Nicomplex
Ultimo aggiornamento: 01/03/2022
A cosa serve
Nicomplex è un integratore appartenente alla categoria degli integratori per la pelle e la bellezza.
E' commercializzato in Italia dall'aziendaGerline S.r.l. .
E' commercializzato in Italia dall'azienda
Informazioni commerciali
Titolare: Gerline S.r.l.
Concessionario:Gerline S.r.l.
Categoria di appartenenza: integratori per la pelle e la bellezza
Forma farmaceutica: capsula
Concessionario:
Categoria di appartenenza: integratori per la pelle e la bellezza
Forma farmaceutica: capsula
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Confezioni
Nicomplex beta carotene 36 capsule
Descrizione e caratteristiche
Integratore formulato per prevenire i danni indotti da
radicali liberi e fotoinvecchiamento. I RADICALI LIBERI
La loro elevata capacità di reagire con le biomolecole circostanti è dovuta alla capacità di esistenza indipendente
con caratteristiche di instabilità. Al contrario di quanto avviene nelle molecole biologicamente stabili contenenti due
elettroni appaiati, la reattività di questa specie è legata alla presenza di elettroni spaiati nei loro orbitali più esterni.
Forme chimiche dell'ossigeno (Reactive Oxygen Species) e molecole derivanti dall'azoto, ferro, rame e zolfo, tutte
ad alta reattività sono classificate tra i principali radicali liberi. La formazione dei R.L. nelle cellule è dovuta a
sintesi metaboliche normali o per esposizione a processi proossidali.
Molti eventi predispongono alla loro formazione, con conseguenti danni ossidativi: età, eccessiva esposizione a
radiazioni U.V.A. e raggi X, tabagismo, condizioni di vita non ecologica, alcoolismo, attività sportiva ai limiti della
norma, esposizione a metalli pesanti. Gli antiossidanti presenti nell'organismo sono generalmente in grado di
contrastare la produzione di radicali liberi, quale normale sistema di difesa dai medesimi.
L'eventuale rottura dell'equilibrio tra i fattori proossidanti e antiossidanti in un tessuto o in un organo ingenera una
condizione di stress ossidativo.
L'incapacità dell'organismo di antagonizzare l'eccessiva presenza di R.L. nel medesimo si evidenzia come danno
cellulare quale:
• Precoce invecchiamento delle cellule;
• Copartecipazione all'insorgenza di varie patologie cerebrali e respiratorie, nelle dermatopatie, nei processi
flogistici, in alcune malattie dismetaboliche, nella carcinogenesi.
Apporto nutrienti
GLI ANTIOSSIDANTI
L'organismo umano generalmente riesce a metabolizzare quasi totalmente l'attacco dei R.L. per mezzo di enzimi
detossificanti e sistemi antiossidativi sia riducendone i livelli, sia antagonizzando il processo perossidativo a livello
cellulare mantenendo allo stato ridotto le formazioni ad alta reattività. La necessità di produzione di sostanze
ad azione protettiva antiossidante si ingenera ogni qualvolta si verifichi eccessiva presenza di radicali liberi
nell'organismo. Per cui, ove esso non riesce a sintetizzare quantità idonea di difesa a livello cellulare se ne possono
assumere altre per mezzo di alimenti o supplementi.
Gli antiossidanti, idrosolubili o liposolubili, nei diversi distretti cellulari, svolgono un'azione sinergica.
ENZIMI (SOD, Gentatrone perossidasi, Glutatione reduttasi, Catalasi). VITAMINE (A,E,C).
COENZIMA Q10, GLUTATIONE, URATI, CAROTENI, ACIDO DIIDROLIPOICO e LIPOICO, PROTEINE SEQUESTRANTI
IONI METALLICI (transferrina, ferritina, ceruloplasmina), FLAVONOIDI, FENOLI, TERPENI e TIOLI generalmente
costituiscono il pool degli agenti antiossidanti.
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Con l'avanzare degli anni l'organismo umano comincia a perdere l'efficienza del suo sistema antiossidante.
