Le reazioni avverse più frequentemente riportate (verificatesi in ≥ 30% dei pazienti) sono ipertensione (68,6%), diarrea (62,8%), riduzione dell'appetito (51,5%), calo ponderale (49,1%), affaticamento (45,8%), nausea (44,5%), proteinuria (36,9%), stomatite (35,8%), vomito (34,5%), disfonia (34,1%), cefalea (34,1%) e sindrome da eritrodisestesia palmo-plantare (PPE) (32,7%). Ipertensione e proteinuria tendono a verificarsi ai primi stadi del trattamento con Lenvatinib (vedere paragrafo 4.8, Descrizione di reazioni avverse selezionate). La maggior parte delle reazioni avverse di grado da 3 a 4 è comparsa nei primi sei mesi di trattamento, eccetto la diarrea, che si è verificata durante l'intero trattamento, e il calo ponderale, che tendeva a essere cumulativo nel corso del tempo.
Le reazioni avverse gravi più importanti sono insufficienza e compromissione renali (2,4%), insufficienza cardiaca (0,7%), emorragia tumorale intracranica (0,7%), PRES/RPLS (0,2%), insufficienza epatica (0,2%) e tromboembolia arteriosa ( evento cerebrovascolare (1,1%), attacco ischemico transitorio (0,7%) e infarto del miocardio (0,9%)).
In 452 pazienti con DTC refrattario a RAI, la riduzione e la sospensione della dose a causa di una reazione avversa sono state intraprese rispettivamente nel 63,1% e nel 19,5% dei pazienti. Le reazioni avverse che hanno più comunemente comportato riduzioni della dose (in ≥ 5% dei pazienti) sono state ipertensione, proteinuria, diarrea, affaticamento, PPE, calo ponderale e riduzione dell'appetito. Le reazioni avverse che hanno più comunemente comportato l'interruzione di lenvatinib sono state proteinuria, astenia, ipertensione, incidente cerebrovascolare, diarrea ed embolia polmonare.
La tabella 3 mostra i tassi di incidenza delle reazioni avverse osservate negli studi clinici.
All'interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine di gravità decrescente.
Classificazione per sistemi e organi
(secondo MedDRA*)
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Molto comune
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Comune
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Non comune
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Infezioni ed infestazioni
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Infezione del tratto urinario
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Ascesso perineale
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Patologie del sistema emolinfopoietico
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Trombocitopeniaa
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Linfopeniaa
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Infarto splenico
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Patologie endocrine
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Ipotiroidismo
Aumento dei livelli ematici di ormone tireostimolante‡
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Disturbi del metabolismo e della nutrizione
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Ipocalcemia‡
Ipokaliemia
Calo ponderale
Diminuzione dell'appetito
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Disidratazione
Ipomagnesiemiab
Ipercolesterolemiab
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Disturbi psichiatrici
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Insonnia
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Patologie del sistema nervoso
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Capogiri
Cefalea
Disgeusia
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Incidente cerebrovascolare
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Sindrome da encefalopatia posteriore reversibile
Monoparesi
Attacco ischemico transitorio
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Patologie cardiache
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Infarto del miocardioc,†
Insufficienza cardiaca
Prolungamento del QT all'elettrocardiogramma
Riduzione della frazione di eiezione
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Patologie vascolari
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Emorragiad, †,‡
Ipertensionee,‡
Ipotensione
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Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
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Disfonia
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Embolia polmonare†
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Patologie gastrointestinali
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Diarrea
Dolori addominali e gastrointestinalif
Vomito
Nausea
Infiammazione oraleg
Dolore oraleh
Costipazione
Dispepsia
Bocca secca
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Fistola anale
Flatulenza
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Patologie epatobiliari
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Aumento dell'aspartato aminotransferasi‡
Ipoalbuminemia‡
Aumento dell'alanina aminotransferasi‡
Amento della fosfatasi alcalina ematica
Anomalie della funzione epatica
Aumento della gamma-glutamil transferasik
Aumento della bilirubinemia‡
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Danno epatocellulare/epatitei
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Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
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Sindrome da eritrodisestesia palmo-plantare
Rash
Alopecia
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Ipercheratosi
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Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
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Dorsalgia
Artralgia
Mialgia
Dolore alle estremità
Dolore muscoloscheletrico
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Patologie renali e urinarie
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Proteinuria‡
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Casi di insufficienza renalej, †
Compromissione renale
Aumento della creatininemia
Aumento dell'azotemia
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Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
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Affaticamento
Astenia
Edema periferico
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Malessere
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*: Medical Dictionary for Regulatory Activities (Dizionario medico per le attività di regolamentazione) (MedDRA), versione 16.1. I termini preferiti sono stati riassegnati alla classificazione per sistemi e organi più pertinente all'organo bersaglio.
