Zavicefta

    Ultimo aggiornamento: 11/11/2024

    Cos'è Zavicefta?

    Zavicefta è un farmaco a base del principio attivo Ceftazidima + Avibactam, appartenente alla categoria degli Antibatterici e nello specifico Cefalosporine di terza generazione. E' commercializzato in Italia dall'azienda Pfizer S.r.l..

    Zavicefta può essere prescritto con Ricetta OSP - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, utilizzabili esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile.


    Confezioni

    Zavicefta 2 g/0,5 g polvere per concentrato per soluzione per infusione ev 10 flaconcini

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: Pfizer Ireland Pharmaceuticals Operations Support Group
    Concessionario: Pfizer S.r.l.
    Ricetta: OSP - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, utilizzabili esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile
    Classe: H
    Principio attivo: Ceftazidima + Avibactam
    Gruppo terapeutico: Antibatterici
    ATC: J01DD52 - Ceftazidima e inibitore della beta-lattamasi
    Forma farmaceutica: soluzione


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    Indicazioni

    Perché si usa Zavicefta? A cosa serve?
    Zavicefta è indicato negli adulti e nei pazienti pediatrici dalla nascita per il trattamento delle seguenti infezioni (vedere paragrafi 4.4 e 5.1):
    • infezione intra-addominale complicata (Complicated intra-abdominal infection – cIAI)
    • infezione complicata del tratto urinario (Complicated urinary tract infection – cUTI), inclusa pielonefrite
    • polmonite acquisita in ospedale (Hospital-acquired pneumonia – HAP), inclusa polmonite associata a ventilazione meccanica (Ventilator associated pneumonia – VAP)
    Trattamento di pazienti adulti con batteriemia che si verifica in associazione, o si sospetta sia associata, a una delle infezioni sopra elencate.
    Zavicefta è inoltre indicato per il trattamento di infezioni causate da microrganismi Gram-negativi aerobi negli adulti e nei pazienti pediatrici dalla nascita nei quali vi siano opzioni terapeutiche limitate (vedere paragrafi 4.2, 4.4 e 5.1).
    Si devono considerare le linee-guida ufficiali sull'uso appropriato degli agenti antibatterici.

    Posologia

    Come usare Zavicefta: Posologia
    Zavicefta deve essere usato per il trattamento delle infezioni causate da microrganismi Gram-negativi aerobi negli adulti e nei pazienti pediatrici dalla nascita con limitate opzioni terapeutiche solo dopo aver consultato un medico con un'adeguata esperienza nel trattamento delle malattie infettive (vedere paragrafo 4.4).
    Posologia
    Dosaggio negli adulti con clearance della creatinina (CrCL) > 50 mL/min
    La Tabella 1 indica la dose raccomandata per via endovenosa per gli adulti con stima della clearance della creatinina (CrCl) > 50 mL/min (vedere paragrafi 4.4 e 5.1).
    Tabella 1: Dose raccomandata per gli adulti con stima della CrCL > 50 mL/min1
    Tipo di infezione
    Dose di
    ceftazidima/avibactam
    Frequenza
    Tempo di infusione
    Durata del trattamento
    Infezione intra-addominale complicata (cIAI) 2, 3
    2 g/0,5 g
    Ogni 8 ore
    2 ore
    5 - 14 giorni
    Infezione complicata del tratto urinario (cUTI), inclusa pielonefrite 3
    2 g/0,5 g
    Ogni 8 ore
    2 ore
    5 - 10 giorni4
    Polmonite acquisita in ospedale (HAP)/ Polmonite associata a ventilazione meccanica (VAP)3
    2 g/0,5 g
    Ogni 8 ore
    2 ore
    7 - 14 giorni
    Batteriemia associata, o che si sospetta sia associata, a una qualsiasi delle infezioni sopra indicate
    2 g/0,5 g
    Ogni 8 ore
    2 ore
    La durata del trattamento deve essere determinata in base della sede dell'infezione.
    Infezioni causate da microrganismi Gram-negativi aerobi in pazienti con opzioni terapeutiche limitate2, 3
    2 g/0,5 g
    Ogni 8 ore
    2 ore
    Stabilita in base alla gravità dell'infezione, al(agli) agente(i) patogeno(i) e al miglioramento delle condizioni del paziente accertato tramite esami clinici e batteriologici5
    1 La CrCL è stata stimata utilizzando la formula di Cockcroft-Gault.
    2 Da usare in associazione con metronidazolo quando è nota o sospetta la presenza di microrganismi patogeni anaerobi che stiano contribuendo al processo infettivo.
    3 Da usare in combinazione con un agente antibatterico attivo contro i patogeni Gram-positivi quando è noto o si sospetta che questi stiano contribuendo al processo infettivo.
    4 La durata totale riportata può includere la somministrazione di Zavicefta per via endovenosa seguita da un'adeguata terapia orale.
    5 Vi è un'esperienza molto limitata dell'uso di Zavicefta per più di 14 giorni.
    Dosaggio nei pazienti pediatrici con clearance della creatinina (CrCL) > 50 mL/min/1,73 m2
    La Tabella 2 indica la dose raccomandata per via endovenosa per i pazienti pediatrici con stima della clearance della creatinina (CrCL) > 50 mL/min/1,73 m2 (vedere paragrafi 4.4 e 5.1).
    Tabella 2: Dose raccomandata nei pazienti pediatrici da 3 mesi di età con stima della CrCL> 50 mL/min/1,73 m2
    Tipo di infezione
    Gruppo di età8
    Dose di ceftazidima/avibactam7
    Frequenza
    Tempo di infusione
    Durata del trattamento
    Infezione intra-addominale complicata (cIAI)2,3
    OPPURE
    Infezione complicata del tratto urinario (cUTI), inclusa pielonefrite3
    OPPURE
    Polmonite acquisita in ospedale (HAP)/ Polmonite associata a ventilazione meccanica (VAP)3
    OPPURE
    Infezioni causate da microrganismi Gram-negativi aerobi in pazienti con opzioni terapeutiche limitate (LTO)2,3
    Da 6 mesi a < 18 anni
    50 mg/kg/12,5 mg/kg fino a un massimo di 2 g/0,5 g
    Ogni 8 ore
    2 ore
     
