Cos'è Mitomicina Medac?
Confezioni
Mitomicina Medac 1 mg/ml polvere per soluz. iniett. o endovescicale o infus. 1 flaconcino da 10 mg
Mitomicina Medac 1 mg/ml polvere per soluz. iniett. o endovescicale o infus. 1 flaconcino da 40 mg
Informazioni commerciali sulla prescrizione
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Indicazioni
Perché si usa Mitomicina Medac? A cosa serve?
La Mitomicina è usata nella terapia oncologica palliativa.
L'uso endovenoso di mitomicina è indicato nel contesto di una monochemioterapia o di una chemioterapia citostatica combinata in pazienti adulti affetti da:
- carcinoma colorettale in stadio avanzato
- carcinoma gastrico in stadio avanzato
- carcinoma mammario in stadio avanzato e/o metastatico
- carcinoma esofageo in stadio avanzato
- carcinoma cervicale in stadio avanzato
- carcinoma bronchiale non a piccole cellule
- carcinoma pancreatico in stadio avanzato
- tumori della testa e del collo in stadio avanzato
Inoltre, la mitomicina è indicata per la somministrazione endovescicale per la prevenzione di recidive in pazienti adulti con carcinoma superficiale della vescica a seguito di resezione transuretrale.
Posologia
Come usare Mitomicina Medac: Posologia
Posologia
La Mitomicina deve essere utilizzata da medici esperti in questa terapia solo su stretta indicazione e sotto monitoraggio continuo dei parametri ematologici. È fondamentale che l'iniezione venga somministrata per via endovenosa. Se il medicinale viene iniettato nel tessuto perivascolare, l'area coinvolta va incontro a necrosi estesa.
Salvo diversamente prescritto, mitomicina viene somministrata in accordo con la seguente posologia.
Somministrazione endovenosa
Nella monochemioterapia citostatica mitomicina viene solitamente somministrata per via endovenosa mediante iniezione in bolo.
I dosaggi raccomandati sono10 - 20 mg/m2 di area di superficie corporea ogni 6 – 8 settimane, 8 - 12 mg/m2 di area di superficie corporea ogni 3 – 4 settimane o 5 - 10 mg/m2 di area di superficie corporea ogni 3 – 6 settimane, in base allo schema terapeutico adottato.
Nella terapia combinata il dosaggio è sensibilmente inferiore. A causa del rischio di mielotossicità additiva, in assenza di una ragione specifica non si devono modificare i protocolli terapeutici consolidati.
Somministrazione endovescicale
Vi sono numerosi regimi di somministrazione endovescicale di mitomicina, diversi per dose di mitomicina utilizzata, frequenza di instillazione e durata della terapia.
Salvo diversamente specificato, il dosaggio di mitomicina è pari a 40 mg di mitomicina instillati in vescica una volta alla settimana. Possono essere utilizzati anche regimi che prevedono instillazioni ogni 2 settimane, ogni mese oppure ogni 3 mesi.
Lo specialista deve decidere il regime ottimale e la frequenza e la durata della terapia in base al singolo paziente.
Il valore del pH urinario deve essere superiore a 6.
Popolazioni speciali
La dose deve essere ridotta nei pazienti sottoposti a precedenti cicli estesi di terapia citostatica, in presenza di mielosoppressione o in pazienti anziani.
Non vi sono dati sufficienti derivanti da studi clinici sull'uso di mitomicina in pazienti di età ≥ 65 anni.
Il prodotto non deve essere usato in pazienti con compromissione renale (vedere paragrafo 4.3).
Il prodotto non è raccomandato per l'uso in pazienti con insufficienza epatica a causa della mancanza di dati di sicurezza ed efficacia in questo gruppo di pazienti.
Popolazione pediatrica
La sicurezza e l'efficacia di mitomicina nei bambini non sono state stabilite.
Non ci sono dati disponibili.
Modo di somministrazione
La mitomicina è destinata alla somministrazione mediante iniezione o infusione in un vaso sanguigno (uso endovenoso) o instillazione endovescicale dopo la sua dissoluzione. È applicabile un uso parziale.
