Le reazioni avverse identificate solo durante la sorveglianza successivamente all'immissione in commercio e per le quali non è possibile stimare una frequenza, sono elencate sotto la voce “non nota”; vedere note a piè di pagina.
Tabella 3 Reazioni avverse segnalate negli studi clinici o durante la sorveglianza successivamente all'immissione in commercio, in pazienti con LNH e LLC trattati con MabThera, in monoterapia/mantenimento o in associazione a chemioterapia
Classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA
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Molto comune
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Comune
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Non comune
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Raro
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Molto raro
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Non nota
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Infezioni ed infestazioni
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infezioni batteriche, infezioni virali,
+bronchite
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sepsi,
+infezione
polmonare,
+infezione
febbrile,
+herpes zoster,
+infezione
delle vie respiratorie,
infezioni micotiche,
infezioni a eziologia sconosciuta,
+bronchite acuta,
+sinusite,
epatite B1
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infezioni virali gravi2,
Pneumocystis jirovecii
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PML
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meningoencefalit e enterovirale2,3
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Patologie del sistema emolinfopoieti co
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neutropenia, leucopenia,
+neutropenia
febbrile,
+trombocitopenia
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anemia,
+pancitopenia,
+granulocitopenia
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disturbi della coagulazione,
anemia aplastica, anemia emolitica,
linfoadenopatia
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aumento transitorio nel siero del livello delle IgM4
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neutropenia tardiva4
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Disturbi del sistema immunitario
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reazioni correlatea infusione5, angioedema
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ipersensibilità
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anafilassi
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sindrome da lisi tumorale,
sindrome da rilascio di citochine5,
malattia da siero
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trombocitopenia acuta reversibile correlata a infusione5
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Disturbi del metabolismo e della nutrizione
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iperglicemia,
calo ponderale,
edema periferico,
edema della faccia,
LDH aumentata,
ipocalcemia
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Disturbi psichiatrici
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depressione,
nervosismo
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Patologie del sistema nervoso
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parestesia,
ipoestesia,
agitazione,
insonnia,
vasodilatazione,
capogiro,
ansia
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disgeusia
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neuropatia periferica,
paralisi del nervo facciale6
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neuropatia cranica, perdita di altri sensi6
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Patologie dell'occhio
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disturbo della lacrimazione,
congiuntivite
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perdita severa della vista6
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Patologie dell'orecchio e del labirinto
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tinnito,
dolore all'orecchio
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perdita dell'udito6
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Patologie cardiache
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+infarto
miocardico5,7,
aritmia,
+fibrillazione
atriale,
tachicardia,
+disturbo cardiaco
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+insufficienza
ventricolare sinistra,
+tachicardia
sopraventricol are,
+tachicardia
ventricolare,
+angina,
+ischemia
miocardica,
bradicardia
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patologie cardiache severe5, 7
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insufficienza cardiaca5, 7
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Patologie vascolari
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ipertensione,
ipotensione ortostatica, ipotensione
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vasculite (soprattutto cutanea),
vasculite leucocitoclastica
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Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
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broncospasmo5,
malattia respiratoria,
dolore toracico,
dispnea,
tosse aumentata,
rinite
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asma,
bronchiolite obliterante, malattia polmonare, ipossia
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malattia polmonare interstiziale8
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insufficienza respiratoria5
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infiltrazione polmonare
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Patologie gastrointestina li
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nausea
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vomito,
diarrea,
dolore addominale, disfagia,
stomatite,
stipsi,
dispepsia,
anoressia,
irritazione della gola
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dilatazione addominale
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perforazione gastrointestina le8
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Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
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prurito, eruzione cutanea,
+alopecia
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orticaria,
sudorazione, sudorazioni notturne,
+patologie della cute
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reazioni cutanee bollose severe, sindrome di Stevens- Johnson,
necrolisi epidermica tossica (sindrome di Lyell)8
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Patologie del sistema muscoloschelet rico e del tessuto connettivo
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ipertonia,
mialgia,
artralgia,
dolore dorsale,
dolore al collo,
dolore
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Patologie renali e urinarie
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insufficienza renale5
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Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazi one
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febbre,
brividi,
astenia,
cefalea
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dolore tumorale,
rossore,
malessere,
sindrome da freddo,
+stanchezza,
+tremore,
+insufficienza
multi-organo5
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dolore in sede di infusione
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Esami diagnostici
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livelli di IgG ridotti
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Per ciascuna voce, la frequenza si è basata sulle reazioni di qualsiasi grado (da lieve a severo) ad eccezione delle voci contrassegnate con “+” dove la frequenza si è basata solo sulle reazioni severe (≥ grado 3 secondo i criteri di tossicità comuni NCI). È riportata solo la frequenza più elevata osservata negli studi.
1 Include riattivazione e infezioni primarie; frequenza basata sul regime R-FC nella LLC recidiva/refrattaria.
2 Vedere anche la sottostante sezione “Infezioni”.
3 Osservate durante la sorveglianza successivamente all'immissione in commercio.
4 Vedere anche la sottostante sezione “Reazioni avverse ematologiche”.
5 Vedere anche la sottostante sezione relativa alle reazioni correlate all'infusione. Raramente riportati casi fatali.
6 Segni e sintomi di neuropatia dei nervi cranici. Si è manifestata in tempi diversi fino a vari mesi dal completamento della terapia con MabThera.
7 Osservate soprattutto in pazienti con precedenti patologie cardiache e/o chemioterapia cardiotossica e sono state soprattutto
associate con reazioni correlate all'infusione.
8 Inclusi casi fatali.
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I seguenti termini sono stati riportati come reazioni avverse durante gli studi clinici; tuttavia, sono stati riportati con un'incidenza simile o inferiore nei bracci MabThera rispetto ai bracci di controllo: tossicità ematologica, infezione neutropenica, infezioni del tratto urinario, disturbi del sensorio, piressia.
Segni e sintomi caratteristici di una reazione correlata a infusione sono stati segnalati in più del 50% dei pazienti in studi clinici e sono stati osservati soprattutto durante la prima infusione, generalmente nelle prime due ore. Questi sintomi comprendono soprattutto febbre, brividi e rigor. Altri sintomi includono rossore, angioedema, broncospasmo, vomito, nausea, orticaria/eruzione cutanea, stanchezza, cefalea, irritazione della gola, rinite, prurito, dolore, tachicardia, ipertensione, ipotensione, dispnea, dispepsia, astenia e sintomi della sindrome da lisi tumorale. Reazioni severe correlate a infusione (come broncospasmo, ipotensione) si sono manifestate fino al 12% dei casi.
