Sono state segnalate rare reazioni di ipersensibilità cardiaca indotte da Mesalazina (miocardite e pericardite) con Mesalazina Sandoz ed altri medicinali contenenti mesalazina. Occorre usare cautela nel prescrivere questo medicinale a pazienti con patologie che predispongono a miocardite o pericardite. Se tale reazione di ipersensibilità viene sospettata, i medicinali contenenti mesalazina non devono essere reintrodotti.
La mesalazina può causare una colorazione rosso-marrone delle urine dopo il contatto con candeggina a base di ipoclorito di sodio (es. in sanitari igienizzati con alcune candeggine contenenti ipoclorito di sodio).
Deve essere usata cautela se si trattano pazienti allergici alla sulfasalazina a causa di un rischio potenziale di reazioni di ipersensibilità crociata fra sulfasalazina e mesalazina.
Sono stati segnalati casi di aumento dei livelli degli enzimi epatici nei pazienti trattati con preparazioni contenenti mesalazina. Si raccomanda cautela quando si somministra Mesalazina Sandoz a pazienti con compromissione epatica.
Devono essere effettuati esami del sangue (conta ematica differenziale (formula leucocitaria); parametri di funzionalità epatica quali ALT o AST; creatinina sierica) e delle urine (dipstick urinario) prima e durante il trattamento, a discrezione del medico. Come linea guida, sono consigliati un primo controllo dopo 14 giorni dall'inizio del trattamento, poi altri due o tre esami ad intervalli di 4 settimane.
Se i parametri risultano nella norma, i test di follow-up devono essere effettuati ogni tre mesi. Qualora compaiano sintomi aggiuntivi, questi esami devono essere eseguiti immediatamente.
Mesalazina Sandoz non deve essere usato in pazienti con compromissione della funzionalità renale.
Nel caso in cui la funzionalità renale peggiori durante il trattamento, deve essere presa in considerazione una tossicità renale indotta da mesalazina. Si raccomanda una valutazione della funzione renale per tutti i pazienti prima di iniziare la terapia, e almeno due volte all'anno in corso di trattamento.
Per la forma orale, in pazienti che hanno una digestione gastrica eccezionalmente lenta o sono portatori di una stenosi pilorica, si potrà talora avere una liberazione di 5-ASA già nello stomaco, con una conseguente irritazione gastrica ed una perdita di efficacia nel medicinale. Recidive della sintomatologia obiettiva e soggettiva possono verificarsi sia dopo la sospensione del trattamento con Mesalazina Sandoz sia durante il trattamento di mantenimento inadeguato.
Si raccomanda cautela nell'uso in pazienti con compromissione della funzionalità epatica e in soggeti in trattamento con ipogliecemizzanti orali, diuretici, cumarinici e corticosteroidi (vedere paragrafo 4.5).
Evitare l'uso di compresse nei bambini di età inferiore a 6 anni.
Sono stati segnalati casi di nefrolitiasi con l'uso di mesalazina, compresi calcoli con un contenuto di mesalazina del 100 %. Si raccomanda di garantire un'adeguata assunzione di liquidi durante il trattamento.
I pazienti con malattia polmonare, in particolare asma, devono essere molto attentamente monitorati durante il trattamento con Mesalazina Sandoz poiché sono a rischio di sviluppare reazioni di sensibilizzazione.
L'uso prolungato del medicinale può dare origine a fenomeni di sensibilizzazione.
A seguito di trattamento con mesalazina, sono stati segnalati rari casi di discrasie ematiche gravi. Nel caso in cui il paziente sviluppasse emorragie di non chiara eziologia, ematomi, porpora, anemia, febbre oppure mal di gola, dovranno essere condotte indagini ematologiche. Nel caso di sospetto di discrasia ematica, il trattamento dovrà essere interrotto.
I pazienti con una storia pregressa di reazioni avverse ai preparati contenenti sulfasalazina devono essere tenuti sotto stretta sorveglianza medica all'inizio del ciclo di trattamento con Mesalazina Sandoz. Mesalazina Sandoz può causare reazioni di intolleranza acuta come crampi addominali, dolore addominale acuto, diarrea con sangue, febbre, cefalea severa ed eruzioni cutanee e la terapia deve essere interrotta immediatamente.
