Palpitazioni
     
    Patologie gastrointestinali
    Dolore addominale, nausea
    Dispepsia
    Flatulenza, vomito
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
    Eruzione cutanea, prurito
    Eritema nodoso, orticaria
    Irsutismo, acne,
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
     
     
    Crampi muscolari
    Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
    Sanguinamento uterino/vaginale, incluso lo spotting (le irregolarità mestruali di solito tendono a scomparire con la prosecuzione del trattamento)
    Dolore al seno, dolorabilità mammaria,
    Dismenorrea, secrezione vaginale, sindrome simil premestruale, ingrossamento del seno
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
     
    Edema
    Affaticamento
    Si è utilizzato il termine MedDRA più appropriato per descrivere una specifica reazione avversa, i sui sinonimi e le condizioni correlate.
    Rischio di cancro della mammella
    • Nelle donne che assumono una terapia estro-progestinica per più di 5 anni è riportato un incremento del rischio di avere diagnosticato un carcinoma mammario, che può arrivare a essere doppio rispetto alle non utilizzatrici.
    • L'aumento di rischio in donne sottoposte ad una terapia a base di solo estrogeno è inferiore a quello osservato in donne che utilizzano combinazioni di estro-progestinici.
    • Il livello di rischio dipende dalla durata d'uso (vedere paragrafo 4.4).
    • Le stime del rischio assoluto sulla base dei risultati della più ampia sperimentazione randomizzata controllata con placebo (studio WHI) e della più ampia metanalisi di studi epidemiologici prospettici sono presentati di seguito.

