Olanzapina EG

    Ultimo aggiornamento: 22/10/2024

    Cos'è Olanzapina EG?

    Olanzapina EG è un farmaco a base del principio attivo Olanzapina, appartenente alla categoria degli Antipsicotici tienobenzodiazepinici e nello specifico Diazepine, ossazepine, tiazepine e oxepine. E' commercializzato in Italia dall'azienda EG S.p.A. - Società del Gruppo STADA Arzmeimittel AG.

    Olanzapina EG può essere prescritto con Ricetta RR - medicinali soggetti a prescrizione medica.


    Confezioni

    Olanzapina EG 10 mg 28 compresse rivestite con film
    Olanzapina EG 2,5 mg 28 compresse rivestite con film
    Olanzapina EG 5 mg 28 compresse rivestite con film

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: EG S.p.A. - Società del Gruppo STADA Arzmeimittel AG
    Ricetta: RR - medicinali soggetti a prescrizione medica
    Classe: A
    Principio attivo: Olanzapina
    Gruppo terapeutico: Antipsicotici tienobenzodiazepinici
    ATC: N05AH03 - Olanzapina
    Forma farmaceutica: compresse rivestite


    Se sei un professionista, potrai trovare le schede tecniche complete e molto altro nell'area riservata di Codifa.it

    Indicazioni

    Perché si usa Olanzapina EG? A cosa serve?
    Adulti
    Olanzapina è indicata per il trattamento della schizofrenia.
    Olanzapina è efficace nel mantenimento dei progressi clinici nella terapia a lungo termine in pazienti che hanno mostrato una risposta al trattamento iniziale.
    Olanzapina è indicata nel trattamento di episodio di mania da moderato a grave.
    Nei pazienti per i quali l'episodio di mania ha risposto al trattamento con olanzapina, l'olanzapina è indicata per la prevenzione della recidiva nei pazienti con disturbo bipolare (vedere paragrafo 5.1).

    Posologia

    Come usare Olanzapina EG: Posologia
    Posologia
    Adulti
    Schizofrenia: la dose iniziale raccomandata di Olanzapina è di 10 mg/die.
    Episodio di mania: la dose iniziale è di 15 mg in unica soluzione giornaliera in monoterapia oppure 10 mg al giorno in terapia combinata (vedere paragrafo 5.1).
    Prevenzione della recidiva nel disturbo bipolare: la dose iniziale raccomandata equivale a 10 mg al giorno. Nei pazienti che abbiano preso olanzapina nel trattamento dell'episodio di mania, la terapia per la prevenzione della recidiva deve essere proseguita alla stessa dose. Nel caso sopravvenga un nuovo episodio maniacale, misto o depressivo, il trattamento con olanzapina deve essere proseguito (al bisogno con ottimizzazione della dose) in abbinamento ad una terapia supplementare per il trattamento dei sintomi dell'umore, come da indicazione clinica.
    Durante il trattamento della schizofrenia, dell'episodio di mania e per la prevenzione di recidiva nel disturbo bipolare il dosaggio giornaliero può essere aggiustato in seguito sulla base dello stato clinico individuale nell'ambito di 5/20 mg/die. Un incremento ad una dose maggiore di quella iniziale raccomandata viene consigliato solo dopo adeguata rivalutazione clinica ed avviene in genere ad intervalli non inferiori alle 24 ore.
    Olanzapina può venire somministrata dopo i pasti, in quanto il suo assorbimento non viene influenzato dal cibo. Si tenga conto di una dismissione graduale della dose nel caso di interruzione di olanzapina.
    Popolazioni speciali
    Anziani
    Una dose iniziale inferiore (5 mg/die) non è indicata di regola, ma deve essere presa in considerazione per i pazienti di 65 anni ed oltre, quando fattori clinici lo giustifichino (vedere paragrafo 4.4).
    Compromissione della funzionalità renale e/o epatica
    Una dose iniziale più bassa (5 mg) deve essere presa in considerazione per questi pazienti. Nei casi di moderata insufficienza epatica (cirrosi, classificazione Child-Pugh A o B) la dose iniziale deve essere di 5 mg ed essere aumentata solo con prudenza.
    Fumatori
    La dose iniziale e l'estensione della dose di regola non ha bisogno di essere modificata nei non fumatori rispetto ai fumatori. Il metabolismo di olanzapina può essere indotto dal fumo. È raccomandato un monitoraggio clinico e può essere considerato un aumento della dose di olanzapina se necessario (vedere paragrafo 4.5).
    Quando più di un fattore sia presente atto a procurare un metabolismo rallentato (sesso femminile, età geriatrica, stato di non fumatore), si consideri la diminuzione della dose iniziale. L'incremento posologico, quando indicato, in questi pazienti deve essere conservativo (vedere paragrafi 4.5 e 5.2).
    Popolazione pediatrica
    Non si raccomanda l'impiego di olanzapina in bambini ed adolescenti con meno di 18 anni non essendo disponibili dati di sicurezza ed efficacia. In studi a breve termine su pazienti adolescenti sono stati ravvisati un maggior numero di aumento di peso e di alterazioni dei lipidi e della prolattina rispetto a studi su pazienti adulti (vedere paragrafi 4.4, 4.8, 5.1 e 5.2).

