Savene

    Ultimo aggiornamento: 30/10/2024

    Cos'è Savene?

    Savene è un farmaco a base del principio attivo Dexrazoxano Cloridrato, appartenente alla categoria degli Antidoti e nello specifico Sostanze disintossicanti per trattamenti antineoplastici. E' commercializzato in Italia dall'azienda Euromed Pharma S.r.l..

    Savene può essere prescritto con Ricetta OSP - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, utilizzabili esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile.


    Confezioni

    Savene 10 flaconi da 500 mg di polvere per concentrato + 3 flaconi di diluente da 500 ml

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: Clinigen Healthcare B.V.
    Concessionario: Euromed Pharma S.r.l.
    Ricetta: OSP - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, utilizzabili esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile
    Classe: C
    Principio attivo: Dexrazoxano Cloridrato
    Gruppo terapeutico: Antidoti
    ATC: V03AF02 - Dexrazoxano
    Forma farmaceutica: Polvere


    Se sei un professionista, potrai trovare le schede tecniche complete e molto altro nell'area riservata di Codifa.it

    Indicazioni

    Perché si usa Savene? A cosa serve?
    Savene è indicato per il trattamento dello stravaso di antraciclina negli adulti.

    Posologia

    Come usare Savene: Posologia
    Savene deve essere somministrato sotto il controllo di un medico esperto nell'impiego di medicinali contro il cancro.
    Posologia
    Il trattamento deve essere somministrato una volta al giorno per 3 giorni consecutivi. La dose raccomandata è:
    Giorno 1: 1.000 mg/m2
    Giorno 2: 1.000 mg/m2
    Giorno 3: 500 mg/m2
    La prima infusione deve iniziare il prima possibile e, in ogni caso, entro le prime sei ore dall'evento. Il trattamento del Giorno 2 e del Giorno 3 deve iniziare alla stessa ora del Giorno 1 (+/- 3 ore).
    Per i pazienti con una superficie corporea superiore a 2 m2, la singola dose non deve superare i
    2.000 mg.
    Compromissione renale
    Nei pazienti con compromissione renale da moderata a severa (clearance della creatinina < 40 ml/min), la dose di Savene deve essere ridotta del 50% (vedere paragrafo 4.4 e 5.2).
    Compromissione epatica
    Non c'è esperienza sull'uso di Dexrazoxano nei pazienti con funzione epatica ridotta e il suo impiego in questi pazienti va evitato (vedere paragrafo 4.4).
    Anziani
    La sicurezza e l'efficacia del farmaco non sono state studiate negli anziani e l'uso del dexrazoxano in questi pazienti va evitato.
    Popolazione pediatrica
    La sicurezza e l'efficacia di Savene nei bambini al di sotto dei 18 anni non sono state stabilite e non ci sono dati disponibili.
    Modo di somministrazione
    Per uso endovenoso, dopo ricostituzione e diluizione.
    Per le istruzioni su ricostituzione e diluizione del medicinale prima della somministrazione, vedere il paragrafo 6.6.
    La dose indicata deve essere somministrata sotto forma di infusione endovenosa nel corso di 1 o 2 ore in una grande vena di un arto o di un'area diverso (a) da quello (a) interessato (a) dallo stravaso.
    Misure di raffreddamento, come ad es., impacchi di ghiaccio, devono essere rimosse dalla zona d'interesse almeno 15 minuti prima della somministrazione di Savene per consentire una circolazione sanguigna sufficiente.

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Savene
    • Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati nel paragrafo 6.1.
    • Donne in età fertile che non usano misure contraccettive (vedere paragrafo 4.6).
    • Allattamento al seno (vedere paragrafo 4.6).
    • Vaccinazione concomitante con vaccino contro la febbre gialla (vedere paragrafo 4.5).

