Cos'è Sofargen?
Sofargen è un farmaco a base del principio attivo Sulfadiazina Argentica , appartenente alla categoria degli Antibatterici sulfonamidici e nello specifico Sulfonamidi. E' commercializzato in Italia dall'azienda Alfasigma S.p.A. .
Sofargen può essere prescritto con RicettaSOP - medicinali non soggetti a prescrizione medica ma non da banco .
Sofargen può essere prescritto con Ricetta
Confezioni
Sofargen 1% crema tubo 120 g
Sofargen 1% crema tubo 30 g
Sofargen 1% crema tubo 50 g
Sofargen 1% crema tubo 30 g
Sofargen 1% crema tubo 50 g
Informazioni commerciali sulla prescrizione
Titolare: Alfasigma S.p.A.
Ricetta:SOP - medicinali non soggetti a prescrizione medica ma non da banco
Classe:C
Principio attivo:Sulfadiazina Argentica
Gruppo terapeutico:Antibatterici sulfonamidici
ATC:D06BA01 - Sulfadiazina argentica
Forma farmaceutica: crema
Ricetta:
Classe:
Principio attivo:
Gruppo terapeutico:
ATC:
Forma farmaceutica: crema
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Indicazioni
Perché si usa Sofargen? A cosa serve?
Profilassi e trattamento antibatterico locale delle infezioni in caso di ustioni di II e III grado; trattamento antibatterico locale di ulcere varicose e piaghe da decubito infette ed in genere di affezioni dermatologiche infette o suscettibili di superinfezioni.
Posologia
Come usare Sofargen: Posologia
Nelle ustioni Sofargen va applicato il più precocemente possibile.
Dopo una rapida detersione delle parti lese, stendere subito sulle superfici ustionate uno strato uniforme di crema di 2 o 3 mm di spessore. La crema può essere applicata sia direttamente sulle lesioni, eventualmente con l'aiuto di un guanto sterile, sia previamente stesa su una garza sterile. L'applicazione di Sofargen deve continuare senza interruzione, una o due volte al giorno, finchè sussistano possibilità d'infezione e fino alla completa cicatrizzazione, sia nelle riparazioni spontanee, sia in quelle chirurgiche.
Ad ogni rinnovo della medicazione detergere accuratamente le ferite con acqua o con soluzione fisiologica mediante docciature o spugnature. Avere cura di riapplicare tempestivamente la crema sulle superfici da cui sia stata inavvertitamente rimossa.
Negli altri casi, ulcere varicose, piaghe da decubito, ferite e affezioni dermatologiche suscettibili di infezione, detergere ove necessario la parte lesa ed applicare uno strato di crema di 2-3 mm di spessore, seguendo lo stesso criterio descritto per il trattamento delle ustioni. La lesione deve essere mantenuta sempre completamente coperta dal medicamento.
Qualora occorresse una medicazione tipo gambaletto, svolgere porzioni di 20-30 cm di una benda di adeguata lunghezza, stendervi uno strato abbondante di crema, riavvolgere la parte impregnata, svolgerne altri 20-30 cm e ripetere l'operazione fino a che l'intera lunghezza della benda sia stata completamente impregnata, quindi praticare il bendaggio richiesto.
Controindicazioni
Quando non dev'essere usato Sofargen
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Poiché i sulfamidici possono aumentare il rischio di ittero neonatale, Sofargen non deve essere impiegato nelle donne al termine della gravidanza, nei prematuri e nei neonati nei primi mesi di vita.
Avvertenze speciali e precauzioni di impiego
Cosa serve sapere prima di prendere Sofargen
Sofargen deve essere applicato con cautela in presenza di insufficienza epatica o renale.
L'uso di Sofargen può essere rischioso in soggetti che presentano manifesto deficit di glucosio-6-fosfato deidrogenasi, poiché possono verificarsi fenomeni emolitici.
L'uso prolungato del prodotto può dar luogo a fenomeni di sensibilizzazione. In tale evenienza occorre interrompere il trattamento ed adottare idonee misure terapeutiche. Altrettanto dicasi in caso di superinfezione da microrganismi resistenti.
Nel trattamento di ustioni di un'estesa parte del corpo le concentrazioni sieriche di sulfamidico possono raggiungere nell'adulto quelle terapeutiche. Pertanto in questi pazienti sarebbe opportuno controllare tali livelli sierici, la funzionalità renale, la presenza di eventuali cristalli di sulfamidici nelle urine e la funzionalità epatica, interrompendo la terapia nel caso in cui la funzionalità epatica e/o renale fossero compromesse.
Inoltre, visto che il glicole propilenico, presente come eccipiente nella composizione, può determinare iperosmolalità quando il prodotto viene applicato su vaste aree ustionate, deve essere periodicamente controllata l'osmolalità sierica e, se necessario, il trattamento deve essere interrotto.
Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione
Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Sofargen
Enzimi proteolitici locali, applicati contemporaneamente a Sofargen, possono essere inattivati dalla presenza di ioni argento.
Fertilità, gravidanza e allattamento
Non esistendo esaurienti dati sperimentali sugli eventuali effetti del farmaco sul feto, il Sofargen non dovrebbe essere impiegato durante la gravidanza e nell'allattamento a meno che, a giudizio del medico, il suo impiego sia indispensabile ed essenziale per la gestante (vedere 4.3).
Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari
Sofargen non altera la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.
Effetti indesiderati
Quali sono gli effetti collaterali di Sofargen
Sono stati segnalati alcuni casi di leucopenia transitoria (0,4%), rari disturbi locali (dolore e bruciore) e rare reazioni locali di natura allergica (0,3%).
Non si possono escludere gli effetti indesiderati classici dei sulfamidici somministrati per via sistemica, in caso di trattamento di estese parti del corpo.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.
Sovradosaggio
Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Sofargen
Non evidenziati in letteratura eventuali sintomi da sovradosaggio.
Scadenza
3 anni.
Tale periodo si riferisce al prodotto in confezionamento integro, correttamente conservato.
Conservazione
Conservare a temperatura inferiore a 30°C.
Il prodotto deve essere utilizzato entro 6 mesi dalla prima apertura del contenitore.
Elenco degli eccipienti
Alcool stearilico; isopropile miristato; propilenglicole; polietilenglicol monostearato; poliossietilensorbitan monolaurato; metil-p-ossibenzoato; acqua distillata.