Cos'č Mibeg?
Mibeg č un farmaco a base del principio attivo Iobenguano (123i) Preparazione Iniettabile , appartenente alla categoria degli Radiofarmaceutici diagnostici e nello specifico Altri radiofarmaceutici diagnostici per la rilevazione di tumori. E' commercializzato in Italia dall'azienda Curium Italy S.r.l. .
Mibeg puņ essere prescritto con RicettaOSP - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, utilizzabili esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile .
Mibeg puņ essere prescritto con Ricetta
Confezioni
Mibeg 74 MBq/ml soluzione iniettabile 1 flaconcino multidose 10 ml
Informazioni commerciali sulla prescrizione
Titolare: Curium Netherlands BV
Concessionario:Curium Italy S.r.l.
Ricetta:OSP - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, utilizzabili esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile
Classe:C
Principio attivo:Iobenguano (123i) Preparazione Iniettabile
Gruppo terapeutico:Radiofarmaceutici diagnostici
ATC:V09IX01 - 123I-iobenguano
Forma farmaceutica: soluzione (uso interno)
Concessionario:
Ricetta:
Classe:
Principio attivo:
Gruppo terapeutico:
ATC:
Forma farmaceutica: soluzione (uso interno)
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Indicazioni
Perché si usa Mibeg? A cosa serve?
Questo medicinale è solo per uso diagnostico.
- Rilevazione dei tumori neuroendocrini come feocromocitomi, paragangliomi, chemodectomi e ganglioneuromi.
- Rilevazione, stadiazione e follow-up nella terapia dei neuroblastomi.
- Valutazione dell'uptake di iobenguano (123I) per pianificare la terapia.
- Studi sulla funzionalità della midollare del surrene (iperplasia) e del miocardio (innervazione simpatica).
Posologia
Come usare Mibeg: Posologia
Posologia
Adulti
L'intervallo di attività raccomandato è 110-400 Mbq sulla base di un paziente di peso medio (70 kg).
Popolazione anziana
Non sono necessari particolari schemi di dosaggio nel paziente anziano.
Compromissione renale
È necessario valutare attentamente l'attività da somministrare, poiché in questi pazienti è possibile una maggiore esposizione alle radiazioni.
Popolazione pediatrica
L'uso nei bambini e negli adolescenti deve essere valutato attentamente, in base alle necessità cliniche e valutando il rapporto rischio-beneficio in questo gruppo di pazienti. Le attività da somministrare ai bambini e agli adolescenti possono essere calcolate in base alla scheda di dosaggio EANM (2016) utilizzando la seguente formula:
A[MBq] Somministrata = Attività di base x Coefficiente (con un'attività di base pari a 28,0).
Peso [kg]
|
Coefficiente
|
Peso [kg]
|
Coefficiente
|
Peso [kg]
|
Coefficiente
|
3
|
1
|
22
|
5.29
|
42
|
9.14
|
4
|
1.14
|
24
|
5.71
|
44
|
9.57
|
6
|
1.71
|
26
|
6.14
|
46
|
10.00
|
8
|
2.14
|
28
|
6.43
|
48
|
10.29
|
10
|
2.71
|
30
|
6.86
|
50
|
10.71
|
12
|
3.14
|
32
|
7.29
|
52-54
|
11.29
|
14
|
3.57
|
34
|
7.72
|
56-58
|
12.00
|
16
|
4.00
|
36
|
8.00
|
60-62
|
12.71
|
18
|
4.43
|
38
|
8.43
|
64-66
|
13.43
|
20
|
4.86
|
40
|
8.86
|
68
|
14.00
|
Nei bambini molto giovani (fino a 1 anno), per ottenere immagini di qualità sufficiente è necessaria una dose minima di 37 MBq.
La sicurezza e l'efficacia di MIBEG non sono state stabilite nei pazienti pediatrici di età <1 mese. Non sono disponibili dati.
Modo di somministrazione
Flacone multidose.
MIBEG viene somministrato per iniezione endovenosa lenta (almeno 5 minuti) o per infusione (vedere paragrafi 4.4 e 4.8). Se necessario, è possibile aumentare il volume da somministrare mediante diluizione.
Il pH basso della soluzione può causare dolore nel sito di iniezione (vedere paragrafo 4.8). Si raccomanda un lavaggio con soluzione salina dopo la somministrazione di MIBEG.
