Coronaropatia stabile:
riduzione del rischio di eventi cardiaci in pazienti con una anamnesi di infarto miocardico e/o di rivascolarizzazione.
Clearance della creatinina (ml/min)
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Dose raccomandata
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ClCR ≥ 60
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4 mg al giorno
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30 < ClCR < 60
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2 mg al giorno
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15 < ClCR < 30
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2 mg ogni 2 giorni
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Pazienti in emodialisi*, ClCR < 15
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2 mg il giorno della dialisi
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Non è stata definita la sicurezza e l'efficacia di perindopril erbumina nei bambini e adolescenti al di sotto dei 18 anni. I dati al momento disponibili sono descritti nella sezione 5.1, ma nessuna raccomandazione sulla posologia può essere fatta. Perciò l'uso nei bambini e negli adolescenti non è raccomandato.
Ipertensione renale
C'è un aumento del rischio di ipotensione e insufficienza renale quando i pazienti con stenosi bilaterale dell'arteria renale o stenosi dell'arteria in un singolo rene funzionante sono trattati con ACE inibitori (vedere paragrafo 4.3). Il trattamento con diuretici può essere un fattore che contribuisce. La perdita della funzionalità renale può verificarsi solo con piccoli cambiamenti nella creatinina sierica anche nei pazienti con stenosi unilaterale dell'arteria renale.
L'uso concomitante degli ACE-inibitori e di sacubitril/valsartan è controindicato in considerazione dell'aumento del rischio di angioedema. Il trattamento con sacubitril/valsartan non deve essere iniziato prima che siano trascorse almeno 36 ore dall'ultima dose di Perindopril Sandoz. Il trattamento Perindopril Sandoz con non deve essere iniziato prima che siano trascorse almeno 36 ore dall'ultima dose di sacubitril/valsartan (vedere paragrafi 4.3 e 4.5).
L'uso concomitante di ACE inibitori con altri NEP inibitori (es. racecadotril),inibitori di mTOR (ad es. sirolimus, everolimus, temsirolimus) e vildagliptin può portare ad un aumentato
rischio di angioedema (ad es. gonfiore delle vie respiratorie o della lingua, con o senza compromissione respiratoria) (vedere paragrafo 4.5).
Occorre cautela nell'iniziare la terapia con NEP inibitori (es. racecadotril, inibitori di mTOR (come sirolimus, everolimus, temsirolimus) e vildagliptin in un paziente che sta già assumendo un ACE-inibitore.
Potassio sierico
In alcuni pazienti in terapia con ACE-inibitori, incluso perindopril, è stato segnalato un aumento delle concentrazioni plasmatiche di potassio. Gli ACE-inibitori possono provocare iperkaliemia poiché inibiscono il rilascio di aldosterone. Tale effetto non è solitamente significativo nei pazienti con una funzione renale nella norma. Tuttavia, nei pazienti con una funzione renale compromessa, di età superiore ai 70 anni, con diabete mellito,eventi intercorrenti, in particolare disidratazione, scompenso cardiaco acuto, acidosi metabolica, ipoaldosteronismo e nei pazienti che assumono integratori di potassio (inclusi sostituti del sale), diuretici risparmiatori del potassio (es. spironolattone,eplerenone, triamterene o amiloride) o altri medicinali associati all'aumento del potassio sierico( es. eparina, trimetoprim o cotrimoxazolo, noto anche come trimetoprim/sulfametoxazolo, e soprattutto antagonisti dell'aldosterone o bloccanti del recettore dell'angiotensina), si può verificare iperkaliemia. L'iperkaliemia può causare severe, a volte fatali, aritmie. Se l'uso concomitante di questi agenti sopra menzionati, è ritenuto opportuno, essi devono essere usati con cautela e con frequente monitoraggio del potassio sierico e la funzione renale (vedere paragrafo 4.5).
