Cos'è Cabazitaxel Dr. Reddy's?
Cabazitaxel Dr. Reddy's è un farmaco a base del principio attivo Cabazitaxel , appartenente alla categoria degli Antineoplastici e nello specifico Taxani. E' commercializzato in Italia dall'azienda Dr. Reddy's S.r.l. a socio unico .
Cabazitaxel Dr. Reddy's può essere prescritto con RicettaOSP - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, utilizzabili esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile .
Cabazitaxel Dr. Reddy's può essere prescritto con Ricetta
Confezioni
Cabazitaxel Dr. Reddy's 60 mg concentrato e solvente per soluzione per infusione 1 flac. 15 ml + 1 flac. solv. 15 ml
Informazioni commerciali sulla prescrizione
Titolare: Dr. Reddy's S.r.l. a socio unico
Ricetta:OSP - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, utilizzabili esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile
Classe:H
Principio attivo:Cabazitaxel
Gruppo terapeutico:Antineoplastici
ATC:L01CD04 - Cabazitaxel
Forma farmaceutica: concentrato per soluzione per infusione
Ricetta:
Classe:
Principio attivo:
Gruppo terapeutico:
ATC:
Forma farmaceutica: concentrato per soluzione per infusione
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Indicazioni
Perché si usa Cabazitaxel Dr. Reddy's? A cosa serve?
Cabazitaxel Dr. Reddy's in associazione con prednisone o prednisolone è indicato per il trattamento di pazienti adulti con carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione precedentemente trattato con un regime contenente docetaxel (vedere paragrafo 5.1).
Posologia
Come usare Cabazitaxel Dr. Reddy's: Posologia
L'uso di Cabazitaxel Dr. Reddy's deve essere limitato alle unità specializzate nella somministrazione di farmaci citotossici e deve essere somministrato solo sotto la supervisione di un medico esperto nell'uso della chemioterapia antitumorale. Devono essere disponibili strutture e attrezzature per il trattamento di gravi reazioni di ipersensibilità come ipotensione e broncospasmo (vedere paragrafo 4.4).
Pretrattamento
Il regime di pretrattamento raccomandato deve essere eseguito almeno 30 minuti prima di ciascuna somministrazione di Cabazitaxel Dr. Reddy's con i seguenti medicinali endovenosi per mitigare il rischio e la gravità di reazioni di ipersensibilità:
- antistaminico (desclorfeniramina 5 mg o difenidramina 25 mg o equivalente),
- corticosteroide (desametasone 8 mg o equivalente) e
- H2 antagonista (ranitidina o equivalente) (vedere paragrafo 4.4).
Si raccomanda la profilassi antiemetica che può essere somministrata per via orale o endovenosa, se necessario.
Durante tutto il trattamento, è necessario garantire un'adeguata idratazione del paziente, al fine di prevenire complicanze come l'insufficienza renale.
Posologia
La dose raccomandata di Cabazitaxel Dr. Reddy's è di 25 mg/m2 somministrata per infusione endovenosa di 1 ora ogni 3 settimane in combinazione con prednisone o prednisolone 10 mg per via orale somministrato quotidianamente durante il trattamento.
Aggiustamenti della dose
La dose deve essere modificata se i pazienti manifestano le seguenti reazioni avverse (i gradi si riferiscono ai Criteri Terminologici Comuni per gli eventi avversi [CTCAE 4.0]):
Tabella 1 - Modifiche della dose raccomandate in caso di reazioni avverse nei pazienti trattati con cabazitaxel
Reazioni avverse
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Modifica della dose
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Neutropenia prolungata di grado ≥3 (più di 1 settimana) nonostante il trattamento appropriato incluso G-CSF
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Ritardare il trattamento fino a quando la conta dei neutrofili è >1.500 cellule/mm3, quindi ridurre la dose di cabazitaxel da 25 mg/m2 a 20 mg/m2.
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Neutropenia febbrile o infezione neutropenica
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Ritardare il trattamento fino al miglioramento o alla risoluzione e fino a quando la conta dei neutrofili è >1.500 cellule/mm3, quindi ridurre la dose di cabazitaxel da 25 mg/m2 a 20 mg/m2.
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Diarrea di grado ≥3 o diarrea persistente
nonostante il trattamento appropriato, compresa reidratazione e reintegrazione elettrolitica
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Ritardare il trattamento fino al miglioramento o alla risoluzione, quindi ridurre la dose di cabazitaxel da 25 mg/m2 a 20 mg/m2.
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Neuropatia periferica di grado ≥2
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Ritardare il trattamento fino al miglioramento, quindi ridurre la dose di cabazitaxel da 25 mg/m2 a 20 mg/m2
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Se i pazienti continuano a manifestare una qualsiasi di queste reazioni con 20 mg/m2, si può prendere in considerazione un'ulteriore riduzione della dose a 15 mg/m2 o l'interruzione di Cabazitaxel Dr. Reddy's. I dati nei pazienti trattati con dosi inferiori a 20 mg/m2 sono limitati.
Popolazioni speciali
Pazienti con compromissione epatica
Il cabazitaxel è ampiamente metabolizzato dal fegato. Ai pazienti con compromissione epatica lieve (bilirubina totale compresa tra >1 e ≤ 1,5 x limite superiore della norma (ULN) o Aspartato Aminotransferasi (AST) >1,5 x ULN) deve essere ridotta la dose di cabazitaxel a 20 mg/m2. La somministrazione di cabazitaxel a pazienti con lieve compromissione epatica deve essere effettuata con cautela e deve essere effettuato un attento monitoraggio della sicurezza.
