Olmesartan Idroclorotiazide Doc Generici

    Ultimo aggiornamento: 16/08/2022

    Cos'è Olmesartan Idroclorotiazide Doc Generici?

    Olmesartan Idroclorotiazide Doc Generici è un farmaco a base del principio attivo Olmesartan Medoxomil + Idroclorotiazide, appartenente alla categoria degli Antagonisti dell'angiotensina II + diuretici e nello specifico Bloccanti del recettore dell'angiotensina II (ARBs) e diuretici. E' commercializzato in Italia dall'azienda DOC Generici S.r.l..

    Olmesartan Idroclorotiazide Doc Generici può essere prescritto con Ricetta RR - medicinali soggetti a prescrizione medica.


    Confezioni

    Olmesartan Idroclorotiazide Doc Generici 20 mg/12,5 mg 28 compresse rivestite con film
    Olmesartan Idroclorotiazide Doc Generici 20 mg/25 mg 28 compresse rivestite con film
    Olmesartan Idroclorotiazide Doc Generici 40 mg/12,5 mg 28 compresse rivestite con film
    Olmesartan Idroclorotiazide Doc Generici 40 mg/25 mg 28 compresse rivestite con film

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: DOC Generici S.r.l.
    Ricetta: RR - medicinali soggetti a prescrizione medica
    Classe: A
    Principio attivo: Olmesartan Medoxomil + Idroclorotiazide
    Gruppo terapeutico: Antagonisti dell'angiotensina II + diuretici
    ATC: C09DA08 - Olmesartan medoxomil e diuretici
    Forma farmaceutica: compresse rivestite


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    Indicazioni

    Perché si usa Olmesartan Idroclorotiazide Doc Generici? A cosa serve?
    Trattamento dell'ipertensione arteriosa essenziale.
    OLMESARTAN e IDROCLOROTIAZIDE DOC associazione fissa è indicato in pazienti adulti la cui pressione arteriosa non sia adeguatamente controllata da olmesartan medoxomil da solo.

    Posologia

    Come usare Olmesartan Idroclorotiazide Doc Generici: Posologia
    Posologia
    Adulti
    OLMESARTAN e IDROCLOROTIAZIDE DOC non deve essere usato all'inizio della terapia, ma in pazienti la cui pressione sanguigna non sia adeguatamente controllata solo con olmesartan medoxomil 20 mg. OLMESARTAN e IDROCLOROTIAZIDE DOC deve essere somministrato una volta al giorno, con o senza cibo.
    Quando clinicamente appropriato, si può considerare il passaggio diretto dalla monoterapia con olmesartan medoxomil 20 mg alla combinazione fissa, tenendo presente che l'effetto antiipertensivo di olmesartan medoxomil è massimo dopo circa 8 settimane dall'inizio del trattamento (vedere paragrafo 5.1). È raccomandata la titolazione dei componenti individuali.
    OLMESARTAN e IDROCLOROTIAZIDE DOC 20 mg/12,5 mg può essere somministrato a pazienti la cui pressione arteriosa non è adeguatamente controllata dalla monoterapia con olmesartan medoxomil 20 mg.
    OLMESARTAN e IDROCLOROTIAZIDE DOC non deve essere usato all'inizio della terapia, ma in pazienti la cui pressione sanguigna non sia adeguatamente controllata dalla monoterapia con olmesartan medoxomil 20 mg. OLMESARTAN e IDROCLOROTIAZIDE DOC deve essere assunto una volta al giorno, con o senza cibo.
    Quando clinicamente appropriato, si può considerare il passaggio diretto dalla monoterapia con olmesartan medoxomil 20 mg alla combinazione fissa, tenendo presente che l'effetto antiipertensivo di olmesartan medoxomil è massimo dopo circa 8 settimane dall'inizio del trattamento (si veda paragrafo 5.1). È raccomandata la titolazione dei componenti individuali.
    OLMESARTAN e IDROCLOROTIAZIDE DOC 20 mg/25 mg può essere somministrato a pazienti la cui pressione arteriosa non è adeguatamente controllata dalla monoterapia con OLMESARTAN e IDROCLOROTIAZIDE DOC 20 mg/12,5 mg.
    La dose raccomandata di OLMESARTAN e IDROCLOROTIAZIDE DOC 40 mg/12,5 mg è di una compressa al giorno.
    OLMESARTAN e IDROCLOROTIAZIDE DOC 40 mg/12,5 mg può essere somministrato in pazienti la cui pressione arteriosa non sia adeguatamente controllata da olmesartan medoxomil 40 mg da solo.
    Per facilità d'uso, i pazienti che ricevono Olmesartan Medoxomil + Idroclorotiazide in compresse separate possono passare al trattamento con compresse di OLMESARTAN e IDROCLOROTIAZIDE DOC 40 mg/12,5 mg, contenenti le stesse quantità di principi attivi.
    La dose raccomandata di OLMESARTAN e IDROCLOROTIAZIDE DOC 40 mg/25 mg è di una compressa al giorno. OLMESARTAN e IDROCLOROTIAZIDE DOC 40 mg/25 mg può essere somministrato in pazienti la cui pressione arteriosa non sia adeguatamente controllata da OLMESARTAN e IDROCLOROTIAZIDE DOC 40 mg/12,5 mg.
    Per facilità d'uso, i pazienti che ricevono olmesartan medoxomil e idroclorotiazide in compresse separate possono passare al trattamento con compresse di OLMESARTAN e IDROCLOROTIAZIDE DOC 40 mg/25 mg, contenente le stesse quantità di principi attivi.
    Pazienti anziani (dai 65 anni in su)
    Nei pazienti anziani è raccomandata la stessa posologia dell'associazione utilizzata negli adulti.
    40 mg/12,5 mg e 40 mg/25 mg
    La pressione arteriosa deve essere attentamente monitorata.
    Insufficienza renale
    20 mg/12,5 mg e 20 mg/25 mg
    Quando OLMESARTAN e IDROCLOROTIAZIDE DOC è utilizzato in pazienti con insufficienza renale da lieve a moderata (clearance della creatinina di 30-60 ml/min), è consigliato un monitoraggio periodico della funzionalità renale (vedere paragrafo 4.4). OLMESARTAN e IDROCLOROTIAZIDE DOC è controindicato in pazienti con grave insufficienza renale (clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min) (vedere paragrafo 4.3).
    La dose massima di olmesartan medoxomil in pazienti con insufficienza renale da lieve a moderata (clearance della creatinina 30-60 ml/min) è di 20 mg di olmesartan medoxomil una volta al giorno, a causa della limitata esperienza con dosaggi più elevati in questo gruppo di pazienti, ed è consigliato un monitoraggio periodico.
    OLMESARTAN e IDROCLOROTIAZIDE DOC 40 mg/12,5 mg e 40 mg/25 mg sono quindi controindicati in tutti gli stadi della compromissione renale (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.2).
    Insufficienza epatica
    20 mg/12,5 mg e 20 mg/25 mg
    OLMESARTAN e IDROCLOROTIAZIDE DOC 20 mg/12,5 mg e 20 mg/25 mg devono essere usati con cautela nei pazienti con insufficienza epatica lieve e moderata (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). Nei pazienti con insufficienza epatica moderata, è raccomandata una dose iniziale di 10 mg di olmesartan medoxomil una volta al giorno e la dose massima non deve superare i 20 mg una volta al giorno. Si consiglia un controllo attento della pressione arteriosa e della funzionalità renale nei pazienti con compromissione epatica che ricevono diuretici e/o altri farmaci antiipertensivi. Non c'è esperienza nell'uso di olmesartan medoxomil in pazienti con compromissione epatica grave.
    OLMESARTAN e IDROCLOROTIAZIDE DOC 20 mg/12,5 mg e 20 mg/25 mg non devono, pertanto, essere utilizzati in pazienti con insufficienza epatica grave (vedere paragrafi 4.3 e 5.2), così come in pazienti affetti da colestasi e ostruzione biliare (vedere paragrafo 4.3).
    40 mg/12,5 mg e 40 mg/25 mg
    OLMESARTAN e IDROCLOROTIAZIDE DOC 40 mg/12,5 mg e 40 mg/25 mg devono essere usati con cautela nei pazienti con compromissione epatica lieve (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). Si consiglia un attento monitoraggio della pressione arteriosa e della funzionalità renale nei pazienti con compromissione della funzionalità epatica che assumono diuretici e/o altri farmaci antipertensivi. Nei pazienti con insufficienza epatica moderata, la dose iniziale raccomandata di olmesartan medoxomil è di 10 mg una volta al giorno e la dose massima non deve superare i 20 mg una volta al giorno. Non vi è esperienza sull'uso di olmesartan medoxomil in pazienti con grave insufficienza epatica. OLMESARTAN e IDROCLOROTIAZIDE DOC 40 mg/12,5 mg e 40 mg/25 mg non devono, pertanto, essere utilizzati in pazienti con insufficienza epatica moderata e grave (vedere paragrafi 4.3 e 5.2), così come in pazienti affetti da colestasi e ostruzione biliare (vedere paragrafo 4.3).
    Popolazione pediatrica
    La sicurezza e l'efficacia di OLMESARTAN e IDROCLOROTIAZIDE DOC nei bambini e negli adolescenti di età inferiore a 18 anni non sono state stabilite. Non ci sono dati disponibili.
    Modo di somministrazione
    La compressa deve essere deglutita con una sufficiente quantità di liquido (per esempio un bicchiere d'acqua). La compressa non deve essere masticata e deve essere assunta ogni giorno alla stessa ora.

