Mestane non deve essere somministrato alle donne in stato endocrino di pre-menopausa. Pertanto, se ritenuto appropriato da un punto di vista clinico, lo stato di post-menopausa dovrà essere verificato valutando i livelli di LH, di FSH e di estradiolo.
Mestane deve essere usato con cautela in pazienti con funzione epatica o renale ridotta.
Le compresse di Mestane contengono saccarosio e non devono essere somministrate ai pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, da malassorbimento di glucosio-galattosio o da insufficienza di sucrasi-isomaltasi.
Le compresse di Mestane contengono metil-para-idrossibenzoato e pertanto possono causare reazioni allergiche (probabilmente ritardate).
Mestane è un potente agente che riduce il livello di estrogeni, e, in seguito alla somministrazione, sono stati osservati una riduzione della densità minerale ossea (
bone mineral density, BMD) ed un aumento della percentuale di fratture (vedere paragrafo 5.1). All'inizio del trattamento adiuvante con Mestane nelle donne con osteoporosi o a rischio di osteoporosi deve essere valutata la condizione minerale delle ossa di inizio trattamento secondo la prassi e le linee guida correnti. Nelle pazienti con malattia avanzata, la densità minerale ossea deve essere valutata caso per caso. Sebbene non siano disponibili dati sufficienti a mostrare gli effetti di una terapia per il trattamento della riduzione della densità minerale ossea causata da
Exemestane, le pazienti trattate con Mestane devono essere attentamente monitorate e il trattamento o la profilassi dell'osteoporosi deve essere iniziato nelle pazienti a rischio.
Il controllo di routine dei livelli di 25 idrossi vitamina D prima dell'inizio del trattamento con un inibitore dell'aromatasi deve essere considerato, a causa dell'elevata prevalenza di grave carenza nelle donne con cancro della mammella in fase iniziale. Le donne con carenza di vitamina D devono ricevere un supplemento con Vitamina D.
L'
Exemestane è stato generalmente ben tollerato in tutti gli studi clinici condotti con l'exemestane alla dose standard di 25 mg/die, e gli effetti indesiderati generalmente sono stati di gravità da lieve a moderata.
L'incidenza di interruzione del trattamento a causa di eventi avversi è stata del 7,4% nelle pazienti con cancro della mammella in fase iniziale sottoposte a trattamento adiuvante con
Exemestane dopo terapia adiuvante iniziale con tamoxifene Le reazioni avverse più comunemente riportate sono state vampate di calore (22%), artralgia (18%) e stanchezza (16%).
L'incidenza di interruzione del trattamento a causa di eventi avversi è stata del 2,8% in tutta la popolazione di pazienti con cancro della mammella in fase avanzata. Le reazioni avverse più comunemente riportate sono state vampate di calore (14%) e nausea (12%).
La maggior parte delle reazioni avverse possono essere attribuite alle normali conseguenze farmacologiche da deprivazione estrogenica (p.es. vampate di calore).
Le reazioni avverse segnalate dagli studi clinici e successive alla commercializzazione sono sotto elencate secondo classificazione per sistemi e organi e frequenza.
Le frequenze sono state così definite: Molto comune (≥1/10); Comune (≥1/100, <1/10); Non comune (≥1/1.000, <1/100); Raro (≥1/10.000, <1/1.000); Molto raro (<1/10,000); Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Patologie del sistema emolinfopoietico:
Molto comune Leucopenia(**)
Comune Trombocitopenia(**)
Non nota Conta linfocitaria diminuita(**)
Patologie del sistema immunitario:
Non comune Ipersensibilità
Disturbi del metabolismo e della nutrizione:
Comune: Anoressia
Disturbi psichiatrici:
Molto comune: Depressione, insonnia
Patologie del sistema nervoso:
Molto comune: Cefalea, capogiri
Comune: Sindrome del tunnel carpale, parestesia
Raro: Sonnolenza
Patologie vascolari:
Molto comune: Vampate di calore
Patologie gastrointestinali:
Molto comune: Dolore addominale, nausea
Comune: Vomito, diarrea, stipsi, dispepsia
Patologie epatobiliari:
Molto comune: Enzimi epatici aumentati, bilirubina ematica aumentata, fosfatasi alcalina ematica aumentata
Raro: Epatite(†), epatite colestatica(†)
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:
Molto comune: Aumento della sudorazione
Comune: Alopecia, eruzione cutanea, orticaria, prurito
Raro: Pustolosi esantematica acuta generalizzata(†)
Patologie del sistema muscoloscheletrico:
Molto comune: Dolori muscoloscheletrici e delle articolazioni (*)
Comune: Fratture, osteoporosi
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione:
Molto comune: Dolore, stanchezza
Comune: Edema periferico, astenia
(*) Include: artralgia, e con minore frequenza dolore agli arti, osteoartrite, dolore dorsale, artrite, mialgia e rigidità delle articolazioni.
