Olmesartan Idroclorotiazide Aurobindo - Compresse Rivestite

    Ultimo aggiornamento: 27/09/2022

    Cos'è Olmesartan Idroclorotiazide Aurobindo - Compresse Rivestite?

    Olmesartan Idroclorotiazide Aurobindo - Compresse Rivestite è un farmaco a base del principio attivo Olmesartan Medoxomil + Idroclorotiazide, appartenente alla categoria degli Antagonisti dell'angiotensina II + diuretici e nello specifico Bloccanti del recettore dell'angiotensina II (ARBs) e diuretici. E' commercializzato in Italia dall'azienda Aurobindo Pharma (Italia) S.r.l..

    Olmesartan Idroclorotiazide Aurobindo - Compresse Rivestite può essere prescritto con Ricetta RR - medicinali soggetti a prescrizione medica.


    Confezioni

    Olmesartan Idroclorotiazide Aurobindo 40 mg/12,5 mg 28 compresse rivestite
    Olmesartan Idroclorotiazide Aurobindo 40 mg/25 mg 28 compresse rivestite

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: Aurobindo Pharma (Italia) S.r.l.
    Ricetta: RR - medicinali soggetti a prescrizione medica
    Classe: A
    Principio attivo: Olmesartan Medoxomil + Idroclorotiazide
    Gruppo terapeutico: Antagonisti dell'angiotensina II + diuretici
    ATC: C09DA08 - Olmesartan medoxomil e diuretici
    Forma farmaceutica: compresse rivestite


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    Indicazioni

    Perché si usa Olmesartan Idroclorotiazide Aurobindo? A cosa serve?
    Trattamento dell'ipertensione arteriosa essenziale.
    Olmesartan e Idroclorotiazide Aurobindo 40 mg/12,5 mg e 40 mg/25 mg, associazioni fisse, sono indicati in pazienti adulti la cui pressione arteriosa non sia adeguatamente controllata da olmesartan medoxomil 40 mg da solo.

    Posologia

    Come usare Olmesartan Idroclorotiazide Aurobindo: Posologia
    Posologia
    Adulti
    La dose raccomandata di Olmesartan e Idroclorotiazide Aurobindo 40 mg/12,5 mg o 40 mg/25 mg è di una compressa al giorno.
    Olmesartan e Idroclorotiazide Aurobindo 40 mg/12,5 mg può essere somministrato in pazienti la cui pressione arteriosa non sia adeguatamente controllata da olmesartan medoxomil 40 mg da solo.
    Olmesartan e Idroclorotiazide Aurobindo 40 mg/25 mg può essere somministrato in pazienti la cui pressione arteriosa non sia adeguatamente controllata da Olmesartan e Idroclorotiazide Aurobindo 40 mg/12,5 mg, associazione fissa.
    Per facilità d'uso, i pazienti che ricevono Olmesartan Medoxomil + Idroclorotiazide in compresse separate possono passare al trattamento con compresse di Olmesartan e Idroclorotiazide Aurobindo 40 mg/12,5 mg e 40 mg/25 mg, contenenti le stesse quantità di principi attivi.
    Olmesartan e Idroclorotiazide Aurobindo 40 mg/12,5 mg e 40 mg/25 mg possono essere assunti con o senza cibo.
    Anziani (65 anni di età o oltre)
    Negli anziani è raccomandata la stessa posologia dell'associazione utilizzata negli adulti.
    La pressione arteriosa deve essere attentamente monitorata.
    Compromissione renale
    Olmesartan medoxomil e idroclorotiazide è controindicato in pazienti con compromissione renale grave (clearance della creatinina < 30 ml/min).
    La dose massima di olmesartan medoxomil in pazienti con compromissione renale da lieve a moderata (clearance della creatinina 30-60 ml/min) è di 20 mg di olmesartan medoxomil una volta al dì, a causa della limitata esperienza con dosaggi più elevati in questo gruppo di pazienti, ed è consigliato un monitoraggio periodico.
    Pertanto, olmesartan medoxomil e idroclorotiazide 40 mg/12,5 mg e 40 mg/25 mg sono controindicati in tutti gli stadi della compromissione renale (vedere paragrafi 4.3, 4.4, 5.2).
    Compromissione epatica
    Olmesartan medoxomil e idroclorotiazide 40 mg/12,5 mg e 40 mg/25 mg devono essere usati con cautela nei pazienti con compromissione epatica lieve (vedere paragrafi 4.4, 5.2). Si consiglia un attento monitoraggio della pressione arteriosa e della funzionalità renale nei pazienti con compromissione della funzionalità epatica che assumono diuretici e/o altri farmaci antipertensivi. Nei pazienti con compromissione epatica moderata, la dose iniziale raccomandata di olmesartan medoxomil è di 10 mg una volta al giorno e la dose massima non deve superare i 20 mg una volta al giorno. Non vi è esperienza sull'uso di olmesartan medoxomil in pazienti con grave compromissione epatica. Olmesartan medoxomil e idroclorotiazide 40 mg/12,5 mg e 40 mg/25 mg non devono, pertanto, essere utilizzati in pazienti con compromissione epatica moderata e grave (vedere paragrafi 4.3, 5.2), così come in pazienti affetti da colestasi e ostruzione biliare (vedere paragrafo 4.3).
    Popolazione pediatrica
    La sicurezza e l'efficacia di Olmesartan e Idroclorotiazide Aurobindo nei bambini e negli adolescenti di età inferiore a 18 anni di età non sono state stabilite. Non ci sono dati disponibili.
    Modo di somministrazione
    La compressa deve essere deglutita con una sufficiente quantità di liquido (per esempio un bicchiere d'acqua). La compressa non deve essere masticata e deve essere assunta ogni giorno alla stessa ora.

