Cos'è Vpriv?
Vpriv può essere prescritto con Ricetta
Confezioni
Informazioni commerciali sulla prescrizione
Concessionario:
Ricetta:
Classe:
Principio attivo:
Gruppo terapeutico:
ATC:
Forma farmaceutica: Polvere
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Indicazioni
VPRIV è indicato per la terapia enzimatica sostitutiva (TES) a lungo termine in pazienti affetti da malattia di Gaucher di tipo 1.
Posologia
Il trattamento con VPRIV deve essere somministrato sotto la supervisione di un medico esperto nella gestione dei pazienti affetti da malattia di Gaucher.
Posologia
La dose raccomandata è 60 Unità/kg da somministrare a settimane alterne.
A seconda del raggiungimento e del mantenimento degli obiettivi terapeutici è possibile effettuare aggiustamenti della dose su base individuale. Gli studi clinici hanno valutato dosi comprese tra 15 e 60 Unità/kg a settimane alterne. Dosi superiori a 60 Unità/kg non sono state valutate.
I pazienti attualmente trattati con terapia enzimatica sostitutiva a base di imiglucerasi per la malattia di Gaucher di tipo 1 possono passare a VPRIV, alla stessa dose e frequenza di assunzione.
Popolazioni speciali
Pazienti anziani (≥65 anni) I pazienti anziani possono essere trattati con VPRIV a dosi comprese nello stesso intervallo di dose (15-60 Unità/kg) utilizzato per altri pazienti adulti (vedere paragrafo 5.1).
Compromissione renale
Alla luce delle conoscenze attuali sulla farmacocinetica e sulla farmacodinamica di Velaglucerasi Alfa, non si raccomandano aggiustamenti della dose in pazienti che presentano compromissione renale (vedere paragrafo 5.2).
Compromissione epatica
Alla luce delle conoscenze attuali sulla farmacocinetica e sulla farmacodinamica di velaglucerasi alfa, non si raccomandano aggiustamenti della dose in pazienti che presentano compromissione epatica (vedere paragrafo 5.2).
Popolazione pediatrica
Venti pazienti su 94 (21%) trattati con velaglucerasi alfa nel corso di studi clinici erano in età pediatrica e adolescenziale (da 4 a 17 anni). I profili di sicurezza ed efficacia della popolazione pediatrica ed adulta sono risultati simili (vedere paragrafo 5.1 per ulteriori informazioni). I dati sull'infusione a domicilio nella popolazione pediatrica da parte del paziente o della persona che se ne prende cura sono molto limitati.
La sicurezza e l'efficacia di velaglucerasi alfa nei bambini di età inferiore ai 4 anni non sono state ancora stabilite. Non ci sono dati disponibili.
Modo di somministrazione
Solo per infusione endovenosa (EV).
Somministrare come infusione EV nell'arco di 60 minuti.
Somministrare con un filtro da 0,2 o 0,22 µm.
La somministrazione a domicilio da parte di un operatore sanitario o l'autosomministrazione (ovvero, la somministrazione eseguita da parte della persona che si prende cura del paziente o dal paziente stesso) potrebbe essere considerata nei pazienti che hanno ricevuto almeno tre infusioni e le hanno tollerate bene. La decisione di passare un paziente all'infusione a domicilio deve essere presa dopo la valutazione e la raccomandazione del medico curante. In particolare, l'autosomministrazione deve essere attentamente monitorata dal medico curante e deve avvenire in presenza di un adulto responsabile.
Il medico curante deve assicurarsi che la persona che somministrerà velaglucerasi alfa a domicilio sia adeguatamente formata. La dose e la velocità di infusione devono rimanere costanti durante l'infusione a domicilio e non essere modificate senza la supervisione del medico curante. Durante la somministrazione di velaglucerasi alfa deve essere prontamente disponibile un adeguato supporto medico, incluso personale esperto in procedure d'emergenza. Qualora si verifichino reazioni anafilattiche o altre reazioni acute, interrompere immediatamente l'infusione e iniziare un trattamento medico appropriato (vedere paragrafo 4.4). Potrebbe essere necessario eseguire le infusioni successive in un contesto clinico.
Per le istruzioni sulla ricostituzione e sulla diluizione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6.
Controindicazioni
Severa reazione allergica al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Avvertenze speciali e precauzioni di impiego
Tracciabilità
Al fine di migliorare la tracciabilità dei medicinali biologici, il nome e il numero di lotto del medicinale somministrato devono essere chiaramente registrati.
Ipersensibilità
Reazioni da ipersensibilità, inclusi sintomi compatibili con anafilassi, sono state osservate in pazienti partecipanti a studi clinici e nell'esperienza post-marketing. La maggior parte delle reazioni da ipersensibilità si verifica in genere fino a 12 ore dopo l'infusione. I sintomi da ipersensibilità più comunemente segnalati comprendono nausea, eruzione cutanea, dispnea, dolore dorsale, fastidio al torace (inclusa costrizione toracica), orticaria, artralgia e cefalea.
