Ramipril Git

    Ultimo aggiornamento: 05/12/2024

    Cos'è Ramipril Git?

    Ramipril Git è un farmaco a base del principio attivo Ramipril, appartenente alla categoria degli ACE inibitori e nello specifico ACE-inibitori, non associati. E' commercializzato in Italia dall'azienda SF Group S.r.l..

    Ramipril Git può essere prescritto con Ricetta RR - medicinali soggetti a prescrizione medica.


    Confezioni

    Ramipril GIT 10 mg 28 compresse
    Ramipril Git 2,5 mg 28 compresse

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: SF Group S.r.l.
    Ricetta: RR - medicinali soggetti a prescrizione medica
    Classe: A
    Principio attivo: Ramipril
    Gruppo terapeutico: ACE inibitori
    ATC: C09AA05 - Ramipril
    Forma farmaceutica: compressa


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    Indicazioni

    Perché si usa Ramipril Git? A cosa serve?
    • Trattamento dell'ipertensione
    • Prevenzione cardiovascolare: riduzione della morbilità e mortalità cardiovascolare in pazienti con:
      • patologie cardiovascolari aterotrombotiche conclamate (pregresse patologie coronariche o ictus, o patologie vascolari periferiche) o
      • diabete con almeno un fattore di rischio cardiovascolare (vedere paragrafo 5.1)
    • Trattamento delle patologie renali:
      • nefropatia glomerulare diabetica incipiente definita dalla presenza di microalbuminuria
      • nefropatia glomerulare diabetica conclamata definita da macroproteinuria in pazienti con almeno un fattore di rischio cardiovascolare (vedere paragrafo 5.1)
      • nefropatia glomerulare non diabetica conclamata definita da macroproteinuria ≥ 3 g/die (vedere paragrafo 5.1)
    • Trattamento di insufficienza cardiaca sintomatica
    • Prevenzione secondaria dopo infarto miocardico acuto: riduzione della mortalità dopo la fase acuta di infarto miocardico in pazienti con segni clinici di insufficienza cardiaca quando iniziato dopo 48 ore dall'insorgenza dell'infarto miocardico acuto.

