Zerbaxa

    Ultimo aggiornamento: 01/11/2024

    Cos'è Zerbaxa?

    Zerbaxa è un farmaco a base del principio attivo Ceftolozano + Tazobactam, appartenente alla categoria degli Antibatterici e nello specifico Altre cefalosporine e penemi. E' commercializzato in Italia dall'azienda MSD Italia S.r.l..

    Zerbaxa può essere prescritto con Ricetta OSP - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, utilizzabili esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile.


    Confezioni

    Zerbaxa 1 g/0,5 g polvere per concentrato per soluzione per infusione ev 10 flaconcini

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: Merck Sharp & Dohme B.V.
    Concessionario: MSD Italia S.r.l.
    Ricetta: OSP - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, utilizzabili esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile
    Classe: H
    Principio attivo: Ceftolozano + Tazobactam
    Gruppo terapeutico: Antibatterici
    ATC: J01DI54 - Ceftolozane e inibitore della beta-lattamasi
    Forma farmaceutica: Polvere


    Se sei un professionista, potrai trovare le schede tecniche complete e molto altro nell'area riservata di Codifa.it

    Indicazioni

    Perché si usa Zerbaxa? A cosa serve?
    Zerbaxa è indicato per il trattamento delle seguenti infezioni nei pazienti adulti e pediatrici (vedere paragrafi 4.2 e 5.1):
    • Infezioni intra-addominali complicate (vedere paragrafo 4.4);
    • Pielonefrite acuta;
    • Infezioni complicate del tratto urinario (vedere paragrafo 4.4);

    Zerbaxa è indicato anche per il trattamento della seguente infezione nei pazienti adulti (di età pari o superiore a 18 anni) (vedere paragrafo 5.1):

    • Polmonite acquisita in ospedale (HAP), inclusa polmonite associata a ventilazione meccanica (VAP).
    Devono essere considerate le linee guida ufficiali sull'uso appropriato degli agenti antibatterici.

    Posologia

    Come usare Zerbaxa: Posologia
    Posologia
    Il regime della dose per via endovenosa raccomandato per pazienti adulti con clearance della creatinina > 50 mL/min è riportato per tipo di infezione nella Tabella 1.

    Tabella 1: Dose per via endovenosa di Zerbaxa per tipo di infezione in pazienti adulti (di età pari o superiore a 18 anni) con clearance della creatinina* > 50 mL/min

    Tipo di infezione
    Dose
    Frequenza
    Tempo di infusione
    Durata del trattamento
    Infezione intra-addominale complicata**
    1 g ceftolozano / 0,5 g tazobactam
    Ogni 8 ore
    1 ora
    4-14 giorni
    Infezione complicata del tratto urinario
    Pielonefrite acuta
    1 g ceftolozano / 0,5 g tazobactam
    Ogni 8 ore
    1 ora
    7 giorni
    Polmonite acquisita in ospedale,
    inclusa polmonite associata a ventilazione meccanica***
    2 g ceftolozano / 1 g tazobactam
    Ogni 8 ore
    1 ora
    8-14 giorni
    *Clearance della creatinina stimata con la formula di Cockcroft-Gault.
    **Da usare in associazione con metronidazolo se si sospetta la presenza di patogeni anaerobi.
    ***Da usare in associazione con un agente attivo antibatterico nei confronti di patogeni Gram-positivi, quando questi sono noti o sospetti nel contribuire al processo infettivo.
    Il regime della dose per via endovenosa raccomandato per pazienti pediatrici con tasso di filtrazione glomerulare stimato (estimated glomerular filtration rate, eGFR) > 50 mL/min/1,73 m2 è riportato nella Tabella 2 per tipo di infezione.
    Tabella 2: Dose per via endovenosa di Zerbaxa per tipo di infezione in pazienti pediatrici (dalla nascita* a meno di 18 anni di età) con eGFR** > 50 mL/min/1,73 m2
    Tipo di infezione
    Dose
    Frequenza
    Tempo
    di infusione
    Durata del trattamento
    Infezione intra-addominale complicata***
    20 mg/kg ceftolozano / 10 mg/kg tazobactam fino a una dose massima di 1 g ceftolozano / 0,5 g tazobactam****
    Ogni 8 ore
    1 ora
    5-14 giorni*****
    Infezione complicata del tratto urinario
    Pielonefrite acuta
    20 mg/kg ceftolozano / 10 mg/kg tazobactam fino a una dose massima di 1 g ceftolozano / 0,5 g tazobactam****
    Ogni 8 ore
    1 ora
    7-14 giorni*****
    *Definita come > 32 settimane di età gestazionale e ≥ 7 giorni dopo la nascita.
    **eGFR stimato con l'equazione di Bedside Schwartz.
    ***Da usare in associazione con metronidazolo se si sospetta la presenza di patogeni anaerobi.
    ****I bambini di peso > 50 kg non devono superare la dose massima di 1 g ceftolozano / 0,5 g tazobactam.
    *****La durata totale del trattamento indicata può comprendere Zerbaxa per via endovenosa seguita da un'appropriata terapia orale.
    Popolazioni speciali
    Anziani (≥ 65 anni di età)
    Non è necessario un aggiustamento della dose per gli anziani sulla base unicamente dell'età (vedere paragrafo 5.2).
    Compromissione renale
    Nei pazienti con compromissione renale lieve (clearance della creatinina stimata > 50 mL/min) non è necessario un aggiustamento della dose (vedere paragrafo 5.2).

