Recarbrio

    Ultimo aggiornamento: 13/11/2024

    Cos'è Recarbrio?

    Recarbrio è un farmaco a base del principio attivo Imipenem + Cilastatina + Relebactam, appartenente alla categoria degli Antibatterici e nello specifico Carbapenemi. E' commercializzato in Italia dall'azienda Merck Sharp & Dohme B.V..

    Recarbrio può essere prescritto con Ricetta OSP - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, utilizzabili esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile.


    Confezioni

    Recarbrio 500 mg / 500 mg / 250 mg polvere per soluzione per infusione uso iv 25 flaconcini

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: Merck Sharp & Dohme B.V.
    Ricetta: OSP - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, utilizzabili esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile
    Classe: H
    Principio attivo: Imipenem + Cilastatina + Relebactam
    Gruppo terapeutico: Antibatterici
    ATC: J01DH56 - Imipenem, cilastatina e relebactam
    Forma farmaceutica: Polvere


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    Indicazioni

    Perché si usa Recarbrio? A cosa serve?
    Recarbrio è indicato per:
    • Trattamento della polmonite acquisita in ospedale (HAP), compresa polmonite associata a ventilazione meccanica (VAP), negli adulti (vedere paragrafi 4.4 e 5.1).
    • Trattamento della batteriemia che si manifesta in associazione o che si sospetta sia associata a HAP o VAP, negli adulti.
    • Trattamento delle infezioni causate da organismi aerobi Gram-negativi negli adulti con opzioni di trattamento limitate (vedere paragrafi 4.2, 4.4 e 5.1).
    Occorre tenere in considerazione le linee guida ufficiali sull'uso corretto degli agenti antibatterici.

    Posologia

    Come usare Recarbrio: Posologia
    Si raccomanda l'utilizzo di Recarbrio per il trattamento delle infezioni causate da organismi aerobi Gram-negativi in pazienti adulti con opzioni di trattamento limitate solo dopo aver consultato un medico con adeguata esperienza nella gestione delle malattie infettive.
    Posologia
    La Tabella 1 riporta la dose raccomandata per via endovenosa nei pazienti con una clearance della creatinina (CrCl) ≥ 90 mL/min (vedere paragrafi 4.4 e 5.1).
    Tabella 1: Dose raccomandata per via endovenosa nei pazienti con una clearance della creatinina (CrCl) ≥ 90 mL/min1,2
    Tipo di infezione
    Dose di Recarbrio (imipenem/cilastatina/rele bactam)
    Frequenza
    Tempo di infusione
    Durata del trattamento
    Polmonite acquisita in ospedale, compresa polmonite associata a ventilazione meccanica2,3
    500 mg/500 mg/250 mg
    Ogni 6 ore
    30 min
    Da 7 a 14 giorni
    Infezioni causate da organismi aerobi
    Gram-negativi in pazienti con opzioni di trattamento limitate2
    500 mg/500 mg/250 mg
    Ogni 6 ore
    30 min.
    Durata in base al sito di infezione4
    1 Calcolata utilizzando la formula di Cockcroft-Gault.
    2 La dose raccomandata di Recarbrio può non essere sufficiente per i pazienti con HAP o VAP con
    CrCl > 250 mL/min e per i pazienti con infezioni intra-addominali complicate (cIAI) o infezioni complicate del tratto urinario (cUTI), compresa pielonefrite, con CrCl >150 mL/min (vedere paragrafo 4.4).
    3 Comprende batteriemia, in associazione o che si sospetta sia associata a HAP o VAP.
    4 Ad es., per le cUTI, e per le cIAI la durata raccomandata del trattamento è da 5 a 10 giorni; il trattamento può proseguire fino a 14 giorni.
    Popolazioni speciali
    Compromissione renale
    Nei pazienti con una CrCl inferiore a 90 mL/min è necessaria una riduzione della dose di Recarbrio, come indicato nella Tabella 2. Nei pazienti con fluttuazioni della funzione renale è necessario monitorare la CrCl.
    Tabella 2: Dose raccomandata per via endovenosa nei pazienti con una CrCl < 90 mL/min
    Clearance della creatinina stimata (mL/min)*
    Dosaggio raccomandato di Recarbrio (imipenem/cilastatina/relebactam) (mg)
    Da inferiore a 90 a pari o superiore a 60
    400/400/200
    Da inferiore a 60 a pari o superiore a 30
    300/300/150
    Da inferiore a 30 a pari o superiore a 15
    200/200/100
    Nefropatia allo stadio terminale (ESRD) in emodialisi
    200/200/100
    * CrCl calcolata utilizzando la formula di Cockcroft-Gault.
    Da somministrare per via endovenosa nell'arco di 30 minuti ogni 6 ore.
    La somministrazione deve essere programmata dopo l'emodialisi. Imipenem, cilastatina e relebactam vengono eliminati dal circolo durante l'emodialisi.
    Recarbrio viene fornito in un flaconcino monodose in un'associazione a dose fissa; la dose di ogni componente sarà aggiustata equamente durante la preparazione (vedere paragrafo 6.6).
    I pazienti con CrCl inferiore a 15 mL/min non devono ricevere Recarbrio, a meno che l'emodialisi non sia effettuata entro 48 ore. Non vi sono sufficienti informazioni per raccomandare l'utilizzo di Recarbrio nei pazienti sottoposti a dialisi peritoneale.
    Compromissione epatica
    Non è necessario un aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione della funzione epatica (vedere paragrafo 5.2).
    Popolazione anziana
    Non è necessario un aggiustamento della dose nei pazienti anziani (vedere paragrafo 5.2).
    Popolazione pediatrica
    La sicurezza e l'efficacia di imipenem/cilastatina/relebactam nei bambini e negli adolescenti di età inferiore a 18 anni non sono state ancora stabilite. Non ci sono dati disponibili.
    Modo di somministrazione
    Uso endovenoso.
    Recarbrio viene somministrato tramite infusione endovenosa nell'arco di 30 minuti.
    Prima dell'infusione endovenosa Recarbrio deve essere ricostituito (vedere paragrafi 6.2, 6.3 e 6.6).