Ulteriori reazioni riportate in alcuni casi sono state infarto del miocardio, fibrillazione atriale, edema polmonare e trombocitopenia acuta reversibile. Esacerbazione di condizioni cardiache preesistenti come angina pectoris o insufficienza cardiaca congestizia oppure patologie cardiache severe (insufficienza cardiaca, infarto del miocardio, fibrillazione atriale), edema polmonare, insufficienza multiorgano, sindrome da lisi tumorale, sindrome da rilascio da citochine, insufficienza renale e insufficienza respiratoria sono state segnalate con una frequenza inferiore o sconosciuta. L'incidenza di sintomi correlati a infusione è sostanzialmente ridotta con le infusioni successive ed è < 1% dei pazienti, dall'ottavo ciclo di trattamento contenente MabThera.
Descrizione di una selezione di reazioni avverse
Infezioni
MabThera induce deplezione delle cellule B nel 70-80% circa dei pazienti, ma questo evento è stato associato ad una diminuzione delle immunoglobuline sieriche solo in una minoranza di pazienti.
Infezioni localizzate da candida come da Herpes zoster sono state riportate con una incidenza più elevata nel braccio contenente MabThera in studi randomizzati. Infezioni severe sono state riportate nel 4% circa dei pazienti trattati con MabThera in monoterapia. Frequenze più elevate di tutte le infezioni, incluse infezioni di grado 3 o 4, sono state osservate durante il trattamento di mantenimento con MabThera della durata di due anni se confrontate con l'osservazione. Non si è verificata tossicità cumulativa in termini di infezioni riportate nel periodo di trattamento della durata di due anni. In aggiunta, durante il trattamento con MabThera sono state riportate altre infezioni virali gravi, sia nuove, che riattivate o esacerbate, alcune delle quali sono state fatali. La maggior parte dei pazienti aveva ricevuto MabThera in associazione alla chemioterapia o come parte di un trapianto di cellule staminali ematopoietiche. Esempi di queste infezioni virali gravi sono infezioni causate da virus erpetici (Citomegalovirus, Virus Varicella Zoster e Herpes Simplex), JC virus (leucoencefalopatia multifocale progressiva (PML)), enterovirus (meningoencefalite) e virus dell'epatite C (vedere paragrafo 4.4). Durante gli studi clinici sono stati anche riportati casi di PML ad esito fatale che si sono verificati dopo la progressione della malattia e il ritrattamento. Sono stati riportati casi di riattivazione di epatite B, la maggior parte dei quali si è verificata in pazienti che hanno ricevuto MabThera in associazione con chemioterapia citotossica. In pazienti con LLC recidiva/refrattaria, l'incidenza di infezione di epatite B di grado 3/4 (riattivazione e infezione primaria) è stata del 2% in R-FC vs 0% in FC. Si è osservata progressione del sarcoma di Kaposi in pazienti esposti a MabThera con sarcoma di Kaposi pre-esistente. Questi casi si sono verificati in indicazioni non approvate e la maggior parte dei pazienti era HIV positiva.
Reazioni avverse ematologiche
Negli studi clinici con impiego di MabThera in monoterapia somministrato per 4 settimane, anomalie ematologiche si sono verificate in una minoranza di pazienti e sono state generalmente lievi e reversibili. Neutropenia severa (grado 3/4) è stata riportata nel 4,2% dei pazienti, anemia nell'1,1% e trombocitopenia nell'1,7% dei pazienti. Durante il trattamento di mantenimento con MabThera della durata di due anni, leucopenia (5% vs 2%, grado 3/4) e neutropenia (10% vs 4%, grado 3/4) sono state riportate con un'incidenza più elevata quando confrontate con l'osservazione. L'incidenza di trombocitopenia è stata bassa (< 1%, grado 3/4) e non è stata differente tra i bracci di trattamento.
Durante il trattamento negli studi con MabThera in associazione con chemioterapia, leucopenia di grado 3/4 (R-CHOP 88% vs CHOP 79%, R-FC 23% vs FC 12%), neutropenia (R-CVP 24% vs CVP 14%; R-CHOP 97% vs CHOP 88%, R-FC 30% vs FC 19% nella LLC precedentemente non trattata), pancitopenia (R-FC 3% vs FC 1% nella LLC precedentemente non trattata), sono state riportate generalmente con frequenze più elevate quando confrontate con chemioterapia da sola. Comunque, l'incidenza più elevata di neutropenia in pazienti trattati con MabThera e chemioterapia non è stata associata ad una incidenza più alta di infezioni e infestazioni se confrontata con pazienti trattati con sola chemioterapia. Studi sulla LLC precedentemente non trattata e in recidiva/refrattaria hanno stabilito che nel 25% dei pazienti trattati con R-FC la neutropenia è stata prolungata (definita come conta dei granulociti neutrofili inferiore a 1x109/L tra il Giorno 24 e il Giorno 42 dopo l'ultima dose) o si è verificata con un esordio tardivo (definito come conta dei granulociti neutrofili inferiore a 1x109/L oltre il Giorno 42 dopo l'ultima dose nei pazienti che non avevano una precedente neutropenia prolungata o che avevano recuperato prima del Giorno 42) dopo il trattamento con MabThera e FC. Non sono state riportate differenze nell'incidenza di anemia. Sono stati riportati alcuni casi di neutropenia tardiva che si sono verificati più di quattro settimane dopo l'ultima infusione di MabThera. Nello studio di prima linea sulla LLC, i pazienti in stadio Binet C hanno manifestato più eventi avversi nel braccio R-FC rispetto al braccio FC (R-FC 83% vs FC 71%). Nello studio sulla LLC recidiva/refrattaria, è stata riportata trombocitopenia di grado 3/4 nell'11% dei pazienti nel gruppo R- FC vs il 9% dei pazienti nel gruppo FC.
Negli studi con MabThera in pazienti con macroglobulinemia di Waldenström, aumenti transitori dei livelli sierici di IgM sono stati osservati dopo l'inizio del trattamento, i quali possono essere associati con iperviscosità e sintomi correlati. L'aumento transitorio di IgM generalmente ritorna almeno al livello basale entro 4 mesi.
