Mircera 100 mcg/0,3 ml soluzione iniettabile uso sottocutaneo o endovenoso siringa preriempita
Mircera 120 mcg/0,3 ml soluzione iniettabile uso sottocutaneo o endovenoso siringa preriempita
Mircera 150 mcg/0,3 ml soluzione iniettabile uso sottocutaneo o endovenoso siringa preriempita
Mircera 200 mcg/0,3 ml soluzione iniettabile uso sottocutaneo o endovenoso siringa preriempita
Mircera 250 mcg/0,3 ml soluzione iniettabile uso sottocutaneo o endovenoso siringa preriempita
Mircera 30 mcg/0,3 ml soluzione iniettabile uso sottocutaneo o endovenoso siringa preriempita
Mircera 360 mcg/0,6 ml soluzione iniettabile uso sottocutaneo o endovenoso siringa preriempita
Mircera 50 mcg/0,3 ml soluzione iniettabile uso sottocutaneo o endovenoso siringa preriempita
Mircera 75 mcg/0,3 ml soluzione iniettabile uso sottocutaneo o endovenoso siringa preriempita
Il trattamento deve essere iniziato sotto la supervisione di un medico esperto nel trattamento di pazienti con compromissione renale.
Posologia
Trattamento dell'anemia sintomatica in pazienti con malattia renale cronica.
Sintomi e sequele dell'anemia possono variare in funzione dell'età, del sesso e del carico complessivo della malattia; è necessario che il decorso clinico e le condizioni del singolo paziente siano valutati dal medico. Il trattamento deve essere somministrato per via sottocutanea o endovenosa per aumentare l'emoglobina fino a un livello non superiore a 12 g/dL (7,45 mmol/L). La via sottocutanea è da preferirsi in pazienti non sottoposti a emodialisi per evitare punture alle vene periferiche.
In considerazione della variabilità intrapaziente, possono essere occasionalmente rilevati, in un paziente, singoli valori di emoglobina superiori e inferiori al livello di emoglobina desiderato. La variabilità dell'emoglobina deve essere gestita attraverso l'aggiustamento della dose, considerando un intervallo target di emoglobina tra 10 g/dL (6,21 mmol/L) e 12 g/dL (7,45 mmol/L). Deve essere evitato un livello prolungato di emoglobina superiore a 12 g/dL (7,45 mmol/L); le indicazioni per una appropriata correzione del dosaggio nel caso vengano osservati valori di emoglobina superiori a 12 g/dL (7,45 mmol/L) sono riportate di seguito.
Deve essere evitato un incremento dell'emoglobina maggiore di 2 g/dL (1,24 mmol/L) in pazienti adulti e 1 g/dL (0.62 mmol/L) in pazienti pediatrici nell'arco di quattro settimane. Se ciò si verifica, si deve procedere ad una appropriata correzione del dosaggio, come indicato.
I pazienti devono essere monitorati attentamente per garantire che venga utilizzata la più bassa dose efficace autorizzata del trattamento per controllare adeguatamente i sintomi dell'anemia mantenendo la concentrazione di emoglobina inferiore o uguale a 12 g/dL (7,45 mmol/L).
Deve essere prestata cautela nell'incremento delle dosi di trattamento in pazienti con insufficienza renale cronica. Nei pazienti con una scarsa risposta emoglobinica al trattamento devono essere prese in considerazione spiegazioni alternative per tale scarsa risposta (vedere paragrafi 4.4 e 5.1).
Si raccomanda di monitorare l'emoglobina ogni due settimane fino alla stabilizzazione e successivamente a intervalli regolari (vedere paragrafo 4.4).
Pazienti adulti che non stanno ricevendo la terapia con un agente stimolante l'eritropoiesi (ESA):
Per aumentare i livelli di emoglobina a un valore maggiore di 10 g/dL (6,21 mmol/L), la dose iniziale raccomandata in pazienti non dializzati è 1,2 microgrammi/kg di peso corporeo, somministrata una volta ogni mese come singola iniezione sottocutanea.
In alternativa, una dose iniziale di 0,6 microgrammi/kg di peso corporeo può essere somministrata una volta ogni due settimane come singola iniezione endovenosa o sottocutanea in pazienti dializzati o non dializzati.