    Infezione intra-addominale complicata (cIAI): 5 - 14 giorni
    Infezione complicata del tratto urinario (cUTI)4: 5 - 14 giorni
    Polmonite acquisita in ospedale (HAP)/ Polmonite associata a ventilazione meccanica (VAP): 7 - 14 giorni
    LTO: Stabilita sulla base della gravità dell'infezione, al(agli) agente(i) patogeno(i) e al miglioramento delle condizioni del paziente accertato tramite esami clinici e batteriologici5
    Ogni 8 ore
     
    2 ore 
    Da 3 mesi a < 6 mesi6
    40 mg/kg/10 mg/kg
    Ogni 8 ore
    2 ore
    1 La CrCL è stata stimata utilizzando la formula Bedside Schwartz.
    2 Da usare in associazione con metronidazolo quando è nota o sospetta la presenza di microrganismi patogeni anaerobi che stiano contribuendo al processo infettivo.
    3 Da usare in combinazione con un agente antibatterico attivo contro i patogeni Gram-positivi quando è noto o si sospetta che questi stiano contribuendo al processo infettivo.
    4 La durata totale del trattamento riportata può includere la somministrazione di Zavicefta per via endovenosa seguita da un'adeguata terapia orale.
    5 Vi è un'esperienza molto limitata sull'uso di Zavicefta per più di 14 giorni.
    6 Vi è un'esperienza limitata sull'uso di Zavicefta in pazienti pediatrici di età compresa tra 3 mesi e < 6 mesi (vedere paragrafo 5.2).
    7 Ceftazidima/avibactam è una associazione fissa nel rapporto di 4:1 e le raccomandazioni sul dosaggio si basano esclusivamente sul componente ceftazidima (vedere paragrafo 6.6).
    8 I pazienti pediatrici studiati dai 3 ai 12 mesi di età erano a termine (≥ 37 settimane di gestazione).
    Tabella 3: Dose raccomandata per i pazienti pediatrici di età inferiore a 3 mesi9
    Tipo di infezione
    Gruppo di età
     
    Dose di ceftazidima/avibactam5
    Frequenza
    Tempo di infusione
    Durata del trattamento
    Infezione intra-addominale complicata (cIAI)1,2
    OPPURE
    Infezione complicata del tratto urinario (cUTI), inclusa pielonefrite2
    OPPURE
    Polmonite acquisita in ospedale (HAP)/ Polmonite associata a ventilazione meccanica (VAP)2
    OPPURE
    Infezioni causate da microrganismi Gram-negativi aerobi in pazienti con opzioni terapeutiche limitate (LTO)1,2
    Neonati a termine e lattanti
     
    Da > 28 giorni a < 3 mesi
    30 mg/kg/7,5 mg/kg
     
    Ogni 8 ore
     
     
     
