Cos'è Manidipina Aurobindo?
Confezioni
Manidipina Aurobindo 20 mg 28 compresse
Informazioni commerciali sulla prescrizione
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Indicazioni
Perché si usa Manidipina Aurobindo? A cosa serve?
Ipertensione essenziale da lieve a moderata.
Posologia
Come usare Manidipina Aurobindo: Posologia
Posologia
La dose inziale raccomandata è di 10 mg una volta al giorno. Dopo 2-4 settimane di trattamento, qualora l'effetto antiipertensivo fosse insufficiente, si consiglia di aumentare il dosaggio alla dose abituale di mantenimento di 20 mg una volta al giorno.
Manidipina Aurobindo non è disponibile nel dosaggio da 10 mg; se è richiesto questo dosaggio, fare riferimento ad altri medicinali a base di
Manidipina Cloridrato.
Anziani
In considerazione del rallentamento dei processi metabolici nei pazienti anziani, la dose raccomandata è di 10 mg una volta al giorno. Tale dosaggio risulta adeguato nella maggior parte dei pazienti anziani; incrementi di dose richiedono attenta valutazione del rischio/beneficio su base individuale.
Compromissione renale
L'incremento della dose da 10 a 20 mg una volta al giorno deve essere attentamente valutato nei pazienti con disfunzioni renali da lievi a moderate.
Compromissione epatica
Data l'ampia metabolizzazione a livello epatico di Manidipina Aurobindo, nei pazienti con disfunzioni epatiche lievi non deve essere superata la dose di 10 mg una volta al giorno (vedere anche paragrafo 4.3, Controindicazioni).
Popolazione pediatrica
Manidipina Aurobindo è controindicato in età pediatrica (vedere paragrafo 4.3).
Modo di somministrazione
La compressa deve essere ingerita al mattino dopo colazione, senza masticarla, con poco liquido.
Controindicazioni
Quando non dev'essere usato Manidipina Aurobindo
- Ipersensibilità al principio attivo o ad altre diidropiridine o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
- Età pediatrica.
- Angina pectoris instabile ed infarto miocardico (da meno di 4 settimane).
- Insufficienza cardiaca non trattata.
- Disfunzione renale di grado severo (clearance della creatinina < 10 ml/min).
- Disfunzione epatica da moderata a grave.
Avvertenze speciali e precauzioni di impiego
Cosa serve sapere prima di prendere Manidipina Aurobindo
Nei pazienti con compromissione epatica lieve, la somministrazione del prodotto deve avvenire con cautela poiché l'effetto antiipertensivo potrebbe essere aumentato (vedere anche paragrafo 4.2 “Posologia”).
In considerazione del rallentamento dei processi metabolici nei pazienti anziani, è richiesto un aggiustamento del dosaggio (vedere anche paragrafo 4.2 “Posologia”).
Manidipina Aurobindo deve essere somministrata con cautela in pazienti con disfunzione ventricolare sinistra, in pazienti con ostruzione all'eiezione ventricolare sinistra, in pazienti con isolata insufficienza cardiaca destra ed in pazienti con sindrome del nodo del seno (se non è impiantato un pacemaker).
Poiché non sono disponibili studi su pazienti coronarici stabili, è richiesta cautela nell'utilizzo in tali pazienti a causa di un possibile aumentato rischio coronarico (vedere paragrafo 4.8).
Poiché non sono disponibili studi di interazione in vivo sull'effetto di farmaci inibitori o induttori del CYP3A4 sulla farmacocinetica della manidipina, Manidipina Aurobindo non deve essere somministrato con inibitori del citocromo CYP3A4, come gli antiproteasi, cimetidina, ketoconazolo, itraconazolo, eritromicina, claritromicina, e induttori del citocromo CYP3A4 come fenitoina, carbamazepina, fenobarbitale e rifampicina (vedere paragrafo 4.5). Particolare cautela deve essere posta nel prescrivere Manidipina Aurobindo in concomitanza con altri substrati del CYP3A4, quali ad esempio terfenadina, astemizolo, chinidina ed antiaritmici di classe III come l'amiodarone (vedere paragrafo 4.5).
Eccipienti:
Manidipina Aurobindo contiene lattosio monoidrato. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.
Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione
Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Manidipina Aurobindo
L'effetto antiipertensivo di Manidipina Aurobindo può essere potenziato dall'associazione con diuretici, β-bloccanti ed in genere con altri farmaci antiipertensivi.
Studi in vitro hanno dimostrato che il potenziale effetto inibitorio della manidipina sul citocromo P450 può essere considerato clinicamente irrilevante.
Analogamente ad altri calcio-antagonisti diidropiridinici, è probabile che il metabolismo di Manidipina Aurobindo sia catalizzato dal citocromo P4503A4. Poiché non sono disponibili studi di interazione in vivo sull'effetto di farmaci inibitori o induttori del citocromo CYP3A4 sulla farmacocinetica di manidipina, Manidipina Aurobindo non deve essere somministrato con gli inibitori del CYP3A4, quali antiproteasi, cimetidina, ketoconazolo, itraconazolo, eritromicina e claritromicina, come pure con gli induttori del CYP3A4, quali fenitoina, carbamazepina, fenobarbitale e rifampicina (vedere anche paragrafo 4.4). È richiesta cautela nella prescrizione concomitante di manidipina ed altri substrati del CYP3A4, quali terfenadina, astemizolo, chinidina e farmaci antiaritmici di classe III come amiodarone (vedere anche paragrafo 4.4). Inoltre, la somministrazione concomitante di calcio antagonisti in associazione a digossina può determinare un aumento delle concentrazioni del glucoside.