Cabazitaxel non deve essere somministrato a pazienti con grave compromissione epatica (bilirubina totale >3 x ULN) (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.2).
Pazienti con compromissione renale
Cabazitaxel viene escreto in quantità minima attraverso il rene. Non è necessario alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione renale, che non richiedono emodialisi. I pazienti che presentano una malattia renale allo stadio terminale (clearance della creatinina (CLCR <15 ml/min/1,73 m2), in base alle loro condizioni e alla quantità limitata di dati disponibili, devono essere trattati con cautela e monitorati attentamente durante il trattamento (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
Anziani
Non è raccomandato un aggiustamento della dose specifico per l'uso di cabazitaxel nei pazienti anziani (vedere anche paragrafi 4.4, 4.8 e 5.2).
Uso concomitante di medicinali
L'uso concomitante di medicinali che sono forti induttori o forti inibitori del CYP3A deve essere evitato. Tuttavia, se i pazienti richiedono la co-somministrazione di un forte inibitore del CYP3A, deve essere presa in considerazione una riduzione della dose di cabazitaxel del 25% (vedere paragrafi 4.4 e 4.5).
Popolazione pediatrica
Non esiste un uso rilevante di Cabazitaxel Dr. Reddy's nella popolazione pediatrica.
La sicurezza e l'efficacia di Cabazitaxel Dr. Reddy's nei bambini e negli adolescenti di età inferiore ai 18 anni non sono state stabilite (vedere paragrafo 5.1).
Modo di somministrazione
Per le istruzioni sulla preparazione e la somministrazione del medicinale, vedere il paragrafo 6.6. Non utilizzare contenitori per infusione in PVC e set per infusione in poliuretano.
Cabazitaxel Dr. Reddy's non deve essere miscelato con altri medicinali diversi da quelli menzionati nel paragrafo 6.6.
Controindicazioni
Quando non dev'essere usato Cabazitaxel Dr. Reddy's
- Ipersensibilità a Cabazitaxel, ad altri taxani, al polisorbato 80 o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1
- Conta dei neutrofili inferiore a 1.500/mm3.
- Grave compromissione epatica (bilirubina totale >3 x ULN).
- Vaccinazione concomitante con vaccino per la febbre gialla (vedere paragrafo 4.5).
Avvertenze speciali e precauzioni di impiego
Cosa serve sapere prima di prendere Cabazitaxel Dr. Reddy's
Reazioni di ipersensibilità
Tutti i pazienti devono essere pre-trattati prima di iniziare l'infusione di Cabazitaxel (vedere paragrafo 4.2).
I pazienti devono essere osservati attentamente per le reazioni di ipersensibilità soprattutto durante la prima e la seconda infusione. Le reazioni di ipersensibilità possono verificarsi entro pochi minuti dopo l'inizio dell'infusione di cabazitaxel, pertanto devono essere disponibili strutture e attrezzature per il trattamento dell'ipotensione e del broncospasmo. Possono verificarsi reazioni gravi e possono includere eruzione cutanea/eritema generalizzato, ipotensione e broncospasmo. Reazioni di ipersensibilità gravi richiedono l'interruzione immediata di cabazitaxel e una terapia appropriata. I pazienti con una reazione di ipersensibilità devono interrompere il trattamento con Cabazitaxel Dr. Reddy's (vedere paragrafo 4.3).
Mielosoppressione
Può verificarsi mielosoppressione manifestata come neutropenia, anemia, trombocitopenia o pancitopenia (vedere "Rischio di neutropenia" e "Anemia" al paragrafo seguente 4.4).
Rischio di neutropenia
I pazienti trattati con cabazitaxel possono essere sottoposti a profilassi con G-CSF, secondo le linee guida dell'American Society of Clinical Oncology (ASCO) e/o le attuali linee guida istituzionali, per ridurre il rischio o gestire le complicanze della neutropenia (neutropenia febbrile, neutropenia prolungata o infezione neutropenica). La profilassi primaria con G-CSF deve essere presa in considerazione in pazienti con caratteristiche cliniche ad alto rischio (età >65 anni, cattivo stato generale, episodi precedenti di neutropenia febbrile, estese aree sottoposte a precedente terapia radiante, cattivo stato nutrizionale o altre gravi comorbilità) che li predispongono ad aumentate complicazioni da neutropenia prolungata. L'uso di G-CSF ha dimostrato di limitare l'incidenza e la gravità della neutropenia.
La neutropenia è la reazione avversa più comune di cabazitaxel (vedere paragrafo 4.8). Il monitoraggio dell'emocromo completo su base settimanale è essenziale durante il 1° ciclo e prima di ogni successivo ciclo di trattamento, in modo che la dose possa essere aggiustata, se necessario.
La dose deve essere ridotta in caso di neutropenia febbrile o neutropenia prolungata nonostante un trattamento appropriato (vedere paragrafo 4.2).
I pazienti potranno essere nuovamente trattati solo quando i neutrofili tornano a un livello ≥ 1.500/mm3 (vedere paragrafo 4.3).