     


    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Savene
    Monitoraggio continuo
    La sede d'interesse va esaminata regolarmente dopo il trattamento, fino a risoluzione dell'evento.
    In caso di sospetto stravaso di composti vescicanti diversi dalle antracicline attraverso lo stesso accesso endovenoso, ad es., vincristina, mitomicina e vinorelbina, Savene non avrebbe alcuna efficacia sugli effetti scatenati da tali composti.
    Poiché Savene deve essere somministrato a pazienti sottoposti a terapia citotossica con antracicline, il suo potenziale citotossico (che provoca in particolare una tossicità ematologica reversibile con il punto più basso ai giorni 11-12), si aggiungerà quindi a quello dell'altra chemioterapia somministrata. È necessario, quindi, sottoporre il paziente a regolare monitoraggio ematologico.
    Monitoraggio della funzione epatica e renale.
    Dal momento che si può manifestare una disfunzione epatica (aumento di transaminasi e bilirubina, specialmente dopo dosi di dexrazoxano superiori a 1.000 mg/m2), si raccomanda di effettuare analisi di routine della funzione epatica prima di ogni somministrazione di dexrazoxano, nei pazienti con disturbi accertati della funzione epatica (vedere paragrafo 4.2).
    Dal momento che la disfunzione renale può ridurre la velocità di eliminazione del dexrazoxano, i pazienti con funzione renale compromessa, devono essere tenuti sotto controllo per monitorare eventuali segni di tossicità ematologica (vedere paragrafo 4.2 per le raccomandazioni relative al dosaggio nei pazienti con compromissione renale da moderata a severa (clearance della creatinina < 40 ml/min).
    Reazione anafilattica
    Reazioni anafilattiche comprese angioedema, reazioni cutanee, broncospasmo, sofferenza respiratoria, ipotensione e perdita di coscienza, sono state osservate in pazienti trattati con dexrazoxano e antracicline (vedere paragrafo 4.8). Un'eventuale storia pregressa di allergia al dexrazoxano deve essere accuratamente considerata prima della somministrazione (vedere paragrafo 4.3).
    Donne in età fertile/Contraccezione in uomini e donne
    Dal momento che Dexrazoxano possiede una certa attività mutagena e viene utilizzato insieme con antracicline di cui sono note proprietà citotossiche, mutagene ed embriotossiche, è necessario informare sia gli uomini che le donne sessualmente attivi/e di non generare figli/intraprendere una gravidanza e di utilizzare misure contraccettive efficaci durante la terapia e fino a sei mesi dopo il trattamento. Le donne devono informare immediatamente il proprio medico in caso di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.6).
    Contenuto di sodio e di potassio
    Il solvente di Savene contiene 98 mg di potassio per flacone da 500 ml. Questo deve essere tenuto in considerazione dai pazienti con funzione renale ridotta o pazienti che seguono una dieta controllata a basso contenuto di potassio. La concentrazione plasmatica di potassio deve essere strettamente monitorata nei pazienti a rischio di iperpotassiemia.
    Il solvente di Savene contiene anche 1,61 g di sodio per flacone da 500 ml, equivalenti all'81% della dose massima giornaliera di sodio raccomandata dall'OMS per un adulto, pari a 2 g.

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Savene
    Impiego contemporaneo controindicato:
    Vaccino contro la febbre gialla: rischio di malattia vaccinica generalizzata ad esito fatale (vedere paragrafo 4.3).
    Impiego contemporaneo da evitare:
    • Altri vaccini vivi attenuati: rischio di malattia sistemica, potenzialmente fatale. Il rischio è più alto nei pazienti già immunocompromessi a causa della malattia di base o di contemporanea chemioterapia. Usare un vaccino inattivato ove disponibile (poliomielite).
    • Il dimetilsolfossido (DMSO) non deve essere usato nei pazienti cui viene somministrato dexrazoxano per il trattamento dello stravaso indotto dalle antracicline (vedere paragrafo 5.3)
    • Fenitoina: gli agenti citotossici possono ridurre l'assorbimento della fenitoina con conseguente esacerbazione delle convulsioni. La combinazione di Dexrazoxano con fenitoina va evitata

    Impiego contemporaneo da valutare attentamente:

    ciclosporina, tacrolimus: eccessiva immunosoppressione con rischio di malattia linfoproliferativa.

