Cos'è Candesartan + Idroclorotiazide EG Stada?
Confezioni
Candesartan + Idroclorotiazide EG Stada 32 mg/12,5 mg 28 compresse
Candesartan + Idroclorotiazide EG Stada 32 mg/25 mg 28 compresse
Informazioni commerciali sulla prescrizione
Se sei un professionista, potrai trovare le schede tecniche complete e molto altro nell'area riservata di Codifa.it
Indicazioni
Perché si usa Candesartan + Idroclorotiazide EG Stada? A cosa serve?
CANDESARTAN E IDROCLOROTIAZIDE EUROGENERICI è indicato per:
- il trattamento dell'ipertensione essenziale in pazienti adulti la cui pressione sanguigna non viene adeguatamente controllata da candesartan cilexetil o idroclorotiazide quando somministrati da soli.
Posologia
Come usare Candesartan + Idroclorotiazide EG Stada: Posologia
Posologia
La dose raccomandata di CANDESARTAN E IDROCLOROTIAZIDE EUROGENERICI è di 1 compressa al giorno.
Si raccomanda la titolazione della dose con i singoli componenti (
Candesartan Cilexetil + Idroclorotiazide). Se opportuno da un punto di vista clinico si può considerare il passaggio diretto dal trattamento in monoterapia a CANDESARTAN E IDROCLOROTIAZIDE EUROGENERICI. È raccomandata una titolazione della dose di candesartan cilexetil quando si passa dalla monoterapia con idroclorotiazide. CANDESARTAN E IDROCLOROTIAZIDE EUROGENERICI può essere somministrato in pazienti la cui pressione sanguigna non è controllata in modo ottimale con candesartan cilexetil o idroclorotiazide in monoterapia o con CANDESARTAN E IDROCLOROTIAZIDE EUROGENERICI a dosaggio più basso (vedere paragrafi 4.3, 4.4, 4.5 e 5.1).
Il massimo effetto antipertensivo si raggiunge di norma entro 4 settimane dall'inizio del trattamento.
Popolazioni speciali
Anziani
Non è necessario alcun aggiustamento del dosaggio nei pazienti anziani.
Pazienti con deplezione del volume intravascolare
Nei pazienti a rischio di ipotensione, quali i pazienti con possibile deplezione del volume intravascolare, è raccomandata la titolazione della dose di candesartan cilexetil (in questi pazienti può essere presa in considerazione una dose iniziale di candesartan cilexetil da 4 mg).
Pazienti con compromissione della funzionalità renale
In questa popolazione è preferibile somministrare i diuretici dell'ansa piuttosto che i tiazidici. È raccomandata la titolazione della dose di candesartan cilexetil nei pazienti con compromissione renale da lieve a moderata (clearance della creatinina ≥ 30 ml/min/1.73 m2 superficie corporea (BSA) prima di passare al trattamento con CANDESARTAN E IDROCLOROTIAZIDE EUROGENERICI (la dose iniziale raccomandata di candesartan cilexetil in questi pazienti è di 4 mg).
CANDESARTAN E IDROCLOROTIAZIDE EUROGENERICI è controindicato in pazienti con grave compromissione della funzionalità renale (Clearance della creatinina < 30 ml/min/1,73 m2 di superficie corporea) (vedere paragrafo 4.3).
Pazienti con compromissione epatica
È raccomandata la titolazione della dose di candesartan cilexetil nei pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata prima di passare al trattamento con CANDESARTAN E IDROCLOROTIAZIDE EUROGENERICI (la dose iniziale raccomandata di candesartan cilexetil in questi pazienti è di 4 mg).
CANDESARTAN E IDROCLOROTIAZIDE EUROGENERICI è controindicato in pazienti con grave compromissione epatica e/o colestasi (vedere paragrafo 4.3).
Popolazione pediatrica
La sicurezza ed efficacia di CANDESARTAN E IDROCLOROTIAZIDE EUROGENERICI nei bambini di età compresa tra 0 e 18 anni non sono state stabilite. Non vi sono dati disponibili.
Metodo di somministrazione
Per uso orale.