    Posologia

    Come usare Ramipril Git: Posologia
    Posologia
    Si raccomanda che Ramipril venga assunto ogni giorno alla stessa ora.
    Ramipril può essere assunto prima, durante o dopo i pasti, perché l'assunzione di cibo non modifica la sua biodisponibilità (vedere paragrafo 5.2).
    Ramipril deve essere deglutito con un liquido. Non deve essere masticato o sbriciolato.
    Adulti
    Pazienti in trattamento con un diuretico
    Dopo l'inizio del trattamento con ramipril si può verificare ipotensione; questa è più probabile in pazienti trattati contemporaneamente con un diuretico. Per questi pazienti è raccomandata quindi cautela in quanto possono presentare deplezione di volume plasmatico e/o di sali.
    Se possibile, il diuretico dovrebbe essere sospeso 2 o 3 giorni prima dell'inizio della terapia con ramipril (vedere paragrafo 4.4)
    In pazienti ipertesi nei quali il diuretico non è stato sospeso, la terapia con ramipril deve essere iniziata con la dose di 1,25 mg. Si devono monitorare la funzione renale e il potassio sierico. La dose successiva di ramipril deve essere aggiustata in base al valore di pressione arteriosa che si vuole raggiungere.
    Ipertensione
    La dose deve essere individualizzata in accordo con il profilo del paziente (vedere paragrafo 4.4) ed il controllo della pressione arteriosa.
    Ramipril può essere usato in monoterapia o in combinazione con altre classi di farmaci antipertensivi (vedere paragrafo 4.3, 4.4, 4.5 e 5.1).
    Dose iniziale
    Il trattamento con ramipril deve essere iniziato gradualmente, con una dose iniziale raccomandata di 2,5 mg al giorno.
    Pazienti con una iperattivazione del sistema renina-angiotensina-aldosterone possono presentare un calo eccessivo della pressione arteriosa dopo l'assunzione della dose iniziale. Per questi pazienti si raccomanda una dose iniziale di 1,25 mg e che l'inizio del trattamento avvenga sotto il controllo del medico (vedere paragrafo 4.4).
    Titolazione e dose di mantenimento
    La dose può essere raddoppiata ad intervalli di 2-4 settimane in modo da raggiungere progressivamente il valore di pressione arteriosa richiesto; la dose massima di ramipril è di 10 mg al giorno. La dose viene di solito assunta una volta al giorno.
    Prevenzione cardiovascolare
    Dose iniziale
    La dose iniziale raccomandata è di 2,5 mg di ramipril una volta al giorno.
    Titolazione a dose di mantenimento
    Il dosaggio deve essere gradualmente incrementato nel paziente sulla base della tollerabilità del principio attivo. Si raccomanda di raddoppiare la dose dopo una o due settimane di trattamento e – dopo ulteriori due o tre settimane - di incrementarla fino al raggiungimento della dose target di mantenimento di 10 mg di ramipril una volta al giorno
    Vedere anche la posologia descritta sopra per i pazienti trattati con un diuretico.
    Trattamento delle patologie renali
    In pazienti con diabete e microalbuminuria:
    Dose iniziale
    La dose iniziale raccomandata è di 1,25 mg di ramipril una volta al giorno.
    Titolazione e dose di mantenimento
    Il dosaggio deve essere gradualmente incrementato nel paziente sulla base della tollerabilità del principio attivo. Si raccomanda di raddoppiare la dose singola giornaliera a 2,5 mg dopo due settimane e dopo ulteriori due settimane a 5 mg.
    In pazienti con diabete ed almeno un fattore di rischio cardiovascolare
    Dose iniziale
    La dose iniziale raccomandata è 2,5 mg di ramipril una volta al giorno.
    Titolazione e dose di mantenimento
    Il dosaggio deve essere gradualmente incrementato nel paziente sulla base della tollerabilità del principio attivo. Si raccomanda di raddoppiare la dose singola giornaliera a 5 mg di ramipril dopo una o due settimane e quindi a 10 mg di ramipril dopo ulteriori due o tre settimane. La dose giornaliera target è 10 mg.
    In pazienti con nefropatia non diabetica, definita da macroproteinuria 3 g/die
    Dose iniziale
