Zofenopril EG

    Ultimo aggiornamento: 02/10/2023

    Cos'è Zofenopril EG?

    Zofenopril EG è un farmaco a base del principio attivo Zofenopril Sale Di Calcio, appartenente alla categoria degli ACE inibitori e nello specifico ACE-inibitori, non associati. E' commercializzato in Italia dall'azienda EG S.p.A. - Società del Gruppo STADA Arzmeimittel AG.

    Zofenopril EG può essere prescritto con Ricetta RR - medicinali soggetti a prescrizione medica.


    Confezioni

    Zofenopril EG 30 mg 28 compresse rivestite con film

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: EG S.p.A. - Società del Gruppo STADA Arzmeimittel AG
    Ricetta: RR - medicinali soggetti a prescrizione medica
    Classe: A
    Principio attivo: Zofenopril Sale Di Calcio
    Gruppo terapeutico: ACE inibitori
    ATC: C09AA15 - Zofenopril
    Forma farmaceutica: compresse rivestite


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    Indicazioni

    Perché si usa Zofenopril EG? A cosa serve?
    Ipertensione
    Zofenopril EG è indicato nel trattamento dell'ipertensione arteriosa essenziale da lieve a moderata.
    Infarto miocardico acuto
    Zofenopril EG è indicato nel trattamento, iniziato entro le prime 24 ore, di pazienti con infarto miocardico acuto, con o senza segni e sintomi di insufficienza cardiaca, emodinamicamente stabili, che non siano stati sottoposti a terapia con trombolitici.

    Posologia

    Come usare Zofenopril EG: Posologia
    Posologia
    Ipertensione
    Adulti
    La necessità di un aggiustamento della dose terapeutica viene determinata con la misurazione della pressione arteriosa immediatamente prima di una nuova somministrazione. La dose va aumentata ad intervalli di quattro settimane.
    Pazienti non ipovolemici e senza deplezione salina
    Il trattamento deve iniziare con 15 mg una volta al dì, aumentando la dose fino a raggiungere un controllo ottimale della pressione arteriosa.
    La dose efficace solitamente è 30 mg una volta al giorno. La dose massima è 60 mg al giorno da somministrare in una dose singola o in due dosi separate.
    In caso di inadeguata risposta terapeutica possono essere aggiunti altri farmaci anti-ipertensivi, come i diuretici (vedere paragrafi 4.3, 4.4, 4.5 e 5.1).
    Pazienti con sospetta ipovolemia o deplezione salina
    Con la prima somministrazione del prodotto in pazienti ad alto rischio possono verificarsi episodi di ipotensione (vedere paragrafo 4.4). L'inizio della terapia con ACE-inibitori richiede correzione dell'ipovolemia e/o deplezione salina, l'interruzione di una preesistente terapia diuretica per due o tre giorni prima dell'ACE-inibizione ed una dose iniziale di 15 mg al giorno. Nel caso non sia possibile quanto sopra, la dose iniziale deve essere di 7,5 mg al giorno.
    I pazienti ad alto rischio di ipotensione acuta grave devono essere attentamente monitorati, preferibilmente in ospedale, dopo la somministrazione della prima dose, per tutto il periodo necessario al raggiungimento del massimo effetto terapeutico e ogni volta che si aumenti la dose terapeutica degli ACE-inibitori e/o dei diuretici. Quanto precedentemente detto deve applicarsi anche a pazienti con angina pectoris o malattie cerebrovascolari, nei quali un'eccessiva ipotensione potrebbe causare un infarto miocardico o accidenti cerebrovascolari.
    Compromissione renale e dialisi
    In pazienti ipertesi con lieve compromissione renale (clearance della creatinina > 45 ml/min) può essere impiegato Zofenopril EG con la stessa dose e con lo stesso regime posologico di una volta al giorno, come per i pazienti con funzione renale normale. I pazienti con compromissione renale da moderata a grave (clearance della creatinina < 45 ml/min) devono essere trattati con la metà della dose terapeutica di Zofenopril EG; il regime posologico di una volta al giorno non richiede modifica.