CANDESARTAN E IDROCLOROTIAZIDE EUROGENERICI può essere assunto indipendentemente dal cibo.
La biodisponibilità di candesartan non viene influenzata dalla presenza di cibo.
Non ci sono interazioni clinicamente rilevanti tra idroclorotiazide e cibo.
Controindicazioni
Quando non dev'essere usato Candesartan + Idroclorotiazide EG Stada
- Ipersensibilità ai principi attivi, altre sostanze attive sulfonamide derivate o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. L'idroclorotiazide è un derivato sulfonamidico.
- Secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.4 e 4.6).
- Grave compromissione renale (clearance della creatinina < 30 ml/min/1.73 m2 superficie corporea).
- Grave compromissione epatica e/o colestasi.
- Ipopotassiemia refrattaria, ipercalcemia.
- Gotta.
- L'uso concomitante di CANDESARTAN E IDROCLOROTIAZIDE EUROGENERICI con medicinali contenenti aliskiren è controindicato nei pazienti affetti da diabete mellito o compromissione renale (velocità di filtrazione glomerulare GFR < 60 ml/min/1.73 m2) (vedere paragrafi 4.5 e 5.1).
Avvertenze speciali e precauzioni di impiego
Cosa serve sapere prima di prendere Candesartan + Idroclorotiazide EG Stada
Duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS)
Esiste l'evidenza che l'uso concomitante di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren aumenta il rischio di ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l'insufficienza renale acuta). Il duplice blocco del RAAS attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren non è pertanto raccomandato (vedere paragrafi 4.5 e 5.1).
Se la terapia del duplice blocco è considerata assolutamente necessaria, ciò deve avvenire solo sotto la supervisione di uno specialista e con uno stretto e frequente monitoraggio della funzionalità renale, degli elettroliti e della pressione sanguigna.
Gli ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II non devono essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica.
Compromissione renale/trapianto renale
In questa popolazione i diuretici dell'ansa sono da preferire ai tiazidici. Si raccomanda di controllare periodicamente i livelli sierici di potassio, creatinina e acido urico quando CANDESARTAN E IDROCLOROTIAZIDE EUROGENERICI viene usato in pazienti con funzionalità renale compromessa.
Non vi sono esperienze sulla somministrazione di CANDESARTAN E IDROCLOROTIAZIDE EUROGENERICI in pazienti sottoposti di recente a trapianto di rene.
Stenosi dell'arteria renale
Prodotti medicinali che agiscono sul sistema renina-angiotensina-aldosterone, come per esempio gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II (AIIRA), possono aumentare l'azotemia e la creatinina sierica in pazienti con stenosi bilaterale dell'arteria renale o stenosi dell'arteria renale in presenza di rene unico.
Deplezione del volume intravascolare
In pazienti con deplezione di volume intravascolare e/o di sodio può verificarsi ipotensione sintomatica, come descritto per altri agenti che agiscono sul sistema renina-angiotensina-aldosterone. Pertanto, non è raccomandato l'uso di CANDESARTAN E IDROCLOROTIAZIDE EUROGENERICI fino a quando questa condizione non sia stata corretta.
Anestesia ed interventi chirurgici
Durante l'anestesia e gli interventi chirurgici, in pazienti trattati con antagonisti dell'angiotensina II, può verificarsi ipotensione dovuta al blocco del sistema renina-angiotensina. Molto raramente l'ipotensione può essere così grave da giustificare l'impiego di liquidi per via endovenosa e/o sostanze vasopressorie.
Compromissione epatica
I tiazidici devono essere usati con cautela in pazienti con ridotta funzionalità epatica o malattia epatica progressiva poiché minime alterazioni del bilancio idro-elettrolitico possono causare il coma epatico. Non ci sono esperienze cliniche con CANDESARTAN E IDROCLOROTIAZIDE EUROGENERICI nei pazienti con alterata funzionalità epatica.
Stenosi delle valvole aortica e mitrale (cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva)
Come con altri vasodilatatori, si raccomanda speciale cautela in pazienti con stenosi aortica o mitralica emodinamicamente rilevante, o cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva.