Disordini gastrointestinali
Sintomi come dolore addominale e dolorabilità, febbre, costipazione persistente, diarrea, con o senza neutropenia, possono essere manifestazioni precoci di grave tossicità gastrointestinale e devono essere valutati e trattati tempestivamente. Potrebbe essere necessario ritardare o interrompere il trattamento con cabazitaxel.
Rischio di nausea, vomito, diarrea e disidratazione
Se i pazienti manifestano diarrea in seguito alla somministrazione di cabazitaxel, possono essere trattati con medicinali antidiarroici comunemente usati. Misure appropriate devono essere prese per reidratare i pazienti. La diarrea può verificarsi più frequentemente nei pazienti che hanno ricevuto una precedente radiazione addominale-pelvica. La disidratazione è più comune nei pazienti di età pari o superiore a 65 anni. Devono essere prese misure appropriate per reidratare i pazienti e per monitorare e correggere i livelli sierici di elettroliti, in particolare il potassio. Ritardo del trattamento o riduzione della dose possono essere necessari per la diarrea di grado ≥3 (vedere paragrafo 4.2). Se i pazienti manifestano nausea o vomito, possono essere trattati con antiemetici comunemente usati.
Rischio di gravi reazioni gastrointestinali
In pazienti trattati con cabazitaxel sono stati riportati emorragia e perforazione gastrointestinale (GI), occlusione intestinale, colite, inclusi casi con esito fatale (vedere paragrafo 4.8). Si consiglia cautela nel trattamento dei pazienti maggiormente a rischio di sviluppare complicanze gastrointestinali: pazienti con neutropenia, anziani, uso concomitante di FANS, terapia anti-piastrinica o anti-coagulante e pazienti con anamnesi pregressa di radioterapia pelvica o malattia gastrointestinale, quali ulcerazione e sanguinamento gastrointestinale.
Neuropatia periferica
Sono stati osservati casi di neuropatia periferica, neuropatia sensoriale periferica (ad es. parestesie, disestesia) e neuropatia motoria periferica in pazienti in trattamento con cabazitaxel. I pazienti in trattamento con cabazitaxel devono essere avvertiti di informare il medico prima di continuare il trattamento se si sviluppano sintomi di neuropatia come dolore, bruciore, formicolio, intorpidimento o debolezza. I medici devono valutare la presenza o il peggioramento della neuropatia prima di ogni trattamento. Il trattamento dovrebbe essere ritardato fino al miglioramento dei sintomi. La dose di cabazitaxel deve essere ridotta da 25 mg/m2 a 20 mg/m2 in caso di neuropatia periferica persistente di grado >2 (vedere paragrafo 4.2).
Anemia
È stata osservata anemia in pazienti in trattamento con cabazitaxel (vedere paragrafo 4.8). L'emoglobina e l'ematocrito devono essere controllati prima del trattamento con cabazitaxel e se i pazienti presentano segni o sintomi di anemia o di emorragia. Si raccomanda cautela nei pazienti con emoglobina <10 g/dl e di adottare misure appropriate secondo le indicazioni cliniche.
Rischio di insufficienza renale
Disturbi renali sono stati riportati in associazione a sepsi, grave disidratazione dovuta a diarrea, vomito e uropatia ostruttiva. È stata osservata insufficienza renale inclusi casi con esito fatale. Dovrebbero essere prese misure appropriate per identificare la causa e trattare in maniera intensiva i pazienti, se necessario.
Un'adeguata idratazione deve essere garantita durante il trattamento con cabazitaxel. Il paziente deve essere avvisato di segnalare immediatamente qualsiasi cambiamento significativo nel volume urinario giornaliero. La creatinina sierica deve essere misurata al basale, ad ogni emocromo e ogni volta che il paziente segnala una variazione della produzione urinaria. Il trattamento con cabazitaxel deve essere sospeso in caso di qualsiasi peggioramento della funzionalità renale sino all'insufficienza renale ≥ di grado 3 CTCAE 4.0.
Patologie respiratorie
Polmonite/polmonite interstiziale e malattia polmonare interstiziale sono state riportate e possono essere associate a esito fatale (vedere paragrafo 4.8).
Se si sviluppano sintomi polmonari nuovi o in peggioramento, i pazienti devono essere attentamente monitorati, prontamente esaminati e trattati in modo appropriato. Si raccomanda l'interruzione della terapia con cabazitaxel fino a quando non sarà disponibile la diagnosi. L'applicazione precoce di misure terapeutiche di supporto può aiutare a migliorare la condizione. Il beneficio della ripresa del trattamento con cabazitaxel deve essere attentamente valutato.
Rischio di aritmie cardiache
Sono state riportate aritmie cardiache, più comunemente tachicardia e fibrillazione atriale (vedere paragrafo 4.8).
Anziani
Le persone anziane (di età ≥65 anni) possono avere maggiori probabilità di manifestare alcune reazioni avverse tra cui neutropenia e neutropenia febbrile (vedere paragrafo 4.8).
Pazienti con compromissione epatica
Il trattamento con cabazitaxel è controindicato nei pazienti con grave compromissione epatica (bilirubina totale >3 x ULN) (vedere paragrafi 4.3 e 5.2).
La dose deve essere ridotta in pazienti con lieve compromissione epatica (bilirubina totale compresa tra >1 e ≤ 1,5 x ULN o AST >1,5 x ULN) (vedere paragrafi 4.2 e 5.2).