    La dose iniziale e il regime posologico di Zofenopril EG per i pazienti ipertesi sottoposti a dialisi deve essere di un quarto di dose rispetto a quanto indicato nei pazienti con funzione renale normale.
    Recenti osservazioni cliniche hanno mostrato un'alta incidenza di reazioni simil-anafilattoidi nei pazienti in trattamento con ACE-inibitori durante emodialisi eseguite con membrane ad alto flusso o durante LDL aferesi (vedere paragrafo 4.4).
    Anziani (di età superiore ai 65 anni)
    Non sono necessari aggiustamenti posologici nei pazienti anziani con clearance della creatinina normale.
    Nei pazienti anziani con clearance della creatinina ridotta (inferiore a 45 ml/min), si raccomanda la somministrazione di metà della dose giornaliera.
    La clearance della creatinina può essere calcolata a partire dalla creatinina sierica in base alla seguente formula:
    Clearence della creatinina ( ml
    min
    ) = (140-eta) x peso (kg)
    Creatina sierica (mg/dl) x 72
    Tale formula fornisce la clearance della creatinina nell'uomo. Nella donna il valore ottenuto deve essere moltiplicato per 0,85.
    Compromissione epatica
    Nei pazienti ipertesi affetti da compromissione epatica da lieve a moderata, la dose iniziale di Zofenopril EG è la metà rispetto a quella prevista nei pazienti con funzione epatica normale.
    Zofenopril EG è controindicato nei pazienti ipertesi affetti da compromissione epatica grave.
    Popolazione pediatrica
    Non sono state stabilite l'efficacia e la sicurezza di Zofenopril EG nei bambini e negli adolescenti sotto i 18 anni di età. L'uso del farmaco pertanto non è raccomandato.
    Infarto miocardico acuto
    Adulti
    Il trattamento con Zofenopril EG deve essere iniziato entro 24 ore dopo l'insorgenza dei sintomi di infarto miocardico acuto e continuato per sei settimane.
    La posologia è la seguente:
    1° e 2° giorno: 7,5 mg ogni 12 ore
    3° e 4° giorno: 15 mg ogni 12 ore
    Dal 5° giorno in avanti: 30 mg ogni 12 ore
    In caso di bassa pressione sistolica (≤ 120 mmHg) all'inizio del trattamento o durante i primi tre giorni successivi all'infarto miocardico, la dose giornaliera non deve essere aumentata. In caso di ipotensione (≤ 100 mmHg) il trattamento può essere continuato con l'ultima dose tollerata. In caso di ipotensione grave (valori inferiori a 90 mmHg rilevati in due misurazioni consecutive a distanza di almeno un'ora l'una dall'altra), il trattamento con Zofenopril EG deve essere interrotto.
    Dopo 6 settimane di trattamento i pazienti devono essere rivalutati ed il trattamento deve essere sospeso nei casi in cui non vi siano più segni di disfunzione ventricolare sinistra o insufficienza cardiaca. In presenza di tali sintomi, il trattamento può essere protratto a lungo termine.
    Ai pazienti vanno anche somministrate, qualora appropriato, terapie standard, quali nitrati, aspirina o beta-bloccanti.
    Anziani (di età superiore ai 65 anni)
    Nei pazienti con infarto miocardico di età superiore ai 75 anni Zofenopril EG deve essere usato con cautela.
    Compromissione renale e dialisi
    L'efficacia e la sicurezza di Zofenopril EG non sono state stabilite in pazienti con infarto miocardico con compromissione renale o che si sottopongono a dialisi. Pertanto, Zofenopril EG non deve essere usato in tali pazienti.
    Compromissione epatica
    L'efficacia e la sicurezza di Zofenopril EG non sono state stabilite in pazienti con infarto miocardico con compromissione epatica. Pertanto, zofenopril non deve essere usato in tali pazienti.
    Modo di somministrazione
    Zofenopril EG può essere assunto prima, durante o dopo i pasti. La dose deve essere titolata in base alla risposta terapeutica del paziente.
    Attenzione: Si prega di fare attenzione al fatto che non tutti i dosaggi raccomandati possono essere somministrati con questo medicinale, dato che la dose più bassa ottenibile con questo medicinale è di 15 mg (mezza compressa).