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Olmesartan Idroclorotiazide Aurobindo
    Ipersensibilità ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti (elencati al paragrafo 6.1) o ad altre sostanze sulfonamide-derivate (poiché idroclorotiazide è un farmaco sulfonamide-derivato).
    Compromissione renale (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
    Ipopotassiemia refrattaria, ipercalcemia, iponatremia e iperuricemia sintomatica.
    Compromissione epatica di grado moderato e grave, colestasi e patologie biliari ostruttive (vedere paragrafo 5.2).
    Secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.4 e 4.6).
    L'uso concomitante di Olmesartan e idroclorotiazide Aurobindo con medicinali contenenti aliskiren è controindicato nei pazienti affetti da diabete mellito o compromissione renale (velocità di filtrazione glomerulare GFR < 60 ml/min/1.73 m2) (vedere paragrafi 4.5 e 5.1).

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Olmesartan Idroclorotiazide Aurobindo
    Deplezione del volume intravascolare
    Nei pazienti con ipovolemia e/o deplezione di sodio causate da dosi elevate di diuretici, ridotto apporto sodico con la dieta, diarrea o vomito, può verificarsi ipotensione sintomatica, specialmente dopo la prima dose. Tali condizioni devono essere corrette prima di iniziare il trattamento con Olmesartan e idroclorotiazide Aurobindo.
    Altre condizioni legate alla stimolazione del sistema renina-angiotensina-aldosterone
    Nei pazienti il cui tono vascolare e la cui funzionalità renale dipendano principalmente dall'attività del sistema renina-angiotensina-aldosterone (ad esempio, pazienti con grave insufficienza cardiaca congestizia o affetti da malattie renali, inclusa la stenosi dell'arteria renale), il trattamento con medicinali che intervengano su questo sistema è stato associato a ipotensione acuta, azotemia, oliguria o, in rari casi, insufficienza renale acuta.
    Ipertensione renovascolare
    Nei pazienti con stenosi bilaterale dell'arteria renale, o stenosi dell'arteria afferente al singolo rene funzionante, trattati con medicinali che intervengano sul sistema renina-angiotensina-aldosterone, esiste un rischio aumentato di grave ipotensione e insufficienza renale.
    Compromissione renale e trapianto renale
    Olmesartan Medoxomil + Idroclorotiazide non deve essere impiegato in pazienti con compromissione renale grave (clearance della creatinina < 30 ml/min). La dose massima di olmesartan medoxomil in pazienti con compromissione renale da lieve a moderata (clearance della creatinina ≥ 30 ml/min, < 60 ml/min) è di 20 mg di olmesartan medoxomil una volta al giorno. Tuttavia, in questi pazienti olmesartan medoxomil e idroclorotiazide 20 mg/12,5 mg e 20 mg/25 mg devono essere somministrati con cautela e si raccomanda di controllare periodicamente i livelli sierici di potassio, creatinina ed acido urico. Nei pazienti con compromissione della funzionalità renale può verificarsi azotemia associata all'uso dei diuretici tiazidici. Se si evidenzia una progressiva compromissione renale, è necessaria una attenta rivalutazione della terapia, prendendo in considerazione la sospensione del diuretico.
    Pertanto, Olmesartan e idroclorotiazide Aurobindo 40 mg/12,5 mg e 40 mg/25 mg sono controindicati in tutti gli stadi della compromissione renale (vedere paragrafo 4.3).
    Non esiste esperienza di somministrazione di olmesartan medoxomil e idroclorotiazide in pazienti sottoposti di recente a trapianto renale.
    Duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS)
    Esiste l'evidenza che l'uso concomitante di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren aumenta il rischio di ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l'insufficienza renale acuta). Il duplice blocco del RAAS attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren non è pertanto raccomandato (vedere paragrafi 4.5 e 5.1). Se la terapia del duplice blocco è considerata assolutamente necessaria, ciò deve avvenire solo sotto la supervisione di uno specialista e con uno stretto e frequente monitoraggio della funzionalità renale, degli elettroliti e della pressione sanguigna.
    Gli ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II non devono essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica.
    Compromissione epatica
    Non vi è al momento esperienza con olmesartan medoxomil in pazienti con grave compromissione epatica. Nei pazienti con compromissione epatica moderata, la dose massima di olmesartan medoxomil è di 20 mg una volta al giorno.
    Inoltre, lievi alterazioni del bilancio idro-elettrolitico durante la terapia con tiazidi possono indurre coma epatico in pazienti con compromissione della funzionalità epatica o epatopatia progressiva.
    Pertanto, l'uso di olmesartan medoxomil e idroclorotiazide 40 mg/12.5 mg e 40 mg/25 mg è controindicato in pazienti con compromissione epatica da moderata a grave, colestasi e ostruzione biliare (vedere paragrafi 4.3, 5.2). Bisogna esercitare cautela in pazienti con compromissione epatica di grado lieve (vedere paragrafo 4.2).
    Stenosi della valvola aortica e mitrale, cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva
    Come con gli altri vasodilatatori, si raccomanda particolare cautela nei pazienti affetti da stenosi della valvola aortica o mitrale o da cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva.
    Aldosteronismo primario
    I pazienti con aldosteronismo primario non rispondono generalmente ai farmaci antipertensivi che agiscano mediante l'inibizione del sistema renina-angiotensina. Pertanto, l'uso di olmesartan medoxomil e idroclorotiazide non è raccomandato in questi pazienti.
    Effetti metabolici ed endocrini
    La terapia con tiazidi può alterare la tolleranza al glucosio. Nei pazienti diabetici possono essere richiesti aggiustamenti posologici dell'insulina o degli ipoglicemizzanti orali (vedere paragrafo 4.5). Un diabete mellito latente può diventare manifesto durante la terapia con tiazidi.
    L'aumento dei livelli di colesterolo e trigliceridi è un noto effetto indesiderato associato alla terapia con diuretici tiazidici.
    In alcuni pazienti che ricevono la terapia tiazidica può verificarsi iperuricemia o peggioramento della gotta.
    Squilibrio elettrolitico
    Come per tutti i pazienti in terapia con diuretici, vanno effettuate periodiche determinazioni degli elettroliti sierici ad intervalli appropriati.
    Le tiazidi, inclusa idroclorotiazide, possono causare squilibrio idrico o elettrolitico (incluse ipopotassiemia, iponatremia e alcalosi ipocloremica). Segni di allarme di squilibrio idrico o elettrolitico sono secchezza del cavo orale, sete, debolezza, letargia, sonnolenza, irrequietezza, dolore o crampi muscolari, stanchezza muscolare, ipotensione, oliguria, tachicardia e disturbi gastrointestinali come nausea o vomito (vedere paragrafo 4.8).
    Il rischio di ipopotassiemia è maggiore in pazienti con cirrosi epatica, in pazienti con diuresi rapida, in pazienti che ricevano inadeguato apporto orale di elettroliti ed in pazienti che ricevano terapia concomitante con corticosteroidi o ACTH (vedere paragrafo 4.5).
    Al contrario, a causa dell'antagonismo dei recettori dell'angiotensina II (AT-1) di olmesartan medoxomil contenuto in olmesartan medoxomil e idroclorotiazide, può manifestarsi iperpotassiemia, specialmente in presenza di compromissione renale e/o insufficienza cardiaca e diabete mellito. Si raccomanda un adeguato controllo del potassio sierico nei pazienti a rischio. I diuretici risparmiatori di potassio, gli integratori di potassio o i sostituti del sale contenenti potassio e gli altri medicinali che possono indurre incremento dei livelli sierici del potassio (come l'eparina) devono essere somministrati con cautela in concomitanza all'assunzione di olmesartan medoxomil e idroclorotiazide (vedere paragrafo 4.5).
    Non vi è evidenza che olmesartan medoxomil riduca o prevenga l'iponatremia indotta da diuretici. Il deficit di cloruri è generalmente lieve e, di solito, non richiede trattamento.