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Olanzapina EG
    Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
    Olanzapina EG contiene lecitina di soia non deve essere somministrata a pazienti che sono ipersensibili alle arachidi o alla soia.
    Pazienti a rischio riconosciuto di glaucoma ad angolo stretto.

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Olanzapina EG
    Nel trattamento antipsicotico il miglioramento della condizione clinica del paziente può necessitare da parecchi giorni ad alcune settimane. I pazienti devono essere attentamente monitorati in questo periodo.
    Psicosi correlata a demenza e/o disturbi del comportamento
    Olanzapina non è raccomandata per l'uso in pazienti con demenza e/o dei disturbi comportamentali a causa di un incremento della mortalità e del rischio di evento cerebrovascolare. In studi clinici controllati verso placebo (durata 6-12 settimane) di pazienti anziani (età media 78 anni) con psicosi correlata a demenza e/o disturbi comportamentali si è rilevato un incremento doppio dell'incidenza di mortalità in pazienti trattati con olanzapina rispetto a pazienti trattati con placebo (rispettivamente 3.5% contro 1.5%). La maggiore incidenza della mortalità non è stata associata alla dose di olanzapina (dose media giornaliera 4.4 mg) o alla durata del trattamento. I fattori di rischio che possono predisporre questa popolazione di pazienti ad una maggiore mortalità includono l'età > 65 anni, disfagia, sedazione, malnutrizione e disidratazione, condizione polmonare (per es. polmonite, con o senza aspirazione) oppure concomitante uso di benzodiazepine. In ogni modo l'incidenza della mortalità è risultata più alta nei pazienti trattati con olanzapina rispetto a quelli trattati con placebo indipendentemente da questi fattori di rischio.
    Negli stessi studi clinici sono stati riportati eventi avversi cerebrovascolari (CVAE per es. colpo apoplettico, attacco ischemico transitorio) inclusi casi fatali. Si è rilevato un incremento di 3 volte di CVAE nei pazienti trattati con olanzapina rispetto a quelli trattati con placebo (rispettivamente 1.3% contro 0.4%). Tutti i pazienti trattati con olanzapina o placebo che avevano subito un evento cerebrovascolare, avevano fattori di rischio preesistenti. L'età > 75 anni e la demenza vascolare/di tipo misto sono state identificate come fattori di rischio per CVAE in combinazione al trattamento con olanzapina. L'efficacia di olanzapina non è stata accertata in questi studi.
    Malattia di Parkinson
    L'impiego di olanzapina nel trattamento della psicosi associata ad agonista dopaminergico in pazienti con malattia di Parkinson non viene raccomandato. In studi clinici il peggioramento della sintomatologia del Parkinson e delle allucinazioni è stato riferito molto comunemente e con maggiore frequenza che con placebo (vedere paragrafo 4.8), e olanzapina non si è dimostrata più efficace del placebo nel trattamento dei sintomi psicotici. In questi studi ai pazienti veniva inizialmente richiesto di mantenere stabile la dose efficace più bassa del farmaco anti-Parkinson (agonista dopaminergico) e di mantenere lo stesso farmaco anti-Parkinson e la stessa posologia per tutto lo studio. Olanzapina è stata introdotta a 2,5 mg/die e titolata fino ad un massimo di 15 mg/die a giudizio del ricercatore.
    Sindrome Neurolettica Maligna (SNM)
    La SNM è una condizione potenzialmente a rischio di vita associata ai farmaci antipsicotici. Casi rari riferiti come SNM sono anche stati riportati in associazione a olanzapina. Manifestazioni cliniche di SNM sono iperpiressia, rigidità muscolare, stato mentale alterato ed evidenza di instabilità del sistema nervoso autonomo (polso o pressione sanguigna irregolari, tachicardia, diaforesi e aritmia cardiaca).
    Ulteriori sintomi possono includere elevata creatinfosfochinasi, mioglobinuria (rabdomiolisi) ed insufficienza renale acuta. Se un paziente sviluppa segni e sintomi indicativi di SNM o presenta febbre alta inspiegabile senza ulteriori manifestazioni cliniche di SNM, tutti i medicinali antipsicotici, compresa olanzapina, devono essere interrotti.
    Iperglicemia e diabete
    Iperglicemia e/o sviluppo oppure esacerbazione di diabete occasionalmente associati a chetoacidosi o coma sono stati riferiti non comunemente, incluso qualche caso mortale (vedere paragrafo 4.8). In qualche caso è stato riferito un antecedente aumento di peso, che può essere un fattore predisponente.
    Si raccomanda un adeguato monitoraggio clinico in conformità con le linee guida utilizzate per gli antipsicotici, ad esempio la misurazione della glicemia al basale, 12 settimane dopo l'inizio del trattamento con olanzapina e successivamente ogni anno. I pazienti in trattamento con agenti antipsicotici, inclusa olanzapina, devono essere monitorati per segni e sintomi di iperglicemia (come polidipsia, poliuria, polifagia e debolezza) e i pazienti con diabete mellito o con fattori di rischio per lo sviluppo del diabete mellito devono essere monitorati regolarmente per un peggioramento del controllo glicemico. Il peso deve essere regolarmente monitorato, ad esempio 4, 8 e 12 settimane dopo l'inizio del trattamento con olanzapina e successivamente ogni trimestre.
    Alterazioni dei lipidi
    Nel corso di studi clinici controllati verso placebo si sono osservate alterazioni indesiderate dei livelli lipidici in pazienti trattati con olanzapina (vedere paragrafo 4.8). Le alterazioni dei lipidi devono essere trattate in maniera clinicamente adeguata, in particolare in pazienti dislipidemici ed in pazienti con fattori di rischio per disturbi lipidici. Si deve monitorare regolarmente i livelli lipidici in pazienti in trattamento con qualsiasi medicinale antipsicotico, incluso olanzapina, in conformità con le linee guida utilizzate per gli antipsicotici, ad esempio al basale, 12 settimane dopo l'inizio del trattamento con olanzapina e successivamente ogni 5 anni.
    Attività anticolinergica
    Anche se olanzapina ha dimostrato attività anticolinergica in vitro, l'esperienza durante studi clinici ha rivelato una bassa incidenza di effetti ad essa correlati. Tuttavia, in considerazione della scarsa esperienza clinica con olanzapina in pazienti con malattie concomitanti, si consiglia cautela nella prescrizione a pazienti con ipertrofia prostatica, ileo paralitico e patologie correlate.