Reazioni avverse cardiovascolari
Negli studi clinici con MabThera in monoterapia sono state riportate reazioni cardiovascolari nel 18,8% dei pazienti con ipotensione e ipertensione quali eventi più frequentemente segnalati. Sono stati riportati durante l'infusione casi di aritmia di grado 3 o 4 (incluse tachicardia ventricolare e sopraventricolare) e angina pectoris. Durante il trattamento di mantenimento, l'incidenza di disordini cardiaci di grado 3/4 è stata paragonabile tra i pazienti trattati con MabThera e l'osservazione. Eventi cardiaci sono stati riportati come reazioni avverse gravi (inclusa la fibrillazione atriale, l'infarto del miocardio, l'insufficienza ventricolare sinistra, l'ischemia del miocardio) nel 3% dei pazienti trattati con MabThera in confronto a < 1% dell'osservazione. Negli studi di valutazione di MabThera in associazione con chemioterapia, l'incidenza di aritmie cardiache di grado 3 e 4, soprattutto aritmie sopraventricolari come tachicardia e flutter/fibrillazione atriale, è stata più elevata nel gruppo R- CHOP (14 pazienti, 6,9%) se confrontato con il gruppo CHOP (3 pazienti, 1,5%). Tutte queste aritmie si sono verificate nel contesto dell'infusione di MabThera o sono state associate con condizioni predisponenti quali febbre, infezione, infarto acuto del miocardio o patologia respiratoria e cardiovascolare preesistente. Non è stata osservata differenza tra il gruppo R-CHOP e CHOP in termini di incidenza di altri eventi cardiaci di grado 3 e 4, inclusi l'insufficienza cardiaca, la patologia del miocardio e le manifestazioni di patologia delle arterie coronariche. Nella LLC, l'incidenza globale di disordini cardiaci di grado 3 o 4 è stata bassa sia nello studio di prima linea (4% R-FC, 3% FC) che nello studio sulla recidiva/refrattaria (4% R-FC, 4% FC).
Anziani (età pari o superiore a 65 anni):
L'incidenza delle reazioni avverse di tutti i gradi e di grado 3/4 è stata simile nei pazienti anziani rispetto a pazienti più giovani (età inferiore a 65 anni).
Malattia bulky
Si è verificata un'incidenza più elevata di reazioni avverse di grado 3/4 in pazienti con malattia bulky rispetto a pazienti senza malattia bulky (25,6% vs 15,4%). L'incidenza di reazioni avverse di ogni grado è stata simile in questi due gruppi.
Ritrattamento
La percentuale di pazienti che hanno riportato reazioni avverse durante il ritrattamento con ulteriori cicli di MabThera è stata simile alla percentuale di pazienti che hanno riportato reazioni avverse durante l'esposizione iniziale (reazioni avverse di ogni grado e di grado 3/4).
Sottopopolazioni di pazienti - Terapia di associazione con MabThera
Anziani (età pari o superiore a 65 anni)
L'incidenza di eventi avversi di grado 3/4 a livello dell'apparato emolinfopoietico è stata più alta in pazienti anziani se confrontati a pazienti più giovani (età inferiore a 65 anni), con leucemia linfatica cronica precedentemente non trattata o recidiva/refrattaria.
Esperienza clinica nel DLBCL/BL/BAL/BLL nei pazienti pediatrici
Riassunto del profilo di sicurezza
È stato condotto uno studio multicentrico, in aperto e randomizzato sulla chemioterapia “Lymphome Malin B” (LMB) con o senza MabThera in pazienti pediatrici (di età compresa tra 6 mesi e meno di 18 anni) affetti da DLBCL CD20 positivo/BL/BAL/BLL in stadio avanzato precedentemente non trattato.
Nel complesso, 309 pazienti pediatrici hanno ricevuto MabThera e sono stati inclusi nella popolazione dell'analisi di sicurezza. I pazienti pediatrici randomizzati al braccio sottoposto a chemioterapia LMB con MabThera o arruolati nella parte a braccio singolo dello studio sono stati trattati con MabThera a una dose da 375 mg/m2 di BSA e hanno ricevuto un totale di sei infusioni endovenose di MabThera (due durante ciascuno dei due cicli di induzione e una durante ciascuno dei due cicli di consolidamento dello schema LMB).
Il profilo di sicurezza di MabThera nei pazienti pediatrici (di età compresa tra 6 mesi e meno di 18 anni) affetti da DLBCL CD20 positivo/BL/BAL/BLL in stadio avanzato precedentemente non trattato è risultato tendenzialmente coerente con il profilo di sicurezza noto nei pazienti adulti affetti da LNH e LLC in termini di tipologia, natura e severità. Rispetto alla sola chemioterapia, l'aggiunta di MabThera al regime chemioterapico ha determinato un aumento del rischio di alcuni eventi, tra cui infezioni (ivi inclusa sepsi).
Esperienza clinica nell'artrite reumatoide
Riassunto del profilo di sicurezza
Il profilo di sicurezza globale di MabThera nell'artrite reumatoide si basa sui dati provenienti da pazienti trattati in studi clinici e dalla sorveglianza post-marketing.
Il profilo di sicurezza di MabThera in pazienti con artrite reumatoide da moderata a severa è riassunto nelle sezioni sottostanti. Negli studi clinici più di 3100 pazienti hanno ricevuto almeno un ciclo di trattamento e sono stati seguiti per un periodo variabile da 6 mesi a più di 5 anni; circa 2400 pazienti hanno ricevuto due o più cicli di trattamento con oltre 1000 pazienti sottoposti a 5 o più cicli. Le informazioni sulla sicurezza raccolte durante l'esperienza post-marketing riflettono il profilo atteso per le reazioni avverse già osservato negli studi clinici per MabThera (vedere paragrafo 4.4).
I pazienti hanno ricevuto 2 dosi da 1000 mg di MabThera separate da un intervallo di due settimane, in associazione a metotrexato (10-25 mg/settimana). Le infusioni di MabThera sono state somministrate dopo infusione endovenosa di 100 mg di metilprednisolone; i pazienti hanno anche ricevuto un trattamento con prednisone orale per 15 giorni.
Classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA
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Molto comune
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Comune
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Non comune
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Raro
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Molto raro
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Non nota
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Infezioni ed infestazioni
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infezione delle vie respiratorie superiori, infezioni delle vie urinarie
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bronchite, sinusite, gastroenterite, tinea pedis
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PML,
riattivazione dell'epatite B
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infezioni virali gravi1,2, meningoencefalite enterovirale2
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Patologie del sistema emolinfopoietico
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neutropenia3
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neutropenia tardiva4
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reazione simil- malattia da siero
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Disturbi del sistema immunitario
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5reazioni correlate a infusione (ipertensione, nausea, eruzione cutanea, piressia, prurito, orticaria, irritazione della gola, vampata di calore, ipotensione, rinite, rigor, tachicardia, stanchezza, dolore orofaringeo, edema periferico,
eritema)
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5reazioni correlate a infusione (edema generalizzato, broncospasmo, respiro sibilante, edema della laringe, edema angioneurotico, prurito generalizzato, anafilassi, reazione anafilattoide)
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Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
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Disturbi del metabolismo e della nutrizione
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ipercolesterolemia
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Disturbi psichiatrici
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depressione, ansia
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Patologie del sistema nervoso
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cefalea
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parestesia, emicrania,
capogiro, sciatica
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Patologie cardiache
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angina pectoris, fibrillazione atriale, insufficienza cardiaca, infarto
miocardico
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flutter atriale
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Patologie gastrointestinali
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Dispepsia, diarrea, reflusso gastroesofageo, ulcerazione della bocca, dolore addominale alto
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Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
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alopecia
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necrolisi epidermica tossica (sindrome di Lyell), sindrome di Stevens- Johnson7
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Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
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artralgia / dolore muscoloscheletrico, osteoartrite, borsite
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Esami diagnostici
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livelli di IgM ridotti 6
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livelli di IgG ridotti6
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1 Vedere anche la sezione infezioni di seguito.