Pazienti diabetici
Nei pazienti diabetici trattati con agenti antidiabetici orali o con insulina, durante il primo mese di terapia con un ACE-inibitore la glicemia deve essere attentamente controllata (vedere paragrafo 4.5).
Litio
L'associazione di litio e perindopril è generalmente sconsigliata (vedere paragrafo 4.5).
Duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS)
Esiste l'evidenza che l'uso concomitante di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren aumenta il rischio di ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l'insufficienza renale acuta). Il duplice blocco del RAAS attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren non è pertanto raccomandato (vedere paragrafi 4.5 e 5.1).
Se la terapia del duplice blocco è considerata assolutamente necessaria, ciò deve avvenire solo sotto la supervisione di uno specialista e con uno stretto e frequente monitoraggio della funzionalità renale, degli elettroliti e della pressione sanguigna.
Gli ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II non devono essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica.
Aldosteronismo primario
I pazienti con iperaldosteronismo primario di solito non rispondono ai medicinali antipertensivi che agiscono attraverso l'inibizione del sistema renina-angiotensina. Pertanto, l'uso di questo medicinale non è raccomandato.
Gravidanza
La terapia con ACE inibitori non deve essere iniziata durante la gravidanza. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antiipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE-inibitore. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE-inibitori deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa (vedere paragrafi 4.3 e 4.6).
Doppio blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) con ACE-inibitori, bloccanti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren.
Dati di studi clinici hanno dimostrato che il doppio blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, bloccanti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren è associato a una più alta frequenza di eventi avversi quali ipotensione, iperkaliemia e diminuzione della funzionalità renale (inclusa insufficienza renale acuta) rispetto all'uso di un singolo agente che agisce con RAAS (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.1).
Medicinali che inducono iperkaliemia
Alcuni medicinali o classi terapeutiche possono aumentare il verificarsi di iperkaliemia: aliskiren, sali di potassio, diuretici risparmiatori di potassio, ACE inibitori, antagonisti dei recettori dell'angiotensina II, FANS, eparine, agenti immunosoppressori come ciclosporina o tacrolimus, trimetoprim. La combinazione di questi medicinali aumenta il rischio di iperkaliemia
Uso concomitante controindicato (vedere paragrafo 4.3):
Aliskiren:
Nei pazienti diabetici o con insufficienza renale aumenta il rischio di iperkaliemia, peggioramento della funzionalità renale e morbilità e mortalità cardiovascolare.
Trattamenti extracorporei
Trattamenti extracorporei che portano al contatto di sangue con superfici caricate negativamente come dialisi o emofiltrazione con particolari membrane ad alto flusso (ad esempio membrane di poliacrilonitrile) e aferesi di lipoproteine a bassa densità con destrano solfato a causa dell'aumentato rischio di gravi reazioni anafilattoidi (vedere paragrafo 4.3). Se è richiesto tale trattamento, si dovrebbe prendere in considerazione l'uso di un diverso tipo di membrana per dialisi o di una classe diversa di antipertensivi.
Medicinali che aumentano il rischio di angioedema
L'uso concomitante di ACE-inibitori e sacubitril/valsartan è controindicato poiché aumenta il rischio di angioedema (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
L'uso concomitante non è raccomandato (vedere paragrafo 4.4):
Aliskiren:
In pazienti diversi da pazienti diabetici o con insufficienza renale, aumenta il rischio di iperkaliemia, peggioramento della funzionalità renale e morbilità e mortalità cardiovascolare.
Terapia concomitante con ACE-inibitore e antagonista del recettore dell'angiotensina:
È stato riportato in letteratura che in pazienti con malattia aterosclerotica accertata, insufficienza cardiaca o diabete con danno dell'organo finale, la terapia concomitante con ACE-inibitore e bloccante del recettore dell'angiotensina è associata a una più alta frequenza di ipotensione, sincope, iperkaliemia e peggioramento della funzione renale (inclusa insufficienza renale acuta) rispetto all'uso di un singolo agente del sistema renina-angiotensina-aldosterone. Il doppio blocco (ad es. Combinando un ACE-inibitore con un antagonista del recettore dell'angiotensina II) deve essere limitato a casi individuali definiti con attento monitoraggio della funzionalità renale, dei livelli di potassio e della pressione sanguigna.
