Cos'č Haemate P?
Haemate P č un farmaco a base del principio attivo Fattore Di Von Willebrand + Fattore Viii Della Coagulazione Umana , appartenente alla categoria degli Antiemorragici e nello specifico Fattori della coagulazione del sangue. E' commercializzato in Italia dall'azienda CSL Behring S.p.A. .
Haemate P puņ essere prescritto con RicettaRRL - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti .
Haemate P puņ essere prescritto con Ricetta
Confezioni
Haemate P 1.000 UI/2400 UI polv. e solv. per soluz. per iniez. o infusione 1 flac. + flac. solv. 15 ml + set
Haemate P 500 UI/1200 UI polv. e solvente per soluz. per iniez. o infusione 1 flac. + flac. solv. 10 ml + set
Haemate P 500 UI/1200 UI polv. e solvente per soluz. per iniez. o infusione 1 flac. + flac. solv. 10 ml + set
Informazioni commerciali sulla prescrizione
Titolare: CSL Behring GmbH
Concessionario:CSL Behring S.p.A.
Ricetta:RRL - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti
Classe:A
Principio attivo:Fattore Di Von Willebrand + Fattore Viii Della Coagulazione Umana
Gruppo terapeutico:Antiemorragici
ATC:B02BD06 - Fattore di Von Willebrand e fattore VIII di coagulazione in associazione
Forma farmaceutica: Polvere
Concessionario:
Ricetta:
Classe:
Principio attivo:
Gruppo terapeutico:
ATC:
Forma farmaceutica: Polvere
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Indicazioni
Perché si usa Haemate P? A cosa serve?
Emofilia A (carenza congenita di fattore VIII)
Trattamento e profilassi di sanguinamenti in pazienti con emofilia A (deficit congenito di fattore VIII).
Questo prodotto può essere usato per trattamento di pazienti con carenza acquisita di fattore VIII e per il trattamento di pazienti con anticorpi anti-fattore VIII (inibitori).
Malattia di von Willebrand (VWD)
Profilassi e trattamento delle emorragie o sanguinamenti chirurgici quando il solo trattamento con desmopressina (DDAVP) è inefficace o controindicato.
Posologia
Come usare Haemate P: Posologia
Il trattamento deve essere effettuato sotto la supervisione di un medico esperto nel trattamento dell'emofilia.
Posologia
Emofilia A
Monitoraggio del trattamento
Nel corso del trattamento, si consiglia un'appropriata determinazione dei livelli di fattore VIII per individuare la dose da somministrare e la frequenza delle infusioni. Singoli pazienti possono presentare variabilità nella propria risposta al fattore VIII, raggiungendo diversi livelli di recupero e manifestando differenti emivite. I dosaggi in base al peso corporeo possono richiedere un adattamento in pazienti sottopeso o in sovrappeso. In particolare, in caso di interventi di chirurgia maggiore è indispensabile un preciso monitoraggio della terapia sostitutiva attraverso il controllo dei parametri della coagulazione (attività plasmatica del fattore VIII).
I pazienti devono essere monitorati per lo sviluppo di inibitori del fattore VIII. Vedere anche il paragrafo 4.4.
La dose e la durata della terapia sostitutiva dipendono dalla gravità della carenza di Fattore VIII, dalla localizzazione e dall'entità dell'emorragia nonché dalle condizioni cliniche del paziente.
È importante calcolare la dose utilizzando il numero di UI di FVIII:C specificato
Il numero delle unità di Fattore VIII da somministrare è espresso in Unità Internazionali (U.I.), con riferimento allo standard attualmente vigente dell'OMS (WHO) per prodotti a base di Fattore VIII concentrato. L'attività di Fattore VIII nel plasma è espressa in percentuale (relativa al plasma umano normale) o preferibilmente in U.I. (in conformità allo Standard Internazionale per il Fattore VIII nel plasma).
Una unità internazionale di attività di Fattore VIII è equivalente alla quantità di Fattore VIII in un ml di plasma umano normale.