    Le tiazidi possono ridurre l'escrezione urinaria del calcio e causare lieve ed intermittente incremento del calcio sierico in assenza di disturbi noti del metabolismo del calcio. Una ipercalcemia può essere una manifestazione di un iperparatiroidismo occulto. Le tiazidi devono essere sospese prima di effettuare esami di funzionalità paratiroidea. È stato dimostrato che le tiazidi aumentano l'escrezione urinaria di magnesio, con possibile ipomagnesemia.
    Nei pazienti edematosi, esposti ad alte temperature atmosferiche può verificarsi iponatremia da diluizione.
    Litio
    Come con altri antagonisti del recettore dell'angiotensina II, la somministrazione concomitante di litio e olmesartan medoxomil e idroclorotiazide non è raccomandata (vedere paragrafo 4.5).
    Enteropatia simil-sprue
    In casi molto rari, in pazienti in trattamento con olmesartan da pochi mesi o anni è stata segnalata grave diarrea cronica con significativa perdita di peso, causata probabilmente da una reazione localizzata di ipersensibilità ritardata. Le biopsie intestinali dei pazienti hanno spesso messo in evidenza atrofia dei villi. Se un paziente manifesta questi sintomi in corso di trattamento con olmesartan e apparentemente in assenza di altre eziologie, il trattamento con olmesartan deve essere immediatamente interrotto e non deve essere ripreso. Se la diarrea non migliora durante la settimana successiva all'interruzione, si deve considerare di chiedere un ulteriore parere ad uno specialista (ad es. gastroenterologo).
    Effusione coroidale, miopia acuta e glaucoma ad angolo chiuso secondario
    I farmaci sulfamidici o derivati da sulfamidici possono causare una reazione idiosincrasica che determina effusione coroidale con difetti del campo visivo, miopia transitoria e glaucoma acuto ad angolo chiuso. I sintomi includono l'insorgenza acuta di diminuita acuità visiva o dolore oculare e tipicamente insorgono entro ore fino a settimane dall'inizio della terapia. Il glaucoma acuto ad angolo chiuso non trattato può portare a perdita permanente della vista. Il trattamento primario prevede l'interruzione più rapida possibile della somministrazione del farmaco. Può essere necessario considerare un rapido trattamento medico o chirurgico nel caso in cui la pressione intraoculare resti incontrollata. I fattori di rischio per lo sviluppo del glaucoma acuto ad angolo chiuso possono includere una storia di allergia alle sulfonamidi o alla penicillina.
    Cancro della pelle non melanoma
    In due studi epidemiologici basati sui dati del Registro nazionale dei tumori danese è stato osservato un aumento del rischio di cancro della pelle non-melanoma (NMSC) [carcinoma basocellulare (BCC) e carcinoma a cellule squamose (SCC)] associato all'aumento cumulativo della dose di idroclorotiazide (HCTZ) assunta. L'effetto fotosensibilizzante dell'HCTZ potrebbe rappresentare un possibile meccanismo dell'NMSC.
    I pazienti che assumono HCTZ devono essere informati del rischio di NMSC e consigliati di sottoporre a controllo regolare la cute per verificare la presenza di nuove lesioni e segnalare immediatamente eventuali lesioni cutanee sospette. Al fine di minimizzare il rischio di cancro cutaneo, occorre consigliare ai pazienti l'adozione di possibili misure preventive quali l'esposizione limitata alla luce solare e ai raggi UV e, in caso di esposizione, una protezione adeguata. Eventuali lesioni cutanee sospette devono essere esaminate immediatamente, possibilmente con l'ausilio di esami istologici su biopsie. Può essere inoltre necessario riconsiderare l'utilizzo di HCTZ nei pazienti che hanno manifestato NMSC in precedenza (vedere anche paragrafo 4.8).
    Differenze etniche
    Come con tutti gli altri medicinali contenenti antagonisti del recettore dell'angiotensina II, l'effetto antipertensivo di olmesartan medoxomil e idroclorotiazide è alquanto inferiore nei pazienti di etnia nera, probabilmente a causa della maggiore prevalenza di bassi livelli di renina nella popolazione ipertesa di etnia nera.
    Test antidoping:
    L'idroclorotiazide contenuta in questo medicinale può determinare positività di alcuni test antidoping.
    Gravidanza:
    La terapia con antagonisti del recettore dell'angiotensina II non deve essere iniziata durante la gravidanza. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere ad un trattamento antipertensivo alternativo, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con antagonisti del recettore dell'angiotensina II. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con antagonisti del recettore dell'angiotensina II deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa (vedere paragrafi 4.3 e 4.6).
    Tossicità respiratoria acuta
    Dopo l'assunzione di idroclorotiazide sono stati segnalati casi severi molto rari di tossicità respiratoria acuta, compresa la sindrome da distress respiratorio acuto (acute distress respiratory syndrome, ARDS). L'edema polmonare si sviluppa generalmente entro pochi minuti od ore dall'assunzione di idroclorotiazide. All'esordio i sintomi comprendono dispnea, febbre, deterioramento polmonare e ipotensione. Se si sospetta la diagnosi di ARDS, Olmesartan e Idroclorotiazide Aurobindo deve essere interrotto e deve essere somministrato un trattamento appropriato. Non deve essere somministrato idroclorotiazide a pazienti che in precedenza hanno manifestato ARDS in seguito all'assunzione di idroclorotiazide.
    Altro:
    Come con tutti gli antipertensivi, nei pazienti con cardiopatia ischemica o patologia cerebrovascolare ischemica, la riduzione eccessiva della pressione arteriosa può causare infarto miocardico o ictus.
    Reazioni di ipersensibilità ad idroclorotiazide possono insorgere in pazienti con o senza anamnesi di allergia o asma bronchiale, ma sono più probabili con tali riscontri anamnestici.
    È stata segnalata esacerbazione o attivazione di lupus eritematoso sistemico con l'impiego di diuretici tiazidici.
    Questo medicinale contiene lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi o da malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Olmesartan Idroclorotiazide Aurobindo
    Potenziali interazioni con l'associazione olmesartan medoxomil e idroclorotiazide
    Uso concomitante non raccomandato
    Litio:
    Aumenti reversibili delle concentrazioni sieriche di litio e della sua tossicità sono stati segnalati durante la somministrazione concomitante di litio con inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina e, raramente, con antagonisti del recettore dell'angiotensina II. Inoltre, la clearance renale del litio è ridotta dalle tiazidi e, di conseguenza, il rischio di tossicità da litio può essere aumentato. Pertanto, l'uso di olmesartan medoxomil e idroclorotiazide e di litio in associazione non è raccomandato (vedere paragrafo 4.4). Nel caso si ritenga necessario l'uso concomitante, si raccomanda un attento controllo dei livelli sierici di litio.
    Uso concomitante che richiede cautela
    Baclofene:
    Può verificarsi potenziamento dell'effetto antipertensivo.
    Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS):
    I FANS (ad esempio l'acido acetilsalicilico (> 3 g/die), i COX-2 inibitori e i FANS non selettivi) possono ridurre l'effetto antipertensivo dei diuretici tiazidici e degli antagonisti del recettore dell'angiotensina II.
    In alcuni pazienti con compromissione della funzionalità renale (ad esempio pazienti disidratati o anziani con funzionalità renale compromessa), la somministrazione concomitante di antagonisti del recettore dell'angiotensina II e di inibitori della cicloossigenasi può determinare ulteriore deterioramento della funzionalità renale, compresa la possibile insufficienza renale acuta, di solito reversibile. Pertanto, tale associazione deve essere somministrata con cautela, specialmente negli anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e si deve prendere in considerazione il controllo della funzionalità renale dopo l'inizio del trattamento concomitante e periodicamente nel corso di questo.
