Cos'è Teicoplanina Hikma?
Teicoplanina Hikma è un farmaco a base del principio attivo
Teicoplanina, appartenente alla categoria degli
Antibatterici e nello specifico
Antibatterici glicopeptidici. E' commercializzato in Italia dall'azienda
Hikma Italia S.p.A..
Teicoplanina Hikma può essere prescritto con
Ricetta RR - medicinali soggetti a prescrizione medica.
Confezioni
Teicoplanina Hikma 200 mg polvere e soluzione iniettabile/infusione o soluzione orale 1 flaconcino
Teicoplanina Hikma 400 mg polvere e soluzione iniettabile/infusione o soluzione orale 1 flaconcino
Informazioni commerciali sulla prescrizione
Se sei un professionista, potrai trovare le schede tecniche complete e molto altro nell'area riservata di Codifa.it
Indicazioni
Perché si usa Teicoplanina Hikma? A cosa serve?
Teicoplanina Hikma è indicate negli adulti e nei bambini dalla nascita per il trattamento parenterale delle seguenti infezioni (vedere paragrafi 4.2, 4.4 e 5.1):
- Infezioni complicate della cute e dei tessuti molli,
- Infezioni delle ossa e delle articolazioni,
- Polmonite acquisita in ospedale,
- Polmonite acquisita in comunità,
- Infezioni complicate del tratto urinario,
- Endocardite infettiva,
- Peritonite associata a dialisi peritoneale ambulatoriale continua (CAPD),
- Batteriemia che si verifica in associazione con una delle indicazioni sopraelencate.
Teicoplanina Hikma è anche indicata come terapia orale alternativa nel trattamento di diarrea e colite associate a infezione da Clostridioides difficile.
Ove appropriato, teicoplanina può essere somministrata in associazione con altri farmaci antibatterici.
Devono essere prese in considerazione le linee guida ufficiali sull'uso appropriato dei medicinali antibatterici.
Posologia
Come usare Teicoplanina Hikma: Posologia
Posologia
Dose e durata del trattamento devono essere aggiustate secondo il tipo e la gravità dell'infezione, la risposta clinica del paziente e parametri relativi al paziente quali età e la funzionalità renale.
Misurazione delle concentrazioni sieriche
Le concentrazioni sieriche di Teicoplanina devono essere monitorate allo steady-state, dopo il completamento del regime di carico per assicurarsi che siano state raggiunte le concentrazioni sieriche minime richieste:
- Per la maggior parte delle infezioni da Gram-positivi, livelli minimi di teicoplanina di almeno 10 mg/L misurati con metodo cromatografico HPLC (High Performance Liquid Chromatography), o 15 mg/L misurati con metodo immunologico FPIA (Fluorescence Polarization Immunoassay).
- Per le endocarditi ed altre gravi infezioni, livelli minimi di teicoplanina di 15-30 mg/L se misurati con HPLC, o 30-40 mg/L se misurati con metodo FPIA.
Durante la terapia di mantenimento, il monitoraggio delle concentrazioni sieriche minime richieste di teicoplanina può essere effettuato almeno una volta alla settimana per assicurarsi che queste concentrazioni siano stabili.
Adulti e pazienti anziani con funzione renale normale
Indicazioni
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Dose di carico
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Dose di mantenimento
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Regime di dose di carico
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Concentrazioni minime sieriche da ottenere ai giorni 3 – 5
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Dose di mantenimento
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Concentrazioni minime sieriche da ottenere durante il mantenimento
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-Infezioni complicate della cute e dei tessuti molli
-Polmonite
-Infezioni complicate del tratto urinario
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6 mg/kg di peso corporeo ogni 12 ore per 3 somministrazioni endovenose o intramuscolari
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>15 mg/L1
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6 mg/kg di peso corporeo per via endovenosa o intramuscolare una volta al giorno
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>15 mg/L1 una volta alla settimana
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- infezioni delle ossa e delle articolazioni
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12 mg/kg di peso corporeo ogni 12
ore per 3-5 somministrazioni endovenose
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>20 mg/L1
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12 mg/kg di peso corporeo per via endovenosa o intramuscolare una volta al giorno
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>20 mg/L1
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- Endocardite infettiva
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12 mg/kg di peso corporeo ogni 12
ore per 3-5 somministrazioni endovenose
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30-40 mg/L1
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12 mg/kg di peso corporeo per via endovenosa o intramuscolare una volta al giorno
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>30 mg/L1
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1 Misurata con FPIA
La dose deve essere aggiustata in base al peso corporeo qualunque sia il peso del paziente.