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Zofenopril EG
    • Ipersensibilità verso zofenopril calcio, verso qualsiasi altro ACE-inibitore o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
    • Storia di edema angioneurotico associato a precedente terapia con ACE inibitori.
    • Edema angioneurotico ereditario/idiopatico.
    • Insufficienza epatica grave.
    • Secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.4 e 4.6).
    • In donne in età fertile a meno che non siano protette da una contraccezione efficace.
    • Stenosi dell'arteria renale bilaterale o unilaterale nei casi di pazienti con rene singolo.
    • L'uso concomitante di ZOFENOPRIL EG con medicinali contenenti aliskiren è controindicato nei pazienti con diabete mellito o compromissione renale (velocità di filtrazione glomerulare GFR < 60 ml/min/1,73 m2) (vedere i paragrafi 4.5 e 5.1).
    • Uso concomitante con terapia a base di sacubitril/valsartan
    Zofenopril EG non deve essere iniziato prima che siano trascorse almeno 36 ore dall'ultima dose di sacubitril/valsartan (vedere anche paragrafi 4.4 e 4.5).

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Zofenopril EG
    Ipotensione
    Come gli altri ACE-inibitori, Zofenopril EG può provocare un eccessivo abbassamento della pressione arteriosa, specialmente dopo la somministrazione della prima dose, sebbene siano rari i casi di ipotensione sintomatica nei pazienti ipertesi non complicati.
    É più probabile che si verifichi in pazienti con ipovolemia e deplezione di elettroliti causate da trattamento con diuretici, regime dietetico iposodico, dialisi, diarrea o vomito o in pazienti affetti da grave ipertensione renina-dipendente (vedere paragrafi 4.5 e 4.8).
    È stata osservata ipotensione sintomatica in pazienti con scompenso cardiaco, associato o meno a insufficienza renale. È più probabile che questa condizione si manifesti in pazienti con un grado più severo di scompenso cardiaco, come conseguenza dell'uso di dosi elevate di diuretici dell'ansa, in pazienti con iponatriemia o funzione renale compromessa. In questi pazienti con elevato rischio di ipotensione sintomatica, il trattamento deve iniziare sotto stretta sorveglianza medica, preferibilmente in ospedale, a basse dosi e con un accurato aggiustamento della posologia.
    Se possibile, l'assunzione di diuretici deve essere temporaneamente interrotta quando si inizia una terapia con Zofenopril EG. Queste considerazioni si applicano anche a quei pazienti affetti da angina pectoris o malattie cerebrovascolari nei quali un eccessivo abbassamento della pressione arteriosa potrebbe causare un infarto miocardico o un accidente cerebrovascolare.
    In caso di insorgenza di ipotensione, mettere il paziente in posizione supina. Se necessario, ripristinare la volemia mediante infusione endovenosa di una normale soluzione salina. L'insorgenza di ipotensione, dopo la dose iniziale, non esclude la possibilità di un successivo accurato aggiustamento della posologia del farmaco.
    In alcuni pazienti affetti da scompenso cardiaco che hanno una pressione arteriosa normale o bassa, con la somministrazione di Zofenopril EG si può verificare un ulteriore abbassamento della pressione sanguigna sistemica. Si tratta di un effetto atteso e non rappresenta normalmente motivo per l'interruzione del trattamento. Se l'ipotensione diviene sintomatica, può essere necessario ridurre la dose o interrompere il trattamento con Zofenopril EG.
    Gravidanza
    Non iniziare la terapia con ACE-inibitori durante la gravidanza. A meno che la continuazione della terapia con l'ACE-inibitore sia considerata essenziale, le pazienti che pianificano una gravidanza devono passare a trattamenti antiipertensivi alternativi, i cui profili di sicurezza per l'uso in gravidanza siano stabiliti. Quando la gravidanza viene confermata il trattamento con gli ACE-inibitori deve essere immediatamente interrotto e, se necessario, deve essere iniziata una terapia alternativa (vedere paragrafi 4.3 e 4.6).
    Ipotensione in infarto acuto del miocardio
    Il trattamento con Zofenopril EG non deve essere iniziato in pazienti con infarto miocardico acuto se sussiste il rischio di un'ulteriore grave depressione emodinamica in seguito a trattamento con un vasodilatatore. Questi sono pazienti con pressione sistolica < 100 mmHg o con shock cardiogeno. In pazienti con infarto miocardico acuto il trattamento con Zofenopril EG può causare ipotensione grave. Nel caso in cui l'ipotensione persista (pressione sistolica < 90 mmHg per più di un'ora) Zofenopril EG deve essere interrotto. In pazienti con insufficienza cardiaca grave in seguito ad infarto miocardico acuto, Zofenopril EG deve essere somministrato solo in pazienti emodinamicamente stabili.
    Infarto miocardico in pazienti con insufficienza epatica
    L'efficacia e la sicurezza di Zofenopril EG non sono state stabilite in pazienti con infarto miocardico affetti da insufficienza epatica. Pertanto non deve essere usato in tali pazienti.
    Persone anziane
    Nei pazienti con infarto miocardico di età > 75 anni Zofenopril EG deve essere usato con cautela.
    Pazienti con ipertensione renovascolare
    In pazienti affetti da ipertensione renovascolare e pregressa stenosi bilaterale delle arterie renali o stenosi dell'arteria dell'unico rene funzionante trattati con un ACE-inibitore c'è un rischio aumentato di grave ipotensione e insufficienza renale. Una concausa può essere il trattamento con diuretici. La perdita di funzione renale può avere luogo anche solo con lievi alterazioni della creatinina sierica, persino in pazienti con stenosi unilaterale dell'arteria renale. Se ritenuto assolutamente necessario, il trattamento con Zofenopril EG deve iniziare in ospedale, sotto stretta sorveglianza medica, a basse dosi e con un accurato aggiustamento della posologia. Interrompere temporaneamente il trattamento con diuretici al momento di iniziare la terapia con Zofenopril EG e monitorare con estrema attenzione la funzione renale durante le prime settimane di terapia.
    Pazienti con insufficienza renale