Trattamento su richiesta
Il calcolo della dose necessaria di Fattore VIII è basato sul dato empirico che 1 U.I. di Fattore VIII per kg di peso corporeo aumenta l'attività di fattore VIII nel plasma di circa il 2% (2 U.I./dl) dell'attività normale. La dose necessaria viene determinata usando la seguente formula:
Unità richieste = peso corporeo [kg] x aumento desiderato di Fattore VIII [% o U.I./dl] x 0,5.
La dose e la frequenza della somministrazione devono sempre essere basate sull'efficacia clinica ottenuta nei singoli casi.
Nel caso dei seguenti episodi emorragici, l'attività del Fattore VIII non deve scendere al di sotto del livello di attività plasmatica indicato (in % del normale o in U.I./dl) nel periodo corrispondente. La tabella seguente può essere impiegata come riferimento per il dosaggio nel caso di eventi emorragici o di interventi chirurgici:
Gravità dell'emorragia / Tipo di intervento chirurgico
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Livello richiesto di Fattore VIII (% o U.I./dl)
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Frequenza delle dosi (ore) / Durata della terapia (giorni)
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Emorragia
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Emartro in fase iniziale, emorragie intramuscolari o della cavità orale.
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20 – 40
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Ripetere l'infusione ogni 12-24 ore per almeno 1 giorno fino a risoluzione dell'episodio emorragico o cicatrizzazione, come indicato dalla risoluzione del dolore.
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Emartri più estesi, emorragie intramuscolari o ematomi.
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30 – 60
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Ripetere l'infusione ogni 12-24 ore per 3-4 giorni o più fino alla risoluzione del dolore e dell'invalidità acuta.
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Emorragie a rischio per la vita.
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60 - 100
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Ripetere l'infusione ogni 8-24 ore, fino alla risoluzione dell'evento.
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Chirurgia
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Chirurgia minore, estrazioni dentarie incluse.
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30 – 60
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Ogni 24 ore, per almeno 1 giorno, fino al raggiungimento della guarigione.
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Chirurgia maggiore
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80 – 100
(pre- e post-operatorio)
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Ripetere l'infusione ogni 8-24 ore fino al raggiungimento di un'adeguata cicatrizzazione; successivamente continuare la terapia per almeno 7 giorni per mantenere una attività di Fattore VIII compresa tra il 30-60% (U.I./dl).
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Profilassi
Per la profilassi a lungo termine di emorragie in pazienti affetti da emofilia A grave, le dosi usuali sono da 20 a 40 U.I. di Fattore VIII per kg di peso corporeo ad intervalli di 2-3 giorni. In alcuni casi, soprattutto nei pazienti più giovani, possono rendersi necessari intervalli più brevi o dosi più elevate.
Popolazione pediatrica
Non sono disponibili dati clinici relativi al dosaggio di Haemate P nei bambini.
Malattia di von Willebrand
È importante calcolare la dose utilizzando il numero di UI di VWF:RCo specificato
La somministrazione di 1 U.I./kg di VWF:RCo determina, in genere, un aumento del titolo di VWF:RCo in circolo pari a 0,02 U.I./ml (2%).
Devono essere conseguiti livelli di VWF:RCo > 0,6 U.I./ml (60%) e di FVIII:C > 0,4 U.I./ml (40%).
Di norma, per il conseguimento dell'emostasi si raccomanda la somministrazione di 40-80 U.I./kg di Fattore von Willebrand (VWF:RCo) e di 20-40 U.I. di FVIII:C/kg di peso corporeo.
La somministrazione di una dose iniziale di 80 U.I./kg di Fattore di von Willebrand può risultare necessaria soprattutto per pazienti con malattia di von Willebrand del Tipo 3: in questo caso, infatti, il mantenimento di titoli adeguati può richiedere il ricorso a dosi più elevate rispetto agli altri tipi di malattia di von Willebrand.