Iperaldosteronismo primario
I pazienti affetti da aldosteronismo primario non rispondono in genere a medicinali antiipertensivi che agiscono inibendo il sistema renina-angiotensina-aldosterone. Pertanto, non si raccomanda l'uso di CANDESARTAN E IDROCLOROTIAZIDE EUROGENERICI in questa popolazione di pazienti.
Squilibrio elettrolitico
La determinazione periodica degli elettroliti sierici deve essere effettuata ad intervalli adeguati. I tiazidici, incluso l'idroclorotiazide, possono provocare squilibrio idrico o elettrolitico (ipercalcemia, ipopotassiemia, iposodiemia, ipomagnesiemia e alcalosi ipocloremica).
I diuretici tiazidici possono diminuire l'escrezione urinaria di calcio e possono causare aumenti intermittenti e lievi delle concentrazioni sieriche di calcio. Un'ipercalcemia marcata può essere un segno di iperparatiroidismo latente. I tiazidici devono venire sospesi prima di eseguire i test per la funzione paratiroidea.
L'idroclorotiazide aumenta in maniera dose-dipendente l'escrezione urinaria di potassio che può indurre ipopotassiemia. Questo effetto dell'idroclorotiazide sembra meno evidente quando associato a candesartan cilexetil. Il rischio di ipopotassiemia può aumentare nei pazienti con cirrosi epatica, con diuresi rapida, in pazienti con inadeguato apporto orale di elettroliti e in pazienti in terapia concomitante con corticosteroidi o ormone adrenocorticotropo (ACTH).
Il trattamento con candesartan cilexetil può causare iperpotassiemia, soprattutto in presenza di insufficienza cardiaca e/o compromissione della funzionalità renale. L'uso concomitante di CANDESARTAN E IDROCLOROTIAZIDE EUROGENERICI e diuretici risparmiatori di potassio, di supplementi di potassio, di sostituti del sale o altri farmaci che possono aumentare i livelli sierici di potassio (ad es. eparina sodica) può portare ad aumenti sierici di potassio. Si deve effettuare un monitoraggio del potassio, secondo necessità.
I tiazidici hanno dimostrato di aumentare l'escrezione urinaria di magnesio, la quale può portare a ipomagnesiemia.
Effetti metabolici ed endocrini
Il trattamento con un diuretico tiazidico può alterare la tolleranza al glucosio. Può essere necessario l'aggiustamento del dosaggio dei farmaci antidiabetici, inclusa l'insulina. Un diabete mellito latente può diventare manifesto durante la terapia con tiazidici. Aumenti nei livelli di colesterolo e trigliceridi sono stati associati alla terapia diuretica a base di tiazidici. Alla dose contenuta in CANDESARTAN E IDROCLOROTIAZIDE EUROGENERICI sono stati riportati effetti minimi. I diuretici tiazidici aumentano l'uricemia e possono causare gotta in pazienti predisposti.
Fotosensibilità
Durante il trattamento con diuretici tiazidici sono stati riportati casi di reazioni di fotosensibilità (vedere paragrafo 4.8). Se si verificano reazioni di fotosensibilità, si raccomanda di sospendere il trattamento. Qualora sia necessario riprendere il trattamento, si raccomanda di proteggere le parti del corpo esposte alla luce del sole o ai raggi UVA artificiali.
Aspetti generali
In pazienti in cui il tono vasale e la funzionalità renale dipendono prevalentemente dall'attività del sistema renina-angiotensina-aldosterone (ad es. pazienti con insufficienza cardiaca congestizia grave o con patologia renale di base, inclusa la stenosi dell'arteria renale), il trattamento con altri farmaci che agiscono su questo sistema, inclusi gli AIIRA, è stato associato ad ipotensione acuta, azotemia, oliguria o, raramente, insufficienza renale acuta. Come con qualsiasi agente antipertensivo, un'eccessiva diminuzione della pressione in pazienti con cardiopatia ischemica o malattia cerebrovascolare aterosclerotica potrebbe causare infarto del miocardio o ictus.
Reazioni di ipersensibilità all'idroclorotiazide si possono manifestare in pazienti con o senza precedente storia di allergie o asma bronchiale; tuttavia, nei primi, tali reazioni sono più probabili.
