Dacarbazina Lipomed - Polvere

    Ultimo aggiornamento: 02/07/2024

    Cos'è Dacarbazina Lipomed - Polvere?

    Dacarbazina Lipomed - Polvere è un farmaco a base del principio attivo Dacarbazina, appartenente alla categoria degli Antineoplastici alchilanti e nello specifico Altre sostanze alchilanti. E' commercializzato in Italia dall'azienda Interlabo S.r.l..

    Dacarbazina Lipomed - Polvere può essere prescritto con Ricetta OSP - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, utilizzabili esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile.


    Confezioni

    Dacarbazina Lipomed 1000 mg polvere per soluzione per infusione 1 flaconcino
    Dacarbazina Lipomed 500 mg polvere per soluzione per infusione 1 flaconcino

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: Lipomed GmbH
    Concessionario: Interlabo S.r.l.
    Ricetta: OSP - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, utilizzabili esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile
    Classe: C
    Principio attivo: Dacarbazina
    Gruppo terapeutico: Antineoplastici alchilanti
    ATC: L01AX04 - Dacarbazina
    Forma farmaceutica: Polvere


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    Indicazioni

    Perché si usa Dacarbazina Lipomed? A cosa serve?
    Dacarbazina Lipomed è indicato per il trattamento dei pazienti con melanoma maligno metastatico.
    Ulteriori indicazioni per l'uso della dacarbazina come componente di una polichemioterapia sono:
    • Linfoma di Hodgkin in stadio avanzato.
    • Sarcomi dei tessuti molli in stadio avanzato negli adulti (ad eccezione del mesotelioma e del sarcoma di Kaposi).

    Posologia

    Come usare Dacarbazina Lipomed: Posologia
    Il trattamento con Dacarbazina Lipomed deve essere effettuato solo da medici specializzati in oncologia o in ematologia.
    Durante il trattamento con Dacarbazina Lipomed, sono richiesti il frequente monitoraggio dell'emocromo e il monitoraggio della funzione epatica e renale. Siccome sono frequenti gravi reazioni gastrointestinali, si raccomanda di adottare misure antiemetiche e di supporto.
    Siccome possono comparire gravi disturbi gastrointestinali ed ematologici, va effettuata un'analisi estremamente attenta del rapporto rischio/beneficio prima di ogni ciclo terapeutico con dacarbazina.
    Per ridurre l'intensità della nausea e del vomito, il paziente deve evitare di assumere cibi prima della somministrazione di Dacarbazina Lipomed. Le escrezioni e il vomito devono essere maneggiati con cautela.
    Posologia
    Possono essere applicati i regimi terapeutici descritti di seguito. Per ulteriori dettagli, vedere la letteratura scientifica aggiornata.
    Melanoma maligno
    La dacarbazina può essere somministrata come agente singolo a dosi comprese tra 200 e 250 mg/m2 di superficie corporea/giorno per via endovenosa per 5 giorni ogni 3 settimane.
    La dacarbazina può essere somministrata come infusione breve (in 20-30 minuti).
    Possono anche essere somministrati 850 mg/m2 di superficie corporea il giorno 1 e, successivamente, una volta ogni 3 settimane, come infusione endovenosa.
    Linfoma di Hodgkin
    La dacarbazina viene somministrata per via endovenosa a una dose giornaliera di 375 mg/m2 di superficie corporea ogni 15 giorni in combinazione con doxorubicina, bleomicina e vinblastina (regime ABVD).
    Sarcoma dei tessuti molli
    Nel sarcoma dei tessuti molli dell'adulto, la dacarbazina viene somministrata per via endovenosa in dosi giornaliere di 250 mg/m2 di superficie corporea (giorni 1-5) in combinazione con doxorubicina ogni 3 settimane (regime ADIC).
    Durata della terapia
    Il medico curante deve stabilire individualmente la durata della terapia, tenendo in considerazione il tipo e lo stadio della malattia di base, la terapia di combinazione somministrata, la risposta alla dacarbazina e gli effetti avversi della dacarbazina.
    Nel linfoma di Hodgkin in stadio avanzato, una raccomandazione abituale prevede la somministrazione di 6 cicli di terapia di combinazione ABVD.
    Nel melanoma maligno metastatico e nel sarcoma dei tessuti molli in stadio avanzato, la durata del trattamento dipende dall'efficacia e dalla tollerabilità nel singolo paziente.
    Popolazioni speciali di pazienti
    Pazienti con insufficienza renale/epatica
    In presenza di sola insufficienza renale o epatica da lieve a moderata, generalmente non è necessario ridurre la dose. Nei pazienti con compromissione combinata renale ed epatica, l'eliminazione della dacarbazina è prolungata. Tuttavia, attualmente non possono essere formulate raccomandazioni validate di riduzione della dose.
    Pazienti anziani
    Siccome l'esperienza nei pazienti anziani è limitata, non possono essere formulate istruzioni specifiche per l'uso negli anziani.
    Popolazione pediatrica
    La sicurezza e l'efficacia di Dacarbazina Lipomed nei bambini e negli adolescenti non sono state ancora stabilite.
    Modo di somministrazione
    La dacarbazina è sensibile all'esposizione alla luce. Tutte le soluzioni ricostituite devono essere adeguatamente protette dalla luce anche durante la somministrazione (set per infusione resistente alla luce).
    Durante la somministrazione, occorre usare cautela per evitare l'applicazione paravenosa, che causerebbe dolore locale e danno tessutale.
    In caso di applicazione paravenosa, la somministrazione deve essere interrotta immediatamente e la dose eventualmente rimanente deve essere somministrata in un'altra vena.
    Velocità di infusione
    Le dosi comprese tra 200 e 850 mg/m2 di superficie corporea devono essere somministrate come infusione endovenosa in 20-30 minuti.
    Si raccomanda di verificare innanzitutto la pervietà della vena, iniettando 5-10 mL di soluzione isotonica di cloruro di sodio o soluzione di glucosio al 5%. Le stesse soluzioni devono essere utilizzate dopo l'infusione per eliminare gli eventuali residui del medicinale dalla linea di infusione.
    Per le istruzioni sulla ricostituzione e la diluizione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6. Le soluzioni ricostituite sono limpide e di colore giallo pallido. Le soluzioni per infusione diluite sono limpide e pressoché incolori.

