Cos'č Landiobloc - Polvere?
Landiobloc - Polvere puņ essere prescritto con Ricetta
Confezioni
Informazioni commerciali sulla prescrizione
Ricetta:
Classe:
Principio attivo:
Gruppo terapeutico:
ATC:
Forma farmaceutica: Polvere
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Indicazioni
- Tachicardia sopraventricolare e per il rapido controllo della frequenza ventricolare in pazienti con fibrillazione atriale o flutter atriale in circostanze perioperatorie, postoperatorie o di altro genere, dove si giudichi necessario il controllo a breve termine della frequenza ventricolare con un farmaco di breve durata d'azione.
- Tachicardia sinusale non compensatoria laddove, secondo il giudizio del medico, la frequenza cardiaca accelerata richieda un intervento specifico.
- L'uso di landiololo non è indica
to come terapia cronica.
Posologia
Posologia
Landiololo è destinato all'uso endovenoso in ambiente monitorato e deve essere somministrato solo da operatori sanitari ben qualificati. Il dosaggio di landiololo deve essere titolato caso per caso.
L'infusione viene generalmente iniziata a una velocità di 10-40 microgrammi/kg/min; ciò determinerà l'effetto di riduzione della frequenza cardiaca nell'arco di 10-20 min
Se si desidera una riduzione più rapida della frequenza cardiaca (nell'arco di 2-4 min), si può valutare una dose di carico opzionale di 100 microgrammi/kg/min per 1 minuto, seguita da un'infusione endovenosa continua di 10-40 microgrammi/kg/min.
Nei pazienti con disfunzione cardiaca si devono usare dosi inferiori. Le istruzioni di somministrazione sono fornite nel paragrafo “Popolazioni speciali“ e nello schema posologico integrato.
Dose massima: la dose di mantenimento può essere aumentata fino a 80 microgrammi/kg/min per un periodo di tempo limitato (vedere paragrafo 5.2), se lo stato cardiovascolare del paziente richiede e consente un tale aumento della dose e non viene superata la dose giornaliera massima.
La dose giornaliera massima raccomandata di Landiololo Cloridrato è 57,6 mg/kg/die (in base a una velocità di 40 microgrammi/kg/min e una durata massima dell'infusione di 24 ore).
L'esperienza con le infusioni di landiololo di durata superiore alle 24 ore è limitata.
Formula di conversione per l'infusione endovenosa continua: da microgrammi/kg/min a ml/h
(Landiobloc 300 mg/50 ml = 6 mg/ml):
Dose bersaglio (microgrammi/kg/min) x peso corporeo (kg)/100 = velocità di infusione (ml/h)
Tabella di conversione (esempio):
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Intervallo per pazienti con disfunzione cardiaca |
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kg di peso corporeo |
1 µg/kg/min |
2 µg/kg/min |
5 µg/kg/min |
10 µg/kg/min |
20 µg/kg/min |
30 µg/kg/min |
40 µg/kg/min |
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40 |
0,4 |
0,8 |
2 |
4 |
8 |
12 |
16 |
ml/h |
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50 |
0,5 |
1 |
2,5 |
5 |
10 |
15 |
20 |
ml/h |
|
60 |
0,6 |
1,2 |
3 |
6 |
12 |
18 |
24 |
ml/h |
|
70 |
0,7 |
1,4 |
3,5 |
7 |
14 |
21 |
28 |
ml/h |
|
80 |
0,8 |
1,6 |
4 |
8 |
16 |
24 |
32 |
ml/h |
|
90 |
0,9 |
1,8 |
4,5 |
9 |
18 |
27 |
36 |
ml/h |
|
100 |
1 |
2 |
5 |
10 |
20 |
30 |
40 |
ml/h |
Somministrazione opzionale in bolo nei pazienti emodinamicamente stabili:
Formula di conversione da 100 microgrammi/kg/min a ml/h (Landiobloc 300 mg/50 ml = 6 mg/ml):
Velocità di infusione della dose di carico (ml/h) per 1 minuto = peso corporeo (kg)
(Esempio: velocità di infusione della dose di carico di 70 ml/h per 1 minuto per un paziente di 70 kg)
- Entro la prima ora dopo la somministrazione della prima dose del medicinale alternativo, ridurre della metà (50%) la velocità di infusione del landiololo.
- Dopo la somministrazione della seconda dose del medicinale alternativo, la risposta del paziente deve essere monitorata e se si mantiene un controllo soddisfacente almeno per un'ora, l'infusione di landiololo può essere interrotta.