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Olmesartan Idroclorotiazide Doc Generici
    Ipersensibilità ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati nel paragrafo 6.1 o ad altre sostanze sulfonamide- derivate (poiché idroclorotiazide è un farmaco sulfonamide- derivato).
    • Ipopotassiemia refrattaria, ipercalcemia, iponatremia e iperuricemia sintomatica.
    • Secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.4 e 4.6).
    • L'uso concomitante di OLMESARTAN e IDROCLOROTIAZIDE DOC con medicinali contenenti aliskiren è controindicato nei pazienti affetti da diabete mellito o compromissione renale (velocità di filtrazione glomerulare GFR<60 ml/min/1,73 m2) (vedere paragrafi 4.5 e 5.1).
    20 mg/12,5 mg e 20 mg/25 mg
    • Insufficienza renale grave (clearance della creatinina <30 ml/min) (vedere paragrafi 4.4 e 5.2)
    • Insufficienza epatica grave, colestasi e patologie biliari ostruttive (vedere paragrafo 5.2).
    40 mg/12,5 mg e 40 mg/25 mg
    • Insufficienza renale (vedere paragrafi 4.4 e 5.2)
    • Insufficienza epatica di grado moderato e grave, colestasi e patologie biliari ostruttive (vedere paragrafo 5.2).