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Dacarbazina Lipomed
    Dacarbazina Lipomed è controindicato nei seguenti casi:
    • Ipersensibilità al principio attivo dacarbazina o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1,
    • Donne in gravidanza o in allattamento,
    • Leucopenia e/o trombocitopenia,
    • Grave malattia epatica o renale,
    • In associazione al vaccino contro la febbre gialla (vedere paragrafo 4.5).

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Dacarbazina Lipomed
    Si raccomanda di somministrare la Dacarbazina unicamente sotto la supervisione di un medico specializzato in oncologia, che abbia a disposizione le attrezzature necessarie per il monitoraggio regolare degli effetti clinici, biochimici ed ematologici durante e dopo la terapia.
    In presenza di sintomi di disfunzione epatica o renale o di una reazione di ipersensibilità, la terapia deve essere immediatamente interrotta.
    In caso di malattia veno-occlusiva del fegato, la prosecuzione della terapia con dacarbazina è controindicata.
    Nota: il medico responsabile deve essere consapevole della possibilità che durante la terapia compaia la rara e severa complicanza risultante dalla necrosi epatica in seguito all'occlusione delle vene intraepatiche. Perciò, il regolare monitoraggio delle dimensioni e della funzione del fegato e dell'emocromo (in particolare degli eosinofili) è di particolare importanza. In singoli casi sospetti di malattia veno-occlusiva, è stata efficace la terapia con alte dosi di corticosteroidi (ad esempio idrocortisone 300 mg/giorno), con o senza agenti fibrinolitici come l'eparina o l'attivatore tessutale del plasminogeno (vedere paragrafo 4.8).
    La terapia a lungo termine può essere causa di tossicità cumulativa a carico del midollo osseo. La possibile soppressione del midollo osseo richiede un attento monitoraggio dei globuli rossi, dei globuli bianchi e delle piastrine. La tossicità ematopoietica può giustificare l'interruzione temporanea o definitiva della terapia.
    L'iniezione paravenosa può causare danni tessutali e dolore severo.
    L'uso concomitante con fenitoina deve essere evitato poiché il ridotto assorbimento della fenitoina nel tratto gastrointestinale può predisporre il paziente alle convulsioni (vedere paragrafo 4.5).
    Inoltre, la dacarbazina è un moderato agente immunosoppressivo. La somministrazione di vaccini vivi (vivi attenuati) nei pazienti immunocompromessi a causa di un trattamento con agenti chemioterapici, quali la dacarbazina, può causare infezioni gravi e potenzialmente fatali. La vaccinazione con vaccini vivi deve essere evitata nei pazienti trattati con dacarbazina. In generale si raccomanda di utilizzare con cautela i vaccini vivi dopo l'interruzione della chemioterapia e di tenere conto dello stato immunitario del paziente, a seconda anche della malattia e di altre terapie. I vaccini inattivati possono essere utilizzati, se disponibili.
    L'uso concomitante di fotemustina può essere causa di tossicità polmonare acuta (sindrome da distress respiratorio dell'adulto) con esito potenzialmente fatale. La fotemustina e la dacarbazina non devono essere usate contemporaneamente.
    I medicinali epatotossici e l'alcol sono controindicati durante la chemioterapia.
    Misure contraccettive
    Gli uomini devono essere informati sull'opportunità di adottare misure contraccettive durante la terapia e nei 6 mesi successivi al termine della terapia (vedere paragrafo 4.6).
    Popolazione pediatrica
    L'uso della dacarbazina nei bambini e negli adolescenti non è raccomandato fino a che non siano disponibili ulteriori dati.
    Per le precauzioni sulla manipolazione, vedere paragrafo 6.6.