Controindicazioni
- Ipersensibilità al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
- Bradicardia grave (inferiore a 50 battiti al minuto)
- Sindrome del “nodo del seno“
- Gravi disturbi nella conduzione del nodo atrio-ventricolare (in assenza di pacemaker): blocco atrio-ventricolare di secondo o terzo grado
- Shock cardiogeno
- Ipotensione grave
- Insufficienza cardiaca scompensata quando considerata non correlata all'aritmia
- Ipertensione polmonare
- Feocromocitoma non trattato
- Attacco asmatico acuto
- Acidosi metabolica grave non responsiva al trattamento
Avvertenze speciali e precauzioni di impiego
Landiobloc deve essere ricostituito prima della somministrazione e utilizzato immediatamente dopo l'apertura (vedere paragrafo 6).
Si raccomanda di utilizzare landiololo con cautela nei pazienti diabetici o in presenza di ipoglicemia.
L'ipoglicemia è più grave con beta-bloccanti meno cardio-selettivi. I beta-bloccanti possono mascherare i sintomi prodromici di un'ipoglicemia come la tachicardia. Tuttavia, la comparsa di vertigini e sudorazione può non essere influenzata.
L'effetto indesiderato osservato con maggiore frequenza è l'ipotensione che è rapidamente reversibile riducendo il dosaggio o interrompendo il trattamento.
Si consiglia di tenere sotto costante monitoraggio la pressione arteriosa e l'ECG in tutti i pazienti trattati con landiololo.
I beta-bloccanti devono essere evitati nei pazienti con sindrome da preeccitazione ventricolare in combinazione con fibrillazione atriale. In questi pazienti il beta-blocco del nodo atrio-ventricolare può aumentare la conduzione attraverso la via accessoria e può facilitare la fibrillazione ventricolare.
A causa dell'effetto negativo sul tempo di conduzione, i beta-bloccanti vanno somministrati con particolare cautela in pazienti con blocco atrioventricolare di primo grado (vedere anche paragrafo 4.3).
La somministrazione contemporanea di landiololo con verapamil o diltiazem non è raccomandata nei pazienti con anomalie della conduzione atrio-ventricolare (vedere paragrafo 4.5).
I beta-bloccanti possono aumentare il numero e la durata di attacchi anginosi in pazienti con angina di Prinzmetal, a causa dell'attivazione incontrastata dei recettori alfa-adrenergici, che inducono vasocostrizione delle arterie coronarie. In tali pazienti non devono essere utilizzati beta-bloccanti non selettivi e i bloccanti beta1-selettivi devono essere utilizzati con estrema attenzione.
L'uso di landiololo per il controllo della risposta ventricolare in pazienti con aritmie sopraventricolari richiede cautela nei pazienti con insufficienza cardiaca (preesistente) oppure quando il paziente presenta funzionalità emodinamiche compromesse o sta assumendo altri farmaci che riducono una o tutte le seguenti funzioni: resistenza periferica, riempimento miocardico, contrattilità miocardica o propagazione dell'impulso elettrico nel miocardio. I benefici di un potenziale controllo della frequenza devono essere soppesati rispetto al rischio di un'ulteriore depressione della contrattilità miocardica. Al primo segno o sintomo di un ulteriore peggioramento, la dose non deve essere aumentata e, se necessario, il trattamento con landiololo deve essere interrotto e i pazienti devono ricevere un trattamento medico adeguato.
Il metabolita principale del landiololo (M1) è escreto attraverso i reni ed è probabile che si accumuli nei pazienti con compromissione renale. Sebbene questo metabolita non abbia attività beta-bloccante, anche a dosi 200 volte superiori a quelle del farmaco da cui deriva, landiololo deve essere usato con cautela nei pazienti con insufficienza della funzione renale.
Nei pazienti con feocromocitoma landiololo deve essere usato con cautela e solo dopo il pretrattamento con i bloccanti dei recettori alfa-adrenergici (vedere anche paragrafo 4.3).
I pazienti con broncospasmo non dovrebbero, in linea generale, assumere beta-bloccanti. Landiololo può però essere utilizzato con cautela in questi casi per via della sua relativa selettività per i recettori beta1 e della sua facile titolabilità. Si raccomanda di titolare attentamente il landiololo per individuare la minima dose efficace. In caso di broncospasmo, l'infusione deve essere immediatamente sospesa e, se necessario, deve essere somministrato un beta2-agonista.
Se il paziente già utilizza un agonista dei recettori beta-2, può essere necessario riesaminare la dose di tale farmaco.
In pazienti con disturbi a carico della circolazione periferica (malattia o sindrome di Raynaud, claudicatio intermittens), i beta-bloccanti devono essere usati con estrema cautela, poiché si potrebbe verificare un peggioramento di questi disturbi.
I beta-bloccanti possono aumentare sia la sensibilità verso gli allergeni, sia la gravità di eventuali reazioni anafilattiche. I pazienti che utilizzano beta-bloccanti possono non rispondere alle dosi usuali di adrenalina usate per il trattamento di reazioni anafilattiche (vedere anche paragrafo 4.5).
Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione
Uno studio in vitro effettuato su plasma umano ha evidenziato che la co-somministrazione di succinilcolina potrebbe aumentare la concentrazione massima di landiololo cloridrato nel sangue di circa il 20%. L'inibizione antagonistica può anche causare un prolungamento della durata del blocco neuromuscolare indotto dalla succinilcolina.