    Uso concomitante da tenere in considerazione
    Amifostina:
    Può verificarsi potenziamento dell'effetto antipertensivo.
    Altri farmaci antipertensivi:
    L'effetto ipotensivo causato da olmesartan medoxomil/idroclorotiazide può essere aumentato dall'impiego concomitante di altri medicinali antipertensivi.
    Alcol, barbiturici, stupefacenti o antidepressivi:
    Può verificarsi potenziamento dell'ipotensione ortostatica.
    Potenziali interazioni con olmesartan medoxomil:
    Uso concomitante non raccomandato
    ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren:
    I dati degli studi clinici hanno dimostrato che il duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren, è associato ad una maggiore frequenza di eventi avversi quali ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l'insufficienza renale acuta) rispetto all'uso di un singolo agente attivo sul sistema RAAS (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.1).
    Medicinali che influenzano i livelli di potassio:
    Sulla base dell'esperienza dell'impiego di altri medicinali che influiscono sul sistema renina-angiotensina, l'impiego concomitante di diuretici risparmiatori di potassio, di integratori di potassio, di sostituti del sale contenenti potassio o di altri medicinali in grado di determinare un aumento dei livelli del potassio sierico (ad esempio eparina, ACE-inibitori) può causare un aumento del potassio sierico (vedere paragrafo 4.4). Qualora vengano prescritti medicinali in grado di agire sui livelli di potassio in associazione a olmesartan medoxomil e idroclorotiazide, si consiglia il controllo dei livelli plasmatici di potassio.
    Colesevelam, sequestrante degli acidi biliari:
    La somministrazione concomitante del colesevelam cloridrato, sequestrante degli acidi biliari, riduce l'esposizione sistemica, la concentrazione massima plasmatica e il t1/2 di olmesartan. La somministrazione di olmesartan medoxomil almeno 4 ore prima del colesevelam cloridrato riduce l'effetto di questa interazione farmacologica. Deve essere presa in considerazione la somministrazione di olmesartan medoxomil almeno 4 ore prima della dose di colesevelam cloridrato (vedere paragrafo 5.2).
    Informazioni aggiuntive
    Dopo il trattamento con antiacidi (alluminio magnesio idrossido) è stata osservata una modesta riduzione della biodisponibilità di olmesartan.
    Olmesartan medoxomil non ha effetti significativi sulla farmacocinetica o sulla farmacodinamica del warfarin o sulla farmacocinetica della digossina.
    La somministrazione concomitante di olmesartan medoxomil e pravastatina non determina effetti clinicamente rilevanti sulla farmacocinetica delle due sostanze in soggetti sani.
    Olmesartan non possiede effetti inibitori clinicamente rilevanti sugli enzimi del citocromo P450 umano 1A1/2, 2A6, 2C8/9, 2C19, 2D6, 2E1 e 3A4 in vitro, mentre gli effetti di induzione sul citocromo P450 del ratto sono minimi o assenti. Non sono da attendersi interazioni clinicamente rilevanti tra olmesartan e farmaci metabolizzati dai succitati enzimi del citocromo P450.
    Potenziali interazioni con idroclorotiazide:
    Uso concomitante non raccomandato
    Medicinali che influenzano i livelli di potassio:
    L'effetto di deplezione di potassio indotto dall'idroclorotiazide (vedere paragrafo 4.4) può essere potenziato dalla somministrazione concomitante di altri medicinali associati a perdita di potassio e ipopotassiemia (ad esempio altri diuretici che determinano potassiuria, lassativi, corticosteroidi, ACTH, amfotericina, carbenoxolone, penicillina G sodica o derivati dell'acido salicilico). Pertanto, tale uso concomitante non è raccomandato.
    Uso concomitante che richiede cautela
    Sali di calcio:
    I diuretici tiazidici possono aumentare i livelli sierici di calcio per diminuzione della sua eliminazione. Se devono essere prescritti integratori di calcio, i livelli sierici di calcio devono essere controllati e la posologia del calcio aggiustata di conseguenza.
    Colestiramina e resine di colestipolo:
    L'assorbimento di idroclorotiazide viene compromesso in presenza di resine a scambio anionico.
    Glicosidi della digitale:
    L'ipopotassiemia o l'ipomagnesemia indotta da tiazidici possono favorire la comparsa di aritmie cardiache indotte da digitale.
    Medicinali che risentono delle alterazioni della potassiemia:
    Si raccomanda di effettuare il controllo periodico del potassio sierico e dell'ECG quando olmesartan medoxomil e idroclorotiazide viene somministrato in concomitanza con medicinali che risentono delle alterazioni della potassiemia (ad esempio glicosidi della digitale e antiaritmici), o con i seguenti medicinali (inclusi alcuni antiaritmici) che possono indurre torsioni di punta (tachicardia ventricolare), in quanto l'ipopotassiemia è un fattore predisponente per le torsioni di punta (tachicardia ventricolare):
    • antiaritmici di classe Ia (ad esempio chinidina, idrochinidina, disopiramide)
    • antiaritmici di classe III (ad esempio amiodarone, sotalolo, dofetilide, ibutilide)
    • alcuni antipsicotici (ad esempio tioridazina, clorpromazina, levomepromazina, trifluoperazina, ciamemazina, sulpiride, sultopride, amisulpride, tiapride, pimozide, aloperidolo, droperidolo)
    • altri (ad esempio bepridile, cisapride, difemanile, eritromicina ev, alofantrina, mizolastina, pentamidina, sparfloxacina, terfenadina, vincamina ev).
    Miorilassanti non depolarizzanti (ad esempio tubocurarina):
    L'effetto dei miorilassanti non depolarizzanti può essere potenziato dall'idroclorotiazide.
    Farmaci anticolinergici (ad esempio atropina, biperiden):
    Aumento della biodisponibilità dei diuretici tiazidici dovuto a riduzione della motilità gastrointestinale e della velocità di svuotamento gastrico.
    Medicinali antidiabetici (farmaci orali e insulina):
    Il trattamento con un diuretico tiazidico può influenzare la tolleranza al glucosio. Possono essere richiesti aggiustamenti posologici dei medicinali antidiabetici (vedere paragrafo 4.4).
    Metformina:
    La metformina deve essere impiegata con cautela a causa del rischio di acidosi lattica indotta dalla possibile insufficienza renale funzionale legata ad idroclorotiazide.
    Beta bloccanti e diazossido:
    L'effetto iperglicemizzante dei beta bloccanti e del diazossido può essere aumentato dalle tiazidi.
    Amine pressorie (ad esempio noradrenalina):
    L'effetto delle amine pressorie può essere ridotto.
    Medicinali usati nel trattamento della gotta (ad es. probenecid, sulfinpirazone e allopurinolo):
    Può essere necessario un aggiustamento posologico dei medicinali uricosurici, poiché idroclorotiazide può aumentare il livello sierico dell'acido urico. Può essere necessario un aumento del dosaggio di probenecid o sulfinpirazone. La somministrazione concomitante di un diuretico tiazidico può aumentare l'incidenza di reazioni da ipersensibilità ad allopurinolo.
    Amantadina:
    Le tiazidi possono aumentare il rischio di reazioni avverse da amantadina.
    Farmaci citotossici (ad esempio ciclofosfamide, metotressato):
    Le tiazidi possono ridurre l'escrezione renale di medicinali citotossici e potenziare i loro effetti mielosoppressivi.
    Salicilati:
    In caso di somministrazione di alte dosi di salicilati, idroclorotiazide può aumentare l'effetto tossico dei salicilati sul sistema nervoso centrale.
    Metildopa:
    Sono stati segnalati casi isolati di anemia emolitica con l'uso concomitante di idroclorotiazide e metildopa.
    Ciclosporina:
    Il trattamento concomitante con ciclosporina può aumentare il rischio di iperuricemia e complicanze simil-gotta.
    Tetracicline:
    La somministrazione concomitante di tetracicline e tiazidici incrementa il rischio di aumento dei livelli di urea indotto da tetracicline. Questa interazione probabilmente non si verifica con doxiciclina.