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Olmesartan Idroclorotiazide Doc Generici
    Deplezione del volume intravascolare
    Nei pazienti con ipovolemia e/o deplezione di sodio causate da dosi elevate di diuretici, ridotto apporto sodico con la dieta, diarrea o vomito, può verificarsi ipotensione sintomatica, specialmente dopo la prima dose. Tali condizioni devono essere corrette prima di iniziare il trattamento con OLMESARTAN e IDROCLOROTIAZIDE DOC.
    Altre condizioni legate alla stimolazione del sistema renina-angiotensina-aldosterone
    Nei pazienti il cui tono vascolare e la cui funzionalità renale dipendano principalmente dall'attività del sistema renina- angiotensina-aldosterone (ad esempio, pazienti con grave insufficienza cardiaca congestizia o affetti da malattie renali, inclusa la stenosi dell'arteria renale), il trattamento con medicinali che intervengano su questo sistema è stato associato a ipotensione acuta, iperazotemia, oliguria o, in rari casi, insufficienza renale acuta.
    Ipertensione renovascolare
    Nei pazienti con stenosi bilaterale dell'arteria renale, o stenosi dell'arteria afferente al singolo rene funzionante, trattati con medicinali che intervengano sul sistema renina-angiotensina-aldosterone, esiste un rischio aumentato di grave ipotensione e insufficienza renale.
    Insufficienza renale e trapianto renale
    OLMESARTAN e IDROCLOROTIAZIDE DOC non deve essere impiegato in pazienti con grave compromissione renale (clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min) (vedere paragrafo 4.3)
    20 mg/12,5 mg e 20 mg/25 mg
    Non è necessario un aggiustamento del dosaggio in pazienti con insufficienza renale da lieve a moderata (clearance della creatinina ≥ 30 ml/min e ≤ 60 ml/min).
    40 mg/12,5 mg e 40 mg/25 mg
    La dose massima di olmesartan medoxomil in pazienti con insufficienza renale da lieve a moderato (clearance della creatinina 30-60 ml/min) è di 20 mg di olmesartan medoxomil una volta al giorno.
    Tuttavia, in questi pazienti OLMESARTAN e IDROCLOROTIAZIDE DOC 20 mg/12,5 mg e 20 mg/25 mg devono essere somministrati con cautela e si raccomanda di controllare periodicamente i livelli sierici di potassio, creatinina ed acido urico. Nei pazienti con insufficienza della funzionalità renale può verificarsi iperazotemia associata all'uso dei diuretici tiazidici. Se si evidenzia una progressiva insufficienza renale, è necessaria una attenta rivalutazione della terapia, prendendo in considerazione la sospensione del diuretico.
    Pertanto, OLMESARTAN e IDROCLOROTIAZIDE DOC 40 mg/12,5 mg e 40 mg/25 mg è controindicato in tutti gli stadi della compromissione renale (vedere paragrafo 4.3).
    Non esiste esperienza di somministrazione di OLMESARTAN e IDROCLOROTIAZIDE DOC in pazienti sottoposti di recente a trapianto renale.
    Duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS)
    Esiste l'evidenza che l'uso concomitante di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren aumenta il rischio di ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l'insufficienza renale acuta). Il duplice blocco del RAAS attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren non è pertanto raccomandato (vedere paragrafi 4.5 e 5.1).
    Se la terapia del duplice blocco è considerata assolutamente necessaria, ciò deve avvenire solo sotto la supervisione di uno specialista e con uno stretto e frequente monitoraggio della funzionalità renale, degli elettroliti e della pressione sanguigna.
    Gli ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II non devono essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica.
    Insufficienza epatica
    Non vi è al momento esperienza con olmesartan medoxomil in pazienti con grave insufficienza epatica. Nei pazienti con insufficienza epatica moderata, la dose massima di olmesartan medoxomil è di 20 mg. Inoltre, lievi alterazioni del bilancio idro-elettrolitico durante la terapia con tiazidi possono indurre coma epatico in pazienti con insufficienza della funzione epatica o epatopatia progressiva.
    20 mg/12,5 mg e 20 mg/25 mg
    Pertanto deve essere prestata attenzione in pazienti con insufficienza epatica da lieve a moderata.
    L'uso di OLMESARTAN e IDROCLOROTIAZIDE DOC 20 mg/12,5 mg e 20 mg/25 mg è, pertanto, controindicato in pazienti con insufficienza epatica grave, colestasi e ostruzione biliare (vedere paragrafi 4.3 e 5.2).
    40 mg/12,5 mg e 40 mg/25 mg
    L'uso di OLMESARTAN e IDROCLOROTIAZIDE DOC 40 mg/12,5 mg e 40 mg/25 mg è, pertanto, controindicato in pazienti con insufficienza epatica da moderata a grave, colestasi e ostruzione biliare (vedere paragrafi 4.3 e 5.2). Bisogna esercitare cautela in pazienti con compromissione epatica di grado lieve (vedere paragrafo 4.2).
    Stenosi della valvola aortica e mitrale, cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva
    Come con gli altri vasodilatatori, si raccomanda particolare cautela nei pazienti affetti da stenosi della valvola aortica o mitrale o da cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva.
    Aldosteronismo primario
    I pazienti con aldosteronismo primario non rispondono generalmente ai farmaci antipertensivi che agiscano mediante l'inibizione del sistema renina-angiotensina. Pertanto, l'uso di OLMESARTAN e IDROCLOROTIAZIDE DOC non è raccomandato in questi pazienti.
    Effetti metabolici ed endocrini
    La terapia con tiazidi può alterare la tolleranza al glucosio. Nei pazienti diabetici possono essere richiesti aggiustamenti posologici dell'insulina o degli ipoglicemizzanti orali (vedere paragrafo 4.5). Un diabete mellito latente può diventare manifesto durante la terapia con tiazidi.
    L'aumento dei livelli di colesterolo e trigliceridi è un noto effetto indesiderato associato alla terapia con diuretici tiazidici. In alcuni pazienti che ricevono la terapia tiazidica può verificarsi iperuricemia o manifestarsi gotta.
    Squilibrio elettrolitico
    Come per tutti i pazienti in terapia con diuretici, vanno effettuate periodiche determinazioni degli elettroliti sierici ad intervalli appropriati.
    Le tiazidi, inclusa idroclorotiazide, possono causare squilibrio idrico o elettrolitico (incluse ipopotassiemia, iponatremia e alcalosi ipocloremica). Segni di allarme di squilibrio idrico o elettrolitico sono secchezza del cavo orale, sete, debolezza, letargia, sonnolenza, irrequietezza, dolore o crampi muscolari, stanchezza muscolare, ipotensione, oliguria, tachicardia e disturbi gastrointestinali come nausea o vomito (vedere paragrafo 4.8).
    Il rischio di ipopotassiemia è maggiore in pazienti con cirrosi epatica, in pazienti con diuresi rapida, in pazienti che ricevono inadeguato apporto orale di elettroliti ed in pazienti che ricevono terapia concomitante con corticosteroidi o ACTH (vedere paragrafo 4.5).