Durata del trattamento
La durata del trattamento deve essere stabilita in base alla risposta clinica. Per l'endocardite infettiva solitamente viene considerato appropriato un minimo di 21 giorni. Il trattamento non deve superare i 4 mesi.
Trattamento in associazione
Teicoplanina ha uno spettro di attività antibatterica limitato (Gram positivi). Non è adatta all'uso come singolo agente per il trattamento di alcuni tipi di infezioni, a meno che il patogeno sia già conosciuto e di suscettibilità nota o vi sia un elevato sospetto che il(i) patogeno(i) più probabile(i) sia(no) suscettibile(i) al trattamento con teicoplanina.
Diarrea e colite associate a infezione da Clostridioides difficile
La dose raccomandata è 100-200 mg somministrati per via orale due volte al giorno per 7-14 giorni.
Pazienti anziani
Non è richiesto alcun aggiustamento del dosaggio, a meno che non sia presente danno renale (vedere sotto).
Adulti e pazienti anziani con funzionalità renale ridotta
Non è richiesto alcun aggiustamento del dosaggio fino al quarto giorno di trattamento, a partire dal quale il dosaggio deve essere aggiustato per mantenere concentrazioni minime sieriche di almeno 10 mg/L se misurate con metodo HPLC, o di almento 15 mg/ml se misurate con metodo FPIA.
Dopo il quarto giorno di trattamento:
- Nell'insufficienza renale lieve e moderata (clearance della creatinina tra 30 e 80 mL/min): la dose di mantenimento deve essere dimezzata, somministrando la dose ogni due giorni o somministrando la metà della dose una volta al giorno.
- Nell'insufficienza renale grave (clearance della creatinina minore di 30 mL/min) e nei pazienti sottoposti ad emodialisi: la dose deve essere un terzo della dose normale, somministrando la dose ogni 3 giorni o un terzo della dose una volta al giorno.
Teicoplanina non viene rimossa dall'emodialisi.
Pazienti in dialisi ambulatoriale peritoneale continua (CAPD)
Dopo una singola dose di carico endovenosa di 6 mg/kg di peso corporeo, si somministrano 20 mg/L nella sacca della soluzione per dialisi della prima settimana, 20 mg/L in sacche differenti nella seconda settimana e successivamente 20 mg/L nella sacca notturna durante la terza settimana.
Popolazione pediatrica
Le dosi raccomandate sono le stesse negli adulti e nei bambini di oltre 12 anni di età.
Neonati e bambini fino ai 2 mesi:
Dose di carico
Una singola dose di 16 mg/kg di peso corporeo, somministrata per infusione endovenosa il primo giorno
Dose di mantenimento
Una singola dose di 8 mg/kg di peso corporeo, somministrata per infusione endovenosa una volta al giorno.
Bambini (da 2 mesi a 12 anni):Dose di carico
Una singola dose di 10 mg/kg di peso corporeo, somministrata per via endovenosa ogni 12 ore, ripetuta 3 volte.
Dose di mantenimento
Una singola dose di 6-10 mg/kg di peso corporeo somministrata per via endovenosa una volta al giorno.
Modo di somministrazione
Teicoplanina deve essere somministrata per via endovenosa o intramuscolare. L'iniezione endovenosa può essere somministrata o in bolo di 3-5 minuti o come infusione di 30 minuti.
Nei neonati e bambini fino ai 2 mesi si deve usare solo l'infusione.
Per diarrea e colite associate a infezione da Clostridioides difficile, deve essere utilizzata la via orale.
Per istruzioni sulla ricostituzione e diluizione del medicinale prima della somministrazione, vedere il paragrafo 6.6.
Controindicazioni
Quando non dev'essere usato Teicoplanina Hikma
Ipersensibilità a Teicoplanina o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.
Avvertenze speciali e precauzioni di impiego
Cosa serve sapere prima di prendere Teicoplanina Hikma
Teicoplanina non deve essere somministrata per via intraventricolare.
Reazioni di ipersensibilità
Con teicoplanina sono state riportate reazioni di ipersensibilità gravi che hanno messo in pericolo di vita il paziente e si sono rivelate a volte fatali (es. shock anafilattico). Se si verifica una reazione allergica alla teicoplanina, il trattamento deve essere interrotto immediatamente e devono essere intraprese le opportune misure di emergenza.
La teicoplanina deve essere somministrata con cautela in pazienti con nota ipersensibilità alla vancomicina, poiché si potrebbero verificare reazioni di ipersensibilità crociata, incluso shock anafilattico fatale.
Tuttavia, un'anamnesi di "sindrome dell'uomo rosso" con vancomicina non è una controindicazione all'uso di teicoplanina.