    Zofenopril EG deve essere usato con cautela nei pazienti con insufficienza renale poiché necessitano una riduzione della dose. Occorre effettuare un attento monitoraggio della funzione renale nel corso della terapia, come appropriato. L'insufficienza renale è stata riportata in associazione con ACE-inibitori e si è verificata principalmente in pazienti con insufficienza cardiaca grave o patologia renale di base, inclusa la stenosi dell'arteria renale. In alcuni pazienti senza apparenti disturbi renali preesistenti, sono stati osservati aumenti dell'azotemia e della creatininemia, in particolare quando sottoposti a concomitante trattamento diuretico. In questi casi possono rendersi necessarie una riduzione della dose dell'ACE-inibitore e/o l'interruzione della somministrazione dei diuretici. Si raccomanda un attento monitoraggio della funzione renale durante le prime settimane di terapia.
    L'efficacia e la sicurezza di Zofenopril EG nei pazienti con infarto miocardico affetti da insufficienza renale non sono state stabilite. Quindi, in presenza di insufficienza renale (creatinina sierica ≥ 2,1 mg/dl e proteinuria ≥500 mg/giorno) e infarto miocardico, Zofenopril EG non deve essere usato.
    Pazienti sottoposti a dialisi
    Pazienti dializzati con membrane poliacrilonitriliche ad alto flusso (ad esempio AN 69), trattati contemporaneamente con un ACE-inibitore possono andare incontro a reazioni anafilattoidi come: edema facciale, vampate, ipotensione e dispnea entro pochi minuti dall'inizio dell'emodialisi. Si raccomanda di utilizzare membrane alternative o di utilizzare un altro tipo di medicinale antipertensivo.
    L'efficacia e la sicurezza di Zofenopril EG nei pazienti con infarto miocardico che si sottopongono a emodialisi non sono state stabilite. Pertanto, non deve essere usato in tali pazienti.
    Pazienti sottoposti a LDL aferesi
    In pazienti trattati con un ACE-inibitore sottoposti a LDL aferesi con destrano solfato possono verificarsi reazioni anafilattoidi simili a quelle viste nei pazienti sottoposti a emodialisi con membrane ad alto flusso (vedere sopra). Si raccomanda di usare in questi pazienti un medicinale appartenente ad un'altra classe di antipertensivi.
    Reazioni anafilattiche durante desensibilizzazione o in caso di puntura di insetti
    Raramente i pazienti in trattamento con ACE-inibitori hanno riportato, durante terapia di desensibilizzazione (ad esempio veleno di imenotteri) o dopo punture di insetti, delle reazioni anafilattoidi pericolose per la vita. Negli stessi pazienti tali reazioni sono state prevenute sospendendo temporaneamente il trattamento con ACE inibitori, ma sono ricomparse dopo che il farmaco era stato inavvertitamente risomministrato. Pertanto, si raccomanda cautela nei pazienti trattati con ACE-inibitori sottoposti a procedure di desensibilizzazione di questo tipo.
    Trapianto di rene
    Non ci sono esperienze relative alla somministrazione di Zofenopril EG in pazienti sottoposti a recente trapianto renale.
    Aldosteronismo primario
    I pazienti affetti da aldosteronismo primario non rispondono in genere a farmaci ipotensivi che agiscono tramite inibizione del sistema renina-angiotensina. Non è pertanto raccomandato l'utilizzo di questo medicinale.
    Ipersensibilità/Angioedema
    In pazienti trattati con ACE-inibitori si è manifestato angioedema al viso, alle estremità, alle labbra, alle mucose, alla lingua, alla glottide e/o alla laringe, soprattutto durante le prime settimane di trattamento. In rari casi comunque l'insorgenza di angioedema grave può verificarsi dopo trattamento a lungo termine con un inibitore dell'enzima di conversione dell'angiotensina. In questi casi si deve interrompere immediatamente il trattamento con ACE-inibitori e sostituire il trattamento con medicinali appartenenti ad un'altra classe.
    L'angioedema che interessa la lingua, la glottide o la laringe può essere fatale. Attuare immediatamente una terapia di emergenza che includa, ma non necessariamente sia limitata, a: una infusione di soluzione di adrenalina sub-cutanea 1:1000 (0,3-0,5 ml) o infusione di adrenalina per via endovenosa lenta 1 mg/ml (da diluire secondo indicazione), con stretto monitoraggio elettrocardiografico e della pressione arteriosa. Il paziente deve essere ospedalizzato e posto sotto osservazione per almeno 12-24 ore e dimesso solo dopo completa remissione dei sintomi.
    Anche nei casi in cui l'edema sia limitato alla lingua, senza sofferenza respiratoria, è necessaria l'osservazione del paziente, in quanto il trattamento con antistaminici e corticosteroidi può non essere sufficiente.
    Gli inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina causano angioedema con maggior frequenza nei pazienti neri rispetto ai pazienti non neri.
    Pazienti con antecedente di angioedema non correlato al trattamento con ACE inibitori possono presentare un rischio maggiore di comparsa di angioedema quando trattati con un ACE inibitore (vedere paragrafo 4.3).
    L'uso concomitante degli ACE-inibitori e di sacubitril/valsartan è controindicato in considerazione dell'aumento del rischio di angioedema. Il trattamento con sacubitril/valsartan non deve essere iniziato prima che siano trascorse almeno 36 ore dall'ultima dose di Zofenopril EG. Il trattamento con Zofenopril EG non deve essere iniziato prima che siano trascorse almeno 36 ore dall'ultima dose di sacubitril/valsartan (vedere paragrafi 4.3 e 4.5).
    L'uso concomitante di ACE-inibitori e racecadotril, inibitori di mTOR (ad es. sirolimus, everolimus, temsirolimus) e vildagliptin può determinare un aumento del rischio di angioedema (rigonfiamento delle vie aeree o della lingua, associato o meno a difficoltà respiratorie) (vedere paragrafo 4.5). Occorre cautela nell'iniziare la terapia con racecadotril, inibitori di mTOR (come sirolimus, everolimus, temsirolimus) e vildagliptin in un paziente che sta già assumendo un ACE-inibitore.
    Tosse
    Durante il trattamento con Zofenopril EG si può verificare l'insorgenza di una tosse secca e non produttiva che scompare con la sospensione di Zofenopril EG.