La possibilità di esacerbazione o attivazione di un lupus eritematoso sistemico è stata segnalata con l'uso di tiazidici.
L'effetto antipertensivo di CANDESARTAN E IDROCLOROTIAZIDE EUROGENERICI può aumentare con l'uso concomitante di altri antipertensivi.
Gravidanza
La terapia con AIIRA non deve essere iniziata durante la gravidanza. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere ad un trattamento antiipertensivo alternativo, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un AIIRA. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con AIIRA deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa (vedere paragrafi 4.3 e 4.6).
Cancro della pelle non melanoma
In due studi epidemiologici basati sui dati del Registro nazionale dei tumori danese è stato osservato un aumento del rischio di cancro della pelle non-melanoma (NMSC) [carcinoma basocellulare (BCC) e carcinoma a cellule squamose (SCC)] associato all'aumento cumulativo della dose di idroclorotiazide (HCTZ) assunta. L'effetto fotosensibilizzante dell'HCTZ potrebbe rappresentare un possibile meccanismo dell'NMSC.
I pazienti che assumono HCTZ devono essere informati del rischio di NMSC e consigliati di sottoporre a controllo regolare la cute per verificare la presenza di nuove lesioni e segnalare immediatamente eventuali lesioni cutanee sospette. Al fine di minimizzare il rischio di cancro cutaneo, occorre consigliare ai pazienti l'adozione di possibili misure preventive quali l'esposizione limitata alla luce solare e ai raggi UV e, in caso di esposizione, una protezione adeguata. Eventuali lesioni cutanee sospette devono essere esaminate immediatamente, possibilmente con l'ausilio di esami istologici su biopsie. Può essere inoltre necessario riconsiderare l'utilizzo di HCTZ nei pazienti che hanno manifestato NMSC in precedenza (vedere anche paragrafo 4.8).
Effusione coroidale, miopia acuta e glaucoma ad angolo chiuso secondario
I farmaci sulfamidici o derivati da sulfamidici possono causare una reazione idiosincrasica che determina effusione coroidale con difetti del campo visivo, miopia transitoria e glaucoma acuto ad angolo chiuso. I sintomi riguardano l'insorgenza acuta di una diminuzione nell'acuità visiva o di dolore oculare, che tipicamente insorgono entro ore fino a settimane dall'inizio della terapia con il farmaco. Il glaucoma acuto ad angolo chiuso non trattato può portare a perdita permanente della vista. Il trattamento primario è l'interruzione più rapida possibile dell'idroclorotiazide. Può essere necessario considerare un rapido trattamento medico o chirurgico nel caso la pressione intraoculare si mantenga non controllata. I fattori di rischio per lo sviluppo del glaucoma ad angolo acuto possono includere una storia di allergia ai sulfamidici o alla penicillina.
Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione
Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Candesartan + Idroclorotiazide EG Stada
I dati degli studi clinici hanno dimostrato che il duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren, è associato ad una maggiore frequenza di eventi avversi quali ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l'insufficienza renale acuta) rispetto all'uso di un singolo agente attivo sul sistema RAAS (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.1).
Le sostanze che sono state sperimentate negli studi di farmacocinetica sull'uomo includono warfarin, digossina, contraccettivi orali (come etinilestradiolo/levonorgestrel), glibenclamide e nifedipina. Non sono state identificate interazioni farmacocinetiche clinicamente rilevanti in questi studi.
L'effetto di deplezione potassica operato dall'idroclorotiazide potrebbe essere potenziato da altri farmaci associati a perdita di potassio e ipopotassiemia (ad es. altri diuretici kaliuretici, lassativi, amfotericina, carbenoxolone, penicillina sodica G, derivati dell'acido salicilico, steroidi, ACTH).
L'uso concomitante di CANDESARTAN E IDROCLOROTIAZIDE EUROGENERICI e diuretici risparmiatori di potassio, di supplementi di potassio, di sostituti del sale o altri farmaci che possono aumentare i livelli sierici di potassio (ad es. eparina sodica) può portare ad aumenti sierici di potassio. Il monitoraggio del potassio deve essere effettuato in maniera appropriata (vedere paragrafo 4.4).