Prevenzione dell'evento emorragico in caso di intervento chirurgico o di grave episodio traumatico: per prevenire un eccessivo sanguinamento durante o dopo un intervento chirurgico, la somministrazione deve avvenire 1-2 ore prima dell'intervento stesso.
Dosi adeguate devono poi essere successivamente somministrate ogni 12-24 ore.
La dose da somministrare e la durata del trattamento dipendono dalla situazione clinica individuale, dal tipo e dalla gravità dell'emorragia e dai livelli di VWF:RCo e di FVIII:C.
Quando si usano preparati a base di Fattore von Willebrand contenenti Fattore VIII il medico deve tenere presente che un trattamento protratto può determinare un aumento eccessivo del titolo di FVIII:C. Per evitare un aumento eccessivo di FVIII:C, dopo 24-48 ore di trattamento deve essere considerata l'opportunità di ridurre la dose e/o aumentare l'intervallo di tempo fra le somministrazioni o utilizzare prodotti a base di VWF con un basso livello di FVIII.
Popolazione pediatrica
Nei bambini la dose è correlata al peso corporeo e, in genere si seguono le stesse linee guida indicate per gli adulti. La frequenza di somministrazione deve essere sempre orientata all'efficacia clinica del singolo caso.
Modo di somministrazione:
Per uso endovenoso
Il prodotto deve essere ricostituito come descritto al paragrafo 6.6. Prima della somministrazione la preparazione ricostituita deve essere portata a temperatura ambiente o corporea. Iniettare lentamente per via endovenosa, ad una velocità confortevole per il paziente. Una volta che il prodotto è trasferito in siringa deve essere usato immediatamente.
Nel caso in cui sia necessaria la somministrazione di dosi più elevate di Fattore VIII, si può procedere mediante infusione, trasferendo il prodotto ricostituito in un sistema per infusione appropriato.
La velocità di infusione non deve eccedere i 4 ml/minuto. Tenere sotto osservazione il paziente per la comparsa di qualsiasi reazione immediata. Nel caso abbia luogo una qualsiasi reazione correlabile con la somministrazione di Haemate P, ridurre la velocità di infusione o interrompere la somministrazione a seconda delle condizioni cliniche del paziente (vedere anche paragrafo 4.4).
Controindicazioni
Quando non dev'essere usato Haemate P
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Avvertenze speciali e precauzioni di impiego
Cosa serve sapere prima di prendere Haemate P
Tracciabilità
Per migliorare la tracciabilità dei medicinali biologici, il nome e il numero di lotto del medicinale somministrato devono essere registrati con chiarezza.
Ipersensibilità
Reazioni di ipersensibilità di tipo allergico sono possibili con Haemate P. I pazienti devono essere informati che, in caso di comparsa di questi sintomi, devono interrompere immediatamente l'utilizzo del prodotto e rivolgersi al medico. I pazienti devono essere informati di quali siano i primi segni di ipersensibilità, compresi: orticaria, orticaria generalizzata, senso di costrizione toracica, dispnea, ipotensione ed anafilassi.
In caso di shock devono essere osservate le procedure mediche standard per il trattamento dello shock.
Emofilia A
Inibitori
La formazione di anticorpi neutralizzanti (inibitori) verso il fattore VIII rappresenta una complicanza nota nel trattamento di soggetti affetti da emofilia A. Tali inibitori sono generalmente immunoglobuline IgG dirette contro l'attività procoagulante del fattore VIII e, sono quantificate in Unità Bethesda (UB) per ml di plasma per mezzo del saggio modificato. Il rischio di sviluppare inibitori è correlato alla severità della malattia e al tempo di esposizione al fattore VIII, essendo maggiore entro i primi 50 giorni di esposizione ma permane per tutta la vita benché il rischio sia non comune.
La rilevanza clinica dello sviluppo di inibitori dipenderà dal titolo dell'inibitore: gli inibitori a basso titolo incideranno meno sul rischio di risposta clinica insufficiente rispetto agli inibitori ad alto titolo.