    Nei pazienti adulti con compromissione renale moderata o severa e nei pazienti adulti con malattia renale allo stadio terminale in emodialisi, la dose deve essere aggiustata come riportato nella Tabella 3 (vedere paragrafi 5.1 e 6.6).

    Tabella 3: Regimi di dose raccomandati per via endovenosa di Zerbaxa in pazienti adulti (di età pari o superiore a 18 anni) con clearance della creatinina* ≤ 50 mL/min
    Clearance della creatinina stimata
    (mL/min)*
    Infezioni intra-addominali complicate, infezioni complicate del tratto urinario e pielonefrite acuta**
    Polmonite acquisita in ospedale, inclusa polmonite associata a ventilazione meccanica**
    Da 30 a 50
    500 mg ceftolozano / 250 mg tazobactam per via endovenosa ogni 8 ore
    1 g ceftolozano / 0,5 g tazobactam per via endovenosa ogni 8 ore
    Da 15 a 29
    250 mg ceftolozano / 125 mg tazobactam per via endovenosa ogni 8 ore
    500 mg ceftolozano / 250 mg tazobactam per via endovenosa ogni 8 ore
    Malattia renale allo
    stadio terminale in emodialisi
    Una dose di carico singola da 500 mg ceftolozano / 250 mg tazobactam, seguita dopo 8 ore da una dose di mantenimento di 100 mg ceftolozano / 50 mg tazobactam, somministrata ogni 8 ore, per il restante periodo di trattamento (nei giorni dell'emodialisi la dose deve essere somministrata il prima possibile dopo il completamento dell'emodialisi)
    Una dose di carico singola da 1,5 g ceftolozano / 0,75 g tazobactam, seguita dopo 8 ore da una dose di mantenimento di 300 mg ceftolozano / 150 mg tazobactam, somministrata ogni 8 ore, per il restante periodo di trattamento (nei giorni dell'emodialisi la dose deve essere somministrata il prima possibile dopo il completamento dell'emodialisi)
    *Clearance della creatinina stimata con la formula di Cockcroft-Gault.
    **Tutte le dosi di Zerbaxa vengono somministrate per via endovenosa nell'arco di 1 ora e sono raccomandate per tutte le indicazioni. La durata del trattamento deve seguire le raccomandazioni contenute nella Tabella 1.
    Non ci sono informazioni sufficienti per raccomandare un regime della dose per i pazienti pediatrici con compromissione renale moderata o severa (eGFR ≤ 50 mL/min/1,73 m2) o malattia renale allo stadio terminale (vedere paragrafi 5.1 e 5.2).
    Compromissione epatica
    Non è necessario un aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione epatica (vedere paragrafo 5.2).
    Popolazione pediatrica
    La sicurezza e l'efficacia di ceftolozano/tazobactam nei bambini e negli adolescenti di età inferiore a 18 anni non sono state ancora stabilite per il trattamento della polmonite acquisita in ospedale (HAP), inclusa la polmonite associata a ventilazione meccanica (VAP).
    Modo di somministrazione
    Zerbaxa deve essere somministrato mediante infusione endovenosa nell'arco di 1 ora per tutte le dosi.
    Precauzioni che devono essere prese prima della manipolazione o della somministrazione del medicinale
    Vedere paragrafo 6.2 per le incompatibilità.