    La tosse indotta dagli ACE inibitori deve essere tenuta in considerazione nel porre la diagnosi differenziale di tosse.
    Compromissione epatica
    Raramente gli ACE-inibitori sono stati associati a una sindrome che inizia con ittero colestatico e progredisce fino alla necrosi epatica fulminante e (talvolta) al decesso. Il meccanismo di tale sindrome non è noto. I pazienti che assumono ACE-inibitori e sviluppano ittero o marcati aumenti degli enzimi epatici devono interrompere l'ACE-inibitore ed essere sottoposti ad adeguato controllo medico.
    Potassio sierico
    Gli ACE-inibitori possono provocare iperkaliemia poiché inibiscono il rilascio di aldosterone. Tale effetto non è solitamente significativo nei pazienti con una funzione renale nella norma. Tuttavia, nei pazienti con compromissione renale e/o nei pazienti che assumono integratori di potassio (inclusi sostituti del sale), diuretici risparmiatori del potassio, eparina, trimetoprim o cotrimoxazolo, noto anche come trimetoprim/sulfametoxazolo, e soprattutto antagonisti dell'aldosterone o bloccanti del recettore dell'angiotensina, si può verificare iperkaliemia. I diuretici risparmiatori del potassio e i bloccanti del recettore dell'angiotensina devono essere usati con cautela nei pazienti in terapia con ACE-inibitori e si devono contestualmente monitorare il potassio sierico e la funzione renale (vedere paragrafo 4.5).
    I pazienti a rischio di comparsa di iperpotassiemia sono quelli affetti da insufficienza renale, diabete mellito o in trattamento con altri principi attivi che provocano un aumento del potassio sierico (ad es eparina).
    Interventi chirurgici/anestesia
    In pazienti sottoposti ad importanti interventi di chirurgia o durante l'anestesia, l'uso degli ACE-inibitori può provocare ipotensione se non addirittura shock ipotensivo poiché questi medicinali possono bloccare la formazione di angiotensina II secondariamente al rilascio compensatorio di renina. Se non è possibile interrompere il trattamento con gli ACE-inibitori, monitorare attentamente la volemia.
    Stenosi valvolare aortica e mitralica/cardiomiopatia ipertrofica
    Gli ACE-inibitori devono essere usati con estrema cautela nei pazienti con stenosi della valvola mitralica e ostruzione del tratto di deflusso del ventricolo sinistro.
    Neutropenia/agranulocitosi
    In pazienti trattati con ACE inibitori sono stati riscontrati casi di neutropenia/agranulocitosi/trombocitopenia e anemia. Il rischio di neutropenia sembra essere tipo- e dose-correlato e dipendente, inoltre, dallo stato clinico del paziente. Viene osservato raramente in pazienti che non presentano complicazioni ma può insorgere in pazienti con compromissione renale di ogni grado specialmente in associazione con collagenopatie vascolari (ad es. lupus eritematoso sistemico, sclerodermia) e terapia con farmaci immunosoppressivi, trattamento con allopurinolo o procainamide o un'associazione di queste complicazioni. Alcuni di questi pazienti hanno sviluppato infezioni gravi, che in alcuni casi non hanno risposto a una terapia antibiotica intensiva.
    Se Zofenopril EG viene utilizzato in questi pazienti si consiglia il monitoraggio della conta dei globuli bianchi e della conta ematica differenziale prima dell'inizio della terapia, ogni 2 settimane durante i primi tre mesi di trattamento con zofenopril e successivamente in modo periodico. Durante il trattamento tutti i pazienti devono essere istruiti a riportare qualsiasi segno di infezione (ad esempio mal di gola, febbre), in tal caso effettuare un controllo della conta differenziale dei leucociti. Zofenopril e altri trattamenti concomitanti (vedere paragrafo 4.5) devono essere sospesi in caso di neutropenia diagnosticata (neutrofili inferiori a 1000/mm3) o sospetta. É reversibile con la sospensione dell'ACE-inibitore.
    Psoriasi
    Gli ACE-inibitori devono essere usati con cautela nei pazienti con psoriasi.
    Proteinuria
    Proteinuria può manifestarsi soprattutto in pazienti con preesistente compromissione della funzione renale o dopo somministrazione di dosi relativamente alte di ACE-inibitori. I pazienti con precedente malattia renale devono eseguire un controllo delle proteine urinarie (dip-stick sulle prime urine del mattino) prima del trattamento e in seguito periodicamente.
    Pazienti diabetici
    In pazienti diabetici trattati con antidiabetici orali o insulina, si deve tenere sotto stretto controllo la glicemia durante il primo mese di trattamento con un ACE-inibitore (vedere paragrafo 4.5).
    Litio
    Generalmente l'associazione di litio e Zofenopril EG non è raccomandata (vedere paragrafo 4.5).
    Differenze etniche
    Come con altri ACE inibitori, zofenopril può essere meno efficace nel ridurre la pressione arteriosa nei pazienti neri rispetto a quelli non neri. Gli inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina causano angioedema con maggior frequenza nei pazienti neri rispetto ai pazienti non neri.
    Duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS)
    Esiste l'evidenza che l'uso concomitante di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren aumenta il rischio di ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l'insufficienza renale acuta). Il duplice blocco del RAAS attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren non è pertanto raccomandato (vedere paragrafi 4.5 e 5.1). Se la terapia del duplice blocco è considerata assolutamente necessaria, ciò deve avvenire solo sotto la supervisione di uno specialista e con uno stretto e frequente monitoraggio della funzione renale, degli elettroliti e della pressione sanguigna. Gli ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II non devono essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica.
    Altro
    Questo medicinale contiene lattosio.
    I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit di lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.
    Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per compressa, cioè essenzialmente ‘senza sodio'.