    Al contrario, a causa dell'antagonismo dei recettori dell'angiotensina II (AT1) di olmesartan medoxomil contenuto in OLMESARTAN e IDROCLOROTIAZIDE DOC, può manifestarsi iperpotassiemia, specialmente in presenza di compromissione della funzionalità renale e/o insufficienza cardiaca e diabete mellito. Si raccomanda un adeguato controllo del potassio sierico nei pazienti a rischio. I diuretici risparmiatori di potassio, i supplementi di potassio o i sostituti del sale contenenti potassio e gli altri medicinali che possono indurre incremento dei livelli sierici del potassio (come l'eparina) devono essere somministrati con cautela in concomitanza all'assunzione di OLMESARTAN e IDROCLOROTIAZIDE DOC (vedere paragrafo 4.5).
    Non vi è evidenza che olmesartan medoxomil riduca o prevenga l'iponatremia indotta da diuretici. Il deficit di cloruri è generalmente lieve e, di solito, non richiede trattamento.
    Le tiazidi possono ridurre l'escrezione urinaria del calcio e causare lieve ed intermittente incremento del calcio sierico in assenza di disturbi noti del metabolismo del calcio. Una ipercalcemia può essere una manifestazione di un iperparatiroidismo occulto. Le tiazidi devono essere sospese prima di effettuare esami di funzionalità paratiroidea.
    È stato dimostrato che le tiazidi aumentano l'escrezione urinaria di magnesio, con possibile ipomagnesemia. Nei pazienti edematosi esposti ad alte temperature atmosferiche può verificarsi iponatremia da diluizione.
    Litio
    Come con altri antagonisti del recettore dell'angiotensina II, la somministrazione concomitante di litio ed OLMESARTAN e IDROCLOROTIAZIDE DOC non è raccomandata (vedere paragrafo 4.5).
    Enteropatia simil-sprue
    In casi molto rari, in pazienti in trattamento con olmesartan da pochi mesi o anni è stata riportata diarrea cronica con significativa perdita di peso, causata probabilmente da una reazione localizzata di ipersensibilità ritardata. Le biopsie intestinali dei pazienti hanno spesso messo in evidenza atrofia dei villi. Se un paziente manifesta questi sintomi in corso di trattamento con olmesartan, in assenza di altre eziologie evidenti, il trattamento con olmesartan deve essere immediatamente sospeso e non deve essere ripreso. Se la diarrea non migliora entro una settimana dalla sospensione del trattamento deve essere consultato uno specialista (per esempio un gastroenterologo).
    Effusione coroidale, miopia acuta e glaucoma ad angolo chiuso secondario
    I farmaci sulfamidici o derivati da sulfamidici possono causare una reazione idiosincratica che determina effusione coroidale con difetti del campo visivo, miopia transitoria e glaucoma acuto ad angolo chiuso. I sintomi includono insorgenza acuta di ridotta acutezza visiva o dolore oculare e di solito si manifesta entro poche ore o settimane dall'inizio della terapia. Il glaucoma acuto ad angolo chiuso non trattato può portare a perdita permanente della vista.
    Il trattamento primario è l'interruzione dell'idroclorotiazide il più rapidamente possibile. Se la pressione oculare rimane incontrollata, può essere necessario un rapido trattamento medico o chirurgico. I fattori di rischio per lo sviluppo del glaucoma acuto ad angolo chiuso possono includere storia di allergia alle sulfonamidi o alle penicilline.
    Cancro della pelle non melanoma
    In due studi epidemiologici basati sui dati del Registro nazionale dei tumori danese è stato osservato un aumento del rischio di cancro della pelle non-melanoma (NMSC) [carcinoma basocellulare (BCC) e carcinoma a cellule squamose (SCC)] associato all'aumento cumulativo della dose di idroclorotiazide (HCTZ) assunta. L'effetto fotosensibilizzante dell'HCTZ potrebbe rappresentare un possibile meccanismo dell'NMSC.
    I pazienti che assumono HCTZ devono essere informati del rischio di NMSC e consigliati di sottoporre a controllo regolare la cute per verificare la presenza di nuove lesioni e segnalare immediatamente eventuali lesioni cutanee sospette. Al fine di minimizzare il rischio di cancro cutaneo, occorre consigliare ai pazienti l'adozione di possibili misure preventive quali l'esposizione limitata alla luce solare e ai raggi UV e, in caso di esposizione, una protezione adeguata. Eventuali lesioni cutanee sospette devono essere esaminate immediatamente, possibilmente con l'ausilio di esami istologici su biopsie. Può essere inoltre necessario riconsiderare l'utilizzo di HCTZ nei pazienti che hanno manifestato NMSC in precedenza (vedere anche paragrafo 4.8).
    Tossicità respiratoria acuta
    Dopo l'assunzione di idroclorotiazide sono stati segnalati casi severi molto rari di tossicità respiratoria acuta, compresa la sindrome da distress respiratorio acuto (acute distress respiratory syndrome, ARDS). L'edema polmonare si sviluppa generalmente entro pochi minuti od ore dall'assunzione di idroclorotiazide. All'esordio i sintomi comprendono dispnea, febbre, deterioramento polmonare e ipotensione. Se si sospetta la diagnosi di ARDS, OLMESARTAN e IDROCLOROTIAZIDE DOC deve essere interrotto e deve essere somministrato un trattamento appropriato. Non deve essere somministrato idroclorotiazide a pazienti che in precedenza hanno manifestato ARDS in seguito all'assunzione di idroclorotiazide.
    Differenze etniche
    Come con tutti gli altri medicinali contenenti antagonisti del recettore dell'angiotensina II, l'effetto antipertensivo di olmesartan medoxomil è alquanto inferiore nei pazienti di etnia nera rispetto a quelli non-neri, probabilmente a causa della maggiore prevalenza di bassi livelli di renina nella popolazione ipertesa di etnia nera.
    Test antidoping
    L'idroclorotiazide contenuta in questo medicinale può determinare positività di alcuni test antidoping.
    Gravidanza
    La terapia con antagonisti del recettore dell'angiotensina II non deve essere iniziata durante la gravidanza. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere ad un trattamento antipertensivo alternativo, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con antagonisti del recettore dell'angiotensina II. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con antagonisti del recettore dell'angiotensina II deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa (vedere paragrafi 4.3 e 4.6).
    Altro
    In presenza di arterioscleori generalizzata, come con tutti gli antipertensivi, nei pazienti con cardiopatia ischemica o patologia cerebrovascolare ischemica, la riduzione eccessiva della pressione arteriosa può causare infarto miocardico o ictus.
    Reazioni di ipersensibilità ad idroclorotiazide possono insorgere in pazienti con o senza anamnesi di allergia o asma bronchiale, ma sono più probabili con tali riscontri anamnestici.
    È stata riportata esacerbazione o attivazione di lupus eritematoso sistemico con l'impiego di diuretici tiazidici.
    Questo medicinale contiene lattosio. I pazienti con rari problemi su base ereditaria di intolleranza al galattosio, deficit di lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.
    OLMESARTAN e IDROCLOROTIAZIDE DOC 20 mg/12,5 mg contiene anche il colorante giallo tramonto FCF (E110) che può causare reazioni di ipersensibilità.
    OLMESARTAN e IDROCLOROTIAZIDE DOC 40 mg/12,5 mg contiene anche il colorante giallo tramonto FCF (E110) che può causare reazioni di ipersensibilità.