    Interazioni riportate su letteratura scientifica internazionale
    Prima di prendere "Olmesartan Idroclorotiazide Aurobindo - Compresse Rivestite" insieme ad altri farmaci come “Abelcet Complesso Lipidico”, “AmBisome”, “Benzilpenicillina Potassica K24 Pharmaceuticals”, “Fluss 40”, “Fungizone”, “Furosemide Accord”, “Furosemide Aurobindo”, “Furosemide DOC Generici - Compressa”, “Furosemide Fisiopharma”, “Furosemide Galenica Senese”, “Furosemide Hexal”, “Furosemide L.F.M.”, “Furosemide Mylan Generics - Compressa Divisibile”, “Furosemide Mylan Generics - Compressa”, “Furosemide Salf”, “Furosemide Teva”, “Furosemide Teva Generics”, “Lasitone”, “Lasix - Compressa”, “Lasix - Compressa, Soluzione (uso Interno)”, “Lasix Fiale”, “Lasix - Soluzione”, “Sigmacillina”, “Spirofur”, etc.., chiedi al tuo al tuo medico o farmacista di fiducia di verificare che sia sicuro e non dannoso per la tua salute ...

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Gravidanza
    A causa degli effetti in gravidanza dei principi attivi di questa associazione, l'uso di Olmesartan e idroclorotiazide Aurobindo non è raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4). L'uso di Olmesartan e idroclorotiazide Aurobindo è controindicato durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
    Olmesartan medoxomil
    L'uso degli antagonisti del recettore dell'angiotensina II non è raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4). L'uso degli antagonisti del recettore dell'angiotensina II è controindicato durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
    L'evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicità a seguito dell'esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia, non può essere escluso un lieve aumento del rischio. Sebbene non siano disponibili dati epidemiologici controllati sul rischio con antagonisti del recettore dell'angiotensina II, un simile rischio può esistere per questa classe di medicinali. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere ad un trattamento antipertensivo alternativo, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con antagonisti del recettore dell'angiotensina II. Quando viene accertata una gravidanza, il trattamento con antagonisti del recettore dell'angiotensina II deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa.
    L'esposizione ad antagonisti del recettore dell'angiotensina II durante il secondo ed il terzo trimestre induce tossicità fetale (ridotta funzionalità renale, oligoidramnios, ritardo nell'ossificazione del cranio) e tossicità neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperpotassiemia). (vedere anche paragrafo 5.3 “Dati preclinici di sicurezza“).
    Se si verifica una esposizione ad antagonisti del recettore dell'angiotensina II dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalità renale e del cranio.
    I neonati le cui madri abbiano assunto antagonisti del recettore dell'angiotensina II devono essere attentamente seguiti per quanto riguarda l'ipotensione (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
    Idroclorotiazide
    L'esperienza sull'uso di idroclorotiazide durante la gravidanza, specialmente durante il primo trimestre, è limitata. Gli studi condotti su animali sono insufficienti.
    L'idroclorotiazide attraversa la placenta. In base al meccanismo di azione farmacologico dell'idroclorotiazide, il suo uso durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza può compromettere la perfusione feto-placentare e causare effetti fetali e neonatali come ittero, disturbo dell'equilibrio elettrolitico e trombocitopenia.
    L'idroclorotiazide non deve essere impiegata nell'edema gestazionale, nell'ipertensione gravidica o pre-eclampsia a causa del rischio di deplezione del volume plasmatico e ipoperfusione placentare, senza effetti favorevoli sul decorso della malattia.
    L'idroclorotiazide non deve essere impiegata per l'ipertensione essenziale in donne incinte eccetto quelle rare situazioni in cui nessun altro trattamento possa essere usato.
    Allattamento
    Olmesartan medoxomil
    Poiché non sono disponibili dati riguardanti l'uso di Olmesartan Medoxomil + Idroclorotiazide durante l'allattamento, Olmesartan e idroclorotiazide Aurobindo non è raccomandato e si devono preferire terapie alternative con un miglior comprovato profilo di sicurezza per l'uso durante l'allattamento specialmente in caso di allattamento a neonati o prematuri.
    Idroclorotiazide
    L'idroclorotiazide è escreta nel latte umano in piccole quantità. Alti dosaggi di tiazidi, che causano intensa diuresi, possono inibire la produzione di latte. L'uso di Olmesartan e idroclorotiazide Aurobindo non è raccomandato durante l'allattamento. Se si usa Olmesartan e idroclorotiazide Aurobindo durante l'allattamento le dosi devono essere mantenute più basse possibile.