†: comprende casi con esito fatale.
‡: vedere paragrafo 4.8 Descrizione di reazioni avverse selezionate per l'ulteriore caratterizzazione.
I termini seguenti sono stati combinati:
a: trombocitopenia comprende trombocitopenia e riduzione della conta piastrinica. Linfopenia comprende linfopenia e riduzione della conta leucocitaria.
b: ipomagnesiemia comprende ipomagnesiemia e riduzione della magnesiemia. Ipercolesterolemia comprende ipercolesterolemia e aumento della colesterolemia.
c: infarto del miocardio comprende infarto del miocardio e infarto del miocardio acuto.
d: emorragia comprende: epistassi, emottisi, ematuria, contusione, ematochezia, sanguinamento gengivale, petecchie, emorragia polmonare, emorragia rettale, presenza di sangue nelle urine, ematoma, emorragia vaginale, emorragia congiuntivale, emorragia emorroidale, emorragia da tumore intracranico, emorragia laringea, ecchimosi, aumentata tendenza all'ecchimosi, emorragia post-procedurale, porpora, emorragia cutanea, rottura dell'aneurisma, emorragia arteriosa, emorragia oculare, emorragia gastrica, gastroduedenite emorragica, emorragia gastrointestinale, ematemesi, emorragia, ictus emorragico, melena, metrorragia, sanguinamento del letto ungueale, emorragia pleurica, emorragia post-menopausale, proctite emorragica, ematoma renale, emorragia splenica, emorragie a scheggia, emorragia subaracnoidea, emorragia tracheale, emorragia tumorale.
e: ipertensione comprende: ipertensione, crisi ipertensiva, aumento della pressione arteriosa diastolica e aumento della pressione arteriosa.
f: dolore addominale e gastrointestinale comprende: fastidio addominale, dolore addominale, dolore addominale inferiore, dolore addominale superiore, dolorabilità addominale, fastidio epigastrico e dolore gastrointestinale.
g: infiammazione orale comprende: stomatite aftosa, stomatite, glossite, ulcerazione della bocca e infiammazione delle mucose.
h: dolore orale comprende: dolore orale, glossodinia e dolore orofaringeo.
i: danno epatocellulare ed epatite comprendono: lesione epatica indotta da farmaco, steatosi epatica e lesione epatica colestatica.
j: i casi di insufficienza renale comprendono: insufficienza prerenale acuta, insufficienza renale, insufficienza renale acuta e necrosi tubulare renale.
Descrizione di reazioni avverse selezionate
Ipertensione (vedere paragrafo 4.4)
Nello studio cardine di fase 3 SELECT (vedere paragrafo 5.1), ipertensione (comprendente ipertensione, crisi ipertensiva, aumento della pressione arteriosa diastolica e aumento della pressione arteriosa) è stata segnalata nel 72,8% dei pazienti trattati con lenvatinib e nel 16,0% dei pazienti del gruppo trattato con placebo. Il tempo mediano all'insorgenza nei pazienti trattati con lenvatinib è stato di 16 giorni. Reazioni di grado 3 o superiore (inclusa 1 reazione di grado 4) si sono verificate nel 44,4% dei pazienti trattati con lenvatinib, rispetto al 3,8% dei pazienti trattati con placebo. Nella maggior parte dei casi i pazienti si sono ripresi o l'evento si è risolto dopo la sospensione o la riduzione della dose, avvenuta rispettivamente nel 13,0% e nel 13,4% dei pazienti. Nell'1,1% dei pazienti, l'ipertensione ha portato all'interruzione definitiva del trattamento.