Precauzioni che devono essere prese prima della manipolazione o della somministrazione del medicinale
- Mitomicina medac non deve essere miscelata con altre iniezioni.
- Somministrare separatamente altre soluzioni iniettabili o soluzioni per infusione.
- È fondamentale che l'iniezione venga somministrata per via endovenosa.
Per le istruzioni sulla ricostituzione e sulla diluizione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6.
Controindicazioni
Quando non dev'essere usato Mitomicina Medac
- Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
- Allattamento
In terapia sistemica
Pancitopenia, leucopenia o trombocitopenia isolata, diatesi emorragica e infezioni acute costituiscono controindicazioni assolute.
Patologie restrittive o ostruttive a carico della ventilazione polmonare, disfunzione renale, disfunzione epatica e/o scarse condizioni di salute generale costituiscono controindicazioni relative. L'associazione temporale con radioterapia o altro farmaco citostatico può costituire un'ulteriore controindicazione.
Terapia endovescicale
Perforazione della parete vescicale
Cistite
Avvertenze speciali e precauzioni di impiego
Cosa serve sapere prima di prendere Mitomicina Medac
A causa degli effetti tossici di Mitomicina sul midollo osseo, la somministrazione di altre modalità di trattamento con effetti mielotossici (in particolare altri citostatici o radioterapia) richiede particolare cautela per ridurre al minimo il rischio di mielosoppressione additiva.
È fondamentale che l'iniezione venga somministrata per via endovenosa. Se il medicinale viene iniettato nel tessuto perivascolare, l'area coinvolta va incontro a necrosi estesa. Per evitare l'insorgenza di necrosi, osservare le seguenti raccomandazioni:
- iniettare sempre il prodotto in una delle grandi vene del braccio;
- non iniettare il prodotto direttamente in vena ma tramite il tubo di un set per infusione ben funzionante e fissato in modo adeguato;
- prima di rimuovere la cannula dopo la somministrazione mediante catetere venoso centrale, lavarla per alcuni minuti con l'infusione per fare fuoriuscire l'eventuale mitomicina residua.
In caso di stravaso, si raccomanda di applicare immediatamente dimetilsulfossido (DMSO 99%) per uso topico, da ripetere ogni 4 - 8 ore, e impacchi freddi asciutti. Si consiglia di consultare nella fase iniziale (entro 72 ore) un chirurgo (plastico). Un'iniezione sistemica di 200 mg di vitamina B6 potrebbe servire a favorire la ricrescita dei tessuti danneggiati.
Una terapia a lungo termine può causare tossicità cumulativa del midollo osseo. La soppressione del midollo osseo può insorgere solo dopo un certo periodo, essendo raggiunto il picco di manifestazione dopo 4-6 settimane, con effetto di accumulo in seguito all'uso prolungato, e pertanto richiede spesso un aggiustamento individuale della dose.
I pazienti anziani presentano spesso un funzionamento fisiologico ridotto e depressione del midollo osseo (anche per periodi prolungati), pertanto mitomicina deve essere somministrata con particolare cautela a questa popolazione monitorando attentamente le condizioni del paziente.
La mitomicina è una sostanza mutagena e potenzialmente cancerogena nell'uomo. Il contatto con la pelle e con le membrane mucose deve essere evitato.
In caso di sintomi polmonari non riconducibili alla malattia pre-esistente, la terapia deve essere interrotta immediatamente. La tossicità polmonare può essere trattata in modo adeguato con steroidi.
La terapia deve essere interrotta immediatamente anche in presenza di sintomi di emolisi o indicazioni di disfunzione renale (nefrotossicità). L'insorgenza di sindrome emolitico-uremica (HUS: insufficienza renale irreversibile, anemia emolitica microangiopatica [sindrome MAHA] e trombocitopenia) ha comunemente esito fatale.
Anemia emolitica microangiopatica è stata osservata a dosi > 30 mg di mitomicina/m2 di superficie corporea. Si raccomanda un attento monitoraggio della funzionalità renale.
Nuovi dati indicano che può essere opportuno un trial terapeutico per la rimozione degli immunocomplessi che sembrano avere un ruolo significativo nell'insorgenza dei sintomi tramite la proteina A stafilococcica.