Se la velocità di incremento dell'emoglobina è inferiore a 1,0 g/dL (0,621 mmol/L) nel corso di un mese, la dose può essere aumentata del 25% circa rispetto alla dose precedente. Ulteriori aumenti del 25% circa possono essere apportati a intervalli mensili fino al raggiungimento del livello target di emoglobina riferito al singolo paziente.
Se la velocità di incremento dell'emoglobina supera i 2 g/dL (1,24 mmol/L) in un mese o se il livello di emoglobina aumenta e si avvicina a 12 g/dL (7,45 mmol/L), la dose deve essere ridotta del 25% circa. Se il livello di emoglobina continua ad aumentare, la terapia deve essere interrotta fino a quando il livello di emoglobina inizia a scendere; a questo punto la terapia deve essere iniziata nuovamente con una dose inferiore del 25% circa rispetto all'ultima somministrata. In seguito all'interruzione della somministrazione si prevede una riduzione dell'emoglobina di circa 0,35 g/dL (0,22 mmol/L) alla settimana. Le correzioni della dose non devono essere apportate con frequenza superiore a una volta al mese.
I pazienti trattati una volta ogni due settimane, nei quali la concentrazione di emoglobina è superiore a 10 g/dL (6,21 mmol/L), possono ricevere la Metossipolietilenglicole-epoetina Beta somministrata una volta al mese utilizzando una dose doppia rispetto a quella precedentemente somministrata una volta ogni due settimane.
Pazienti adulti che stanno ricevendo la terapia con un ESA:
I pazienti in trattamento con un ESA possono passare a metossipolietilenglicole-epoetina beta somministrato una volta al mese come singola iniezione endovenosa o sottocutanea. La dose iniziale di MIRCERA è stabilita in base alla dose settimanale precedentemente calcolata di darbepoetina alfa o epoetina, al momento della sostituzione della terapia, come descritto nella Tabella 1. La prima iniezione deve essere effettuata in corrispondenza della successiva somministrazione prevista dalla precedente terapia con darbepoetina alfa o epoetina.
Tabella 1: Dosi iniziali di metossipolietilenglicole-epoetina beta per pazienti adulti che stanno ricevendo la terapia con un ESA
Precedente dose settimanale di darbepoetina alfa endovena o sottocute(microgrammi/settimana)
|
Precedente dose settimanale di epoetina endovena o sottocute (UI/settimana)
|
Dose mensile di metossipolietilenglicole-epoetina beta endovena o sottocute (microgrammi/una volta al mese)
|
<40
|
<8000
|
120
|
40-80
|
8000-16000
|
200
|
>80
|
>16000
|
360
|
Se occorre un aggiustamento della dose per mantenere la concentrazione target di emoglobina al di sopra di 10 g/dL (6,21 mmol/L) è possibile aumentare la dose mensile del 25% circa.
Se la velocità di incremento dell'emoglobina supera i 2 g/dL (1,24 mmol/L) in un mese o se il livello di emoglobina aumenta e si avvicina a 12 g/dL (7,45 mmol/L), la dose deve essere ridotta del 25% circa. Se il livello di emoglobina continua ad aumentare, la terapia deve essere interrotta fino a quando il livello di emoglobina inizia a scendere; a questo punto la terapia deve essere iniziata nuovamente con una dose inferiore del 25% circa rispetto all'ultima somministrata. In seguito all'interruzione della somministrazione si prevede una riduzione dell'emoglobina di circa 0,35 g/dL (0,22 mmol/L) alla settimana. Le correzioni della dose non devono essere apportate con frequenza superiore a una volta al mese.
Poiché nei pazienti in dialisi peritoneale l'esperienza con il trattamento è limitata, in questi pazienti si raccomandano il monitoraggio regolare dell'emoglobina e la stretta aderenza alle linee guida per l'aggiustamento della dose.
Pazienti pediatrici di età compresa tra i 3 mesi ed inferiore ai 18 anni che stanno ricevendo la terapia con un ESA:
I pazienti pediatrici il cui livello di emoglobina è stato stabilizzato con il trattamento con un ESA possono passare a metossipolietilenglicole-epoetina beta somministrata una volta ogni 4 settimane come singola iniezione endovenosa o sottocutanea, mantenendo la stessa via di somministrazione. La dose iniziale di metossipolietilenglicole-epoetina beta è stabilita in base alla dose settimanale complessiva di ESA calcolata al momento della sostituzione della terapia (Tabella 2).