    2 ore
    Infezione intra-addominale complicata (cIAI): 5 – 14 giorni
     Infezione complicata del tratto urinario (cUTI)3: 5 – 14 giorni
     Polmonite acquisita in ospedale (HAP)/ Polmonite associata a ventilazione meccanica (VAP): 7 – 14 giorni
     LTO: Stabilita sulla base della gravità dell'infezione, al(agli) agente(i) patogeno(i) e al miglioramento delle condizioni del paziente accertato tramite esami clinici e batteriologici4
    Dalla nascita a ≤ 28 giorni
    20 mg/kg/5 mg/kg
     
    Neonati pretermine e lattanti6
     
    Da > 44 settimane a < 53 settimane PMA7
    30 mg/kg/7,5 mg/kg
     
    Ogni 8 ore
     
     
    2 ore
    Da 31 a ≤ 44 settimane PMA7
    20 mg/kg/5 mg/kg
     
    Da 26 a < 31 settimane PMA7,8
    20 mg/kg/5 mg/kg
     
    Ogni12 ore
     
    2 ore
    1 Da usare in associazione con metronidazolo quando è nota o sospetta la presenza di microrganismi patogeni anaerobi che stiano contribuendo al processo infettivo.
    2 Da usare in combinazione con un agente antibatterico attivo contro i patogeni Gram-positivi quando è noto o si sospetta che questi stiano contribuendo al processo infettivo.
    3 La durata totale del trattamento riportata può includere la somministrazione di Zavicefta per via endovenosa seguita da un'adeguata terapia orale.
    4 Vi è un'esperienza molto limitata circa l'uso di Zavicefta per più di 14 giorni.
    5 Ceftazidima/avibactam è una associazione nel rapporto fisso di 4:1 e le raccomandazioni sul dosaggio si basano esclusivamente sul componente ceftazidima (vedere paragrafo 6.6).
    6 Pretermine definito come gestazione < 37 settimane.
    7 Età postmestruale.
    8 Per i pazienti di età compresa tra 26 e < 31 settimane PMA, le raccomandazioni sulla dose sono basate esclusivamente su modelli farmacocinetici (vedere paragrafo 5.2).
    9 Pazienti con creatinina sierica pari o inferiore al limite superiore della norma per l'età.
    Popolazioni speciali
    Anziani
    Non è richiesto alcun aggiustamento della dose nei pazienti anziani (vedere paragrafo 5.2).
    Compromissione renale
    La Tabella 4 mostra gli aggiustamenti della dose raccomandati negli adulti con stima della CrCL ≤ 50 mL/min (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
    Dosaggio negli adulti con CrCL ≤ 50 mL/min
    Tabella 4: Dose raccomandata per gli adulti con stima della CrCL1 ≤ 50 mL/min
    Gruppo di età
    Stima della CrCL (mL/min)
    Dose di ceftazidima/avibactam2,4
    Frequenza
    Tempo di infusione
    Adulti
     
    31 - 50 
     
    1 g/0,25 g
     
    Ogni 8 ore
    2 ore 
     
    16 - 30 
    0,75 g/0,1875 g
    Ogni 12 ore
     
    6 - 15
    Ogni 24 ore
    Nefropatia allo stadio terminale, compresi pazienti in emodialisi3
     
    Ogni 48 ore
    1 La CrCL è stata stimata utilizzando la formula di Cockcroft-Gault.
    2 Le raccomandazioni sulla dose sono basate su modelli farmacocinetici (vedere paragrafo 5.2).
    3 Ceftazidima + Avibactam vengono rimossi con l'emodialisi (vedere paragrafi 4.9 e 5.2). La somministrazione di Zavicefta nei giorni di emodialisi deve avvenire dopo il completamento dell'emodialisi.
    4 Ceftazidima/avibactam è una associazione fissa nel rapporto di 4:1 e le raccomandazioni sul dosaggio si basano esclusivamente sul componente ceftazidima (vedere paragrafo 6.6).
    Le Tabelle 5 e 6 indicano gli aggiustamenti della dose raccomandati per i pazienti pediatrici con stima della CrCL ≤ 50 mL/min/1,73 m2 secondo i diversi gruppi di età (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
    Dosaggio nei pazienti pediatrici di età ≥ 2 anni con CrCL ≤ 50 mL/min/1,73 m2
    Tabella 5: Dose raccomandata per i pazienti pediatrici di età compresa tra 2 e < 18 anni con stima della CrCL1 ≤ 50 mL/min/1,73 m2
    Gruppo di età
    Stima della CrCL 
    (mL/min/1,73 m2)
    Dose di ceftazidima/avibactam2,4
    Frequenza
    Tempo di infusione
    Pazienti pediatrici di età da 2 anni a < 18 anni
     
     
     
    31 - 50
     
    25 mg/kg/6,25 mg/kg fino a un massimo di
    1 g/0,25 g
    Ogni 8 ore
     
    2 ore
    16 - 30
    18,75 mg/kg/4,7 mg/kg fino a un massimo di
    0,75 g/0,1875 g
     