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Recarbrio
    Ipersensibilità ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Ipersensibilità a qualsiasi altro agente antibatterico carbapenemico.
    Ipersensibilità severa (ad es., reazione anafilattica, reazione cutanea severa) a qualsiasi altro tipo di agente antibatterico beta-lattamico (ad es., penicilline, cefalosporine o monobattami) (vedere paragrafo 4.4).

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Recarbrio
    Reazioni di ipersensibilità
    Nei pazienti in trattamento con beta-lattamici sono state segnalate reazioni di ipersensibilità (anafilattiche) gravi e occasionalmente fatali (vedere paragrafi 4.3 e 4.8).
    È più probabile che tali reazioni si verifichino in individui con una storia di sensibilità a più allergeni. Prima di iniziare la terapia con Recarbrio, si deve condurre un'indagine accurata su precedenti reazioni di ipersensibilità a carbapenemi, penicilline, cefalosporine, altri beta-lattamici e altri allergeni.
    In caso di reazione allergica a Recarbrio, si deve interrompere immediatamente il trattamento con Recarbrio. Le reazioni anafilattiche gravi richiedono un trattamento di emergenza immediato.
    Funzione epatica
    La funzione epatica deve essere monitorata attentamente durante il trattamento con Recarbrio a causa del rischio di tossicità epatica (come aumento delle transaminasi, insufficienza epatica ed epatite fulminante) (vedere paragrafo 4.8).
    Uso nei pazienti con malattia epatica: nei pazienti con patologie epatiche preesistenti la funzione epatica deve essere monitorata durante il trattamento con Recarbrio. Non è necessario un aggiustamento della dose (vedere paragrafo 4.2).
    Sistema nervoso centrale (SNC)
    Durante il trattamento con imipenem/cilastatina, componenti di Recarbrio, sono state segnalate reazioni avverse a livello del SNC, quali crisi convulsive, stati confusionali e attività mioclonica, in particolare in caso di superamento dei dosaggi raccomandati di imipenem. Tali reazioni sono state segnalate più comunemente nei pazienti con disturbi a carico del SNC (ad esempio, lesioni cerebrali o anamnesi di crisi convulsive) e/o compromissione della funzione renale.
    Aumento del potenziale convulsivo in seguito all'interazione con acido valproico
    Non è raccomandato l'uso concomitante di Recarbrio e acido valproico/divalproex sodico. Per il trattamento delle infezioni nei pazienti con crisi convulsive ben controllate dall'acido valproico o dal divalproex sodico si devono prendere in considerazione antibatterici diversi dai carbapenemi. Se è necessaria la somministrazione di Recarbrio, deve essere presa in considerazione una terapia anticonvulsivante aggiuntiva (vedere paragrafo 4.5).
    Diarrea associata a Clostridioides difficile (CDAD)
    Diarrea associata a Clostridioides difficile (CDAD) è stata segnalata con Recarbrio. In termini di severità, la CDAD può variare da una forma lieve di diarrea a colite fatale. La CDAD deve essere presa in considerazione in tutti i pazienti che sviluppano diarrea durante o dopo la somministrazione di Recarbrio (vedere paragrafo 4.8). È necessaria un'anamnesi accurata poiché la CDAD è stata segnalata a distanza di oltre due mesi dalla somministrazione di agenti antibatterici.