Interazioni
La co-somministrazione con potenti inibitori del CYP3A deve essere evitata poiché possono aumentare le concentrazioni plasmatiche di cabazitaxel (vedere paragrafi 4.2 e 4.5). Se la co-somministrazione di un forte inibitore del CYP3A non può essere evitata, si deve prendere in considerazione un attento monitoraggio della tossicità e una riduzione della dose di cabazitaxel (vedere paragrafi 4.2 e 4.5).
La co-somministrazione con forti induttori del CYP3A deve essere evitata poiché possono ridurre le concentrazioni plasmatiche di cabazitaxel (vedere paragrafi 4.2 e 4.5).
Cabazitaxel contiene alcol (etanolo)
Questo medicinale contiene 573,3 mg di alcol (etanolo) in ciascun flaconcino di solvente. La quantità nella dose di questo medicinale è equivalente a meno di 15 ml di birra o 6 ml di vino. La piccola quantità di alcol in questo medicinale non avrà effetti evidenti.
Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione
Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Cabazitaxel Dr. Reddy's
Studi in vitro hanno dimostrato che cabazitaxel è principalmente metabolizzato dal CYP3A (dall'80% al 90%) (vedere paragrafo 5.2).
Inibitori del CYP3A
La somministrazione ripetuta di ketoconazolo (400 mg una volta al giorno), un forte inibitore del CYP3A, ha comportato una riduzione del 20% della clearance di cabazitaxel corrispondente ad un aumento del 25% dell'AUC. Pertanto la somministrazione concomitante di potenti inibitori del CYP3A (ad es. ketoconazolo, itraconazolo, claritromicina, indinavir, nefazodone, nelfinavir, ritonavir, saquinavir, telitromicina, voriconazolo) deve essere evitata in quanto può verificarsi un aumento delle concentrazioni plasmatiche di cabazitaxel (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).
La somministrazione concomitante di aprepitant, un moderato inibitore del CYP3A, non ha avuto effetti sulla clearance di cabazitaxel.
La somministrazione ripetuta di ketoconazolo (400 mg una volta al giorno), un forte inibitore del CYP3A, ha comportato una riduzione del 20% della clearance di cabazitaxel corrispondente ad un aumento del 25% dell'AUC. Pertanto la somministrazione concomitante di potenti inibitori del CYP3A (ad es. ketoconazolo, itraconazolo, claritromicina, indinavir, nefazodone, nelfinavir, ritonavir, saquinavir, telitromicina, voriconazolo) deve essere evitata in quanto può verificarsi un aumento delle concentrazioni plasmatiche di cabazitaxel (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).
La somministrazione concomitante di aprepitant, un moderato inibitore del CYP3A, non ha avuto effetti sulla clearance di cabazitaxel.
Induttori del CYP3A
La somministrazione ripetuta di rifampicina (600 mg una volta al giorno), un forte induttore del CYP3A, ha determinato un aumento della clearance di cabazitaxel del 21%, corrispondente ad una riduzione dell'AUC del 17%. Pertanto, la somministrazione concomitante di potenti induttori del CYP3A (ad es. fenitoina, carbamazepina, rifampina, rifabutina, rifapentina, fenobarbital) deve essere evitata poiché può verificarsi una riduzione delle concentrazioni plasmatiche di cabazitaxel (vedere paragrafi 4.2 e 4.4). Inoltre, i pazienti dovrebbero astenersi dal prendere l'erba di San Giovanni.
La somministrazione ripetuta di rifampicina (600 mg una volta al giorno), un forte induttore del CYP3A, ha determinato un aumento della clearance di cabazitaxel del 21%, corrispondente ad una riduzione dell'AUC del 17%. Pertanto, la somministrazione concomitante di potenti induttori del CYP3A (ad es. fenitoina, carbamazepina, rifampina, rifabutina, rifapentina, fenobarbital) deve essere evitata poiché può verificarsi una riduzione delle concentrazioni plasmatiche di cabazitaxel (vedere paragrafi 4.2 e 4.4). Inoltre, i pazienti dovrebbero astenersi dal prendere l'erba di San Giovanni.
OATP1B1
In vitro, è stato anche dimostrato che cabazitaxel inibisce le proteine di trasporto dei polipeptidi di trasporto degli anioni organici OATP1B1. È possibile il rischio di interazione con i substrati di OATP1B1 (ad es. statine, valsartan, repaglinide), in particolare durante la durata dell'infusione (1 ora) e fino a 20 minuti dopo la fine dell'infusione. Si consiglia un intervallo di tempo di 12 ore prima dell'infusione e almeno 3 ore dopo la fine dell'infusione prima della somministrazione dei substrati OATP1B1.
In vitro, è stato anche dimostrato che cabazitaxel inibisce le proteine di trasporto dei polipeptidi di trasporto degli anioni organici OATP1B1. È possibile il rischio di interazione con i substrati di OATP1B1 (ad es. statine, valsartan, repaglinide), in particolare durante la durata dell'infusione (1 ora) e fino a 20 minuti dopo la fine dell'infusione. Si consiglia un intervallo di tempo di 12 ore prima dell'infusione e almeno 3 ore dopo la fine dell'infusione prima della somministrazione dei substrati OATP1B1.
Vaccinazioni
La somministrazione di vaccini vivi o vivi attenuati in pazienti immunocompromessi da agenti chemioterapici può provocare infezioni gravi o fatali. La vaccinazione con un vaccino vivo attenuato deve essere evitata nei pazienti in trattamento con cabazitaxel. Vaccini uccisi o inattivati possono essere somministrati; tuttavia, la risposta a tali vaccini può essere ridotta.