Tabella 2. Dosi iniziali di metossipolietilenglicole-epoetina beta per pazienti pediatrici di età compresa tra i 3 mesi ed inferiore ai 18 anni che stanno ricevendo la terapia con un ESA
Dose settimanale precedente di darbepoetina alfa (microgrammi/settimana)
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Dose settimanale precedente di epoetina (IU/settimana)
|
Dose ogni 4 settimane di metossipolietilenglicole-epoetina beta (microgrammi)
|
9 - <12
|
2000 - <2700
|
30
|
12 - <15
|
2700 - <3500
|
50
|
15 - <24
|
3500 - <5500
|
75
|
24 - <30
|
5500 - <6500
|
100
|
30 - <35
|
6500 - <8000
|
120
|
35 - <47
|
8000 - <10000
|
150
|
47 - <60
|
10000 - <13000
|
200
|
60 - <90
|
13000 - <20000
|
250
|
≥90
|
≥20000
|
360
|
Le siringhe preriempite non sono progettate per la somministrazione di dosi parziali. A causa dei dosaggi disponibili delle siringhe preriempite, i pazienti pediatrici che devono essere trattati con una dose di ESA <9 microgrammi/settimana (darbepoetina alfa) o <2000 UI/settimana di epoetina, non devono passare a metossipolietilenglicole-epoetina beta.
Se occorre un aggiustamento della dose per mantenere la concentrazione target di emoglobina al di sopra di 10 g/dL, la dose somministrata ogni 4 settimane può essere aggiustata del 25% circa.
Se l'incremento dell'emoglobina supera 1 g/dL (0,62 mmol/L) in 4 settimane o se il livello di emoglobina è in aumento e si avvicina a 12 g/dL (7,45 mmol/l), la dose di metossipolietilenglicole-epoetina beta deve essere ridotta del 25% circa.
Se il livello di emoglobina continua ad aumentare in seguito alla riduzione della dose, la terapia deve essere interrotta fino a quando il livello di emoglobina inizia a scendere; a questo punto la terapia deve essere iniziata nuovamente con una dose inferiore del 25% circa rispetto all'ultima somministrata.
Le modifiche alla dose non devono essere apportate con frequenza superiore a una volta ogni 4 settimane.
Interruzione del trattamento
Il trattamento è in genere a lungo termine. Tuttavia, se necessario, può essere interrotto in qualsiasi momento.
Dose dimenticata
Se si dimentica una dose di trattamento, la dose dimenticata deve essere somministrata il prima possibile e la somministrazione di trattamento deve essere ripresa alla frequenza di somministrazione prescritta.
Popolazione pediatrica
La sicurezza e l'efficacia di metossipolietilenglicole-epoetina beta in pazienti pediatrici di età inferiore a 3 mesi non è stata stabilita. Non vi sono dati disponibili.
Popolazioni speciali
Pazienti con compromissione epatica
Nei pazienti con compromissione epatica non sono richieste modifiche della dose iniziale o delle regole di correzione del dosaggio (vedere paragrafo 5.2).
Popolazione anziana
Negli studi clinici, il 24% dei pazienti trattati con metossipolietilenglicole-epoetina beta era di età compresa tra 65 e 74 anni, mentre il 20% aveva un'età uguale o superiore ai 75 anni di età. Non è richiesto aggiustamento della dose per i pazienti di età uguale o superiore a 65 anni.
Metodo di somministrazione
Il trattamento deve essere somministrato per via sottocutanea o endovenosa. MIRCERA può essere somministrato per via sottocutanea nell'addome, nel braccio o nella coscia. Tutti e tre i siti di iniezione sono egualmente idonei. Per le istruzioni relative alla somministrazione del medicinale, vedere paragrafo 6.6.
La sicurezza e l'efficacia della terapia con Metossipolietilenglicole-epoetina Beta non sono state stabilite in altre indicazioni, compreso il trattamento dell'anemia nei pazienti affetti da tumore.