    Vedere paragrafo 6.6 per le istruzioni sulla ricostituzione e sulla diluizione del medicinale prima della somministrazione. 


    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Zerbaxa
    • Ipersensibilità ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1;
    • Ipersensibilità a qualsiasi agente antibatterico cefalosporinico;
    • Ipersensibilità severa (ad es., reazione anafilattica, reazione cutanea severa) a qualsiasi altro tipo di agente antibatterico beta-lattamico (ad es., penicilline o carbapenemi).

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Zerbaxa
    Reazioni di ipersensibilità
    Possono verificarsi reazioni di ipersensibilità (anafilattiche) gravi e occasionalmente fatali (vedere paragrafi 4.3 e 4.8). Se si verifica una reazione allergica severa durante il trattamento con ceftolozano/tazobactam, il medicinale deve essere interrotto e devono essere adottate misure appropriate.
    I pazienti con anamnesi positiva per ipersensibilità alle cefalosporine, alle penicilline o ad altri agenti antibatterici beta-lattamici possono essere ipersensibili anche a ceftolozano/tazobactam.
    Ceftolozano/tazobactam è controindicato nei pazienti con anamnesi positiva per ipersensibilità a ceftolozano, tazobactam o alle cefalosporine (vedere paragrafo 4.3).
    Ceftolozano/tazobactam è controindicato anche in pazienti con ipersensibilità severa (ad es., reazione anafilattica, reazione cutanea severa) a qualsiasi altro tipo di agente antibatterico beta-lattamico (ad es., penicilline o carbapenemi) (vedere paragrafo 4.3).
    Ceftolozano/tazobactam deve essere usato con cautela nei pazienti con anamnesi positiva per qualsiasi altro tipo di reazione di ipersensibilità alle penicilline o ad altri antibatterici beta-lattamici.
    Effetto sulla funzione renale
    Una riduzione della funzione renale è stata osservata in pazienti adulti in trattamento con ceftolozano/tazobactam.
    Funzione renale compromessa
    La dose di ceftolozano/tazobactam deve essere aggiustata in base alla funzione renale (vedere paragrafo 4.2, Tabella 3).
    Negli studi clinici sulle infezioni intra-addominali complicate e sulle infezioni complicate del tratto urinario, inclusa pielonefrite, l'efficacia di ceftolozano/tazobactam è stata minore nei pazienti adulti con compromissione renale moderata rispetto ai pazienti con funzione renale normale o lievemente compromessa al basale. I pazienti con compromissione renale al basale devono essere monitorati frequentemente per l'insorgenza di qualsiasi tipo di variazione della funzione renale durante il trattamento e la dose di ceftolozano/tazobactam deve essere aggiustata come necessario.
    Limitazioni dei dati clinici
    I pazienti che erano immunocompromessi, i pazienti con neutropenia severa ed i pazienti con malattia renale allo stadio terminale in emodialisi sono stati esclusi dagli studi clinici.
    Infezioni intra-addominali complicate