Reazioni correlate all'infusione
In rari casi (anche alla prima dose), è stata osservata "sindrome dell'uomo rosso" (un complesso di sintomi che comprendono prurito, orticaria, eritema, edema angioneurotico, tachicardia, ipotensione, dispnea). L'interruzione o il rallentamento dell'infusione possono far cessare queste reazioni.
Si possono limitare le reazioni correlate all'infusione se la dose giornaliera non viene somministrata con iniezione in bolo ma mediante infusione di 30 minuti.
Reazioni avverse cutanee gravi
Reazioni avverse cutanee gravi (SCAR) inclusi la sindrome di Stevens-Johnson (SJS), necrolisi epidermica tossica (TEN) e reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS), che possono mettere in pericolo la vita o essere fatali, sono state segnalate in associazione all'uso di teicoplanina (vedere paragrafo 4.8). È stata segnalata anche pustolosi esantematica acuta generalizzata (AGEP) con l'uso di teicoplanina (vedere paragrafo 4.8). Al momento della prescrizione, i pazienti devono essere essere informati in merito ai segni e ai sintomi di reazioni cutanee gravi (ad esempio eruzione cutanea progressiva spesso con vescicole o lesioni della mucosa o eruzione cutanea pustolosa, o qualsiasi altro segno di ipersensibilità cutanea) e devono essere attentamente monitorati. Se si manifestano segni e sintomi riconducibili a queste reazioni cutanee gravi, la somministrazione di teicoplanina deve essere interrotta e si deve prendere in considerazione un trattamento alternativo.
Spettro di attività antibatterica
La teicoplanina ha uno spettro di attività antibatterica (Gram-positivi) limitato. Non è adatta all'uso come singolo agente per il trattamento di alcuni tipi di infezioni, a meno che il patogeno sia già conosciuto e di suscettibilità nota o vi sia un elevato sospetto che il(i) patogeno(i) più probabile sia(no) idoneo(i) al trattamento con teicoplanina.
L'uso razionale di teicoplanina deve prendere in considerazione lo spettro di attività antibatterica, il profilo di sicurezza e l'adeguatezza della terapia antibatterica standard al trattamento del singolo paziente. Su questa base ci si attende che in molti casi teicoplanina sia usata per trattare infezioni gravi in pazienti per i quali la terapia antibatterica standard sia considerata inappropriata.
Trombocitopenia
Con teicoplanina è stata riportata trombocitopenia (vedere paragrafo 4.8).Valutazioni ematologiche periodiche, inclusa una conta ematica completa, sono raccomandate durante il trattamento.
Nefrotossicità
In pazienti trattati con teicoplanina è stata riportata nefrotossicità ed insufficienza renale (vedere paragrafo 4.8). Pazienti con insufficienza renale, che ricevono il regime ad alta dose di carico e quelli che ricevono teicoplanina insieme o sequenzialmente ad altri medicinali con nefrotossicità potenziale nota (p.es. aminoglicosidi, colistina, amfotericina B, ciclosporina e cisplatino) devono essere attentamente monitorati, e devono essere sottoposti a test dell'udito (vedere sotto “Ototossicità”).
Dato che teicoplanina è escreta principalmente per via renale, in pazienti con danno renale si deve aggiustare la dose di teicoplanina (vedere paragrafo 4.2).
Ototossicità
Come con altri glicopeptidi, in pazienti trattati con teicoplanina è stata riportata ototossicità (sordità e tinnito) (vedere paragrafo 4.8). Pazienti che sviluppano segnali e sintomi di un deterioramento dell'udito o disordini dell'orecchio interno durante il trattamento con teicoplanina devono essere controllati e valutati attentamente, specialmente in caso di trattamento prolungato e in pazienti con insufficienza renale.
Pazienti che ricevono teicoplanina insieme o sequenzialmente ad altri medicinali con nefrotossicità e/o neurotossicità/ototossicità potenziale nota (p.es. aminoglicosidi, colistina, amfotericina B, ciclosporina, cisplatino, furosemide e acido etacrinico) devono essere attentamente monitorati e, se l'udito si deteriora, deve essere valutato il beneficio di teicoplanina.
Si deve esercitare particolare cautela quando teicoplanina viene somministrata in pazienti che richiedono un trattamento concomitante con farmaci ototossici e/o nefrotossici per cui si raccomandano regolari test ematologici e di valutazione della funzionalità epatica e renale.
Superinfezione
Come con altri antibiotici, l'uso di teicoplanina, specialmente se prolungato, può causare la crescita di organismi non sensibili. Se si dovesse verificare una superinfezione durante la terapia, adottare opportune misure.