In pazienti trattati in concomitanza con altri agenti antineoplastici è stata riferita l'insorgenza di leucemia acuta (in alcuni casi, dopo la fase preleucemica) e di sindrome mielodisplastica.
In caso di somministrazione endovenosa si raccomandano i seguenti esami di controllo e misure di sicurezza.
Prima di iniziare il trattamento
- Emocromo completo
- Test di funzionalità polmonare in caso di sospetta disfunzione polmonare preesistente
- Test di funzionalità renale per escludere la presenza di insufficienza renale
- Test di funzionalità epatica per escludere la presenza di insufficienza epatica
Durante il trattamento
- Monitoraggio regolare delle conte ematiche
- Attento monitoraggio della funzionalità renale
Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione
Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Mitomicina Medac
Sono possibili interazioni mielotossiche con altre modalità di trattamento con agenti con effetti tossici sul midollo osseo (in particolare altri medicinali citotossici, radioterapia).
L'associazione con alcaloidi della vinca o bleomicina può potenziare la tossicità polmonare.
In pazienti trattati con mitomicina in concomitanza con 5-fluorouracile o tamoxifene è stato osservato un maggior rischio di sindrome emolitico-uremica.
In esperimenti su animali, piridossina cloridrato (vitamina B6) ha determinato la perdita di effetto di mitomicina.
In associazione con il trattamento con mitomicina non devono essere somministrati vaccini vivi poichè ciò può risultare un potenziale aumento del rischio di infezione da vaccino vivo.
La mitomicina può potenziare la cardiotossicità di Adriamycin (doxorubicina).
Interazioni riportate su letteratura scientifica internazionalePrima di prendere
"Mitomicina Medac" insieme ad altri farmaci come
“Kessar”,
“Nolvadex”,
“Nomafen”,
“Sertam”,
“Tamoxene”,
“Tamoxifene EG”,
“Tamoxifene Ratiopharm”, etc.., chiedi al tuo al tuo medico o farmacista di fiducia
di verificare che sia sicuro e non dannoso per la tua salute ...
Fertilità, gravidanza e allattamento
Gravidanza
La Mitomicina è genotossica e può avere effetti avversi sullo sviluppo embrionale. Mitomicina non deve essere usata durante la gravidanza. In caso di indicazione vitale al trattamento in gravidanza, occorre che venga fornita una consulenza medica sul rischio di effetti nocivi sul bambino associati al trattamento.
Allattamento
La mitomicina è escreta nel latte materno. L'allattamento deve essere interrotto durante il trattamento (vedere paragrafo 4.3).
Fertilità
Le donne devono evitare una gravidanza durante il trattamento con mitomicina. In caso di gravidanza durante il trattamento, deve essere fornita una consulenza genetica. Le pazienti sessualmente mature devono usare misure contraccettive o praticare l'astinenza sessuale durante la chemioterapia e per i 6 mesi successivi.
La mitomicina è genotossica. Si consiglia pertanto agli uomini in terapia con mitomicina di astenersi dal procreare durante il trattamento e nei 6 mesi dopo il trattamento e di informarsi sulla conservazione dello sperma prima di iniziare la terapia, in quanto mitomicina può causare infertilità irreversibile.
Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari
Anche se utilizzato conformemente alle istruzioni, questo medicinale può causare nausea e vomito allungando così i tempi di reazione in misura tale da compromettere la capacità di guidare veicoli o usare macchinari. Ciò vale in misura ancora maggiore in relazione con l'uso di alcol.
Effetti indesiderati
Quali sono gli effetti collaterali di Mitomicina Medac
Gli effetti indesiderati sono elencati di seguito in base alla classificazione per sistemi e organi e alla frequenza. La frequenza sono definite come:
molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1.000, <1/100), rara (≥1/10.000, <1/1.000), molto rara (<1/10.000) o non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Gli effetti indesiderati più comuni di Mitomicina somministrata per via sistemica sono sintomi gastrointestinali come nausea e vomito e soppressione del midollo osseo con leucopenia e generalmente predominante trombocitopenia. La soppressione del midollo osseo si verifica fino al 65% dei pazienti. Poiché l'effetto nell'uso prolungato è cumulativo, la soppressione del midollo osseo è spesso un fattore limitante la dose.