Deve essere prestata cautela nell'incremento delle dosi di metossipolietilenglicole-epoetina beta in pazienti con insufficienza renale cronica poiché dosi cumulative elevate di epoetina possono essere associate ad un aumentato rischio di mortalità e di gravi eventi cardiovascolari e cerebrovascolari. Nei pazienti con una scarsa risposta emoglobinica alle epoetine, devono essere prese in considerazione spiegazioni alternative alla base della scarsa risposta (vedere paragrafi 4.2 e 5.1).
Popolazione pediatrica
I pazienti pediatrici, in particolare i bambini di età inferiore a 1 anno, devono essere attentamente valutati prima di passare da un altro trattamento con ESA e il livello di emoglobina deve essere stabilizzato prima del cambio di trattamento. Dopo il cambio dell'ESA, si raccomanda di monitorare l'emoglobina ogni 4 settimane.
Se la dose attuale di ESA è < 9 microgrammi/settimana di darbepoetina alfa o <2000 UI/settimana di epoetina, il paziente non deve passare a methoxy polietilenglicole-epoetina beta, poiché il dosaggio più basso disponibile per la siringa pre-riempita è di 30 microgrammi. Si raccomanda di non somministrare dosi parziali con siringhe preriempite.
Si raccomanda una terapia di integrazione del ferro per tutti i pazienti che presentino valori di ferritina sierica inferiori a 100 microgrammi/L o con una saturazione della transferrina inferiore al 20%. Per assicurare un'eritropoiesi efficace, lo stato del ferro deve essere valutato in tutti i pazienti prima e durante il trattamento.
La mancata risposta al trattamento con metossipolietilenglicole-epoetina beta richiede una ricerca dei fattori causali. La carenza di ferro, acido folico o vitamina B12 riduce l'efficacia degli ESA e pertanto deve essere corretta. La risposta eritropoietica può essere compromessa anche da infezioni concomitanti, episodi infiammatori o traumatici, perdita di sangue occulto, emolisi, tossicità severa da alluminio, patologie ematologiche preesistenti o fibrosi del midollo osseo. La valutazione deve comprendere una conta reticolocitaria. Se vengono escluse tutte le patologie citate e il paziente presenta un calo improvviso dell'emoglobina, associato a reticolocitopenia e anticorpi anti-eritropoietina (AEAB), è necessario considerare un esame del midollo osseo per escludere la diagnosi di aplasia eritroide pura (Pure Red Cell Aplasia, PRCA). In caso di diagnosi di aplasia eritroide pura, la terapia con metossipolietilenglicole-epoetina beta deve essere sospesa e i pazienti non devono essere trattati con un altro ESA.
I medici possono richiedere al titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio di testare o ritestare i campioni di siero in un laboratorio di riferimento in caso di PRCA mediata da AEAB sospetta o confermata oppure in caso di perdita inspiegata dell'effetto terapeutico durante il trattamento con metossipolietilenglicole-epoetina beta (ad es. osservata a livello clinico con anemia severa e bassa conta dei reticolociti).
Sono stati segnalati casi di aplasia eritroide pura causata dagli anticorpi anti-eritropoietina in associazione a tutti gli ESA, incluso metossipolietilenglicole-epoetina beta. Questi anticorpi hanno mostrato reazione crociata con tutti gli ESA e i pazienti con presenza sospetta o confermata di anticorpi anti-eritropoietina non devono essere trattati con metossipolietilenglicole-epoetina beta (vedere paragrafo 4.8).
PRCA in pazienti con epatite C: in caso di riduzione paradossa dell'emoglobina e insorgenza di anemia severa associata a una bassa conta reticolocitaria, il trattamento con epoetina deve essere interrotto e devono essere eseguiti test anticorpali anti-eritropoietina. Alcuni casi sono stati segnalati in pazienti con epatite C trattati con interferone e ribavirina e terapia concomitante con epoetine. Le epoetine non sono approvate per il trattamento dell'anemia associata a epatite C.