Eccipienti
Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per flaconcino, perciò è essenzialmente ‘senza sodio'.
Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione
Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Teicoplanina Hikma
Non sono stati condotti studi di interazione specifici.
Soluzioni di teicoplanina ed aminoglicosidi sono incompatibili e non devono essere miscelate per l'iniezione; tuttavia sono compatibili con i fluidi per la dialisi e possono essere usate liberamente nel trattamento della peritonite CAPD-correlata. Teicoplanina deve essere usata con cautela in terapia concomitante o successiva a medicinali con noto potenziale nefrotossico e/o neurotossico/ototossico. Questi comprendono per es. aminoglicosidi, colistina, amfotericina B, ciclosporina, cisplatino, furosemide e acido etacrinico (vedere paragrafo 4.4 “Nefrotossicità” e “Ototossicità”). Tuttavia non vi è evidenza di una tossicità sinergica in combinazione con teicoplanina.
Negli studi clinici, teicoplanina è stata somministrata a molti pazienti già in terapia con vari medicinali inclusi altri antibiotici, antipertensivi, agenti anestetici, cardiovascolari e farmaci antidiabetici senza evidenza di interazioni avverse.
Popolazione pediatrica
Gli studi di interazione sono stati condotti solo negli adulti.
Fertilità, gravidanza e allattamento
Gravidanza
Vi sono dati limitati sull'uso di Teicoplanina in donne in gravidanza. Gli studi condotti su animali hanno mostrato tossicità riproduttiva ad alte dosi (vedere paragrafo 5.3): nei ratti vi è stato un aumento dell'incidenza di nati morti e di mortalità neonatale. Il rischio potenziale per l'uomo non è noto.
Pertanto, teicoplanina non deve essere usata durante la gravidanza se non strettamente necessario. Non si può escludere un rischio potenziale di danno renale e all'orecchio interno per il feto (vedere paragrafo 4.4).
Allattamento
Non è noto se la teicoplanina sia escreta nel latte materno umano. Non vi sono informazioni sull'escrezione di teicoplanina nel latte degli animali. La decisione se continuare/interrompere l'allattamento o continuare/interrompere la terapia con teicoplanina deve essere presa tenendo in considerazione il beneficio dell'allattamento al seno per il bambino e il beneficio della terapia con teicoplanina per la madre.
Fertilità
Studi di riproduzione negli animali non hanno mostrato evidenza di una compromissione della fertilità.
Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari
Teicoplanina Hikma altera lievemente la capacità di guidare e di usare macchinari. La teicoplanina può provocare capogiri e cefalea. La capacità di guidare o di usare macchinari può pertanto essere alterata. I pazienti che abbiano avuto tali effetti indesiderati non devono guidare o usare macchinari.
Effetti indesiderati
Quali sono gli effetti collaterali di Teicoplanina Hikma
Tabella delle reazioni avverse
Nella tabella seguente sono elencate tutte le reazioni avverse che si sono verificate con un incidenza superiore al placebo e in più di 1 paziente, secondo la seguente convenzione:
Molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1000, <1/100); raro (≥1/10000, <1/1000); molto raro (<1/10000); non nota (la frequenza non può essere definite sulla base dei dati disponibili).
All'interno dei diversi gruppi di frequenza, gli effetti indesiderati vengono riportati in ordine di gravità decrescente.
Classificazione sistemica organica
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Comune
(da ≥1/100 a <1/10 )
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Non comune
(da ≥1/1000 a <1/100)
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Raro
(da ≥1/10.000 a <1/1.000)
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Molto raro
(<1/10.000)
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Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)
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Infezioni ed infestazioni
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Ascesso
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Superinfezione (proliferazione di organismi non sensibili)
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Patologie del Sistema emolinfopoietico
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Leucopenia, trombocitopenia, eosinofilia
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Agranulocitosi, neutropenia, pantocitopenia
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Disturbi del Sistema immunitario
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Reazioni anafilattiche (anafilassi) (vedere paragrafo 4.4)
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Sindrome di DRESS (reazione da farmaco con eosinophilia e sintomi sistemici), Shock anafilattico (vedere paragrafo 4.4)
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Patologie del Sistema nervoso
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Capogiri, cefalea
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Convulsioni
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Patologie dell'orecchio e del labirinto
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Sordità, Perdita dell'udito (vedere paragrafo 4.4),
tinnito,
disturbi vestibolari
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Patologie vascolari
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Flebite
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Tromboflebite
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Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
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Broncospasmo
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Patologie gastrointestinali
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Diarrea, vomito, nausea
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Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
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Eruzione cutanea, eritema, prurito
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Sindrome dell'uomo rosso (es. vampate nella parte superiore del corpo) (vedere paragrafo 4.4).