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Olmesartan Idroclorotiazide Doc Generici
    Potenziali interazioni con l'associazione olmesartan medoxomil e idroclorotiazide
    Uso concomitante non raccomandato
    Litio
    Aumenti reversibili delle concentrazioni sieriche di litio e della sua tossicità sono stati riportati durante la somministrazione concomitante di litio con inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina e, raramente, con antagonisti del recettore dell'angiotensina II. Inoltre, la clearance renale del litio è ridotta dalle tiazidi e, di conseguenza, il rischio di tossicità da litio può essere aumentato. Pertanto, l'uso di OLMESARTAN e IDROCLOROTIAZIDE DOC e di litio in associazione non è raccomandato (vedere paragrafo 4.4). Nel caso si ritenga necessario l'uso concomitante, si raccomanda un attento controllo dei livelli sierici di litio.
    Uso concomitante che richiede cautela
    Baclofene
    Può verificarsi potenziamento dell'effetto antipertensivo.
    Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS)
    I FANS (ad esempio l'acido acetilsalicilico (>3 g/die), i COX-2 inibitori e i FANS non selettivi), possono ridurre l'effetto antipertensivo dei diuretici tiazidici e degli antagonisti del recettore dell'angiotensina II.
    In alcuni pazienti con compromissione della funzionalità renale (ad esempio pazienti disidratati o pazienti anziani con funzionalità renale compromessa), la somministrazione concomitante di antagonisti del recettore dell'angiotensina II e di inibitori della cicloossigenasi può determinare ulteriore deterioramento della funzionalità renale, compresa la possibile insufficienza renale acuta, di solito reversibile. Pertanto, tale associazione deve essere somministrata con cautela, specialmente nei pazienti anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e si deve prendere in considerazione il controllo della funzionalità renale dopo l'inizio del trattamento concomitante e periodicamente nel corso di questo.
    Uso concomitante da tenere in considerazione
    Amifostina
    Può verificarsi potenziamento dell'effetto antipertensivo.
    Altri farmaci antipertensivi
    L'effetto ipotensivo causato da OLMESARTAN e IDROCLOROTIAZIDE DOC può essere aumentato dall'impiego concomitante di altri medicinali antipertensivi.
    Alcol, barbiturici, stupefacenti o antidepressivi
    Può verificarsi potenziamento dell'ipotensione ortostatica.
    Potenziali interazioni con olmesartan medoxomil
    Uso concomitante non raccomandato
    ACE inibitori, bloccanti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren
    I dati degli studi clinici hanno dimostrato che il duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren, è associato ad una maggiore frequenza di eventi avversi quali ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l'insufficienza renale acuta) rispetto all'uso di un singolo agente attivo sul sistema RAAS (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.1).
    Medicinali che influenzano i livelli di potassio
    Sulla base dell'esperienza dell'impiego di altri medicinali che influiscono sul sistema renina-angiotensina, l'impiego concomitante di diuretici risparmiatori di potassio, di integratori di potassio, di sostituti del sale contenenti potassio o di altri medicinali in grado di determinare un aumento dei livelli del potassio sierico (ad esempio eparina, ACE inibitori) può causare un aumento del potassio sierico (vedere paragrafo 4.4). Qualora vengano prescritti medicinali in grado di agire sui livelli di potassio in associazione ad OLMESARTAN e IDROCLOROTIAZIDE DOC, si consiglia il controllo dei livelli plasmatici di potassio.
    Colesevelam, sequestrante degli acidi biliari
    La somministrazione concomitante del colesevelam cloridrato, sequestrante degli acidi biliari, riduce l'esposizione sistemica, la concentrazione massima plasmatica di olmesartan e il t1/2. La somministrazione di olmesartan medoxomil almeno 4 ore prima del colesevelam cloridrato riduce l'effetto di questa interazione farmacologica. Deve essere presa in considerazione la somministrazione di olmesartan medoxomil almeno 4 ore prima della dose di colesevelam cloridrato (vedere paragrafo 5.2).
    Informazioni aggiuntive
    Dopo il trattamento con antiacidi (alluminio magnesio idrossido) è stata osservata una modesta riduzione della biodisponibilità di olmesartan.
    Olmesartan medoxomil non ha effetti significativi sulla farmacocinetica o sulla farmacodinamica del warfarin o sulla farmacocinetica della digossina.
    La somministrazione concomitante di olmesartan medoxomil e pravastatina non determina effetti clinicamente rilevanti sulla farmacocinetica delle due sostanze in soggetti sani.
    Olmesartan non possiede effetti inibitori clinicamente rilevanti sugli enzimi del citocromo P450 umano 1A1/2, 2A6, 2C8/9, 2C19, 2D6, 2E1 e 3A4 in vitro, mentre gli effetti di induzione sul citocromo P450 del ratto sono minimi o assenti. Non sono da attendersi interazioni clinicamente rilevanti tra olmesartan e farmaci metabolizzati dai succitati enzimi del citocromo P450.
    Potenziali interazioni con idroclorotiazide
    Uso concomitante non raccomandato
    Medicinali che influenzano i livelli di potassio
    L'effetto di deplezione di potassio indotto dall'idroclorotiazide (vedere paragrafo 4.4) può essere potenziato dalla somministrazione concomitante di altri medicinali associati a perdita di potassio e ipopotassiemia (ad esempio altri diuretici che determinano potassiuria, lassativi, corticosteroidi, ACTH, amfotericina, carbenoxolone, penicillina G sodica o derivati dell'acido salicilico). Pertanto, tale uso concomitante non è raccomandato.
    Uso concomitante che richiede cautela
    Sali di calcio
    I diuretici tiazidici possono aumentare i livelli sierici di calcio per diminuzione della sua eliminazione. Se devono essere prescritti supplementi di calcio, i livelli sierici di calcio devono essere controllati e la posologia del calcio aggiustata di conseguenza.
    Colestiramina e resine di colestipolo
    L'assorbimento di idroclorotiazide viene compromesso in presenza di resine a scambio anionico.
    Glicosidi della digitale
    L'ipopotassiemia o l'ipomagnesemia indotta da tiazidici possono favorire la comparsa di aritmie cardiache indotte da digitale.
    Medicinali che risentono delle alterazioni della potassiemia
    Si raccomanda di effettuare il controllo periodico del potassio sierico e dell'ECG quando OLMESARTAN e IDROCLOROTIAZIDE DOC viene somministrato in concomitanza con medicinali che risentono delle alterazioni della potassiemia (ad esempio glicosidi della digitale e antiaritmici) e con i seguenti medicinali (inclusi alcuni antiaritmici) che possono indurre torsioni di punta (tachicardia ventricolare), in quanto l'ipopotassiemia è un fattore predisponente per le torsioni di punta (tachicardia ventricolare):
    • Antiaritmici di classe Ia (ad esempio chinidina, idrochinidina, disopiramide)
    • Antiaritmici di classe III (ad esempio amiodarone, sotalolo, dofetilide, ibutilide)
    • Alcuni antipsicotici (ad esempio tioridazina, clorpromazina, levomepromazina, trifluoperazina, ciamemazina, sulpiride, sultopride, amisulpride, tiapride, pimozide, aloperidolo, droperidolo)
    • Altri (ad esempio bepridile, cisapride, difemanile, eritromicina ev, alofantrina, mizolastina, pentamidina, sparfloxacina, terfenadina, vincamina ev).
    Miorilassanti non depolarizzanti (ad esempio tubocurarina)
    L'effetto dei miorilassanti non depolarizzanti può essere potenziato dall'idroclorotiazide.
    Farmaci anticolinergici (ad esempio atropina, biperiden)
    Aumento della biodisponibilità dei diuretici tiazidici dovuto a riduzione della motilità gastrointestinale e della velocità di svuotamento gastrico.
    Medicinali antidiabetici (medicinali per uso orale e insulina)
    Il trattamento con un diuretico tiazidico può influenzare la tolleranza al glucosio. Possono essere richiesti aggiustamenti posologici dei medicinali antidiabetici (vedere paragrafo 4.4).
    Metformina
    La metformina deve essere impiegata con cautela a causa del rischio di acidosi lattica indotta dalla possibile insufficienza renale funzionale legata ad idroclorotiazide.
    Beta bloccanti e diazossido
    L'effetto iperglicemizzante dei beta bloccanti e del diazossido può essere aumentato dalle tiazidi.
    Amine pressorie (ad esempio noradrenalina)
    L'effetto delle amine pressorie può essere ridotto.
    Medicinali usati nel trattamento della gotta (per esempio probenecid, sulfinpirazone e allopurinolo)
    Può essere necessario un aggiustamento posologico dei medicinali uricosurici, poiché idroclorotiazide può aumentare il livello sierico dell'acido urico. Può essere necessario un aumento del dosaggio di probenecid o sulfinpirazone. La somministrazione concomitante di un diuretico tiazidico può aumentare l'incidenza di reazioni da ipersensibilità ad allopurinolo.
    Amantadina
    Le tiazidi possono aumentare il rischio di reazioni avverse da amantadina.
    Farmaci citotossici (ad esempio ciclofosfamide, metotressato)
    Le tiazidi possono ridurre l'escrezione renale di medicinali citotossici e potenziare i loro effetti mielosoppressivi.
    Salicilati
    In caso di somministrazione di alte dosi di salicilati, idroclorotiazide può aumentare l'effetto tossico dei salicilati sul sistema nervoso centrale.
    Metildopa
    Sono stati segnalati casi isolati di anemia emolitica con l'uso concomitante di idroclorotiazide e metildopa.
    Ciclosporina
    Il trattamento concomitante con ciclosporina può aumentare il rischio di iperuricemia e complicanze simil-gottose.
    Tetracicline
    La somministrazione concomitante di tetracicline e tiazidici incrementa il rischio di aumento dei livelli di urea indotto da tetracicline. Questa interazione probabilmente non si verifica con doxiciclina.