La somministrazione di vaccini vivi o vivi attenuati in pazienti immunocompromessi da agenti chemioterapici può provocare infezioni gravi o fatali. La vaccinazione con un vaccino vivo attenuato deve essere evitata nei pazienti in trattamento con cabazitaxel. Vaccini uccisi o inattivati possono essere somministrati; tuttavia, la risposta a tali vaccini può essere ridotta.
Fertilità, gravidanza e allattamento
Gravidanza
Non ci sono dati sull'uso di Cabazitaxel in donne in gravidanza. Studi condotti su animali hanno mostrato tossicità riproduttiva a dosi tossiche per la madre (vedere paragrafo 5.3) e che cabazitaxel attraversa la barriera della placenta (vedere paragrafo 5.3). Come con altri medicinali citotossici, cabazitaxel può causare danni al feto in donne in gravidanza esposte. Cabazitaxel non è raccomandato durante la gravidanza e in donne in età fertile che non usano misure contraccettive.
Allattamento
I dati di farmacocinetica disponibili negli animali hanno mostrato l'escrezione di cabazitaxel e dei suoi metaboliti nel latte (vedere paragrafo 5.3). Non si può escludere un rischio per il bambino allattato al seno.
Cabazitaxel non deve essere usato durante l'allattamento.
Fertilità
Studi sugli animali hanno dimostrato che cabazitaxel ha influenzato il sistema riproduttivo nei ratti e nei cani di sesso maschile senza alcun effetto funzionale sulla fertilità (vedere paragrafo 5.3). Tuttavia, considerando l'attività farmacologica dei taxani, il loro potenziale genotossico e l'effetto di numerosi composti di questa classe sulla fertilità in studi sugli animali, non è stato possibile escludere l'effetto sulla fertilità maschile nell'uomo.
A causa dei potenziali effetti sui gameti maschili e della potenziale esposizione tramite liquido seminale, gli uomini trattati con cabazitaxel devono usare un metodo contraccettivo efficace durante il trattamento e si raccomanda di prolungarlo fino a 6 mesi dopo l'ultima dose di cabazitaxel. A causa della potenziale esposizione tramite liquido seminale, gli uomini trattati con cabazitaxel devono impedire il contatto con l'eiaculato da parte di un'altra persona durante il trattamento. Si consiglia agli uomini in trattamento con cabazitaxel di chiedere consigli sulla conservazione dello sperma prima del trattamento.
Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari
Cabazitaxel altera moderatamente la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari poiché può causare affaticamento e vertigini. I pazienti devono essere informati di non guidare veicoli o usare macchinari se manifestano queste reazioni avverse durante il trattamento.
Effetti indesiderati
Quali sono gli effetti collaterali di Cabazitaxel Dr. Reddy's
Riassunto del profilo di sicurezza
La sicurezza di Cabazitaxel in associazione con prednisone o prednisolone è stata valutata in 3 studi randomizzati, controllati e in aperto (TROPIC, PROSELICA e CARD) su 1092 pazienti con carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione che sono stati trattati con 25 mg/m2 di cabazitaxel una volta ogni 3 settimane. I pazienti hanno ricevuto una mediana di 6-7 cicli di cabazitaxel.
Le incidenze dell'analisi aggregata di questi 3 studi sono presentate di seguito e nell'elenco tabulato.
Le reazioni avverse di tutti i gradi più comuni (≥10%) sono state anemia (99,0%), leucopenia (93,0%), neutropenia (87,9%), trombocitopenia (41,14%), diarrea (42,1%), stanchezza (25,0%) e astenia (15,4%). Le reazioni avverse più comuni di grado ≥3 che si sono verificate almeno nel 5% dei pazienti sono state neutropenia (73,1%), leucopenia (59,5%), anemia (12,0%), neutropenia febbrile (8,0%) e diarrea (4,7%).
L'interruzione del trattamento a causa di reazioni avverse si è verificata con frequenze simili nei 3 studi (18,3% nello studio TROPIC, 19,5% nello studio PROSELICA e 19,8% nello studio CARD) nei pazienti trattati con cabazitaxel. La reazione avversa più comune (> 1,0%) che ha portato alla sospensione di cabazitaxel è stata ematuria, stanchezza e neutropenia.