Fino al 10% dei pazienti ci si deve aspettare che sia interessato da tossicità d'organo di grado grave sotto forma di polmonite interstiziale o nefrotossicità.
La mitomicina è potenzialmente epatotossica.
Patologie del sistema emolinfopoietico
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Molto comune
Soppressione del midollo osseo, leucopenia, trombocitopenia
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Rara
Infezione potenzialmente fatale, sepsi, Anemia emolitica
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Disturbi del sistema immunitario
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Molto rara
Grave reazione allergica
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Patologie cardiache
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Rara
Insufficienza cardiaca a seguito di precedente terapia con antracicline
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Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
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Comune (≥1/100, <1/10)
Polmonite interstiziale, dispnea, tosse, respiro corto
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Rara
Ipertensione polmonare, malattia veno-occlusiva polmonare (PVOD)
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Patologie gastrointestinali
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Molto comune
Nausea, vomito
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Non comune
Mucosite, stomatite, diarrea, anoressia
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Patologie epatobiliari
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Rara
Disfunzione epatica, aumento delle transaminasi, ittero, malattia veno-occlusiva (VOD) epatica
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Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
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Comune
Esantema, eruzione cutanea allergica, dermatite da contatto, eritema palmo-plantare
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Non comune
Alopecia
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Rara
Esantema generalizzato
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Patologie renali e urinarie
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Comune
Disfunzione renale, aumento della creatinina sierica, glomerulopatia, nefrotossicità
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Rara
Sindrome emolitico-uremica (HUS) (comunemente fatale), anemia emolitica microangiopatica (sindrome MAHA)
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Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
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Comune
In caso di stravaso: cellulite, necrosi tissutale
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Non comune
Febbre
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Possibili effetti indesiderati in contesto di terapia endovescicale
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
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Comune
Prurito, rash cutaneo allergico, dermatite da contatto, eritema palmo-plantare
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Rara
Esantema generalizzato
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Patologie renali e urinarie
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Comune
Cistite (possibilmente emorragica), disuria, nicturia, pollachiuria, ematuria, irritazione locale della parete vescicale
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Molto rara
Cistite necrotizzante, cistite allergica (eosinofila), stenosi del tratto urinario efferente, ridotta capacità della vescica, calcificazione della parete vescicale e fibrosi della parete vescicale, perforazione della vescica
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In caso di cistite occorre somministrare un trattamento sintomatico con analgesici e antinfiammatori locali. Nella maggior parte dei casi è possibile proseguire la terapia con mitomicina, se necessario a dose ridotta. Sono stati segnalati casi isolati di cistite allergica (eosinofila) che hanno comportato la necessità di interrompere la terapia.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
Sovradosaggio
Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Mitomicina Medac
In caso di sovradosaggio occorre attendersi una grave mielotossicità o persino mieloftisi, con manifestazione dell'effetto clinico conclamato solo dopo circa 2 settimane.
Possono trascorrere 4 settimane prima che la conta leucocitaria diminuisca al valore minimo. Pertanto, in caso di sospetto sovradosaggio occorre un monitoraggio attento e prolungato dei parametri ematologici.
Poiché non sono disponibili antidoti efficaci, durante ogni applicazione è richiesto il più alto livello di cautela.
Tuttavia, ad oggi non sono stati segnalati casi di sovradosaggio con la somministrazione endovescicale di Mitomicina.
Poiché non sono disponibili antidoti efficaci, occorre esercitare la massima cautela a ogni applicazione.
Scadenza
Mitomicina medac, flaconcini con 2 mg (10 mg, 20 mg, 40 mg) di mitomicina
2 anni.
Dopo la ricostituzione il prodotto deve essere usato immediatamente.
Conservazione
Tenere il flaconcino nell'imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.
Per le condizioni di conservazione dopo la ricostituzione, vedere paragrafo 6.3.
Foglietto Illustrativo
Fonti Ufficiali