UBICHINONE/UBICHINOLO, Vit. E, CAROTENOIDI, SELENIO, l'attività dei sistemi enzimatici GLUTATIONE.
PEROSSIDASI e SUPER OSSIDO DISMUTASI (sod) sono parzialmente ridotti, e i tessuti risultano più vulnerabili.
Tali cambiamenti ancora non sono chiariti nei meccanismi d'azione.
I.R.L. sono anche responsabili dei processi degenerativi del sistema immunitario.
Assumere supplementi di antiossidanti aumenta la capacità di difesa immunitaria, proteggendo l'integrità della
struttura molecolare del DNA, potenziando i sistemi di difesa delle cellule.
Ingredienti e principi attivi
Vit B3 o PP o Nicotinamide o niacina
Comprende due metaboliti principali: l'acido nicotinico e la sua amide, la nicotinamide. È contenuta in molti
alimenti, in ordine decrescente: estratto di carne, lievito di birra, fegato di bue, pesce, uova, fichi, prugne. È
presente nelle verdure, nella frutta fresca e secca, legumi, formaggio, latte, pollo. Nel frumento e nei cereali in
generale è presente in forma non assorbibile per l'uomo. Il fabbisogno giornaliero di niacina dipende solo per un
terzo dall'apporto esterno, poiché la vit. PP viene prodotta in forte quantità anche dai batteri intestinali ed è
accumulata nel fegato. In vivo la nicotinamide viene convertita in nicotinamide-adeninadinucleotide (NAD, NADP),
che serve da carrier solubile di elettroni nelle reazioni biochimiche. Interviene come coenzima nelle reazioni di
ossido-riduzione partecipa quindi alla produzione di energia e al metabolismo di proteine, lipidi e glucidi. La niacina
è stata impiegata nella prevenzione di alcune malattie cardiovascolari: in grandi dosi riduce i livelli di colesterolo
nel sangue, è stata adoperata estensivamente nella prevenzione e nel trattamento dell'arteriosclerosi e
dell'ipertensione. La niacina contribuisce a mantenere le normali funzioni del sistema gastro-intestinale, migliora
l'utilizzazione dei cibi da parte dell'organismo, riduce le vertigini e gli acufeni, previene e mitiga gli attacchi di
cefalea migrante, migliora il rinnovamento della cute e degli annessi (unghie, capelli), è utile nell'affaticamento
mentale e nello stress in genere, nell'insonnia, nella prevenzione dei danni causati dagli agenti cancerogeni e dai
cibi tossici. La niacina è necessaria alla crescita ed interviene nella sintesi degli ormoni sessuali (estrogeni,
progesterone, testosterone), dello stress (cortisolo) e dell'insulina. Indicazioni: pellagra, alcune dermatiti, afte e
infiammazioni della mucosa orale, turbe circolatorie periferiche, geloni, enterocoliti, diarree; psicosi, stati
depressivi. La sua carenza causa una malattia chiamata pellagra, caratterizzata da: disturbi cutanei (cute arrossata
e secca, desquamante, iperpigmentata, talvolta edematosa soprattutto al viso e alle estremità degli arti,
fotosensibilizzazione ed ulcerazioni soprattutto nelle parti esposte), gastrointestinali (stomatite, glossite, gastrite,
diarrea), e nervosi (confusione mentale, delirio, allucinazioni, demenza, facile irritabilità). L'alcolismo cronico è la
causa più frequente di carenza. Una eccessiva assunzione di nicotinamide, ottenuta sperimentalmente, può causare
rossore diffuso del volto, crampi, cefalea, nausea, danno epatico. La dose quotidiana necessaria di vitamina PP è di
10-20 mg/die: la dose giornaliera raccomandata è di 19 mg nell'uomo adulto, 14 g nella donna adulta (15 mg in
gravidanza e 17 mg nell'allattamento), 10-15 mg nei bambini da 1 a 12 anni.