Ipopotassiemia e ipomagnesiemia indotte da diuretici predispongono a potenziali effetti cardiotossici dei glicosidi digitalici e degli antiaritmici. Si raccomanda di controllare periodicamente i livelli sierici di potassio quando CANDESARTAN E IDROCLOROTIAZIDE EUROGENERICI viene somministrato contemporaneamente a tali farmaci come pure con i seguenti farmaci che possono indurre torsioni di punta.
- Antiaritmici di classe Ia (ad es. chinidina, idrochinidina, disopiramide)
- Antiaritmici di classe III (ad es amiodarone, sotalolo, dofetilide, ibutilide)
- Alcuni antipsicotici (per es. tioridazina, clorpromazina, levomepromazina, trifluoperazina, ciamemazina, sulpiride, sultopride, amisulpride, tiapride, pimozide, aloperidolo, droperidolo)
- Altri (per es. bepridil, cisapride, difemanile, eritromicina e.v., alofantrina, chetanserina, mizolastina, pentamidina, sparfloxacina, terfenadina, vincamina e.v.).
Aumenti reversibili nelle concentrazioni sieriche di litio e reazioni tossiche sono stati riportati durante la somministrazione concomitante di litio con Inibitori dell'Enzima di Conversione dell'Angiotensina (ACE-inibitori) o idroclorotiazide. Un effetto simile può verificarsi anche con gli AIIRA. Non è raccomandato l'uso contemporaneo di candesartan e idroclorotiazide e litio. Se la combinazione risulta necessaria, è raccomandato un attento monitoraggio dei livelli sierici di litio.
Quando gli AIIRA vengono somministrati contemporaneamente a farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) (p.e. inibitori selettivi della COX-2, acido acetilsalicilico (>3 g/die) e FANS non selettivi) può verificarsi un'attenuazione dell'effetto antiipertensivo.
Come con gli ACE-inibitori, l'uso concomitante di antagonisti dell'angiotensina II e FANS può determinare un aumento del rischio di peggioramento della funzione renale, includendo una possibile insufficienza renale acuta, ed un aumento dei livelli del potassio sierico, soprattutto nei pazienti con preesistente compromissione della funzione renale. La combinazione deve essere somministrata con cautela, soprattutto negli anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e la funzione renale deve essere monitorata dopo l'inizio della terapia concomitante ed in seguito periodicamente.
L'effetto diuretico, natriuretico e antipertensivo di idroclorotiazide è attenuato dai FANS.
L'assorbimento di idroclorotiazide è ridotto da colestipolo o colestiramina.
L'effetto dei rilassanti muscolo-scheletrici non depolarizzanti (ad es. tubocurarina) può essere potenziato dall'idroclorotiazide.
È possibile l'aumento dei livelli di calcio in siero a causa della diminuita escrezione quando somministrato contemporaneamente ai diuretici tiazidici. Nei casi in cui è indispensabile la somministrazione di integratori di calcio o Vitamina D, i livelli sierici di calcio devono essere monitorati ed il dosaggio adeguatamente adattato.
L'uso contemporaneo di diuretici tiazidici con beta-bloccanti e diazossido può aumentare il rischio di iperglicemia.
I farmaci anticolinergici (es. atropina, biperidene) possono aumentare la biodisponibilità dei diuretici di tipo tiazidico attraverso una diminuzione della motilità gastrointestinale e della velocità di svuotamento dello stomaco.
I tiazidici possono aumentare il rischio di reazioni avverse causate dall'amantadina.
I tiazidici possono ridurre l'escrezione renale di medicinali citotossici (es. ciclofosfamide, metotressato) e potenziare i loro effetti mielodepressivi.
Ipotensione posturale può aggravarsi con l'assunzione simultanea di alcool, barbiturici o anestetici.
Il trattamento con un tiazidico può influenzare la tolleranza al glucosio. Può essere necessario l'aggiustamento del dosaggio dei farmaci antidiabetici, inclusa l'insulina. La metformina deve essere usata con cautela a causa del rischio di acidosi lattica indotta dalla possibile insufficienza renale secondaria all'uso dell'idroclorotiazide.