In generale, tutti i pazienti trattati con prodotti a base di fattore VIII della coagulazione devono essere attentamente monitorati per lo sviluppo di inibitori mediante appropriate osservazioni cliniche ed esami di laboratorio. Se non si ottengono i livelli plasmatici di attività del fattore VIII attesi, o se l'emorragia non è controllata con una dose adeguata, deve essere eseguito un esame al fine di determinare se siano presenti inibitori del fattore VIII. Nei pazienti con livelli elevati di inibitore, la terapia con fattore VIII potrebbe non essere efficace e devono essere prese in considerazione altre soluzioni terapeutiche. La gestione di questi pazienti deve essere affidata a medici con esperienza nel trattamento dell'emofilia e con gli inibitori del fattore VIII.
Eventi cardiovascolari
In pazienti con pregresso rischio cardiovascolare, la terapia sostitutiva con FVIII può aumentare il rischio cardiovascolare.
Complicanze da catetere
Se è necessario un dispositivo di accesso venoso centrale (central venous access device, CVAD), deve essere considerato il rischio di complicanze legate al CVAD, comprendenti infezioni locali, batteriemia e trombosi della sede del catetere.
Malattia di von Willebrand
Esiste il rischio che si verifichino episodi trombotici, inclusa embolia polmonare, in particolare in quei pazienti in cui sono noti fattori di rischio clinico o laboratoristico (ad esempio, nel periodo perioperatorio, in particolare in assenza di tromboprofilassi, o di mobilizzazione precoce, in casi di obesità, di sovradosaggio di Haemate P, di cancro). Pertanto, i pazienti a rischio devono essere monitorati per accertare l'insorgenza dei primi segni di trombosi. Se è il caso, deve essere instaurato un regime di profilassi contro il tromboembolismo venoso, in conformità alle vigenti raccomandazioni.
In caso di impiego di prodotti contenenti fattore VIII e VWF, il medico curante deve tener presente che un trattamento protratto può determinare un aumento eccessivo del livello di FVIII:C. I pazienti che ricevono prodotti contenenti FVIII:C e VWF, devono essere attentamente monitorati per evitare un eccessivo aumento dei livelli plasmatici di FVIII:C, con conseguente aumento del rischio di eventi trombotici.
I pazienti con malattia di von Willebrand, specialmente di Tipo 3, possono sviluppare anticorpi neutralizzanti il VWF (inibitori). Se non vengono raggiunti i livelli attesi di attività di VWF:RCo nel plasma o se la dose necessaria somministrata non è in grado di controllare efficacemente l'emorragia, sarà opportuno effettuare un test appropriato in modo da accertare l'eventuale presenza di inibitori del VWF. Nei pazienti con un alto titolo di inibitori, la terapia può rivelarsi inefficace e sarà opportuno prendere in considerazione altre opzioni terapeutiche.
Sicurezza virale
Le misure standard per prevenire infezioni conseguenti all'uso di prodotti medicinali derivati da sangue o plasma umano comprendono la selezione dei donatori, il controllo delle donazioni individuali e dei pool di plasma per specifici marcatori di infezione e l'adozione di procedure di produzione efficaci per l'inattivazione / rimozione di virus. Ciò nonostante, quando si somministrano prodotti derivati da sangue o plasma umano, non può essere totalmente esclusa la possibilità di trasmissione di agenti infettivi. Tale concetto si applica anche a virus sconosciuti o emergenti e ad altri patogeni.
Le misure adottate sono considerate efficaci per i virus capsulati quali il virus dell'immunodeficienza umana (HIV), il virus dell'epatite B (HBV) e dell'epatite C (HCV) e per il virus non-capsulato dell'epatite A (HAV).
Le misure adottate possono essere di limitato valore verso virus non-capsulati quali il parvovirus B19.
Le infezioni da parvovirus B19 possono essere gravi per le donne in gravidanza (infezione fetale) e per gli individui con immunodeficienza o aumentata eritropoiesi (per esempio anemia emolitica).