2 Osservate durante la sorveglianza post-marketing.
3 Categoria di frequenza derivante dai valori di laboratorio raccolti nell'ambito del monitoraggio laboratoristico di routine negli studi clinici.
4 Categoria di frequenza derivante dai dati successivamente all'immissione in commercio.
5 Reazioni che si verificano durante o entro le 24 ore dall'infusione. Vedere anche il sottostante paragrafo sulle reazioni correlate all'infusione. Le IRR possono anche dipendere da ipersensibilità e/o dal meccanismo d'azione.
6 Include osservazioni raccolte nell'ambito del monitoraggio laboratoristico di routine.
7 Include casi fatali.
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Cicli ripetuti
Cicli ripetuti di trattamento sono associati ad un profilo di reazioni avverse simile a quello osservato in seguito alla prima esposizione. La percentuale di tutte le reazioni avverse successivamente alla prima esposizione a MabThera era più alta durante i primi 6 mesi e diminuiva in seguito. Questo si verificava soprattutto per le IRR (più frequentemente durante il primo trattamento), l'esacerbazione dell'artrite reumatoide e le infezioni; tutte queste erano più frequenti nei primi 6 mesi di trattamento.
Descrizione di una selezione di reazioni avverse
Reazioni correlate all'infusione
Negli studi clinici le reazioni avverse più frequenti dopo il trattamento con MabThera erano le IRR (vedere tabella 4). Tra i 3 189 pazienti trattati con MabThera, 1 135 (36%) hanno mostrato almeno una IRR con 733/3 189 (23%) pazienti che hanno manifestato una IRR successiva alla prima infusione del primo trattamento con MabThera. L'incidenza delle IRR diminuisce con le infusioni successive. Negli studi clinici meno dell'1% (17/3 189) dei pazienti ha manifestato una IRR grave. Non ci sono state IRR di grado 4 secondo i criteri comuni di tossicità (CTC) e nessun caso di morte dovuto a IRR negli studi clinici. La proporzione di eventi di grado 3 secondo CTC e le IRR che portavano alla sospensione del trattamento si riduceva nel corso dei trattamenti e risultavano rare dal terzo ciclo in poi. La premedicazione con glucocorticoide endovena ha ridotto in modo significativo l'incidenza e la gravità delle IRR (vedere paragrafi 4.2 e 4.4). Sono stati riportati casi severi di IRR con esito fatale nella fase post-marketing.
In uno studio disegnato per valutare la sicurezza di un'infusione più rapida di MabThera in pazienti affetti da artrite reumatoide, ai pazienti con artrite reumatoide attiva da moderata a severa che non hanno manifestato una IRR grave durante o entro le 24 ore successive alla prima infusione studiata, è stato concesso di sottoporsi a un'infusione endovenosa di MabThera della durata di 2 ore. I pazienti con anamnesi di grave reazione correlata a infusione di una terapia biologica per l'artrite reumatoide non sono stati ammessi allo studio. L'incidenza, le tipologie e la gravità delle IRR erano coerenti con i dati storici. Non sono state osservate IRR gravi.
Infezioni
L'incidenza globale di infezioni riportata negli studi clinici era di circa 94 su 100 pazienti/anno nel gruppo trattato con MabThera. Le infezioni erano soprattutto da lievi a moderate e comprendevano principalmente infezioni delle vie aeree superiori e del tratto urinario. L'incidenza delle infezioni gravi o che richiedevano antibiotico e.v. era di circa 4 su 100 pazienti/anno. L'incidenza delle infezioni gravi non ha mostrato alcun aumento significativo in seguito a cicli ripetuti con MabThera. Nel corso degli studi clinici sono state riportate infezioni del basso tratto respiratorio (inclusa polmonite), con incidenza simile nei gruppi trattati con MabThera rispetto ai gruppi di controllo.
Nell'esperienza successiva all'immissione in commercio, infezioni virali gravi sono state segnalate in pazienti con artrite reumatoide trattati con Rituximab.
Casi di leucoencefalopatia multifocale progressiva con esito fatale sono stati riportati in seguito all'uso di MabThera per il trattamento di patologie autoimmuni. Queste includono l'artrite reumatoide e patologie autoimmuni fuori indicazione, quali il Lupus Eritematoso Sistemico (LES) e la vasculite.
Sono stati riportati casi di riattivazione di epatite B in pazienti con linfoma non-Hodgkin che avevano ricevuto MabThera in combinazione con chemioterapia citotossica (vedere linfoma non-Hodgkin).
Molto raramente sono state anche riportate riattivazioni di infezione da epatite B in pazienti con artrite reumatoide che avevano ricevuto MabThera (vedere paragrafo 4.4).
Reazioni avverse cardiovascolari
Reazioni cardiache gravi sono state osservate con un'incidenza di 1,3 su 100 pazienti/anno tra quelli trattati con MabThera e 1,3 su 100 pazienti/anno nei pazienti trattati con placebo. La proporzione di pazienti con reazioni cardiache (tutte o gravi) non è aumentata nei vari cicli.
Eventi neurologici
Sono stati segnalati casi di sindrome encefalopatica posteriore reversibile (PRES)/sindrome leucoencefalopatica posteriore reversibile (RPLS). Segni e sintomi includevano disturbi della vista, mal di testa, convulsioni e alterazione dello stato mentale, con o senza ipertensione associata. Una diagnosi di PRES/RPLS richiede la conferma attraverso imaging cerebrale. I casi descritti presentavano fattori di rischio noti per PRES/RPLS, tra cui la malattia di base dei pazienti, ipertensione, terapia immunosoppressiva e/o chemioterapia.
Neutropenia
In seguito a trattamento con MabThera sono stati osservati casi di neutropenia, la maggior parte dei quali erano transitori e di intensità lieve o moderata. La neutropenia può verificarsi diversi mesi dopo la somministrazione di MabThera (vedere paragrafo 4.4).