L'idroclorotiazide può causare una diminuzione della risposta arteriosa alle ammine pressorie (ad es. adrenalina), ma non abbastanza da abolirne l'effetto pressorio.
L'idroclorotiazide può aumentare il rischio di insufficienza renale acuta specialmente con alte dosi di mezzi di contrasto iodati.
Il trattamento concomitante con ciclosporina potrebbe determinare un aumento del rischio di iperuricemia e di complicazioni di tipo gottoso.
Il trattamento concomitante con baclofene, amifostina, antidepressivi triciclici o neurolettici può portare ad un potenziamento dell'effetto antipertensivo e può indurre ipotensione.
Interazioni riportate su letteratura scientifica internazionalePrima di prendere
"Candesartan + Idroclorotiazide EG Stada" insieme ad altri farmaci come
“Abelcet Complesso Lipidico”,
“AmBisome”,
“Benzilpenicillina Potassica K24 Pharmaceuticals”,
“Fluss 40”,
“Fungizone”,
“Furosemide Accord”,
“Furosemide Aurobindo”,
“Furosemide DOC Generici - Compressa”,
“Furosemide Fisiopharma”,
“Furosemide Galenica Senese”,
“Furosemide L.F.M.”,
“Furosemide Mylan Generics - Compressa”,
“Furosemide Salf”,
“Furosemide Teva”,
“Furosemide Teva Generics - Compressa”,
“Lasitone”,
“Lasix - Compressa”,
“Lasix - Compressa, Soluzione (uso Interno)”,
“Lasix Fiale”,
“Lasix - Soluzione”,
“Sigmacillina”,
“Spirofur”, etc.., chiedi al tuo al tuo medico o farmacista di fiducia
di verificare che sia sicuro e non dannoso per la tua salute ...
Fertilità, gravidanza e allattamento
Gravidanza
Antagonisti dei recettori dell'angiotensina II (AIIRA):
La somministrazione degli AIIRAs non è raccomandata durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4). La somministrazione degli AIIRAs è controindicata nel secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
L'evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicità a seguito dell'esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non può essere escluso un lieve aumento del rischio. Non sono disponibili dati epidemiologici controllati sul rischio connesso agli AIIRA, tuttavia la possibilità che esistano rischi simili per questa classe di farmaci non può essere esclusa. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere ad un trattamento antiipertensivo alternativo, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un AIIRA. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con AIIRA deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa.
È noto che l'esposizione ad AIIRA durante il secondo ed il terzo trimestre induce tossicità fetale (ridotta funzionalità renale, oligoidramnios, ritardo nell'ossificazione del cranio) e tossicità neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia) (vedere paragrafo 5.3).
Se dovesse verificarsi un'esposizione ad un AIIRA dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalità renale e del cranio.
I neonati le cui madri hanno assunto AIIRA devono essere attentamente monitorati per ipotensione (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
Idroclorotiazide:
L'esperienza sull'uso di idroclorotiazide durante la gravidanza, specialmente durante il primo trimestre, è limitata. Gli studi condotti su animali sono insufficienti.
L'idroclorotiazide attraversa la placenta. In base al meccanismo di azione farmacologico dell'idroclorotiazide, il suo uso durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza può compromettere la perfusione feto-placentale e causare effetti fetali e neonatali come ittero, disturbo dell'equilibrio elettrolitico e trombocitopenia.
L'idroclorotiazide non deve essere impiegato per il trattamento di edema in gestazione, ipertensione gestazionale o preeclampsia a causa del rischio di diminuzione del volume plasmatico e di ipoperfusione placentare, senza che vi sia un effetto benefico sul decorso della malattia.
L'idroclorotiazide non deve essere utilizzato per il trattamento dell'ipertensione essenziale nelle donne in gravidanza, tranne che in quelle rare situazioni in cui nessun altro trattamento può essere utilizzato.
Allattamento
Antagonisti dei recettori dell'angiotensina II (AIIRA):
Poiché non sono disponibili dati riguardanti l'uso di CANDESARTAN E IDROCLOROTIAZIDE EUROGENERICI durante l'allattamento, l'uso di CANDESARTAN E IDROCLOROTIAZIDE EUROGENERICI non è raccomandato e si devono preferire terapie alternative con comprovato profilo di sicurezza per l'uso durante l'allattamento, specialmente in caso di allattamento a neonati e prematuri.