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Dacarbazina Lipomed
    L'uso concomitante del vaccino contro la febbre gialla è controindicato a causa del rischio di una malattia sistemica fatale (vedere paragrafo 4.3).
    Siccome il rischio trombotico è aumentato in presenza di tumori, il trattamento anticoagulante è frequente. L'elevata variabilità intra-individuale della coagulabilità durante le malattie e le possibili interazioni tra anticoagulanti orali e chemioterapia anticancro rendono necessario il monitoraggio più frequente dell'INR, se il paziente deve essere trattato con anticoagulanti orali.
    L'uso concomitante della fenitoina può comportare un assorbimento ridotto della fenitoina nel tratto gastrointestinale e predisporre il paziente a convulsioni (vedere paragrafo 4.4).
    L'immunizzazione con vaccini vivi deve essere evitata durante la terapia con la dacarbazina dato il rischio di infezioni gravi e potenzialmente fatali. Si raccomanda di utilizzare con cautela i vaccini vivi dopo l'interruzione della chemioterapia e di eseguire la vaccinazione non prima di 3 mesi dall'ultimo trattamento chemioterapico. Si raccomanda di utilizzare un vaccino inattivato, se disponibile (vedere anche paragrafo 4.4).
    L'uso concomitante di ciclosporina (e, per estrapolazione, di tacrolimus) deve essere valutato con attenzione, perché l'uso di questi agenti induce un'immunosoppressione eccessiva, con rischio di linfoproliferazione.
    L'uso concomitante di fotemustina può essere causa di tossicità polmonare acuta (sindrome da distress respiratorio dell'adulto). La fotemustina e la dacarbazina non devono essere usate contemporaneamente. La dacarbazina deve essere somministrata dopo almeno una settimana dalla somministrazione della fotemustina.
    Sono possibili interazioni mielotossiche con altre modalità di trattamento con effetti avversi sul midollo osseo (in particolare agenti citostatici, irradiazione).
    Non sono stati effettuati studi per valutare un possibile metabolismo fenotipico. Tuttavia, è stata identificata l'idrossilazione del composto originario in metaboliti con attività antitumorale.
    La dacarbazina viene metabolizzata dal citocromo P450 (CYP1A1, CYP1A2 e CYP2E1). Questo aspetto deve essere tenuto in considerazione in caso di somministrazione congiunta con altri medicinali metabolizzati dagli stessi enzimi epatici.
    La dacarbazina può potenziare gli effetti del metossipsoralene a causa della fotosensibilizzazione.