biotina o Vitamina H o B8
La biotina o Vit. H è costituita da due isomeri: la forma alfa presente nel tuorlo d'uovo e la forma beta presente nel
fegato. È presente in quantità elevata nel fegato e nel tuorlo d'uovo (dov'è legata ad una glicoproteina dell albume
detta avidina che ne rende impossibile l'utilizzazione in caso di ingestione di uovo crudo), in quantità minore è
presente anche nel cioccolato, arachidi, piselli secchi, funghi, lieviti e per una certa quota è sintetizzata dalla flora
batterica intestinale. La biotina costituisce il gruppo prostetico attivo dell'AcetilCoA-carbossilasi, enzima chiave nei
processi lipogenici: ha un ruolo importante nel metabolismo della macina, interviene nel metabolismo energetico
cellulare, nella sintesi lipidica, nel metabolismo degli aminoacidi, dei glucidi e dei nucleotidi. La carenza può
verificarsi solo in condizioni limite, come terapie antibiotiche prolungate associate ad assunzione di elevate quantità
di albume crudo e si manifesta con dermatite desquamativa, colore grigiastro e secchezza della cute
e delle mucose, atrofia delle papille linguali, nausea, astenia ed anoressia, mialgie e parestesie localizzate. Negli
animali, in condizioni sperimentali sì ha alopecia, perdita del pelo, dermatite simil seborroica, arresto della crescita
corporea e disturbi neurologici di varia entità. Non è mai stata descritta una ipervitaminosi.
Il fabbisogno giornaliero stimato è di 150-300 mcg. Nei casi di sospetta o comprovata carenza la posologia
consigliata è di 10-20 mg/die, nel lattante le dosi vanno dimezzate.
Astaxantina
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L'Astaxantina è un pigmento naturale rosso appartenente al gruppo dei carotenoidi, in particolare alla classe delle
xantoffile. Condivide con gli altri carotenoidi analogie strutturali, ma la presenza di alcuni gruppi funzionali terminali
le consentono una maggiore attività e una grande diversità nelle proprietà chimiche e biologiche. I carotenoidi
vengono incorporati negli animali esclusivamente attraverso la dieta: essi si trovano principalmente nelle piante,
nelle alghe e nei batteri fotosintetici dove hanno un ruolo cruciale nel processo della fotosintesi, ma sono anche
presenti in alcuni batteri non fotosintetici (lieviti e muffe), nei quali hanno una funzione protettiva contro il danno
da luce e ossigeno. Strutturalmente possiedono uno scheletro di quaranta carboni che può terminare con gruppi
funzionali contenenti ossigeno, i derivati ossigenati detti Xantofille. Tutti i carotenoidi con proprietà antiossidanti
hanno nel loro scheletro carbonioso un alternarsi di singoli e doppi legami che permette loro di assorbire l'eccesso
di energia contenuto in alcune molecole. Questi pigmenti proteggono le cellule e i tessuti dai danni indotti dai
radicali liberi, in particolare dafl'ossigeno singoletto. L'Astaxantina, per le caratteristiche uniche della propria
struttura ha una capacità antiossidante 2 volte superiore al beta-carotene e da 100 a 500 volte superiore alla Vit.
E, nel prevenire la perossidazione degli acidi grassi. L'Astaxantina, peso molecolare inferiore a 600 Dalton, è
costituita da una lunga catena idrocarburica insatura, con 13 doppi legami e anelli terminali che presentano due
gruppi: uno ossidrilico e uno chetonico. La sua simmetria e la presenza di gruppi polari le conferisce allo stesso
tempo idrosolubilità e liposolubilità. Per questa duplice natura e per Ie ridotte dimensioni, la molecola permea
facilmente le membrane cellulari: una volta penetrata all'interno del doppio strato lipidico, essa tende a posizionarsi
trasversalmente, con effetto stabilizzante e protettivo eccezionalmente potente.
Dopo assunzione orale la molecola viene rapidamente assorbita a livello della mucosa duodenale, con immediata
disponibilità per il circolo ematico (con picco massimo dopo 6 ore) e linfatico. Attraverso quest'ultimo viene
trasportata al fegato, e, legata alle lipoproteine, viene distribuita ai vari distretti organici. L'Astaxantina attraversa
la barriera ematoencefatica, esercitando i suoi effetti a livello di sistemi difficilmente raggiungibili. Le proprietà
principali della molecola sono di antagonizzare e inattivare i radicali liberi, per il suo elevato potere antiossidante.