    In caso di CDAD sospetta o confermata, si deve prendere in considerazione l'interruzione della terapia con Recarbrio e la somministrazione di un trattamento specifico per C. difficile. Non devono essere somministrati medicinali che inibiscono la peristalsi.
    Pazienti con CrCl ≥ 150 mL/min
    Sulla base delle analisi di farmacocinetica-farmacodinamica, la dose raccomandata di Recarbrio per i pazienti con CrCl ≥ 90 mL/min può non essere sufficiente nel trattamento di pazienti con HAP o VAP e CrCl > 250 mL/min o di pazienti con cIAI o cUTI e CrCl > 150 mL/min. Per questi pazienti si deve prendere in considerazione la possibilità di utilizzare terapie alternative.
    Compromissione renale
    È raccomandato un aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione renale (vedere paragrafo 4.2). Non vi sono informazioni adeguate per raccomandare l'uso di Recarbrio nei pazienti sottoposti a dialisi peritoneale.
    Limiti dei dati clinici
    I pazienti immunocompromessi, compresi i pazienti con neutropenia, sono stati esclusi dagli studi clinici.
    Polmonite acquisita in ospedale, compresa polmonite associata a ventilazione meccanica
    In un solo studio sulla polmonite acquisita in ospedale, compresa polmonite associata a ventilazione meccanica, il 6,2 % (33/535) dei pazienti presentava batteriemia al basale.
    Pazienti con opzioni di trattamento limitate
    L'uso di Recarbrio per il trattamento di pazienti con infezioni causate da organismi aerobi Gram-negativi che hanno opzioni di trattamento limitate si basa sull'esperienza con imipenem/cilastatina, sulle analisi di farmacocinetica-farmacodinamica per
    imipenem/cilastatina/relebactam e sui dati limitati ricavati da uno studio clinico randomizzato nel quale 21 pazienti valutabili sono stati trattati con Recarbrio e 10 pazienti valutabili sono stati trattati con colistina e imipenem/cilastatina per le infezioni causate da organismi non sensibili a imipenem.
    Limiti dello spettro dell'attività antibatterica
    Imipenem non presenta attività contro Staphylococcus aureus resistente alla meticillina (MRSA) e Staphylococcus epidermidis resistente alla meticillina (MRSE) o contro Enterococcus faecium. In caso di coinvolgimento noto o sospetto di questi agenti patogeni nel processo infettivo, si devono utilizzare agenti antibatterici alternativi o aggiuntivi.
    Lo spettro di inibizione di relebactam comprende le beta-lattamasi di classe A (come ESBL e KPC) e le beta-lattamasi di classe C compresa PDC. Relebactam non inibisce le carbapenemasi di classe D come OXA-48 o le metallo-beta-lattamasi di classe B come NDM e VIM (vedere paragrafo 5.1).
    Organismi non sensibili
    L'uso di imipenem/cilastatina/relebactam può comportare una crescita eccessiva di organismi non sensibili, che può richiedere l'interruzione del trattamento o altre misure appropriate.
    Sieroconversione al test dell'antiglobulina (test di Coombs)
    Durante il trattamento con imipenem/cilastatina/relebactam si può sviluppare una positività al test diretto o indiretto di Coombs (vedere paragrafo 4.8).
    Dieta a contenuto controllato di sodio
    Ogni flaconcino contiene un totale di 37,5 mg di sodio (1,6 mmol), equivalente all'1,9 % dell'assunzione massima giornaliera raccomandata dall'OMS, che corrisponde a 2 g di sodio per un adulto. Ciò deve essere tenuto in considerazione quando si somministra Recarbrio a pazienti che seguono una dieta a contenuto controllato di sodio.