    La dose iniziale raccomandata è 1,25 mg di ramipril una volta al giorno.
    Titolazione e dose di mantenimento
    Il dosaggio deve essere gradualmente incrementato nel paziente sulla base della tollerabilità del principio attivo.
    Si raccomanda di raddoppiare la dose singola giornaliera a 2,5 mg dopo due settimane e quindi a 5 mg dopo ulteriori due settimane.
    Insufficienza cardiaca sintomatica
    Dose iniziale
    In pazienti stabilizzati con terapia diuretica, la dose iniziale raccomandata è 1,25 mg al giorno.
    Titolazione e dose di mantenimento
    Ramipril deve essere titolato mediante il raddoppio della dose ogni una o due settimane fino ad una dose massima giornaliera di 10 mg. Sono preferibili due somministrazioni al giorno.
    Prevenzione secondaria in pazienti con pregresso infarto miocardico acuto e con insufficienza
    cardiaca
    Dose iniziale
    Dopo 48 ore dall'infarto del miocardio, in pazienti clinicamente ed emodinamicamente stabili, la dose iniziale è 2,5 mg due volte al giorno per tre giorni. Se la dose iniziale da 2,5 mg non è tollerata, deve essere somministrata una dose da 1,25 mg due volte al giorno per due giorni prima di aumentarla a 2,5 mg e a 5 mg due volte al giorno. Se la dose non può essere aumentata a 2,5 mg due volte al giorno il trattamento deve essere interrotto.
    Vedere anche la posologia descritta sopra per i pazienti trattati con un diuretico.
    Titolazione e dose di mantenimento
    La dose giornaliera è successivamente aumentata raddoppiandola ad intervalli da uno a tre giorni fino alla dose di mantenimento di 5 mg due volte al giorno.
    Quando possibile, la dose di mantenimento viene suddivisa in due somministrazioni al giorno.
    Se la dose non può essere aumentata a 2,5 mg due volte al giorno il trattamento deve essere interrotto. Non esiste ancora un'esperienza sufficiente nel trattamento di pazienti con un'insufficienza cardiaca grave (NYHA IV) immediatamente dopo infarto del miocardio. Se si decide di trattare questi pazienti, si raccomanda di iniziare la terapia con una dose da 1,25 mg una volta al giorno e di esercitare particolare cautela in ogni incremento di dose.
    Popolazioni speciali
    Pazienti con compromissione renale
    La dose giornaliera in pazienti con compromissione renale deve essere basata sulla clearance della creatinina (vedere paragrafo 5.2):
    • se la clearance della creatinina è ≥ 60 ml/min, non è necessario aggiustare la dose iniziale (2,5 mg/die); la dose massima giornaliera è di 10 mg;
    • se la clearance della creatinina è compresa tra 30-60 ml/min non è necessario aggiustare la dose iniziale (2,5 mg/die); la dose massima giornaliera è di 5 mg;
    • se la clearance della creatinina è compresa tra 10-30 ml/min, la dose iniziale è 1,25 mg /die e la dose massima giornaliera è di 5 mg;
    • in pazienti ipertesi in emodialisi: ramipril è scarsamente dializzabile; la dose iniziale è 1,25 mg/die e la dose massima giornaliera è di 5 mg; il medicinale deve essere somministrato poche ore dopo l'effettuazione della dialisi.
    Pazienti con compromissione epatica (vedere paragrafo 5.2)
    Nei pazienti con compromissione epatica il trattamento con ramipril deve essere iniziato solo sotto stretto controllo medico e la dose massima giornaliera di ramipril è 2,5 mg.
    Popolazione anziana
    La dose iniziale deve essere la più bassa e la successiva titolazione deve essere molto graduale a causa della maggiore probabilità di effetti indesiderati, in particolare in pazienti molto anziani o debilitati. Deve essere presa in considerazione una dose iniziale ridotta di ramipril di 1,25 mg.
    Popolazione pediatrica
    La sicurezza e l'efficacia di ramipril nei bambini non è stata ancora stabilita. I dati al momento disponibili per Ramipril GIT sono riportati nei paragrafi 4.8, 5.1 e 5.2 ma non può essere fatta alcuna raccomandazione specifica riguardante la posologia.
    Modo di somministrazione
    Uso orale.