Per le istruzioni sulla diluizione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 12.
Per la preparazione del paziente, vedere paragrafo 4.4.
Acquisizione dell'immagine:
- Imaging dei tumori neuroendocrini: 24 ore dopo la somministrazione di MIBEG si possono acquisire immagini scintigrafiche anteriori e posteriori dell'intero organismo e/o immagini degli spot pertinenti e/o immagini SPECT. Queste scansioni sono eventualmente ripetute dopo 48 ore.
- Imaging miocardico: imaging planare anteriore del torace a 15 minuti (immagine iniziale) e a 4 ore (immagine tardiva) dopo la somministrazione di MIBEG eventualmente seguita infine da tomografia computerizzata a emissione di singoli fotoni (SPECT).
Controindicazioni
Quando non dev'essere usato Mibeg
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Avvertenze speciali e precauzioni di impiego
Cosa serve sapere prima di prendere Mibeg
Possibilità di reazioni di ipersensibilità o reazioni anafilattiche
In caso di reazioni di ipersensibilità o reazioni anafilattiche, deve essere interrotta immediatamente la somministrazione del medicinale e, se necessario, deve essere iniziato un trattamento per via endovenosa. Per consentire l'intervento immediato in caso di emergenze, devono essere subito disponibili i medicinali e le apparecchiature necessari, come ad esempio il tubo endotracheale e il ventilatore.
Giustificazione del rapporto rischio-beneficio individuale
Per ogni paziente, l'esposizione alle radiazioni deve essere giustificata dal probabile beneficio.
L'attività somministrata deve sempre essere pari al livello più basso ragionevolmente ottenibile per ottenere le informazioni diagnostiche richieste.
Pazienti con compromissione del sistema nervoso simpatico
Nei pazienti affetti da condizioni cliniche che influenzano il funzionamento del sistema nervoso o simpatico, come ad esempio le sindromi parkinsoniane, si può osservare una diminuzione dell'uptake cardiaco di MIBEG a prescindere dalla patologia cardiaca.
Compromissione renale
In questi pazienti è necessaria un'attenta valutazione del rapporto rischio-beneficio, poiché è possibile un aumento dell'esposizione alle radiazioni.
L'insufficienza renale grave può alterare i risultati dell'imaging poiché iobenguano (123I) viene escreto principalmente attraverso i reni.
Popolazione pediatrica
Per informazioni sull'uso nella popolazione pediatrica, vedere paragrafo 4.2.
È necessaria cautela nel valutare l'indicazione, perché la dose efficace per MBq è superiore a quella per gli adulti (vedere paragrafo 11).
Preparazione del paziente
- Prima del trattamento (normalmente 4 emivite biologiche), deve essere interrotta l'assunzione dei farmaci che riducono o che possono ridurre l'uptake di MIBEG (vedere paragrafo 4.5).
- Per minimizzare la dose di radiazioni della ghiandola tiroidea, l'uptake tiroideo di ioduro libero deve essere impedito utilizzando iodio stabile somministrato per via orale:
- Negli adulti, il blocco tiroideo deve essere eseguito circa 1 ora prima dell'iniezione di MIBEG, mediante singola somministrazione di ioduro di potassio (130 mg) o iodato di potassio (170 mg) (vedere la Tabella 1 di seguito).
- Negli adolescenti, nei bambini e nei neonati, il blocco tiroideo deve essere eseguito mediante somministrazione di ioduro di potassio o di iodato di potassio, circa 1 ora prima dell'iniezione di MIBEG, la sera del giorno dell'iniezione e il giorno successivo (in totale, 3 assunzioni in 2 giorni). Le dosi raccomandate per il blocco tiroideo devono basarsi sulla fascia di età del paziente (vedere la Tabella 1 di seguito).
Tabella 1: Dosi raccomandate per la somministrazione, per il blocco tiroideo in neonati, bambini, adolescenti e adulti
Fascia di età del paziente
|
Ioduro di potassio (mg)
|
Iodato di
potassio (mg)
|
Neonati (da 1 mese a 3 anni) *
|
32
|
42
|
Bambini (da 3 a 12 anni) *
|
65
|
85
|
Adolescenti (>12 anni) *
|
130
|
170
|
Adulti **
|
130
|
170
|
* sono richieste 3 somministrazioni in 2 giorni
** è richiesta una sola somministrazione
- Nei pazienti con anamnesi di incompatibilità allo iodio è possibile utilizzare perclorato di potassio o perclorato di sodio.