    La più ampia metanalisi di studi epidemiologici prospettici

    Rischio aggiuntivo stimato di cancro della mammella dopo 5 anni di utilizzo nelle donne con indice di massa corporea di 27 (kg/m2)
    Età all'inizio della TOS (anni)
    Incidenza su 1000 non utilizzatrici di TOS in un periodo di 5 anni (50-54 anni di età) *
    Rapporto di rischio
    Casi aggiuntivi su 1000 utilizzatrici di TOS dopo 5 anni
    TOS a base di solo estrogeno
    50
    13,3
    1,2
    2,7
    Estro-progestinici combinati
    50
    13,3
    1,6
    8,0
    * Tratto dai tassi d'incidenza al basale in Inghilterra nel 2015 tra le donne con indice di massa corporea 27 (kg/m2)
    Nota: poiché l'incidenza attesa del cancro della mammella è diversa nei vari paesi dell'UE, anche il numero di casi supplementari di tale tipo di cancro varierà proporzionalmente.
    Studi US WHI – Rischio aggiuntivo di carcinoma mammario dopo 5 anni di utilizzo
    Fascia di età (anni)
    Incidenza per 1000 donne nel braccio placebo nell'arco di 5 anni
    Rischio relativo & 95% CI
    Casi aggiuntivi per 1000 utilizzatrici di TOS nell'arco di 5 anni (95% CI)
    TOS a base di solo estrogeno (CEE)
    50-79
    21
    0,8 (0,7 - 1,0)
    -4 (-6 – 0)**
    Estro-progestinici combinati (CEE+MPA)
    50-79
    17
    1,2 (1,0 - 1,5)
    +4 (0 – 9)
    Quando l'analisi veniva ristretta alle donne che non avevano fatto uso di TOS prima dello studio non si rilevava incremento del rischio durante i primi 5 anni di trattamento: dopo 5 anni il rischio era più elevato che nelle non utilizzatrici.
    ** Studio WHI in donne senza utero, che non hanno mostrato incremento del rischio di carcinoma mammario.
    Rischio aggiuntivo stimato di cancro della mammella dopo 10 anni di utilizzo nelle donne con indice di massa corporea di 27 (kg/m2)
    Età all'inizio della TOS (anni)
    Incidenza su 1000 non utilizzatrici di TOS in un periodo di 10 anni (50-59 anni di età) *
    Rapporto di rischio
    Casi aggiuntivi su 1000 utilizzatrici di TOS dopo 10 anni
    TOS a base di solo estrogeno
    50
    26,6
    1,3
    7,1
    Estro-progestinici combinati
    50
    26,6
    1,8
    20,8
    * Tratto dai tassi di incidenza al basale in Inghilterra nel 2015 tra le donne con indice di massa corporea 27 (kg/m2)
    Nota: poiché l'incidenza attesa del cancro della mammella è diversa nei vari paesi dell'UE, anche il numero di casi supplementari di tale tipo di cancro varierà proporzionalmente.
    Rischio di carcinoma dell'endometrio
    Donne in postmenopausa con l'utero
    Il rischio di carcinoma endometriale è pari a circa 5 casi su 1000 donne con l'utero che non usano TOS.
    Nelle donne con l'utero l'uso di TOS a base di soli estrogeni non è consigliato, poiché aumenta il rischio di carcinoma endometriale (vedere paragrafo 4.4).
    In funzione della durata d'uso di soli estrogeni e della dose di estrogeni, l'incremento del rischio di carcinoma endometriale negli studi epidemiologici varia fra 5 e 55 casi aggiuntivi per 1000 donne fra i 50 ed i 65 anni.
    L'aggiunta di un progestinico alla terapia a base di soli estrogeni per almeno 10 giorni per ciclo può prevenire questo aumento di rischio. Nel Million Women Study, l'uso di TOS estro-progestinica (sequenziale o combinata) non ha aumentato il rischio di carcinoma endometriale (RR 1,0 (0,8-1,2)).
    Cancro dell'ovaio
    L'uso di una TOS a base di soli estrogeni o di estro-progestinici è stato associato a un lieve aumento del rischio di una diagnosi di cancro dell'ovaio (vedere paragrafo 4.4).
    Una meta-analisi di 52 studi epidemiologici ha riscontrato un aumento del rischio di cancro dell'ovaio nelle donne in trattamento con una TOS rispetto alle donne che non ne avevano mai fatto uso (RR 1,43, IC al 95% 1,31-1,56). Per le donne di età compresa tra 50 e 54 anni che seguono una TOS da 5 anni, si registra circa 1 caso aggiuntivo su 2.000 donne trattate. Nelle donne di età compresa tra 50 e 54 anni che non seguono una TOS, circa 2 donne su 2.000 riceveranno una diagnosi di cancro dell'ovaio nell'arco di 5 anni.
    Rischio di tromboembolismo venoso
    La TOS è associata ad un aumento di rischio relativo da 1,3 a 3 volte di sviluppare tromboembolismo venoso (TEV), cioè trombosi venosa profonda o embolia polmonare. Il verificarsi di tali eventi è più probabile durante il primo anno di utilizzo (vedere paragrafo 4.4). Vengono riportati sotto i risultati degli studi WHI:
    Studi WHI – Rischio aggiuntivo di TEV dopo 5 anni di utilizzo
    Fascia di età (anni)
    Incidenza per 1000 donne nel braccio placebo nell'arco di 5 anni
    Rischio relativo & 95% CI
    Casi aggiuntivi per 1000 utilizzatrici di TOS nell'arco di 5 anni (95% CI)
    TOS orale a base di soli estrogeni§
    50-59
    7
    1,2 (0,6 – 2,4)
    1 (-3 – 10)
    Associazioni estro-progestiniche orali
    50-59
    4
    2,3 (1,2 – 4,3)
    5 (1 – 13)
    § Studio in donne senza utero
    Rischio di coronaropatia
    Il rischio di coronaropatia è leggermente aumentato nelle utilizzatrici di TOS estro-progestiniche di età superiore ai 60 anni (vedere paragrafo 4.4).
    Rischio di ictus ischemico
    L'uso di terapie a base di soli estrogeni o estro-progestiniche è associato a un incremento del rischio relativo di ictus ischemico che può arrivare a 1,5 volte. Il rischio di ictus emorragico non aumenta durante l'uso della TOS.
    Questo rischio relativo non dipende dall'età o dalla durata d'uso. Tuttavia, poiché il rischio di base è fortemente dipendente dall'età, il rischio complessivo di ictus nelle donne che usano la TOS aumenterà con l'età (vedere paragrafo 4.4)
    Studi WHI combinati – Rischio aggiuntivo di ictus ischemico$ dopo 5 anni di utilizzo
    Fascia di età (anni)
    Incidenza per 1000 donne nel braccio placebo nell'arco di 5 anni
    Rischio relativo & 95%CI
    Casi aggiuntivi per 1000 utilizzatrici di TOS nell'arco di 5 anni
    50-59
    8
    1,3 (1,1 – 1,6)
    3 (1 – 5)
    $ Non è stata fatta distinzione fra ictus ischemico ed emorragico.
    Sono stati riportati altri effetti indesiderati con l'uso di estro-progestinici:
    • Colecistopatie.
    • Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: cloasma, eritema multiforme, porpora vascolare.
    • Probabile demenza dopo i 65 anni di età (vedere paragrafo 4.4).
    • Nelle donne con angioedema ereditario gli estrogeni esogeni possono indurre o aggravare i sintomi dell'angioedema (vedere paragrafo 4.4).

    Segnalazione delle reazioni avverse sospette

    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Climen
    Il sovradosaggio può causare nausea e vomito e l'insorgenza di sanguinamenti da sospensione in alcune donne. Non esistono antidoti specifici ed il trattamento deve essere sintomatico.

    Scadenza

    5 anni.

    Conservazione

    Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


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