Per i pazienti che ricevono regolarmente / ripetutamente prodotti contenenti FVIII/VWF derivati da plasma umano, deve essere presa in considerazione l'opportunità di procedere ad un'appropriata vaccinazione (epatite A ed epatite B).
Popolazione pediatrica
Le avvertenze e le precauzioni indicate si applicano sia agli adulti che ai bambini.
Haemate P 500 U.I. / 1200 U.I. contiene 35 mg di sodio per flaconcino, equivalente all'1,8% dell'assunzione massima giornaliera raccomandata dall'OMS che corrisponde a 2 g di sodio per un adulto
Haemate P 1000 U.I. / 2400 U.I. contiene 70 mg di sodio per flaconcino, equivalente al 3,5% dell'assunzione massima giornaliera raccomandata dall'OMS che corrisponde a 2 g di sodio per un adulto.
Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione
Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Haemate P
Non sono note interazioni del FVIII e del VWF con altri farmaci.
Popolazione pediatrica
Le interazioni indicate si applicano sia agli adulti che ai bambini.
Fertilitą, gravidanza e allattamento
Non sono stati condotti studi sulla riproduzione animale con Haemate P.
Emofilia A
In considerazione della rarità dell'occorrenza dell'emofilia A nella donna, non sono disponibili esperienze riguardanti l'impiego di Fattore VIII in gravidanza e nell'allattamento.
Malattia di von Willebrand
La situazione è differente per la malattia di von Willebrand, stante la sua ereditarietà autosomica. Le donne affette, rispetto agli uomini, sono maggiormente soggette a rischi emorragici specifici, come mestruazioni, gravidanze, travaglio, parto e complicanze ginecologiche in genere. In base alle esperienze acquisite successivamente alla commercializzazione del prodotto, risulta che può essere raccomandata la sostituzione di VWF nel trattamento e nella prevenzione di eventi emorragici acuti.
Non sono invece disponibili studi clinici concernenti la terapia sostitutiva con VWF durante la gravidanza o l'allattamento.
Pertanto FVIII e VWF dovrebbero essere impiegati durante la gravidanza e l'allattamento soltanto se specificatamente indicati.
Effetti sulla capacitą di guidare veicoli e sull'uso di macchinari
Haemate P non influenza la capacità di guidare e di usare macchinari.
Effetti indesiderati
Quali sono gli effetti collaterali di Haemate P
Riassunto del profilo di sicurezza
Ipersensibilità o reazioni allergiche (che possono includere angioedema, bruciore e dolore nel sito di infusione, brividi, vampate, orticaria generalizzata, cefalea, orticaria, ipotensione, letargia, nausea, irrequietezza, tachicardia, senso di costrizione toracica, formicolio, vomito, dispnea) sono state osservate molto raramente, e in alcuni casi possono evolvere in anafilassi grave (incluso lo shock anafilattico).
Lo sviluppo di anticorpi neutralizzanti (inibitori) può verificarsi in pazienti affetti da emofilia A trattati con fattore VIII, incluso Haemate P. L'eventuale presenza di inibitori si manifesterà come un'insufficiente risposta clinica. In tali casi, si raccomanda di contattare un centro emofilia specializzato.
In casi molto rari, pazienti con VWD, specialmente di Tipo 3, possono sviluppare anticorpi neutralizzanti il VWF (inibitori). La loro presenza sarà resa direttamente manifesta dall'inadeguatezza della risposta clinica al trattamento effettuato. Tali anticorpi precipitanti possono presentarsi in concomitanza a reazioni anafilattiche. Pertanto, i pazienti che hanno avuto esperienze di reazioni anafilattiche devono essere valutati per la presenza di inibitori.
In tutti questi casi si raccomanda di contattare un centro specializzato nel trattamento dell'emofilia.
Per le informazioni sulla sicurezza virale, vedere il paragrafo 4.4.
Elenco tabellare delle reazioni avverse
La tabella presentata di seguito è stata elaborata secondo la classificazione per sistemi ed organi MedDRA.