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Recarbrio
    Ganciclovir
    Nei pazienti che hanno ricevuto ganciclovir in concomitanza a imipenem/cilastatina, componenti di Recarbrio, sono state segnalate crisi convulsive generalizzate. Ganciclovir non deve essere usato in concomitanza con Recarbrio a meno che i benefici potenziali non superino i rischi.
    Acido valproico
    I casi clinici in letteratura hanno mostrato che la co-somministrazione dei carbapenemi, compreso imipenem/cilastatina (componenti di Recarbrio), a pazienti in trattamento con acido valproico o divalproex sodico comporta una riduzione delle concentrazioni di acido valproico. Le concentrazioni di acido valproico possono scendere al di sotto del range terapeutico come conseguenza di questa interazione, aumentando, pertanto, il rischio di comparsa improvvisa di crisi convulsive. Sebbene non sia noto il meccanismo di questa interazione, i dati degli studi in-vitro e degli studi condotti sugli animali indicano che i carbapenemi possono inibire l'idrolisi del metabolita glucuronide dell'acido valproico (VPA-g) ad acido valproico, abbassando di conseguenza le concentrazioni sieriche di acido valproico. Non è raccomandato l'uso concomitante di Recarbrio e acido valproico/divalproex sodico (vedere paragrafo 4.4).
    Anticoagulanti orali
    La somministrazione concomitante di agenti antibatterici e warfarin può aumentare gli effetti anticoagulanti di quest'ultimo. Si raccomanda il monitoraggio appropriato del rapporto internazionale normalizzato (INR) durante e subito dopo la co-somministrazione di antibiotici e medicinali anticoagulanti orali.
    Studi clinici di interazione farmacologica
    Uno studio clinico di interazione farmacologica ha dimostrato che l'esposizione a imipenem e relebactam non aumenta in maniera clinicamente significativa quando Recarbrio viene co-somministrato con probenecid, il prototipo dell'inibitore del trasportatore di anioni organici (OAT), indicando un'assenza di interazioni farmacologiche mediate da OAT clinicamente significative. La somministrazione concomitante di imipenem/cilastatina e probenecid ha aumentato il livello plasmatico e l'emivita di cilastatina, sebbene non in misura clinicamente significativa. Pertanto, Recarbrio può essere somministrato in concomitanza agli inibitori di OAT.


    Interazioni riportate su letteratura scientifica internazionale
    Prima di prendere "Recarbrio" insieme ad altri farmaci come “Acido Valproico + Sodio Valproato EG”, “Acido Valproico + Sodio Valproato Ratiopharm”, “Acido Valproico + Sodio Valproato Sandoz”, “Depakin Chrono”, “Depakin - Compressa Gastroresistente, Soluzione”, “Depakin - Granulato A Rilascio Modificato”, “Sodio Valproato Aurobindo Italia”, “Sodio Valproato Aurobindo”, etc.., chiedi al tuo al tuo medico o farmacista di fiducia di verificare che sia sicuro e non dannoso per la tua salute ...