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    Olmesartan e idroclorotiazide Aurobindo 40 mg/12,5 mg e 40 mg/25 mg esercita una lieve o moderata influenza sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari. Capogiri o affaticamento, in grado di compromettere la capacità di reazione, possono manifestarsi occasionalmente nei pazienti che seguono una terapia antipertensiva.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Olmesartan Idroclorotiazide Aurobindo
    Le reazioni avverse più comunemente segnalate in corso di trattamento con olmesartan medoxomil/idroclorotiazide 40 mg/12,5 mg e 40 mg/25 mg sono cefalea (2,9%), capogiri (1,9%) ed affaticamento (1,0%).
    L'idroclorotiazide può causare o aggravare una deplezione di liquidi che può condurre a squilibrio elettrolitico (vedere paragrafo 4.4).
    La sicurezza di Olmesartan e idroclorotiazide Aurobindo 40 mg/12,5 mg e 40 mg/25 mg è stata studiata nel corso di studi clinici cui hanno partecipato 3709 pazienti che hanno ricevuto olmesartan medoxomil in associazione a idroclorotiazide.
    Ulteriori reazioni avverse segnalate con l'associazione fissa di Olmesartan Medoxomil + Idroclorotiazide ai dosaggi inferiori di 20 mg/12,5 mg e 20 mg/25 mg possono essere potenziali reazioni avverse ad Olmesartan e idroclorotiazide Aurobindo 40 mg/12,5 mg e 40 mg/25 mg.
    Le reazioni avverse osservate con olmesartan medoxomil/idroclorotiazide negli studi clinici, negli studi di sicurezza post autorizzazione e le segnalazioni spontanee sono riportate nella tabella sottostante, così come le reazioni avverse indotte dai singoli principi attivi olmesartan medoxomil e idroclorotiazide basate sul profilo di sicurezza noto di queste sostanze.
    Per classificare la frequenza delle reazioni avverse è stata impiegata la seguente terminologia: molto comune (≥ 1/10); comune (≥1/100 a <1/10); non comune (≥1/1.000 a <1/100); rara (≥1/10.000 a <1/1.000), molto rara (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
    Classificazione sistemica organica MedDRA
    Reazioni avverse
    Frequenza
    Olmesartan/ idroclorotiazide
    Olmesartan
    HCTZ
    Infezioni e infestazioni
    Scialoadenite
     
