Negli adulti Levofloxacina Galenica Senese è indicata nel trattamento delle seguenti infezioni (vedere paragrafi 4.4 e 5.1):
Nelle Infezioni complicate della cute e dei tessuti molli, Levofloxacina Galenica Senese deve essere usato soltanto quando l'uso di altri antibatterici comunemente raccomandati per il trattamento di queste infezioni è considerato inadeguato.
Prestare attenzione alle linee guida ufficiali sull'uso corretto degli agenti antibatterici.
Indicazioni
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Dosi giornaliere
(in relazione alla gravità)
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Durata del trattamento1
(in relazione alla gravità)
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Polmonite acquisite in comunità
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500 mg una o due volte al giorno
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7 – 14 giorni
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Pielonefrite acuta
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500 mg una volta al giorno
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7-10 giorni
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Infezioni complicate delle vie urinarie
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500 mg una volta al giorno
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7-14 giorni
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Prostatite batterica cronica
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500 mg una volta al giorno
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28 giorni
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Infezioni complicate della cute e dei
tessuti molli
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500 mg una o due volte al giorno
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7-14
giorni
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Clearance della creatinina
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Dosi
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250 mg/24 h
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500 mg/24 h
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500 mg/12 h
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Prima dose 250 mg
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Prima dose 500 mg
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Prima dose 500 mg
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50 – 20 ml/min
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dosi successive:
125 mg/24h
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dosi successive:
250 mg/24h
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dosi successive:
250 mg/12h
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19 – 10 ml/min
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dosi successive:
125 mg/48h
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dosi successive:
125 mg/24h
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dosi successive:
125 mg/12h
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< 10 ml/min (incluse emodialisi e dialisi peritoneale
ambulatoriale continua*)
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dosi successive: 125 mg/48h
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dosi successive: 125 mg/24h
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dosi successive: 125 mg/24h
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Per le incompatibilità vedere il paragrafo 6.2 e per le compatibilità con altre soluzioni per infusione vedere il paragrafo 6.6.
Levofloxacina Galenica Senese soluzione per infusione non deve essere somministrata:
Questo medicinale contiene 354,2 mg di sodio per ciascuna sacca infusionale da 100 ml equivalente a 17,7% dell'assunzione massima giornaliera raccomandata dall'OMS che corrisponde a 2 g di sodio per un adulto
In uno studio di interazione farmacocinetica, levofloxacina non ha modificato la farmacocinetica della teofillina (che è un substrato del CYP1A2), indicando che levofloxacina non è un inibitore del CYP1A2.
Gravidanza
Vi sono dati limitati sull'uso di levofloxacina in gravidanza. Gli studi di riproduzione sull'animale non hanno evidenziato effetti diretti o indiretti pericolosi di tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Tuttavia, in assenza di dati nell'uomo ed a causa di rischi sperimentali di danno da fluorochinolonici alle cartilagini che sostengono pesi dell'organismo in crescita, Levofloxacina non deve essere impiegata in gravidanza (vedere paragrafo 4.3 “Controindicazioni” e paragrafo 5.3 “Dati preclinici di sicurezza”).
Allattamento
Levofloxacina Galenica Senese è controindicata in donne che allattano al seno. Vi sono informazioni insufficienti sull'escrezione di levofloxacina nel latte umano; tuttavia altri fluorochinoloni sono escreti nel latte umano. In assenza di dati nell'uomo ed a causa di rischi sperimentali di danno da fluorochinolonici alle cartilagini che sostengono pesi dell'organismo in crescita, levofloxacina non deve essere impiegata in donne che allattano al seno (vedere paragrafi 4.3 e 5.3).
Fertilità
Levofloxacina non ha causato diminuzione della fertilità o dei risultati riproduttivi nei ratti.
Alcuni effetti indesiderati della levofloxacina es. capogiri, vertigini, sonnolenza, disturbi visivi (vedere paragrafo 4.8 “Effetti indesiderati”) possono alterare la capacità di concentrazione e di reazione del paziente con conseguente rischio in situazioni dove tali capacità sono di particolare importanza (durante la guida di automobili e l'uso di macchinari).
Classificazione per sistemi e organi
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Comune
(≥1/100, <1/10)
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Non comune
(≥1/1.000, <1/100)
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Raro
(≥1/10.000, <1/1.000)
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Frequenza non nota (non può essere stimata sulla base dei dati disponibili)
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Infezioni ed infestazioni
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Infezione micotica inclusa infezione da Candida
Patogeni resistenti
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Patologie del sistema emolinfopoietico
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Leucopenia
Eosinofilia
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Trombocitopenia
Neutropenia
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Insufficienza midollare, compresa l'anemia aplastica
Pancitopenia
Agranulocitosi
Anemia emolitica
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Disturbi del sistema immunitario
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Angioedema
Ipersensibilità (vedere paragrafo 4.4)
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Shock anafilattico
Shock anafilattoide (vedere paragrafo 4.4)
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Disturbi del metabolismo e della nutrizione
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Anoressia
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Ipoglicemia
particolarmente nei pazienti diabetici (vedere paragrafo 4.4)
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Iperglicemia
Coma ipoglicemico (vedere paragrafo 4.4)
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Disturbi psichiatrici*
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Insonnia
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Ansia
Stato confusionale
Nervosismo
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Reazioni psicotiche (con
ad es. allucinazioni, paranoia)
Depressione
Agitazione
Sogni anomali
Incubi.