    Ogni 12 ore
     
     
    Ogni 24 ore
     
    6 - 15
     
     
    Ogni 48 ore
     
     
    Nefropatia allo stadio terminale, compresi pazienti in emodialisi3
     
    1 Stima della CrCL calcolata utilizzando la formula Bedside Schwartz
    2 Le raccomandazioni sulla dose sono basate su modelli farmacocinetici (vedere paragrafo 5.2)
    3 Ceftazidima e avibactam vengono rimossi con l'emodialisi (vedere paragrafi 4.9 e 5.2). La somministrazione di Zavicefta nei giorni di emodialisi deve avvenire dopo il completamento dell'emodialisi.
    4 Ceftazidima/avibactam è una associazione fissa nel rapporto di 4:1 e le raccomandazioni sul dosaggio si basano esclusivamente sul componente ceftazidima (vedere paragrafo 6.6).
    Dosaggio nei pazienti pediatrici di età compresa fra 3 mesi e < 2 anni con CrCL ≤ 50 mL/min/1,73 m2
    Tabella 6: Dose raccomandata per i pazienti pediatrici di età compresa fra 3 mesi e < 2 anni con stima della CrCL1 ≤ 50 mL/min/1,73 m2
    Gruppo di età4
    Stima della CrCL
    (mL/min/1,73 m2)
    Dose di ceftazidima/avibactam2,3
    Frequenza
    Tempo di infusione
     Da 6 mesi a < 2 anni
    Da 31 a 50
     
    25 mg/kg/6,25 mg/kg
    Ogni
    8 ore
    2 ore
     Da 3 a < 6 mesi
    20 mg/kg/5 mg/kg
     
    Ogni
    8 ore
     Da 6 mesi a < 2 anni
    Da 16 a 30
    18,75 mg/kg/4,7 mg/kg
     
    Ogni
    12 ore
     Da 3 a < 6 mesi
    15 mg/kg/3,75 mg/kg
     
    Ogni
    12 ore
     
    1 Calcolata utilizzando la formula Bedside Schwartz.
    2 Le raccomandazioni sulla dose sono basate su modelli farmacocinetici (vedere paragrafo 5.2).
    3 Ceftazidima/avibactam è una associazione fissa nel rapporto di 4:1 e le raccomandazioni sul dosaggio si basano esclusivamente sul componente ceftazidima (vedere paragrafo 6.6).
    4 I pazienti pediatrici studiati dai 3 ai 12 mesi di età erano a termine (≥ 37 settimane di gestazione).
    Le informazioni a disposizione non sono sufficienti per raccomandare un regime di dosaggio per i pazienti pediatrici dai 3 mesi a < 2 anni di età con CrCL < 16 mL/min/1,73 m2.
    Per i pazienti pediatrici dalla nascita ai 3 mesi di età con segni di compromissione renale, non ci sono informazioni sufficienti per raccomandare un regime posologico.
    Compromissione epatica
    Non è richiesto alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione epatica (vedere paragrafo 5.2).
    Modo di somministrazione
    Uso endovenoso.
    Zavicefta deve essere somministrato tramite infusione endovenosa nell'arco di 120 minuti in un volume di infusione appropriato (vedere paragrafo 6.6).
    Per istruzioni sulla ricostituzione e sulla diluizione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6.

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Zavicefta
    Ipersensibilità ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
    Ipersensibilità a qualsiasi agente antibatterico cefalosporinico.
    Ipersensibilità severa (ad es. reazione anafilattica, reazione cutanea severa) a qualsiasi altro tipo di agente antibatterico β-lattamico (ad es. penicilline, monobattami o carbapenemi).