Le seguenti reazioni avverse sono basate sull'esperienza post-marketing e sulla letteratura scientifica.
Le frequenze sono state valutate in base alla seguente convenzione: molto comune (≥ 1/10), comune (≥ 1/100 a <1/10), non comune (≥ 1/1.000 a <1/100), raro (≥ 1/10.000 a <1/1.000), molto raro (<1/10.000), non nota (non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA (SOC)
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Reazioni avverse
(Termine MedDRA Preferito [PT])
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Frequenza
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Patologie del sistema emolinfopoietico
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Ipervolemia
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Non nota
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Emolisi | Non nota | |
Inibizione del VWF | Molto rara | |
Inibizione del FVIII
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Non comune (PTP)*
Molto comune (PUP)*
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Disturbi sistemici e condizioni relative alla sede di somministrazione
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Febbre
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Molto rara
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Disturbi del sistema immunitario
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Ipersensibilità (reazione allergica)
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Molto rara
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Disturbi vascolari
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Trombosi
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Molto rara
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Eventi trombembolici
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Molto rara
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* La frequenza si basa su studi con tutti i prodotti a base di fattore VIII che hanno incluso pazienti con emofilia A grave. PTP = pazienti trattati in precedenza, PUP = pazienti non trattati in precedenza.
Descrizione di reazioni avverse selezionate
- Disturbi a carico del sistema sanguigno e linfatico
In caso siano necessarie somministrazioni di dosi molto elevate o frequentemente ripetute, quando sono presenti degli inibitori o se si attuano provvedimenti pre- e post-chirurgici, è opportuno tenere sotto attento monitoraggio tutti i pazienti, allo scopo di osservare l'insorgenza dei primi segni di ipervolemia. Inoltre, i pazienti con gruppi sanguigni A, B e AB devono essere monitorati per accertare la presenza di eventuali segni di emolisi intravascolare e/o di riduzione del valore dell'ematocrito.
- Disturbi sistemici
In rare occasioni è stato osservato un rialzo della temperatura corporea.
- Disturbi a carico del sistema vascolare
Quando si usa questo prodotto in pazienti affetti da malattia di von Willebrand, esiste il rischio che si verifichino eventi trombotici, specialmente nei pazienti con fattori di rischio noti, a livello clinico o di laboratorio. Nei pazienti che ricevono FVIII contenente prodotti con VWF, si possono manifestare titoli plasmatici elevati di FVIII:C che possono aumentare il rischio di eventi trombotici.
Popolazione pediatrica
Si prevede che la frequenza, il tipo e la gravità delle reazioni avverse nei bambini siano le stesse degli adulti.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse
Sovradosaggio
Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Haemate P
Finora non sono stati segnalati effetti da sovradosaggio con FVIII e VWF. Tuttavia il rischio trombotico non può essere escluso nel caso in cui siano infuse dosi elevate, specialmente con prodotti FVIII/VWF con alti contenuti di FVIII.
Scadenza
3 anni a 25°C
Dopo ricostituzione, il prodotto ha dimostrato stabilità chimico-fisica per 3 ore a temperatura ambiente (massimo +25°C).
Dal punto di vista microbiologico e visto che Haemate P non contiene conservanti, il prodotto ricostituito va usato immediatamente. Se non somministrato immediatamente, il tempo di conservazione in uso e le condizioni prima del successivo utilizzo sono responsabilità dell'utilizzatore. Non si dovranno comunque superare le 3 ore di conservazione a temperatura ambiente.
Una volta che il prodotto viene aspirato in siringa deve essere utilizzato immediatamente.
Conservazione
Haemate P non deve essere conservato ad una temperatura superiore a +25°C.
Non congelare. Conservare il contenuto nella confezione.
Elenco degli eccipienti
albumina umana
acido aminoacetico
sodio cloruro
sodio citrato
sodio idrossido o acido cloridrico (in piccole quantità per la correzione del pH)
Solvente: acqua per preparazioni iniettabili, 10/15 ml