Reazioni correlate all'infusione
La reazione correlata all'infusione è definita come una reazione avversa al farmaco che si verifica entro 24 ore dall'inizio dell'infusione di Velaglucerasi Alfa. Le reazioni correlate all'infusione sono le reazioni avverse osservate con maggiore frequenza nei pazienti partecipanti agli studi clinici. Una reazione correlata all'infusione spesso si presenta come reazione da ipersensibilità. I sintomi da ipersensibilità più comunemente segnalati comprendono nausea, eruzione cutanea, dispnea, dolore dorsale, fastidio al torace (inclusa costrizione toracica), orticaria, artralgia e cefalea. Sintomi compatibili con l'anafilassi sono stati segnalati nei pazienti partecipanti a studi clinici e nell'esperienza post-marketing. Oltre ai sintomi associati a ipersensibilità, le reazioni correlate all'infusione possono presentarsi con stanchezza, capogiro, piressia, aumento della pressione arteriosa, prurito, visione offuscata o vomito. Nei pazienti naïve al trattamento la maggior parte delle reazioni correlate all'infusione si è verificata nei primi 6 mesi di terapia.
Prevenzione e gestione delle reazioni correlate all'infusione, incluse le reazioni da ipersensibilità
La gestione delle reazioni correlate all'infusione deve tenere conto della severità della reazione e prevede la riduzione della velocità di infusione, il trattamento con medicinali quali antistaminici, antipiretici e/o corticosteroidi e/o l'interruzione e la successiva ripresa del trattamento prolungando il tempo di infusione.
A causa del rischio di reazioni da ipersensibilità, inclusa anafilassi, durante la somministrazione di velaglucerasi alfa deve essere prontamente disponibile un adeguato supporto medico, inclusa la presenza di personale esperto in misure di emergenza. Qualora si verifichino reazioni anafilattiche o altre reazioni acute, nel contesto clinico o domiciliare, interrompere immediatamente l'infusione e iniziare un trattamento medico appropriato. Per i pazienti che sviluppano anafilassi in un contesto domiciliare deve essere considerata la possibilità di continuare il trattamento in un contesto clinico.
Il trattamento deve essere somministrato con cautela in pazienti che abbiano manifestato sintomi di ipersensibilità a velaglucerasi alfa o ad altra terapia enzimatica sostitutiva.
Il pretrattamento con antistaminici e/o corticosteroidi potrebbe prevenire successive reazioni nei casi in cui si sia reso necessario un trattamento sintomatico.
Immunogenicità
Lo sviluppo di anticorpi anti velaglucerasi alfa potrebbe essere associato a reazioni correlate all'infusione, comprese reazioni di ipersensibilità di tipo allergico. Negli studi clinici per l'Autorizzazione all'Immissione in Commercio, 1 paziente su 94 (1%) ha sviluppato anticorpi della classe IgG alla velaglucerasi alfa. In quest'unico caso, in un saggio in vitro gli anticorpi sono stati identificati essere neutralizzanti. Nessun paziente ha sviluppato anticorpi IgE alla velaglucerasi alfa.
Fase di post-marketing
Durante uno studio di estensione post-marketing, un paziente ha sviluppato anticorpi IgG a VPRIV.
Inoltre, dopo la commercializzazione sono stati segnalati pochi casi di anticorpi neutralizzanti positivi e mancanza di effetto.
Se il medico sospetta mancanza/perdita di effetto, che potrebbe essere correlata alla formazione di anticorpi, il paziente può essere sottoposto a dosaggio anticorpale, a discrezione del medico. Per ulteriori informazioni sulla richiesta di servizi di test anticorpali, si prega di contattare medinfoEMEA@takeda.com.
Sodio
Questo medicinale contiene 12,15 mg di sodio per flaconcino equivalente allo 0,6% dell'assunzione massima giornaliera raccomandata dall'OMS che corrisponde a 2 g di sodio per un adulto.
Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione
Non sono stati effettuati studi di interazione.
Fertilità, gravidanza e allattamento
Donne in età fertile
Le pazienti con malattia di Gaucher che sviluppano una gravidanza possono attraversare un periodo di aumentata attività della malattia durante la gravidanza e il puerperio. Per le donne con malattia di Gaucher che stanno pianificando una gravidanza è necessaria una valutazione dei rischi e dei benefici.
Gravidanza
I dati relativi all'uso di Velaglucerasi Alfa in donne in gravidanza non ci sono o sono in numero limitato. Gli studi sugli animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti su gravidanza, sviluppo embrionale/fetale, parto o sviluppo postnatale. Per impostare una terapia personalizzata occorre monitorare attentamente la gravidanza e le manifestazioni cliniche della malattia di Gaucher. VPRIV deve essere prescritto con cautela a donne in stato di gravidanza.