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Zavicefta
    Reazioni di ipersensibilità
    Possono insorgere reazioni di ipersensibilità gravi e occasionalmente fatali (vedere paragrafi 4.3 e 4.8). In caso di comparsa di reazioni di ipersensibilità, il trattamento con Zavicefta deve essere interrotto immediatamente e si devono attuare misure adeguate di emergenza.
    Sono stati segnalati casi di reazioni di ipersensibilità che sono progredite fino alla sindrome di Kounis (arteriospasmo coronarico allergico acuto che può provocare infarto del miocardio, vedere paragrafo 4.8).
    Prima di iniziare il trattamento, si deve appurare se il paziente ha anamnesi positiva per reazioni di ipersensibilità a ceftazidima, ad altre cefalosporine o a qualsiasi altro tipo di agente antibatterico β-lattamico. Si deve prestare attenzione se la combinazione ceftazidima/avibactam è somministrata a pazienti con anamnesi positiva per ipersensibilità non severa a penicilline, monobattami o carbapenemi.
    Diarrea associata a Clostridioides difficile
    Durante il trattamento con ceftazidima/avibactam stati riportati casi di diarrea associata a Clostridioides difficile, di gravità da lieve a pericolosa per la vita. Questa diagnosi deve essere considerata nei pazienti che manifestano la comparsa di diarrea durante o dopo la somministrazione di Zavicefta (vedere paragrafo 4.8). Deve essere considerata l'interruzione della terapia con Zavicefta e la somministrazione di un trattamento specifico per Clostridioides difficile. Non si devono somministrare medicinali che inibiscono la peristalsi.
    Compromissione renale
    Ceftazidima + Avibactam vengono eliminati attraverso i reni, pertanto, la dose deve essere ridotta in base all'entità della compromissione renale (vedere paragrafo 4.2). Sono state riportate occasionalmente complicanze neurologiche, inclusi tremore, mioclono, stato epilettico non convulsivo, convulsioni, encefalopatia e coma, in associazione all'impiego di ceftazidima quando la dose non è stata ridotta nei pazienti con compromissione renale.
    Nei pazienti con compromissione renale, si consiglia di monitorare attentamente la stima della clearance della creatinina. In alcuni pazienti, specialmente nelle fasi iniziali del trattamento dell'infezione, la clearance della creatinina stimata in base al livello di creatinina sierica può cambiare rapidamente.
    Nefrotossicità
    Il trattamento concomitante con alte dosi di cefalosporine e medicinali nefrotossici, come aminoglicosidi o potenti diuretici (ad es. furosemide) può avere un effetto negativo sulla funzionalità renale.
    Sieroconversione al test diretto dell'antiglobulina (DAGT o test di Coombs) e potenziale rischio di anemia emolitica
    L'uso di ceftazidima/avibactam può causare la positività al test diretto dell'antiglobulina (DAGTo test di Coombs), che può interferire con i test di compatibilità del sangue e/o può provocare l'insorgenza di anemia emolitica immunitaria indotta da farmaci (vedere paragrafo 4.8). Benché la sieroconversione al DAGT in pazienti trattati con Zavicefta fosse frequente negli studi clinici (l'intervallo stimato di sieroconversione attraverso gli studi di Fase 3 è stato tra il 3,2% e il 20,8% nei pazienti con un test di Coombs negativo al basale e almeno un test di follow-up), non sono emerse evidenze di emolisi nei soggetti che hanno sviluppato un DAGT positivo durante il trattamento. Tuttavia, non si può escludere la possibilità di insorgenza di un'anemia emolitica durante il trattamento con Zavicefta. I pazienti che manifestano anemia durante o dopo il trattamento con Zavicefta devono essere sottoposti a indagini per valutare questa possibilità.
    Limitazioni dei dati clinici
    Studi clinici di efficacia e sicurezza di Zavicefta sono stati condotti soltanto in Infezione intra-addominale complicata (cIAI), Infezione complicata del tratto urinario (cUTI) e Polmonite acquisita in ospedale (HAP) (inclusa Polmonite associata a ventilazione meccanica –- VAP).
    Infezioni intra-addominali complicate negli adulti
    In due studi in pazienti con Infezione intra-addominale complicata (cIAI), la diagnosi più comune (circa il 42 %) era la perforazione appendicolare o ascesso peri-appendicolare. Circa l'87% dei pazienti aveva un punteggio APACHE II ≤ 10 e il 4 % presentava batteriemia al basale. La morte è avvenuta nel 2,1% (18/857) dei pazienti che hanno ricevuto Zavicefta e metronidazolo e nell'1,4% (12/863) dei pazienti che hanno ricevuto meropenem.
    In un sottogruppo con CrCL al basale tra 30 e 50 mL/min la morte si è verificata nel 16,7% (9/54) dei pazienti che hanno ricevuto Zavicefta e metronidazolo e nel 6,8% (4/59) dei pazienti che hanno ricevuto meropenem. I pazienti con CrCL tra 30 e 50 mL/min hanno ricevuto una dose più bassa di Zavicefta rispetto a quella attualmente raccomandata per i pazienti in questo sottogruppo.
    Infezioni del tratto urinario complicate negli adulti
    In due studi in pazienti con Infezione complicata del tratto urinario (cUTI), 381/1091 (34,9%) dei pazienti arruolati presentavano una diagnosi di Infezione complicata del tratto urinario (cUTI) senza pielonefrite, mentre 710 (65,1%) dei pazienti arruolati presentavano pielonefrite acuta (popolazione mMITT). Un totale di 81 pazienti con Infezione complicata del tratto urinario (cUTI) (7,4%) avevano batteriemia al basale.
    Polmonite acquisita in ospedale (inclusa polmonite associata a ventilazione meccanica) negli adulti
    In un singolo studio in pazienti affetti da polmonite nosocomiale 280/808 (34,7%) avevano la Polmonite associata a ventilazione meccanica (VAP) e 40/808 (5%) presentavano batteriemia al basale.
    Pazienti con limitate opzioni di trattamento
    L'uso di ceftazidima/avibactam per il trattamento dei pazienti con infezioni causate da microrganismi Gram-negativi aerobi, che hanno limitate opzioni terapeutiche, è basato sull'esperienza acquisita con la sola ceftazidima e sulle analisi del rapporto farmacocinetica-farmacodinamica per ceftazidima/avibactam (vedere paragrafo 5.1).
    Spettro di attività di ceftazidima/avibactam
    Ceftazidima ha poca o nessuna attività contro la maggior parte dei microrganismi Gram-positivi e anaerobi (vedere paragrafi 4.2 e 5.1). Agenti antibatterici supplementari devono essere utilizzati quando è noto o si sospetta che questi possano contribuire al processo infettivo.
    Lo spettro di inibizione di avibactam include molti enzimi che inattivano la ceftazidima, fra cui β-lattamasi di classe A e β-lattamasi di classe C secondo il sistema di classificazione di Ambler. Avibactam non inibisce gli enzimi di classe B (metallo-β-lattamasi) e non è in grado di inibire molti enzimi di classe D (vedere paragrafo 5.1).
    Microrganismi non sensibili
    L'uso prolungato può comportare una eccessiva crescita di microrganismi non sensibili (ad es. enterococchi, funghi), che può richiedere l'interruzione del trattamento o altre misure appropriate.
    Interferenza con i test di laboratorio
    Ceftazidima può interferire con i metodi basati sulla riduzione del rame (Benedict, Fehling, Clinitest) per il rilevamento della glicosuria portando a risultati falsi positivi. La ceftazidima non interferisce con i test a base di enzimi per la glicosuria.
    Regime dietetico a contenuto controllato di sodio
    Questo medicinale contiene approssimativamente 146 mg di sodio per flaconcino, equivalente al 7,3% dell'assunzione massima giornaliera (RDI) raccomandata dall'OMS che corrisponde a 2 g di sodio per un adulto.
    La dose massima giornaliera di questo medicinale è equivalente al 22% dell'assunzione massima giornaliera di sodio raccomandata dall'OMS. Zavicefta è considerato a elevato contenuto di sodio.
    Questo deve essere tenuto in considerazione quando si somministra Zavicefta a pazienti che seguono un regime dietetico a contenuto controllato di sodio.
    Zavicefta può essere diluito con soluzioni contenenti sodio (vedere paragrafo 6.6) e questo deve essere tenuto in considerazione in relazione al sodio totale, proveniente da tutte le fonti, che verrà somministrato al paziente.
    Popolazione pediatrica
    Esiste un potenziale rischio di sovradosaggio, in particolare per i pazienti pediatrici dalla nascita a meno di 12 mesi di età. Si deve prestare attenzione nel calcolare il volume di somministrazione della dose (vedere paragrafi 4.9 e 6.6).