    Funzione epatica
    Frequentemente sono stati osservati aumenti transitori ed asintomatici delle aminotransferasi epatiche, ALT e AST, specie nelle fasi iniziali del trattamento. Si consiglia cautela e di effettuare controlli periodici in pazienti con ALT e/o AST elevate, in pazienti con segni e sintomi di insufficienza epatica, in pazienti con preesistenti situazioni associate ad una limitata riserva funzionale epatica, così come nei casi di trattamento concomitante con farmaci potenzialmente epatotossici. Nei casi in cui sia stata emessa diagnosi di epatite (incluso il danno epatico epatocellulare, colestatico o misto) il trattamento con olanzapina deve essere sospeso.
    Neutropenia
    Si consiglia cautela nei pazienti con bassa conta di leucociti e/o neutrofili di qualsiasi origine, nei pazienti che assumono farmaci notoriamente in grado di causare neutropenia, nei pazienti con anamnesi di mielotossicità/mielodepressione su base iatrogena, nei pazienti con mielodepressione dovuta ad una malattia concomitante, a radioterapia o a chemioterapia ed infine nei pazienti con situazioni di ipereosinofilia o con malattia mieloproliferativa. La neutropenia è stata riportata frequentemente quando olanzapina e valproato sono somministrati contemporaneamente (vedere paragrafo 4.8).
    Sospensione del trattamento
    In seguito alla sospensione improvvisa di olanzapina sono stati riportati raramente (≥ 0,01% e < 0,1%) sintomi acuti quali sudorazione, insonnia, tremori, ansia, nausea o vomito.
    Intervallo QT
    Negli studi clinici, in pazienti trattati con olanzapina i prolungamenti clinicamente significativi dell'intervallo QT corretto (intervallo QT corretto secondo Fridericia [QTcF] ≥ 500 millisecondi [msec] in qualsiasi momento dopo la misurazione del valore basale in pazienti con valore basale di QTcF < 500 msec) sono risultati infrequenti (0,1% - 1%), senza differenze importanti negli eventi cardiaci associati rispetto ai controlli con placebo. Comunque si consiglia cautela quando olanzapina viene prescritta insieme a medicinali notoriamente in grado di determinare un aumento dell'intervallo QT corretto, specie nel soggetto anziano, nei pazienti con sindrome congenita del QT lungo, insufficienza cardiaca congestizia, ipertrofia cardiaca, ipopotassiemia o ipomagnesiemia.
    Tromboembolismo
    La temporale associazione tra il trattamento con olanzapina e tromboembolismo venoso è stato riportato con frequenza non comune (≥0.1% e <1%). Non è stata stabilita una causa tra la manifestazione di tromboembolismo venoso e il trattamento con olanzapina. Tuttavia, dal momento che pazienti con schizofrenia presentano spesso fattori di rischio acquisiti per il tromboembolismo venoso, devono essere identificati tutti i possibili fattori di rischio per il tromboembolismo venoso, ad esempio l'immobilizzazione dei pazienti, e devono essere assunte misure preventive.
    Attività generale del SNC
    A causa degli effetti primari di olanzapina sul Sistema Nervoso Centrale si raccomanda cautela quando il farmaco viene assunto contemporaneamente ad alcool e ad altri farmaci ad azione centrale. Poiché olanzapina dimostra di possedere in vitro un'attività dopamino-antagonista, il farmaco può antagonizzare gli effetti di agonisti dopaminergici diretti e indiretti.
    Convulsioni
    Olanzapina deve essere usata con cautela in pazienti con anamnesi di convulsioni o che sono soggetti a fattori che possono abbassare la soglia epilettica. In questi pazienti, trattati con olanzapina, la comparsa di crisi epilettiche è stata riscontrata non comunemente. Nella maggioranza di questi casi, le crisi epilettiche o i fattori di rischio per la comparsa di epilessia erano descritti nell'anamnesi.
    Discinesia tardiva
    Negli studi di confronto della durata di un anno o meno, il trattamento con olanzapina ha determinato un'incidenza inferiore, statisticamente significativa, di discinesie tardive indotte dal trattamento. Comunque, il rischio di discinesia tardiva aumenta con il trattamento a lungo termine; pertanto se i segni o i sintomi della discinesia tardiva si manifestano in un paziente in trattamento con olanzapina, si deve prendere in considerazione una riduzione del dosaggio o la sospensione del farmaco. Tali manifestazioni sintomatologiche possono temporaneamente peggiorare o addirittura insorgere dopo la sospensione del trattamento.
    Ipotensione posturale
    In studi clinici con olanzapina condotti su pazienti anziani è stata talvolta osservata ipotensione posturale. Si raccomanda di controllare periodicamente la pressione sanguigna in pazienti di oltre 65 anni di età.
    Morte cardiaca improvvisa
    Durante segnalazioni post-marketing con olanzapina, l'evento della morte cardiaca improvvisa è stata riportata in pazienti trattati con olanzapina. In uno studio retrospettivo di coorte osservazionale, il rischio di una presunta morte cardiaca improvvisa nei pazienti trattati con olanzapina è stato di circa il doppio del rischio nei pazienti che non utilizzano antipsicotici. Nello studio, il rischio con olanzapina era paragonabile al rischio con antipsicotici atipici inclusi in un'analisi combinata.
    Popolazione pediatrica
    Olanzapina non è indicata per l'uso nei bambini e negli adolescenti. Gli studi condotti su pazienti con un'età compresa tra 13-17 anni hanno mostrato diverse reazioni avverse, tra cui aumento di peso, alterazioni dei parametri metabolici ed aumento dei livelli di prolattina (vedere paragrafi 4.8 e 5.1).
    Lattosio
    OLANZAPINA EG compresse rivestite con film contiene lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi o da malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.
    Lecitina di soia
    Questo medicinale contiene lecitina di soia che potrebbe essere una fonte di proteine della soia e pertanto non deve essere preso da pazienti allergici alla soia o alle arachidi a causa del rischio di reazioni di ipersensibilità. Sono state osservate reazioni allergiche incrociate tra i semi di soia e le arachidi.