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Gravidanza
    Non esistono studi adeguati e ben controllati sull'uso di imipenem, cilastatina o relebactam nelle donne in gravidanza.
    Gli studi sugli animali con imipenem/cilastatina hanno mostrato tossicità riproduttiva nelle scimmie (vedere paragrafo 5.3). Non è noto il rischio potenziale per gli esseri umani. Gli studi sugli animali con relebactam non indicano effetti dannosi diretti o indiretti di tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
    Recarbrio deve essere utilizzato durante la gravidanza solo se il potenziale beneficio giustifica il potenziale rischio per il feto.
    Allattamento
    Imipenem e cilastatina sono escreti in piccoli quantitativi nel latte materno.
    Non è noto se relebactam sia escreto nel latte materno. I dati disponibili sugli animali hanno mostrato l'escrezione di relebactam nel latte dei ratti (per i dettagli vedere paragrafo 5.3).
    Il rischio per i neonati/lattanti allattati al seno non può essere escluso. Deve essere presa la decisione se interrompere l'allattamento o interrompere la terapia con Recarbrio tenendo in considerazione il beneficio dell'allattamento per il bambino e il beneficio della terapia per la donna.
    Fertilità
    Non sono disponibili dati sull'uomo riguardo ai potenziali effetti del trattamento con imipenem/cilastatina o relebactam sulla fertilità maschile o femminile. Gli studi sugli animali non indicano effetti dannosi di imipenem/cilastatina o relebactam sulla fertilità (vedere paragrafo 5.3).

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    Recarbrio altera moderatamente la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari. Durante il trattamento con imipenem/cilastatina, componenti di Recarbrio, sono state segnalate reazioni avverse a livello del SNC quali crisi convulsive, stati confusionali e attività mioclonica, soprattutto in caso di superamento dei dosaggi raccomandati di imipenem (vedere paragrafo 4.4). Pertanto, si deve prestare attenzione alla guida di veicoli o all'uso di macchinari.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Recarbrio
    Riassunto del profilo di sicurezza
    La reazione avversa che si è verificata più frequentemente (≥ 2 %) nei pazienti che ricevevano imipenem/cilastatina più relebactam negli studi aggregati di Fase II sulle infezioni intra--addominali complicate (cIAI) e sulle infezioni complicate del tratto urinario (cUTI), compresa pielonefrite (N = 431)è stata diarrea. Le reazioni avverse che si sono verificate più frequentemente (≥ 2%) nei pazienti che ricevevano Recarbrio in uno studio di Fase III su HAP o VAP (N = 266) sono state diarrea, alanina aminotransferasi aumentata e aspartato aminotransferasi aumentata.
    Tabella riassuntiva delle reazioni avverse
    Le seguenti reazioni avverse sono state segnalate durante studi clinici di Fase II (imipenem/cilastatina più relebactam, con la partecipazione di 431 pazienti) e di Fase III (Recarbrio, con la partecipazione di 266 pazienti) e con imipenem/cilastatina negli studi clinici o nell'esperienza post-marketing con imipenem/cilastatina (vedere Tabella 3).
    Le reazioni avverse sono classificate per sistemi e organi e per frequenza secondo MedDRA. Le categorie di frequenza si basano sulle seguenti convenzioni: molto comune (≥ 1/10), comune (≥ 1/100, < 1/10), non comune (≥ 1/1.000, < 1/100), raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000), molto raro (< 1/10.000) e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
    Tabella 3: Frequenza delle reazioni avverse classificate per sistemi e organi
    Classificazione per sistemi e organi
    Comune
    Non comune
    Raro
    Molto raro
    Non nota
    Infezioni ed infestazioni
     
     
    Colite pseudomembranosa*
    Candidiasi*
     
    Gastroenterite*
     
    Patologie del sistema emolinfopoietico
     
    Eosinofilia*
    Pancitopenia*
    Neutropenia*
    Leucopenia*
    Trombocitopenia*
    Trombocitosi*
    Agranulocitosi*
    Anemia emolitica*
    Depressione midollare*
     
    Disturbi del sistema immunitario
     
     
    Reazioni anafilattiche*
     
     
     