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Zavicefta
    In vitro, avibactam è un substrato dei trasportatori OAT1 e OAT3 che possono contribuire all'assorbimento attivo di avibactam dal compartimento ematico e, pertanto, influenzare la sua escrezione. Probenecid (un potente inibitore di OAT) inibisce questo assorbimento del 56-70% in vitro e, pertanto, ha il potenziale di alterare l'eliminazione di avibactam. Poiché non è stato condotto uno studio di interazione clinica su avibactam e probenecid, la co-somministrazione di avibactam e probenecid non è raccomandata.
    Avibactam non ha evidenziato un'inibizione significativa degli enzimi del citocromo P450 in vitro. Avibactam e ceftazidima non hanno mostrato alcuna induzione del citocromo P450 in vitro a concentrazioni clinicamente rilevanti. Avibactam e ceftazidima non inibiscono i principali trasportatori renali o epatici nel range di esposizione clinicamente rilevante, pertanto il potenziale di interazione attraverso questi meccanismi è considerato essere basso.
    Dati clinici hanno dimostrato l'assenza di interazione tra ceftazidima e avibactam, nonché tra ceftazidima/avibactame metronidazolo.
    Altri tipi di interazione
    Il trattamento concomitante con alte dosi di cefalosporine e medicinali nefrotossici, come aminoglicosidi o potenti diuretici (ad es. furosemide) può avere un effetto negativo sulla funzionalità renale (vedere paragrafo 4.4).
    Cloramfenicolo è un antagonista in vitro di ceftazidima e di altre cefalosporine. La rilevanza clinica di questa scoperta non è nota, ma a causa della possibilità di antagonismo in vivo si deve evitare questa combinazione di medicinali.