- Nei bambini e nei neonati, potrebbe essere necessaria la sedazione per acquisire le immagini SPECT.
- Il paziente deve essere ben idratato prima dell'inizio dell'esame e invitato a urinare il più spesso possibile nelle prime ore dopo l'esame, al fine di ridurre le radiazioni.
Avvertenze specifiche
L'uptake di iobenguano (123I) nei granuli cromaffini potrebbe, teoreticamente, causare una rapida secrezione di noradrenalina che può indurre una crisi ipertensiva. Ciò richiede il monitoraggio costante del paziente durante la somministrazione. MIBEG deve essere somministrato lentamente (vedere paragrafi 4.2 e 4.8).
L'iniezione paravenosa deve essere evitata, dato il rischio di necrosi tissutale locale (vedere paragrafo 4.8). L'iniezione deve essere rigorosamente endovenosa per evitare il deposito e l'irradiazione locale di MIBEG. In caso di iniezione paravenosa, l'inoculazione deve essere immediatamente interrotta e la sede di iniezione riscaldata e tenuta a riposo in posizione elevata. In caso di radionecrosi, potrebbe essere necessario un intervento chirurgico.
Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per flaconcino, cioè essenzialmente “senza sodio”.
Per le precauzioni relative al rischio ambientale, vedere paragrafo 6.6.
Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione
Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Mibeg
È stato accertato o si presume che i seguenti farmaci possano prolungare o ridurre l'uptake di iobenguano nei tumori della cresta neurale:
- è stato osservato che la nifedipina (un calcio-antagonista) prolunga la ritenzione di iobenguano;
- è stata osservata una diminuzione dell'uptake durante regimi terapeutici che prevedevano la somministrazione di
- reserpina, labetalolo, calcio-antagonisti (diltiazem, nifedipina, verapamil), antidepressivi triciclici (amitriptilina, imipramina e derivati), , agenti simpaticomimetici ( presenti nei decongestionanti nasali quali fenilefrina, efedrina o fenilpropanolamina);cocaina, fenotiazina.
Questi farmaci devono essere sospesi prima della somministrazione di iobenguano (123I) (di solito 4 emivite biologiche per consentire il completo wash-out).
Fertilitą, gravidanza e allattamento
Donne in età fertile
Quando è prevista la somministrazione di radiofarmaci a una donna in età fertile, è importante determinare un'eventuale gravidanza. Ogni donna che abbia saltato un ciclo mestruale deve essere considerata gravida fino a prova contraria. In caso di dubbi sulla sua possibile gravidanza (se la donna ha saltato un ciclo mestruale, se il ciclo mestruale è molto irregolare, ecc.), si devono offrire alla paziente tecniche alternative che non facciano uso di radiazioni ionizzanti (se disponibili).
Gravidanza
Le procedure con radionuclidi eseguite su donne gravide espongono a dosi di radiazioni anche il feto. Pertanto, durante la gravidanza dovrebbero essere eseguite solo le indagini essenziali, quando il probabile beneficio supera di gran lunga i rischi sostenuti dalla madre e dal feto.
Allattamento
Prima di somministrare radiofarmaci a una madre che allatta, si raccomanda di valutare la possibilità di posticipare la somministrazione dei radionuclidi fino alla fine dell'allattamento e stabilire se sono stati scelti i radiofarmaci più appropriati, tenendo in considerazione l'escrezione di attività nel latte materno.
Iobenguano (123I) viene parzialmente escreto nel latte umano. Se la somministrazione è considerata necessaria, l'allattamento deve essere interrotto per tre giorni scartando il latte prelevato.
Effetti sulla capacitą di guidare veicoli e sull'uso di macchinari
MIBEG non altera o altera in modo trascurabile la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.
Effetti indesiderati
Quali sono gli effetti collaterali di Mibeg
Elenco tabellare delle reazioni avverse
La tabella seguente riporta le reazioni avverse ordinate in base alla classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA.