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Gravidanza e allattamento:
    La Dacarbazina si è dimostrata mutagenica, teratogena e cancerogena negli animali. Si deve presumere un rischio aumentato di effetti teratogeni nell'uomo. Pertanto, la dacarbazina è controindicata durante la gravidanza e l'allattamento (vedere anche paragrafi 4.3 e 4.4). Non è noto se la dacarbazina attraversi la placenta o passi nel latte materno.
    Donne in età fertile:
    Le donne in età fertile devono usare metodi contraccettivi efficaci.
    Misure contraccettive per gli uomini:
    Gli uomini devono essere informati sull'opportunità di adottare misure contraccettive durante la terapia e nei 6 mesi successivi al termine della terapia.

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    La Dacarbazina può influenzare la capacità di guidare veicoli o usare macchinari a causa dei suoi effetti indesiderati a carico del sistema nervoso centrale o a causa della nausea e del vomito.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Dacarbazina Lipomed
    Frequenze:
    Molto comune (≥1/10)
    Comune (≥1/100, <1/10)
    Non comune (≥1/1000, <1/100)
    Raro (≥1/10.000, <1/1000)
    Molto raro (<1/10.000)
    Le reazioni avverse al farmaco più comunemente riportate sono patologie gastrointestinali (anoressia, nausea e vomito) e patologie del sistema emolinfopoietico, quali anemia, leucopenia e trombocitopenia. Queste ultime sono dose-dipendenti e ritardate, con nadir che spesso compare dopo 3-4 settimane.
    Classificazione per sistemi e organi
    Frequenze
    Comune
    (≥1/100, <1/10)
    Non comune
    (≥1/1000, <1/100)
    Raro
    (≥1/10.000, <1/1000)
    Infezioni ed infestazioni
     
    Infezioni
     
    Patologie del sistema emolinfopoietico
    Anemia, leucopenia, trombocitopenia, soppressione midollare
     
    Pancitopenia, agranulocitosi
    Disturbi del sistema immunitario
     
     
    Reazioni anafilattiche, reazioni di ipersensibilità
    Patologie del sistema nervoso
     
     
    Cefalea, confusione, letargia, convulsioni, parestesia facciale
    Patologie dell'occhio
     
    Visione offuscata
    Disturbi della vista
    Patologie vascolari
     
     
    Vampate del viso
    Patologie gastrointestinali
    Anoressia, nausea, vomito
     
    Diarrea
    Patologie epatobiliari
     
    Epatotossicità
    Necrosi epatica dovuta a malattia veno-occlusiva (VOD), sindrome di Budd-Chiari (ad esito potenzialmente fatale)
    Patologie renali e urinarie
     
     
    Disfunzione renale con aumento della creatinina nel sangue e aumento dell'urea nel sangue
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
     
    Alopecia, iperpigmentazione, fotosensibilità, eruzione cutanea transitoria
    Eritema, esantema maculopapulare, orticaria
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
     
    Sintomi simil-influenzali, malessere
    Irritazione del sito di applicazione
    Esami diagnostici
     