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Ramipril Git
    • Ipersensibilità al principio attivo, ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1 o ad altri ACE-inibitori (inibitori dell'Enzima di Conversione dell'Angiotensina).
    • Riscontro anamnestico di angioedema (ereditario, idiopatico o pregresso angioedema con ACE inibitori o AIIRAs).
    • Uso concomitante di terapia con sacubitril/valsartan. Ramipril GIT non deve essere iniziato prima che siano trascorse almeno 36 ore dall'ultima dose di sacubitril/valsartan (vedere paragrafi 4.4 e 4.5)
    • Trattamenti extracorporei che portano il sangue a contatto con superfici caricate negativamente (vedere paragrafo 4.5).
    • Stenosi bilaterale significativa dell'arteria renale o stenosi unilaterale in pazienti con rene unico funzionante.
    • Secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.4 e 4.6).
    • Ramipril non deve essere usato in pazienti con ipotensione o emodinamicamente instabili.
    • L'uso concomitante di Ramipril GIT con medicinali contenenti aliskiren è contrindicato nei pazienti affetti da diabete mellito o compromissione renale (GFR < 60 mlin/1.73 m2) (vedere paragrafi 4.5 e 5.1).

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Ramipril Git
    Popolazioni speciali
    Gravidanza: La terapia con ACE inibitori, come Ramipril non deve essere iniziata durante la gravidanza.
    Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere ad un trattamento antiipertensivo alternativo, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE inibitore. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE inibitori deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa (vedere paragrafi 4.3 e 4.6).
    Pazienti particolarmente a rischio di ipotensione
    - Pazienti con iperattivazione del sistema renina-angiotensina-aldosterone
    I pazienti con iperattivazione del sistema renina-angiotensina-aldosterone possono incorrere in un notevole calo acuto della pressione arteriosa e nel deterioramento della funzione renale dovuto all'ACE inibizione, specialmente quando l'ACE inibitore o un diuretico in associazione sono somministrati per la prima volta o al primo incremento della dose.
    Deve essere prevista un'attivazione rilevante del sistema renina-angiotensina-aldosterone ed è necessaria una supervisione medica che includa il monitoraggio della pressione per esempio in:
    • pazienti con ipertensione grave;
    • pazienti con insufficienza cardiaca congestizia scompensata;
    • pazienti con ostacolo emodinamicamente rilevante all'afflusso o al deflusso ventricolare sinistro (ad es. stenosi valvolare aortica o mitralica);
    • pazienti con stenosi unilaterale dell'arteria renale con secondo rene funzionante;
    • pazienti in cui vi è o si può sviluppare deplezione di fluidi o di sali (inclusi i pazienti in trattamento con i diuretici);
    • pazienti con cirrosi epatica e/o ascite;
    • durante interventi chirurgici importanti o durante anestesia con farmaci che causano ipotensione.
    • In genere si raccomanda di correggere la disidratazione, l'ipovolemia o la deplezione di sali prima di iniziare il trattamento (tuttavia nei pazienti con insufficienza cardiaca tale azione correttiva deve essere attentamente valutata contro il rischio di un sovraccarico).
    • Duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS)

    Esiste l'evidenza che l'uso concomitante di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren aumenta il rischio di ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l'insufficienza renale acuta). Il duplice blocco del RAAS attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren non è pertanto raccomandato (vedere paragrafi 4.5 e 5.1). se la terapia del duplice blocco è considerata assolutamente necessaria, ciò deve avvenire solo sotto la supervisione di uno specialista e con uno stretto e frequente monitoraggio della funzionalità renale, degli elettroliti e della pressione sanguigna. Gli ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II non devono essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica.

     

