Il test di provocazione bronchiale aspecifico con Metacolina viene impiegato per la diagnosi di iperreattività bronchiale e condizioni asmatiche in pazienti che non hanno manifestazioni cliniche di asma.
I flaconi di metacolina (1% e 6,4%) e quelli tampone/controllo per la metacolina 1% vanno reidratati al momento dell'uso con 3 ml di acqua per preparazioni iniettabili.
Il tampone/controllo della metacolina 6,4% è già fornito come soluzione pronta per l'uso.
Il tampone/controllo deve essere utilizzato sia come controllo che per le successive diluizioni della metacolina già ricostituita per mantenere l'isotonicità della soluzione.
Le soluzioni sono somministrate per via inalatoria intrabronchiale per cui si consiglia l'uso di un nebulizzatore collegato ad un dosimetro alimentato da aria compressa. Poiché la dose di farmaco erogata dipende sia dalla concentrazione della soluzione che dal consumo di farmaco nella unità di tempo, si raccomanda la accurata taratura della ampolla del nebulizzatore che ha, in genere, la capacità di 2 ml. Il consumo del nebulizzatore varia a seconda del tipo da 10 a 20 microlitri/secondo.
Per l'esecuzione del test di broncocostrizione, che si esegue generalmente su soggetti in buone condizioni ventilatorie di base (FEV1 non inferiore all'80% del teorico), le modalità consigliate sono le seguenti:
Per calcolare i dosaggi bisogna naturalmente tenere conto del consumo dell'ampolla del nebulizzatore e del tempo di erogazione.
La tab. 1 riporta un esempio di schema di somministrazione con l'uso di soluzioni di metacolina 1%.
Tab. 1 - Esempio di concentrazioni ottenibili con metacolina 1%.
Nell'esempio si utilizza un nebulizzatore che eroga 15 µl/secondo.
|
n° inalazioni |
dose singola in mcg |
dose cumulata in mcg |
Controllo tampone |
5 |
- |
- |
Sol.metacolina 0,2% |
1 |
30 |
30 |
|
1 |
30 |
60 |
|
2 |
60 |
120 |
|
4 |
120 |
240 |
Sol. metacolina 1% |
1 |
150 |
390 |
|
2 |
300 |
690 |
|
4 |
600 |
1.290 |
|
8 |
1200 |
2.490 |
Nel caso si vogliano utilizzare concentrazioni di metacolina superiori a quelle ottenibili con la preparazione all'1% (10.000 mcg/ml) si utilizzerà la preparazione al 6,4%, eseguendo le diluizioni per raddoppio (1:2, 1:4, 1:8, ecc.) utilizzando procedure che assicurino il mantenimento della sterilità delle soluzioni. Le diluizioni si preparano con il tampone/controllo, presente nella confezione, al momento dell'uso. La tab. 2 riporta un esempio di schema di somministrazione con diluizioni ottenibili con metacolina 6,4%.
Tab. 2 - Esempio di concentrazioni ottenibili con metacolina 6,4%
Nell'esempio vengono erogati 45 µl per volta (es. 3 x 15 µl)
Diluizione |
Conc. mcg/ml
|
Erog. mcg/dose |
Dose cumulata mcg |
1:2048 |
30 |
1,4 |
1,4 |
1:1024 |
60 |
2,8 |
4,2 |
1:512 |
120 |
5,6 |
9,8 |
1:256 |
250 |
11,2 |
21 |
1:128 |
500 |
22,5 |
43 |
1: 64 |
1000 |
45 |
88 |
1: 32 |
2000 |
90 |
178 |
1: 16 |
4000 |
180 |
358 |
1: 8 |
8000 |
360 |
718 |
1:4 |
16000 |
720 |
1438 |
1:2 |
32000 |
1440 |
2878 |
- |
64000* |
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|
* La preparazione al 6,4% (64.000 mcg/ml) non va utilizzata come tale per il test di provocazione ma serve come base per l'allestimento delle varie diluizioni, preparate utilizzando i flaconi di tampone/controllo annessi alla confezione.
È comunque opportuno che le somministrazioni di metacolina si concludano nell'arco di 20 minuti, tempo che rappresenta la durata d'azione della metacolina.
La broncocostrizione indotta da metacolina è reversibile in breve tempo con l'inalazione di beta-mimetici.