La fonte di radicali liberi può essere:
Esogena: inquinamento, il fumo, l'esposizione ad agenti chimici, le radiazioni UV e altre radiazioni ionizzanti.
Endogena: dal nostro metabolismo aerobio che produce come sottoprodotti molecole instabili ed ossidanti.
Alcune di queste molecole, come superossido, perossido d'idrogeno, ossido nitrico, sono fisiologicamente utlli e
necessarie per la vita, ma possono essere nocive se presenti in eccesso o in condizioni inappropriate. Gli ossidanti
possono reagire con varie componenti cellulari, come proteine, DNA e lipidi, alterandone la struttura chimica e
determinando danni notevoli. Il nostro organismo possiede meccanismi di difesa e di controllo contro le specie
reattive dell'ossigeno e i radicali liberi, ad es. gli enzimi antiossidanti come superossido-dismutasi, catalasi,
perossidasi, e molecole ad attività antiossidante come glutatione, melatonina ed acido urico. Esso non è comunque
in grado di contrastare totalmente il danno ossidativo che nel tempo contribuisce all'invecchiamento e
all'insorgenza di varie malattie.
I carotenoidi in generale inattivano l'ossigeno singoletto trasferendone l'eccesso di energia nella loro struttura a
doppi legami alternati, che raggiunge uno stato intermedio eccitato e poi torna allo stato basale dissipando il
surplus di energia sotto forma di calore. L'Astaxantina possiede più di un meccanismo antiossidante, ed è in grado
di inattivare sia i radicali liberi, sia di neutralizzare l'ossigeno singoletto e tripletto ed inibire tutti i ROM. La
capacità defl'Astaxantina di neutralizzare i radicali liberi risiede nell'intrappolamento di questi a livello della propria
catena lipofila ed iI conseguente trasferimento dell'elettrone spaiato alla porzione polare che trasforma l
'Astaxantina in una forma reattiva intermedia, in grado di interagire con altre molecole antiossidanti idrosolubili.
Ulteriori attività della molecola di Astaxantina sono un potente effetto antinfiammatorio e l'inibizione della
lipoperossidazione al fine di proteggere le membrane mitocondriali e il DNA dal danno fotoindotto. Una delle
maggiori applicazioni in campo medico della astaxantina riguarda la sua somministrazione per contrastare la
comparsa dei tipici segni di senescenza cutanei, dovuta all'azione dannosa dei radicali liberi. Confermato il grande
potere antiossidante della astaxantina si sono indagate e ampiamente dimostrate le sue qualità benefiche che
contribuiscono al mantenimento dello stato di salute. Molti studi preclinici hanno valutato la tollerabilità e il profilo
tossicologico della astaxantina sottoponendola a test mutageni e teratogeni. I risultati hanno evidenziato alcuno
effetto tossico, genotossico o coflaterale, definendola una molecola di grande sicurezza. Sono state succesGerline.
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sivamente condotte sperimentazioni per chiarire il ruolo della astaxantina nelle neoplasie e i dati in modelli animali
mostrano esiti convincenti e stabffiscono che l'astaxantina non solo è in grado di modulare la progressione della
malattia ma ne è essa stessa un fattore preventivo e di protezione contro l'insorgenza.
Infine sembra probabile un'influenza dell'astaxantina anche sul sistema immunitario, in quanto si suppone in grado
di stimolare i linfociti T e di ripristinare risposte umorali in soggetti immunocompromessi.
Conclusioni: Fra tutti i carotenoidi, la crescente diffusione dell'astaxantina, viene spiegata attraverso
considerazioni di farmacocinetica e sicurezza. Si differenzia infatti per le sue esclusive caratteristiche chimiche e
fisiche che la rendono più efficace di sostanze come il beta carotene e la Vitamina E universalmente ritenute
molecole antiossidanti. L'astaxantina rappresenta la nuova frontiera dell'attività terapeutica anti radicali liberi,
sperimentalmente riconosciuta.