    Interazioni riportate su letteratura scientifica internazionale
    Prima di prendere "Olmesartan Idroclorotiazide Doc Generici" insieme ad altri farmaci come “Abelcet Complesso Lipidico”, “AmBisome”, “Benzilpenicillina Potassica K24 Pharmaceuticals”, “Fluss 40”, “Fungizone”, “Furosemide Accord”, “Furosemide Aurobindo”, “Furosemide DOC Generici - Compressa”, “Furosemide Fisiopharma”, “Furosemide Galenica Senese”, “Furosemide Hexal”, “Furosemide L.F.M.”, “Furosemide Mylan Generics - Compressa Divisibile”, “Furosemide Mylan Generics - Compressa”, “Furosemide Salf”, “Furosemide Teva”, “Furosemide Teva Generics”, “Lasitone”, “Lasix - Compressa”, “Lasix - Compressa, Soluzione (uso Interno)”, “Lasix Fiale”, “Lasix - Soluzione”, “Sigmacillina”, “Spirofur”, etc.., chiedi al tuo al tuo medico o farmacista di fiducia di verificare che sia sicuro e non dannoso per la tua salute ...

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Gravidanza
    A causa degli effetti in gravidanza dei principi attivi di questa associazione, l'uso di OLMESARTAN e IDROCLOROTIAZIDE DOC non è raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4). L'uso di OLMESARTAN e IDROCLOROTIAZIDE DOC è controindicato durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
    Olmesartan medoxomil
    L'uso degli antagonisti del recettore dell'angiotensina II non è raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4). L'uso degli antagonisti del recettore dell'angiotensina II è controindicato durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
    L'evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicità a seguito dell'esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non può essere escluso un lieve aumento del rischio. Sebbene non siano disponibili dati epidemiologici controllati sul rischio con antagonisti del recettore dell'angiotensina II, un simile rischio può esistere per questa classe di medicinali. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere ad un trattamento antipertensivo alternativo, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con antagonisti del recettore dell'angiotensina II. Quando viene accertata una gravidanza, il trattamento con antagonisti del recettore dell'angiotensina II deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa.
    L'esposizione ad antagonisti del recettore dell'angiotensina II durante il secondo ed il terzo trimestre induce tossicità fetale (ridotta funzionalità renale, oligoidramnios, ritardo nell'ossificazione del cranio) e tossicità neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperpotassiemia) (Vedere anche paragrafo 5.3).
    Se dovesse verificarsi esposizione ad antagonisti del recettore dell'angiotensina II dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalità renale e del cranio.
    I neonati le cui madri abbiano assunto antagonisti del recettore dell'angiotensina II devono essere attentamente seguiti per quanto riguarda l'ipotensione (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
    Idroclorotiazide
    L'esperienza sull'uso di idroclorotiazide durante la gravidanza, specialmente durante il primo trimestre, è limitata. Gli studi condotti su animali sono insufficienti.
    L'idroclorotiazide attraversa la placenta. In base al meccanismo di azione farmacologico dell'idroclorotiazide, il suo uso durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza può compromettere la perfusione feto-placentare e causare effetti fetali e neonatali come ittero, disturbo dell'equilibrio elettrolitico e trombocitopenia.
    L'idroclorotiazide non deve essere impiegata nell'edema gestazionale, nell'ipertensione gravidica o pre-eclampsia a causa del rischio di deplezione del volume plasmatico e ipoperfusione placentare, senza effetti favorevoli sul decorso della malattia.
    L'idroclorotiazide non deve essere impiegata per l'ipertensione essenziale in donne incinte eccetto quelle rare situazioni in cui nessun altro trattamento possa essere usato.
    Allattamento
    Olmesartan medoxomil
    Poiché non sono disponibili dati riguardanti l'uso di OLMESARTAN e IDROCLOROTIAZIDE DOC durante l'allattamento, OLMESARTAN e IDROCLOROTIAZIDE DOC non è raccomandato e si devono preferire terapie alternative con un miglior comprovato profilo di sicurezza per l'uso durante l'allattamento, specialmente in caso di allattamento a neonati o prematuri.
    Idroclorotiazide
    L'idroclorotiazide è escreta nel latte umano in piccole quantità. Alti dosaggi di tiazidi, che causano intensa diuresi, possono inibire la produzione di latte. L'uso di OLMESARTAN e IDROCLOROTIAZIDE DOC non è raccomandato durante l'allattamento. Se si usa OLMESARTAN e IDROCLOROTIAZIDE DOC durante l'allattamento le dosi devono essere mantenute più basse possibile.