Tabella delle reazioni avverse
Le reazioni avverse sono elencate nella tabella 2 secondo la classificazione per sistemi e organi MedDRA e per categorie di frequenza. All'interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono presentate in ordine decrescente di gravità. L'intensità delle reazioni avverse è classificata secondo la scala CTCAE 4.0 (grado ≥3 = G ≥3). Le frequenze sono basate su tutti i gradi e definite come: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1.000, <1/100), rara (≥1/10.000, <1/1.000), molto rara (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Tabella 2: Reazioni avverse segnalate e anomalie ematologiche con cabazitaxel in combinazione con prednisone o prednisolone dall'analisi aggregata (n=1092)
Classificazione per Sistemi ed Organi
|
Reazione avversa
|
Tutti i gradi (%)
|
Grado >3
n (%)
|
||
Molto comune
|
Comune
|
Non comune
|
|
||
Infezioni ed infestazioni
|
Infezione neutropenica/sepsi*
|
|
48 (4,4)
|
|
42 (3,8)
|
Shock settico
|
|
|
10 (0,9)
|
10 (0,9)
|
|
Sepsi
|
|
13 (1,2)
|
|
13 (1,2)
|
|
Cellulite
|
|
|
8 (0,7)
|
3 (0,3)
|
|
Infezione del tratto urinario
|
|
103 (9,4)
|
|
19 (1,7)
|
|
Influenza
|
|
22 (2,0)
|
|
0
|
|
Cistite
|
|
22 (2,0)
|
|
22 (0,2)
|
|
Infezione del tratto respiratorio superiore
|
|
23 (2,1)
|
|
0
|
|
Herpes zoster
|
|
14 (1,3)
|
|
0
|
|
Candidiosi
|
|
11 (1,0)
|
|
1 (<0,1)
|
|
Patologie del sistema emolinfopoietico
|
Neutropeniaa*
|
950 (87,9)
|
|
|
790 (73,1)
|
Anemiaa
|
1073 (99,0)
|
|
|
130 (12,0)
|
|
Leucopeniaa
|
1008 (93,0)
|
|
|
645 (59,5)
|
|
Trombocitopeniaa
|
478 (44,1)
|
|
|
44 (4,1)
|
|
Neutropenia febrile
|
|
87 (8,0)
|
|
87 (8,0)
|
|
Disturbi del sistema immunitario
|
Ipersensibilità
|
|
|
7 (0,6)
|
0
|
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
|
Diminuzione dell'appetito
|
192 (17,6)
|
|
|
11 (1,0)
|
Disidratazione
|
|
27 (2,5)
|
|
11 (1,0)
|
|
Iperglicemia
|
|
11 (1,0)
|
|
7 (0,6)
|
|
Ipokaliemia
|
|
|
8 (0,7)
|
2 (0,2)
|
|
Disturbi psichiatrici
|
Insonnia
|
|
45 (4,1)
|
|
0
|
Ansia
|
|
13 (1,2)
|
|
0
|
|
Stato confusionale
|
|
12 (1,1)
|
|
2 (0,2)
|
|
Patologie del sistema nervoso
|
Disgeusia
|
|
64 (5,9)
|
|
0
|
Disturbi del gusto
|
|
56 (5,1)
|
|
|
|
Neuropatia periferica
|
|
40 (3,7)
|
|
2 (0,2)
|
|
Neuropatia sensoriale periferica
|
|
89 (8,2)
|
|
6 (0,5)
|
|
Polineuropatia
|
|
|
9 (0,8)
|
2 (0,2)
|
|
Parestesia
|
|
46 (4,2)
|
|
0
|
|
Ipoestesia
|
|
18 (1,6)
|
|
1 (<0,1)
|
|
Vertigini
|
|
63 (5,8)
|
|
0
|
|
Mal di testa
|
|
56 (5,1)
|
|
1 (<0,1)
|
|
Letargia
|
|
15 (1,4)
|
|
1 (<0,1)
|
|
Sciatica
|
|
|
9 (0,8)
|
1 (<0,1)
|
|
Patologie dell'occhio
|
Congiuntivite
|
|
11 (1,0)
|
|
0
|
Aumentata lacrimazione
|
|
22 (2,0)
|
|
0
|
|
Patologie dell'orecchio e del labirinto
|
Tinnito
|
|
|
7 (0,6)
|
0
|
Vertigini
|
|
15 (1,4)
|
|
1 (<0,1)
|
|
Patologie cardiache*
|
Fibrillazione atriale
|
|
14 (1,3)
|
|
5 (0,5)
|
Tachichardia
|
|
11 (1,0)
|
|
1 (<0,1)
|
|
Patologie vascolari
|
Ipotensione
|
|
38 (3,5)
|
|
5 (0,5)
|
Trombosi venosa profonda
|
|
12 (1,1)
|
|
9 (0,8)
|
|
Ipertensione
|
|
29 (2,7)
|
|
12 (1,1)
|
|
Ipotensione ortostatica
|
|
|
6 (0,5)
|
1 (<0,1)
|
|
Vampate di calore
|
|
23 (2,1)
|
|
1 (<0,1)
|
|
Arrossamento cutaneo
|
|
|
9 (0,8)
|
0
|
|
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
|
Dispnea
|
|
97 (8,9)
|
|
9 (0,8)
|
Tosse
|
|
79 (7,2)
|
|
0
|
|
Dolore orofaringeo
|
|
26 (2,4)
|
|
1 (< 0,1)
|
|
Polmonite
|
|
26 (2,4)
|
|
16 (1,5)
|
|
Embolia polmonare
|
|
30 (2,7)
|
|
23 (2,1)
|
|
Patologie gastrointestinali
|
Diarrea
|
460 (42,1)
|
|
|
51 (4,7)
|
Nausea
|
347 (31,8)
|
|
|
14 (1,3)
|
|
Vomito
|
207 (19,0)
|
|
|
14 (1,3)
|
|
Costipazione
|
202 (18,5)
|
|
|
8 (0,7)
|
|
Dolore addominale
|
|
105 (9,6)
|
|
15 (1,4)
|
|
Dispepsia
|
|
53 (4,9)
|
|
0
|
|