Per questo detta sostanza si pone, nel panorama mondiale della lotta all'invecchiamento, come molecola del
benessere dall'indubbio futuro farmacologico.
Vitamina E
La Vit. E è quantitativamente il maggior antiossidante lipofilico del plasma, delle membrane e dei tessuti: essa è
costituita da otto molecole naturali (4 tocoferoli e 4 tocotrienoli) tra loro correlate: tra queste l'alfa-tocoferolo è
considerato il più potente e viene utilizzato come valore di riferimento per titolare la vit E. La U.I. di Vit. E
corrisponde a: -1 mg di alfa-tocoferolo acetato, la forma più stabile. -0.73 mg di alfa-tocoferolo, la forma più
attiva. La Vitamina E sì trova soprattutto, in ordine decrescente, nell'olio di germi, olio di arachide, germi di
grano,soia, cioccolato, prezzemolo, sardine, olio di oliva (quando però gli olii vengono raffinati perdono in gran
parte le loro vitamine). Il beta-tocoferolo isolato dall'olio di germe di mais ha attività pari a solo il 15% di quella
dell'alfa-tocoferolo. Il deltatocoferolo estratto dall'olio di soia è praticamente inattivo. La Vit. E è contenuta nel
burro, nell'uovo, nei semi di ogni genere, nei cereali integrali, e nei cibi che contengono anche Vitamina A con la
quale esercita un ruolo sinergico.
La Vitamina E è presente negli alimenti come esteri del tocoferolo, che vengono idrolizzati nell'intestino tenue ed
assorbiti attraverso la mucosa intestinale in presenza di sali biliari, come le altre vitamine liposolubili. La Vit. E
viene depositata nell'organismo principalmente a livello del fegato, che ne possiede una piccola scorta, del tessuto
adiposo, dell'ipofisi, delle ghiandole surrenali, dell'utero e dei testicoli.
L'alfa-tocoferolo è il più importante antiossidante implicato nella protezione della integrità delle membrane: inibisce
la perossidazione lipidica eliminando i perossidi prima che interagiscano con le catene laterali degli acidi grassi o
con le proteine di membrana. La Vit. E è un potente antiossidante che può impedire alle sostanze cancerogene di
danneggiare il DNA.
La Vit. E protegge dall'ossidazione anche la Vit. A, i caroteni, gli acidi grassi polinsaturi e le altre sostanze ad azione
enzimatica ed ormonale con struttura, anche parzialmente, lipidica. Durante questo processo il tocoferolo viene
convertito in un metabolita meno attivo: la Vit. C e l'acido alfa-lipoico interagiscono con il radicale libero del
tocoferolo riciclandolo nel potente antiossidante alfa-tocoferolo. Ne consegue che la Vit. C e l'acido alfa-lipoico
fungono sia da antiossidanti diretti che da antiossidanti indiretti. La Vit. E è essenziale nella stabilizzazione della
membrana degli eritrociti e nella regolazione della sintesi dell'eme, nella spermatogenesi, nella formazione e nel
ricambio delle fibre collagene, della sostanza fondamentale del connettivo, della muscolatura liscia e striata. Essa è
inoltre implicata anche nella respirazione cellulare a livello mitocondriale e partecipa alla produzione di energia
necessaria ai processi metabolici cellulari. La Vit. E ha un effetto protettivo sulle arterie per inibizione
dell'ossidazione del colesterolo LDL, contribuirebbe a prevenire l'infarto, aumenterebbe la resistenza alle infezioni,
ritarderebbe
10 sviluppo della cataratta senile, rallenterebbe l'invecchiamento delle cellule del cervello e del sangue,
rallenterebbe la progressione della malattia di Alzheimer.