Alcol: analogamente a tutti gli antiipertensivi ad attività vasodilatatrice, l'assunzione concomitante di alcol richiede cautela in quanto potrebbe potenziarne l'effetto.
Succo di pompelmo: il metabolismo delle diidropiridine può essere inibito dal succo di pompelmo, con conseguente aumento della loro biodisponibilità sistemica ed aumento del loro effetto ipotensivo. Pertanto, Manidipina Aurobindo non deve essere assunto contemporaneamente al succo di pompelmo.
Non sono stati identificati fenomeni di interazione con gli ipoglicemizzanti orali.
Fertilità, gravidanza e allattamento
Gravidanza
Non risultano disponibili dati clinici su donne esposte a questo medicinale in gravidanza. Gli studi effettuati con
Manidipina Cloridrato nell'animale hanno fornito informazioni insufficienti sullo sviluppo embrio-fetale (vedere paragrafo 5.3). Poiché altri analoghi diidropiridinici sono risultati teratogeni nell'animale ed il rischio potenziale per la specie umana è sconosciuto, per motivi di sicurezza, manidipina cloridrato non deve essere somministrata in gravidanza.
Allattamento
Manidipina ed i suoi metaboliti sono escreti in elevate quantità nel latte di femmina di ratto nel corso dell'allattamento. Poiché non è noto se manidipina cloridrato sia escreta nel latte umano, l'uso di manidipina cloridrato deve essere evitato durante l'allattamento. Se il trattamento con manidipina cloridrato fosse insostituibile, l'allattamento al seno deve essere interrotto.
Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari
Poiché potrebbe verificarsi capogiro conseguente alla riduzione pressoria, i pazienti devono essere avvertiti di prestare attenzione durante la guida e nell'uso di macchinari.
Effetti indesiderati
Quali sono gli effetti collaterali di Manidipina Aurobindo
Le reazioni avverse più comuni (> 1% e < 10%) sono palpitazioni, vampate di calore, cefalea, edema, vertigini e capogiri. Tutte queste reazioni avverse sono attribuibili alle proprietà vasodilatatrici di Manidipina Aurobindo.
Queste sono reazioni dose-dipendenti e solitamente si risolvono spontaneamente con la prosecuzione del trattamento.
Durante la terapia con Manidipina Aurobindo ed altre diidropiridine sono stati osservati gli effetti indesiderati di seguito riportati, con le seguenti frequenze:
Molto comune ≥ 1/10
Comune ≥ 1/100 e < 1/10
Non comune ≥ 1/1.000 e < 1/100
Raro ≥ 1/10.000 e < 1/1.000
Molto raro < 1/10.000
Non nota La frequenza non può essere stimata sulla base dei dati disponibili
Classificazione per organi e sistemi
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Reazione avversa
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Frequenza
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Patologie del sistema nervoso
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Vertigini, capogiri, cefalea
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Comune
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Parestesia
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Non comune
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Sonnolenza
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Raro
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Patologie cardiache
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Palpitazioni
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Comune
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Tachicardia
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Non comune
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Dolore al torace, angina pectoris
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Raro
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Infarto del miocardio
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Molto raro
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In pazienti con angina pectoris pre- esistente, può verificarsi un aumento della frequenza o della durata o dell'intensità di questi attacchi
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Molto raro
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Patologie vascolari
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Vampate di calore
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Comune
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Ipotensione
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Non comune
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Ipertensione
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Raro
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Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
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Dispnea
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Non comune
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Patologie gastrointestinali
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Nausea, vomito, costipazione, bocca secca, disturbo gastrointestinale
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Non comune
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Gastralgia, dolori addominali, diarrea, anoressia
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Raro
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Gengiviti ed iperplasia gengivale, che generalmente cessano all'interruzione della terapia e richiedono attente cure odontoiatriche
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Molto raro
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Patologie epatobiliari
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Ittero
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Raro
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Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
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Eruzione cutanea, eczema
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Non comune
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Eritema, prurito
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Raro
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Eritema multiforme, dermatite esfoliativa
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Non nota
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Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
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Mialgia
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Non nota
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Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
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Ginecomastia
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Non nota
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Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
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Edema
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Comune
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Astenia
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Non comune
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Irritabilità
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Raro
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Esami diagnostici
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Sono stati osservati i seguenti effetti reversibili: aumento dell'alanina aminotransferasi, aumento dell'aspartato aminotransferasi, aumento della lattato deidrogenasi ematica, aumento della gamma-glutamiltransferasi, aumento della fosfatasi alcalina ematica, aumento dell'azoto ureico ematico e aumento della creatinina ematica
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Non comune
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Aumento della bilirubina ematica
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Raro
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Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto rischio/beneficio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
Sovradosaggio
Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Manidipina Aurobindo
Non sono disponibili dati relativi a sovradosaggio con Manidipina Aurobindo. Analogamente alle altre diidropiridine, si presume che un sovradosaggio possa provocare una eccessiva vasodilatazione periferica accompagnata da marcata ipotensione e tachicardia riflessa. In questo caso, è necessario adottare prontamente una terapia sintomatica e di supporto alla funzione cardiovascolare. In considerazione del prolungato effetto farmacologico della manidipina, la funzione cardiocircolatoria dei pazienti che hanno assunto una dose eccessiva deve essere monitorata per almeno 24 ore.
Scadenza
Conservazione
Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.
Farmaci Equivalenti
Foglietto Illustrativo
Fonti Ufficiali