Monitoraggio della pressione arteriosa: come con altri ESA, la pressione arteriosa può aumentare durante il trattamento con metossipolietilenglicole-epoetina beta. La pressione arteriosa deve essere adeguatamente controllata in tutti i pazienti prima, all'inizio e durante il trattamento con metossipolietilenglicole-epoetina beta. In caso di ipertensione difficile da controllare con un trattamento farmacologico o con la dieta, la dose deve essere ridotta o il trattamento deve essere sospeso (vedere paragrafo 4.2).
In associazione al trattamento con epoetina sono state riferite severe reazioni avverse di natura cutanea (SCAR), tra cui sindrome di Stevens-Johnson (SJS) e necrolisi epidermica tossica (TEN), che possono essere potenzialmente letali o letali (vedere paragrafo 4.8). I casi più severi sono stati osservati con le epoetine a lunga durata d'azione. Al momento della prescrizione, i pazienti devono essere informati dei segni e sintomi delle reazioni cutanee e devono essere monitorati attentamente per rilevare l'eventuale comparsa di tali reazioni. Se si rilevano segni e sintomi indicativi di tali reazioni, metossipolietilenglicole-epoetina beta deve essere sospeso immediatamente e si deve valutare un trattamento alternativo. Nei pazienti che a causa dell'utilizzo di metossipolietilenglicole-epoetina beta sviluppano una reazione cutanea severa, come la SJS o la TEN, il trattamento con ESA non deve essere ripreso in nessun caso.
Concentrazione di emoglobina: in pazienti con malattia renale cronica, la concentrazione di mantenimento dell'emoglobina non deve superare il limite superiore del livello di emoglobina target raccomandato nel paragrafo 4.2. Negli studi clinici è stato osservato un rischio aumentato di morte, di gravi eventi cardiovascolari, inclusa la trombosi, o eventi cerebrovascolari che includono l'ictus quando sono stati somministrati ESA, per raggiungere un livello target di emoglobina superiore a 12 g/dL (7,5 mmol/L) (vedere paragrafo 4.8).
Studi clinici controllati non hanno dimostrato benefici significativi attribuibili alla somministrazione di epoetine, quando la concentrazione di emoglobina viene aumentata oltre il livello necessario a controllare i sintomi dell'anemia e ad evitare trasfusioni ematiche.
La sicurezza e l'efficacia del trattamento con metossipolietilenglicole-epoetina beta non sono state stabilite per i pazienti affetti da emoglobinopatie, convulsioni, emorragie o anamnesi recenti di emorragie con necessità di trasfusioni oppure con livelli di piastrine superiori a 500 x 109/L. In questi pazienti deve essere pertanto prestata cautela.
Effetto sulla crescita tumorale: metossipolietilenglicole-epoetina beta, come gli altri ESA, è un fattore di crescita che stimola principalmente la produzione di eritrociti. I recettori dell'eritropoietina possono essere espressi sulla superficie di una varietà di cellule tumorali. Come con tutti gli altri fattori di crescita, esiste il rischio che gli ESA possano stimolare la crescita di qualsiasi tipo di neoplasia maligna. Due studi clinici controllati in cui venivano somministrate epoetine a pazienti affetti da diverse neoplasie, tra cui il cancro della testa e del collo e il carcinoma mammario, hanno mostrato una mortalità eccessiva inspiegata.
L'impiego scorretto di metossipolietilenglicole-epoetina beta da parte di individui sani può causare un aumento eccessivo dell'emoglobina. Questo può essere associato a complicanze cardiovascolari potenzialmente letali.
Tracciabilità: al fine di migliorare la tracciabilità dei prodotti medicinali biologici, il nome e il numero di lotto del prodotto somministrato deve essere registrato in modo chiaro.
Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per mL, cioè essenzialmente ‘senza sodio'.
(a) Riassunto del profilo di sicurezza
I dati sulla sicurezza raccolti dagli studi clinici comprendono 3.042 pazienti adulti affetti da malattia renale cronica, tra cui 1.939 trattati con Metossipolietilenglicole-epoetina Beta e 1.103 con un altro ESA. Si prevede che circa il 6% dei pazienti adulti trattati con metossipolietilenglicole-epoetina beta manifesti reazioni avverse. La reazione avversa segnalata con maggiore frequenza è stata l'ipertensione (comune).