Dolore nella parte alta dell'addome
|
|
46 (4,2)
|
|
1 (< 0,1)
|
|
Emorroidi
|
|
22 (2,0)
|
|
0
|
|
Malattia da reflusso gastroesofageo
|
|
26 (2,4)
|
|
1 (< 0,1)
|
|
Emorragia rettale
|
|
14 (1,3)
|
|
4 (0,4)
|
|
Bocca secca
|
|
19 (1,7)
|
|
2 (0,2)
|
|
Distensione addominale
|
|
14 (1,3)
|
|
1 (< 0,1)
|
|
Stomatite
|
|
46 (4,2)
|
|
2 (0,2)
|
|
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
|
Alopecia
|
|
80 (7,3)
|
|
0
|
Pelle secca
|
|
23 (2,1)
|
|
0
|
|
Eritema
|
|
|
8 (0.7)
|
0
|
|
Disturbo alle unghie
|
|
|
8 (0.7)
|
0
|
|
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
|
Mal di schiena
|
166 (15,2)
|
|
|
24 (2,2)
|
Artralgia
|
|
88 (8,1)
|
|
9 (0,8)
|
|
Dolore alle estremità
|
|
76 (7,0)
|
|
9 (0,8)
|
|
Spasmi muscolari
|
|
51 (4,7)
|
|
0
|
|
Mialgia
|
|
40 (3,7)
|
|
2 (0,2)
|
|
Dolore toracico muscoloscheletrico
|
|
34 (3,1)
|
|
3 (0,3)
|
|
Debolezza muscolare
|
|
31 (2,8)
|
|
1 (0,2)
|
|
Dolore al fianco
|
|
17 (1,6)
|
|
5 (0,5)
|
|
Patologie renali e urinarie
|
Insufficienza acuta renale
|
|
21 (1,9)
|
|
14 (1,3)
|
Insufficienza renale
|
|
|
8 (0.7)
|
6 (0,5)
|
|
Disuria
|
|
52 (4,8)
|
|
0
|
|
Colica renale
|
|
14 (1,3)
|
|
2 (0,2)
|
|
Ematuria
|
205 (18,8)
|
|
|
33 (3,0)
|
|
Pollachiuria
|
|
26 (2,4)
|
|
2 (0,2)
|
|
Idronefrosi
|
|
25 (2,3)
|
|
13 (1,2)
|
|
Retensione urinaria
|
|
36 (3,3)
|
|
4 (0,4)
|
|
Incontinenza urinaria
|
|
22 (2,0)
|
|
0
|
|
Ostruzione uretrale
|
|
|
8 (0.7)
|
6 (0,5)
|
|
Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
|
Dolore pelvico
|
|
20 (1,8)
|
|
5 (0,5)
|
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
|
Affaticamento
|
333 (30,5)
|
|
|
42 (3,8)
|
Astenia
|
227 (20,8)
|
|
|
32 (2,9)
|
|
Piressia
|
|
90 (8,2)
|
|
5 (0,5)
|
|
Edema periferico
|
|
96 (8,8)
|
|
2 (0,2)
|
|
Infiammazione delle mucose
|
|
23 (2,1)
|
|
1 (<0,1)
|
|
Dolore
|
|
36 (3,3)
|
|
7 (0,6)
|
|
Dolore al petto
|
|
11 (1,0)
|
|
2 (0,2)
|
|
Edema
|
|
|
8 (0.7)
|
1 (<0,1)
|
|
Brividi
|
|
12 (1,1)
|
|
0
|
|
Malessere
|
|
21 (1,9)
|
|
0
|
|
Esami diagnostici
|
Riduzione del peso
|
|
81 (7,4)
|
|
0
|
Aumentati livelli di aspartato aminotransferasi
|
|
13 (1,2)
|
|
1 (<0,1)
|
|
Elevati livelli di transaminasi
|
|
|
7 (0,6)
|
1 (<0,1)
|
a basati su valori di laboratorio
* vedere sezione dettagliata di seguito
Descrizione delle reazioni avverse selezionate
Neutropenia ed eventi clinici associati
È stato dimostrato che l'uso di G-CSF limita l'incidenza e la gravità della neutropenia (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).
L'incidenza di neutropenia di grado ≥ 3 sulla base dei dati di laboratorio variava a seconda dell'uso di G-CSF dal 44,7% al 76,7%, con l'incidenza più bassa riportata quando è stata utilizzata la profilassi con G-CSF. Allo stesso modo, l'incidenza della neutropenia febbrile di grado ≥ 3 variava dal 3,2% all'8,6%. Complicanze neutropeniche (incluse neutropenia febbrile, infezione/sepsi neutropenica e colite neutropenica), che in alcuni casi hanno avuto esito fatale, sono state riportate nel 4,0% dei pazienti quando è stata utilizzata la profilassi primaria con G-CSF e nel 12,8% dei pazienti.
Disturbi cardiaci e aritmie
Nell'analisi aggregata, gli eventi cardiaci sono stati riportati nel 5,5% dei pazienti di cui l'1,1% aveva aritmie cardiache di grado ≥ 3. L'incidenza di tachicardia con cabazitaxel è stata dell'1,0%, di cui meno dello 0,1% era di grado ≥ 3. L'incidenza della fibrillazione atriale è stata dell'1,3%. Gli eventi di insufficienza cardiaca sono stati riportati in 2 pazienti (0,2%), uno dei quali ha avuto esito fatale. Fibrillazione ventricolare fatale è stata segnalata in 1 paziente (0,3%) e arresto cardiaco in 3 pazienti (0,5%). Nessuno di questi eventi è stato considerato correlato dallo sperimentatore.