     
    Aumento degli enzimi epatici, aumento delle transaminasi (AST, ALT), aumento della fosfatasi alcalina, aumento della lattato-deidrogenasi (LDH)
    I disturbi dell'apparato digerente, quali anoressia, nausea e vomito, sono comuni e gravi. In casi rari è stata osservata diarrea.
    Le alterazioni dell'emocromo spesso osservate (anemia, leucopenia, trombocitopenia) sono dose-dipendenti e ritardate, i nadir compaiono spesso solo dopo 3-4 settimane. In casi rari, sono state descritte pancitopenia e agranulocitosi.
    Occasionalmente si osservano sintomi simil-influenzali con spossatezza, brividi, febbre e dolore muscolare durante o spesso pochi giorni dopo la somministrazione della Dacarbazina. Questi disturbi possono ripresentarsi in occasione dell'infusione successiva.
    In rari casi, si è osservato un aumento degli enzimi epatici (es. fosfatasi alcalina).
    Raramente è stata osservata necrosi epatica dovuta all'occlusione delle vene intraepatiche (malattia veno-occlusiva del fegato) dopo somministrazione di dacarbazina in monoterapia o polichemioterapia. In genere, la sindrome è comparsa durante il secondo ciclo di terapia. I sintomi comprendevano febbre, eosinofilia, dolore addominale, aumento di volume del fegato, ittero e shock, con rapido peggioramento in poche ore o giorni. Siccome è stato descritto un esito fatale, il regolare monitoraggio delle dimensioni e della funzione del fegato e dell'emocromo (in particolare degli eosinofili) è di particolare importanza. In singoli casi sospetti di malattia veno-occlusiva è stata efficace la terapia con alte dosi di corticosteroidi (ad esempio idrocortisone 300 mg/giorno), con o senza agenti fibrinolitici come l'eparina o l'attivatore tessutale del plasminogeno (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).
    Le reazioni in corrispondenza della sede di applicazione, quali l'irritazione della vena, e alcune delle reazioni avverse sistemiche sono considerate dovute alla formazione di prodotti della fotodegradazione.
    È rara la compromissione della funzione renale, con aumento dei livelli ematici di sostanze a escrezione urinaria obbligatoria.
    Raramente possono comparire effetti indesiderati a carico del sistema nervoso centrale, quali cefalea, disturbi della vista, confusione, letargia e convulsioni. Poco dopo la somministrazione, possono comparire parestesia facciale e vampate.
    Raramente si osservano reazioni allergiche cutanee sotto forma di eritema, esantema maculopapulare o orticaria. Non comunemente possono comparire alopecia, iperpigmentazione e fotosensibilità della cute. In casi rari, sono state descritte reazioni anafilattiche.
    L'applicazione paravenosa accidentale può causare dolore locale e necrosi.
    Segnalazione delle reazioni avverse sospette
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Dacarbazina Lipomed
    In seguito a un sovradosaggio, possono comparire una severa tossicità a carico del midollo osseo e persino aplasia midollare; la comparsa può essere ritardata fino a 2 settimane. Il tempo alla comparsa dei nadir dei leucociti e dei trombociti può raggiungere le 4 settimane. Per questo, anche in caso di sovradosaggio solo sospetto, un attento monitoraggio ematologico a lungo termine è essenziale.
    Con dosi elevate di Dacarbazina (>850 mg/m2) sono stati osservati episodi di ipotensione. Se si osserva ipotensione è raccomandato un trattamento di supporto, ad esempio idratazione con 500 mL di una soluzione di cloruro di sodio allo 0,9%.
    Non sono noti antidoti disponibili e, quindi, deve essere usata particolare cautela in occasione di ciascuna somministrazione per evitare il sovradosaggio.

    Scadenza

    4 anni.
    Periodo di validità della soluzione ricostituita
    La stabilità chimica e fisica in uso è stata dimostrata per 8 ore a temperatura ambiente e al riparo dalla luce, e per 5 giorni a 2-8°C e al riparo dalla luce. Da un punto di vista microbiologico, la soluzione ricostituita deve essere utilizzata immediatamente.
    Se la soluzione ricostituita non viene utilizzata immediatamente, la durata e le condizioni di conservazione sono responsabilità dell'utilizzatore. La soluzione ricostituita non deve essere conservata per più di 24 ore in frigorifero (2-8°C) al riparo dalla luce, a meno che la ricostituzione non sia stata effettuata in condizioni asettiche controllate e validate.
    Periodo di validità della soluzione per infusione diluita
    La stabilità chimica e fisica in uso è stata dimostrata per 8 ore a temperatura ambiente e al riparo dalla luce, e per 5 giorni a 2-8°C e al riparo dalla luce. Da un punto di vista microbiologico, la soluzione per infusione diluita deve essere utilizzata immediatamente.
    Se la soluzione per infusione diluita non viene utilizzata immediatamente, la durata e le condizioni di conservazione sono responsabilità dell'utilizzatore. La soluzione per infusione diluita non deve essere conservata per più di 24 ore in frigorifero (2-8°C) al riparo dalla luce, a meno che la ricostituzione e la diluizione non siano state effettuate in condizioni asettiche controllate e validate.
    Da un punto di vista microbiologico, si raccomanda di non superare un tempo totale di conservazione di 24 ore dopo l'apertura del prodotto.

    Conservazione

    Non conservare a temperatura superiore a 25°C, tenere il flaconcino nell'imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.
    Anche la soluzione ricostituita va protetta dalla luce.
    Per le condizioni di conservazione del medicinale ricostituito/diluito, vedere paragrafo 6.3.

    Farmaci Equivalenti

    I farmaci equivalenti di Dacarbazina Lipomed - Polvere a base di Dacarbazina sono: Dacarbazina Medac

    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


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