(b) Tabella delle reazioni avverse
Le reazioni avverse riportate nella Tabella 3 sono indicate secondo il sistema di classificazione per sistemi e organi MedDRA e secondo categoria di frequenza. Le categorie di frequenza sono definite usando la seguente convenzione: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Tabella 3: Reazioni avverse attribuite al trattamento con metossipolietilenglicole-epoetina beta in pazienti adulti affetti da malattia renale cronica. Le reazioni avverse osservate solo successivamente alla commercializzazione sono contrassegnate (*).
Classificazione per sistemi e organi
|
Frequenza
|
Reazione avversa
|
Patologie del sistema emolinfopoietico
|
Non comune
|
Trombocitopenia*
|
Non nota
|
Aplasia eritroide pura*
|
Disturbi del sistema immunitario
|
Raro
|
Ipersensibilità
|
Non nota
|
Reazione anafilattica*
|
Patologie del sistema nervoso
|
Non comune
|
Cefalea
|
Raro
|
Encefalopatia ipertensiva
|
Patologie vascolari
|
Comune
|
Ipertensione
|
|
|
Trombosi* |
Raro
|
|
Raro
|
Embolia polmonare*
|
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
|
Raro
|
Eruzione cutanea; eruzione maculopapulosa
|
Non nota
|
Sindrome di Stevens-Johnson/necrolisi epidermica tossica*
|
Traumatismi, intossicazioni e complicazioni da procedura
|
Non comune
|
Trombosi al sito diaccesso vascolare
|
(c) Descrizione delle reazioni avverse selezionate
Pazienti adulti
Successivamente alla commercializzazione sono stati segnalati casi di trombocitopenia. Negli studi clinici si è osservata una lieve diminuzione della conta piastrinica che rimaneva entro il normale intervallo.
Conte piastriniche inferiori a 100 x 109/L sono state osservate nel 7% dei pazienti adulti trattati con metossipolietilenglicole-epoetina beta e nel 4% dei pazienti adulti trattati con altri ESA, durante lo sviluppo clinico. In uno studio sulla sicurezza post-autorizzazione con lunga esposizione al trattamento, fino a 8,4 anni, sono state registrate conte piastriniche basali inferiori a 100 x 109/L nel 2,1% dei pazienti adulti nel gruppo trattato con metossipolietilenglicole-epoetina beta e nel 2,4% dei pazienti adulti nel gruppo trattato con altri ESA. Durante lo studio sono state osservate annualmente conte piastriniche inferiori a 100 x 109/L nel 1,5-3,0% dei pazienti adulti trattati con metossipolietilenglicole-epoetina beta e nel 1,6-2,5% dei pazienti adulti trattati con altri ESA.
Dati provenienti da uno studio controllato con epoetina alfa o darbepoetina alfa hanno riportato un'incidenza di ictus come comune. Uno studio sulla sicurezza post-autorizzazione ha evidenziato una incidenza di ictus analogo tra i gruppi trattati con metossipolietilenglicole-epoetina beta (6,3%) ed ESA di riferimento (epoetina alfa, darbepoetina alfa ed epoetina beta) (7%).
Come con altri ESA, successivamente alla commercializzazione sono stati riportati casi di trombosi, compresi casi di embolia polmonare (vedere paragrafo 4.4).
Aplasia eritroide pura (PRCA) mediata da anticorpi neutralizzanti anti-eritropoietina è stata segnalata, con frequenza non nota. In caso venga diagnosticata la PRCA, la terapia con metossipolietilenglicole-epoetina beta deve essere sospesa e i pazienti non devono essere trattati con altre proteine eritropoietiche ricombinanti (vedere paragrafo 4.4).
Popolazione pediatrica
Nei due studi pediatrici, la popolazione pediatrica studiata comprende un totale di 104 pazienti, di cui 12 di età inferiore ai 5 anni, 36 di età compresa tra 5 e 11 anni e 56 di età compresa tra 12 e 17 anni. Il profilo di sicurezza di metossipolietilenglicole-epoetina beta, nei pazienti pediatrici inclusi nei suddetti due studi, era complessivamente coerente con quello noto per la popolazione adulta, sulla base della bassa esposizione del paziente in questi studi (vedere paragrafo 5.1).
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato all'indirizzo
https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.