    In uno studio effettuato in pazienti adulti con infezioni intra-addominali complicate, la diagnosi più comune è stata la perforazione appendicolare o l'ascesso peri-appendicolare (420/970 [43,3%] pazienti), di questi pazienti 137/420 (32,6%) avevano una peritonite diffusa al basale. Approssimativamente l'82% di tutti i pazienti arruolati nello studio aveva punteggi APACHE II (Acute Physiology and Chronic Health Evaluation II) < 10 e il 2,3% aveva batteriemia al basale. Nei pazienti clinicamente valutabili (CE), i tassi di guarigione clinica per ceftolozano/tazobactam sono stati 95,9% in 293 pazienti di età inferiore a 65 anni e 87,8% in 82 pazienti di età uguale o superiore a 65 anni.
    Infezioni complicate del tratto urinario
    I dati di efficacia clinica in pazienti adulti con infezione complicata del tratto urinario inferiore sono limitati. In uno studio randomizzato con controllo attivo il 18,2% (126/693) dei pazienti microbiologicamente valutabili (ME) aveva un'infezione complicata del tratto urinario inferiore, compresi 60/126 pazienti che erano stati trattati con ceftolozano/tazobactam. Uno di questi 60 pazienti aveva batteriemia al basale.
    Diarrea associata a Clostridioides difficile
    Colite associata all'uso di antibatterici e colite pseudomembranosa sono state segnalate con ceftolozano/tazobactam (vedere paragrafo 4.8). La severità di questi tipi di infezione può variare da lieve a potenzialmente letale. È perciò importante considerare questa diagnosi nei pazienti che presentano diarrea durante o dopo la somministrazione di ceftolozano/tazobactam. In tali circostanze, si deve considerare l'interruzione della terapia con ceftolozano/tazobactam e l'uso di misure di supporto, unitamente alla somministrazione di un trattamento specifico per Clostridioides difficile.
    Microrganismi non sensibili
    L'uso di ceftolozano/tazobactam può favorire la proliferazione di microrganismi non sensibili. Se durante o dopo il trattamento si verifica una superinfezione, devono essere adottate misure appropriate.
    Ceftolozano/tazobactam non è attivo nei confronti di batteri che producono enzimi chiamati beta-lattamasi che sono in grado di degradare ceftolozano e che non sono inibiti dal componente tazobactam (vedere paragrafo 5.1).
    Sieroconversione al test diretto dell'antiglobulina (test di Coombs) e rischio potenziale di anemia emolitica
    Durante il trattamento con ceftolozano/tazobactam si può sviluppare positività al test diretto dell'antiglobulina (DAGT) (vedere paragrafo 4.8). Negli studi clinici non c'è stata alcuna evidenza di emolisi nei pazienti che avevano sviluppato un DAGT positivo durante il trattamento.
    Contenuto di sodio
    Ceftolozano/tazobactam contiene 230 mg di sodio per flaconcino, equivalente al 11,5% dell'assunzione massima giornaliera raccomandata dall'OMS, che corrisponde a 2 g di sodio per un adulto. Il flaconcino ricostituito con 10 mL di preparazione iniettabile di sodio cloruro allo 0,9% (soluzione fisiologica) contiene 265 mg di sodio per flaconcino, equivalente al 13,3% dell'assunzione massima giornaliera raccomandata dall'OMS, che corrisponde a 2 g di sodio per un adulto.