    Patologie del sistema nervoso
     
    Crisi convulsive*
    Allucinazioni*
    Stati confusionali*
    Attività mioclonica*
    Capogiro*
    Sonnolenza*
    Encefalopatia*
    Parestesia*
    Tremore focale*
    Perversione del gusto*
    Peggioramento di miastenia gravis*
    Cefalea*
    Agitazione*
    Discinesia*
    Patologie dell'orecchio e del labirinto
     
     
    Perdita dell'udito*
    Vertigine*
    Tinnito*
     
    Patologie cardiache
     
     
     
    Cianosi*
    Tachicardia*
    Palpitazioni*
     
    Patologie vascolari
    Tromboflebite*
    Ipotensione*
     
    Rossore*
     
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
     
     
     
    Dispnea*
    Iperventilazione*
    Dolore faringeo*
     
    Patologie gastrointestinali
    Diarrea*
    Nausea*
    Vomito*
     
     
    Colorazione dei denti e/o della lingua*
    Colite emorragica*
    Dolore addominale*
    Bruciore di stomaco*
     
     
     
     
     
    Glossite*
    Ipertrofia delle papille della lingua*
    Salivazione aumentata*
     
    Patologie epatobiliari
    Alanina aminotransferasi aumentata*
    Aspartato aminotransferasi aumentata*
     
    Insufficienza epatica*
    Epatite*
    Epatite fulminante*
    Ittero*
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
    Eruzione cutanea (ad es., esantematica)*
    Orticaria*
    Prurito*
    Necrolisi epidermica tossica*
    Angioedema*
    Sindrome di Stevens-Johnson*
    Eritema multiforme*
    Dermatite esfoliativa*
    Iperidrosi*
    Modificazioni del tessuto cutaneo*
     
    Patologie del sistema muscoloscheletric
    o e del tessuto connettivo
     
     
     
    Poliartralgia*
    Dolore alla spina dorsale toracica*
     
    Patologie renali e urinarie
     
    Aumenti della creatinina sierica*
    Insufficienza renale acuta*
    Oliguria/anuria*
    Poliuria*
    Colore anormale delle urine (innocuo e non deve essere confuso con l'ematuria)*
     
     
    Patologie dell'apparato
    riproduttivo e della mammella
     
     
     
     
    Prurito vulvare*
     
    Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione
     
    Febbre*
    Dolore locale e indurimento nella sede di iniezione*
     
    Fastidio al torace* Astenia/debolezza*
     
    Esami diagnostici
    Aumenti della fosfatasi alcalina sierica*
    Test di Coombs positivo*
    Tempo di protrombina prolungato*
    Emoglobina ridotta*
    Aumenti della bilirubina sierica*
    Aumenti dell'azoto ureico
    ematico*
     
     
     
    Latticodei drogenasi ematica aumentata*
    *segnalato con imipenem/cilastatina negli studi clinici o nell'esperienza post-marketing con imipenem/cilastatina
    † segnalato con imipenem/cilastatina più relebactam negli studi di Fase II (N = 431) e di Fase III (N = 266)

    Segnalazione delle reazioni avverse sospette

    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite l'Agenzia Italiana del Farmaco, sito web: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Recarbrio
    In caso di sovradosaggio, interrompere la terapia con Recarbrio, trattare in base ai sintomi e istituire un trattamento di supporto generale. Imipenem, cilastatina e relebactam possono essere eliminati tramite emodialisi. Non sono disponibili informazioni cliniche sull'utilizzo dell'emodialisi per il trattamento di un sovradosaggio.

    Scadenza

    Polvere secca
    30 mesi.
    Dopo ricostituzione e diluizione
    Le soluzioni diluite devono essere usate immediatamente. L'intervallo di tempo compreso tra l'inizio della ricostituzione e la fine dell'infusione endovenosa non deve superare le due ore.

    Conservazione

    Questo medicinale non richiede alcuna temperatura particolare di conservazione. Tenere i flaconcini nell'imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.
    Per le condizioni di conservazione dopo la ricostituzione e la diluizione del medicinale vedere paragrafo 6.3.

    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


       © 2022 EDRA S.p.A. - P.iva 08056040960
      DPO - dpo@lswr.it