Proteinuria (vedere paragrafo 4.4)
Nello studio cardine di fase 3 SELECT (vedere paragrafo 5.1), proteinuria è stata segnalata nel 33,7% dei pazienti trattati con lenvatinib e nel 3,1% dei pazienti del gruppo trattato con placebo. Il tempo mediano all'insorgenza è stato di 6,7 settimane. Reazioni di grado 3 si sono verificate nel 10,7% dei pazienti trattati con lenvatinib e in nessuno dei pazienti trattati con placebo. La maggior parte dei casi ha avuto un esito di recupero o risoluzione dopo la sospensione o la riduzione della dose, avvenuta rispettivamente nel 16,9% e nel 10,7% dei pazienti. La proteinuria ha portato all'interruzione definitiva del trattamento nello 0,8% dei pazienti.
Epatotossicità (vedere paragrafo 4.4)
Nello studio cardine di fase 3 SELECT (vedere paragrafo 5.1), le reazioni avverse di natura epatica più comunemente segnalate sono state ipoalbuminemia (9,6% lenvatinib vs 1,5% placebo) e aumento dei livelli degli enzimi epatici, inclusi aumento dell'alanina aminotransferasi (7,7% lenvatinib vs 0 placebo), dell'aspartato aminotrasferasi (6,9% lenvatinib vs 1,5% placebo) e bilirubinemia (1,9% lenvatinib vs 0 placebo). Il tempo mediano all'insorgenza delle reazioni epatiche nei pazienti trattati con lenvatinib è stato di 12,1 settimane. Reazioni di natura epatica di grado 3 o superiore (incluso 1 caso di insufficienza epatica di grado 5) si sono verificate nel 5,4% dei pazienti trattati con lenvatinib, rispetto allo 0,8% dei pazienti trattati con placebo. Le reazioni di natura epatica hanno comportato sospensioni e riduzioni della dose rispettivamente nel 4,6% e 2,7% dei pazienti e l'interruzione definitiva del trattamento nello 0,4%.
Tra i 1108 pazienti trattati con lenvatinib, vi sono stati 3 casi (0,3%) di insufficienza epatica, tutti con esito fatale. Uno si è verificato in un paziente che non presentava metastasi epatiche. Vi è stato anche un caso di epatite acuta in un paziente che non presentava metastasi epatiche.
Emorragia (vedere paragrafo 4.4)
Nello studio cardine di fase 3 SELECT (vedere paragrafo 5.1), emorragia è stata segnalata nel 34,9% dei pazienti trattati con lenvatinib, rispetto al 18,3% dei pazienti trattati con placebo. Le reazioni che si sono verificate con un'incidenza di ≥ 0,75% superiore al placebo sono state: epistassi (11,9%), ematuria (6,5%), contusione (4,6%), sanguinamento gengivale (2,3%), ematochezia (2,3%), emorragia rettale (1,5%), ematoma (1,1%), emorragia emorroidale (1,1%), emorragia laringea (1,1%), petecchie (1,1%) ed emorragia da tumore intracranico (0,8%). Se aggiustate tenendo conto della durata dell'esposizione di 4 volte superiore nel braccio lenvatinib rispetto al braccio placebo, le reazioni seguenti si sono verificate meno frequentemente con lenvatinib rispetto al placebo: emottisi (0,05 episodi/anno-soggetto con lenvatinib vs 0,21 episodi/anno-soggetto con placebo) ed emorragia polmonare (0,02 episodi/anno-soggetto con lenvatinib vs 0,09 episodi/anno-soggetto con placebo).
Il tempo mediano alla prima insorgenza nei pazienti trattati con lenvatinib è stato di 10,1 settimane. Non si sono osservate differenze fra i pazienti trattati con lenvatinib e quelli trattati con placebo nell'incidenza di reazioni gravi (3,4% vs 3,8%), reazioni che hanno comportato l'interruzione anticipata (1,1% vs 1,5%) o reazioni che hanno comportato la sospensione (3,4% vs 3,8%) o la riduzione (0,4% vs 0) della dose.
Tra i 1108 pazienti trattati con lenvatinib, 3 pazienti (0,3%) hanno avuto un'emorragia di grado 4 e cinque pazienti (0,5%) hanno avuto una reazione di grado 5, inclusi emorragia arteriosa, ictus emorragico, emorragia da tumore intracranico, emottisi ed emorragia tumorale.