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Zerbaxa
    Sulla base degli studi in vitro e in vivo, non si prevedono interazioni farmacologiche significative tra ceftolozano/tazobactam e substrati, inibitori e induttori degli enzimi del citocromo P450 (CYP).
    Gli studi in vitro hanno dimostrato che ceftolozano, tazobactam e il metabolita M1 di tazobactam non inibiscono CYP1A2, CYP2B6, CYP2C8, CYP2C9, CYP2C19, CYP2D6 o CYP3A4 e non inducono CYP1A2, CYP2B6 o CYP3A4, a concentrazioni plasmatiche terapeutiche.
    In vitro a concentrazioni plasmatiche terapeutiche, ceftolozano e tazobactam non sono risultati substrati per la P-gp o la BCRP e tazobactam non è risultato un substrato per OCT2. I dati in vitro indicano che ceftolozano non inibisce P-gp, BCRP, OATP1B1, OATP1B3, OCT1, OCT2, MRP, BSEP, OAT1, OAT3, MATE1 o MATE2-K, a concentrazioni plasmatiche terapeutiche. In base ai dati in vitro, né tazobactam né il metabolita M1 di tazobactam inibiscono P-gp, BCRP, OATP1B1, OATP1B3, OCT1, OCT2 o trasportatori di BSEP, a concentrazioni plasmatiche terapeutiche.
    Tazobactam è un substrato per OAT1 e OAT3. In vitro, tazobactam ha inibito i trasportatori umani OAT1 e OAT3, con valori di IC50 rispettivamente di 118 e 147 mcg/mL. La somministrazione concomitante di ceftolozano/tazobactam con furosemide, un substrato di OAT1 e OAT3, in uno studio clinico non ha aumentato in misura significativa l'esposizione plasmatica a furosemide (rapporti delle medie geometriche di 0,83 e 0,87 rispettivamente per la Cmax e l'AUC). Tuttavia, i principi attivi che inibiscono OAT1 o OAT3 (ad es. probenecid) possono aumentare le concentrazioni plasmatiche di tazobactam.

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Gravidanza
    Non esistono dati relativi all'uso di ceftolozano/tazobactam in donne in gravidanza. Tazobactam attraversa la barriera placentare, mentre non è noto se tale passaggio interessi anche ceftolozano.
    Gli studi sugli animali con tazobactam hanno mostrato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3), senza evidenziare effetti teratogeni. Gli studi con ceftolozano condotti nel topo e nel ratto non hanno evidenziato tossicità riproduttiva o teratogenicità. La somministrazione di ceftolozano a femmine di ratto durante la gravidanza e l'allattamento è stata associata a una riduzione della risposta di allerta allo stimolo acustico nella prole maschile al 60° giorno post-natale (vedere paragrafo 5.3).
    Zerbaxa deve essere usato durante la gravidanza solo se il beneficio atteso supera i possibili rischi per la donna e per il feto.
    Allattamento
    Non è noto se Ceftolozano + Tazobactam siano escreti nel latte materno. Il rischio per i neonati/lattanti non può essere escluso. Deve essere presa la decisione se interrompere l'allattamento con latte materno o interrompere la terapia/astenersi dalla terapia con Zerbaxa tenendo in considerazione il beneficio dell'allattamento per il bambino e il beneficio della terapia per la donna.
    Fertilità
    Gli effetti di ceftolozano e di tazobactam sulla fertilità umana non sono stati studiati. Gli studi di fertilità sul ratto non hanno evidenziato effetti sulla fertilità e sull'accoppiamento dopo la somministrazione intraperitoneale di tazobactam o la somministrazione endovenosa di ceftolozano (vedere paragrafo 5.3).

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    Zerbaxa può alterare lievemente la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari. Dopo la somministrazione di Zerbaxa può manifestarsi capogiro (vedere paragrafo 4.8).