    Interazioni comuni a tutti i citotossici:
    • Visto l'aumento del rischio di trombosi nei pazienti con malattie maligne, l'impiego di trattamenti anticoagulanti è frequente. I pazienti trattati con anticoagulanti devono essere monitorati più spesso, poiché gli agenti citotossici possono interferire con gli anticoagulanti orali.
    • Dexrazoxano può potenziare la tossicità indotta dal ciclo di chemioterapia durante il quale si è manifestato l'evento e richiedere un attento monitoraggio dei parametri ematologici (vedere paragrafo 4.4).
    Interazione specifica del dexrazoxano:
    Durante le analisi condotte su cinque isoenzimi principali del citocromo P450: CYP1A, CYP2C9, CYP2C19, CYP2D6 e CYP3A4, nessuno di questi è stato inibito dal dexrazoxano.
    La somministrazione contemporanea di doxorubicina (da 50 a 60 mg/m2) o di epirubicina (da 60 a 100 mg/m2), non ha influenzato significativamente la farmacocinetica di dexrazoxano. Negli studi, dexrazoxano non ha influenzato la farmacocinetica di doxorubicina. Da studi sono emerse limitate evidenze che suggeriscono che la clearance di epirubicina può essere aumentata quando viene somministrato prima dexrazoxano; ciò si è verificato ad alte dosi di epirubicina (120-135 mg/m2). Si noti che in questi studi dexrazoxano veniva somministrato prima dell'antraciclina.

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Donne in età fertile/Contraccezione in uomini e donne
    Dal momento che Dexrazoxano possiede una certa attività mutagena e viene utilizzato insieme con antracicline di cui sono note proprietà citotossiche, mutagene ed embriotossiche, è necessario informare sia gli uomini che le donne sessualmente attivi/e di non generare figli/intraprendere una gravidanza e di utilizzare misure contraccettive efficaci durante la terapia e fino a sei mesi dopo il trattamento. Le donne devono informare immediatamente il proprio medico in caso di gravidanza (vedere paragrafo 4.3).
    Gravidanza
    Non vi sono dati riguardanti l'uso del dexrazoxano in donne in gravidanza. Dexrazoxano può avere effetti dannosi sul feto se somministrato a donne in gravidanza. Negli studi sugli animali è stata osservata una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Dexrazoxano non deve essere somministrato a donne in gravidanza, se non in caso di assoluta necessità.
    Allattamento
    Non è noto se il dexrazoxano venga escreto nel latte umano. A causa del potenziale rischio di reazioni avverse gravi nei bambini esposti al dexrazoxano a seguito di allattamento con latte materno, l'allattamento con latte materno durante la terapia con Savene è controindicato (vedere paragrafo 4.3).
    Fertilità
    Gli studi disponibili sugli animali mostrano dati limitati sulla fertilità, tuttavia in ratti e conigli sono stati osservati cambiamenti a livello testicolare in seguito a somministrazioni ripetute (vedere paragrafo 5.3).

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    Capogiri, sonnolenza e sincope, sono state osservate in pochi pazienti studi negli studi condotti su Savene TT01 e TT02 (vedere paragrafo 4.8). Dexrazoxano ha un'influenza limitata sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Savene
    Una serie di “reports” pubblicati, condotti su oltre 1.000 pazienti, ha mostrato un profilo uniforme di reazioni avverse dipendenti dal dosaggio. Le reazioni avverse più comuni sono nausea/vomito, soppressione midollare (neutropenia, trombocitopenia), reazioni al sito di iniezione, diarrea, stomatite e aumento delle transaminasi epatiche (ALT/AST). Tutte le reazioni avverse osservate erano rapidamente reversibili.
    Le informazioni che seguono si basano su due studi clinici, TT01 e TT02, condotti su Savene somministrato ai pazienti con stravaso, già sottoposti a cicli di agenti chemioterapici.
    Le reazioni avverse erano quelle generalmente osservate con la chemioterapia standard e anche con dexrazoxano: nausea/vomito in circa un terzo dei pazienti, neutropenia e trombocitopenia in circa la metà dei pazienti, più raramente aumento della concentrazione degli enzimi epatici (ALT/AST).
    Le reazioni avverse osservate nei due studi sono elencate di seguito.
    Incidenza delle reazioni avverse (MedDRA) negli studi TT01 e TT02 (Numero di pazienti = 80)
    Classificazione per sistemi e organi secondo MedDRa
    Frequenza
    Reazioni avverse
    Infezioni e infestazioni
    Molto comune
    Infezione post-operatoria
    Comune
    Infezione
    Infezione neutropenica
    Disturbi del sistema immunitario