    • Insufficienza cardiaca transitoria o persistente post infarto miocardico
    • Pazienti a rischio di ischemia cardiaca o cerebrale in caso di ipotensione acuta
    La fase iniziale del trattamento richiede un attento controllo medico.
    Popolazione anziana
    Vedere paragrafo 4.2.
    Chirurgia
    Se possibile, si raccomanda di interrompere il trattamento con inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina come ramipril un giorno prima dell'intervento chirurgico.
    Monitoraggio della funzione renale
    La funzione renale deve essere valutata prima e durante il trattamento e la dose deve essere aggiustata in particolare nelle prime settimane di trattamento. In pazienti con insufficienza renale è richiesto un monitoraggio particolarmente attento (vedere paragrafo 4.2). C'è il rischio di un danneggiamento della funzione renale, in particolare in pazienti con insufficienza cardiaca congestizia o dopo trapianto di rene.
    Ipersensività/Angioedema
    Sono stati segnalati casi di angioedema in pazienti in trattamento con ACE inibitori incluso il ramipril (vedere paragrafo 4.8).
    L'uso concomitante degli ACE inibitori e di sacubitril/valsartan è controindicato in considerazione dell'aumento del rischio di angioedema. Il trattamento con sacubitril/valsartan non deve essere iniziato prima che siano trascorse almeno 36 ore dall'ultima dose di RAMIPRIL GIT. Il trattamento con RAMIPRIL GIT non deve essere iniziato prima che siano trascorse almeno 36 ore dall'ultima dose di sacubitril/valsartan (vedere paragrafi 4.3 e 4.5).
    L'uso concomitante di ACE-inibitori e racecadotril, inibitori di mTOR (come sirolimus, everolimus, temsirolimus) e vildagliptin può determinare un aumento del rischio di angioedema (rigonfiamento delle vie aeree o della lingua, associato o meno a difficoltà respiratorie) (vedere paragrafo 4.5). Occorre cautela nell'iniziare la terapia con racecadotril, inibitori di mTOR (come sirolimus, everolimus, temsirolimus) e vildagliptin in un paziente che sta già assumendo un ACE-inibitore.
    In caso di angioedema, ramipril deve essere interrotto.
    Deve essere prontamente istituito un trattamento di emergenza. I pazienti devono essere tenuti sotto osservazione per almeno 12-24 ore e dimessi solo dopo la completa risoluzione della sintomatologia.
    Nei pazienti in terapia con ACE inibitori, incluso ramipril è stato riportato angioedema intestinale (vedere paragrafo 4.8). Questi pazienti hanno presentato dolore addominale (con o senza nausea o vomito).
    Reazioni anafilattiche durante terapie desensibilizzanti
    La probabilità e la gravità di reazioni anafilattiche o anafilattoidi in seguito a contatto con veleno di insetti o altri allergeni sono aumentate durante terapia con ACE inibitori. Prima della desensibilizzazione deve essere presa in considerazione una temporanea sospensione di ramipril.
    Potassio sierico
    Gli ACE-inibitori possono provocare iperkaliemia poiché inibiscono il rilascio di aldosterone. Tale effetto non è solitamente significativo nei pazienti con una funzione renale nella norma. Tuttavia, nei pazienti con una funzione renale compromessa, anziani (età >70 anni), con diabete mellito non controllato, con condizioni quali disidratazione, scompenso cardiaco acuto e acidosi metabolica e /o nei pazienti che assumono integratori di potassio (inclusi sostituti del sale), diuretici risparmiatori del potassio, trimetoprim o cotrimoxazolo, noto anche come trimetoprim/sulfametoxazolo, e soprattutto antagonisti dell'aldosterone o bloccanti del recettore dell'angiotensina, si può verificare iperkaliemia. I diuretici risparmiatori del potassio e i bloccanti del recettore dell'angiotensina devono essere usati con cautela nei pazienti in terapia con ACE-inibitorie si devono contestualmente monitorare il potassio sierico e la funzione renale (vedere paragrafo 4.5).
    Iponatriemia
    Sindrome da inappropriata secrezione di ormone anti-diuretico (SIADH) e conseguente iponatriemia è stata osservata in alcuni pazienti trattati con ramipril. Si raccomanda che i livelli sierici di sodio siano regolarmente monitorati nei pazienti anziani e in altri pazienti a rischio di iponatriemia.
    Neutropenia/agranulocitosi
    Sono state osservate raramente neutropenia/agranulocitosi, così come trombocitopenia e anemia, ed è stata inoltre riportata depressione del midollo osseo. Si raccomanda di monitorare il numero dei globuli bianchi per permettere l'individuazione di una possibile leucopenia. Si consiglia un monitoraggio più frequente nella fase iniziale del trattamento e in pazienti con compromessa funzionalità renale, nei pazienti con concomitanti patologie del collagene (ad es. lupus eritematoso o sclerodermia) e in quelli trattati con farmaci che possono causare alterazioni del quadro ematico (vedere paragrafi 4.5 e 4.8).
    Differenze etniche
    Gli ACE inibitori causano una maggiore incidenza di angioedema nei pazienti neri rispetto a quelli non neri. Come altri ACE inibitori, ramipril può essere meno efficace nell'abbassare la pressione nelle popolazioni nere rispetto a quelle non nere, probabilmente a causa di una maggiore prevalenza nelle popolazioni nere di ipertensione a basso livello di renina.
    Tosse
    Con l'uso di ACE-inibitori, è stata riportata tosse. Tipicamente, la tosse è non produttiva, persistente e si risolve con l'interruzione della terapia. La tosse da ACE inibitori deve essere considerata nella diagnosi differenziale della tosse.
    RAMIPRIL GIT contiene lattosio monoidrato. I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al lattosio, carenza di Lapp lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.
    RAMIPRIL GIT contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per compressa, cioè essenzialmente “senza sodio”.