(**) In pazienti con cancro della mammella in fase avanzata raramente sono stati segnalati casi di trombocitopenia e leucopenia. Una diminuzione occasionale del numero dei linfociti è stata osservata in circa il 20% delle pazienti che ricevevano exemestane, in particolare in quelle con linfopenia preesistente; tuttavia, in tali pazienti i valori medi dei linfociti non si sono modificati in modo significativo nel tempo e non è stato osservato alcun corrispondente aumento delle infezioni virali.
Questi effetti non sono stati osservati in pazienti trattate negli studi relativi al cancro della mammella in fase iniziale.
(†) Frequenza calcolata con la regola del 3/X.
La tabella sottostante mostra la frequenza degli eventi avversi e delle patologie sopra specificati nello studio Intergroup
Exemestane Study (IES) sul cancro della mammella in fase iniziale, indipendentemente dalla causalità, segnalati nelle pazienti che ricevevano il farmaco in studio e fino a 30 giorni dalla fine della terapia.
Eventi avversi e patologie
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Tamoxifene (N = 2279)
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Vampate di calore
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491 (21,8%)
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457 (20,1%)
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Stanchezza
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367 (16,3%)
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344 (15,1%)
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Cefalea
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305 (13,6%)
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255 (11.2%)
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Insonnia
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290 (12,9%)
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204 (9,0%)
|
Aumento della sudorazione
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270 (12.0%)
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242 (10.6%)
|
Ginecologici
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235 (10,5%)
|
340 (14,9%)
|
Capogiri
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224 (10,0%)
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200 (8,8%)
|
Nausea
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200 (8.9%)
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208 (9.1%)
|
Osteoporosi
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116 (5,2%)
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66 (2,9%)
|
Emorragie vaginali
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90 (4,0%)
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121 (5,3%)
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Altro tumore primario
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84 (3,6%)
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125 (5,3%)
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Vomito
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50 (2,2%)
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54 (2,4%)
|
Disturbi visivi
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45 (2,0%)
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53 (2,3%)
|
Tromboembolismo
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16 (0,7%)
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42 (1,8%)
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Fratture osteoporotiche
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14 (0,6%)
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12 (0,5%)
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Infarto del miocardio
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13 (0,6%)
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4 (0,2%)
|
Nello studio IES, la frequenza di eventi ischemici cardiaci è stata del 4,5% vs 4,2% nei pazienti trattati rispettivamente con exemestane e con tamoxifene. Non è stata osservata alcuna differenza significativa per singoli eventi cardiovascolari tra cui ipertensione (9,9% vs 8,4%), infarto del miocardio (0,6% vs 0,2%) e insufficienza cardiaca (1,1% vs 0,7%).
Nello studio IES, exemestane è stato associato ad una maggiore incidenza di ipercolesterolemia rispetto a tamoxifene (3,7% vs 2,1%).
Nel corso di un altro studio randomizzato, in doppio cieco condotto su donne in post-menopausa affette da cancro della mammella in fase iniziale a basso rischio e trattate con exemestane (N=73) o placebo (N=73) per 24 mesi, exemestane è stato associato ad una riduzione media dei livelli plasmatici di colesterolo HDL del 7-9%, vs un aumento dell'1% nel gruppo placebo. Nel gruppo trattato con exemestane è stata inoltre osservata una riduzione dell'apolipoproteina A1 pari al 5-6% vs 0-2% nel gruppo placebo. L'effetto sugli altri parametri lipidici esaminati (colesterolo totale, colesterolo LDL, trigliceridi, apolipoproteina B e lipoproteina a) è stato molto simile in entrambi i gruppi di trattamento. Non è chiaro il significato clinico di questi risultati.
Nello studio IES, è stata riscontrata una maggiore frequenza di ulcera gastrica nel braccio exemestane rispetto al braccio tamoxifene (0,7% vs <0,1%). La maggior parte dei pazienti nel braccio exemestane con ulcera gastrica era in terapia concomitante con agenti antinfiammatori non steroidei e/o aveva una precedente storia clinica.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo “
www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-reazione-avversa“.