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Zofenopril EG
    Uso concomitante non raccomandato
    Diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio o altri agenti che aumentano il potassio sierico
    Sebbene il potassio sierico si mantenga generalmente nei limiti della norma, in alcuni pazienti trattati con zofenopril si può sviluppare iperkaliemia. I diuretici risparmiatori del potassio (come spironolattone, triamterene o amiloride), gli integratori di potassio o i sostituti del sale contenenti potassio possono determinare aumenti significativi del potassio sierico. Occorre prestare cautela anche nel somministrare zofenopril in concomitanza con altri agenti che aumentano il potassio sierico, come trimetoprim e cotrimoxazolo (trimetoprim/sulfametoxazolo), in quanto è noto che trimetoprim agisce da diuretico risparmiatore del potassio come l'amiloride. L'associazione di zofenopril con i farmaci sopra citati non è pertanto raccomandata. Se è indicato l'uso concomitante, occorre prestare cautela e monitorare frequentemente il potassio sierico.
    ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren
    I dati degli studi clinici hanno dimostrato che il duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren, è associato ad una maggiore frequenza di eventi avversi quali ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l'insufficienza renale acuta) rispetto all'uso di un singolo agente attivo sul sistema RAAS (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.1).
    Uso concomitante che richiede cautela
    Diuretici (tiazidici o diuretici dell'ansa)
    Un precedente trattamento con elevate dosi di diuretici può portare a perdita di volume e al rischio di ipotensione all'inizio della terapia con zofenopril (vedere paragrafo 4.4). Gli effetti ipotensivi possono essere ridotti sospendendo il diuretico, aumentando la volemia con l'assunzione di sali o iniziando la terapia con una dose bassa di zofenopril.
    Litio
    Durante la somministrazione concomitante di litio e ACE-inibitori sono stati riportati aumenti reversibili delle concentrazioni sieriche di litio e tossicità. L'uso concomitante di diuretici tiazidici può aumentare ulteriormente il rischio di tossicità del litio, di per sé già elevato in corso di trattamento con ACE-inibitori.
    La somministrazione di zofenopril in corso di trattamento con litio è pertanto sconsigliata, tuttavia se ritenuta necessaria, deve essere eseguito un accurato monitoraggio dei livelli sierici di litio.
    Oro
    Sono state riportate con maggiore frequenza reazioni nitritoidi (sintomi di vasodilatazione incluso vampate, nausea, capogiri e ipotensione, che possono essere molto gravi) in pazienti in terapia con oro per via iniettabile (ad es. aurotiomalato di sodio) e trattati contemporaneamente con un ACE-inibitore.
    Anestetici
    Gli ACE-inibitori possono potenziare gli effetti ipotensivi di alcuni anestetici.
    Narcotici/Antidepressivi triciclici/Antipsicotici/Barbiturici
    Può verificarsi ipotensione ortostatica.
    Altri antipertensivi (ad esempio beta-bloccanti, alfa-bloccanti, calcio-antagonisti)
    Possono verificarsi effetti ipotensivi additivi o di potenziamento. Il trattamento con nitroglicerina e altri nitrati, o altri vasodilatatori, deve essere condotto con cautela.
    Cimetidina
    Può potenziare il rischio ipotensivo.
    Ciclosporina
    Durante l'uso concomitante di ACE-inibitori e ciclosporina si può manifestare iperkaliemia. Si raccomanda il monitoraggio del potassio sierico.
    Eparina
    Durante l'uso concomitante di ACE-inibitori ed eparina si può manifestare iperkaliemia. Si raccomanda il monitoraggio del potassio sierico.
    Allopurinolo, citostatici, immunosoppressori, corticosteroidi sistemici o procainamide
    Aumento del rischio di reazioni di ipersensibilità nei casi di uso concomitante di ACE-inibitori. I dati relativi ad altri ACE-inibitori indicano un aumento del rischio di leucopenia quando usati in associazione.
    Antidiabetici
    Raramente gli ACE-inibitori possono potenziare gli effetti di riduzione della glicemia dell'insulina e degli altri antidiabetici orali come la sulfonilurea, nei pazienti diabetici. In questi casi può essere necessario ridurre la dose di antidiabetico durante il trattamento concomitante con ACE- inibitori.
    Emodialisi con membrane dialitiche ad alto flusso
    Aumento del rischio di reazioni anafilattoidi nei casi di uso concomitante di ACE-inibitori.
    Fattori da prendere in considerazione in caso di impiego concomitante
    Farmaci antinfiammatori non steroidei (incluso ASA ≥3 g/die)
    La somministrazione di medicinali antinfiammatori non steroidei può ridurre l'effetto antipertensivo di un ACE-inibitore. Inoltre, è stato riportato che i FANS e gli ACE-inibitori esercitano un effetto additivo sull'aumento della potassiemia mentre la funzione renale può diminuire. Questi effetti sono in linea di principio reversibili e si verificano in particolare nei pazienti con funzione renale compromessa. Raramente, potrebbe manifestarsi un'insufficienza renale acuta, specialmente nei pazienti con funzione renale compromessa, quali gli anziani o i pazienti disidratati.
    Antiacidi
    Riducono la biodisponibilità degli ACE-inibitori.
    Simpaticomimetici
    Possono ridurre gli effetti antipertensivi degli ACE-inibitori; i pazienti devono essere attentamente monitorati per confermare l'ottenimento dell'effetto desiderato.
    Medicinali che aumentano il rischio di angioedema
    L'uso concomitante di ACE-inibitori e sacubitril/valsartan è controindicato poiché aumenta il rischio di angioedema (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
    L'uso concomitante di ACE-inibitori e racecadotril, inibitori di mTOR (come sirolimus, everolimus, temsirolimus) e vildagliptin può determinare un aumento del rischio di angioedema (vedere paragrafo 4.4).
    Cibo
    Può ridurre la velocità ma non la quantità dell'assorbimento di zofenopril calcio.
    Informazioni supplementari
    Non sono disponibili dati clinici sull'interazione di zofenopril con altri medicinali che sono metabolizzati dagli enzimi CYP. Tuttavia, studi metabolici in vitro con zofenopril non hanno evidenziato potenziali interazioni con medicinali che sono metabolizzati dagli enzimi CYP.