Negli studi clinici controllati verso placebo, lo 0,94% (13/1 382) dei pazienti trattati con MabThera e lo 0,27% (2/731) dei pazienti trattati con placebo ha sviluppato neutropenia severa.
Nell'esperienza post-marketing eventi neutropenici, inclusa neutropenia ad esordio tardivo severo e persistente, alcuni dei quali sono stati associati ad infezioni fatali, sono stati segnalati raramente.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Sono stati segnalati molto raramente casi di necrolisi epidermica tossica (sindrome di Lyell) e sindrome di Stevens-Johnson, alcuni ad esito fatale.
Anomalie di laboratorio
In pazienti con artrite reumatoide trattati con MabThera è stata osservata ipogammaglobulinemia (IgG o IgM sotto il limite inferiore della norma). Non c'è stato aumento della percentuale di infezioni generali o gravi in seguito a bassi livelli di IgG o IgM (vedere paragrafo 4.4).
Nei pazienti pediatrici trattati con MabThera è stato osservato un piccolo numero di casi spontanei e di letteratura riferiti a ipogammaglobulinemia, in alcuni casi severi e che hanno richiesto una terapia sostitutiva con immunoglobuline a lungo termine. Le conseguenze della deplezione a lungo termine delle cellule B nei pazienti pediatrici non sono note.
Esperienza clinica nella granulomatosi con poliangite (GPA) e poliangite microscopica (MPA)
Nei pazienti adulti e pediatrici con GPA/MPA, il profilo di sicurezza globale di MabThera si basa sui dati ottenuti da pazienti trattati in 3 studi clinici e dalla sorveglianza successivamente all'immissione in commercio.
Induzione della remissione in pazienti adulti (Studio 1 su GPA/MPA)
Nello Studio 1 su GPA/MPA, 99 pazienti adulti sono stati trattati con MabThera (375 mg/m2, una volta alla settimana per 4 settimane) e glucocorticoidi per l'induzione della remissione della GPA e MPA (vedere paragrafo 5.1).
Le reazioni avverse emerse nello Studio 1 su GPA/MPA elencate nella tabella 5 con una categoria di frequenza di “comune” o “molto comune” rappresentano tutti gli eventi avversi che si sono manifestati con un'incidenza ≥ 5% nel gruppo MabThera e ad una frequenza più alta rispetto al gruppo di confronto.
Le reazioni avverse identificate solo durante la sorveglianza successivamente all'immissione in commercio, e per le quali non è possibile stimare una frequenza, sono elencate sotto la voce “non nota”; vedere note a piè di pagina.
Tabella 5 Reazioni avverse manifestatesi a 6 mesi in ≥ 5% dei pazienti che hanno ricevuto MabThera nell'ambito dello Studio 1 su GPA/MPA (Rituximab n=99), ad una frequenza più alta rispetto al gruppo di confronto, o durante la sorveglianza successivamente all'immissione in commercio.
Classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA
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Molto comune
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Comune
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Non nota
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Infezioni ed infestazioni
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infezioni delle vie urinarie, bronchite, herpes zoster, nasofaringite
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infezioni virali gravi1,2, meningoencefalite enterovirale1
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Patologie del sistema emolinfopoietico
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trombocitopenia
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Disturbi del sistema immunitario
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sindrome da rilascio di citochine
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Disturbi del metabolismo e della nutrizione
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iperkaliemia
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Disturbi psichiatrici
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insonnia
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Patologie del sistema nervoso
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capogiro, tremore
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Patologie vascolari
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ipertensione
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rossore
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Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
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tosse, dispnea, epistassi
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congestione nasale
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Patologie gastrointestinali
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diarrea
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dispepsia, stipsi
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Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
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acne
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Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
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spasmi muscolari, artralgia, dolore dorsale
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debolezza muscolare, dolore muscoloscheletrico, dolore agli arti
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Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione
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edema periferico
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Esami diagnostici
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emoglobina ridotta
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1 Osservate durante la sorveglianza successivamente all'immissione in commercio.
2 Vedere anche il paragrafo “Infezioni” di seguito.
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Terapia di mantenimento in pazienti adulti (Studio 2 su GPA/MPA)
Nello Studio 2 su GPA/MPA, 57 pazienti adulti in totale affetti da GPA e MPA attiva di grado severo sono stati trattati con MabThera per il mantenimento della remissione (vedere paragrafo 5.1).
Tabella 6 Reazioni avverse verificatesi in ≥ 5% dei pazienti che hanno ricevuto MabThera nell'ambito dello Studio 2 su GPA/MPA (Rituximab n=57), e ad una frequenza più alta rispetto al gruppo di confronto, o durante la sorveglianza post-marketing.
Classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA
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Molto comune
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Comune
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Non nota
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Infezioni ed infestazioni
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bronchite
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rinite
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infezioni virali gravi1,2, meningoencefalite
enterovirale1
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Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
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dispnea
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Patologie gastrointestinali
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diarrea
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Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione
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piressia, malattia simil-influenzale, edema periferico
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Traumatismi, intossicazioni e complicazioni da procedura
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reazioni correlate a infusione3
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1 Osservate durante la sorveglianza successivamente all'immissione in commercio.
2 Vedere anche il paragrafo “Infezioni” di seguito.
3 Informazioni più dettagliate sulle reazioni correlate a infusione sono fornite nel paragrafo “Descrizione di una selezione di reazioni avverse”.
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Il profilo di sicurezza complessivo è risultato coerente con quello ben definito di MabThera nelle indicazioni autoimmuni approvate, ivi incluse GPA e MPA. Nel complesso il 4% dei pazienti nel braccio trattato con MabThera ha manifestato eventi avversi che hanno comportato l'interruzione della terapia. Gli eventi avversi nel braccio trattato con MabThera erano, per la maggior parte, di intensità da lieve a moderata. Nel braccio trattato con MabThera nessun paziente ha sviluppato eventi avversi con esito fatale.
Gli eventi più frequentemente segnalati e considerati reazioni avverse da farmaco sono stati infezioni e reazioni correlate all'infusione.
Follow-up a lungo termine (Studio 3 su GPA/MPA)
In uno studio di sicurezza a lungo termine di tipo osservazionale, 97 pazienti affetti da GPA e MPA hanno ricevuto il trattamento con MabThera (media di 8 infusioni [intervallo da 1 a 28]) fino a un massimo di 4 anni, a discrezione dei rispettivi medici e secondo la loro pratica abituale. Il profilo di sicurezza complessivo è risultato coerente con quello ben definito di MabThera nell'artrite reumatoide, nella GPA e nella MPA, e non sono state segnalate nuove reazioni avverse.