     
    Raro
    Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi)
    Cancro cutaneo non melanoma (carcinoma basocellulare e carcinoma a cellule squamose)
     
     
    Non nota
    Patologie del sistema emolinfopoietico
    Anemia aplastica
     
     
    Raro
    Depressione midollare
     
     
    Raro
    Anemia emolitica
     
     
    Raro
    Leucopenia
     
     
    Raro
    Neutropenia/ Agranulocitosi
     
     
    Raro
    Trombocitopenia
     
    Non comune
    Raro
    Disturbi del sistema immunitario
    Reazioni anafilattiche
     
    Non comune
    Non comune
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione
    Anoressia
     
     
    Non comune
    Glicosuria
     
     
    Comune
    Ipercalcemia
     
     
    Comune
    Ipercolesterolemia
    Non comune
     
    Molto comune
    Iperglicemia
     
     
    Comune
    Iperpotassiemia
     
    Raro
     
    Ipertrigliceridemia
    Non comune
    Comune
    Molto comune
    Iperuricemia
    Non comune
    Comune
    Molto comune
    Ipocloremia
     
     
    Comune
    Alcalosi ipocloremica
     
     
    Molto raro
    Ipopotassiemia
     
     
    Comune
    Ipomagnesemia
     
     
    Comune
    Iponatriemia
     
     
    Comune
    Iperamilasemia
     
     
    Comune
    Disturbi psichiatrici
     
    Apatia
     
     
    Raro
    Depressione
     
     
    Raro
    Irrequietezza
     
     
    Raro
    Disturbi del sonno
     
     
    Raro
    Patologie del sistema nervoso
    Stato confusionale
     
     
    Comune
    Convulsioni
     
     
    Raro
    Disturbi della coscienza (come perdita di coscienza)
    Raro
     
     
    Capogiri/stordimento mentale
    Comune
    Comune
    Comune
    Cefalea
    Comune
    Comune
    Raro
    Perdita di appetito
     
     
    Non comune
    Parestesia
     
     
    Raro
    Capogiri posturali
    Non comune
     
     
    Sonnolenza
    Non comune
     
     
    Sincope
    Non comune
     
     
    Patologie dell'occhio
    Riduzione della lacrimazione
     
     
    Raro
    Offuscamento transitorio della vista
     
     
    Raro
    Peggioramento di miopia preesistente
     
     
    Non comune
    Miopia acuta, e glaucoma acuto secondario ad angolo chiuso, effusione coroidale
     
     
    Non nota
    Xantopsia
     
     
    Raro
    Patologie dell'orecchio e del labirinto
    Vertigini
    Non comune
    Non comune
    Raro
    Patologie cardiache
    Angina pectoris
     
    Non comune
     
    Aritmie cardiache
     
     
    Raro
    Palpitazioni
    Non comune
     
     
    Patologie vascolari
    Embolia
     
     
    Raro
    Ipotensione
    Non comune
    Raro
     
    Angioite necrotizzante (vasculite, vasculite cutanea)
     
     
    Raro
    Ipotensione ortostatica
    Non comune
     
    Non comune
    Trombosi
     
     
    Raro
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
    Bronchite
     
    Comune
     
    Tosse
    Non comune
    Comune
     
    Dispnea
     
     
    Raro
    Polmonite
    interstiziale
     
     
    Raro
    Faringite
     
    Comune
     
    Rinite
      Comune  
    Sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) (vedere paragrafo 4.4)
     
     
    Molto raro
    Patologie gastrointestinali
    Dolore addominale
    Non comune
    Comune
    Comune
    Stipsi
     
     
    Comune
    Diarrea
    Non comune
    Comune
    Comune
    Dispepsia
    Non comune
    Comune
     