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Olanzapina EG
    Sono stati condotti studi di interazione solo con gli adulti.
    Potenziali interazioni con effetto sull'olanzapina
    Dal momento che olanzapina è metabolizzato dal CYP1A2, le sostanze che possono specificatamente indurre o inibire questo isoenzima possono influenzare la farmacocinetica di olanzapina.
    Induzione del CYP1A2
    Il metabolismo di olanzapina può essere accelerato dal fumo e dalla carbamazepina, che possono portare ad una riduzione delle concentrazioni di olanzapina. È stato osservato solo un incremento da lieve a moderato nella clearance di olanzapina. Le conseguenze sul piano clinico sono verosimilmente limitate, ma si raccomanda un monitoraggio clinico e se necessario può essere preso in considerazione un aumento del dosaggio di olanzapina (vedere paragrafo 4.2).
    Inibizione del CYP1A2
    È stato dimostrato che la fluvoxamina, uno specifico inibitore dell'attività del CYP1A2, inibisce significativamente il metabolismo di olanzapina. Dopo somministrazione di fluvoxamina l'incremento medio della Cmax di olanzapina è stato del 54% nelle donne non fumatrici e del 77% nei maschi fumatori, mentre l'incremento medio dell'AUC di olanzapina è stato, rispettivamente, del 52% nelle donne non fumatrici e del 108% nei maschi fumatori. Nei pazienti che stanno usando fluvoxamina o un qualsiasi altro inibitore del CYP1A2, così come ciprofloxacina, il trattamento con olanzapina deve iniziare a dosi più basse. Se si inizia un trattamento con un inibitore del CYP1A2, deve essere valutata una riduzione del dosaggio di olanzapina.
    Diminuita biodisponibilità
    Il carbone attivo riduce la biodisponibilità di olanzapina per via orale del 50-60% e deve essere preso almeno 2 ore prima o dopo olanzapina.
    La fluoxetina (un inibitore del CYP2D6), dosi singole di un antiacido (alluminio, magnesio) o di cimetidina non influenzano significativamente la farmacocinetica di olanzapina.
    Potenziale capacità di olanzapina di influire su altri medicinali
    Olanzapina può opporsi agli effetti di agonisti dopaminergici diretti e indiretti.
    Olanzapina non inibisce in vitro i principali isoenzimi del CYP450 (ad esempio 1A2, 2D6, 2C9, 2C19, 3A4).
    Pertanto non c'è da aspettarsi nessuna particolare interazione come verificato dagli studi in vivo in cui non fu trovata alcuna inibizione del metabolismo delle seguenti sostanze attive: antidepressivi triciclici (rappresentanti per lo più la via CYP2D6), warfarin (CYP2C9), teofillina (CYP1A2) o diazepam (CYP3A4 e 2C19).
    Olanzapina non ha mostrato interazione farmacologica quando somministrata contemporaneamente a litio o a biperidene.
    Il monitoraggio terapeutico dei livelli plasmatici di valproato non ha indicato che sia richiesto un aggiustamento della dose di valproato dopo la contemporanea somministrazione di olanzapina.
    Attività generale del SNC
    È richiesta cautela nei pazienti che consumano alcool o sono in trattamento con farmaci che possono causare la depressione del sistema nervoso centrale.
    Non si raccomanda l'uso concomitante di olanzapina e farmaci antiparkinsoniani in pazienti con Malattia di Parkinson e demenza (vedere paragrafo 4.4).
    Intervallo QTc
    È richiesta cautela nei casi in cui olanzapina viene somministrato contemporaneamente a farmaci noti per aumentare l'intervallo QTc (vedere paragrafo 4.4).