    Interazioni riportate su letteratura scientifica internazionale
    Prima di prendere "Zofenopril EG" insieme ad altri farmaci come “Artiss”, etc.., chiedi al tuo al tuo medico o farmacista di fiducia di verificare che sia sicuro e non dannoso per la tua salute ...

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Gravidanza

    La somministrazione degli ACE-inibitori non è raccomandata durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4). La somministrazione degli ACE-inibitori è controindicata (vedere paragrafi 4.3 e 4.4) nel secondo e terzo trimestre di gravidanza.

    Le evidenze epidemiologiche relative al rischio teratogeno in seguito all'esposizione ad ACE-inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non sono risolutive; non è tuttavia possibile escludere un piccolo aumento del rischio. A meno che la continuazione della terapia con l'ACE-inibitore sia considerata essenziale, le pazienti che pianificano una gravidanza devono passare a trattamenti antiipertensivi alternativi, i cui profili di sicurezza per l'uso in gravidanza siano stabiliti. Quando la gravidanza viene confermata il trattamento con gli ACE-inibitori deve essere immediatamente interrotto e, se necessario, deve essere iniziata una terapia alternativa.
    È noto che nella donna l'esposizione ad ACE-inibitori durante il secondo ed il terzo trimestre induce tossicità fetale (diminuzione della funzione renale, oligoidramnios, ritardo nell'ossificazione cranica) e tossicità neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia) (vedere paragrafo 5.3). Nel caso in cui si sia verificata un'esposizione all'ACE-Inibitore a partire dal 2° trimestre di gravidanza si raccomanda un controllo ecografico della funzione renale e delle ossa craniche. I neonati le cui madri abbiano assunto ACE-Inibitori devono essere attentamente monitorati per ipotensione (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
    Allattamento
    Non essendoci informazioni disponibili relativamente all'uso di Zofenopril EG durante l'allattamento, l'uso del farmaco non è raccomandato ed è preferibile ricorrere a trattamenti alternativi per i quali sia dimostrato un buon profilo di sicurezza durante l'allattamento, soprattutto se si stanno allattando neonati o bambini nati pretermine.