Fertilitą, gravidanza e allattamento
Effetti sulla capacitą di guidare veicoli e sull'uso di macchinari
Effetti indesiderati
Infezioni ed infestazioni
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Non comune: Polmonite
Raro: Mediastinite
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Patologie del sistema emolinfopoietico
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Raro: Trombocitopenia, patologia piastrinica
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Disturbi del metabolismo e della nutrizione
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Non comune: Iponatriemia
Raro: Iperglicemia
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Patologie del sistema nervoso
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Non comune: Ischemia cerebrale, mal di testa
Raro: Infarto cerebrale, accidente cerebrovascolare, convulsioni
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Patologie cardiache
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Comune: Bradicardia
Non comune: Arresto cardiaco, arresto sinusale, tachicardia
Raro: Infarto miocardico, tachicardia ventricolare, fibrillazione atriale, sindrome da ridotta gittata cardiaca, blocco atrio-ventricolare, blocco di branca destra, extrasistolia sopraventricolare, extrasistolia ventricolare
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Patologie vascolari
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Comune: Ipotensione
Non comune: Ipertensione
Raro: Shock, vampate di calore
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Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
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Non comune: Edema polmonare
Raro: Asma, sofferenza respiratoria, disturbi respiratori, broncospasmo, dispnea, ipossia
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Patologie gastrointestinali
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Non comune: Vomito, nausea
Raro: Disturbi addominali, secrezioni orali, alitosi
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Patologie epatobiliari
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Non comune: Disturbi del fegato
Raro: Iperbilirubinemia
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Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
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Raro: Eritema, sudore freddo
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Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
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Raro: Spasmi muscolari
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Patologie renali e urinarie
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Raro: Insufficienza renale, lesione renale acuta, oliguria
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Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione
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Raro: Febbre, brividi, dolore toracico, dolore al sito di somministrazione
Non nota: Dolore al sito di applicazione, reazioni al sito di infusione, sensazione di pressione
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Esami diagnostici
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Comune: Pressione del sangue diminuita Non comune: Depressione del segmento ST nell'elettrocardiogramma, indice cardiaco anormale, alanina aminotransferasi (ALT / GPT) anormale, aspartato aminotransferasi (AST / GOT) anormale, bilirubina ematica anormale, conta leucocitaria anormale, conta dei globuli rossi anormale, emoglobina anormale, ematocrito anormale, conta delle piastrine anormale, lattato deidrogenasi ematica anormale, urea ematica anormale, creatinina ematica aumentata, creatinfosfochinasi ematica anormale, proteine totali anormali, albumina ematica anormale, sodio ematico anormale, potassio ematico anormale, colesterolo ematico anormale, trigliceridi ematici anormali, proteine urinarie presenti |
Sovradosaggio
In caso di sovradosaggio possono manifestarsi i seguenti sintomi: grave ipotensione, grave bradicardia, blocco atrio-ventricolare, insufficienza cardiaca, shock cardiogeno, arresto cardiaco, broncospasmo, insufficienza respiratoria, perdita di coscienza fino al coma, convulsioni, nausea, vomito, ipoglicemia e iperkaliemia.
- Bradicardia: somministrazione endovenosa di atropina o di un altro medicinale anticolinergico seguita da un beta-1-agonista (dobutamina, etc.). Qualora non sia possibile trattare la bradicardia in misura sufficiente, può essere necessario un pacemaker
- Broncospasmo: somministrazione di beta-2-simpatomimetici nebulizzati. Qualora ciò non fosse sufficiente, potrà essere presa in considerazione la somministrazione endovenosa di beta-2-simpatomimetici o di aminofillina.
- Ipotensione sintomatica: somministrazione endovenosa di fluidi e/o farmaci vasopressori.
- Depressione cardiovascolare o shock cardiogeno: somministrazione di diuretici (in caso di edema polmonare) o simpaticomimetici. La dose di simpaticomimetici (a seconda dei sintomi: dobutamina, dopamina, noradrenalina, isoprenalina, ecc.) dipenderà dall'effetto terapeutico.
Qualora sia necessario un ulteriore trattamento, sarà possibile somministrare per via endovenosa atropina, farmaci inotropici, ioni di calcio.
Scadenza
3 anni.
La stabilità chimica e fisica durante l'uso, dopo la ricostituzione, è stata dimostrata per 24 ore a 25°C.
Dal punto di vista microbiologico, il medicinale deve essere usato immediatamente. Se non usato immediatamente, la durata e le condizioni di conservazione sono di responsabilità dell'utilizzatore.
Non congelare.
Conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
Per le condizioni di conservazione dopo la ricostituzione vedere paragrafo 6.3.
Elenco degli eccipienti
Mannitolo E421
Sodio idrossido (per la regolazione del pH)