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Gravidanza
    Non sono stati condotti studi adeguati e ben controllati su donne in gravidanza. Le pazienti sono pregate di informare immediatamente il medico se restano incinte o intendono iniziare una gravidanza durante il trattamento con Olanzapina. Tuttavia, poiché l'esperienza nell'uomo è limitata, olanzapina deve essere usata in gravidanza solo se il potenziale beneficio giustifica un potenziale rischio per il feto.
    I neonati esposti agli antipsicotici (inclusa olanzapina) durante il terzo trimestre di gravidanza sono a rischio di effetti indesiderati tra cui sintomi extrapiramidali e/o di astinenza che possono variare in gravità durata dopo il parto. Sono state riportate segnalazioni di agitazione, ipertonia, ipotonia, tremore, sonnolenza, difficoltà respiratoria o disturbi nell'alimentazione. Di conseguenza, i neonati devono essere attentamente monitorati.
    Allattamento
    In uno studio effettuato su donne sane durante il periodo di allattamento al seno, olanzapina è stata eliminata nel latte materno. Allo steady state l'esposizione media del lattante (in mg/kg) è stata valutata essere l'1,8% della dose materna di olanzapina (in mg/kg). Le pazienti devono essere avvertite di non allattare al seno mentre sono in terapia con olanzapina.
    Fertilità
    Non sono noti effetti sulla fertilità (vedere paragrafo 5.3 per i dati preclinici di sicurezza).

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    Non sono stati condotti studi relativamente alla capacità di guidare veicoli e sull'utilizzo di macchinari. Dal momento che Olanzapina può provocare sonnolenza e capogiro, i pazienti devono essere informati che occorre cautela nel fare uso di macchinari, inclusi i veicoli a motore.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Olanzapina EG
    Riassunto del profilo di sicurezza
    Adulti
    Gli effetti indesiderati più comuni (riscontrati nel ≥ 1% dei pazienti) associati all'uso di Olanzapina durante gli studi clinici, sono stati sonnolenza, aumento ponderale, eosinofilia, aumento dei livelli di prolattina, colesterolo, glucosio e trigliceridi (vedere paragrafo 4.4), glicosuria, aumento dell'appetito, capogiri, acatisia, parkinsonismo, leucopenia, neutropenia (vedere paragrafo 4.4), discinesia, ipotensione ortostatica, effetti anticolinergici, aumento transitorio e asintomatico delle aminotransferasi epatiche (vedere paragrafo 4.4), eruzione cutanea, astenia, affaticamento, piressia, artralgia, aumento della fosfatasi alcalina, aumento della gamma-glutamiltransferasi, aumento dell'acido urico, aumento della creatinfosfochinasi e edema.
    Elenco delle reazioni avverse
    La seguente tabella riporta le reazioni avverse e le indagini di laboratorio derivanti da segnalazioni spontanee e dagli studi clinici. Nell'ambito di ogni gruppo di frequenza gli effetti indesiderati vengono presentati in ordine decrescente di gravità. Le frequenze sono definite come segue: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1.000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
    Molto comune
    Comune
    Non comune
    Raro
    Non nota
    Patologie del sistema emolinfopoietico
     
    Eosinofilia
    Leucopenia10
    Neutropenia10
     
    Trombocitopenia11
     
    Disturbi del sistema immunitario
     
     
    Ipersensibilità11
     
     
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione
    Aumento di peso1
    Aumentati livelli di colesterolo2,3
    Aumentati livelli di glucosio4
    Aumentati livelli di trigliceridi2,5
    Glicosuria
    Aumento dell'appetito
    Sviluppo o esacerbazione del diabete occasionalmente associato a chetoacidosi o coma, includendo qualche caso fatale (vedere paragrafo 4.4)11
    Ipotermia12
     