Estramustine
Rischio di un aumento degli eventi avversi come l'edema angioneurotico (angioedema).
Diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio
Sebbene le concentrazioni plasmatiche di potassio rimangano di solito entro limiti normali, in alcuni pazienti trattati con perindopril può svilupparsi iperpotassiemia. I diuretici risparmiatori di potassio (per esempio spironolattone, triamterene o amiloride), gli integratori di potassio o i sostituti del sale contenenti potassio possono provocare aumenti significativi del potassio sierico ( gli effetti ipercalemici additivi potenzialmenti letali, specialmente in associazione con danno renale). Occorre esercitare la debita cautela anche nel somministrare perindopril in concomitanza con altri agenti che aumentano il potassio sierico, come trimetoprim e cotrimoxazolo (trimetoprim/sulfametoxazolo), in quanto è noto che trimetoprim agisce da diuretico risparmiatore del potassio come l'amiloride.. Pertanto si sconsiglia l'associazione di perindopril con i farmaci sopra citati (vedere paragrafo 4.4). Se l'uso concomitante dei medicinali sopra citati è comunque indicato a, questi devono essere impiegati con cautela e con frequenti controlli della potassiemia.
Per l'uso di spironolactone nell'insufficienza cardiaca, vedere sotto.
Litio
In seguito alla somministrazione concomitante di litio e di ACE-inibitori sono stati riscontrati aumenti reversibili delle concentrazioni plasmatiche e della tossicità del litio. La somministrazione di perindopril in corso di trattamento con litio è sconsigliata; se tuttavia viene ritenuta necessaria, deve essere eseguito un accurato monitoraggio dei livelli plasmatici di litio (vedere paragrafo 4.4).
Uso concomitante che richiede cure speciali:
Agenti antidiabetici (insuline, agenti ipoglicemici orali)
Studi epidemiologici hanno dimostrato che la somministrazione concomitante di ACE-inibitori e medicinali antidiabetici (insuline, agenti ipoglicemizzanti orali) può causare un aumento dell'effetto ipoglicemizzante con rischio di ipoglicemia. Questo evento appare più probabile durante le prime settimane di trattamento combinato e nei pazienti con insufficienza renale.
Baclofen
Aumento dell'effetto antipertensivo. Se necessario, monitorare la pressione arteriosa e adattare la dose antipertensiva.
Diuretici non risparmiatori di potassio
I pazienti con diuretici, e in particolare quelli con volume e/o sale ridotti, possono manifestare un'eccessiva diminuzione della pressione arteriosa dopo l'inizio della terapia con un ACE-inibitore. La possibilità degli effetti ipotensivi può essere ridotta dall'interruzione del diuretico, aumentando il volume o l'assunzione di sale prima di iniziare la terapia con dosi basse e progressive di perindopril.
Nell'ipertensione arteriosa, quando una precedente terapia diuretica può aver causato la deplezione di sale/volume, il diuretico deve essere interrotto prima di iniziare l'ACE-inibitore, nel qual caso un diuretico risparmiatore di potassio può essere successivamente reintrodotto o l'ACE-inibitore deve essere iniziato con una dose bassa e progressivamente aumentata.
Nell'insufficienza cardiaca congestizia trattata con diuretici, l'ACE-inibitore deve essere iniziato a una dose molto bassa, possibilmente dopo aver ridotto la dose del diuretico risparmiatore non-potassio associato. In tutti i casi, la funzionalità renale (livelli di creatinina) deve essere monitorata durante le prime settimane di terapia con ACE-inibitori.