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Zerbaxa
    Riassunto del profilo di sicurezza
    Zerbaxa è stato valutato su pazienti adulti in studi clinici di Fase 3, controllati con farmaco di confronto nel trattamento di infezioni intra-addominali complicate e di infezioni complicate del tratto urinario (inclusa pielonefrite).
    Le reazioni avverse verificatesi con frequenza più comune (≥ 3% negli studi di Fase 3 raggruppati nel trattamento di infezioni intra-addominali complicate e di infezioni complicate del tratto urinario, inclusa pielonefrite) nei pazienti trattati con Zerbaxa, sono state nausea, cefalea, stipsi, diarrea e piressia e sono state in genere di lieve o moderata severità.
    Il trattamento con Zerbaxa è stato valutato in uno studio clinico di Fase 3 controllato con farmaco di confronto nel trattamento su pazienti adulti con polmonite acquisita in ospedale, inclusa polmonite associata a ventilazione meccanica.
    Le reazioni avverse verificatesi con frequenza più comune (≥ 5% nello studio di Fase 3 nel trattamento di polmonite acquisita in ospedale, inclusa polmonite associata a ventilazione meccanica) nei pazienti trattati con Zerbaxa sono state diarrea, alanina aminotransferasi aumentata e aspartato aminotransferasi aumentata e sono state in genere di lieve o moderata severità.
    Tabella delle reazioni avverse
    Le seguenti reazioni avverse sono state identificate durante gli studi clinici condotti con Zerbaxa sugli adulti. Le reazioni avverse sono classificate per sistemi e organi secondo MedDRA e per frequenza. Le categorie di frequenza si basano sulle seguenti convenzioni: comune (≥ 1/100, < 1/10), non comune (≥ 1/1.000, < 1/100) (vedere Tabella 4).
    Tabella 4: Reazioni avverse identificate durante gli studi clinici condotti con ceftolozano/tazobactam sugli adulti
    Classificazione per sistemi e organi
    Comune (≥ 1/100, < 1/10)
    Non comune (≥ 1/1.000, < 1/100)
    Infezioni ed infestazioni
    Colite da Clostridioides difficile2
    Candidiasi comprese la orofaringea e la vulvovaginale1, colite da Clostridioides difficile1, infezione fungina del tratto urinario1, infezione da Clostridioides difficile2
    Patologie del sistema emolinfopoietico
    Trombocitosi1
    Anemia1
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione
     
    Ipokaliemia1
    Iperglicemia1, ipomagnesiemia1, ipofosfatemia1
    Disturbi psichiatrici
    Insonnia1, ansia1
     
    Patologie del sistema nervoso
    Cefalea1, capogiro1
    Ictus ischemico1
    Patologie cardiache
     
    Fibrillazione atriale1, tachicardia1, angina pectoris1
    Patologie vascolari
    Ipotensione1
    Flebite1, trombosi venosa1
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
     
     Dispnea1
    Patologie gastrointestinali
    Nausea1, diarrea3, stipsi1, vomito3, dolore addominale1
    Gastrite1, distensione addominale1, dispepsia1, flatulenza1, ileo paralitico1
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
    Eruzione cutanea1
    Orticaria1
    Patologie renali e urinarie
     
    Compromissione renale1, insufficienza renale1
    Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione
     