Popolazione pediatrica
Uno studio in aperto a braccio singolo è stato condotto su 25 pazienti pediatrici affetti da GPA o MPA attiva di grado severo. Il periodo complessivo dello studio era costituito da una fase d'induzione della remissione, della durata di 6 mesi, con un follow-up della durata minima di 18 mesi e massima complessiva di 4,5 anni. Durante la fase di follow-up MabThera è stato somministrato a discrezione dello sperimentatore (17 su 25 pazienti hanno ricevuto un trattamento aggiuntivo con MabThera). Il trattamento concomitante con altre terapie immunosoppressive era consentito (vedere paragrafo 5.1).
Le reazioni avverse sono state considerate eventi avversi verificatisi con un'incidenza ≥ 10% e comprendevano: infezioni (17 pazienti [68%] nella fase d'induzione della remissione; 23 pazienti [92%] nel periodo complessivo dello studio), IRR (15 pazienti [60%] nella fase d'induzione della remissione; 17 pazienti [68%] nel periodo complessivo dello studio) e nausea (4 pazienti [16%] nella fase d'induzione della remissione; 5 pazienti [20%] nel periodo complessivo dello studio).
Durante il periodo complessivo dello studio il profilo di sicurezza di MabThera è risultato coerente con quello riportato nel corso della fase d'induzione della remissione.
Per tipologia, natura e severità degli eventi avversi, il profilo di sicurezza di MabThera in pazienti pediatrici affetti da GPA o MPA è risultato coerente con quello noto in pazienti adulti nelle indicazioni autoimmuni approvate, ivi incluse GPA o MPA nell'adulto.
Descrizione di una selezione di reazioni avverse
Reazioni correlate all'infusione
Nello Studio 1 su GPA/MPA (valutazione dell'induzione della remissione patologica in pazienti adulti), le IRR sono state definite come qualsiasi evento avverso verificatosi entro 24 ore dall'infusione e considerato correlato all'infusione dallo sperimentatore nella popolazione studiata per la sicurezza. Dei 99 pazienti trattati con MabThera, 12 (12%) hanno manifestato almeno una IRR. Tutte le IRR erano di grado 1 o 2 secondo CTC. L'IRR più comune comprendeva la sindrome da rilascio di citochine, vampate di calore, irritazione alla gola e tremore. MabThera è stato somministrato in associazione a glucocorticoidi per via endovenosa che possono ridurre l'incidenza e la severità di questi eventi.
Nello Studio 2 su GPA/MPA (valutazione della terapia di mantenimento in pazienti adulti), 7 su 57 (12%) pazienti nel braccio trattato con MabThera hanno manifestato almeno una IRR. L'incidenza dei sintomi indicativi di IRR è risultata maggiore durante o dopo la prima infusione (9%), mentre è diminuita con le infusioni successive (< 4%). Tutti i sintomi di IRR erano di intensità lieve o moderata e sono stati riportati principalmente sotto le voci “Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche” e “Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo” della classificazione per sistemi e organi.
Nello studio clinico condotto su pazienti pediatrici affetti da GPA o MPA, le IRR segnalate sono state prevalentemente osservate con la somministrazione della prima infusione (8 pazienti [32%]) per poi diminuire nel corso del tempo con il numero delle infusioni di MabThera (20% con la seconda infusione, 12% con la terza infusione e 8% con la quarta infusione). I sintomi di IRR riportati con maggiore frequenza durante la fase d'induzione della remissione sono stati: cefalea, rash, rinorrea e piressia (8% per ogni sintomo). I sintomi di IRR osservati sono risultati simili a quelli noti nei pazienti adulti affetti da GPA e MPA in terapia con MabThera. Le IRR sono state, per la maggior parte, di grado 1 e grado 2, si sono verificate due IRR non gravi di grado 3 e non sono state segnalate IRR di grado 4 o 5. In un paziente è stata riportata una IRR grave di grado 2 (edema generalizzato risoltosi con il trattamento) (vedere paragrafo 4.4).
Infezioni
Nello Studio 1 su GPA/MPA, il tasso complessivo di infezioni è stato circa 237 per 100 paziente-anno (IC al 95% 197-285) all'endpoint primario a 6 mesi. Le infezioni erano prevalentemente da lievi a moderate e consistevano principalmente in infezioni del tratto respiratorio superiore, herpes zoster ed infezioni del tratto urinario. Il tasso di infezioni serie era di circa 25 per 100 paziente-anno.
L'infezione grave più frequentemente segnalata nel gruppo MabThera è stata la polmonite con una frequenza del 4%.
Nello Studio 2 su GPA/MPA, 30 su 57 (53%) pazienti nel braccio trattato con MabThera hanno manifestato infezioni. L'incidenza di infezioni di qualsiasi grado è risultata simile tra i bracci di trattamento. Le infezioni erano prevalentemente lievi e moderate e quelle più frequentemente segnalate nel braccio trattato con MabThera includevano infezioni del tratto respiratorio superiore, gastroenterite, herpes zoster e infezioni del tratto urinario. L'incidenza di infezioni gravi è risultata simile in entrambi i gruppi di trattamento (circa 12%). L'infezione grave più frequentemente segnalata nel gruppo MabThera è stata la bronchite di intensità lieve o moderata.
Nello studio clinico condotto su pazienti pediatrici affetti da GPA e MPA attiva di grado severo, le infezioni segnalate sono state per il 91% non gravi e per il 90% da lievi a moderate.
Le infezioni più frequentemente riportate nel periodo complessivo dello studio sono state: infezioni del tratto respiratorio superiore (URTI; 48%), influenza (24%), congiuntivite (20%), nasofaringite (20%), infezioni del tratto respiratorio inferiore (16%), sinusite (16%), URTI virali (16%), infezione dell'orecchio (12%), gastroenterite (12%), faringite (12%) e infezione del tratto urinario (12%). In 7 pazienti (28%) sono state segnalate infezioni gravi che includevano, come eventi avversi riportati con maggiore frequenza, influenza (2 pazienti [8%]) e infezione del tratto respiratorio inferiore (2 pazienti [8%]).
Nella fase post-marketing, infezioni virali gravi sono state riportate in pazienti affetti da GPA e MPA trattati con rituximab.
Neoplasie
Nello Studio 1 su GPA/MPA, l'incidenza di neoplasie nei pazienti trattati con MabThera negli studi clinici riferiti alla GPA e alla MPA era di 2,00 per 100 paziente-anno alla data di chiusura comune dello studio (quando l'ultimo paziente aveva completato il periodo di follow-up). Sulla base del rapporto standardizzato per l'incidenza, l'incidenza di neoplasie sembra essere simile a quanto precedentemente riportato in pazienti con vasculite ANCA associata.