Diuretici risparmiatori di potassio (eplerenone, spironolattone)
Con eplerenone o spironolattone a dosi comprese tra 12,5 mg e 50 mg al giorno e con basse dosi di ACE inibitori: nel trattamento dell'insufficienza cardiaca di classe II-IV (NYHA) con frazione di eiezione <40% e precedentemente trattati con ACE inibitori e diuretici dell'ansa, rischio di iperkaliemia, potenzialmente letale, specialmente in caso di inosservanza delle raccomandazioni di prescrizione su questa combinazione. Prima di iniziare la combinazione, verificare l'assenza di iperkaliemia e compromissione renale. Un attento monitoraggio della kalaemia e della creatinemia è raccomandato nel primo mese di trattamento una volta alla settimana all'inizio e, successivamente, mensilmente.
Ciclosporina
Durante l'uso concomitante di ACE-inibitori e ciclosporina si può manifestare iperkaliemia. Si raccomanda il monitoraggio del potassio sierico.
Eparina
Durante l'uso concomitante di ACE-inibitori ed eparina si può manifestare iperkaliemia. Si raccomanda il monitoraggio del potassio sierico.
Farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS) incluso l'acido acetilsalicilico aspirina a un dosaggio ≥
Quando gli ACE-inibitori vengono somministrati contemporaneamente a medicinali antinfiammatori non steroidei (ad esempio acido acetilsalicilico a dosaggi antiinfiammatori, inibitori COX-2 e FANS non selettivi), può verificarsi un'attenuazione dell'effetto antipertensivo. L'uso concomitante di ACE-inibitori e FANS può portare ad un aumento del rischio di peggioramento della funzione renale, compresa la possibile insufficienza renale acuta e un aumento del potassio sierico, specialmente in pazienti con scarsa funzionalità renale preesistente. La combinazione deve essere somministrata con cautela, specialmente negli anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzione renale dopo l'inizio della terapia concomitante e in seguito periodicamente.
Medicinali che incrementano il rischio di angioedema
Gli inibitori dell'ACE (ad es. Perindopril) sono noti per causare angioedema. L'uso concomitante di ACE inibitori con racecadotril,mTOR inibitori (ad esempio sirolimus, everolimus, temsirolimus) e gliptine (linagliptin, saxagliptin, sitagliptin, vildagliptin) a causa della ridotta attività della dipeptidil peptidasi IV (DPP-IV) da parte della gliptina che può portare ad un aumentato rischio di angioedema. (vedere paragrafo 4.4)
Uso concomitante che richiede una certa attenzione:
Agenti antiipertensivi e vasodilatatori
La somministrazione concomitante di questi farmaci può aumentare l'effetto ipotensivo di perindopril. La somministrazione contemporanea di nitroglicerina e di altri nitrati o di altri vasodilatatori può ridurre ulteriormente la pressione arteriosa.
Antidepressivi triciclici/antipsicotici/anestetici
La somministrazione concomitante di ACE-inibitori e di alcuni anestetici, antidepressivi triciclici e antipsicotici può provocare un'ulteriore diminuzione della pressione arteriosa (vedere paragrafo 4.4).
Simpaticomimetici
Gli agenti simpaticomimetici possono ridurre l'effetto antiipertensivo degli ACE-inibitori.
Oro
Sono state segnalate raramente reazioni nitritoidi (i sintomi includono arrossamento del viso, nausea, vomito e ipotensione) in pazienti in terapia con oro iniettabili (aurotiomalato di sodio) e terapia concomitante con ACE-inibitori perindopril incluso.
L'uso degli ACE-inibitori non è raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4). L'uso degli ACE-inibitori è controindicato durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
Fertilità
Non c'è stato alcun effetto sulle prestazioni riproduttive o sulla fertilità.