    Patologie del sistema nervoso
    Sonnolenza
    Capogiro
    Acatisia6
    Parkinsonismo6
    Discinesia6
    Crisi epilettiche in cui nella maggior parte dei casi venivano segnalate una storia di crisi epilettiche o la presenza di fattori di rischio per la comparsa di crisi epilettiche11
    Distonia (inclusa la crisi oculogira)11
    Discinesia tardiva11
    Amnesia9
    Disartria
    Balbuzie11
    Sindrome delle gambe senza riposo
    Sindrome maligna da neurolettici (vedere paragrafo 4.4)12
    Sintomi da sospensione7,12
     
    Patologie cardiache
     
     
    Bradicardia
    Prolungamento dell'intervallo QTc (vedere paragrafo 4.4)
    Tachicardia/fibrillazione ventricolare, morte improvvisa (vedere paragrafo 4.411
     
    Patologie vascolari
    Ipotensione ortostatica10
     
    Tromboembolismo (comprendente l'embolia polmonare e la trombosi venosa profonda) (vedere paragrafo 4.4)
     
     
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
     
     
    Epistassi9
     
     
    Patologie gastrointestinali
     
    Lievi, transitori effetti anticolinergici comprendenti stipsi e bocca secca
    Distensione addominale9
    Ipersecrezione salivare11
    Pancreatite11
     
    Patologie epatobiliari
     
    Aumenti transitori ed asintomatici delle aminotransferasi epatiche (ALT, AST), specie nelle fasi iniziali del trattamento (vedere paragrafo 4.4)
     
    Epatite (intesa come danno epatocellulare, colestatico, o di entrambi)11
     
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
     
    Eruzione cutanea
    Reazione di fotosensibilità
    Alopecia
     
    Reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (Sindrome DRESS)
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
     
    Artralgia9
     
    Rabdomiolisi11
     
    Patologie renali e urinarie
     
     
    Incontinenza urinaria
    Ritenzione urinaria
    Difficoltà ad iniziare la minzione11
     
     
    Condizioni di gravidanza, puerperio e perinatali
     
     
     
     
    Sindrome da astinenza neonatale (vedere paragrafo 4.6)
    Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
     
    Disfunzione erettile nei maschi
    Diminuzione della libido nei maschi e nelle femmine
    Amenorrea
    Aumento di volume mammario
    Galattorrea nelle femmine
    Ginecomastia/aumento di volume mammario nei maschi
    Priapismo12
     
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
     
    Astenia
    Affaticamento
    Edema
    Febbre10
     
     
     
    Esami diagnostici
    Aumentati livelli di prolattinemia8
     
    Aumento della fosfatasi alcalina10
    Valori elevati di creatinfosfochinasi11
    Valori elevati di gamma glutamiltransferasi10
    Valori elevati di acido urico10
    Aumento della bilirubina totale
     
     
     