Allattamento
Esistono informazioni insufficienti sull'escrezione di velaglucerasi alfa o dei suoi metaboliti nel latte materno. Velaglucerasi è una forma sintetica di beta-glucocerebrosidasi, un normale componente del latte materno. Studi con altre forme dell'enzima hanno rilevato livelli molto bassi dell'enzima nel latte materno. Deve essere presa la decisione se interrompere l'allattamento o interrompere la terapia/astenersi dalla terapia con VPRIV tenendo in considerazione il beneficio dell'allattamento per il bambino e il beneficio della terapia per la donna.
Fertilità
Gli studi sugli animali non mostrano alcuna evidenza di ridotta fertilità (vedere paragrafo 5.3).
Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari
VPRIV non altera o altera in modo trascurabile la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.
Effetti indesiderati
Riassunto del profilo di sicurezza
Le reazioni avverse più gravi osservate nei pazienti partecipanti agli studi clinici erano reazioni da ipersensibilità (2,1%).
Le reazioni avverse più comuni erano reazioni correlate all'infusione (39,4%). I sintomi delle reazioni correlate all'infusione osservati con maggiore frequenza includevano: cefalea, capogiro, ipotensione, ipertensione, nausea, stanchezza/astenia e piressia/aumento della temperatura corporea (vedere paragrafo 4.4 per ulteriori informazioni). L'unica reazione avversa che ha comportato la sospensione del trattamento è stata una reazione correlata all'infusione.
Tabella delle reazioni avverse
Le reazioni avverse manifestate dai pazienti con malattia di Gaucher di tipo 1 sono elencate nella tabella 1. Le informazioni sono presentate in base alla classificazione per sistemi e organi e frequenza, secondo la convenzione MedDRA. La frequenza è definita come molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10) e non comune (≥1/1 000, <1/100). All'interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravità.
Tabella 1: reazioni avverse di VPRIV in pazienti con malattia di Gaucher di tipo 1
Classificazione per sistemi e organi
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Reazione avversa
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Molto comune
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Comune
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Non comune
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Disturbi del sistema immunitario
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reazioni da ipersensibilità (comprendono dermatite allergica e reazioni anafilattiche*/anafilattoidi)
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Patologie del sistema nervoso
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cefalea, capogiro
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Patologie dell'occhio
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visione offuscata*
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Patologie cardiache
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tachicardia
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Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
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dispnea*
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Patologie vascolari
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ipertensione, ipotensione, rossore
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Patologie gastrointestinali
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dolore addominale/dolore addominale superiore
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nausea
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vomito*
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Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
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Eruzione cutanea, orticaria, prurito*
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Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
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dolore osseo, artralgia, dolore dorsale
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Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
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reazione correlata all'infusione, astenia/stanchezza piressia/aumento della temperatura corporea
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fastidio al torace*
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Esami diagnostici
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prolungamento del tempo di tromboplastina parziale attivata, positività agli anticorpi neutralizzanti
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Descrizione di alcune reazioni avverse
Vomito
In alcuni casi il vomito può essere grave e severo. Il vomito si verifica con maggiore frequenza durante l'infusione e nelle 24 ore successive all'infusione.
Altre popolazioni speciali
Popolazione anziana (≥65 anni)
Il profilo di sicurezza di VPRIV emerso nel corso di studi clinici che hanno coinvolto pazienti di età pari o superiore a 65 anni è risultato simile a quello osservato in altri pazienti adulti.
Popolazione pediatrica
Il profilo di sicurezza di VPRIV emerso dagli studi clinici che hanno coinvolto pazienti pediatrici e adolescenti di età compresa tra 4 e 17 anni è risultato simile a quello osservato negli adulti.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione dell'Agenzia Italiana del Farmaco, sito web: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
Sovradosaggio
Le informazioni relative al sovradosaggio di Velaglucerasi Alfa sono in numero limitato. Nella maggior parte dei casi di segnalazione di sovradosaggio non sono stati osservati ulteriori eventi avversi. Tuttavia, in caso di sovradosaggio accidentale o intenzionale, i pazienti devono essere attentamente monitorati e sottoposti a un trattamento sintomatico e di supporto. Non esiste un antidoto. La dose massima di velaglucerasi alfa utilizzata negli studi clinici è di 60 Unità/kg (vedere paragrafo 4.4).
Scadenza
3 anni
Soluzione ricostituita e diluita per infusione:
È stato dimostrato che il medicinale si mantiene chimicamente e fisicamente stabile per 24 ore alla temperatura di 2°C - 8°C e al riparo dalla luce.
Da un punto di vista microbiologico il medicinale deve essere utilizzato immediatamente. In caso contrario, i tempi e le condizioni di conservazione prima dell'uso sono responsabilità dell'utilizzatore e non devono superare le 24 ore alla temperatura di 2°C - 8°C.
Conservazione
Conservare in frigorifero (2°C – 8°C).
Non congelare.
Tenere il flaconcino nell'imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.
Per le condizioni di conservazione dopo la ricostituzione e la diluizione, vedere paragrafo 6.3.
Elenco degli eccipienti
Saccarosio
Sodio citrato diidrato (E331)
Acido citrico monoidrato (E330)
Polisorbato 20