Idroclorotiazide:
L'idroclorotiazide viene escreta in piccoli quantitativi nel latte materno. I tiazidici a dosi elevate, causando una diuresi intensa, possono inibire la produzione di latte. L'uso di CANDESARTAN E IDROCLOROTIAZIDE EUROGENERICI durante l'allattamento non è raccomandato. Se CANDESARTAN E IDROCLOROTIAZIDE EUROGENERICI è utilizzato durante l'allattamento, le dosi devono essere mantenute più basse possibili.
Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari
Non sono stati condotti studi relativamente alla capacità di guidare veicoli e sull'utilizzo di macchinari. In caso di guida di veicoli o uso di macchinari, è da tener presente che, durante il trattamento con CANDESARTAN E IDROCLOROTIAZIDE EUROGENERICI possono verificarsi occasionalmente capogiri o stanchezza.
Effetti indesiderati
Quali sono gli effetti collaterali di Candesartan + Idroclorotiazide EG Stada
Negli studi clinici controllati con candesartan cilexetil/idroclorotiazide gli eventi avversi sono stati lievi e transitori. La sospensione del trattamento dovuta ad eventi avversi è stata simile con candesartan cilexetil/idroclorotiazide (2,3-3,3%) e placebo (2,7-4,3%).
Negli studi clinici con candesartan cilexetil/idroclorotiazide, le reazioni avverse sono state limitate agli eventi già osservati precedentemente con candesartan cilexetil e/o idroclorotiazide.
La tabella sottostante presenta le reazioni avverse riportate con candesartan cilexetil in studi clinici e nell'esperienza post-marketing. Da un'analisi complessiva dei dati ottenuti da studi clinici su pazienti ipertesi, sono state riportate con candesartan cilexetil le seguenti reazioni avverse basate sull'incidenza di eventi avversi con candesartan cilexetil almeno dell'1% più alta rispetto all'incidenza osservata con placebo.
Le frequenze usate nelle tabelle in tutto il paragrafo 4.8 sono: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1.000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000) e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Classificazione per sistemi e organi
|
Frequenza
|
Effetti indesiderati
|
Infezioni ed infestazioni
|
Comune
|
Infezioni delle vie respiratorie
|
Patologie del sistema emolinfopoietico
|
Molto raro
|
Leucopenia, neutropenia e agranulocitosi
|
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
|
Molto raro
|
Iperpotassiemia, iposodiemia
|
Patologie del sistema nervoso
|
Comune
|
Capogiri/vertigini, cefalea
|
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
|
Molto raro
|
Tosse
|
Patologie gastrointestinali
|
Molto raro
|
Nausea
|
Non nota
|
Diarrea
|
Patologie epatobiliari
|
Molto raro
|
Aumento degli enzimi epatici, alterata funzionalità epatica o epatite
|
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
|
Molto raro
|
Angioedema, eruzione cutanea, orticaria, prurito
|
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
|
Molto raro
|
Mal di schiena, artralgia, mialgia
|
Patologie renali e urinarie
|
Molto raro
|
Funzionalità renale compromessa inclusi casi di insufficienza renale in pazienti a rischio (vedere paragrafo 4.4)
|
La tabella sottostante presenta le reazioni avverse riportate con idroclorotiazide in monoterapia generalmente alla dose di 25 mg o superiore.