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    OLMESARTAN e IDROCLOROTIAZIDE DOC esercita una lieve o moderata influenza sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari. Capogiri o affaticamento, in grado di compromettere la capacità di reazione, possono manifestarsi occasionalmente nei pazienti che seguono una terapia antipertensiva.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Olmesartan Idroclorotiazide Doc Generici
    Le reazioni avverse più comunemente riportate in corso di trattamento con olmesartan medoxomil/idroclorotiazide sono cefalea (2,9%), capogiri (1,9%) ed affaticamento (1,0%).
    L'idroclorotiazide può causare o aggravare una deplezione di liquidi che può condurre a squilibrio elettrolitico (vedere paragrafo 4.4).
    20 mg/12,5 mg e 20 mg/25 mg
    In studi clinici cui hanno partecipato 1155 pazienti trattati con l'associazione olmesartan medoxomil/idroclorotiazide a dosaggi di 20/12,5 mg o 20/25 mg e 466 pazienti trattati con placebo per periodi fino a 21 mesi, la frequenza complessiva di reazioni avverse all'associazione olmesartan medoxomil/idroclorotiazide è stata simile a quella relativa al placebo. Anche le interruzioni del trattamento dovute a reazioni avverse sono state simili per olmesartan medoxomil/idroclorotiazide 20/12,5 mg – 20/25 mg (2%) e per placebo (3%). La frequenza di reazioni avverse nel gruppo olmesartan medoxomil/idroclorotiazide in totale rispetto al placebo non è sembrata essere correlate all'età (<65 anni verso ≥65 anni), al sesso o al gruppo etnico, benché la frequenza di capogiri sia stata lievemente superiore nei pazienti di età ≥ 75 anni.
    Inoltre, la tollerabilità di olmesartan medoxomil/idroclorotiazide ad alte dosi è stata valutata in studi clinici condotti in 3709 pazienti che hanno ricevuto olmesartan medoxomil in associazione con idroclorotiazide alle dosi di 40 mg/12,5 mg e 40 mg/25 mg.
    40 mg/12,5 mg e 40 mg/25 mg
    La sicurezza di olmesartan medoxomil/idroclorotiazide 40 mg/12,5 mg e 40 mg/25 mg è stata studiata nel corso di studi clinici cui hanno partecipato 3709 pazienti che hanno ricevuto olmesartan medoxomil in associazione a idroclorotiazide. Ulteriori reazioni avverse riportate con l'associazione fissa di Olmesartan Medoxomil + Idroclorotiazide ai dosaggi inferiori di 20 mg/12,5 mg e 20 mg/25 mg possono essere potenziali reazioni avverse ad OLMESARTAN e IDROCLOROTIAZIDE DOC 40 mg/12,5 mg e 40 mg/25 mg.
    Le reazioni avverse osservate con olmesartan medoxomil/idroclorotiazide negli studi clinici, negli studi di sicurezza post- autorizzazione e le segnalazioni spontanee sono riportate nella tabella sottostante, così come le reazioni avverse indotte dai singoli principi attivi olmesartan medoxomil e idroclorotiazide basate sul profilo di sicurezza noto di queste sostanze.
    Per classificare la frequenza delle reazioni avverse è stata impiegata la seguente terminologia: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100 a <1/10); non comune (≥1/1000 a <1/100); raro (≥1/10000 a <1/1000), molto raro (<1/10000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
    Classificazione sistemica organica MeDRA
    Reazione Avversa
    Frequenza
    Olmesartan HCTZ
    Olmesartan
    HCTZ
    Infezioni e infestazioni
    Scialoadeniti
     
     
    Raro
    Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi)
    Cancro cutaneo non melanoma (carcinoma basocellulare e carcinoma a cellule squamose)
     
     
    Non nota
    Patologie del sistema emolinfopoietico
    Anemia aplastica
     
     
    Raro
    Depressione midollare
     
     
    Raro
    Anemia emolitica
     
     
    Raro
    Leucopenia
     
     
    Raro
    Neutropenia/ Agranulocitosi
     
     
    Raro
    Trombocitopenia
     
    Non comune
    Raro
    Disturbi del sistema immunitario
    Reazioni anafilattiche
     
    Non comune
    Non comune
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione
    Anoressia
     
     
    Non comune
    Glicosuria
     
     
    Comune
    Ipercalcemia
     
     
    Comune
    Ipercolesterolemia
    Non comune
     
    Molto comune
    Iperglicemia
     
     
    Comune
    Iperpotassemia
     
    Raro
     
    Ipertrigliceridemia
    Non comune
    Comune
    Molto comune
    Iperuricemia
    Non comune
    Comune
    Molto comune
    Ipocloremia
     
     
    Comune
    Alcalosi ipocloremica
     
     
    Molto Raro
    Ipopotassemia
     
     
    Comune
    Ipomagnesemia
     
     
    Comune
    Iponatriemia
     
     
    Comune
    Iperamilasemia
     
     
    Comune
    Disturbi psichiatrici
    Apatia
     
     
    Raro
    Depressione
     
     
    Raro
    Irrequietezza
     
     
    Raro
    Disturbi del sonno
     
     
    Raro
    Patologie del sistema nervosa
    Stato confusionale
     
     
    Comune
    Convulsioni
     
     
    Raro
    Disturbi della coscienza (come perdita di coscienza)
    Raro
     
     
    Capogiri/sensazione di testa vuota
    Comune
    Comune
    Comune
    Cefalea
    Comune
    Comune
    Raro
    Perdita di appetito
     
     
    Non comune
    Parestesie
     
     
    Raro
    Capogiri posturali
    Non comune
     
     
    Sonnolenza
    Non comune
     
     
    Sincope
    Non comune
     
     
    Patologie dell'occhio
    Riduzione della lacrimazione
     
     
    Raro
    Offuscamento transitorio della vista
     
     
    Raro
    Peggioramento di miopia preesistente
     
     
    Non comune
    Miopia acuta, glaucoma acuto ad angolo chiuso
     
     
    Non nota
    Xantopsia
     
     
    Raro
    Effusione coroidale
     
     
    Non nota
    Patologie dell'orecchio e del labirinto
    Vertigini
    Non comune
    Non comune
    Raro
    Patologie cardiache
    Angina pectoris
     
    Non comune
     
    Aritmie cardiache
     
     
    Raro
    Palpitazioni
    Non comune
     
     
    Patologie vascolari
    Embolia
     
     
    Raro
    Ipotensione
    Non comune
    Raro
     
    Angioite necrotizzante (vasculite, vasculite cutanea)
     
     
    Raro
    Ipotensione ortostatica
    Non comune
     
    Non comune
    Trombosi
     
     
    Raro
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
    Bronchite
     
    Comune
     
    Tosse
    Non comune
    Comune
     
    Dispnea
     
     
    Raro
    Polmonite interstiziale
     
     
    Raro
    Faringite
     
    Comune
     
    Edema polmonare
     
     
    Raro
    Distress respiratorio
     
     
    Non comune
    Rinite
     
    Comune
     
    Sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) (vedere paragrafo 4.4)
     