    1 Aumento di peso clinicamente significativo è stato osservato in tutte le categorie di Body Mass Index (BMI) presenti al basale. In seguito al trattamento a breve termine (durata mediana 47 giorni), aumento di peso ≥7% dal valore basale del peso corporeo è stato molto comune (22.2%), ≥15% è stato comune (4.2%) e ≥25% è stato non comune (0.8%). È stato molto comune (64.4%, 31.7% e 12.3% rispettivamente) un aumento di peso nei pazienti del ≥7%, ≥15% e ≥25% al basale con una terapia a lungo termine (almeno 48 settimane).
    2 Incrementi medi nei valori lipidici a digiuno (colesterolo totale, colesterolo LDL e trigliceridi) sono stati maggiori in quei pazienti che non mostravano evidenze di alterazioni lipidiche al basale.
    3 Osservato per valori normali a digiuno al basale (< 5,17 mmol/l) che diventavano elevati (≥ 6,2 mmol/l). Sono stati molto comuni i cambiamenti nei livelli di colesterolemia a digiuno da borderline al basale (≥ 5,17 - < 6,2 mmol/l) ad elevati (≥ 6,2 mmol/l).
    4 Osservato per valori normali a digiuno al basale (< 5,56 mmol/l) che diventavano elevati (≥ 7 mmol/l).
    Sono stati molto comuni i cambiamenti nei livelli di glicemia a digiuno da borderline al basale (≥ 5,56 - < 7 mmol/l) ad elevati (≥ 7 mmol/l).
    5 Osservato per valori normali a digiuno al basale (< 1,69 mmol/l) che diventavano elevati (≥ 2,26 mmol/l). Sono stati molto comuni i cambiamenti nei livelli dei trigliceridi a digiuno da borderline al basale (≥ 1,69 mmol/l - < 2,26 mmol/l) ad elevati (≥ 2,26 mmol/l).
    6 Negli studi clinici l'incidenza di parkinsonismo e distonia è stata numericamente maggiore nei pazienti trattati con olanzapina, tuttavia la differenziazione dal placebo non è stata statisticamente significativa. I pazienti trattati con olanzapina hanno presentato un'incidenza più bassa di Parkinsonismo, acatisia e distonia rispetto ai pazienti trattati con dosi frazionate di aloperidolo. In mancanza di dettagliate informazioni anamnestiche relative alla presenza di disturbi del movimento acuti e tardivi di natura extrapiramidale, al momento non è possibile concludere che olanzapina determini una minore comparsa di discinesia tardiva e/o di altre sindromi extrapiramidali ad insorgenza tardiva.
    7 Sono stati riportati sintomi acuti come sudorazione, insonnia, tremore, ansia, nausea e vomito in seguito ad interruzione brusca del trattamento con olanzapina.
    8 In studi clinici fino a 12 settimane, le concentrazioni plasmatiche di prolattina hanno oltrepassato il limite del range normale in circa il 30% dei pazienti trattati con olanzapina con valori normali di prolattina al basale. Nella maggior parte di questi pazienti gli aumenti sono generalmente medi e rimangono al di sotto di due volte il limite superiore del normale range.
    9 Eventi avversi identificati dagli studi clinici nel Database Integrato dell'Olanzapina.
    10 Come valutato dai valori misurati dei test clinici nel Database Integrato dell'Olanzapina.
    11 Evento avverso identificato dalla segnalazione spontanea post-marketing con frequenza determinata usando il Database Integrato dell'Olanzapina.
    12 Evento avverso identificato dalla segnalazione spontanea post-marketing con frequenza stimata al limite superiore 95% dell'intervallo di confidenza usando il Database Integrato dell'Olanzapina.
    Esposizione a lungo termine (almeno 48 settimane)
    La proporzione di pazienti che hanno sperimentato alterazioni clinicamente significative relativamente a peso, glucosio, colesterolo totale/LDL/HDL o trigliceridi è aumentata con il tempo. Nei pazienti adulti che hanno completato un ciclo di terapia di 9-12 mesi, il tasso di crescita della glicemia media è rallentato dopo circa 6 mesi.
    Informazioni supplementari relative a popolazioni speciali
    In studi clinici su pazienti anziani con demenza, il trattamento con olanzapina è stato associato con una più alta incidenza di decessi ed eventi avversi cerebrovascolari rispetto al placebo (vedere paragrafo 4.4).
    In questo gruppo di pazienti effetti indesiderati molto comuni associati con l'uso di olanzapina sono stati i disturbi della deambulazione e le cadute. Comunemente sono stati osservati infezioni polmonari, aumento della temperatura corporea, letargia, eritema, allucinazioni visive ed incontinenza urinaria.
    In studi clinici su pazienti con psicosi indotta da farmaci (agonisti della dopamina) associata a malattia di Parkinson, il peggioramento della sintomatologia Parkinsoniana e le allucinazioni sono state riferite molto comunemente e con maggior frequenza che con placebo.
    In uno studio clinico in pazienti con mania bipolare, la terapia combinata di valproato ed olanzapina ha determinato un'incidenza di neutropenia del 4,1%; gli elevati livelli plasmatici di valproato possono essere un potenziale fattore contribuente. Olanzapina somministrata con litio o valproato ha dato luogo ad un'aumentata incidenza (≥ 10%) di tremore, bocca secca, aumento dell'appetito ed aumento di peso. Comunemente è stato riportato anche disturbo del linguaggio. Durante il trattamento con olanzapina in associazione a litio o valproato, in caso di trattamento acuto (fino a 6 settimane) si è verificato un aumento ≥ 7% del peso corporeo iniziale nel 17,4% dei pazienti. Nei pazienti con disturbo bipolare il trattamento a lungo termine con olanzapina (fino a 12 mesi) per la prevenzione di nuovi episodi di malattia è stato associato ad un aumento ≥ 7% del peso corporeo iniziale nel 39,9% dei pazienti.
    Popolazione pediatrica
    Olanzapina non è indicata per l'uso nei bambini e negli adolescenti con meno di 18 anni di età.
    Benché non siano stati condotti studi clinici di comparazione tra adolescenti ed adulti, i dati derivanti da studi condotti su adolescenti sono stati comparati con quelli derivanti da studi condotti sulla popolazione adulta.
    La seguente tabella riassume le reazioni avverse riportate con maggiore frequenza nei pazienti adolescenti (dai 13-17 anni) rispetto ai pazienti adulti oppure le reazioni avverse identificate solo durante studi clinici a breve termine nei pazienti adolescenti. Un aumento di peso clinicamente significativo (≥ 7%) sembra verificarsi più frequentemente nella popolazione adolescente rispetto a quella adulta in seguito ad esposizioni comparabili. La portata dell'aumento ponderale e la percentuale di pazienti adolescenti che hanno sperimentato l'aumento di peso sono risultate maggiori dopo un'esposizione a lungo termine (almeno 24 settimane) piuttosto che dopo un'esposizione a breve termine.
    Nell'ambito di ogni gruppo di frequenza gli effetti indesiderati vengono presentati in ordine decrescente di gravità.
    Le frequenze sono definite come segue:
    Molto comune (≥ 1/10), comune (≥ 1/100, < 1/10).