Classificazione per sistemi e organi
|
Frequenza
|
Effetti indesiderati
|
Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi)
|
Non nota
|
Cancro cutaneo non melanoma (carcinoma basocellulare e carcinoma a cellule squamose)
|
Patologie del sistema emolinfopoietico
|
Raro
|
Leucopenia, neutropenia/agranulocitosi, trombocitopenia, anemia aplastica, depressione del midollo osseo, anemia emolitica
|
Disturbi del sistema immunitario
|
Raro
|
Reazioni anafilattiche
|
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
|
Comune
|
Iperglicemia, iperuricemia, squilibrio elettrolitico (inclusa iponatriemia e ipopotassiemia)
|
Disturbi psichiatrici
|
Raro
|
Disturbi del sonno, depressione, irrequietezza
|
Patologie del sistema nervoso
|
Comune
|
Lieve senso di stordimento, vertigini
|
Raro
|
Parestesia
|
Patologie dell'occhio
|
Raro
|
Visione offuscata transitoria
|
Non nota
|
Miopia acuta, glaucoma acuto ad angolo chiuso, effusione coroidale
|
Patologie cardiache
|
Raro
|
Aritmie cardiache
|
Patologie vascolari
|
Non comune
|
Ipotensione posturale
|
Raro
|
Angioite necrotizzante (vasculite, vasculite cutanea)
|
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
|
Raro
|
Difficoltà respiratoria (inclusa polmonite ed edema polmonare)
|
Patologie gastrointestinali
|
Non comune
|
Anoressia, perdita di appetito, irritazione gastrica, diarrea, stipsi
|
Raro
|
Pancreatite
|
Patologie epatobiliari
|
Raro
|
Ittero (ittero colestatico intra-epatico)
|
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
|
Non comune
|
Eruzione cutanea, orticaria, reazioni di fotosensibilità
|
Raro
|
Necrolisi epidermica tossica, reazioni tipo lupus eritematoso cutaneo, riattivazione del lupus eritematoso cutaneo
|
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
|
Raro
|
Spasmi muscolari
|
Patologie renali e urinarie
|
Comune
|
Glicosuria
|
Raro
|
Disfunzione renale e nefrite interstiziale
|
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
|
Comune
|
Debolezza
|
Raro
|
Febbre
|
Esami diagnostici
|
Comune
|
Aumento di colesterolo e trigliceridi
|
Raro
|
Aumenti di azotemia e creatinina sierica
|
Descrizione di reazioni avverse selezionate
Cancro cutaneo non melanoma: sulla base dei dati disponibili provenienti da studi epidemiologici, è stata osservata un'associazione tra HCTZ e NMSC, correlata alla dose cumulativa assunta (vedere anche i paragrafi 4.4. e 5.1).
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo
https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
Sovradosaggio
Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Candesartan + Idroclorotiazide EG Stada
Sintomi
Sulla base delle considerazioni farmacologiche, le manifestazioni principali da sovradosaggio di candesartan cilexetil dovrebbero essere ipotensione sintomatica e capogiro. Nei rari casi di sovradosaggio (fino a 672 mg di candesartan cilexetil), la guarigione del paziente avviene senza conseguenze.
La manifestazione principale da sovradosaggio con idroclorotiazide è la perdita acuta di liquidi e di elettroliti. Sono stati osservati anche sintomi come capogiri, ipotensione, sete, tachicardia, aritmie ventricolari, sedazione/alterazione dello stato di coscienza e crampi muscolari.
Trattamento
Non sono disponibili informazioni specifiche sul trattamento del sovradosaggio con CANDESARTAN E IDROCLOROTIAZIDE EUROGENERICI. In caso di sovradosaggio si consiglia, comunque, di intraprendere le seguenti misure.
Quando indicato, si dovrebbe considerare l'eventualità di indurre il vomito o di effettuare una lavanda gastrica. Se dovesse insorgere ipotensione sintomatica, si deve istituire un trattamento sintomatico e monitorare le funzioni vitali. Il paziente deve essere posto in posizione supina con le gambe sollevate. Se questo non fosse sufficiente, il volume plasmatico deve essere incrementato tramite infusione di soluzione salina isotonica. Gli elettroliti sierici e l'equilibrio acido-base devono essere monitorati e corretti, se necessario. Prodotti medicinali simpaticomimetici possono essere somministrati nel caso in cui le misure summenzionate non fossero insufficienti.
Candesartan non può essere rimosso tramite emodialisi.Non è nota la quantità di idroclorotiazide che può essere rimossa tramite emodialisi
Scadenza
Conservazione
Questo medicinale non richiede particolari condizioni di conservazione.
Farmaci Equivalenti
Foglietto Illustrativo
Fonti Ufficiali