    Irritazione gastrica
     
     
    Comune
    Gastroenterite
     
    Comune
     
    Meteorismo
     
     
    Comune
    Nausea
    Non comune
    Comune
    Comune
    Pancreatite
     
     
    Raro
    Ileo paralitico
     
     
    Molto raro
    Vomito
    Non comune
    Non comune
    Comune
    Enteropatia simil-sprue (vedere paragrafo 4.4)
     
    Molto raro
     
    Patologie epatobiliari
    Colecistite acuta
     
     
    Raro
    Ittero (ittero colestatico intraepatico)
     
     
    Raro
    Epatite autoimmune*   Non nota  
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
    Dermatite allergica
     
    Non comune
     
    Reazioni anafilattiche cutanee
     
     
    Raro
    Edema angioneurotico
    Raro
    Raro
     
    Reazioni cutanee simil-lupus eritematoso
     
     
    Raro
    Eczema
    Non comune
     
     
    Eritema
     
     
    Non comune
    Esantema
     
    Non comune
     
    Reazioni di fotosensibilità
     
     
    Non comune
    Prurito
     
    Non comune
    Non comune
    Porpora
     
     
    Non comune
    Eruzione cutanea
    Non comune
    Non comune
    Non comune
    Ri-esacerbazione di lupus eritematoso cutaneo
     
     
    Raro
    Necrolisi epidermica tossica
     
     
    Raro
    Orticaria
    Raro
    Non comune
    Non comune
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
    Artralgia
    Non comune
     
     
    Artrite
     
    Comune
     
    Mal di schiena
    Non comune
    Comune
     
    Spasmi muscolari
    Non comune
    Raro
     
    Debolezza muscolare
     
     
    Raro
    Mialgia
    Non comune
    Non comune
     
    Dolore alle estremità
    Non comune
     
     
    Paresi
     
     
    Raro
    Dolori scheletrici
     
    Comune
     
    Patologie renali e urinarie
    Insufficienza renale acuta
    Raro
    Raro
     
    Ematuria
    Non comune
    Comune
     
    Nefrite interstiziale
     
     
    Raro
    Insufficienza renale
     
    Raro
     
    Disfunzione renale
     
     
    Raro
    Infezioni delle vie urinarie
     
    Comune
     
    Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
    Disfunzione erettile
    Non comune
     
    Non comune
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
    Astenia
    Comune
    Non comune
     
    Dolore toracico
    Comune
    Comune
     
    Edema facciale
     
    Non comune
     
    Affaticamento
    Comune
    Comune
     
    Febbre
     
     
    Raro
    Sintomi simil-influenzali
     
    Comune
     
    Letargia
     
    Raro
     
    Malessere
    Raro
    Non comune
     
    Dolore
     
    Comune
     
    Edema periferico
    Comune
    Comune
     
    Debolezza
    Non comune
     
     
    Esami diagnostici
    Alanina aminotransferasi aumentata
    Non comune
     
     
    Aspartato aminotransferasi aumentata
    Non comune
     
     
    Calcio ematico aumentato
    Non comune
     
     
    Creatinina ematica aumentata
    Non comune
    Raro
    Comune
    Creatinfosfochinasi ematica aumentata
     
    Comune
     
    Glucosio ematico aumentato
    Non comune
     
     
    Riduzione dei valori di ematocrito
    Raro
     
     
    Riduzione dei valori di emoglobina
    Raro
     
     
    Lipidi ematici aumentati
    Non comune
     
     
    Potassio ematico diminuito
    Non comune
     
     
    Potassio ematico aumentato
    Non comune
     
     
    Urea ematica aumentata
    Non comune
    Comune
    Comune
    Azoto ureico ematico aumentato
    Raro
     
     
    Acido urico ematico aumentato
    Raro
     
     
    Gamma glutamil transferasi aumentata
    Non comune
     
     
    Enzimi epatici aumentati
     
    Comune
     
    * Dopo l'immissione in commercio sono stati segnalati casi di epatite autoimmune con una latenza che variava da pochi mesi ad anni, i quali si sono risolti dopo la sospensione di olmesartan.
    Sono stati riferiti casi singoli di rabdomiolisi in associazione temporale con l'assunzione di bloccanti del recettore dell'angiotensina II.
    Segnalazione delle reazioni avverse sospette
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Olmesartan Idroclorotiazide Aurobindo
    Non sono disponibili informazioni specifiche sugli effetti o sul trattamento del sovradosaggio di olmesartan medoxomil/idroclorotiazide. Il paziente deve essere attentamente monitorato e il trattamento deve essere sintomatico e di supporto. La gestione dipende dal tempo intercorso dall'assunzione e dalla gravità della sintomatologia. Le misure suggerite comprendono l'induzione del vomito e/o la lavanda gastrica. Il carbone attivo può essere utile nel trattamento del sovradosaggio. Gli elettroliti sierici e la creatinina devono essere monitorati frequentemente. Se si verifica ipotensione, il paziente deve essere posto in posizione supina, con veloce ripristino del volume plasmatico e dei sali.
    Le più probabili manifestazioni attese di sovradosaggio da olmesartan medoxomil sono l'ipotensione e la tachicardia; può manifestarsi anche bradicardia. Il sovradosaggio da idroclorotiazide è associato a deplezione elettrolitica (ipopotassiemia, ipocloremia) e disidratazione dovuta ad eccessiva diuresi. I più comuni segni e sintomi di sovradosaggio sono nausea e sonnolenza. L'ipopotassiemia può determinare spasmi muscolari e/o aritmie cardiache accentuate associate all'uso concomitante di glicosidi della digitale o di alcuni medicinali antiaritmici.
    Non sono disponibili dati sulla dializzabilità di olmesartan o idroclorotiazide.

    Scadenza

    3 anni.

    Conservazione

    Conservare a temperatura inferiore a 30°C.

    Farmaci Equivalenti


    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


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