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Reazioni psicotiche con comportamenti autolesivi compresi ideazione o tentativi di suicidio (vedere paragrafo 4.4)
Mania
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Patologie del sistema nervoso*
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Cefalea
Capogiri
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Sonnolenza
Tremori
Disgeusia
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Convulsioni (vedere paragrafi 4.3 e 4.4)
Parestesie
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Neuropatia periferica sensoriale (vedere paragrafo 4.4)
Neuropatia periferica senso motoria (vedere paragrafo 4.4)
Parosmia inclusa anosmia
Discinesia
Disordini extrapiramidali
Ageusia
Sincope
Ipertensione intracranica
Benigna Mioclono
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Patologie dell'occhio*
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Disturbi della vista quali visione offuscata (vedere paragrafo 4.4)
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Perdita temporanea della vista (vedere paragrafo 4.4), uveite
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Patologie dell'orecchio e del labirinto*
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Vertigini.
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Tinnito
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Perdita dell'udito
Riduzione dell'udito
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Patologie cardiache
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Tachicardia
Palpitazioni
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Tachicardia ventricolare che può portare ad arresto cardiaco.
Aritmia ventricolare e torsioni di punta (riportate soprattutto in pazienti con fattori di rischio per un prolungamento dell'intervallo QT) elettrocardiogramma con prolungamento dell'intervallo QT (vedere paragrafi 4.4 e 4.9)
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Patologie vascolari
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Flebite
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Ipotensione
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Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
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Dispnea
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Broncospasmo
Polmonite allergica
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Patologie gastrointestinali
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Diarrea
Vomito Nausea
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Dolore
addominale Dispepsia
Flatulenza
Stipsi
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Diarrea con perdite ematiche che in casi molto rari può essere segnale di una enterocolite inclusa la colite pseudomembranosa (vedere paragrafo 4.4)
Pancreatite
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Patologie epatobiliari
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Aumento degli enzimi epatici (ALT - AST, fosfatasi alcalina, GGT).
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Aumento della bilirubina ematica
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Ittero e gravi lesioni epatiche, inclusi casi di insufficienza epatica acuta letale, essenzialmente in pazienti con gravi patologie preesistenti (vedere paragrafo 4.4)
Epatite
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Patologie della Cute e del Tessuto sottocutaneo b
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Rash
Prurito
Orticaria
Iperidrosi
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Necrolisi epidermica tossica
Sindrome di Stevens-Johnson
Eritema multiforme
Reazioni di fotosensibilità (vedere paragrafo 4.4)
Vasculite leucocitoclastica
Stomatite
Iperpigmentazione cutanea
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Patologie del sistema muscolo- scheletrico e del tessuto connettivo*
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Artralgia
Mialgia
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Disturbi a carico dei tendini (vedere paragrafi 4.3 e 4.4)
compresa tendinite (es. tendine di Achille)
Indebolimento muscolare che può risultare di particolare rilevanza in soggetti affetti da miastenia gravis (vedere paragrafo 4.4)
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Rabdomiolisi
Rottura del tendine (es. tendine di Achille)(vedere paragrafi 4.3. e 4.4)
Rottura dei legamenti Rottura muscolare Artrite
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Patologie renali ed urinarie
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Aumento della creatinina ematica
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Insufficienza renale acuta (ad esempio dovuta a nefrite interstiziale)
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Patologie sistemiche e condizioni
relative alla sede di somministrazione*
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Reazioni nel sito di infusione
(dolore, Arrossamento)
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Astenia
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Piressia
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Dolore (incluso mal di schiena, dolore toracico e alle estremità)
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La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
In accordo con gli studi di tossicità sull'animale o con gli studi di farmacologia clinica condotti con dosi superiori alle dosi terapeutiche, i sintomi più importanti che si manifestano dopo sovradosaggio acuto con levofloxacina sono quelli a livello del Sistema Nervoso Centrale quali: confusione, capogiri, compromissione della coscienza, attacchi convulsivi, prolungamento dell'intervallo QT e reazioni gastrointestinali quali: nausea, erosioni della mucosa.
Nel caso di sovradosaggio, si deve intervenire con un trattamento sintomatico. Si deve effettuare un monitoraggio con ECG, per la possibilità di prolungamento dell'intervallo QT. L'emodialisi, inclusa la dialisi peritoneale e dialisi peritoneale ambulatoriale continua (CAPD), non sono efficaci nel rimuovere la levofloxacina. Non sono noti antidoti specifici.
Nell'esperienza post-marketing sono stati osservati effetti sul SNC, tra cui stato confusionale, convulsioni, mioclono, allucinazioni e tremore.
Periodo di validità a confezionamento integro: 3 anni.
Periodo di validità dopo perforazione del tappo di gomma: uso immediato (vedere paragrafo 6.6 “Precauzioni per l'uso e la manipolazione”).
Per la possibilità di contaminazione microbiologica, il prodotto deve essere usato immediatamente. Se il medicinale non viene usato subito, i tempi e le condizioni di conservazione durante l'uso del prodotto sono responsabilità dell'utilizzatore.
Controllare la sacca prima dell'uso.
Esso deve essere utilizzato solamente se la soluzione è chiara e di fatto priva di particelle.
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