Una carenza di Vit. E è rara. Nel bambino si hanno disturbi carenziali dovuti a malassorbimento lipidico o a scarsa
produzione di sali biliari. I sintomi principali della carenza sono una colorazione cerea della pelle, la comparsa di
lesioni muscolari e l'eccessiva distruzione dei globuli rossi. Nell'adulto la causa della carenza può essere una dieta
ricca di grassi insaturi, durante la quale possono manifestarsi ulcere gastriche, ipotrofia e distrofia muscolare e nei
casi gravi encefalomalacia e danni alle fibre muscolari del cuore, impotenza. Nella donna si ha aborto abituale,
minacce di aborto e parto prematuro. Nell'uomo non si verifica ipervitaminosi con un sovradosaggio di 1200 mg/die
ed oltre. Raramente, un iperdosaggio può favorire l'insorgenza di insonnia, ansia, astenia, cefalea e nausea.
11 fabbisogno giornaliero è di circa 15 mg/die. La dose giornaliera raccomandata è di 5-8 mg per i bambini da 1 a
12 anni, 13 mg per l'uomo adulto e 8 mg per la donna adulta, 9 mg durante la gravidanza e 11 mg durante
l'allattamento. Nei casi di somministrazione terapeutica i dosaggi devono essere più elevati:
-100-150 mg/die nella dismenorrea e nelle turbe funzionali della menopausa.
- 300 mg/die nell'azoospermia e nell'oligospermia.
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- 400-800 mg/die nei disturbi cardiaci da anomalie delle fibre cardiache.
Coenzima Q10
II coenzima Q10 (comprende due metaboliti: ubichinolo e ubichinone) ha una struttura chimica molto vicina a
quella dei tocoferoli, ma non può essere considerato una vitamina perché l'organismo può sintetizzarlo a partire
dalla tirosina con l'intervento di numerosi enzimi e coenzimi, tra cui le Vit. C e PP. È particolarmente presente nella
carne, fegato, rene, olio di soia ed arachidi. È un coenzima essenziale nella catena respiratoria mitocondriale. La
capacità del CoQlO di oscillare tra la forma ridotta (ubichinolo) e quella ossidata (ubichinone) lo rende capace di
antagonizzare il danno da radicali liberi e al contempo di partecipare alle reazioni che generano energia.
Il coenzima Q10 protegge i lipidi dalle ossidazioni, mantiene la stabilità delle membrane cellulari interagendo con
esse ed essendo protetto dall'ossidazione dalla Vit. E, è un coadiuvante nella terapia dell'ipertensione, stimola il
sistema immunitario, preverrebbe le malattie degenerative del cervello.
Dosaggio giornaliero: non è stato accertato. Il dosaggio consigliato in letteratura è di 30-40 mg/die nella
maggioranza dei casi, per i problemi cardiaci 50-150 mg/die.
Acido Alfa-lipoico
L'acido alfa-lipoico è un antiossidante essenziale per l'attività delle vitamine C ed E.
Può essere sintetizzato dall'organismo (soprattutto dal fegato, dai reni e dalla milza): non è quindi una vitamina in
senso stretto, ma l'apporto con gli alimenti (animali e vegetali) è comunque indispensabile per coprire il fabbisogno
giornaliero. L'acido alfa-lipoico è un coenzima necessario al corretto funzionamento delle deidrogenasi
(indispensabili ad es. per la sintesi ed il catabolismo della glicina e delle prostaglandine) e per l'ingresso dei glucidi
nel ciclo di Krebs. Accanto ad una funzione essenziale di tipo metabolico nella cascata delle reazioni della glicolisi,
l'acido alfa-lipoico esplica un'importante azione antiossidante a diversi livelli: funge da agente di trasferimento di
elettroni, partecipa alla riattivazione di Vit. C ed E, agisce da scavenger (spazzino) nei confronti di molti radicali
liberi e grazie alla sua particolare conformazione ed alle sue dimensioni molecolari (è più grande della Vit. C ma più
piccolo della Vit. E) è solubile nella fase acquosa e in quella lipidica, potendo così raggiungere i più disparati settori
corporei, compresi quelli encefalici. Dosaggio giornaliero: come antiossidante sono sufficienti 50-100 mg/die, nel
diabete 200/600 mg/die, nell'anziano 600 mg/die migliorano le prestazioni psicofisiche.