Il risultato del test di provocazione aspecifica con metacolina viene espresso usualmente come PD20 FEV1, che è la dose di metacolina espressa in microgrammi che provoca una caduta dei 20% del FEV1 rispetto al valore basale. Poiché è raro che si osservi sperimentalmente un calo del FEV1 esattamente del 20%, tale dato deve essere solitamente estrapolato. Un metodo molto utilizzato è quello della interpolazione grafica. Si costruisce una curva dose-risposta in scala semilogaritmica riportando la percentuale di variazione del FEV1 sull'asse delle ordinate ed il logaritmo della dose (espressa in mcg) sull'asse delle ascisse. Si congiungono i punti immediatamente sopra e sotto il valore prescelto (20%) e si estrapola la dose di metacolina (mcg) corrispondente ad un calo del 20% rispetto al basale.
In alternativa al metodo della interpolazione grafica, sono oggi facilmente disponibili dei programmi per personal computer che consentono la estrapolazione automatica ed istantanea della PD20.
Per quanto riguarda l'interpretazione dei risultati, il test si considera solitamente positivo se il paziente risponde con una PD20 inferiore a 1.600 mcg cumulativi; l'iperreattività è considerata di grado lieve per PD20 tra 1.600 e 800 mcg, di grado medio tra 800 e 400 mcg, di grado elevato tra 400 e 100 mcg.
Ipersensibilità già nota verso i componenti o sostanze strettamente correlate dal punto di vista chimico. Soggetti con asma clinicamente manifesto, dispnea. Test di funzionalità polmonare basale molto bassi (FEV volume espiratorio massimo al secondo < 80% del teorico). Impiego in soggetti in trattamento con beta-bloccanti in quanto la risposta alla metacolina può essere aumentata e prolungata.
Soggetti con precedenti manifestazioni di anafilassi.
Soggetti con storia di asma o febbre da fieno non devono fisicamente maneggiare la polvere di metacolina.
Gravidanza ed allattamento.
Non sottoporre a test di provocazione bronchiale aspecifico con metacolina bambini di età inferiore a 5 anni.
È necessario avere la disponibilità immediata dell'equipaggiamento e dei farmaci idonei al trattamento di emergenza in caso di severa broncocostrizione.
Evitare l'assunzione di preparati a base di vitamina C prima dell'esecuzione del test (v. interazioni).
La somministrazione per via inalatoria intrabronchiale di metacolina in pazienti affetti da malattie cardiovascolari con bradicardia, epilessia, ulcera gastroduodenale, malattie tiroidee, vagotomia, ostruzioni delle vie urinarie, deve avvenire sotto stretta osservazione medica.
Per assicurare un uso efficace e sicuro del test è opportuno che i pazienti siano informati dei sintomi che possono comparire nel corso del procedimento diagnostico e delle misure adatte a farvi fronte.
L'uso associato di beta-bloccanti può aumentare e prolungare la risposta alla metacolina.
L'acido ascorbico può ridurre significativamente la reattività alla metacolina mediante l'interferenza con il metabolismo delle prostaglandine.
L'atropina inibisce la risposta al test di provocazione con metacolina.
Tutte le terapie utilizzate nel trattamento di malattie respiratorie croniche o di disturbi respiratori in genere (fenoterolo, ipratropio bromuro, prednisone, terfenadina, teofillina, cromoglicato di sodio, ecc.) possono potenzialmente interferire con l'interpretazione del test.
Da non usare in gravidanza e durante l'allattamento.
Il test di provocazione bronchiale con metacolina deve essere effettuato entro dieci giorni dall'inizio dell'ultima mestruazione o non oltre due settimane successive ad un test di gravidanza negativo.
Non noti.
Sistema nervoso centrale: mal di testa e sensazione di testa vuota, stato di ipereccitabilità.
Effetti gastrointestinali: irritazione della gola.
Effetti respiratori: oppressione toracica, dispnea, tosse, aumento delle secrezioni ed esacerbazione della sintomatologia asmatica.
Apparato urinario: aumento della peristalsi degli ureteri.
Effetti dermatologici: prurito.
In caso di sovradosaggio può sopravvenire una reazione sincopale con arresto cardiaco e perdita di coscienza. Ciò, di solito, consegue a somministrazione di metacolina per via orale o iniettiva. Misure correttive sono rappresentate dalla somministrazione i.m. o e.v. di 0,5 - 1 mg di atropina solfato.
3 anni.
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare per la conservazione.
Una volta ricostituita, la soluzione va conservata in frigorifero tra +2 e +8°C e utilizzata, comunque, entro le 24 ore.
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