Perindopril non ha un'influenza diretta sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari, ma in alcuni pazienti possono verificarsi reazioni individuali legate alla bassa pressione sanguigna, in particolare all'inizio del trattamento o in combinazione con un altro medicinale antipertensivo. Di conseguenza, la capacità di guidare o utilizzare macchinari può risultare compromessa.
a. Riepilogo del profilo di sicurezza
Il profilo di sicurezza di perindopril è coerente con il profilo di sicurezza degli ACE-inibitori.
Gli eventi avversi più frequenti riportati negli studi clinici e osservati con perindopril sono: capogiri, mal di testa, parestesia, vertigini, disturbi visivi, tinnito, ipotensione, tosse, dispnea, dolore addominale, stitichezza, diarrea, disgeusia, dispepsia, nausea, vomito, prurito, eruzioni cutanee, crampi muscolari e astenia.
b.Tabella delle reazioni avverse
I seguenti effetti indesiderati sono stati osservati durante gli studi clinici e/o l'uso post.marketing con perindopril e sono classificati ssecondo le seguenti frequenze:
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Comune
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Non comune
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Raro
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Molto raro
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Non nota
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Patologie del sistema emolinfopoietico
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Eosinofilia
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Riduzione dell'emoglobina e dell'ematocrito, trombocitopenia, leucopenia/neutropenia, agranulocitosi o pancitopenia. In pazienti affetti da una deficienza congenita di G-6PDH, è stata segnalata anemia emolitica (vedere paragrafo 4.4).
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Disturbi endocrini | sindrome da inappropriata secrezione di ormone antidiuretico (SIADH) | ||||
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
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Ipoglicemia *(vedere paragrafi 4.4 e 4.5), iperkaliemia, reversibile alla sospensione *
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Disturbi psichiatrici
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Disturbi dell'umore o del sonno, depressione
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Patologie del sistema nervoso
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Cefalea, capogiri, vertigini, parestesia
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sonnolenza *, sincope
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confusione
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Patologie dell'occhio
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Alterazioni della visione
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Patologie dell'orecchio e del labirinto
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Tinnito
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Patologie cardiache
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Palpitazioni* tachicardia*
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Aritmia, angina pectoris, infarto miocardico, probabilmente dovuti a marcata ipotensione nei pazienti ad alto rischio (vedere paragrafo 4.4)
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Patologie vascolari
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Ipotensione ed effetti correlati all'ipotensione
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vasculite *
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Arrossamento
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Ictus, probabilmente secondario dovuto a eccessiva ipotensione in pazienti ad alto rischio (vedere paragrafo 4.4).
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Fenomeno di Raynaud
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Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
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Tosse, dispnea
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Broncospasmo
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Polmonite eosinofilica, rinite
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Patologie gastrointestinali
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Nausea, vomito, dolori addominali, disgeusia, dispepsia, diarrea, stipsi
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Secchezza delle fauci
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Pancreatite
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Patologie epatobiliari
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Epatite (citolitica o colestatica - vedere paragrafo 4.4)
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Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
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Rash, prurito
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Angioedema di viso, arti, labbra, mucose, lingua, glottide e/o laringe, orticaria (vedere paragrafo 4.4) iperidrosi,fotosensibilità reazioni *, pemfigoide *. |
Aggravamento della psoriasi
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Eritema multiforme
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Patologie del sistema muscoloscheletrico e tessuto connettivo
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Crampi muscolari
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artralgia *, mialgia*
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Patologie renali e delle vie urinarie
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Insufficienza renale
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anuria/oliguria, insufficienza renale acuta |
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Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
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disfunzione erettile
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Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
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Astenia
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dolore al torace *, malessere *, edema periferico *, |
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Esami diagnostici | aumentato dell'urea ematica *, aumento della creatinina ematica* |
aumento della bilirubina ematica, aumento dell'enzima epatico |
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Lesioni, avvelenamento e complicazioni procedurali | Cadute* |
* Frequenza calcolata da studi clinici per eventi avversi rilevati da segnalazioni spontanee
Studi clinici
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