Ipocalcemia (vedere paragrafo 4.4, Prolungamento dell'intervallo QT)
Nello studio cardine di fase 3 SELECT (vedere paragrafo 5.1), ipocalcemia è stata segnalata nel 12,6% dei pazienti trattati con lenvatinib rispetto a nessun caso nel braccio placebo. Il tempo mediano alla prima insorgenza nei pazienti trattati con lenvatinib è stato di 11,1 settimane. Reazioni con grado 3 o 4 di gravità si sono verificate nel 5,0% dei pazienti trattati con lenvatinib, rispetto a 0 pazienti trattati con placebo. La maggior parte delle reazioni si è risolta dopo il trattamento di supporto, senza sospensione o riduzione della dose, avvenuta rispettivamente nell'1,5% e nell'1,1% dei pazienti; 1 paziente con ipocalcemia di grado 4 ha interrotto definitivamente il trattamento.
Aumento dei livelli ematici di ormone tireostimolante (vedere paragrafo 4.4 Alterazione della soppressione dell'ormone tireostimolante)
Nello studio cardine di fase 3 SELECT (vedere paragrafo 5.1), l'88% di tutti i pazienti aveva un livello di TSH al basale inferiore o pari a 0,5 mU/l. Nei pazienti con TSH nella norma al basale, un aumento del livello di TSH oltre 0,5 mU/l è stato osservato post-basale nel 57% dei pazienti trattati con lenvatinib, rispetto al 14% dei pazienti trattati con placebo.
Popolazione pediatrica
Non sono ancora disponibili dati clinici in questa popolazione (vedere paragrafo 4.2).
Altre popolazioni speciali
Anziani
I pazienti di età ≥ 75 anni hanno avuto una maggiore probabilità di manifestare ipertensione di grado da 3 a 4, proteinuria, riduzione dell'appetito e disidratazione.
Sesso
Le donne hanno avuto una più elevata incidenza di ipertensione (inclusa ipertensione di grado 3 o 4), proteinuria e PPE, mentre gli uomini hanno avuto una più elevata incidenza di riduzione della frazione di eiezione e di perforazione e formazione di fistola gastrointestinale.
Origine etnica
Rispetto ai pazienti caucasici, i pazienti asiatici hanno avuto una più elevata incidenza di edema periferico, ipertensione, affaticamento, PPE, proteinuria, trombocitopenia e aumento dei livelli ematici di ormone tireostimolante.
Ipertensione al basale
I pazienti con ipertensione al basale hanno avuto una più elevata incidenza di ipertensione, proteinuria, diarrea e disidratazione di grado da 3 a 4 e hanno manifestato casi più gravi di disidratazione, ipotensione, embolia polmonare, versamento pleurico maligno, fibrillazione atriale e sintomi gastrointestinali (dolore addominale, diarrea, vomito).
Compromissione epatica
I pazienti con compromissione epatica al basale hanno avuto una più elevata incidenza di ipertensione e PPE e una più elevata incidenza di ipertensione di grado 3 o 4, astenia, affaticamento e ipocalcemia, rispetto ai pazienti con funzione epatica normale.
Compromissione renale
I pazienti con compromissione renale al basale hanno avuto una più elevata incidenza di ipertensione di grado da 3 a 4, proteinuria, affaticamento, stomatite, edema periferico, trombocitopenia, disidratazione, prolungamento del QT all'elettrocardiogramma, ipotiroidismo, iponatriemia, aumento dei livelli ematici di ormone tireostimolante e polmonite, rispetto ai soggetti con funzione renale normale. Questi pazienti hanno avuto inoltre un'incidenza più elevata di reazioni renali e una tendenza verso un'incidenza più elevata di reazioni epatiche.
Pazienti con peso corporeo < 60 kg
I pazienti con basso peso corporeo (< 60 kg) hanno avuto un'incidenza più elevata di PPE, proteinuria, ipocalcemia e iponatriemia di grado 3-4 e una tendenza verso una più elevata incidenza di diminuzione dell'appetito di grado 3-4.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell'Allegato V.