Nello studio clinico condotto su pazienti pediatrici non sono state segnalate neoplasie maligne con un periodo di follow-up fino a 54 mesi.
Reazioni avverse cardiovascolari
Nello Studio 1 su GPA/MPA, si sono verificati eventi cardiaci con un tasso di circa 273 per 100 paziente-anno (IC al 95% 149-470) all'endpoint primario a 6 mesi. Il tasso di eventi cardiaci seri era di 2,1 per 100 paziente-anno (IC al 95% 3-15). L'evento avverso segnalato più frequentemente è stata la tachicardia (4%) e la fibrillazione atriale (3%) (vedere paragrafo 4.4).
Eventi neurologici
Nell'ambito delle patologie autoimmuni sono stati segnalati casi di sindrome encefalopatica posteriore reversibile (PRES)/sindrome leucoencefalopatica posteriore reversibile (RPLS). Segni e sintomi includevano disturbi della vista, mal di testa, convulsioni e alterazione dello stato mentale, con o senza ipertensione associata. Una diagnosi di PRES/RPLS richiede la conferma attraverso imaging cerebrale. I casi descritti presentavano fattori di rischio noti per PRES/RPLS, tra cui la malattia di base dei pazienti, ipertensione, terapia immunosoppressiva e/o chemioterapia.
Riattivazione dell'epatite B
Un piccolo numero di casi di riattivazione di epatite B, alcuni ad esito fatale, è stato segnalato in pazienti affetti da granulomatosi con poliangite e poliangite microscopica in trattamento con MabThera nella fase post-marketing.
Ipogammaglobulinemia
In pazienti adulti e pediatrici affetti da GPA e MPA in trattamento con MabThera, è stata osservata ipogammaglobulinemia (IgA, IgG o IgM al di sotto del limite inferiore di normalità).
Nello Studio 1 su GPA/MPA, a 6 mesi, nel gruppo MabThera, il 27%, 58% e 51% dei pazienti con livelli normali di immunoglobuline al basale avevano bassi livelli di IgA, IgG e IgM, rispettivamente rispetto al 25%, 50% e 46% del gruppo ciclofosfamide. Dopo lo sviluppo di bassi livelli di IgA, IgG o IgM non è stato osservato alcun incremento del tasso di infezioni complessive o di infezioni gravi.
Nello Studio 2 su GPA/MPA, non sono state osservate differenze clinicamente significative tra i due bracci di trattamento, né riduzioni dei livelli totali di immunoglobuline (IgG, IgM o IgA) per l'intera durata dello stesso.
Durante il periodo complessivo dello studio clinico condotto su pazienti pediatrici, 3 su 25 (12%) pazienti hanno segnalato un evento di ipogammaglobulinemia e 18 pazienti (72%) presentavano un abbassamento prolungato (definito come concentrazioni di Ig al di sotto del limite inferiore di normalità per almeno 4 mesi) dei livelli di IgG (di questi, 15 pazienti presentavano anche un abbassamento prolungato dei livelli di IgM). Tre pazienti sono stati trattati con immunoglobuline per via endovenosa (Ig e.v.). In base ai dati limitati disponibili non è possibile trarre solide conclusioni in merito al fatto che l'abbassamento prolungato dei livelli di IgG e IgM abbia comportato un incremento del rischio di infezioni gravi in questi pazienti. Le conseguenze della deplezione a lungo termine delle cellule B nei pazienti pediatrici non sono note.
Neutropenia
Nello Studio 1 su GPA/MPA, il 24% dei pazienti nel gruppo MabThera (singolo ciclo) e il 23% dei pazienti nel gruppo ciclofosfamide hanno sviluppato neutropenia di grado 3 o superiore secondo CTC. La neutropenia non è stata associata ad un osservato incremento di infezioni serie nei pazienti trattati con MabThera.
Nello Studio 2 su GPA/MPA, l'incidenza di neutropenia di qualsiasi grado è risultata pari allo 0% per i pazienti trattati con MabThera rispetto al 5% per i pazienti trattati con azatioprina.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Sono stati riportati molto raramente episodi di necrolisi epidermica tossica (sindrome di Lyell) e sindrome di Stevens-Johnson, alcuni con esito fatale.
Esperienza clinica nel pemfigo volgare
Nel pemfigo volgare, il profilo di sicurezza globale di MabThera si basa sui dati ottenuti da pazienti trattati in 2 studi clinici e dalla sorveglianza successivamente all'immissione in commercio.
Riassunto del profilo di sicurezza nell'ambito dello Studio 1 (ML22196) e dello Studio 2 (WA29330) su PV
Il profilo di sicurezza di MabThera in associazione a terapia con bassa dose di glucocorticoidi a breve termine nel trattamento di pazienti con pemfigo volgare è stato valutato in uno studio clinico di fase III, randomizzato, controllato, multicentrico e in aperto, condotto su pazienti affetti da pemfigo, di cui 38 con pemfigo volgare (Studio 1 su PV). Questi ultimi, randomizzati al gruppo MabThera, hanno ricevuto un'infusione endovenosa iniziale di 1000 mg il giorno 1 e una seconda infusione endovenosa di 1000 mg il giorno 15. La somministrazione per via endovenosa delle dosi di mantenimento da 500 mg è avvenuta al mese 12 e 18. Al momento della ricaduta i pazienti potevano essere trattati con un'infusione endovenosa di 1000 mg (vedere paragrafo 5.1).
Nello Studio 2 su PV, randomizzato, in doppio cieco, con doppia simulazione, controllato verso trattamento attivo e multicentrico, che ha valutato l'efficacia e la sicurezza di MabThera rispetto a micofenolato mofetile (MMF) in pazienti affetti da pemfigo volgare di grado moderato o severo per i quali è stata necessaria la somministrazione di corticosteroidi orali, 67 soggetti con pemfigo volgare hanno ricevuto il trattamento con MabThera (infusione e.v. iniziale da 1000 mg il Giorno 1 dello studio e seconda infusione e.v. da 1000 mg il Giorno 15 dello studio, ripetute alle Settimane 24 e 26) per un periodo massimo di 52 settimane (vedere paragrafo 5.1).
Il profilo di sicurezza di MabThera in pazienti affetti da pemfigo volgare è risultato coerente con quello stabilito per altre indicazioni autoimmuni approvate.