La mesalazina è stata associata a una sindrome da intolleranza acuta che potrebbe essere difficilmente distinguibile da una recidiva di malattia infiammatoria intestinale. Sebbene l'esatta frequenza non sia ancora stata determinata, essa si è verificata nel 3% dei pazienti nell'ambito di studi clinici controllati condotti su mesalazina oppure sulfasalazina. Fra i sintomi sono inclusi crampi, dolore addominale acuto e diarrea con sangue, talvolta febbre, cefalea ed eritema. Nel caso di sospetta sindrome da intolleranza acuta, è necessario interrompere il trattamento immediatamente e non devono essere reintrodotti i prodotti che contengono mesalazina.
Reazioni avverse cutanee severe
In associazione al trattamento con mesalazina sono state segnalate reazioni avverse cutanee severe (SCARs), inclusa la reazione indotta da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS), la sindrome di Stevens-Johnson (SJS) e la necrolisi epidermica tossica (TEN).
La mesalazina deve essere sospesa alla prima comparsa di segni e sintomi di reazioni cutanee severe, quali eruzione cutanea, lesioni della mucosa o qualsiasi altro segno di ipersensibilità.
Informazioni importanti su alcuni eccipienti
Mesalazina Sandoz 500 mg compresse rivestite contiene in una compressa:
Mesalazina Sandoz 2 g sospensione rettale contiene in un contenitore monodose:
Mesalazina Sandoz 4 g sospensione rettale contiene in un contenitore monodose:
Può essere potenziato l'effetto ipoglicemizzante delle sulfoniluree. Non si possono escludere interazioni con cumarinici, metotressato, probenecid, sulinpirazione, spironolattone, furosemide e rifampicina. La co-somministrazione con anticoagulanti cumarinici quali ad esempio warfarin, può determinare una diminuzione della attività anticoagulante. Il tempo di protrombina deve essere monitorato attentamente, se tale associazione non può essere evitata.
Classificazione per sistemi e organi
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Frequenza secondo la convenzione MedDRA
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Comune (≥1/100, <1/10)
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Non comune (≥1/1.000, <1/100)
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Raro (≥1/10.000, <1/1.000)
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Molto raro (<1/10.000)
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Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)
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Patologie del sistema emolinfopoietico
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Emocromo alterato (anemia aplastica, agranulocitosi, pancitopenia, neutropenia, leucopenia, trombocitopenia)
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Disturbi del sistema immunitario
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Reazioni di ipersensibilità come esantema allergico, febbre da medicinale, lupus eritematoso sistemico, pancolite
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Patologie del sistema nervoso
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Cefalea
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Sonnolenza, tremori
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Vertigini
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Neuropatia periferica
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Patologie dell'orecchio e del labirinto
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Otalgia
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Patologie cardiache
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Tachicardia
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Miocardite, pericardite
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Patologie vascolari
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Ipertensione
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Ipotensione
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Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
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Dolore faringolaringeo
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Reazioni polmonari allergiche e fibrotiche (inclusa dispnea, tosse, broncospasmo, alveolite, eosinofilia polmonare, infiltrazione polmonare, polmonite)
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Patologie gastrointestinali
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Distensione dell'addome, dispepsia, diarrea
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Colite, polipo rettale, Dolore addominale
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Flatulenza, nausea, vomito
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Pancreatite, pancreatite acuta
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Patologie epatobiliari
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Variazioni dei parametri di funzionalità epatica (aumento dei parametri di transaminasi e colestasi), epatite, epatite col estatica, colelitiasi
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Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
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Eruzione cutanea
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Acne, orticaria prurito,
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Fotosensibilità
(vedere paragrafo Fotosensibilità)
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Alopecia
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Angioedema, reazione indotta da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS)
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Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
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Dolore dorsale
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Mialgia, artralgia
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Sindrome simil lupoide
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Patologie renali e urinarie
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Compromissione della funzionalità renale compresa nefrite interstiziale acuta e cronica e insufficienza renale, sindrome nefrosica
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Nefrolitiasi*
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Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
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Oligospermia (reversibile)
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Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
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Astenia, Piressia,
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Affaticamento, Edema della faccia
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Disturbi della cute e del tessuto sottocutaneo
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Sindrome di Stevens-Johnson (SJS), necrolisi epidermica tossica (TEN)
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La segnalazione di reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema di nazionale segnalazione all'indirizzo www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
I dati relativi a casi di sovradosaggio sono rari (ad es. suicidio premeditato con assunzione per via orale di una dose elevata di mesalazina) e non indicano tossicità renale o epatica. Non è noto un antidoto specifico e il trattamento è sintomatico e di supporto, incluso il monitoraggio della funzionalità renale. Non sono ipotizzabili casi di sovradosaggio a seguito di somministrazioni rettali.
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