     
    Non nota
    Reazioni anafilattiche
    Non nota
    Ipersensibilità
    Alterazioni del metabolismo e della nutrizione
    Comune
    Appetito ridotto
    Disturbi del sistema nervoso

     

     

     
    Comune
    Capogiro
    Deficit sensoriale
    Sincope
    Tremore
    Patologie vascolari

     

     
    Comune
    Flebite
    Tromboflebite superficiale
    Trombosi venosa di un arto
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

     
    Comune
    Dispnea
    Polmonite
    Patologie gastrointestinali

     

     

     

     
    Molto comune
    Nausea
    Comune
     
    Vomito
    Diarrea
    Stomatite
    Bocca secca
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

     
    Comune
    Alopecia
    Prurito
    Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo
    Comune
    Mialgia
    Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
    Comune
    Emorragia vaginale
    Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione

     

     

     

     

     

     

     

     
    Molto comune
    Dolore in sede di iniezione
    Comune

     

     

     

     

     

     

     
    Piressia
    Flebite in sede di iniezione
    Eritema in sede di iniezione
    Stanchezza
    Indurimento in sede di
    iniezione
    Tumefazione in sede di
    iniezione
    Edema periferico
    Sonnolenza
    Esami diagnostici
    Comune
    Peso diminuito
    Traumatismi, intossicazioni e complicazioni da procedura
    Comune
    Complicazioni di ferita
    Incidenza di anomalie dei valori ematologici negli studi TT01 e TT02 (Numero di pazienti = 80)
     
    Analisi di laboratorio
    N° di pazienti con valori al di sopra di quelli basali
    Grado CTC 3-4
    N
    %
    Emoglobina
    80
    2
    2,5%
    Conta leucocitaria
    (WBC)
    80
    36
    45,0%
    Neutrofili
    78
    36
    46,2%
    Piastrine
    80
    17
    21,3%
    Sodio (Ipo)
    79
    5
    6,3%
    Potassio (Ipo)
    79
    2
    2,5%
    Potassio (Iper)
    79
    0
    0,0%
    Fosfatasi alcalina
    77
    0
    0,0%
    Bilirubina
    77
    1
    1,3%
    AST
    57
    2
    3,5%
    ALT
    71
    3
    3,9%
    Creatinina
    76
    2
    2,6%
    LDH
    78
    0
    0,0%
    Calcio totale (Ipo)
    28
    2
    7,1%
    Segnalazione delle reazioni avverse sospette
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell'Allegato V..

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Savene
    I segni e i sintomi di un sovradosaggio comprendono in genere leucopenia, trombocitopenia, nausea, vomito, diarrea, reazioni cutanee e alopecia. Il trattamento deve essere sintomatico.

    Scadenza

    Polvere e solvente:
    3 anni.
    Dopo ricostituzione e diluizione:
    La stabilità chimica e fisica durante l'uso è stata dimostrata per 4 ore, se la preparazione viene conservata a una temperatura compresa tra 2 e 8 °C.
    Dal punto di vista microbiologico, il prodotto deve essere utilizzato immediatamente.
    Se non usato immediatamente, i tempi e le condizioni di conservazione prima dell'uso sono sotto la responsabilità di chi utilizza il prodotto e non devono superare le 4 ore a 2-8 °C.

    Conservazione

    Conservare a temperatura inferiore a 25 °C.
    Tenere i flaconcini e i flaconi nell'imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.
    Per le condizioni di conservazione dopo ricostituzione e diluizione del prodotto medicinale, vedere paragrafo 6.3.

    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


       © 2022 EDRA S.p.A. - P.iva 08056040960
      DPO - dpo@lswr.it