    Interazioni riportate su letteratura scientifica internazionale
    Prima di prendere "Zavicefta" insieme ad altri farmaci come “Vaxchora”, etc.., chiedi al tuo al tuo medico o farmacista di fiducia di verificare che sia sicuro e non dannoso per la tua salute ...

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Gravidanza
    Gli studi sugli animali con ceftazidima non indicano effetti dannosi diretti o indiretti sulla gravidanza, sullo sviluppo embrionale/fetale, sul parto o sullo sviluppo post-natale. Gli studi sugli animali con avibactam hanno mostrato una tossicità riproduttiva, senza evidenze di effetti teratogeni (vedere paragrafo 5.3).
    La combinazione ceftazidima/avibactam deve essere usata durante la gravidanza soltanto se il potenziale beneficio è superiore al possibile rischio.
    Allattamento
    Ceftazidima è escreta nel latte materno in piccole quantità. Non è noto se avibactam sia escreto nel latte materno. Il rischio per i neonati/lattanti non può essere escluso. Deve essere presa la decisione se interrompere l'allattamento con latte materno o interrompere la terapia/astenersi dalla terapia con ceftazidima/avibactam, tenendo in considerazione il beneficio dell'allattamento per il bambino e il beneficio della terapia per la donna.
    Fertilità
    Gli effetti di ceftazidima/avibactam sulla fertilità negli esseri umani non sono stati studiati. Non ci sono dati disponibili provenienti da studi condotti su animali con ceftazidima. Studi condotti su animali con avibactam non indicano effetti dannosi sulla fertilità (vedere paragrafo 5.3).

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    In seguito alla somministrazione di Zavicefta possono comparire effetti indesiderati (ad es. capogiri) che possono compromettere la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari (vedere paragrafo 4.8).

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Zavicefta
    Riassunto del profilo di sicurezza
    In sette studi clinici di Fase 2 e Fase 3, 2024 adulti sono stati trattati con Zavicefta. Le reazioni avverse più comuni verificatesi nel ≥ 5% dei soggetti trattati con Zavicefta sono state positività al test diretto di Coombs, nausea e diarrea. Nausea e diarrea erano solitamente di entità lieve o moderata.
    Tabella delle reazioni avverse
    Le seguenti reazioni avverse sono state riportate con ceftazidima in monoterapia e/o osservate durante la Fase 2 e la Fase 3 sull'impiego di Zavicefta. Le reazioni avverse sono classificate in base alla frequenza e alla classe per sistemi e organi. Le categorie relative alla frequenza sono ricavate da reazioni avverse e/o anomalie di laboratorio potenzialmente significative dal punto di vista clinico, e sono definite secondo le seguenti convenzioni:
    Molto comune (≥1/10)
    Comune (≥1/100, <1/10)
    Non comune (≥1/1 000, <1/100)
    Raro (≥1/10 000, <1/1 000)
    Molto raro (<1/10 000)
    Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)
    Tabella 7: Frequenza delle reazioni avverse in base alla classificazione per sistemi e organi.
    Classificazione per sistemi e organi
    Molto comune
    Comune
    Non comune
    Molto raro
    Non nota
    Infezioni ed infestazioni
     
    Candidiasi (incluse candidiasi vulvovaginale e candidiasi del cavo orale)
    Colite da Clostridioides difficile
    Colite pseudomembranosa
     
     
    Patologie del sistema emolinfopoietico
    Test di Coombs diretto positivo
    Eosinofilia
    Piastrinosi
    Trombocitopenia
    Neutropenia
    Leucopenia
    Linfocitosi
     
    Agranulocitosi
    Anemia emolitica
    Disturbi del sistema immunitario
     
     
     
     
    Reazione anafilattica
    Patologie del sistema nervoso
     
    Cefalea
    Capogiro
    Parestesia
     
     
    Patologie cardiache         Sindrome di Kounisa,*
    Patologie gastrointestinali
     
    Diarrea
    Dolore addominale
    Nausea
    Vomito
    Disgeusia
     
     
    Patologie epatobiliari
     
    Alanina aminotransferasi aumentata
    Aspartato aminotransferasi aumentata
    Fosfatasi alcalina ematica aumentata
    Gamma- glutamiltransfe-rasi aumentata
    Lattato deidrogenasi ematica aumentata
     
     
    Itterizia
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
     
    Eruzione cutanea maculo- papulare
    Orticaria
    Prurito
     
     
    Necrolisi epidermica tossica
    Sindrome di Stevens-Johnson
    Eritema multiforme
    Angioedema
    Reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS)
    Patologie renali e urinarie
     