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    Non vi sono studi sull'effetto di Zofenopril EG sulla capacità di guidare. È bene ricordare, durante la guida o l'uso di macchinari, che il medicinale può indurre occasionalmente sonnolenza, capogiri o stanchezza.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Zofenopril EG
    Elenco tabulato delle reazioni avverse
    La seguente tabella indica tutte le reazioni avverse che sono state segnalate durante la pratica clinica in pazienti trattati con zofenopril. Queste sono elencate secondo la classificazione per sistemi e organi e suddivise sulla base della frequenza di insorgenza, secondo la ala seguente convenzione:
    molto comune (≥1/10); comune (≥1/100; <1/10); non comune (≥1/1.000; <1/100); raro (≥1/10.000; <1/1.000); molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
    Classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA
    Reazioni avverse
    Frequenza
    Patologie del sistema nervoso
    Capogiro, cefalea
    Comune
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
    Tosse
    Comune
    Patologie gastrointestinali
    Nausea, vomito
    Comune
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
    Eruzione cutanea
    Angioedema
    Non comune
    Raro
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
    Crampi muscolari
    Non comune
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
    Affaticamento
    Astenia
    Comune
    Non comune
    I seguenti effetti indesiderati sono stati osservati in associazione con la terapia a base di ACE-inibitori:
    Patologie del sistema emolinfopoietico
    In un numero ridotto di pazienti possono verificarsi agranulocitosi e pancitopenia.
    Sono stati segnalati casi di anemia emolitica in pazienti con deficit di glucosio-6-fosfato deidrogenasi.
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione
    Molto raro: ipoglicemia.
    Disturbi endocrini
    Non nota: secrezione inappropriata dell'ormone antidiuretico.
    Disturbi psichiatrici
    Raramente, depressione, alterazione dell'umore, disturbi del sonno, stato confusionale.
    Patologie del sistema nervoso
    Occasionalmente, parestesia, disgeusia, disturbi dell'equilibrio.
    Patologie dell'occhio
    Raramente, visione offuscata.
    Disturbi dell'orecchio e del labirinto
    Raramente, tinnito.
    Patologie cardiache
    Casi individuali di tachicardia, palpitazioni, aritmie, angina pectoris, infarto miocardico sono stati segnalati per gli ACE-inibitori in associazione ad ipotensione.
    Patologie vascolari
    All'inizio o dopo incremento del dosaggio si è manifestata grave ipotensione. Ciò si verifica soprattutto in certi gruppi a rischio (vedere Avvertenze speciali e precauzioni d'impiego). In associazione con ipotensione, sintomi quali capogiri, sensazione di debolezza, disturbi visivi, raramente con perdita di coscienza (sincope).
    Raramente si verifica rossore e vampate.
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
    Raramente sono stati segnalati dispnea, sinusite, rinite, glossite, bronchite e broncospasmo. Gli ACE-Inibitori sono stati associati a edema angioneurotico di viso e tessuti orofaringei in un piccolo sottogruppo di pazienti. In casi isolati l'edema angioneurotico a carico delle vie respiratorie superiori ha causato ostruzione fatale delle vie respiratorie.
    Patologie gastrointestinali
    Occasionalmente può verificarsi dolore addominale, diarrea, costipazione e secchezza delle fauci.
    Durante il trattamento con ACE-inibitori sono stati descritti casi sporadici di pancreatite e ileo paralitico.
    Casi molto rari di angioedema dell'intestino tenue.
    Patologie epatobiliari
    Casi sporadici di ittero colestatico ed epatite sono stati descritti in associazione con ACE- inibitori.
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
    Occasionalmente si possono verificare reazioni allergiche e di ipersensibilità come prurito, orticaria, eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica, lesioni cutanee simil-psoriasiche, alopecia.
    Questi sintomi possono essere accompagnati da febbre, mialgia, artralgia, eosinofilia e/o un aumento dei titoli-ANA.
    Raramente si verifica iperidrosi.
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
    Occasionalmente può manifestarsi mialgia.
    Patologie renali e urinarie
    Insorgenza o peggioramento di insufficienza renale. Sono stati riferiti casi di insufficienza renale acuta (vedere Avvertenze speciali e precauzioni d'impiego).
    Raramente si verificano disturbi della minzione.
    Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
    Raramente, disfunzione erettile.
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
    Molto raramente, edema periferico e dolore toracico.
    Esami diagnostici
    Possibile incremento dell'azotemia e della creatininemia, reversibili con l'interruzione, specialmente in presenza di insufficienza renale, scompenso cardiaco grave e ipertensione renovascolare.
    In alcuni pazienti sono stati segnalati, diminuzione dell'emoglobina, dell'ematocrito, delle piastrine e della conta dei globuli bianchi.
    Sono stati segnalati anche aumenti dei livelli sierici degli enzimi epatici e della bilirubina.
    Segnalazione delle reazioni avverse sospette
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Zofenopril EG
    I sintomi di un sovradosaggio includono ipotensione grave, shock, stupore, bradicardia, disturbi elettrolitici e insufficienza renale.
    In caso di sovradosaggio il paziente dovrà essere mantenuto sotto stretto controllo medico preferibilmente in un'unità di terapia intensiva. Gli elettroliti sierici e la creatinina devono essere monitorati frequentemente. Le misure terapeutiche dipendono dalla natura e dalla gravità dei sintomi. Se l'assunzione è avvenuta di recente, possono essere attuate misure volte a prevenirne l'assorbimento quali lavanda gastrica e somministrazione di agenti adsorbenti e di solfato di sodio. Se si manifesta ipotensione, i pazienti devono essere messi in posizione di sicurezza e deve essere preso in considerazione l'uso di plasma expanders e/o un trattamento con angiotensina II. Fenomeni di bradicardia ed intense reazioni vagali vanno trattate con somministrazione di atropina. Può inoltre essere preso in considerazione l'applicazione di un pacemaker. Gli ACE-inibitori possono essere rimossi dalla circolazione generale attraverso emodialisi. L'uso di membrane poliacrilonitriliche ad alto flusso deve essere evitato.

    Scadenza

    3 anni.

    Conservazione

    Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

    Farmaci Equivalenti

    I farmaci equivalenti di Zofenopril EG a base di Zofenopril Sale Di Calcio sono: Bifril, Zantipres, Zofenopril Doc Generici, Zofenopril Mylan Generics, Zopranol

    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


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