Le frequenze sono definite come segue: molto comune ≥1/10; comune da ≥ 1/100 a <1/10; non comune da ≥1/1.000 a <1/100, raro da ≥1/10.000 a <1/1.000; molto raro <1/10.000; frequenza non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Classificazione per sistemi e organi (SOC)
|
Reazioni avverse*
|
Frequenza
|
Disturbi del sistema immunitario
|
Ipersensibilità
Reazioni anafilattoidi
|
Non nota
|
Patologie del sistema nervoso
|
Capogiro
Cefalea
Parestesia
|
Non nota
|
Patologie cardiache
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Tachicardia
Palpitazioni
|
Non nota
|
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
|
Dispnea.
|
Non nota
|
Patologie vascolari
|
Ipertensione transitoria.
Vampate
|
Non nota
|
Patologie gastrointestinali
|
Crampi addominali, dolore addominale
Nausea
Vomito
|
Non nota
|
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
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Orticaria
Rash
Eritema
|
Non nota
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Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
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Dolore in sede di iniezione
Edema localizzato
Reazione in sede di iniezione
Sensazione di caldo
Brividi di freddo
|
Non nota
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Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura
|
Radionecrosi dopo somministrazione paravenosa del farmaco.
|
Non nota
|
* Reazioni avverse derivate da segnalazioni spontanee
Descrizione di reazioni avverse selezionate
Crisi catecolaminica
Quando il farmaco viene somministrato troppo velocemente, possono manifestarsi palpitazioni, tachicardia, dispnea, sensazione di caldo, ipertensione transitoria, crampi e dolore addominali già durante o subito dopo la somministrazione (vedere paragrafi 4.2 e 4.4). Questi sintomi scompaiono entro un'ora.
Ipersensibilità
Si sono verificati casi di ipersensibilità, ad es. arrossamento, rash, eritema, orticaria, nausea, brividi di freddo e altri sintomi di reazioni anafilattiche (vedere paragrafo 4.4).
Reazioni nella sede di iniezione dovute alla somministrazione paravenosa
Sono state segnalate somministrazioni paravenose locali che possono causare reazioni tissutali locali, come ad esempio dolore in sede di iniezione, edema localizzato e radionecrosi (vedere paragrafo 4.4).
Consigli generali
L'esposizione alle radiazioni ionizzanti è correlata all'induzione di cancro e, potenzialmente, allo sviluppo di difetti ereditari. Considerato che la dose efficace è di 5,2 mSv, quando si somministra l'attività massima raccomandata di 400 MBq è prevedibile che queste reazioni avverse si verifichino con una bassa probabilità.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio-rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
Sovradosaggio
Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Mibeg
Questo medicinale deve essere utilizzato da personale autorizzato in ambiente ospedaliero. Il rischio di sovradosaggio è quindi teorico.
Nel caso di somministrazione di un sovradosaggio di radiazioni con MIBEG, la dose assorbita dal paziente deve essere ridotta, laddove possibile, aumentando l'eliminazione del radionuclide dall'organismo mediante diuresi forzata e svuotamento frequente della vescica.
L'effetto del sovradosaggio di MIBEG è dovuto al rilascio di adrenalina. L'effetto è di breve durata e richiede misure di supporto mirate per abbassare la pressione arteriosa. È necessario iniettare tempestivamente un bloccante alfa-adrenergico a rapida azione (fentolamina) seguito da un betabloccante (propranololo). In considerazione della via di eliminazione renale, il mantenimento del massimo flusso di urina possibile è fondamentale per ridurre l'influenza delle radiazioni.
MIBEG non è dializzabile. Può essere utile stimare la dose efficace applicata.
Scadenza
20 ore dalla data e ora di calibrazione.
Dopo l'apertura, conservare in frigorifero (2°C – 8°C) ed utilizzare entro 8 ore.
Conservazione
Il medicinale deve essere conservato a temperatura non superiore a 25°C. Non congelare.
Conservare nella confezione originale per tenerlo al riparo dalla luce.
Se è previsto un uso multidose, ogni prelievo del farmaco deve essere effettuato in condizioni asettiche ed utilizzato entro 8 ore dal prelievo della prima aliquota.
La conservazione deve essere conforme alle normative nazionali per i materiali radioattivi.
Elenco degli eccipienti
Acido citrico monoidrato, sodio citrato diidrato, acido gentisico, rame solfato pentaidrato, stagno (II) solfato, iobenguano solfato, acqua per preparazioni iniettabili.
Il pH del prodotto è 3,5-4,5.