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Necrolisi epidermica tossica, sindrome di Stevens-Johnson, pustolosi esantematica acuta generalizzata,eritema multiforme, angioedema, dermatite esfoliativa, orticaria (vedere paragrafo 4.4)
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Patologie renali ed urinarie
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Aumento della creatinina ematica
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Insufficienza renale (inclusa insufficienza renale acuta) (vedere sotto “Descrizione delle reazioni avverse selezionate”)*
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Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
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Dolore, piressia
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Ascesso al sito di iniezione, brividi (rigidità)
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Esami diagnostici
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Aumento delle transaminasi
(anormalità transitoria delle
transaminasi),
aumento della fosfatasi alcalina ematica
(anormalità transitoria della fosfatasi alcalina)
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Descrizione delle reazioni avverse selezionate
* Sulla base dei dati di letteratura, il tasso stimato di nefrotossicità nei pazienti riceventi un regime a bassa dose di carico media di 6 mg/kg due volte al giorno, seguito da una dose di mantenimento media di 6 mg/kg una volta al giorno, è di circa il 2%.
In uno studio osservazionale post-autorizzativo sulla sicurezza che ha arruolato 300 pazienti con un'età media di 63 anni (trattati per infezioni ossee e articolari, endocardite o altre infezioni gravi) che hanno ricevuto il regime ad alta dose di carico di 12 mg/kg due volte al giorno (riceventi 5 dosi di carico come mediana) seguita da una dose di mantenimento di 12 mg/kg una volta al giorno, il tasso osservato di nefrotossicità confermata è stato dell'11,0% (95% CI = [7,4%; 15,5%]) nei primi 10 giorni. Il tasso cumulativo di nefrotossicità dall'inizio del trattamento fino a 60 giorni dopo l'ultima dose è stato del 20,6% (95% CI = [16,0%; 25,8%]). Nei pazienti riceventi più di 5 alte dosi di carico di 12 mg/kg due volte al giorno, seguite da una dose di mantenimento di 12 mg/kg una volta al giorno, il tasso cumulativo osservato di nefrotossicità dall'inizio del trattamento fino a 60 giorni dopo l'ultima somministrazione era del 27% (95% CI = [20,7%; 35,3%]) (vedere paragrafo 4.4).
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il Sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo
https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
Sovradosaggio
Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Teicoplanina Hikma
Sintomi
Sono stati riportati casi di dosi eccessive somministrate per errore a pazienti pediatrici. In un caso è stata riportata agitazione in un neonato di 29 giorni che aveva ricevuto 400 mg per via endovenosa (95 mg/kg).
Trattamento
In caso di sovradosaggio di Teicoplanina il trattamento deve essere sintomatico.
La teicoplanina non viene rimossa dal circolo mediante emodialisi e solo lentamente mediante dialisi peritoneale.
Scadenza
Validità
della polvere in confezione di vendita:
3 anni
Validità
della soluzione ricostituita:
La
stabilità chimico-fisica in uso della soluzione ricostituita preparata secondo
le raccomandazioni è stata dimostrata per 24 ore tra
2 e 8°C.
Dal punto di vista
microbiologico, il prodotto deve
essere utilizzato immediatamente. Se
non viene usato immediatamente, l’utilizzatore è responsabile del periodo
e delle condizioni di conservazione del prodotto, che non deve normalmente
superare le 24 ore a temperatura compresa tra 2 e 8°C, a meno che la
ricostituzione non venga effettuata in condizioni controllate e convalidate di
asepsi.
Validità
del medicinale diluito:
La
stabilità chimico-fisica
in uso della soluzione ricostituita preparata secondo le raccomandazioni è
stata dimostrata per 24 ore a 2-8°C.
Dal punto di vista
microbiologico, il prodotto deve
essere utilizzato immediatamente. Se
non viene usato immediatamente, l’utilizzatore è responsabile del periodo
e delle condizioni di conservazione del prodotto, che non deve normalmente
superare le 24 ore a temperatura compresa tra 2 e 8°C, a meno che la
ricostituzione non venga effettuata in condizioni controllate e convalidate di
asepsi.
Conservazione
Polvere in confezione
di vendita:
Questo medicinale non
richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
Per le condizioni di conservazione del medicinale
ricostuituito/diluito, vedere paragrafo 6.3.
Farmaci Equivalenti
Foglietto Illustrativo
Fonti Ufficiali