     
    Molto raro
    Patologie gastrointestinali
    Dolore addominale
    Non comune
    Comune
    Comune
    Stipsi
     
     
    Comune
    Diarrea
    Non comune
    Comune
    Comune
    Dispepsia
    Non comune
    Comune
     
    Irritazione gastrica
     
     
    Comune
    Gastroenterite
     
    Comune
     
    Meteorismo
     
     
    Comune
    Nausea
    Non comune
    Comune
    Comune
    Pancreatite
     
     
    Raro
    Ileo paralitico
     
     
    Molto raro
    Vomito
    Non comune
    Non comune
    Raro
    Enteropatia simil-sprue (v. paragrafo 4.4)
     
    Molto raro
     
    Patologie epatobiliari
    Colecistite acuta
     
     
    Raro
    Ittero (ittero colestatico intraepatico)
     
     
    Raro
     
    Epatite autoimmune*
     
    Non nota
     
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
    Dermatite allergica
     
    Non comune
     
    Reazioni anafilattiche cutanee
     
     
    Raro
    Edema angioneurotico
    Raro
    Raro
     
     
    Reazioni cutanee simil-lupus
    eritematoso
     
     
    Raro
    Eczema
    Non comune
     
     
    Eritema
     
     
    Non comune
    Esantema
     
    Non comune
     
    Reazioni di fotosensibilità
     
     
    Non comune
    Prurito
     
    Non comune
    Non comune
    Porpora
     
     
    Non comune
    Eruzione cutanea
    Non comune
    Non comune
    Non comune
    Riesacerbazione di lupus eritematoso cutaneo
     
     
    Raro
    Necrolisi epidermica tossica
     
     
    Raro
    Orticaria
    Raro
    Non comune
    Non comune
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
    Artralgia
    Non comune
     
     
    Artrite
     
    Comune
     
    Mal di schiena
    Non comune
    Comune
     
    Spasmi muscolari
    Non comune
    Raro
     
    Debolezza muscolare
     
     
    Raro
    Mialgie
    Non comune
    Non comune
     
    Dolore alle estremità
    Non comune
     
     
    Paresi
     
     
    Raro
    Dolori scheletrici
     
    Comune
     
    Patologie renali e urinarie
    Insufficienza renale acuta
    Raro
    Raro
     
    Ematuria
    Non comune
    Comune
     
    Nefrite interstiziale
     
     
    Raro
    Insufficienza renale
     
    Raro
     
    Disfunzione renale
     
     
    Raro
    Infezioni urinarie
     
    Comune
     
    Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
    Disfunzione erettile
    Non comune
     
    Non comune
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
    Astenia
    Comune
    Non comune
     
    Dolore toracico
    Comune
    Comune
     
    Edema facciale
     
    Non comune
     
    Affaticamento
    Comune
    Comune
     
    Febbre
     
     
    Raro
    Sintomi simil- influenzali
     
    Comune
     
    Letargia
     
    Raro
     
    Malessere
    Raro
    Non comune
     
    Dolore
     
    Comune
     
    Edema periferico
    Comune
    Comune
     
    Debolezza
    Non comune
     
     
    Esami diagnostici
    Aumento dei livelli di alanina aminotransferasi
    Non comune
     
     
    Aumento dei livelli di aspartato aminotransferasi
    Non comune
     
     
    Ipercalcemia
    Non comune
     
     
    Ipercreatininemia
    Non comune
    Raro
    Comune
    Aumento dei livelli di creatinfosfochinasi
     
    Comune
     
    Iperglicemia
    Non comune
     
     
    Riduzione dei valori di ematocrito
    Raro
     
     
    Riduzione dei valori di emoglobina
    Raro
     
     
    Iperlipidemia
    Non comune
     
     
    Ipopotassiemia
    Non comune
     
     
    Iperpotassiemia
    Non comune
     
     
    Aumento dei livelli di urea plasmatica
    Non comune
    Comune
    Comune
    Iperazotemia
    Raro
     
     
    Iperuricemia
    Raro
     
     
    Aumento dei livelli di gamma glutamil transferasi
    Non comune
     
     
    Aumento degli enzimi epatici
     
    Comune
     
    *Dopo l'immissione in commercio sono stati segnalati casi di epatite autoimmune con una latenza che variava da pochi mesi ad anni, i quali si sono risolti dopo la sospensione di olmesartan.
    Descrizione di reazioni avverse selezionate
    Cancro cutaneo non melanoma: sulla base dei dati disponibili provenienti da studi epidemiologici, è stata osservata un'associazione tra HCTZ e NMSC, correlata alla dose cumulativa assunta (vedere anche i paragrafi 4.4. e 5.1).
    Sono stati riferiti casi singoli di rabdomiolisi in associazione temporale con l'assunzione di bloccanti del recettore dell'angiotensina II.
    Segnalazione delle reazioni avverse sospette
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
    Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Olmesartan Idroclorotiazide Doc Generici
    Non sono disponibili informazioni specifiche sugli effetti o sul trattamento del sovradosaggio di OLMESARTAN e IDROCLOROTIAZIDE DOC. Il paziente deve essere attentamente monitorato e il trattamento deve essere sintomatico e di supporto. La gestione dipende dal tempo intercorso dall'assunzione e dalla severità della sintomatologia. Le misure suggerite comprendono l'induzione del vomito e/o la lavanda gastrica. Il carbone attivo può essere utile nel trattamento del sovradosaggio. Gli elettroliti sierici e la creatinina devono essere monitorati frequentemente. Se si verifica ipotensione, il paziente deve essere posto in posizione supina, con veloce ripristino del volume plasmatico e dei sali.
    Le più probabili manifestazioni attese di sovradosaggio da olmesartan medoxomil sono l'ipotensione e la tachicardia; potrebbe manifestarsi anche bradicardia. Il sovradosaggio da idroclorotiazide è associato a deplezione elettrolitica (ipopotassiemia, ipocloremia) e disidratazione dovuta ad eccessiva diuresi. I più comuni segni e sintomi di sovradosaggio sono nausea e sonnolenza. L'ipopotassiemia può determinare spasmi muscolari e/o aritmie cardiache accentuate associate all'uso concomitante di glicosidi della digitale o di alcuni medicinali antiaritmici.
    Non sono disponibili dati sulla dializzabilità di olmesartan o idroclorotiazide.

    Scadenza

    3 anni

    Conservazione

    Questo farmaco non richiede alcuna condizione particolare per la conservazione.

    Farmaci Equivalenti


    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


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