Elenco delle reazioni avverse sotto forma di tabella per lo Studio 1 e lo Studio 2 su PV o durante la sorveglianza successivamente all'immissione in commercio
Le reazioni avverse emerse nello Studio 1 e nello Studio 2 su PV con una categoria di frequenza di “comune” o “molto comune” sono riportate nella tabella 7. Nello Studio 1 su PV, le reazioni avverse sono state definite come eventi avversi che si sono verificati con un tasso ≥ 5% nei pazienti affetti da pemfigo volgare trattati con MabThera, con una differenza assoluta ≥ 2% in termini di incidenza tra il gruppo trattato con MabThera e il gruppo trattato con prednisone a dose standard fino al Mese 24.
Nello Studio 1 nessun paziente ha dovuto interrompere la terapia a causa di una reazione avversa. Nello Studio 2 su PV, le reazioni avverse sono state definite come eventi avversi che si sono verificati in ≥ 5% dei pazienti nel braccio MabThera e che sono stati valutati come correlati al trattamento.
Le reazioni avverse identificate solo durante la sorveglianza successivamene all'immissione in commercio, e per le quali non è possibile stimare una frequenza, sono elencate sotto la voce “non nota”; vedere note a piè di pagina.
Tabella 7 Reazioni avverse manifestatesi nei pazienti affetti da pemfigo volgare trattati con MabThera nell'ambito dello Studio 1 (fino al Mese 24) e dello Studio 2 (fino alla Settimana 52) su PV, o durante la sorveglianza successivamene all'immissione in commercio
Classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA
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Molto comune
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Comune
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Non nota
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Infezioni ed infestazioni
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infezioni delle vie respiratorie superiori
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infezione da Herpes virus , herpes zoster,
Herpes orale, congiuntivite, nasofaringite, candidiasi orale, infezione delle vieo
urinarie
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infezioni virali gravi1,2, meningoencefalite enterovirale1
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Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi
compresi)
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papilloma della cute
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Disturbi psichiatrici
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disturbo depressivo
persistente
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depressione maggiore,
irritabilità
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Patologie del sistema nervoso
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cefalea
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capogiro
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Patologie cardiache
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tachicardia
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|
Patologie gastrointestinali
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dolore addominale superiore
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Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
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alopecia
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prurito, orticaria,
patologie della cute
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Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
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dolore muscoloscheletrico, artralgia,
dolore dorsale
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Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di
somministrazione
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stanchezza, astenia,
piressia
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Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura
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reazioni correlate a infusione3
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1Osservate durante la sorveglianza successivamente all'immissione in commercio.
2Vedere anche la sezione infezioni di seguito.
3 Per lo Studio 1 su PV le IRR hanno incluso i sintomi raccolti in occasione della visita successiva prevista dopo ogni infusione e le reazioni avverse verificatesi il giorno dell'infusione o un giorno dopo la stessa. Per lo Studio 1 su PV i sintomi/termini preferiti associati alle IRR più frequentemente riportati sono stati cefalea, brividi, ipertensione, nausea, astenia e dolore.
Per lo Studio 2 su PV i sintomi/termini preferiti associati alle IRR più frequentemente riportati sono stati dispnea, eritema, iperidrosi, rossore/vampate di calore, ipotensione/bassa pressione arteriosa e rash/rash pruriginoso.
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Descrizione di una selezione di reazioni avverse
Reazioni correlate all'infusione
Nello Studio 1 su PV, le reazioni correlate all'infusione (IRR) sono state comuni (58%) e quasi tutte di intensità da lieve a moderata. La percentuale di pazienti che ha manifestato una IRR è stata pari al 29% (11 pazienti), 40% (15 pazienti), 13% (5 pazienti) e 10% (4 pazienti) a seguito, rispettivamente, della prima, della seconda, della terza e della quarta infusione. Nessun paziente ha dovuto interrompere la terapia a causa di una IRR. La tipologia e la gravità dei sintomi di IRR sono risultate simili a quelle osservate nei pazienti affetti da artrite reumatoide e granulomatosi con poliangite/poliangite microscopica.
Nello Studio 2 su PV, le IRR si sono verificate prevalentemente in occasione della prima infusione e la loro frequenza è diminuita con le infusioni successive: il 17,9%, il 4,5%, il 3% e il 3% dei pazienti ha manifestato IRR in occasione, rispettivamente, della prima, della seconda, della terza e della quarta infusione. In 11 su 15 pazienti che hanno sviluppato almeno una IRR, le reazioni correlate all'infusione sono risultate di grado 1 o 2. In 4 su 15 pazienti sono state segnalate IRR di grado ≥ 3 che hanno comportato l'interruzione della terapia con MabThera; 3 su 4 pazienti hanno manifestato IRR gravi (potenzialmente letali). Le IRR gravi si sono verificate in occasione della prima (2 pazienti) o della seconda (1 paziente) infusione e si sono risolte con la somministrazione di un trattamento sintomatico.
Infezioni
Nello Studio 1 su PV, 14 pazienti (37%) nel gruppo MabThera hanno manifestato infezioni correlate al trattamento rispetto a 15 pazienti (42%) nel gruppo prednisone a dose standard. Le infezioni più frequentemente segnalate nel gruppo MabThera sono state infezioni da herpes simplex e zoster, bronchite, infezioni del tratto urinario, infezioni fungine e congiuntivite. Tre pazienti (8%) nel gruppo MabThera hanno manifestato, in totale, 5 infezioni gravi (polmonite da Pneumocystis jirovecii, trombosi infettiva, discite intervertebrale, infezione polmonare, sepsi da Staphylococcus) e un paziente (3%) nel gruppo prednisone a dose standard ha sviluppato un'infezione grave (polmonite da Pneumocystis jirovecii).
Nello Studio 2 su PV, 42 pazienti (62,7%) nel braccio MabThera hanno manifestato infezioni. Le infezioni più frequentemente segnalate nel gruppo MabThera sono state infezioni del tratto respiratorio superiore, nasofaringite, candidosi orale e infezioni del tratto urinario. Sei pazienti (9%) nel braccio MabThera hanno sviluppato infezioni gravi.
Nella fase post-marketing, infezioni virali gravi sono state riportate in pazienti affetti da pemfigo volgare trattati con rituximab.
Anomalie di laboratorio
Nello Studio 2 su PV, riduzioni transitorie della conta linfocitaria, determinate dalla diminuzione delle popolazioni di cellule T periferiche, e una riduzione transitoria dei livelli di fosforo sono state più frequentemente osservate dopo l'infusione nel braccio MabThera. Tali eventi sono stati ritenuti indotti dall'infusione e.v. di metilprednisolone somministrata come premedicazione.
Sebbene nello Studio 2 su PV sia stata frequentemente osservata una riduzione dei livelli di IgG e molto frequentemente una riduzione dei livelli di IgM, dopo lo sviluppo di bassi livelli di IgG o IgM non è stata riscontrata alcuna evidenza di aumento del rischio di infezioni gravi.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni- reazioni-avverse.