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Ramipril Git
    I dati degli studi clinici hanno dimostrato che il duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren, è associato ad una maggiore frequenza di eventi avversi quali ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l'insufficienza renale acuta) rispetto all'uso di un singolo agente attivo sul sistema RAAS (vedere paragrafi 4.3, 4.4, e 5.1).
    Associazioni controindicate
    L'uso concomitante di ACE inibitori con sacubitril/valsartan è controindicato poiché aumenta il rischio di angioedema (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Il trattamento con ramipril non deve essere iniziato prima di 36 ore dall'ultima dose di sacubitril/valsartan. Sacubitril/valsartan non deve essere usato prima di 36 ore dall'ultima dose di Ramipril GIT.
    Trattamenti extracorporei che portano al contatto tra sangue e superfici con carica negativa quali dialisi od emofiltrazione con membrane ad alto flusso (ad esempio membrane poliacrilonitriliche) oppure aferesi delle lipoproteine a bassa densità per mezzo di destrano solfato sono controindicati a causa dell'aumento del rischio di gravi reazioni anafilattoidi (vedere paragrafo 4.3). Se è richiesto questo tipo di trattamento, deve essere considerato l'uso di membrane per dialisi differenti o una classe di antipertensivi differente.
    Precauzioni per l'uso
    Medicinali che aumentano il rischio di angioedema
    L'uso concomitante di ACE-inibitori e racecadotril, inibitori di mTor (come sirolimus, everolimus, temsirolimus) e vildagliptin può determinare un aumento del rischio di angioedema (vedere paragrafo 4.4).
    Diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio
    Sebbene il potassio sierico si mantenga generalmente nei limiti della norma, in alcuni pazienti trattati con RAMIPRIL GIT si può sviluppare iperkaliemia. I diuretici risparmiatori del potassio (come sironolattone, triamterene o amiloride), gli integratori di potassio o i sostituti del sale contenenti potassio possono determinare aumenti significativi del potassio sierico. Occorre esercitare la debita cautela anche nel somministrare RAMIPRIL GIT in concomitanza con altri agenti che aumentano il potassio sierico, come trimetoprim e cotrimoxazolo (trimetoprim/sulfametoxazolo), in quanto è noto che trimetoprim agisce da diuretico risparmiatore del potassio come l'amiloride. L'associazione di RAMIPRIL GIT con i farmaci sopra citati non è pertanto raccomandata. Se è indicato l'uso concomitante, occorre esercitare la debita cautela e monitorare frequentemente il potassio sierico.
    Ciclosporina
    Durante l'uso concomitante di ACE-inibitori e ciclosporina si può manifestare iperkaliemia. Si raccomanda il monitoraggio del potassio sierico.
    Eparina
    Durante l'uso concomitante di ACE-inibitori ed eparina si può manifestare iperkaliemia. Si raccomanda il monitoraggio del potassio sierico.
    Farmaci antipertensivi (ad es. diuretici) ed altri farmaci a potenziale effetto antipertensivo (ad es. nitrati, antidepressivi triciclici, anestetici, assunzione di alcool, baclofene, alfuzosina, doxazosina, prazosina, tamsulosina, terazosina): si deve prevedere un possibile potenziamento del rischio di ipotensione (vedere paragrafo 4.2 per i diuretici).
    Vasopressori simpaticomimetici ed altre sostanze (ad es. isoproterenolo, dobutamide, dopamide, adrenalina) che possono ridurre l'effetto antipertensivo di ramipril: si raccomanda il monitoraggio della pressione arteriosa.
    Allopurinolo, immunosoppressori, corticosteroidi, procainamide, citostatici e altri farmaci che possono alterare il quadro ematico: aumentato rischio di reazioni ematologiche (vedere paragrafo 4.4).
    Sali di litio: l'escrezione di litio può essere ridotta dagli ACE-inibitori e quindi la tossicità del litio può essere aumentata. I livelli di litio devono essere controllati.
    Antidiabetici inclusa insulina: possono verificarsi reazioni ipoglicemiche. Pertanto, si raccomanda uno stretto controllo della glicemia.
    Farmaci antinfiammatori non steroidei ed acido acetilsalicilico: deve essere prevista una possibile riduzione dell'effetto antipertensivo di ramipril. Inoltre, una terapia concomitante con ACE inibitori e FANS può portare ad un aumentato rischio di peggioramento della funzionalità renale e ad un aumento della kaliemia.


    Interazioni riportate su letteratura scientifica internazionale
    Prima di prendere "Ramipril Git" insieme ad altri farmaci come “Artiss”, “Entresto”, etc.., chiedi al tuo al tuo medico o farmacista di fiducia di verificare che sia sicuro e non dannoso per la tua salute ...

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    L'uso degli ACE inibitori non è raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4). L'uso degli ACE inibitori è controindicato durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).