    Piressia1, reazioni in sede di infusione1
     
     
    Esami diagnostici
    Alanina aminotransferasi aumentata3, aspartato aminotransferasi aumentata3, transaminasi aumentate2, prova di funzione epatica anormale2, fosfatasi alcalina ematica aumentata2, gamma-glutamiltransferasi aumentata2
    Positività al test di Coombs3, gamma-glutamiltranspeptidasi (GGT) sierica aumentata1, fosfatasi alcalina sierica aumentata1, positività al test per Clostridioides2
    1 Specifico per le indicazioni di infezioni intra-addominali complicate, pielonefrite acuta e infezioni complicate del tratto urinario, trattate con Zerbaxa (1 g / 0,5 g per via endovenosa ogni 8 ore) per un periodo massimo di 14 giorni.
    2 Specifico per l'indicazione di polmonite acquisita in ospedale, inclusa polmonite associata a ventilazione meccanica, trattata con Zerbaxa (2 g / 1 g per via endovenosa ogni 8 ore) per un periodo massimo di 14 giorni.
    3 Applicabile a tutte le indicazioni: infezioni intra-addominali complicate, pielonefrite acuta, infezioni complicate del tratto urinario e polmonite acquisita in ospedale, inclusa polmonite associata a ventilazione meccanica.
    Popolazione pediatrica
    La valutazione della sicurezza nei pazienti pediatrici, dalla nascita fino a meno di 18 anni di età, si basa su dati di sicurezza provenienti da due studi nei quali 70 pazienti con infezioni intra-addominali complicate e 100 pazienti con infezioni complicate del tratto urinario (inclusa pielonefrite acuta) hanno ricevuto Zerbaxa. Il profilo di sicurezza in questi 170 pazienti pediatrici è stato generalmente simile a quello osservato nella popolazione adulta con infezioni intra-addominali complicate e infezioni complicate del tratto urinario (compresa pielonefrite acuta). Nella popolazione pediatrica sono state osservate ulteriori tre reazioni avverse: neutropenia, appetito aumentato e disgeusia (tutte con frequenza comune). Le reazioni avverse più comuni (≥ 2% negli studi pediatrici aggregati di fase 2) che si sono verificate nei pazienti che hanno ricevuto Zerbaxa sono state diarrea, alanina aminotransferasi aumentata e aspartato aminotransferasi aumentata. I dati sulla sicurezza nei pazienti di età inferiore a 3 mesi con infezioni intra-addominali complicate sono limitati.
    Descrizione delle reazioni avverse selezionate
    Parametri di laboratorio
    Durante il trattamento con Zerbaxa può verificarsi lo sviluppo di una positività al test diretto di Coombs. L'incidenza della sieroconversione alla positività del test diretto di Coombs è stata di 0,2% nei pazienti in trattamento con Zerbaxa e di 0% nei pazienti in trattamento con il farmaco di confronto negli studi clinici sugli adulti per il trattamento di infezioni intra-addominali complicate e infezioni complicate del tratto urinario. L'incidenza della sieroconversione alla positività del test diretto di Coombs è stata di 31,2% nei pazienti in trattamento con Zerbaxa e di 3,6% nei pazienti in trattamento con meropenem nello studio clinico sugli adulti per il trattamento della polmonite acquisita in ospedale, inclusa polmonite associata a ventilazione meccanica. L'incidenza della sieroconversione alla positività del test diretto di Coombs è stata del 45,3% nei pazienti in trattamento con Zerbaxa e del 33,3% nei pazienti in trattamento con meropenem nello studio clinico pediatrico per il trattamento di infezioni intra-addominali complicate. L'incidenza della sieroconversione alla positività del test diretto di Coombs è stata del 29,7% nei pazienti in trattamento con Zerbaxa e del 8,7% nei pazienti in trattamento con meropenem nello studio clinico pediatrico per il trattamento di infezioni complicate del tratto urinario. Negli studi clinici, non c'è stata evidenza di emolisi nei pazienti che hanno sviluppato una positività al test diretto di Coombs in qualsiasi gruppo di trattamento.
    Segnalazione delle reazioni avverse sospette
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite l'Agenzia Italiana del Farmaco, sito web: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Zerbaxa
    Non c'è alcuna esperienza con il sovradosaggio di Zerbaxa. La dose singola più elevata di Zerbaxa usata negli studi clinici è stata di 3 g / 1,5 g di ceftolozano/tazobactam somministrati a volontari sani.
    In caso di sovradosaggio, Zerbaxa deve essere interrotto e deve essere istituito un trattamento di supporto generale. Zerbaxa può essere eliminato mediante emodialisi. Circa il 66% di ceftolozano, il 56% di tazobactam e il 51% del metabolita M1 di tazobactam sono stati eliminati con la dialisi.

    Scadenza

    3 anni.
    Dopo la ricostituzione e la diluizione, la stabilità chimica e fisica durante l'uso è stata dimostrata per 24 ore a temperatura ambiente o per 4 giorni a una temperatura compresa tra 2 e 8 ºC. Il medicinale è fotosensibile e deve essere protetto dalla luce quando non è conservato nella scatola originale.
    Da un punto di vista microbiologico, il medicinale deve essere usato immediatamente dopo la ricostituzione. Se non viene usato immediatamente, i tempi di conservazione durante l'uso e le condizioni di conservazione prima dell'uso sono responsabilità dell'utilizzatore e normalmente non devono essere superate le 24 ore a una temperatura compresa tra 2 e 8 ºC, a meno che la ricostituzione/diluizione non sia stata effettuata in condizioni controllate e validate di asepsi.

    Conservazione

    Conservare in frigorifero (2 ºC – 8 ºC).
    Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.
    Per le condizioni di conservazione dopo la ricostituzione e la diluizione vedere paragrafo 6.3.

    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


       © 2022 EDRA S.p.A. - P.iva 08056040960
      DPO - dpo@lswr.it