Ematuria
Nell'analisi aggregata, la frequenza di ematuria di tutti i gradi era del 18,8% con 25 mg/m2 (vedere paragrafo 5.1).
In quasi la metà dei casi sono state identificate cause confondenti quando documentate, come progressione della malattia, uso di strumentazione, infezione o terapia con anticoagulante/FANS/acido acetilsalicilico
Altre anomalie di laboratorio
Nell'analisi aggregata, l'incidenza di anemia di grado ≥ 3, l'aumento di AST, ALT e della bilirubina sulla base di anomalie di laboratorio era rispettivamente del 12,0%, 1,3%, 1,0% e 0,5%.
Patologie gastrointestinali
Sono state osservate colite, enterocolite, gastrite, enterocolite neutropenica. Sono stati segnalati anche emorragia e perforazione gastrointestinale, occlusione dell'ileo e intestinale (vedere paragrafo 4.4).
Patologie respiratorie
Casi di polmonite/polmonite interstiziale e malattia polmonare interstiziale, a volte fatale, sono stati riportati con frequenza non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili) (vedere paragrafo 4.4).
Patologie renali e urinarie
La cistite dovuta al fenomeno di recall da radiazioni, inclusa la cistite emorragica, è stata riportata non comunemente.
Popolazione pediatrica
Vedere il paragrafo 4.2
Altre popolazioni speciali
Popolazione anziana
Dei 1092 pazienti trattati con cabazitaxel 25 mg/m2 negli studi sul carcinoma della prostata, 755 pazienti avevano 65 anni o più, inclusi 238 pazienti di età superiore a 75 anni. Le seguenti reazioni avverse non ematologiche erano riportate con tassi uguali o maggiori del 5% nei pazienti di età pari o superiore a 65 anni rispetto ai pazienti più giovani: affaticamento (33,5% contro 23,7%), astenia (23,7 contro 14,2%), costipazione (20,4% contro 14,2%) e dispnea (10,3% contro 5,6%) rispettivamente. Anche la neutropenia (90,9% contro 81,2%) e la trombocitopenia (48,8% contro 36,1%) erano superiori del 5% nei pazienti di età pari o superiore a 65 anni rispetto ai pazienti più giovani. Sono state riportate neutropenia e neutropenia febbrile di grado ≥3 con i tassi di differenza più elevati tra entrambi i gruppi di età (rispettivamente 14% e 4% più elevati nei pazienti di età ≥ 65 anni rispetto ai pazienti di età < 65 anni) (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
Sovradosaggio
Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Cabazitaxel Dr. Reddy's
Non è noto un antidoto al Cabazitaxel. Le complicazioni previste del sovradosaggio consisterebbero in esacerbazione di reazioni avverse come mielosoppressione e disturbi gastrointestinali. In caso di sovradosaggio, il paziente deve essere tenuto in un'unità specializzata e attentamente monitorato. I pazienti devono ricevere un trattamento a base di G-CSF il più presto possibile dopo la scoperta del sovradosaggio. Si devono adottare anche opportune misure sintomatiche.
Scadenza
Flaconcini non aperti
3 anni.
Dopo l'apertura
I flaconcini di concentrato e solvente devono essere utilizzati immediatamente. Se non utilizzati immediatamente, i tempi e le condizioni di conservazione in uso sono sotto la responsabilità dell'utilizzatore
Dopo diluizione iniziale del concentrato con il solvente
La stabilità chimica e fisica in uso è stata dimostrata per 1 ora a temperatura ambiente (15 °C-30 °C) e per 21 giorni a 2 °C-8 °C. Da un punto di vista microbiologico, la miscela concentrato-solvente deve essere utilizzata immediatamente. Se non utilizzata immediatamente, i tempi e le condizioni di conservazione durante l'uso sono sotto la responsabilità dell'utilizzatore e normalmente non dovrebbero superare le 24 ore a temperature comprese tra 2 °C e 8 °C, a meno che la diluizione non sia avvenuta in condizioni asettiche controllate e validate.
Dopo diluizione finale nella sacca/flacone per infusione
La stabilità chimica e fisica della soluzione per infusione è stata dimostrata per 8 ore a temperatura ambiente (15 °C-30 °C) (incluso il tempo di infusione di 1 ora) e per 48 ore in frigorifero (2 °C-8 °C ) (compreso il tempo di infusione di 1 ora) nella sacca per infusione; la stabilità chimica e fisica della soluzione per infusione è stata dimostrata per 8 ore a temperatura ambiente (15 °C-30 °C) (compreso il tempo di infusione di 1 ora) in bottiglia di vetro.
Da un punto di vista microbiologico, la soluzione per infusione deve essere utilizzata immediatamente. Se non utilizzata immediatamente, i tempi e le condizioni di conservazione durante l'uso sono sotto la responsabilità dell'utilizzatore e normalmente non dovrebbero superare le 24 ore a temperature comprese tra 2 °C e 8 °C, a meno che la diluizione non sia avvenuta in condizioni asettiche controllate e validate.
Conservazione
Non conservare in frigorifero.
Per le condizioni di conservazione dopo la diluizione del medicinale, vedere paragrafo 6.3.
Elenco degli eccipienti
Concentrato
Polisorbato 80
Acido citrico
Solvente
Etanolo 96%
Acqua per preparazioni iniettabili