    L'evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicità a seguito dell'esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non può essere escluso un piccolo aumento del rischio.
    Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere ad un trattamento antiipertensivo alternativo, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE inibitore.
    Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE inibitori deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa.
    È noto che nella donna l'esposizione ad ACE inibitori durante il secondo ed il terzo trimestre induce tossicità fetale (ridotta funzionalità renale, oligoidramnios, ritardo nell'ossificazione del cranio) e tossicità neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia) (vedere paragrafo 5.3).
    Se dovesse verificarsi un'esposizione ad un ACE inibitore dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalità renale e del cranio.
    I neonati le cui madri abbiano assunto ACE inibitori devono essere attentamente seguiti per quanto riguarda l'ipotensione (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
    Allattamento
    Poiché i dati riguardanti l'uso di Ramipril durante l'allattamento sono insufficienti (vedere paragrafo 5.2), RAMIPRIL GIT non è raccomandato e sono da preferire trattamenti alternativi con comprovato profilo di sicurezza per l'uso durante l'allattamento, specialmente in caso di allattamento di neonati o di neonati pretermine.

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    Alcuni effetti indesiderati (per es. sintomi del calo pressorio quali capogiri) possono interferire con la capacità di concentrazione e di reazione del paziente e perciò rappresentano un rischio in situazioni in cui queste capacità siano particolarmente importanti (per es. manovra di macchinari o guida di veicoli).
    Questo può verificarsi in modo particolare all'inizio del trattamento o quando si sta sostituendo un'altra terapia.
    Dopo la prima dose o incremento di dose non è consigliabile guidare o usare macchinari per diverse ore.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Ramipril Git
    Riassunto del profilo di sicurezza
    Il profilo di sicurezza di Ramipril include tosse secca persistente e reazioni dovute all'ipotensione.
    Reazioni avverse gravi comprendono angioedema, iperkaliemia, danno epatico o renale, pancreatiti, reazioni cutanee gravi e neutropenia/agranulocitosi.
    Tabella delle reazioni avverse
    La frequenza degli effetti indesiderati è definita utilizzando la seguente convenzione:
    Molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥ 1/1.000, < 1/100); raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
    All'interno dei gruppi di frequenza, gli effetti indesiderati sono elencati in ordine decrescente di gravità.

     
    Comune
    Non comune
    Raro
    Molto raro
    Non nota
    Patologie cardiache
     
    Ischemia miocardica quale angina pectoris o infarto del miocardio,
    tachicardia,
    aritmia,
    palpitazioni,
    edema periferico
     
     
     
    Patologie del sistema emolinfopoietico
     
    Eosinofilia
    Diminuzione del numero dei globuli bianchi (quale neutropenia o agranulocitosi),
    diminuzione del numero dei globuli rossi,
    diminuzione della concentrazione di emoglobina,
    diminuzione del numero delle piastrine
     
    Depressione del midollo osseo,
    pancitopenia,
    anemia emolitica.
    Patologie del sistema nervoso
    Cefalea,
    capogiri
    Vertigini,
    parestesia,
    ageusia,
    disgeusia
    Tremore,
    disordini dell'equilibrio
     
    Ischemia cerebrale quale ictus ischemico e attacco ischemico transitorio,
    alterazioni delle capacità psicomotorie,
    sensazione di bruciore, parosmia
    Patologie dell'occhio
     
    Disturbi della vista inclusa visione offuscata
    Congiuntivite
     
     
    Patologie dell'orecchio e del labirinto
     
     
    Danni all'udito,
    tinnito
     
     
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
    Tosse secca non produttiva,
    bronchite,
    sinusite,
    dispnea
    Broncospasmo incluso aggravamento dell'asma,
    congestione nasale
     
     
     
    Patologie gastrointestinali
    Infiammazione gastrointestinale, disturbi della digestione,
    disturbi addominali,
    dispepsia,
    diarrea,
    nausea, vomito
    Pancreatite(con gli ACE inibitori sono stati riportati molto eccezionalmente casi ad esito fatale),
    aumento degli enzimi pancreatici,
    angioedema del piccolo intestino,
    dolore nella parte alta dell'addome quale gastrite,
    stipsi,
    secchezza delle fauci.
    Glossite
     