     
    Creatinina ematica aumentata
    Urea ematica aumentata
    Lesione traumatica renale acuta
    Nefrite tubulo-interstiziale
     
    Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione
     
    Trombosi in sede di infusione
    Flebite in sede di infusione
    Piressia
     
     
     
    * Effetto indesiderato identificato successivamente all'immissione in commercio
    a Sindrome coronarica acuta associata a una reazione allergica.
    Popolazione pediatrica
    Dalla nascita a meno di 3 mesi di età
    Nei neonati e nei lattanti di età inferiore a 3 mesi, la valutazione della sicurezza si basa sui dati di sicurezza ottenuti da una sperimentazione clinica in cui 46 pazienti (dalla nascita a meno di 3 mesi di età) hanno ricevuto Zavicefta. Complessivamente, le reazioni avverse segnalate in questi 46 pazienti pediatrici sono risultate coerenti con il profilo di sicurezza noto di Zavicefta nelle popolazioni più anziane (ovvero, pazienti pediatrici a partire da 3 mesi di età e adulti).
    Età pari o superiore a 3 mesi
    La valutazione della sicurezza nei pazienti pediatrici di età pari o superiore a 3 mesi si basa sui dati di sicurezza derivanti da due sperimentazioni in cui 61 pazienti (di età compresa tra 3 anni e meno di 18 anni) con Infezione intra-addominale complicata (cIAI) e 67 pazienti con Infezione complicata del tratto urinario (cUTI) (di età compresa tra 3 mesi e meno di 18 anni) hanno ricevuto Zavicefta. Complessivamente, il profilo di sicurezza in questi 128 pazienti pediatrici è risultato simile a quello osservato nella popolazione adulta affetta da Infezione intra-addominale complicata (cIAI) e Infezione complicata del tratto urinario (cUTI).
    Segnalazione delle reazioni avverse sospette
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite
    l'Agenzia Italiana del Farmaco Sito web: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Zavicefta
    Il sovradosaggio con ceftazidima/avibactam può causare complicanze neurologiche, incluse encefalopatia, convulsioni e coma, dovute al componente ceftazidima.
    I livelli sierici di ceftazidima possono essere ridotti tramite l'emodialisi o la dialisi peritoneale.
    Durante un periodo di emodialisi di 4 ore, il 55% della dose di avibactam era stato eliminato.

    Scadenza

    Polvere secca
    3 anni.
    Dopo la ricostituzione
    Il medicinale ricostituito deve essere utilizzato immediatamente.
    Dopo la diluzione
    Sacche per infusione
    Se la soluzione endovenosa viene preparata con i diluenti elencati al paragrafo 6.6 (concentrazione di ceftazidima 8 mg/mL), la stabilità chimica e fisica “in uso” (dall'iniziale perforazione del flaconcino) è stata dimostrata fino a 12 ore a 2-8 °C, seguita da un periodo di tempo fino a 4 ore a non più di 25 °C.
    Se la soluzione endovenosa viene preparata con i diluenti elencati al paragrafo 6.6 (concentrazione di ceftazidima da > 8 mg/mL a 40 mg/mL), la stabilità chimica e fisica “in uso” (dall'iniziale perforazione del flaconcino) è stata dimostrata fino a 4 ore a non più di 25 °C.
    Da un punto di vista microbiologico, il medicinale deve essere usato immediatamente, a meno che la ricostituzione e la diluizione siano avvenute in condizioni asettiche controllate e validate. Se non viene usato immediatamente, i tempi e le condizioni di conservazione prima dell'uso sono responsabilità dell'utilizzatore e non devono essere superiori a quelli sopra descritti.
    Siringhe per infusione
    Se la soluzione endovenosa viene preparata con i diluenti elencati al paragrafo 6.6 (concentrazione di ceftazidima da ≥ 8 mg/mL a 40 mg/mL), la stabilità chimica e fisica “in uso” (dall'iniziale perforazione del flaconcino) è stata dimostrata fino a 6 ore a temperatura non superiore a 25 °C.
    Da un punto di vista microbiologico, il medicinale deve essere usato immediatamente, a meno che la ricostituzione e la diluizione siano avvenute in condizioni asettiche controllate e validate. Se non viene usato immediatamente, i tempi e le condizioni di conservazione prima dell'uso sono responsabilità dell'utilizzatore e non devono essere superiori a 6 ore a non più di 25 °C.

    Conservazione

    Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
    Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.
    Per le condizioni di conservazione dopo la ricostituzione e diluizione, vedere paragrafo 6.3.

    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


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