    Disturbi del metabolismo e della nutrizione
    Molto comune: aumento di peso13, elevati livelli di trigliceridi14, aumento dell'appetito
    Comune: elevati livelli di colesterolo15
    Patologie del sistema nervoso
    Molto comune: sedazione (inclusi: ipersonnia, letargia, sonnolenza)
    Patologie gastrointestinali
    Comune: bocca secca
    Patologie epatobiliari
    Molto comune: aumento delle transaminasi epatiche (ALT/AST; vedere paragrafo 4.4).
    Esami diagnostici
    Molto comune: diminuzione della bilirubina totale, aumento GGT, elevati livelli di prolattina nel plasma16

    13 In seguito al trattamento a breve termine (durata mediana 22 giorni), è stato molto comune (40.6%) un aumento di peso ≥7% del peso corporeo al basale (kg), è stato comune (7.1%) un aumento ≥15% del peso corporeo al basale ed è stato comune (2.5%) un aumento ≥ 25%. In seguito a trattamento a lungo termine (almeno 24 settimane), si è riscontrato un aumento del peso corporeo ≥ 7% dal basale nell'89,4%, un aumento del peso corporeo ≥ 15% nel 55.3% e un aumento del peso corporeo ≥ 25% nel 29.1%.
    14 Osservato per valori normali a digiuno al basale (< 1,016 mmol/l) che diventavano elevati (≥ 1,467 mmol/l) e cambiamenti nei livelli dei trigliceridi a digiuno da borderline al basale (≥ 1,016 mmol/l - < 1,467 mmol/l) ad elevati (≥ 1,467 mmol/l).
    15 Sono stati comuni i cambiamenti nei livelli di colesterolemia a digiuno da normale al basale (< 4,39 mmol/l) ad elevati (≥ 5,17 mmol/l). Sono stati molto comuni i cambiamenti nei livelli di colesterolemia a digiuno da borderline al basale (≥ 4,39 - < 5,17 mmol/l) ad elevati (≥ 5,17 mmol/l).
    16 Incrementi dei livelli plasmatici di prolattina sono stati osservati nel 47,4% dei pazienti adolescenti.
    Segnalazione delle reazioni avverse sospette
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Olanzapina EG
    Segni e sintomi
    Sintomi molto comuni da sovradosaggio (con incidenza > 10%) comprendono tachicardia, agitazione/aggressività, disartria, manifestazioni extrapiramidali di vario tipo ed una riduzione del livello di coscienza variabile dalla sedazione al coma.
    Altre sequele del sovradosaggio clinicamente importanti comprendono delirio, convulsioni, coma, possibile sindrome maligna da neurolettici, depressione respiratoria, aspirazione, ipertensione od ipotensione, aritmie cardiache (< 2% dei casi di sovradosaggio) ed arresto cardiorespiratorio. Esiti fatali sono stati riportati per sovradosaggi acuti così bassi come con 450 mg, ma è stata riportata anche sopravvivenza dopo sovradosaggio acuto con circa 2 g di Olanzapina orale.
    Trattamento
    Non esiste un antidoto specifico per olanzapina. Non è consigliata l'induzione del vomito. Può essere indicato seguire le procedure standard per il trattamento del sovradosaggio (ad esempio lavaggio gastrico, somministrazione di carbone attivo). La contemporanea somministrazione di carbone attivo riduce la biodisponibilità orale di olanzapina del 50-60%.
    In base al quadro clinico deve essere effettuato un trattamento sintomatico ed un monitoraggio delle funzioni vitali, comprendenti il trattamento dell'ipotensione e del collasso circolatorio ed il mantenimento della funzione respiratoria. Non usare adrenalina, dopamina, od altri agenti simpaticomimetici con attività beta- agonista poiché la stimolazione dei recettori beta può determinare un peggioramento dello stato ipotensivo. È necessario monitorare l'attività cardiovascolare per riconoscere eventuali aritmie. Un'attenta supervisione medica e un monitoraggio continuo dovrebbero essere eseguiti fino ad un completo recupero del paziente.

    Scadenza

    2,5 mg compresse rivestite con film: 2 anni
    5 mg, 10 mg compresse rivestite con film: 3 anni.

    Conservazione

    Confezioni blister:
    Conservare nella confezione originale per proteggere il prodotto dalla luce e dall'umidità.
    Contenitore per compresse:
    Conservare nella confezione originale. Mantenere il contenitore per compresse ermeticamente chiuso per proteggere dalla luce e dall'umidità.

    Farmaci Equivalenti


    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


       © 2022 EDRA S.p.A. - P.iva 08056040960
      DPO - dpo@lswr.it