    Afte, stomatiti
    Patologie renali ed urinarie
     
    Danno renale inclusa insufficienza renale acuta,
    aumento della produzione di urine,
    peggioramento di proteinuria preesistente,
    aumento dell'azotemia, aumento della creatininemia
     
     
     
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
    Rash in particolare maculopapulare
    Angioedema;
    in casi veramente eccezionali,
    l'ostruzione delle vie aeree dovuta all'angioedema può avere esito fatale;
    prurito,
    iperidrosi
    Dermatite esfoliativa,
    orticaria,
    onicolisi
    Fotosensibilizzazione
    Necrolisi epidermica tossica,
    sindrome di Stevens-Johnson,
    eritema multiforme,
    pemfigo,
    aggravamento della psoriasi,
    dermatite psoriasiforme,
    esantema o enantema pemfigoide o lichenoide,
    alopecia
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
    Spasmi muscolari,
    mialgia
    Artralgia
     
     
     
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione
    Aumento della kaliemia
    Anoressia,
    diminuzione dell'appetito
     
     
    Diminuzione della sodiemia
    Patologie vascolari
    Ipotensione,
    ipotensione ortostatica,
    sincope
    Rossore
    Stenosivascolare,
    ipoperfusione,
    vasculite
     
    Fenomeno di Raynaud
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
    Dolore al petto,
    affaticamento
    Piressia
    Astenia
     
     
    Disturbi del sistema immunitario
     
     
     
     
    Reazioni anafilattiche o anafilattoidi,
    aumento degli anticorpi antinucleo
    Patologie epatobiliari
     
    Aumento degli enzimi epatici e/o della bilirubina coniugata
    Ittero colestatico,
    danno epatocellulare
     
    Insufficienza epatica acuta,
    epatite colestatica o citolitica (l'esito fatale è stato molto eccezionale)
    Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
     
    Impotenza erettile transitoria,
    diminuzione della libido
     
     
    Ginecomastia
    Disturbi psichiatrici
     
    Umore depresso,
    ansietà,
    nervosismo,
    irritabilità,
    disturbi del sonno inclusa sonnolenza
    Stato confusionale
     
    Disturbi dell'attenzione

    Popolazione pediatrica
    La sicurezza di ramipril è stata monitorata in 325 bambini e adolescenti, di età compresa tra 2-16 anni in 2 studi clinici. Anche se la natura e la gravità degli eventi avversi sono simili a quelli degli adulti, la frequenza dei seguenti eventi è maggiore nei bambini:

    Tachicardia, congestione nasale e rinite, “comune” (cioè ≥ 1/100, < 1/100) nella popolazione adulta

    Congiuntivite “comune” (cioè ≥ 1/100, < 1/10) nella popolazione pediatrica e “raro” (cioè ≥ 1/10000, < 1/1000) nella popolazione adulta.

    Tremore e orticaria “non comune” (cioè ≥ 1/1000, < 1/100) nella popolazione pediatrica, e “raro” (cioè ≥ 1/10000, < 1/1000) nella popolazione adulta.

    Il profilo di sicurezza globale per ramipril nei pazienti pediatrici non differisce significativamente del profilo di sicurezza negli adulti.

    Segnalazione delle reazioni avverse sospette
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.


    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Ramipril Git
    I sintomi associati al sovradosaggio di ACE inibitori possono includere vasodilatazione periferica eccessiva (con marcata ipotensione, shock), bradicardia, alterazione degli elettroliti, scompenso renale.
    I pazienti devono essere attentamente monitorati e il trattamento deve essere sintomatico e di supporto.
    Le principali misure suggerite includono detossificazione (lavaggio gastrico, somministrazione di adsorbenti) e misure per ripristinare la stabilità emodinamica, inclusa la somministrazione di agonisti alfa 1 adrenergici o angiotensina II (angiotensinamide). Ramiprilato, il metabolita attivo di ramipril è scarsamente rimosso dalla circolazione generale con l'emodialisi.

    Scadenza

    1,25 mg: 18 mesi
    2,5 mg: 2 anni
    5 mg: 2 anni
    10 mg: 2 anni

    Conservazione

    Non conservare a temperature superiori ai 25°C.

    Farmaci Equivalenti


    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


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